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Lettura di due poesie di Lutz Seiler
SUMMARY: After a short filmography on emigration, the article analyses emigration in Alexander J. Seiler’s cinema in particular. The director from Zurich, in Wir sind italiener and Septemberwind, shows the difficulties of Italians in Switzerland in two different periods: from the racism in 1964 to the identity loss in 2002. The two films find a parallel in the novels of Saverio Strati, an Italo-Swiss writer, and the comparison is the subject of the third paragraph. RÉSUMÉ: Après une brève filmographie sur l’émigration, l’article met particulièrement l’accent sur l’émigration dans le cinéma d’Alexander J. Seiler. Le metteur en scène de zurichois représente dans Wir sind italiener et September wind les conditions de vie difficiles des Italiens en Suisse à deux époques différentes: du racisme en 1964 à la perte d’identité en 2002. Ces deux films trouvent un parallèle dans les romans de Saverio Strati, écrivain italosuisse, et cette comparaison est le sujet du troisième paragraphe.
2010
The book of Steven Nadler, The Best of all possible World. A Story of Philosophers, God and Evil gives an account of the philosophical discussions among Leibniz, Malebranche and Arnauld about the freedom of God and the problem of evil. Starting from an imaginary encounter of the three philosopher in Paris, Nadler reconstructs the complex web of intellectual relations between Leibniz and Malebranche about the Theodicy, between Malebranche and Arnauld about the Treatise on the nature and grace, and between Leibniz and Arnauld about the Discourse of metaphysics. From this reconstruction emerges a sketch of the controversy in which Leibniz's and Malebranche's conceptions of God are characterized by the primacy of the intellect over will, whereas Arnauld's conception of God, according to Descartes' perspective, states the absolute freedom of God's will. According to Nadler, Arnauld's battle against Malebranch's and Leibniz's rationalist conception of God is subterraneously guided by his feeling of great proximity between these conceptions and the position about God expressed by Spinoza in the Ethics: a God without will and understanding, a power that simply produces the world in a necessary, meaningless way.
Senza Zucchero blog , 2013
Prendendo spunto dalla raccolta "Quaranta chilometri notte" il contributo svela il gioco di rimandi e trasparenze della poesia di Seiler, illuminando alcuni passi da "heimfahrt" e "im block, meint der erzaeler, heisst" in una panoramica affine, nella breve lettura critica, all’atteggiamento dell’Io lirico nella poesia che si intitola, appunto, "quaranta chilometri notte".
Doppiozero, 2020
Il novero dei nuovi dispositivi che negli ultimi quarant’anni (dal 1980 ad oggi) hanno fatto ingresso nelle nostre vite, sconvolgendole radicalmente, non ha termini di paragone con quanto avvenuto dallo stesso punto di vista in tutta la storia precedente dell’umanità. Personal computer, smartphone, chip rfid e droni (per non menzionare che alcune delle tecnologie più appariscenti e pervasive che hanno investito la nostra quotidianità), sono soltanto la punta di un iceberg del quale non vediamo affatto, per lo più, l’intera conformazione. Anzi, tanto più il tasso di avvicendamento delle tecnologie cresce, quanto più sembra diminuire la consapevolezza diffusa delle loro imponenti implicazioni cognitive, sociali ed economiche, quasi ci fosse, tra le loro prerogative, quella di farsi invisibili. Siamo insomma in una situazione di cui non ci rendiamo conto di aver perso il controllo, prima ancora di sapere se l’abbiamo mai avuto. Rischiamo così di perdere anche la capacità di “guardare-attraverso” (Ludwig Wittgenstein) – capacità filosofica se mai ce ne è stata una – l’elemento tecnologico che ci attornia da tutti lati e in cui, come pesci nell’acqua, viviamo immersi senza poterlo vedere. La filosofia diventa forse un errore da emendare, in questa prospettiva?
