Il nuovo Comitato Permanente
dell’Ufficio Politico del Pcc
The main purpose of this essay is to provide biographical sketches of the seven leaders of the Politburo Standing Committee appointed at the 18th Party Congress
in November 2012. The analysis of the political careers of
each of them includes an outline of their political ties, family connections and international exposure. The biographical data were collected
from different sources, such as Xinhua News Agency, China Vitae database and news
reported by inluent Chinese newspapers, even those not aligned with the regime. The
outcome of this exam could be useful for a better understanding of the strategy which
the new administration will put into practice for the next years.
Davide Vacatello
Dottorando di ricerca in Civiltà
dell’Asia e dell’Africa presso
il Dipartimento di Studi
Orientali dell’Università
di Roma Sapienza
S
copo di questo lavoro è quello di presentare le igure dei sette membri del Comitato Permanente dell’Uficio Politico del Pcc, nominati
in occasione del XVIII Congresso del Partito nel novembre 2012.
Oltre al neo segretario generale Xi Jinping e al premier Li Keqiang, il
nuovo gruppo dirigente comprende Zhang Dejiang, Yu Zhengsheng, Liu
Yunshan, Wang Qishan e Zhang Gaoli; di essi è stata effettuata un’accurata analisi delle carriere e delle competenze acquisite nella loro precedente
esperienza di amministrazione e di governo.
Il presente saggio è suddiviso in sette parti, ognuna delle quali è dedicata a ciascuno dei personaggi presi in esame: di essi vengono offerti
proili il più possibile completi, mediante l’approfondimento di alcuni
aspetti relativi alle loro afiliazioni politiche, alle connessioni familiari e
all’esposizione internazionale.
Le biograie così stilate sono state ottenute a partire dalla ricostruzione delle fonti uficiali cinesi disponibili sul database dell’agenzia
Xinhua, e confrontate sul portale China Vitae. Il testo è stato inoltre
integrato attraverso le notizie riportate dai quotidiani cinesi meno allineati con il regime, come Caixin, Caijing e Nanfang Zhoumo, da alcune
inluenti testate di Hong Kong, come Zheng Ming e Ming Pao, e dalla
stampa internazionale. In tale contesto, i discorsi e gli articoli in lingua
originale scritti dai leader, pubblicati su organi di stampa uficiali quali
Dangjian Yanjiu, sono stati fonti preziose che hanno consentito di desu-
POLITICA INTERNA
mere direttamente dalla voce dei protagonisti alcuni dei loro peculiari
orientamenti politici.
Verso quale tipo
di riforme?
Xi Jinping
Xi Jinping, principale leader della “quinta generazione”, è l’attuale segretario generale del Partito comunista cinese, presidente della Commissione
Militare Centrale e presidente della Repubblica Popolare Cinese1. Nato il
15 giugno del 1953 a Fuping, nello Shaanxi, Xi fa parte della folta schiera
di giovani istruiti inviati nelle campagne nell’ambito del movimento di rieducazione della rivoluzione culturale. Gli anni in cui Xi Jinping viene inviato nella contea di Yanchuan sono gli stessi in cui il padre Xi Zhongxun, eroe
della rivoluzione cinese, viene purgato e mandato a lavorare a Luoyang, per
essere riabilitato soltanto in seguito alla morte di Mao Zedong. L’esperienza nella contea di Yanchuan, tra il 1969 e il 1975, si conclude quando
Xi Jinping, che nel frattempo ha aderito al Partito comunista cinese, inizia
il suo percorso di studi alla facoltà di ingegneria chimica della prestigiosa
Università Qinghua di Pechino. La sua formazione accademica arriverà
a compimento nel 2002, con il conseguimento del dottorato in legge per
corrispondenza in Teoria marxista e insegnamento del pensiero politico.
Dal 1979 Xi lavora per tre anni come segretario personale di Geng
Biao, all’epoca vice premier del Consiglio degli Affari di Stato e segretario generale della Commissione Militare del Pcc2. Nel 1982 decide strategicamente di rinunciare alla comoda posizione acquisita a Pechino per
dare inizio alla sua carriera amministrativa in una zona in cui potrà fare
esperienza a stretto contatto con gli strati più deboli della società cinese;
si trasferisce così nella contea di Zhengding, nella provincia centrale dello
Hebei, in qualità di vice segretario del Pcc. Qui incontra l’opposizione del
segretario locale cui risulta inviso proprio a causa delle sue ascendenze
rivoluzionarie e della sua appartenenza alla fazione Taizidang3. A causa
di queste tensioni, il leader cinese è costretto a spostarsi nella provincia
del Fujian, dove continuerà a risiedere per diciassette anni, assumendo di
volta in volta nuovi incarichi in zone diverse della provincia, senza però
mai distinguersi per risultati politici particolarmente brillanti. Nel frattempo, dopo un primo matrimonio fallito, Xi sposa Peng Liyuan, cantante
e generale maggiore dell’Esercito Popolare di Liberazione, oggi molto
nota e apprezzata in Cina; i due hanno una iglia, Xi Mingze, che sarebbe
attualmente iscritta all’Università di Harvard4.
Dopo il periodo nel Fujian, Xi viene inaspettatamente promosso alla
guida della provincia costiera dello Zhejiang nel 2002, poi nel marzo
2007 diventa segretario dell’importante metropoli di Shanghai. Da questa
posizione, in pochi mesi costruisce la base di potere necessaria ad accedere al Comitato Permanente dell’Uficio Politico del XVII Comitato
Centrale del Pcc (2007-2012) in qualità di primo segretario della Segreteria del Comitato Centrale e di presidente della Scuola Centrale di Partito.
Le cause di questa improvvisa ascesa sono probabilmente attribuibili al
Il nuovo Comitato Permanente dell’Uicio Politico del Pcc / 35
suo legame con Zeng Qinghong, stretto alleato di Jiang Zemin. I rapporti
che Xi Jinping è capace di stringere, specie in ambito militare, gli danno
infatti di volta in volta la possibilità di accedere alle massime cariche
politiche della nomenclatura cinese. Egli ha saputo in particolare tessere
rapporti molto stretti con parte dell’apparato militare cinese, con cui è
venuto in contatto nel corso della sua carriera nelle province del Fujian e
dello Zhejiang. L’Esercito Popolare di Liberazione conta infatti tra le sue
ile una folta schiera di gaogan zidi, igli di alti funzionari che occupano
posizioni di alto rango in ambito militare, tutti ascrivibili alla fazione Taizidang di cui Xi Jinping è il massimo esponente5.
