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Home » Articoli » Anno 2015 » Paesaggi periurbani sospesi tra abbandono e valorizzazione: nuovi approcci Paesaggi periurbani sospesi tra abbandono e valorizzazione: nuovi approcci di Marco Giu sep pi Il si ste ma in se dia ti vo ita lia no è stato ca rat te riz za to da una re la ti va stasi no al se con do do po guer ra, fatta ec ce zio ne per al cu ni cambia men ti re la ti vi ai primi in se dia men ti in du stria li ur ba ni e val li vi di ne '800. La si tua zio ne delle cam pa gne e i pae sag gi che ne erano espres sio ne ve ni va no ca rat te riz za ti da una certa sta bi li tà e da un rap por to ge rar chi co della cam pa gna verso la città: la cam pa gna produ ce va quel lo che la città con su ma va.
2006
Summary Childhood is especially fit for the motor learning process to be established, adolescence, almost unanimously is es- teemed as a difficult age, especially with reference to the opportunity to refine single motor skill, even if the motor learn- ing is esteemed more similar to the previous motor experiences than to the age. The objective of this research is to
Viene data una spiegazione sulla relazione empirica trovata da von Kàrmàn relativa alla proporzionalità tra velocità di un fluido e la frequenza del distacco dei vortici in presenza di un ostacolo. In un primo momento viene messo in evidenza come in un generico vortice della scia esistono infinite onde radiali con precise caratteristiche che obbediscono ai criteri di stabilità di Barkhausen infine viene messo in evidenza come la relazione trovata di von Kàrmàn discende da un fenomeno più generale, sintetizzabile con una sola legge, ovvero la distanza tra i vortici a parità di geometria dell'ostacolo e di numero di Reynolds è sempre costante e la giustificazione della relazione ci von Kàrmàn è da ricercare sulla costanza di questa distanza.
Articolo in fase di pubblicazione su «Estetica. Studi e ricerche». Volume monografico sulla "Grazia".
Trasporto pubblico e contesti ambientali e architettonici di pregio di Marco Giu sep pi Ri spon de re alle pro ble ma ti che con nes se con la mo bi li tà ur ba na è una delle esi gen ze che ac co mu na no molte città ita lia ne ed eu ro pee. Da al cu ni anni ormai vi è una nuova con ce zio ne nella cul tu ra della mo bi li tà, che con si ste nel li mi ta re al mas si mo l'uso delle au to mo bi li e che spin ge ad in di riz zar si verso una nuova visio ne delle mo da li tà di spo sta men to delle per so ne. Il prin ci pio car di ne è quel lo che si possa e si debba fare a meno del mezzo pri va to; que sto non im po nen do un di vie to al suo uti liz zo in quan to mezzo in qui nan te, ru mo ro so o an ti e co no mi co, ma pun tan do ad avere un si ste ma di tra spor to pub bli co lo ca le ca pa ce di of fri re va li de al ter na ti ve di ugua le o ad di rit tu ra mag gio re ef ca cia.
Criteri generali per l'assegnazione e la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (art. 3, comma 41, lett. m) L.R. 1/2000)". (BURL n. 7, 1º suppl. ord. del 13 Febbraio 2004 ) urn:nir:regione.lombardia:legge:2004-02-10;1 Titolo I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1. Oggetto e ambito di applicazione. 1. Il presente regolamento disciplina i criteri generali per l'assegnazione e la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (di seguito ERP) ai sensi del comma 41, lettera m), dell'articolo 3 della legge regionale 5 gennaio 2000, n. 1 (Riordino del sistema delle autonomie in Lombardia. Attuazione del D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112 (Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59)). 