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Il Romanticismo è una corrente culturale che si afferma in Europa tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento. Il termine "romantico", nel Seicento, era usato in modo spregiativo; solo nei primi anni dell'Ottocento assunse un significato positivo.
Si intende quel movimento culturale che si diffuse in Europa tra la fine del '700 e i primi dell'800 assumendo caratteristiche differenti in relazione alle diverse condizioni politiche e storiche dei vari paesi in cui si sviluppò.
IL ROMANTICISMO DEFINIZIONE. PROBLEMI GENERALI Il Romanticismo affonda le sue radici intorno agli anni Sessanta dell'800, ebbe origine in Inghilterra ma si sviluppò soprattutto in Germania. La sua radice più profonda sta nella consapevolezza della natura multiforme e contraddittoria della realtà. Il Romanticismo scoprì che l'essenza della realtà è il mistero irraggiungibile della ragione. Fu esaltata l'originalità creativa dell'artista, l'individualità irripetibile di ogni opera d'arte. Filosofi come Schlegel e Wilhelm indicavano la mescolanza dei generi come uno dei caratteri distintivi della poesia romantica, più vicina al mistero della natura, da quella classica, volta alla semplicità, alla chiarezza e perfezione. La poesia è creatrice, intrinseca alla natura, all'anima. Tra arte e natura vi è pertanto analogia, e spetta alla poesia captare e rilevarne i misteri. Da questa costante tensione all'infinito nacque però anche l'amara constatazione della finitezza dell'uomo, generando così due atteggiamenti opposti tra loro: il paradosso, il solo modo per poter accostare due elementi in antitesi, e lo struggimento che nasce dal desiderio impossibile d'infinito. Questi cambiamenti si ebbero da un grande processo di trasformazione che cambiò anche la vita interiore dell'uomo, la cui base fu il passaggio del potere economico dall'aristocrazia alla borghesia, creazione delle metropoli, tensioni sociali, democrazie, metodi di persuasione di massa. LA CONCEZIONE ROMANTICA DELLA MUSICA Nella gerarchia della arti la musica venne promossa dall'ultimo gradino ad un rango più elevato, la musica vocale cedeva il primato a quella strumentale. Tale rivoluzione però, agli inizi non investì direttamente la musica in sé, quanto piuttosto la riflessione teorica e l'estetica musicale. Si può dire infatti che la musica romantica fosse "invenzione" di poeti, filosofi e letterati, più che di musicisti e compositori. Come conferma della sfasatura cronologica tra romanticismo musicale e letterario, alcune date: 1796 pubblicazione della prima opera letteraria romantica, ossia "Sfoghi del cuore d'un monaco amante dell'arte" di Wackenroder, la prima musica romantica risale ai Lieder goethiani di Schubert nel 1814, più tarda ancora l'esplosione del romanticismo operistico con Weber e la sua "Freischutz" nel 1821. In tutto il periodo romantico la musica strumentale ebbe il predominio. Wackenroder era il prototipo dell'artista romantico, diviso tra arte e vita, tormentato dal contrasto tra l'essenza ideale della musica e la materialità in cui essa è costretta a calarsi. Altra dimostrazione della superiorità della musica strumentale su quella vocale è evidente in "Sinfonie", di Tieck, secondo cui i due generi devono restare separati: la musica vocale è legata alla sfera umana, della quale esprime desideri e passioni, è dunque un'arte condizionata; mentre la musica strumentale è indipendente e libera, esprime il profondo. Ma l'interprete più acuto della concezione romantica della musica fu Ernst Hoffmann, poliedrico artista romantico e anche giurista, che nella musica trovò il suo alterego di musicista torturato dalle contraddizioni del proprio slancio verso l'infinito e l'aspirazione di una vita dedita all'arte, con il grigiore quotidiano della propria professione giuridica. Hoffmann fu anche critico musicale, il suo scritto più famoso è la Recensione sulla Quinta Sinfonia di Beethoven, che rappresenta una sorta di sommario della concezione romantica della musica, che secondo Hoffmann è l'unica arte veramente romantica in quanto tendente all'infinito e culla dello struggimento umano impossibilitato nel raggiungere l'assoluto. Ed era proprio la musica di Beethoven a suscitare al vena nostalgica del romanticismo, ad esprimere sentimenti ben precisi, tensioni, che si collocano però in un universo infinito, come accade appunto nella Quinta Sinfonia, con un Introduzione fatta di frasi brevi, continui scambi tra archi e fiati, stile frammentario, continui riferimenti al tema principale, che concedono sensazioni ansiose e nostalgiche. Ancora turbini di emozioni ed eccellente bravura nell'Adagio e il Minuetto, fino all'ultima nota. Essenziale era creare unitarietà dell'intera composizione, attraverso i collegamenti tra i vari temi. Hoffmann esaltò ancora la maestria con cui Beethoven componeva pezzi pianistici, lo strumento in assoluto più completo, alla cui base Beethoven associava sempre temi cantabili. Il suo altro fondamentale