Nel settembre 2012, a pochi mesi dal XVIII Congresso, Xi Jinping
non appare in pubblico per due settimane circa, annullando addirittura
alcuni meeting con personalità internazionali quali l’ex segretario di Stato
USA Hillary Clinton e il primo ministro danese Helle Thorning-Schmidt.
In quel frangente si diffondono alcune voci, in particolare sul web, che
speculano riguardo imprecisati problemi di salute del leader e persino
fantasiosi intrighi di palazzo a suo detrimento6. A dispetto delle teorie
relative a questo insolito evento, mai motivato per via uficiale, nel novembre 2012, Xi diventa segretario generale dal Pcc e nel marzo successivo è nominato presidente della Rpc. Il suo primo impegno nelle nuove
vesti consiste in un simbolico viaggio d’ispezione nella Zona Economica
Speciale di Shenzhen, allo scopo di porsi in continuità con il nanxun effettuato da Deng Xiaoping vent’anni prima e lanciare una chiara dichiarazione d’intenti di stampo riformista7. Xi decide inoltre di porre particolare enfasi sul tema della lotta alla corruzione, affermando la necessità di
rafforzare le pratiche di supervisione e controllo sia delle “mosche” che
delle “tigri” 8, ovvero dei funzionari di partito di ogni rango e livello che
commettano atti illeciti.
I propositi riformisti che Xi mette in mostra già nel corso delle sue
prime uscite uficiali, vengono immediatamente sottoposti all’analisi
critica dell’opinione pubblica online. Il nome del leader viene storpiato dagli utenti con effetti talvolta caricaturali, utilizzando formule che
sfruttano omofonie (è il caso di Xi Jin Ping, “vietato criticare Xi”) o somiglianze graiche tra ideogrammi (Diao Jinping, “Jinping lo scaltro”),
in modo da poter discutere di Xi Jinping senza incorrere nell’intervento
della censura. Intellettuali e opinion leader cinesi si dividono tra iduciosi e scettici nei confronti del nuovo leader: tra i primi ricordiamo
l’esperto di scienza politica Wu Jiaxiang9, tra i secondi spicca invece
il giornalista e attivista Wen Yunchao, noto col nickname Bei Feng10.
Se i pessimisti difidano in particolare della possibilità di una riforma
del sistema politico cinese, gli ottimisti basano le proprie aspettative
sulle prime iniziative del nuovo presidente della Rpc, che sembrano far
presagire una decisa intenzione di prosecuzione dello sforzo riformista
in materia economica, oltre che un rafforzamento della presenza cinese
sulla scena internazionale.
POLITICA INTERNA
Una carriera
segnata da alcuni
incidenti di percorso
Li Keqiang
Li Keqiang, 57 anni, altro leader della “quinta generazione”, dal marzo
2013 è primo ministro del Consiglio degli Affari di Stato della Repubblica Popolare Cinese. Nasce il primo luglio del 1955 a Dingyuan, nella
provincia dello Anhui. Il padre, Li Fengsan, è un modesto funzionario
locale11. A causa degli eventi della rivoluzione culturale, dal 1974 al 1976
Li Keqiang si trasferisce a Fengyang, dove aderisce al Partito comunista
cinese e dà avvio alla sua carriera politica. La sua formazione accademica si svolge interamente all’Università di Pechino, dove consegue una
laurea in legge nel 1982 e un dottorato in economia nel 1994. Membro
della “classe del 1982”, Li fa parte di quel tre percento di studenti cinesi
particolarmente meritevoli ammessi agli studi universitari in seguito al
ripristino degli esami d’accesso, dopo la rivoluzione culturale12.
L’avanzamento della sua carriera politica è prevalentemente riconducibile all’impegno all’interno della Lega della gioventù comunista cinese,
di cui diventa primo segretario nel 1993. In questo periodo stringe infatti
rapporti molto intensi con Hu Jintao, allineandosi di fatto alla fazione
Tuanpai. La parte centrale della sua carriera amministrativa si concentra
nelle province dello Henan e del Liaoning, dove trascorre nove anni caratterizzati da buoni successi in campo economico e alcune tensioni sul piano sociale. Nello Henan, Li, il governatore più giovane del paese, guida
la crescita provinciale oltre la media nazionale13, ma va incontro ad alcuni
scandali che danneggiano la sua immagine pubblica. Il più eclatante riguarda l’improvvisa epidemia di Hiv che si era scatenata in alcuni villaggi
della stessa provincia negli anni novanta14. Solo nel 2010, a distanza di
anni dallo scoppio del caso, l’attivista ed ex funzionario della sanità Chen
Bingzhong pubblica sul web una lettera aperta in cui collega la spiegazione della dinamica degli eventi a responsabilità politiche ben precise: molti
contadini locali sono stati retribuiti dalle autorità provinciali per donare
del sangue da cui estrarre il plasma, tuttavia la noncuranza delle basilari
norme sanitarie nelle operazioni di ridistribuzione del sangue ha causato
il diffondersi del virus. All’interno del documento, Chen accusa apertamente Li Keqiang e Li Changchun, allora ministro della Propaganda, di
aver agito al ine di insabbiare la vicenda15. Altro caso peculiare riguarda
la sfortunata contingenza dello scoppio di tre grandi incendi che durante
l’amministrazione di Li, nell’arco di soli due anni, causano complessivamente la morte di oltre quattrocento abitanti dello Henan16. Questi episodi
contribuiscono a formare una cattiva fama che accompagna Li Keqiang
anche dopo il trasferimento nel Liaoning, nel 2004; a soli due mesi dal
suo arrivo, infatti, un’esplosione nella miniera di Sunjiawan causa la morte di oltre duecento persone17. Nella provincia del nord-est, ad ogni modo,
Li promuove un intenso processo di industrializzazione sulla base dei
progetti politici sviluppati a livello centrale dal leader Hu Jintao18.
Nel 2008, in seguito all’accesso al Comitato Permanente del XVII Uficio Politico del Pcc, Li Keqiang è nominato vice premier esecutivo del
Il nuovo Comitato Permanente dell’Uicio Politico del Pcc / 37
Consiglio degli Affari di Stato. In questa fase dimostra il suo indirizzo riformista, guidando una politica di riaggiustamento macroeconomico per
contrastare gli effetti della crisi inanziaria internazionale e contribuendo tra
l’altro alla riforma del sistema sanitario nazionale. Negli impegni in ambito
internazionale, Li dimostra di saper parlare un buon inglese, che ha probabilmente potuto approfondire anche grazie all’aiuto della moglie Cheng
Hong, docente di lingua e letteratura inglese all’Università di Economia e
Commercio della capitale; la iglia dei due, laureata all’Università di Pechino, studierebbe attualmente negli Stati Uniti19. Anche in questa fase la
carriera di Li va incontro a un episodio controverso: il 18 agosto 2011, in
occasione di una sua visita uficiale a Hong Kong, l’università viene messa
in sicurezza dalle forze di polizia al ine di evitare contatti tra il vice premier e giornalisti o eventuali dissidenti; uno studente, Li Shing-hong, viene
addirittura trattenuto preventivamente dalle forze dell’ordine. La severissima gestione della situazione scatena nei giorni successivi le proteste degli
studenti e dei media locali che lamentano la violazione dei propri diritti20.