1bis. L'edilizia residenziale pubblica è da considerarsi servizio di interesse economico generale e si rivolge alle famiglie in disagio familiare, abitativo ed economico, per il periodo di permanenza del disagio stesso. (1) 2. Sono considerati alloggi di ERP, ai fini dell'applicazione del presente regolamento, gli alloggi realizzati o recuperati da enti pubblici a totale carico o con il concorso o il contributo dello Stato o della Regione, nonché quelli acquisiti a qualunque titolo, realizzati o recuperati dagli enti locali o da enti pubblici, per le finalità sociali proprie dell'ERP, relative ai soggetti aventi i requisiti per l'assegnazione e la permanenza di cui ai successivi articoli e all'allegato 1. 3. Ai fini del presente regolamento gli alloggi di ERP si distinguono in: a) alloggi realizzati, recuperati o acquisiti, i cui canoni concorrono alla copertura di oneri di realizzazione, recupero o acquisizione, nonché di costi di gestione; b) alloggi realizzati, recuperati o acquisiti, il cui assegnatario corrisponde un canone che copre oneri di realizzazione, recupero o acquisizione, nonché costi di gestione. 4. Sono esclusi dall'applicazione del presente regolamento, gli alloggi: a) realizzati dalle cooperative edilizie per i propri soci; b) realizzati o recuperati con programmi di edilizia agevolata o convenzionata, purché non realizzati da enti pubblici e già utilizzati per le finalità dell'ERP; c) di proprietà di enti pubblici previdenziali, purché non realizzati o recuperati a totale carico o con il concorso o contributo dello Stato o della Regione; d) di servizio oggetto di concessione amministrativa in ragione dell'esercizio di particolari funzioni attribuite a pubblici dipendenti. 5. L'assegnazione e la gestione degli alloggi di cui alla legge 4 marzo 1952, n. 137, articoli 17 e 18, alla legge 15 febbraio 1980, n. 25, alla legge 25 marzo 1982, n. 94, alla legge 5 aprile 1985, n. 118 e alla legge 23 dicembre 1986, n. 899, sono disciplinate dalle disposizioni previste dalle leggi medesime. 5bis. Il bando per l'assegnazione, la graduatoria e la gestione degli alloggi di cui al comma 3, lettera b), per i quali si applica il canone moderato dell'articolo 32, possono essere disciplinati dalla convenzione stipulata tra il comune e i soggetti attuatori degli interventi, nel rispetto delle competenze proprie del comune in materia di assegnazione e di quanto previsto agli articoli 2, 3, 4, 8, 10 e all'allegato 1. (2) Art. 2. Definizione del nucleo familiare 1. -Ai fini del presente regolamento si intende per nucleo familiare la famiglia costituita da uno o da entrambi i coniugi e dai figli legittimi, naturali riconosciuti o adottivi con loro conviventi, ovvero costituita da una persona sola. Fanno altresì parte del nucleo familiare il convivente more uxorio, gli ascendenti, i discendenti, i collaterali fino al terzo grado e gli affini fino al secondo grado, purché la stabile convivenza con il concorrente duri da almeno un anno prima della data di presentazione della domanda e sia dimostrata nelle forme di legge. Il termine di un anno non si applica qualora si tratti di soggetti affidati con provvedimento dell'autorità giudiziaria e di ultrasessantacinquenni o invalidi o disabili affetti da minorazioni o malattie invalidanti, che comportino una percentuale di invalidità permanente pari o superiore al 66%, riconosciuta ai sensi delle vigenti normative, ovvero con grave handicap o patologia con prognosi ad esito infausto. Partecipano altresì ai bandi di concorso i nuclei familiari di nuova formazione costituiti prima della consegna dell'alloggio. 2. Sono considerate componenti del nucleo familiare anche persone conviventi non legate da vincoli di parentela o affinità, qualora tali soggetti siano compresi nel nucleo stesso all'atto della domanda. La convivenza deve avere carattere di stabilità, risultare anagraficamente esistente almeno per i due anni antecedenti la data di presentazione della domanda di partecipazione al bando, essere finalizzata alla reciproca assistenza morale e materiale e deve essere dichiarata, da parte del concorrente, e da parte delle persone conviventi, con dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà di cui agli articoli 38 e 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa).