2013
Ricchissimo post di Marginalia di oggi. Silvia Ulrich, studiosa, germanista, e traduttrice di alcune liriche del volume La domenica pensavo a Dio ci regala un vero e propro "messaggio in bottiglia". Prendendo spunto dalla raccolta Quaranta chilometri notte svela il gioco di rimandi e trasparenze della poesia di Seiler, illuminando alcuni passi da heimfahrt e im block, meint der erzaeler, heisst in una panoramica affine, nella breve lettura critica, all'atteggiamento dell'Io lirico nella poesia che si intitola, appunto, quaranta chilometri notte. Proponiamo, in calce alla sua lettura, la versione italiana di ritorno a casa, quaranta chilometri notte e nei casermoni, pensa il narratore, vuol dire. Lutz Seiler-Quaranta chilometri notte Con il nuovo secolo, e a vent´anni di distanza, la Wendeevento determinante per l'esordio lirico di Seilerdiventa per il poeta una räumliche Wende, una "svolta spaziale", assumendo le forme di luoghi e ambienti quotidiani che lo spingono a contemplare, in un contesto fortemente segnato dal "di qua" (metafisico, ma anche geografico), la ricchezza semantica di cose semplici e scontate come la casa, la porta, la soglia, il corridoio. La "casa" è un'immagine ricorrente, in particolare nella raccolta vierzig kilometer nacht (2003): in heimfahrt, l'io lirico si trova di fronte a una realtà di cui è già stata data ogni sorta di chiave di lettura. Restano solo le stazioni ferroviarie e i paesi confinanti, ora accessibili, forse i soli che possono offrire alla voglia di mettersi in gioco un cammino percorribile, una meta da raggiungere. Ma la stanchezza per l'essere ritornato prende il sopravvento e lascia scoperta l´amarezza di non trovare a casa ciò che si cercava ("etwas fehlt, dem ich jetzt winke"). Questo passo ricorda Heimkehr di Kafka e presenta una nuova inquietudine per il ritorno a casa di chi ignora se e da chi verrà accolto, dove le immagini dell´infanzia ("io volevo una fisarmonica e un cane") evocate dal genius loci precipitano portando con sé il poeta. Ma räumliche Wende è anche cambiamento nella percezione di passato, presente e futuro; è dislocazione, sospensione tra il sostare nei luoghi del ricordo e l'incedere inarrestabile verso il nuovo: la lirica vierzig kilometer nacht lo esprime attraverso un viaggio in macchina tra Berlino e Potsdam. Prendono vita, accanto alle immagini senzazucchero un blog Del Vecchio Editore Lutz Seiler-Quaranta chilometri di notte-lettura di Silvia Ulrich | sen...
Storie dell'immediato presente L'invenzione del modernismo architettonico, 2012
Il testo, scritto come postfazione del testo di Anthony Vidler, "Storie dell'immediato presente. L'invenzione del modernismo architettonico", ricostruisce una sintetica biografia intellettuale di Anthony Vidler e ruota intorno alla questione che attraversa le "storie" di Vidler: in un'epoca come la nostra "qual è l'apporto che la storia e la critica dell'architettura forniscono al lavoro degli architetti e quindi all'architettura stessa?"
Il dramma che nel 1781 impone Schiller all'attenzione del mondo teatrale deve certamente molto del suo successo al clamore suscitato dalla violenza del linguaggio, dalla forza della passione e dalla crudezza delle azioni che in esso si rappresentano. Gli slanci lirici, le atrocità, la profondità dello scavo psicologico richiamano subito alla mente del pubblico le modalità espressive del "Macbeth" o del "Riccardo III": "Se mai avevamo di attenderci uno Shakespeare tedesco, ebbene eccolo". Proprio come una tragedia shakespeariana "I Masnadieri" rappresentano un mondo in disfacimento, dominato da una violenza cieca e totale, la cui catastrofe travolge col suo furore un'intera epoca storica.
ידיעות אחרונות, 2024
Revista Venezolana De Gerencia, 2018
Rumbos TS, 2024
Doctor of Philosophy in Social Sciences Journal, 2024
Measurement Science and Technology
Systematic reviews, 2017
Burns & Trauma, 2021