Nominato numero due del Comitato Permanente dell’Uficio Politico
del XVIII Comitato Centrale del Pcc nel novembre 2012, il 15 marzo
dell’anno successivo, come è già stato detto, Li Keqiang è eletto primo
ministro e sarà coadiuvato dai vice premier Zhang Gaoli, Liu Yandong,
Wang Yang e Ma Kai. Li dovrà occuparsi di alcuni problemi molto impegnativi che il suo predecessore Wen Jiabao non è riuscito a risolvere in
maniera eficace nel corso dei dieci anni passati, tra cui quello ambientale,
della corruzione e del crescente divario nella distribuzione della ricchezza. Tra le tematiche più care al nuovo premier è sicuramente necessario
menzionare la questione dell’urbanizzazione, che nell’analisi di Li non
pare coninata soltanto alle maggiori metropoli della Rpc, ma potrebbe
rappresentare il motore della futura crescita economica nazionale se estesa ad altre aree del paese21. Secondo un’interpretazione vicina alla fazione
“populista” del partito, infatti, una migliore integrazione dei lavoratori
migranti nelle città insieme con l’urbanizzazione delle città minori, nelle
zone meno sviluppate del paese, potrebbe creare nuove opportunità d’investimento e contribuire ad aumentare il consumo interno cinese.
Zhang Dejiang
Nato nel novembre del 1946 a Tai’an, provincia del Liaoning, Zhang
Dejiang è considerato un “principino” in quanto iglio di Zhang Zhiyi,
ex generale dell’Esercito Popolare di Liberazione, nonché vice comandante delle forze di artiglieria della regione militare di Canton22. Zhang si
unisce al Partito comunista cinese nel gennaio del 1971. Dopo aver fatto
parte della brigata Taiping della comune di Luozigou nella provincia del
Jilin durante la rivoluzione culturale, ino al 1975 studia lingua coreana all’Università di Yanbian, nella prefettura autonoma coreana. Per due
anni, dal 1978 al 1980, Zhang si trasferisce in Corea del Nord, dove studia
economia all’Università Kim Il Sung di Pyongyang.
POLITICA INTERNA
La controversa
gestione delle
emergenze di
Zhang Dejiang
Di ritorno in Cina, dopo alcuni incarichi amministrativi in ambito locale, Zhang viene promosso a Pechino come vice ministro degli Affari
civili. L’elemento di maggiore interesse relativo a questo periodo sembra
essere l’origine del suo legame con Jiang Zemin e la fazione Taizidang.
Nel marzo del 1990, Zhang Dejiang contribuisce infatti a organizzare
la prima visita dell’ex segretario Jiang in Corea del Nord, d’importanza
cruciale nel contesto d’isolamento internazionale della Cina successivo
ai fatti di Tian’anmen. Dopo un periodo di governo nella provincia del
Jilin, Zhang è nominato segretario dello Zhejiang. In questa fase lascia
relativa libertà d’azione agli imprenditori privati locali: a tal proposito
può essere interessante fare riferimento a un articolo scritto dallo stesso
Zhang alla ine del 2010 e pubblicato sulla rivista Dangjian Yanjiu, relativo al rapporto tra partito e imprese non appartenenti al settore pubblico23.
All’interno del documento, poco tempo prima della riapertura delle ila
del partito agli imprenditori da parte di Jiang Zemin, Zhang si dimostra
molto critico sulla proposta. Pur essendo molto vicino all’anziano leader,
mette infatti in evidenza le sue posizioni e la sua formazione radicale.
Nel 2002 Zhang è nominato segretario della provincia del Guangdong,
nella quale deve affrontare una serie di situazioni delicate: la diffusione
della SARS è contrastata, secondo alcuni osservatori, con colpevole lentezza da parte della dirigenza provinciale24; nel marzo del 2003, il Nanfang Dushi Bao riporta la vicenda di Sun Zhigang, giovane designer di 27
anni picchiato a morte dalla polizia per non aver mostrato il suo permesso
di residenza all’interno di un internet bar di Canton25; ancora, tra luglio e
agosto del 2005, si veriicano due incidenti in alcune miniere di Meizhou
gestite da funzionari di partito, l’inosservanza delle norme di sicurezza
causa la morte di tre minatori26; inine, nel dicembre dello stesso anno,
le proteste degli abitanti del villaggio Donzhou di Shanwei a causa delle
mancate compensazioni per la requisizione della terra, portano all’intervento della polizia e alla morte di alcuni contadini27.
Al termine del mandato nella provincia del Guangdong, Zhang
Dejiang dal 2008 ricopre il ruolo di vice premier del Consiglio degli Affari di Stato. Anche in queste vesti è implicato in situazioni poco chiare agli occhi dell’opinione pubblica cinese. Nel luglio del 2011 è infatti
chiamato a gestire le operazioni di salvataggio per il disastro ferroviario
di Wenzhou in cui perdono la vita 40 persone28. Il popolo del web cinese
giudica il suo operato troppo sbrigativo e lo accusa di aver cercato di
ripristinare velocemente il servizio, senza curarsi troppo del recupero dei
superstiti29. Secondo alcune voci sulla rete, infatti, pare che Zhang abbia
in quell’occasione diretto le operazioni dal lussuoso hotel a cinque stelle
Shangri La, nella città di Wenzhou, senza andare personalmente a veriicare le condizioni sul luogo del disastro.
La capacità amministrativa dimostrata da Zhang Dejiang nell’ambito
dei numerosi incidenti in cui viene coinvolto nel corso della sua carriera
gli permette, in seguito all’espulsione dal partito di Bo Xilai, di essere
Il nuovo Comitato Permanente dell’Uicio Politico del Pcc / 39
designato segretario della municipalità autonoma di Chongqing il 15 marzo del 2012. Nel novembre dello stesso anno, dunque, Zhang Dejiang è
nominato uficialmente membro del XVIII Comitato Permanente dell’Uficio Politico del Comitato Centrale del Partito comunista cinese e dal
marzo 2013 ricopre la carica di presidente dell’Assemblea Nazionale del
Popolo.
