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Attualmente il manoscritto tibetano dell'Amṛtasiddhi è considerato la più antica fonte dell'haṭha-yoga; in realtà, la tradizione buddhista dello yoga fisico risale a un'epoca precedente quella di Virūpa. Non è stato rinvenuto nessun documento sanscrito che la attesti, ma fino all’occupazione cinese era praticata segretamente. Essa ha una fonte scritta composta dal maestro tibetano Pagor Vairocana (sec. VIII-IX), la quale fissa in versi l'insegnamento trasmesso da Hūṃkāra e Padmasambhava.
Con questo breve intervento, destinato ai lettori italiani, riportiamo uno stralcio in bozza tratta dal testo, in corso di redazione: Dall’Uno della Tradizione ai Sistemi Aperti, Patañjali Yogasūtra. Il “punto di vista” dello Yoga Vol I -Yama e Niyama, delle astensioni e delle osservanze., 2018
Con questo breve intervento, destinato ai lettori italiani, riportiamo uno stralcio tratto dal testo: Con questo breve intervento, destinato ai lettori italiani, riportiamo uno stralcio in bozza tratta dal testo, in corso di redazione: Dall’Uno della Tradizione ai Sistemi Aperti, Patañjali Yogasūtra. Il “punto di vista” dello Yoga Vol I -Yama e Niyama, delle astensioni e delle osservanze. per approfondire: https://loyogadellatradizione.com/
Se ci poniamo nell’ottica della Tradizione Una, è possibile verificare che sia Patañjali sia Ādi Śaṅkara pongono alla base del percorso evolutivo (“la liberazione”) una serie di pre-condizioni, di qualificazioni fondanti. Così come Yama e Niyama costituiscono le basi del percorso Yogico, allo stesso modo le “qualificazioni” descritte da Ādi Śaṅkara rappresentano la premessa per procedere sulla Via che conduce al Brahman-nirguṇa dell’Advaita Vedanta. Entrambe le Darśana (Visoni) trovano le loro radici comuni nella Śrūti, i cui testi pongono sistematicamente in risalto come la trasmissione della Conoscenza Tradizionale avvenga esclusivamente da Maestro a discepolo, dopo che il primo ha verificato la presenza delle qualificazioni necessarie in colui che aspira alla Sapienza. Entrambe le Darśana rappresentano sistemi operativi di realizzazione fondati su precisi imperativi etici. Pur con differenti descrizioni e strutture interne, entrambe condividono l’essenza ultima dei Significati ai quali il ricercatore deve, ‘ab-initio’, aderire e realizzare con determinazione. Principi che costituiscono al contempo la griglia di verifica interiore da parte dell’allievo per poter “essere pronto” ad iniziare la Via, e la griglia di verifica esterna da parte del Maestro che lo porta a “rivelarsi”.
