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1 Pinzauti] Trama: Jerry Istok, uno scettico, deve scrivere un reportage sui Rosa Croce. Si troverà invitato ad un incontro con l'inquietante psicologo Sat Astar che afferma di essere un diavolo. E quando Lamia, la bellissima e perversa assistente di Sat Astar seduce Jerry nel bel mezzo di una messa nera, Jerry ricorda improvvisamente la sua vita passata, quando era Jezorlavy, servitore ed amante della sanguinaria contessa Bathory...
2009
I morti che tornano Si ntetizzando il libro Parlando di Michelangelo (O Michelangelu govoreći), di Radoslav Petković si può comprendere perché Michelangelo sia diventato uno dei pilastri rinascimentali e perché né Michelangelo né il Rinascimento non potessero nascere nel cerchio culturale bizantino. Per costruire il suo saggio Petković, scrittore serbo, ha studiato a lungo le fonti artistiche, poetiche, storiche e filologiche del mondo latino e del mondo greco. Per illustrare il perché nella cultura orientale europea non esistesse il motivo che troviamo al centro dell'interesse del nostro convegno, occorrerebbe una ricerca altrettanto approfondita. Lungi dal sentirmi esperta in filologia, storia dell'arte, etnologia e quant'altro sarebbe necessario conoscere per trovare una giusta risposta, oso offrire una riflessione sull'argomento basandomi piuttosto sulla conoscenza della cultura scritta e orale. Pur non potendo offrire in questa sede una compiuta risposta all'interrogativo sul perché il "ballo con la morte" come motivo artistico non esista nella letteratura e cultura serba, desidero presentare una riflessione eterogenea e amatoriale. Nei territori abitati dai serbi 1 , i monasteri costituiscono le uniche tracce materiali della Serbia medievale. Dal dodicesimo al quattordicesimo secolo lo Stato serbo fu abbastanza forte, sebbene oggi non esistano più né i palazzi né le città medievali, perché, tranne i monasteri, per tutte le altre costruzioni si usava legno e altri materiali non durevoli. Le conquiste ottomane e l'istituzione di una parte del potente impero islamico sul
Trama: Si può dare l'anima al Diavolo per un fine di bene? Sir Robert Fulton Tanner, proprietario del tetro castello di Tanner, nel nord della Scozia, non può fare altro. Dopo aver perso, durante un incidente di caccia, l'amata moglie Margareth, Sir Robert si dà alle pratiche demoniache e necromantiche per evocare lo spettro di Margareth ad ogni luna piena; la donna appare, ma propone a Robert di stringere un patto col Diavolo per poter farla tornare in vita. Ma Robert indugia. Intanto, il destino lo fa innamorare, ricambiato, di una dolcissima fanciulla, Cora, che riesce a
Un incubo tormenta Samuel, da quando il fulmine ha abbattuto le tre querce in cima alla collina, rivelando una stele su cui è scolpito un mostro, mezzo uomo e mezzo piovra. E ben presto il malefico influsso della pietra comincia a farsi sentire: il ragazzo e i suoi compagni sfuggono miracolosamente a gravi incidenti, gli animali della fattoria si mostrano terrorizzati e dai vecchi cunicoli che corrono sotto il bosco vengono suoni sempre più spaventosi. Finché Samuel scopre, grazie ad un antico libro, che la stele è davvero un oggetto diabolico, e che sarà bene non uscire di casa la prossima notte di Halloween... Commento di Lunaria: Assolutamente sbalorditivo! 238 pagine che ho letto in una serata, pagina dopo pagina, ipnotizzata dalle atmosfere terrorizzanti di questo romanzo molto lovecraftiano (alla "Orrore di Dunwich" per intenderci) ambientato nella brughiera inglese infestata da un orrendo e maligno essere strisciante, inciso su un inquietante "Menhir" risalente ai Sassoni... e
Il ritorno dei barbari invasori e dei santi liberatori nei testi agiografici tardomerovingici:
Poetarum silva, 25 settembre 2014, disponibile all'URL: https://poetarumsilva.com/2014/09/25/purgatorio-dantesco-il-paradiso-degli-invidiosi/
T. CEVOLI (a cura di), Archeomafie. Open Access Journal of Cultural Heritage Protection, 2015
Con un comunicato stampa sulle pagine del Los Angeles Times, il 10 Gennaio 2013 il J. Paul Getty Museum annunciava ufficialmente al mondo la restituzione “volontaria” alla Sicilia di una testa di terracotta di dimensioni pari al vero di età ellenistica raffigurante una divinità barbuta, probabilmente il dio greco degli Inferi Ade. Grazie ad una pubblicazione scientifica a cura della scrivente edita nel 2007 e ad ulteriori indizi recuperati più di recente al Museo Archeologico di Aidone è stato possibile attribuire il pregevolissimo reperto a Morgantina e avanzarne richiesta formale di restituzione al Getty Museum, che verificatane la legittimità ha immediatamente risposto favorevolmente disponendo la restituzione “volontaria” della testa, ormai prossima al rientro in Italia.
altramente che vegano le talpe per la pelle che ànno inanti alli occhi, la quale benché sia sottile pur impaccia la vista sua, che non può vedere da lunga, né bene da presso. 2 A differenza del Buti l'autore dell'Ottimo Commento, riferendosi allo stesso luogo, non si era lasciato attirare da sensi riposti. Anche perché riguardo alla talpa lo aveva già fatto con maggior pertinenza in relazione al canto VII dell'Inferno (cerchio degli avari) con un rapidissimo cenno alla natura ctonia dell'animale: «E nell'Apocalisse, capitolo VIII, è scritto: guai, guai, guai a quelli che abitano in terra; li abitanti in terra a modo di talpe sono li avari». 3 L'associazione degli avari alle talpe è tuttavia un'aggiunta dell'Ottimo, non è nella Vulgata. L'argomento verrà ripreso da Giovanni di Serravalle, questa volta nel commento al canto XIX del Purgatorio (girone degli avari): «avari semper inclinant se ad terrena, sicut talpa que semper stat sub terra». 4 L'avaro che ha come unica propensione i beni terreni sarebbe insomma simile alla talpa, che vive permanentemente nella terra.