Yu Zhengsheng
Yu Zhengsheng nasce nell’aprile del 1945 a Shaoxing, provincia dello
Zhejiang. Alcuni componenti della sua famiglia occupano posizioni di
potere già nel periodo tardo Qing e per il regime del Guomindang30. L’appartenenza all’élite rende la famiglia di Yu estremamente vulnerabile nel
periodo della rivoluzione culturale, come lui stesso racconta in occasione
della conferenza che tiene il 20 giugno 2011 all’Università Jiao Tong di
Shanghai31. Il suo albero genealogico, ad ogni modo, comprende anche
ascendenze rivoluzionarie: il padre Yu Qiwei, politico comunista, è l’ex
marito di Jiang Qing, in seguito moglie di Mao Zedong32. Nel novembre
del 1964 Yu Zhengsheng si unisce al Partito comunista cinese. Quattro
anni dopo, nel 1968, si laurea all’Istituto di Ingegneria Militare di Harbin,
nella provincia dello Heilongjiang, con una specializzazione in controllo
automatico di missili balistici al dipartimento di ingegneria missilistica33.
Quella di Yu Zhengsheng è la carriera di un tecnocrate che riesce ad
affermarsi gradualmente nei più prestigiosi ambienti di potere, grazie ai
contatti che all’inizio degli anni Ottanta arriva a stringere con i più importanti protagonisti della politica cinese. Il primo impiego di rilievo, nel
1982, è all’interno del ministero dell’Industria Elettronica guidato dal
ministro Jiang Zemin, con cui ha occasione di venire in contatto. Fino al
1985 ricopre inoltre diverse cariche per la Fondazione cinese di assistenza
ai disabili, all’interno della quale stringe un intenso rapporto di amicizia con il presidente Deng Pufang, iglio di Deng Xiaoping34. Riferimenti
politici di questa caratura consentiranno a Yu Zhengsheng di effettuare
un percorso brillante, al riparo dal grande scandalo in cui è coinvolto in
maniera collaterale nel 1985, ovvero la defezione del fratello maggiore
negli Stati Uniti. Yu Qiangsheng, importante funzionario del ministero di
Pubblica Sicurezza, fugge nel 1985 negli USA e rivela al governo americano che Jin Wuji (Larry Wu-tai Chin), collaboratore della CIA ormai in
pensione, è stato a lungo una spia del governo cinese. Questa notizia porta
al suo arresto e alla detenzione in una prigione dello stato della Virginia,
dove morirà suicida a pochi giorni dalla sentenza che avrebbe deciso le
sue sorti35.
Nel 1985, ad ogni modo, Yu inizia la sua carriera da amministratore
nella provincia dello Shandong. Dopo alcuni incarichi a livello ministeriale, nel 2001 è nominato segretario di partito della provincia dello Hubei
e dal 2007 amministra la municipalità autonoma di Shanghai, dove sostituisce il neo segretario Xi Jinping. Nel 2012, in preparazione al XVIII
Un altro leader
dell’élite con
ascendenze
rivoluzionarie
POLITICA INTERNA
Congresso del Pcc, la competizione politica interna al partito si fa più
intensa portando Yu ad assumere posizioni sempre più nette. A marzo
deinisce apertamente Bo Xilai un “funzionario nudo”, termine utilizzato
per i quadri di partito che portano i propri possedimenti all’estero. L’esternazione, fatta da un leader attento ed equilibrato, evidenzia l’ormai certa
ine politica del iglio di Bo Yibo36. Secondo alcune speculazioni, sembra che nei giorni precedenti al Congresso, Li Peng e altri leader anziani
avessero avanzato dei dubbi sulla nomina di Yu a causa della sua età e
del grave caso che aveva coinvolto il fratello; per sciogliere ogni dubbio
sarebbe stato decisivo proprio l’intervento dell’anziano leader Jiang. Nel
novembre 2012, Yu Zhengsheng viene nominato uficialmente membro
del Comitato Permanente dell’Uficio Politico del XVIII Comitato Centrale del Pcc.
Dal marzo 2013, Yu Zhengsheng ricopre la carica di presidente della
Conferenza Politica Consultiva del Popolo Cinese, il suo impegno dovrà
dunque essere incentrato sulla gestione dei rapporti con i rappresentanti
dei cosiddetti “partiti democratici”. In tale ambito, nel corso dell’importante conferenza che tiene all’Università Jiao Tong di Shanghai nel giugno
2011, Yu si esprime in maniera relativamente tollerante sulla controversa
questione dei cosiddetti “candidati indipendenti”, che si presentano sempre
più spesso negli ultimi anni alle elezioni distrettuali cinesi. Nell’occasione,
Yu critica con veemenza gli attivisti che si battono per la promozione di una
democrazia di stampo occidentale, che secondo la sua opinione porterebbe
la Cina indietro “al periodo dei signori della guerra”37.
Liu Yunshan
Liu Yunshan nasce nel luglio 1947 a Xinzhou, nella provincia dello Shanxi. Dalla metà degli anni Sessanta vive e opera nella Regione Autonoma
della Mongolia Interna. Nel 1969, durante la rivoluzione culturale, deve
dedicarsi al lavoro manuale nella comune di Su Bo Gai, villaggio tra le
città di Baotou e Hohhot. La sua carriera politica si colloca in dalle prime esperienze nel settore dei media e della comunicazione, lavora infatti nell’ambito della propaganda locale ancor prima di unirsi al Pcc nel
197138.
Nell’arco di un decennio, a partire dall’inizio degli anni Ottanta, la
carriera di Liu Yunshan conosce una rapida ascesa. Secondo alcune fonti
dificilmente veriicabili, questa sarebbe collegata alla presunta collaborazione dei genitori con il veterano della lunga marcia Bo Yibo39; da quanto
emerge invece dalle biograie uficiali, la lunga serie di incarichi assunti
a livello provinciale in Mongolia Interna è dovuta piuttosto ai corsi alla
Scuola Centrale di Partito che Liu frequenta tra il marzo e l’agosto del
1981. Nel 1993 Liu viene chiamato a Pechino come vice direttore del
Dipartimento Propaganda del Comitato Centrale del Pcc, dal 2002 sarà
promosso a capo dello stesso Dipartimento e lavorerà a stretto contatto
con l’anziano leader Li Changchun.