Yoga e Vedānta, due facce della stessa medaglia. Contributi per la visione unitaria del Sanātana Dharma, 2021
Il tema dell’inscindibile unitarietà del Sanātana Dharma, quindi della complementarietà di Yoga e Vedānta è di grande importanza in quest’epoca di Kali-yuga. Grandi Maestri, quali Sri Svami Sivananada, ci hanno lasciato in eredità un insegnamento da non dimenticare, bensì da vivificare e valorizzare: https://www.academia.edu/32682910/ALL_ABOUT_HINDUISM_By_SRI_SWAMI_SIVANANDA Riportiamo un contributo, tratto dal testo della collana ‘Dall’Uno della Tradizione ai Sistemi Aperti’: पातञ्जलयोगसूत्राणि, Pātañjala Yogasūtrāṇi, Le Fondamenta:Yama e Niyama, dei Doveri (astensioni e osservanze) Il ‘punto di vista’ Yoga Vol II – terza edizione, a cura di Fabio Milioni, YCP, 2020, ISBN | 979-12-20306-83-6
Patañjali, l’autore degli Yoga Sūtra, secondo la tradizione Tamil era un siddha vissuto tra il IV e il V secolo d.C. Durante la sua permanenza nel Thillai Nataraja Temple di Chidambaram fece un’esperienza definita, in termini moderni ”illuminazione” di cui il suo libro più celebre - Yoga Sūtra appunto –sarebbe la cronaca. In base a questa esperienza ed ai racconti che altri autori suoi contemporanei come Tirumular (Tiroomular) venne riconosciuto come uno dei grandi maestri illuminati (18 secondo alcuni 84 secondo altri) della tradizione Siddha, sia dagli Hindu sia dai buddhisti. Nel Sud dell’India è considerato il padre della danza assieme a Bharatamuni, l’autore del Nātyaśāstra, e si dice fosse uno dei più grandi interpreti della sua epoca della “Śiva Tāndava”, la danza estatica del dio Śiva – N.B. la danza detta Tāndava non è specifica del dio Śiva: molte delle divinità hindu hanno una propria Tāndava - insegnata dallo Yogin Taṇḍu proprio nel tempio di Chidambaram. Il “lignaggio”, ovvero la linea di insegnamento cui appartiene Patañjali èquello del Primo grande Siddha Agastya, il creatore delle “Arti marziali del Sud”, kalaripayatt e Silamban. Un lignaggio in cui le tecniche di guerrieri e danzatori si fondono con la pratica dello yoga alchemico – il cui massimo esponente è considerato Boghanathar, maestro di Babaji-nagaraji - con lo āyurveda e con l’astrologia/astronomia “vedica”. Questo almeno è ciò che si insegna nella maggior parte delle scuole di yoga e di danza, negli “Akhara” – le scuole di arti marziali e, a quanto ci risulta-ovviamente se qualcuno ha notizie diverse saremo grati delle segnalazioni - nelle università indiane. In occidente, soprattutto in Italia, e in alcuni ambiti indiani, più vicini alla tradizione moderna creata da Vivekananda - si raccontano invece storie diverse. Sintetizzando si dice che: 1. Patañjali è vissuto tra il V e il II secolo a.C. 2. Patañjali è il padre dello yoga classico che viene identificato con il Rāja yoga è uno “stile” di Yoga in cui si dà poca importanza all’aspetto fisico (Posture, sequenze, bandha ecc.).
Le astensioni e le osservanze, che possono essere considerate l'equivalente dei " Doveri verso l'Umanità e Doveri verso Se stessi " della Tradizione Iniziatica occidentale, occupano un posto di rilievo nel protocollo AYUSH. Focalizzare l'attenzione su tale aspetto costituisce un Dovere per ogni sincero ricercatore sia come indicazione operativa verso l'azione positiva, sia come stimolo ad una riflessione critica sull'effettivo ruolo ad essi assegnato nell'insegnamento preliminare ai nuovi ricercatori. Si tratta di pre condizioni necessarie e non semplici dichiarazioni d'intenti da relegare nell'ambito della speculazione teorica.
Patañjali Yogasūtra - Il “punto di vista” dello Yoga. Vol I - Yama e Niyama, delle astensioni e delle osservanze – Prima edizione, 308 pagine, 2018
Un aspetto altamente critico dell’attuale evoluzione umana è rappresentato da quell’insieme di fattori che comunemente identifichiamo con il termine ‘stress’. E’ fuori di dubbio che il prodotto principale della cosiddetta ‘società globale’ è rappresentato dallo ‘stress’. Nelle sue multiformi manifestazioni, ampiamente studiate sotto il punto di vista medico, psicologico, sociologico ecc., lo ‘stress’ permea e si diffonde in modo invasivo e sempre più dirompente. Purtroppo i fattori che ne rappresentano la causa, sono esattamente gli stessi alla base dell’attuale modo di produrre e vivere. Piaccia o meno, questa è la situazione. Ne consegue che lo strumento basilare da porre in essere per coloro che decidono di seguire la Via, vale a dire ‘il cambiamento dello stile di vita’, è posto a dura prova non appena si tenta di utilizzarlo realmente. Impresa non impossibile, certo, ma assolutamente ardua: la presa di coscienza dell’importanza del cambiamento dello stile di vita implica la consapevolezza di essere sostanzialmente ‘circondati’ dalle multiformi sfaccettature dello stress.