Tutto iniziò quando George scomparve su un'isola dell'arcipelago delle Shetland. Tutti pensarono che fosse annegato, perché lassù il mare è turbolento e insidioso ed è facile rimanere isolati a causa della marea. Poi, un giorno su una spiaggia venne ritrovata una bottiglia di whisky con dentro uno strano messaggio, e la calligrafia era senza dubbio quella di George. Il messaggio diceva soltanto: "è iniziato. Iddio mi aiuti. So..." Poi la scrittura si mutava in scarabocchi incomprensibili. Nessun altro indizio. George girava documentari per la televisione ed era il migliore amico del mio papà. Noi abbiamo una fattoria nel Devon, e d'estate George veniva sempre in vacanza da noi con sua figlia Becky. George e la moglie si erano lasciati anni prima, e lui si occupava di Becky da solo. Padre e figlia erano molti legati e, quando George scomparve, Becky venne a vivere da noi: era distrutta dal dolore e per quanto tentassimo di distrarla, non riusciva a ritrovare la serenità. La mamma e io eravamo molto preoccupati anche per papà: lui e George si conoscevano fin da bambini ed erano sempre stati molto affiatati. Un paio di settimane dopo la scomparsa di George, quando
Affido questi miei pensieri vergati con mano disperata a queste carte. So che ormai è inevitabile soccombere e che non mi resta che sperare solo nell'umana pietà e compassione che si riserva a coloro che ormai sono prossimi alla pazzia. Chi troverà questo resoconto potrà scegliere se appellarmi come pazzo e demente, ormai privo del prezioso dono dell'intelletto che ci distingue dai bruti oppure visionare con i suoi propri occhi se quanto narrerò non sia la più orrida storia. Ma lasciate che cominci dall'inizio. Qualche mese fa, a seguito della morte di un mio parente, entrai in possesso di un'ingente somma di denaro, lasciatami come eredità. Chi è avvezzo ai piaceri del mondo saprà quanto eventi del genere peggiorino un'indole già compromessa di suo nella tendenza alla cupidigia e quanto molto frequentemente, maneggiando una grossa somma di denaro guadagnata senza sforzo alcuno, ci si ritrovi rovinati e impoveriti nel giro di qualche settimana, vittime della febbre degli acquisti compulsivi. E io non feci eccezione. Non erano neanche passate 24 ore da quando avevo parlato col notaio, che già avevo scialacquato i primi soldi nell'acquisto di una redingote alla moda, di un blu scuro, con gilet della medesima tinta, cravatta colorata, pantaloni a tubo e cappello a cilindro. Tutte cose superflue delle quali avrei potuto fare a meno, ma che servirono a fare colpo, attirando lo sguardo di vezzose signorine di strada (e non dei quartieri bassi) che subito mi adescarono, ondeggiando nella tournure in modo eccessivamente vistoso, per attirare il mio occhio su quelle parti muliebri che solo per decenza non nomino. Ero ricco, e tutto questo senza aver mosso un dito né faticato; ero ben vestito ed ero stato subito soddisfatto da meretrici di classe (e non quelle cenciose che si accompagnano a scapestrati e vagabondi!). Un 1
'opera di Fanon, e in particolare in questo suo libro, si è realizzata la presa di coscienza del significato universale della rivoluzione dei popoli coloniali e dell'avvento del "terzo mondo" come protagonista della nuova storia. Anche se il libro getta le sue radici nella rivoluzione algerina, e si alimenta della sua straordinaria esperienza, esso trascende di gran lunga l'ambito di una particolare nazione, per studiare l'intero processo su un piano internazionale, che tende a dare alla storia un'universalità effettiva e a fare dell'umanità intera il suo soggetto consapevole. La prefazione è di Jean-Paul Sartre.
Historische Archäologie 1, 2024
Southern Communication Journal, 2024
Conferenza’ De Roma a Olisipo: perspetivas sobre a edição de epigrafia no século XXI e sobre os estudios de Arqueologia entre Itália e Lusitania, Universidade de Lisboa 1-3 Junho 2023
Discursos y prácticas sociales en el entorno de la historia regional continental, 2022
Encyclopedia of Global Archaeology, 2014
JALIYE Jurnal Abdimas Loyalitas dan Edukasi, 2023
مجلة مركــــز جــــــزيرة العـــــــــرب للبحوث التــربــوية والإنسانية المجلد (2)، العدد (18): 30 سبتمبر 2023م ص: 1- 25, 2023
Review of Palaeobotany and Palynology, 2008
The Indian Journal of Theology, 1981
O Mundo da Saúde, 2019
Pancreatology, 2016
Worldwide Evangelical Seminary , 2020
Energy & Environmental Science, 2020
Journal of Neuroscience Research, 1990
ERCIM News, special theme: The Digital Patient, 2007
Interdisciplinary journal of education research, 2024