Il nuovo Comitato Permanente dell’Uicio Politico del Pcc / 41
Nei dieci anni in cui è a capo del Dipartimento Propaganda, Liu Yunshan è molto criticato da giornalisti ed esperti di comunicazione per il
“controllo draconiano imposto sui media” e per le politiche di gestione
del trafico online40. Sotto la sua direzione, nell’ambito della politica del
soft power, vengono stanziati circa otto miliardi di dollari per un grande
progetto che ha compreso, tra l’altro, l’inaugurazione di un’edizione in
inglese del China Daily e l’apertura di sezioni della CCTV negli Stati
Uniti e in Africa, oltre all’espansione degli Istituti Confucio nel mondo e alla campagna di rivalutazione del marchio del “made in China”. I
suoi sforzi, complessivamente, sono stati orientati alla promozione di una
maggiore presenza della Cina sulla scena internazionale.
Durante la sua gestione, il Dipartimento Propaganda si profonde inoltre in numerosi sforzi mirati a controllare il cyberspazio. Oltre all’implementazione di alcuni software di censura automatica e a una dura lotta
alla pornograia online41, sotto l’amministrazione di Liu viene effettuato
il tentativo di introdurre una regola molto controversa, ovvero l’imposizione per gli utenti dei microblog cinesi di registrare la propria identità
reale nello spazio virtuale, in modo da poter essere meglio identiicati e
controllati42. L’immagine di Liu Yunshan percepita nel cyberspazio cinese
è dunque quella di un severo censore impegnato nel controllo dell’opinione pubblica e nell’indottrinamento ideologico delle masse alla visione del
Partito comunista cinese.
Nel novembre 2012, Liu Yunshan è nominato uficialmente membro
del XVIII Comitato Permanente dell’Uficio Politico del Comitato Centrale del Partito comunista cinese43. Pur essendo l’unico dei nuovi eletti
(oltre al futuro premier Li Keqiang) a essere accostato alla fazione Tuanpai, vicina al segretario uscente Hu Jintao, deinire una sua netta collocazione politica è compito arduo. Il suo curriculum, infatti, lo pone in stretta
correlazione sia con la fazione populista di Hu Jintao che con quella elitaria di Jiang Zemin44. Nonostante il suo percorso formativo all’interno
della Lega della gioventù comunista cinese, che lo avvicina alla fazione di
Hu, Liu Yunshan è stato infatti secondo segretario nella Segreteria di Partito prima di Zeng Qinghong (2002-2007), poi di Xi Jinping (2007-2012),
entrambi uomini politici vicini a Jiang. Al di là del suo esatto orientamento, la nomina di Liu rappresenta una netta affermazione della fazione più
conservatrice in seno al partito.
Wang Qishan
Wang Qishan nasce nel luglio del 1948 a Tianzhen, nella provincia dello
Shanxi45. Si unisce al Partito comunista cinese in netto ritardo rispetto ai
compagni nominati al XVIII Comitato Permanente dell’Uficio Politico,
soltanto nel febbraio del 1983, a 34 anni. Durante la rivoluzione culturale
viene inviato nella comune di Fengzhuang a Yan’an, nella provincia dello
Shanxi, dove dal 1971 lavora presso il museo provinciale. È in questo
frangente che conosce Yao Mingshan, con cui in seguito si unirà in ma-
Liu Yunshan, un
severo censore
impegnato
nel controllo
dell’opinione
pubblica
POLITICA INTERNA
Conoscenze
inluenti per una
carriera brillante
trimonio. Il padre della moglie è Yao Yilin, ex vice premier e membro
del Comitato Permanente dell’Uficio Politico del XIII Comitato Centrale del Pcc (1987-1992), associato in seguito insieme a Li Peng alla repressione del movimento studentesco della primavera del 1989 di piazza
Tian’anmen46. L’inluente parente acquisito e le sue conoscenze politiche
interne al partito saranno fondamentali per la brillante carriera che Wang
intraprende dopo la laurea, conseguita nel 1976 presso la facoltà di storia
dell’Università del Nord Ovest di Xi’an. Pur avendo una formazione in
ambito storico, Wang Qishan svolge gran parte della sua carriera politica
nel mondo dell’economia e della inanza. Nel 1993 l’esperienza accumulata gli permette di essere nominato vice presidente della Banca Centrale.
Considerato un leader afidabile nelle situazioni di emergenza, Wang
Qishan viene spesso chiamato a gestire alcune situazioni delicate. Nelle
province del Guangdong e di Hainan, tra il 1998 e il 2002, è chiamato a
risolvere problemi di tipo economico47; nella primavera del 2003, a Pechino, è incaricato di gestire la situazione in seguito alla diffusione del virus
della SARS e di coordinare la preparazione delle Olimpiadi del 2008. In
questo periodo assume tra l’altro l’incarico di rappresentare il presidente
Hu Jintao in occasione degli incontri di “Dialogo Strategico ed Economico Cina-USA” (S&ED). Da questo momento la sua esposizione internazionale è estremamente elevata. Wang stringe rapporti personali con
alcuni dei più importanti leader internazionali del mondo della inanza,
tra cui l’ex segretario del Tesoro USA Henry Paulson e l’attuale segretario
Timothy Geithner48.
Dal novembre 2012, Wang Qishan è ammesso al Comitato Permanente dell’Uficio Politico del XVIII Comitato Centrale del Pcc e nominato
segretario della Commissione Centrale per il controllo della disciplina.
L’incarico che gli viene afidato, relativo alla decisiva tematica della lotta alla corruzione, è probabilmente legato allo scoppio dello scandalo
dell’ex segretario di Chongqing, Bo Xilai49. In merito alla gestione di questa faccenda, tra gennaio e febbraio 2013, su alcuni blog viene riportato
il testo di un’intervista molto critica concessa al giornale di Hong Kong
Ming Pao dal iglio dell’ex segretario cinese Hu Yaobang, Hu Dehua, le
cui dichiarazioni vengono erroneamente attribuite al fratello Hu Deping,
importante politico del Pcc50. Il documento, pubblicato online, viene ripetutamente censurato dalle autorità cinesi probabilmente a causa delle
posizioni scettiche nei confronti di Wang Qishan: «credo che il lavoro di
lotta alla corruzione faccia ancora molto fumo e poco arrosto. […] Io mi
curo solo dei fatti. Se sarà capace di perseguire ino in fondo il caso Bo
Xilai, [...] se sarà capace di rendere note al mondo le persone implicate in scandali, [Wang Qishan] sarà un buon modello»51. Soprannominato
in patria Jiuhou duizhang, ovvero “capo pompiere” 52, Wang Qishan si è
sempre distinto per le sue grandi capacità nel gestire i momenti di crisi, il
suo proilo di amministratore intransigente sembra quindi ben adattarsi al
compito di porre un freno alla corruzione interna al partito.