ISSN 0031-3777 7 Abstracts Lorena Menditto, Il Cervello sensibile. Riflessioni sulla mente matematica silenziosa, tra plasticità cerebrale e sistema educativo, pp. 128-138 Parole chiave: bambino, errore nel calcolo, pregiudizio della conoscenza, disturbo di apprendimento, emozioni, intelligenza, pensiero lento, mente, interconnessioni cerebrali, plasticità, fluenza Keywords: child, error in calculation, prejudice of knowledge, learning disorder, emotions, intelligence, slow thinking, mind, brain plasticity, interconnections, fluency Abstract: Ciò che sappiamo delle interconnessioni degli emisferi, dell’intelligenza emotiva, della zona di sviluppo prossimale, dei prerequisiti cognitivi, dell’evoluzione cerebrale, del movimento corporeo come spinta all’accrescimento quantitativo e qualitativo del cervello e delle abilità innate, convince a rafforzare l’ipotesi di base del presente articolo: lavorare con il bambino in difficoltà di apprendimento in maniera integrata e interdisciplinare. La fuoriuscita dagli schemi classificatori noti ha fatto emergere anche le sfumature più sottili, un tempo catalogate come aspetti non meglio specificati e collegate alla sfera emotivo-relazionale. Ora possiamo ragionare sugli effetti cognitivi mediati dalle emozioni, non più solamente in ambiti strutturali e patologici dell’intelligenza, bensì – e sempre meglio – in ambito pedagogico. What we know about interrelations of the hemispheres, of the emotional intelligence, of the zone of proximal development, of the cognitive prerequisites, of the cerebral evolution and about the physical movement as boost to the quantitative and qualitative brain development and about the innate abilities, all this support the main basic research hypothesis of the present article: to work in integrated and interdisciplinary way with a child who has dif culties. Exiting from the Axial Classification Scheme has allowed to embrace more aspects of the disorder and to collect even the smaller elements, once listed as no better described aspects. Now we can reason about cognitive effects mediated by emotions, not only in structural and pathological areas of intelligence, but – and better – in pedagogy.
The main concepts of efficiency in finance: We have three level of efficiency: FAMA'S DEFINITIONS: a) Weak-form: the past information about prices is included in the current prices. Therefore, we can not use this informations to cast the future. b) Semi-strong: present prices contain even public available informations. This information can express present prices but can not be used to forecast future changes in prices. c) Strong-form: prices reflect all public and private information. Anyway, no one can have an advantage in the market in predicting prices since there is no data that would provide any additional value to investors. TOBIN'S DEFINITIONS: a) Information arbitrage efficiency: a market is efficient informationally when his prices fully reflect all the available information. In order to reflect all the available information, the market has to satisfy three conditions:-Information must be available, having the information must be easy and to a low cost.-People must be clever; they have to able to turn information into expectations. They have to know economy, economics, and financial themes to forecast the future.-Prices can be the best information about the future if they catch immediately all the information. b) Fundamental valuation efficient: a market is efficient when assets prices reflect the expected flows of payments. A market is efficient when price is equal to the predicted (present value) value of the future flows of payments we can receive from the asset bought. Importanti sono sia l'efficienza valutativa che quella informative, infatti se il mercato non sa fare previsioni avremo valori attuali sbagliati. c) Full insurance efficiency: requires that the market directive must be efficient. Market allow investor to cover with any type of risk. For example derivatives must work as well. d) Functional/Operational efficiency: a market is efficient when products and services are provided for the minimum cost and are directly useful to the market agents. Chi ci lavora non deve solo pensare a guadagnare ma a essere anche utile alla società. Case of bubbles: when the first definition works but not the second one. Usually in the real world the first definition works, while the second one works only in the short-term market (2 months). LEZIONE 2 Example of the asset return: CAPITAL GAIN: Suppose to buy an asset at 100. After one year, what is the price? The gain is the difference between the future price and the present price. Obviously, we can have even a loss if the future price is lower than the present. Therefore, it is an income from a change in price. DIVIDEND: it is the gain received during the period from buying a particular asset. The return is important to measure the best asset. Abbiamo però un problema: prezzo presente lo conosciamo, quello future ovviamente no. Questa formula è molto importante ma non possiamo usarla poiché non conosciamo I valori future del prezzo e del dividendo. Possiamo fare previsioni. Dunque quando dobbiamo decidere quale investimento fare non conosciamo il vero ritorno economico ma solamente per esempio il tasso di interesse.
Sources et modèles des historiens anciens, 3, 2024
Advances in Business Strategy and Competitive Advantage, 2022
Deleted Journal, 2020
Las raíces de América: historias y memorias, 2024
Current Swedish Archaeology, 2021
Revista Brasileira de Recursos Hídricos, 2012
Transplantation, 2013
TURKISH JOURNAL OF BIOLOGY, 2020
International Journal of Environmental Research and Public Health, 2021
Meteorological Monographs, 2016
Sheng li xue bao : [Acta physiologica Sinica], 2007
Jurnal Pendidikan Teknologi dan Kejuruan, 2021