I RITI EROTICI DI ŚAMBHALA: Lo Yoga del Sesso secondo il Kālacakra Tantra, 2020
La linea di trasmissione del "gior wa" - lo "Yoga del Sesso tibetano" - ufficialmente è stata interrotta nel XVIII secolo, in coincidenza con la morte improvvisa - probabilmente per avvelenamento - del VI Dalai lama , Tsangyang Gyatso, e la progressiva trasformazione del Tibet in protettorato cinese. I riti erotici dello yoga medioevale, basati sulla centralità della donna, vista come incarnazione dell’energia creativa dell’Universo, oggi continuano ad essere praticati, forse, solo in alcuni templi del Nepal e, nelle comunità agricole di Saru Suodang - l’altopiano ai piedi dei monti Yumbulgang – tra le quali vige ancora la poliandria, ma in generale si può parlare di un “sapere perduto”. Sono rimaste solo delle tracce - indicazioni chiare ma non esaustive - nelle statue, nei dipinti e nei pochi testi che hanno resistito alla furia censoria degli inglesi – in India – e dei conservatori Gelugpa in Tibet.La società in cui viviamo, le nostre idee del sesso e della femminilità, le nostre credenze religiose sono così lontane dalla cultura in cui è nato ed è stato sistematizzato lo yoga sessuale da rendere – molto probabilmente - inutili i nostri tentativi di comprensione; Tuttavia l’idea che per secoli – o forse per millenni - l’uomo abbia considerato il sesso come una via per ottenere la più alta realizzazione spirituale è così stimolante che crediamo valga la pena di approfondire.(Edizione a Colori - data di pubblicazione 8 aprile 2020- ISBN-13 : 979-8635400661)
Patañjali Yogasutra – Il “punto di vista” dello Yoga. Vol I – Yama e Niyama, delle astensioni e delle osservanze , 2018
Venkatesananda Sarasvatī è stato, tra i più stretti discepoli di Śrī Svāmī Sivananda Sarasvatī, quello che maggiormente ha espresso un pensiero anticonformista, profondamente ancorato all’operatività della pratica quotidiana. Poco letto, quasi mai citato, resta un Adepto che ha donato perle di profonda Sapienza. Ogni sincero ricercatore della Tradizione UNA potrà abbeverarsi alla fonte del suo insegnamento. “Swami Venkatesananda was the most unconventional of Swami Sivananda’s major disciples; and while he had an abiding appreciation of the traditional teachings of India, his daily discussions were far less in praise of traditional yoga teachings, and far more focused on the daily practical challenges of the spiritual path. Yes, he often spoke about traditional teachings, but he merely did so as the entry point; not to affirm specific teachings but mainly to shed light on common misconceptions about yoga and the spiritual path. He likened the spiritual path to the “Razor’s Edge,” far too subtle for eye to see, or for the mind to understand. And like his close friend, J. Krishnamurti, he insisted that we should not follow the advice or thinking of others, even religious and spiritual leaders. Rather, he would insist that we must, each one of us, be a light unto ourselves.” (Fonte: http://swamivenkatesananda.org) https://www.mondadoristore.it/Patajali-Yogastra-punto-Fabio-milioni/eai978889262595/
PĀTAÑJALA YOGASŪTRĀṆI YAMA E NIYAMA, DEI DOVERI (ASTENSIONI E OSSERVANZE) IL ‘PUNTO DI VISTA’ YOGA VOL I – TERZA EDIZIONE, 2020