Il nuovo Comitato Permanente dell’Uicio Politico del Pcc / 43
Zhang Gaoli
Zhang Gaoli nasce nel novembre del 1946 da una famiglia povera a Jinjiang, nella provincia del Fujian. Si unisce al Partito comunista cinese nel
dicembre 1973, tre anni dopo aver conseguito la laurea in pianiicazione
economica e statistica alla facoltà di economia dell’Università di Xiamen.
La sua carriera ha inizio nell’industria del petrolio, in particolare nella
iliale dell’azienda Sinopec Corp. della città di Maoming, nella provincia
del Guangdong. Da semplice operaio, per quindici anni continua a scalare
posizioni all’interno della compagnia, ino a diventare direttore generale
dell’azienda53.
Riformatore esperto di statistica e pianiicazione economica, Zhang
contribuisce negli anni allo sviluppo di alcune delle regioni più avanzate
della Repubblica Popolare Cinese, tra cui la provincia del Guangdong, la
Zona Economica Speciale di Shenzhen, la provincia dello Shandong e la
municipalità autonoma di Tianjin. La carriera di Zhang, considerato un
protetto dell’anziano leader Jiang Zemin, vicino anche all’ex vice premier Zeng Qinghong, è legata alla fazione del “gruppo di Shanghai”54.
Nel periodo festivo del primo maggio 2006, Zhang Gaoli è coinvolto in
un curioso caso, di poca importanza per la verità, che rende palese la sua
afiliazione politica: l’accesso alla sacra vetta del monte Tai viene chiuso
per due giorni ai turisti cinesi; l’anziano leader Jiang Zemin ha deciso di
scalare la montagna e, alla maniera imperiale, viene coadiuvato da una
scorta di otto uomini guidata personalmente ino in cima dal segretario
Zhang55.
Da segretario della municipalità di Tianjin, in seguito, Zhang Gaoli
promuove l’istituzione del distretto inanziario Yujiapu, deinito la “Manhattan cinese”, nella nuova area di Binhai, creando le condizioni per la
crescita record della città nel 2011. Sebbene si sia dimostrato abile nel
mantenere un basso proilo che lo tenesse al riparo da scandali ed episodi
incresciosi, durante il periodo in cui amministra Tianjin persino Zhang
Gaoli è soggetto all’attento esame della popolazione che si trova a governare. Il 30 giugno 2012, all’interno del centro commerciale Laide nel
distretto Jixing, scoppia un violento incendio che causa, secondo fonti uficiali, dieci morti e sedici feriti56. Le dinamiche dell’incidente e il ritardo
nella diffusione di informazioni sui dettagli della vicenda da parte delle
autorità, scatenano dubbi tra i cittadini della zona che si riversano sul
web per discutere dell’accaduto. I netizen sospettano che il numero delle
vittime sia stato volutamente stimato al ribasso dai funzionari locali, in
modo da tenere a bada l’indignazione popolare. Sull’onda delle proteste
online, i noti attivisti Hu Jia e Lu Haitao si recano sul luogo dell’incendio
per raccogliere testimonianze dirette dell’evento; dall’indagine risulta che
le vittime sarebbero state oltre trecento57.
Questo singolare episodio non sembra ad ogni modo inluire sul prosieguo della carriera di Zhang. Il basso proilo mantenuto dal leader nel
rapportarsi a entrambe le fazioni principali del partito gli permette di
POLITICA INTERNA
Zhang Gaoli, un
politico di basso
proilo
conquistarsi i favori della nomenclatura e accedere ai vertici della dirigenza cinese. A margine della conferenza stampa che tiene in occasione
dell’Assemblea Nazionale del Popolo nel marzo 2012, il leader risponde
ai giornalisti che chiedono anticipazioni sul suo ingresso al Comitato Permanente dell’Uficio Politico dichiarando di essere “un povero ragazzo”
la cui responsabilità è quella di “lavorare onestamente per il popolo e
servirlo con ogni sforzo” 58. Queste affermazioni lo pongono al riparo da
eventuali dissidi col governo centrale e sono utili per prendere le distanze
da personaggi radicali e controversi come l’ex segretario di Chongqing,
Bo Xilai. Al contrario di quanto fatto da Bo a Chongqing, infatti, Zhang
ha negato l’esistenza di un “modello Tianjin” cui altre città avrebbero
dovuto adeguarsi, affermando di aver amministrato la città secondo le
linee guida della “visione di sviluppo scientiico” promossa dall’amministrazione Hu Jintao-Wen Jiabao59.
Dopo l’ingresso al XVIII Comitato Permanente dell’Uficio Politico
del Pcc, nel novembre 2012, Zhang Gaoli è nominato vice premier esecu■
tivo del Consiglio degli Affari di Stato della Rpc a marzo 2013.
Il nuovo Comitato Permanente dell’Uicio Politico del Pcc / 45
NOTE
1. “Xi Jinping tongzhi jianli” (“Curriculum del compagno Xi Jinping”), Xinhua Xinwenshe, 15.11.2012, http://news.
xinhuanet.com/18cpcnc/2012-11/15/c_113700271.htm; “Xi Jinping: Man of the people, statesman of vision”, Xinhua
News Agency, 23.12.2012, http://news.xinhuanet.com/english/china/2012-12/23/c_132058866.htm.
2. Geng Biao in seguito sarà anche ministro della Difesa; “Geng Biao tongzhi shengping” (“La vita del compagno Geng
Biao”), Xinhua Xinwenshe, 30.6.2000, http://www.people.com.cn/GB/channel1/10/20000630/123994.html.
3. “Xi Jinping”, The New York Times, internet ed., 10.12.12.
4. Geof Dyer, “Who will be China’s next leaders?”, Financial Times, internet ed., 4.3.2011; Cheng Li, “China’s Top Future
Leaders to Watch – Biographical Sketches of Possible Members of the Post-2012 Politburo (Part 1)”, China Leadership
Monitor, n. 37, Hoover Institution, Stanford University, aprile 2012, p. 4.
5. Willy Lam, “All the General Secretary’s men: Xi Jinping’s inner circle revealed”, China Brief, vol. XIII, Issue 4, The
Jamestown Foundation, 15.2.13, pp. 3-6.
6. “Absent, ‘ailing’ Xi Jinping cited in state media”, South China Morning Post, internet ed., 13.9.12.