Già nella seconda metà del Settecento, una nuova sensibilità si era fatta strada in relazione al razionalismo. Quanto avvenne in campo letterario, all'inizio dell'800, era destinato ad imporsi come il più grande movimento di rottura nei confronti dell'estetica neocassica e del razionalismo illuminista. Al culto della ragione si oppose l'esaltazione della sensibilità emotiva; alla limitata intelligenza umana l'illimitata possibilità dell'immaginazione; al realismo, la fantasia. Mentre gli autori dell'erà illuminista temevano e censuravano come negative, e quasi pericolose, le visioni fantasiose della mente, i romantici non esitarono a favorirle, ricorrendo anche all'uso di droghe e ipnosi, dando risalto e credito al sogno, all'incubo e persino alla follia. Alla civiltà urbana dei salotti settecenteschi essi contrapposero il primitivismo e l'esaltazione sentimentale della natura. In tal modo, mentre per i neoclassici e gli illuministi la letteratura era principalmente attività metropolitana, rivolta all'uomo e alle relazioni con i propri simili, per i romantici, invece, scrivere è occupazione solitaria, esercitata per lo più "lontano dalla pazza folla" e a contatto con la natura. Una natura non più vista come un universo ordinato e ravvivato da presenze umane, bensì selvaggia, in continua evoluzione ed espansione. In altre parole, quella cantata nella poetica settecentesca era stata una natura da vedere, quella dei romantici è piuttosto da conoscere e da sperimentare: quasi una maestra che ha molto da insegnare e, al contempo, una palestra illimitata per l'esercizio dell'immaginazione poetica. Tuttavia, è giusto precisare che questa esaltazione dell'individualismo e questo allontanamento dalla realtà cittadina non portarono ad una fuga dal mondo reale, come si potrebbe erroneamente pensare, ma aggiunsero alternative esistenziali, artistiche e filosofiche al normale vivere quotidiano. Dalla poesia come imitazione del reale si passò, pertanto, al culto del diverso e dell'originale. Così, mentre il poeta settecentesco guardava al presente e alla realtà metropolitana, il romantico si volge piuttosto al passato e all'esotico o, addirittura, al soprannaturale, nell'intento di opporsi e contrastare, per quanto possibile, le conseguenze dell'industrializzazione dilagante. LA POESIA Il primo evento che segnò un cambiamento epocale nell'espressione poetica fu la pubblicazione delle "Lyrical Ballads" (Ballate liriche) di Wordsworth e Coleridge, avvenuta nel 1798. La seconda edizione, del 1800, uscì preceduta da una prefazione che è ritenuta il manifesto del romanticismo britannico. Le Ballate sono il risultato di un sodalizio, iniziato nel 1795, che durò fino al 1810, esse nascono dalla fusione di due elementi: quello del quotidiano e del sociale, sviluppato da Wordsworth, e quello del visionario e del 1
Schema delle lezioni del Modulo: Fondamenti di filologia e linguistica romanza. N.B. I rinvii alle pagine si riferiscono al manuale di L.RENZI.-A.ANDREOSE, Manuale di linguistica e filologia romanza, Bologna, il Mulino, 2003 e successive edizioni (=R) e al testo di S.ASPERTI, Origini romanze, Roma, Viella, 2006 (= A). Gli schemi non sono sostitutivi del manuale, ma costituiscono una guida allo studio. La 'Filologia romanza' è una scienza storico-comparativa, sorta, come disciplina sistematica, nella prima metà dell'Ottocento (Romanticismo; R, cap. 3).
Vengono prese nuovamente in considerazione le armature di fiasca di Ornavasso, Carcegna e Cerrione; Lanfredo Castelletti ha nalizzato i frammenti di legno di fiasche da Madrano e Solduno.
avvisaglie di un certo gusto per una poesia elegiaca che rispecchia gli stati d'animo del poeta nella natura sono già presenti in James Thompson (Season 1730)e nei rappresentati della scuola sepolcrale (Young, Collins, Gray), che inneggiano all'irrazionalismo, al sentimentalismo, all'oscurità, alla complessità e alla contraddittorietà dell'animo umano (in opposizione all'Illuminismo).Sintomatico di questo periodo è il gusto per la paura (Ode al terrore di Collins), per l'orrido, per l'oscuro, per il mistero, per la scabrosità,per la morte che desta per la prima volta un sentimento entusiasta. Ha inizio il coinvolgimento diretto dell'io del poeta in poesia. Anche la scuola metodista, con a capo il vescovo John Wesley, contribuì a rafforzare la reazione contro la moderazione, la rigidità, la formalità della chiesa anglicana e più in generale del pensiero comune. Gray in "Elegy written in a Country Churhyard", scritta con un'intonazione particolarmente malinconica e misteriosa, contrappone la moralità di una semplice vita contadina alla frivolezza delle classi nobiliari e borghesi che lottano continuamente l'una contro le altre "madding crowd".