Addressing the Yogasūtra योगसूत्र, or 'the point of view' codified in the Patañjali system, is a difficult task. We are faced with an Opera written in a sacred language, to which we approach with due respect. The text is hermetic, as it is typical of the writings of every initiatory Tradition, where the 'transmission' takes place exclusively through the direct relationship ('mouth-ear') between Master and disciple. Like all the writings of Tradition, the language used is highly symbolic, therefore a vehicle of multiple meanings, the decoding of which is almost impossible if you do not have the opportunity to make them "living them from the inside". Taken alone, it remains a text whose understanding is not only inaccessible for a layman, but also substantially indecipherable for the specialists of the academic world themselves Affrontare gli Yogasūtra योगसूत्र, ovvero ‘il punto di vista’ codificato nel sistema di Patañjali è impresa ardua. Siamo di fronte ad un’Opera scritta in una lingua Sacra, alla quale accostarsi con il dovuto rispetto. Il testo è ermetico, come peraltro è tipico degli scritti di ogni Tradizione iniziatica, dove la ‘trasmissione’ avviene esclusivamente mediante il rapporto diretto (‘bocca-orecchio’) tra Maestro e discepolo. Come tutti gli scritti della Tradizione, il linguaggio utilizzato è altamente simbolico, quindi veicolo di Significati multipli, la cui decodifica è pressoché impossibile se non si ha la possibilità di realizzarli ‘vivendoli dall’interno’. Preso da solo, resta un testo la cui comprensione è non solo inaccessibile per un profano, ma anche sostanzialmente indecifrabile per gli stessi specialisti del mondo accademico.
Con questo breve intervento, destinato ai lettori italiani, riportiamo uno stralcio in bozza tratta dal testo, in corso di redazione: Dall’Uno della Tradizione ai Sistemi Aperti, Patañjali Yogasūtra. Il “punto di vista” dello Yoga Vol I -Yama e Niyama, delle astensioni e delle osservanze. I. K. Taimni ha scritto numerosi testi sulla filosofia Hindū, tra i quali quello sugli Yogasūtra di Patañjali. Si tratta, anche in questo caso, di un testo basilare la cui lettura è fonte di spunti di riflessione e meditazione di grande respiro. Molti dei Significati più complessi degli Yogasūtra sono indagati in profondità, descritti in modo chiaro e incisivo. Abbiamo pertanto ritenuto doveroso sviluppare un contributo adeguato, facendo riferimento diretto all’edizione originale in lingua inglese . Nella traduzione delle citazioni, riportata in nota, si è cercato di restare aderenti al testo originale, inserendo tra parentesi quadra chiarimenti ritenuti utili, indirizzati soprattutto a chi presta attenzione alla Via iniziatica tradizionale. Ci si è sentiti autorizzati a praticare tale metodo da quanto scritto da Taimni nell’introduzione dove, dopo aver rammentato le recenti scoperte scientifiche e la loro coerenza con i principi già enunciati dallo Yoga nell’antichità, fa un richiamo al concetto ermetico “Come in alto così in basso”. La lettura integrale del testo di Taimni, che confidiamo i lettori siano stimolati a compiere, si ritiene particolarmente fruttifera per ogni ricercatore che ha intrapreso la Via Tradizionale, specificatamente quella del ramo Occidentale. E’ una lettura istruttiva che, pur nel rispetto integrale delle peculiarità e scevra da ogni facile suggestione di sincretismo, pone domande profonde su molti degli aspetti maggiormente critici dell’attuale situazione di diffuso degrado.
Revista Anthropologicas, 2012
Linguae &. Rivista di Lingue e Culture Moderne, 2008
Etnografías Contemporáneas, 2024
Ecological Applications, 2007
Cuadernos del Centro de Estudios de Diseño y Comunicación, 2019
Metabolism, 1997
International Journal of Endocrinology and Metabolism
Pain Research and Management
Detritus, 2018
Journal of Cell Science, 2016