7. “Xi Jinping de jindou” (“Il salto mortale di Xi Jinping”), Zheng Ming, n. 423, 1.1.13, http://www.chengmingmag.com/
cm423/423edit/423editorial.html; Marina Miranda, “Il destino delle riforme a vent’anni dal ‘viaggio al Sud’ di Deng
Xiaoping e le prospettive dopo il XVIII Congresso” in La Cina dopo il 2012. Dal centenario della prima repubblica al XVIII
Congresso del Partito comunista, (a cura di) Marina Miranda, L’asino d’oro edizioni, Roma, 2013, pp. 104-127.
8. Tania Branigan, “Xi Jinping vows to ight ‘tigers’ and ‘lies’ in anti-corruption drive”, The Guardian, internet ed., 22.1.13.
9. Wu Jiaxiang, Sina Weibo, 8.3.13, http://www.weibo.com/1497327642/zmvVb7wLv.
10. Wen Yunchao, Google+, 15.11.12, https://plus.google.com/+wenyunchao/posts/6eLqDDCPfgE.
11. “Li Keqiang tongzhi jianli” (“Curriculum del compagno Li Keqiang”), Renmin Wang, http://politics.people.com.cn/
GB/1024/6416833.html; “Li Keqiang”, Caixin, 15.11.12, http://english.caixin.com/2012-11-15/100460873.htm>.
12. Il 1982 è l’anno in cui la maggior parte di quegli studenti particolarmente meritevoli consegue la laurea; Buckley
Chris, “Insight: China premier-in-waiting schooled in era of dissent”, Reuters, internet ed., 28.10.11.
13. “Li Keqiang: A man who puts people irst”, Xinhua News Agency, 23.12.12, http://news.xinhuanet.com/english/
china/2012-12/24/c_132058936.htm.
14. Gillian Wong, “Ex-healt oicial tells of ‘90s AIDS scandal”, The Washington Times, internet ed., 30.11.10.
15. Wade Samuel, “Chinese AIDS rights website shut down”, China Digital Times, 11.3.11, http://chinadigitaltimes.
net/2011/03/chinese-aids-rights-website-shut-down/.
16. Cheng Li, “China’s Two Li’s: Frontrunners in the Race to Succeed Hu Jintao”, China Leadership Monitor, n. 22, Hoover
Institution, Stanford University, ottobre 2007, p. 10.
17. Ibidem.
18. Ivi, p. 4.
19. Cheng Li, “China’s Top Future Leaders to Watch – Biographical Sketches of Possible Members of the Post-2012
Politburo (Part 1)”, cit., p. 4.
20. Martin Wong, Crystal Chui, “HKU chief apologies on treatment of protesters”, South China Morning Post, 20.8.11.
21. Zhou Xin, “Li Keqiang Urges More Urbanization to Support China’s Growth”, Bloomberg, internet ed., 21.11.12.
22. “Zhang Dejiang tongzhi jianli” (“Curriculum del compagno Zhang Dejiang”), Renmin Wang, http://politics.people.
com.cn/n/2012/1115/c351134-19594589.html; “Zhang Dejiang: rise of the iron-isted enforcer”, South China Morning
Post, 6.9.12.
23. Zhang Dejiang “Jiaqiang fei gongyouzhi qiye dangjian gongzuo xu yanjiu jiejue de jige wenti” (“Alcune questioni
da studiare e risolvere per il raforzamento del lavoro di costruzione del partito nelle imprese non pubbliche”),
Dangjian Yanjiu, n. 4, aprile 2000, pp. 13-16.
24. Stando a fonti non governative, in questa circostanza le autorità cinesi avrebbero cercato di tenere la situazione
del contagio nel massimo riserbo, procedendo addirittura all’epurazione di alcuni giornalisti del Nanfang Dushi Bao,
primo giornale a dare la notizia dell’epidemia contro le indicazioni uiciali; “China faces to watch: Zhang Dejiang”, BBC
News – China, internet ed., 2.3.12.
25. Questo caso porta in primo piano il tema del trattamento dei lavoratori migranti, spesso detenuti e malmenati
dalla polizia anche senza aver commesso reati gravi; Chen Wen, “Sun Zhigang an zhongshen, zhufan Qiao Yanqin
POLITICA INTERNA
jintian yi bei zhixing sixing” (“Giudizio sul caso Sun Zhigang, oggi l’imputato Qiao Yanqin è stato condannato a
morte”), Dongfang Xinwen, 27.3.2003, http://news.eastday.com/epublish/gb/paper148/20030627/class014800003/
hwz970626.htm.
26. Chan Siu-sin, “3 miners killed”, South China Morning Post, 24.9.05.
27. “Chinese police ‘shoot protesters’”, BBC, 7.12.05.
28. “Wenzhou dongche zhuiwei shigu yunan renshu zengzhi 40 ren” (“Arriva a 40 il numero delle vittime nell’incidente
del treno di Wenzhou”), Renmin Wang, 25.7.11, http://society.people.com.cn/GB/15244800.html; Will Clem, “Oicial
ired as toll rises”, South China Morning Post, 25.7.11.
29. “Chuan Zhang Dejiang xialing tingzhi soujiu” (“Secondo alcune voci Zhang Dejiang avrebbe ordinato di fermare le
ricerche dei superstiti”), Duowei Xinwen, 29.7.11, http://blog.dwnews.com/post-143747.html.
30. Cheng Li, “China’s Top Future Leaders to Watch – Biographical Sketches of Possible Members of the Post-2012
Politburo (Part 2)”, China Leadership Monitor, n. 38, Hoover Institution, Stanford University, agosto 12, p. 6.
31. Chenzhong Xiaolu, “Ting Yu Zhengsheng shang dangke - ‘zhizhengzhe de shengyin’” (“Ascoltando la conferenza
di Partito di Yu Zhengsheng - ‘la voce del leader’”), Nanfang Zhoumo, 24.6.11, http://www.infzm.com/content/60713.
32. Yu Qiwei, meglio noto come Huang Jing, sarà segretario e sindaco di Tianjin nei primi anni Cinquanta, e in seguito
sarà nominato ai vertici del ministero dell’Industria in cui lavorerà anche il iglio; Joseph Fewsmith, “The Sixteenth
National Party Congress. The Succession That Didn’t Happen”, The China Quarterly, n. 173, marzo 2003, pp. 1-16.
33. “Yu Zhengsheng tongzhi jianli” (“Curriculum del compagno Yu Zhengsheng”), Xinhua Xinwenshe, http://news.
xinhuanet.com/video/2013-03/11/c_124444496.htm.
