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Convegno dedicato gli aspetti storico-architettonici di fondazione e evoluzione di fortificazioni e dei castelli presenti nel territorio camuno, sul lago d’Iseo e nella limitrofa Franciacorta
A. Augenti, P. Galetti (a cura di), L'incastellamento: storia e archeologia. A 40 anni da Les structures di Pierre Toubert, Fondazione Centro Italiano di Studi sull'alto medioevo, Spoleto, 2018
2009
Castelli e fortificazioni di città e centri semiurbani nel basso medioevo. Osservazioni conclusive [A stampa in Castelli e fortezze nelle città italiane e nei centri minori italiani (secoli XIII-XV), a cura di Francesco Panero e Giuliano Pinto, Cherasco, Centro Internazionale di Ricerca sui Beni Culturali, 2009, pp. 351-359 © dell'autore-Distribuito in formato digitale da "Reti Medievali", www.retimedievali.it].
A partire dagli anni Settanta del XX secolo, nella Toscana meridionale l'archeologia dei castelli ha conosciuto uno sviluppo straordinario, rappresentando per Riccardo Francovich e la sua scuola il principale strumento di indagine sulle strutture sociali medievali. Ne consegue che queste ricerche si sono andate intrecciando anche con quelle di carattere storico-istituzionale promosse da Mario Ascheri sul territorio senese, amiatino e maremmano 1 . In alcune circostanze tali contatti sono stati più frequenti, visto che sia le équipes giuridiche, sia quelle archeologiche si sono interessate alla geografia storica della Toscana meridionale, rifacendosi alle rispettive impostazioni disciplinari. Così, Mario Ascheri ha promosso indagini volte a ricostruire gli ambiti territoriali di competenza delle magistrature centrali e locali; d'altro canto, a Riccardo Francovich si deve sia l'istituzione della Carta archeologica, condotta in una prospettiva compiutamente diacronica sugli attuali territori provinciali di Siena, Grosseto e Livorno, sia la creazione dell'Atlante dei siti fortificati della Toscana (ASFT), esteso all'intera Regione, ma precipuamente rivolto allo studio del castello nei secoli VI-XV, a partire dalla costituzione di una banca dati su base GIS ad opera di un team composto da archeologi, storici e geografi 2 . 295 * La citazione è tratta da Nicolò Machiavelli, Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio, II, cap. XVII. 1 Si rimanda ad alcune monografie di sintesi: M. Ascheri, Siena nel Rinascimento. Istituzioni e sistema politico, Siena 1985; M. Ascheri, La Renaissance à Sienne (1355-1559), Siena 1997; M. Ascheri, Lo spazio storico di Siena, Siena-Cinisello Balsamo 2001; M. Ascheri, Siena nel primo Rinascimento: dal dominio milanese a papa Pio II, Siena 2010. 2 Per una prima valutazione del potenziale archeologico delle strutture fortificate medievali toscane si veda F. Redi, Edilizia medievale in Toscana, Firenze 1989 (Strutture edilizie e organizzazione dello spazio in Toscana, 1), pp. 195-215, ove a p. 195 si valuta la presenza di 634 castelli nel territorio senese-grossetano. Per la strategia delle indagini archeologiche si rimanda alla classica sintesi proposta in R. Francovich, L'archeologia in Toscana fra alto e basso medioevo: una rassegna bibliografica, in «Archivio storico italiano», 157 (1999), pp. 131-176. Sulla Carta archeologica si veda, da ultimo, F. Salzotti, Carta archeologica della provincia di Siena. Volume XI, Finalità, A continuità di vita Abbandonati Confluiti nel dominio senese Arcidosso,
Il progetto della Scuola Estiva, promosso dal Museo Archeologico del Finale-MAF, dal Fondo Storico “Alberto Fiore” e dall’Istituto Italiano dei Castelli, è dedicato all’Archeologia e all’Architettura applicate alle strutture fortificate dell’Italia nord-occidentale, situate tra Liguria e Piemonte ed edificate in un periodo compreso tra Medioevo ed Età Moderna. Il corso è basato su attività didattiche orientative in aula e laboratori applicativi sul campo, con produzione e discussione di un project work conclusivo realizzato per piccoli gruppi e incentrato sui diversi temi sviluppati nel programma.
TRACCE DI TRASFORMAZIONE TRA EPOCA ROMANA E TARDO ANTICO NELLA PARTE OCCIDENTALE DELL’AGER PLACENTINUS., 2019
TRACCE DI TRASFORMAZIONE TRA EPOCA ROMANA E TARDO ANTICO NELLA PARTE OCCIDENTALE DELL’AGER PLACENTINUS. La civitas romana si trasforma nella civitas romana barbarica e con la calata delle popolazioni provenienti dal Nord si avvia la crisi del periodo Tardoantico. Nell'intera zona emiliana, il quadro socio-economico del periodo vede la nascita di una nuova aristocrazia militare, i cui esponenti ampliano sempre più i loro possedimenti, a discapito dei piccoli proprietari terrieri; le campagne iniziano a spopolarsi e le città a riempirsi di proletari, schiavi, uomini semi-liberi, contadini ridotti ad una condizione di povertà; le piccole proprietà terriere non sempre sono abbandonate dai contadini, ma vengono adibite a nuove funzioni. La crisi economica che ne seguirà contiene i prodromi della società medievale.
castelli e ForteZZe nelle cittÀ e nei centri Minori italiani (secoli Xiii-XV) a cura di Francesco Panero -Giuliano Pinto
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CIRED - Open Access Proceedings Journal, 2017
Routledge eBooks, 2013
Annales de Limnologie - International Journal of Limnology, 2008
Ciência & Educação (Bauru), 2006
International Journal of Innovative Technology and Exploring Engineering, 2019
Psychopharmacology, 2011
Journal of Food Engineering, 1998
Romanian Neurosurgery, 2019
Cancer Chemotherapy and Pharmacology, 2009
Bioorganic & Medicinal Chemistry Letters, 2004
Nelineinaya Dinamika
Journals of Clinical Cases & Reports, 2019
Occupational Medicine, 2006
Tunjuk Ajar: Jurnal Penelitian Ilmu Pendidikan, 2019