2020
The essay looks at the production, distribution, and consumption of the Italian novel in the global editorial market in the context of what Mark McGurl has called “the age of Amazon.” By drawing from studies on so-called “platform capitalism,” but also from those concerning the restructuring of the editorial market, the essay considers the increasing importance of branding, and in particular of national brands, in the editorial policies of the last two decades.
L'etimologia (etimo = origine + logia= discorso → discorso a proposito dell'origine della parola) di questo termine è diversa dal significato proprio. Filologia deriva dal greco "filologhía", dove filos significa amante, amico (dal verbo fileo, amare) e logos signfica parola, discorso, verbo. Filologia significa quindi amore per la parola e il filologo, l'esperto di filologia, se in passato aveva assunto il significato di cialtrone, chiacchierone, oggi significa uomo erudito. La filologia in generale copre due aspetti: è la somma, l'unione di linguistica e letteratura e la sovrapposizione ed intersecazione fra esse. Essa studia quindi gli aspetti di rilevanza linguistica delle opere letterarie e non è la somma di questi due aspetti, bensì qualcosa in più e ha diverse interpretazioni a seconda del luogo in cui si studia: 1 In Italia è lo studio dell'origine delle lingue romanza e dei loro rispettivi distaccamenti dal latino. Le lingue romanze derivano non dal latino classico (quello usato dai letterati nell'età classica), ma dal latino medievale ossia quello parlato localmente dalla gente comune (detto anche latino volgare). Ci si interessa alle lingue romanze perché hanno avuto origine nel latino e si tende a limitare lo studio al Medioevo e alla letteratura romanza del medioevo perché fino a lì e non oltre le varie letterature nazionali si fondavano ancora saldamente su dati culturali comuni. Si può infatti parlare di una cultura globale romanza medievale fondata sulla cultura cristiana. 2 All'estero la filologia consiste in un ampio settore di studio; si parla infatti di studi romanzi, in cui ogni studente sceglie poi una particolare lingua. Se abbinata all'aggettivo testuale, si ottiene il ramo della filologia testuale detta anche ecdotica. Questo termine deriva da "didomi", che in greco significa dare; ec didomi significa quindi dare alla luce. E' un termine introdotto nel 1926 da un sacerdote benedettino, Don Henri Quentine, per indicare la scienza di pubblicare un testo e assumersi le responsabilità di ciò che si sta pubblicando. L'edizione critica fornisce al lettore un testo il più possibile vicino alla volontà dell'autore, partendo da tantissimi o pochissimi diversi manoscritti si può giungere ad un'unica opera.
Voglio subito incorniciare la tematica della Letteratura Italiana per il Risorgimento e voglio rivolgermi innanzitutto, se non soprattutto, ai giovani studenti. Credo sia importante per chi lavora nella scuola e nelle università intervenire in modo consapevole sulle celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia: l'importante è farlo senza retorica, ma cercando di leggere il nostro Risorgimento senza temere di affrontarne anche luci ed ombre o di individuare alcune contraddizioni. Sarà proprio il nostro sguardo critico, sorretto da una buona preparazione storica e documentaria, a permetterci di parlare di tutto senza aver paura di toccare argomenti tabù.
Lecture, plus PowerPoint presentation
Convergence Across the Bay, 2021
Археология, этнография и антропология Евразии, 2019
International Journal for Research in Applied Science & Engineering Technology (IJRASET), 2022
International Journal of Law in Context, 2023
E3S WEB OF CONFERENCES , 2024
Journal of Balkan and Near Eastern Studies, 2010
Applicazioni dell'intelligenza artificiale per la progettazione della formatura a freddo, 1995
Making and Moving Sculpture in Early Modern Italy, 2015
Acta Fisiátrica, 2017
Revista Universitaria, 2024
Mutation Research/Reviews in Mutation Research, 2016
ISIJ International, 2012
International Journal of Education and Social Science Research
Environmental Earth Sciences, 2016
Journal of Physics: Conference Series, 2015
Journal of Molecular Biology, 1997
Romanian journal of morphology and embryology = Revue roumaine de morphologie et embryologie, 2017