34. Secondo alcune fonti non uiciali, sembra che sia proprio Yu a gestire in maniera molto cauta lo scandalo che in
quegli stessi anni coinvolge l’azienda Kanghua del giovane Deng in un caso di evasione iscale. Pare infatti che sia lo
stesso Yu, direttore a interim della Kanghua proprio tra gennaio e marzo del 1985, a contribuire in fretta alla chiusura
dell’azienda per evitare conseguenze peggiori; Benjamin Kang Lim, “China princeling emerges from defection
scandal”, Reuters, 19.6.07.
35. “To be sons and daughters of China’s elite can pay well indeed”, The New York Times, 25.6.1989.
36. Hong Shen, “Yu Zhengsheng ‘Liang hui’ anfeng Bo Xilai shi ‘luo guan’” (“‘Liang hui’, Yu Zhengsheng insinua che Bo
Xilai sia un ‘funzionario nudo’”), Boxun.com, 8.3.12, http://www.boxun.com/news/gb/china/2012/03/201203080127.
shtml#.UYPaTSt5zTU.
37. Cary Huang, “Top cadre warns of ‘political casino’”, South China Morning Post, 25.6.11.
38. “Liu Yunshan – Career data”, China Vitae.com, http://www.chinavitae.com/biography/Liu_Yunshan%7C32.
39. Raymond Li, “Mainland propaganda chief Liu Yunshan eyes top party post”, South China Morning Post, 18.9.2012.
40. Verna Yu, “Elevation of Liu Yunshan heightens censorship fears”, South China Morning Post, 17.11.12.
41. Yan Bingguang, “‘Guolu ruanjian zhi zheng’ zheng de shi shenme” (“Per cosa lotta la ‘battaglia del iltro per
software’”), Xinhua Xinwenshe, 12.6.09, http://news.xinhuanet.com/politics/2009-06/12/content_11532769.htm;
Jonathan Watts, “China’s secret internet police target critics with web of propaganda”, The Guardian, 14.6.05.
42. “Beijing chu xingui: Weibo zhanghao xu shiming zhuce” (“Nuova regola da Pechino: necessaria la registrazione di
codice e nome reali”), Jiefang Ribao, 18.12.11, http://newspaper.jfdaily.com/jfrb/html/2011-12/18/content_716114.
htm.
43. “Liu Yunshan: down-to-earth journalist joins CPC top leadership”, Xinhua News Agency, 25.12.12, http://news.
xinhuanet.com/english/china/2012-12/25/c_132062987.htm.
44. “Liu Yunshan tipped to lead the Central Committee Secretariat”, South China Morning Post, 14.11.12.
45. “Wang Qishan tongzhi jianli” (“Curriculum del compagno Wang Qishan”), Renmin Wang, http://cpc.people.com.
cn/18/n/2012/1115/c350821-19594618.html.
46. Tony Saich, “The Rise and Fall of the Beijing People’s Movement.”, The Australian Journal of Chinese Afairs, n. 24,
luglio 1990, p. 181-208.
47. Liu Xiaowu, “Wang Qishan: cong zhinong Bole dao jinrong ganjiang” (“Wang Qishan: da amministratore
rurale a operatore inanziario”), Xinlang Caijing (Sina Finance), 14.1.08, http://inance.sina.com.cn/leadership/
crz/20080114/00154399095.shtml; Sui-Lee Wee, John Ruwitch, “Respected China Vice-Premier tipped to head antigraft efort”, Reuters, 14.11.12.
Il nuovo Comitato Permanente dell’Uicio Politico del Pcc / 47
48. L’amicizia con Paulson risale al suo periodo all’interno del gruppo Goldman Sachs, mentre Wang era a capo della
China Construction Bank; Cary Huang, “Wang Qishan: the mainland’s economic reformer in waiting”, South China
Morning Post, 5.9.12.
49. “China risks talent mismatch as Wang gets discipline job”, Bloomberg, 14.11.12.
50. “Hu Yaobang zi: luoshi xianfa jiushi gaige yu dui Bo an ‘yizhuidaodi’ yingjie ‘zuigao she an zhe’” (“Il iglio di Hu
Yaobang: riformare è implementare la Costituzione. ‘Arrivare in fondo’ al caso Bo e esporre i ‘maggiori coinvolti’“), Ming
Pao, 14.1.2013, http://life.mingpao.com/cfm/dailynews3b.cfm?File=20130114/nalca/caa1h.txt.
51. Ye Cao, “Hu Yaobang zi xian zheng Bo Xilai wuli dui Zhongyang he Wang Qishan tichu piping” (“Il iglio di Hu
Yaobang teme l’incapacità di fronte al caso Bo Xilai e critica il Comitato Centrale e Wang Qishan”), Sina Blog, 20.2.13,
http://blog.sina.com.cn/s/blog_ae01cbbd0101apoz.html – Ultimo accesso efettuato il 21 febbraio 2013.
52. In cinese, jiuhuo duizhang, “capo pompiere”; “Seven men who rule a billion”, South China Morning Post, 16.12.12.
53. “Zhang Gaoli – Career data”, China Vitae.com, http://www.chinavitae.com/biography/Zhang_Gaoli/summary.
54. Hannah Beech, “Meet the men who will rule China – Zhang Gaoli”, Time Magazine, internet ed., 15.11.12.
55. “Ba ren da jiao tai Jiang Zemin deng Taishan. Zhang Gaoli jinsui shenhou” (“Otto uomini portano Jiang Zemin
su una lettiga a scalare il monte Tai. Zhang Gaoli li scorta”), Pingguo Ribao (Apple Daily), 3.11.12, http://hk.apple.
nextmedia.com/international/art/20121104/18057088.
56. “Short circuit causes fatal ire in Tianjin”, Xinhua News Agency, 8.7.12, http://news.xinhuanet.com/english/
china/2012-07/08/c_131702462.htm.
57. pai666, “Cai Shenkun: Tianjin Jixian dahuo xin yaoyan haishi yao zhenxiang?” (“Cai Shenkun: Quelle sull’incendio
di Jixian sono voci o bisogna crederci?”), Tianya Zatan, 16.7.2007, http://bbs.tianya.cn/post-free-2637718-1.shtml –
Ultimo accesso efettuato il 3 maggio 2013.
58. Wang Ping, “Zhang Gaoli: wangyou fanying wenti. Bu jiejue jiu duibuqi laobaixing” (“Zhang Gaoli: i netizen ci
informano dei problemi. Se non li risolviamo dobbiamo chiedere scusa alla gente”), Fenghuang Wang, 11.3.12, http://
news.ifeng.com/mainland/special/2012lianghui/yulu/detail_2012_03/11/13107977_0.shtml.
59. Teddy NG, “Tianjin’s party boss Zhang Gaoli readies for limelight”, South China Morning Post, 15.9.12.