Academia.edu no longer supports Internet Explorer.
To browse Academia.edu and the wider internet faster and more securely, please take a few seconds to upgrade your browser.
…
6 pages
1 file
Il dibattito sull’immigrazione è il paradiso dei retori e dei velleitari: c’è chi invoca principi impraticabili e chi soluzioni odiose e irrealistiche. Questo libro invece parla del mondo reale. Da almeno cinque secoli le migrazioni sono una costante della storia europea: dalla pace di Augusta ai trattati di Schengen e Dublino è sempre stato necessario gestire la tensione fra il diritto di emigrare e il diritto degli stati riceventi di decidere chi ammettere e a quali condizioni. Non è mai stato facile, non lo è oggi. Un dato strutturale da affrontare non con buoni (o cattivi) sentimenti, ma con competenza e buona amministrazione.
Da diversi decenni, l’immigrazione è un tema caldo per l’opinione pubblica dei paesi europei (e non). Vi è una diffusa insoddisfazione per la capacità delle politiche adottate di favorire effettivamente l’«integrazione» dei segmenti di popolazione straniera residenti sul territorio. In che misura questa insoddisfazione coglie una difficoltà reale? Per saperlo, bisognerebbe essere in grado di definire con esattezza cosa debba intendersi per «integrazione», come essa andrebbe misurata e, last but not least, come valutare se le politiche messe in atto dai governi occidentali producono o meno gli effetti desiderati. Su ognuno di questi punti, esiste un ricco dibattito scientifico spesso poco conosciuto. In questo lavoro viene condotta una rassegna critica della letteratura scientifica sul tema, volta ad evidenziare le risorse già disponibili e i problemi ancora aperti.
[a stampa in "Studi Medievali", 3a serie, anno LII, fasc. I, giugno 2011, pp. 171-212 © dell'autore] Uno scrupolo nato dall'esigenza di essere politically correct mi ha suggerito il soprastante titolo in cui Bologna e la Romagna sono separate per quanto attiene a questa mia ricerca circa la loro presenza nel Novellino. Questo perché ora Bologna e la Romagna costituiscono indiscutibilmente entità territoriali, politiche ed amministrative diverse, pur nell'àmbito della stessa regione, e anche perché, per non far torto ad alcuno, sono presenti da anni sulla scena forze che si prefiggono come scopo della loro azione politica la effettiva separazione, in chiave autonomistica, della Romagna dall'Emilia e, dunque, della Romagna da Bologna. Anche di tali istanze, seppure da chi scrive scarsamente condivise, bisognava prendere atto. E' bene allora mettere i puntini sulle "i" e tenere ben distinte queste due realtà che potrebbero addirittura essere avviate, in un prossimo futuro, sulla via del divorzio. E' però altrettanto bene sapere che questa chiara distinzione è frutto dell'età moderna e contemporanea e dei suoi rivolgimenti storico-politici (legazioni pontificie, età napoleonica, unità d'Italia e altro) perché prima, e per certi aspetti fino all'unità, basti pensare a Massimo D'Azeglio che nel 1859 parlava di "Romagne" a proposito di Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì, era forse più diffusa una percezione sostanzialmente unitaria dell'area che andava dall'Adriatico fino a Bologna e oltre in forza di un ampio e generico concetto di "Romagna" (Romania) che coincideva ancora, grosso modo e parecchi secoli dopo la sua scomparsa, con l'estensione dell'Esarcato bizantino di Ravenna comprendente anche il Ferrarese e il Bolognese.
Il Sole-24ore, 31 gennaio 2021
C'è una figura di pittore-decoratore sangimignanese, Giovanni di Ser Piero di Giusto Cambi, molto curiosa e quasi completamente sconosciuta. Il Carli, nel suo San Gimignano del 1962, lo descrive come «pittore decoratore autore di lavori quasi tutti di genere ornatistico come i fregi ed i tondi nel transetto della Collegiata, eseguiti nel 1517, insieme con Bartolomeo di Giovanni di Valdarno, la decorazione dell'organo nella Collegiata del 1502 1 , restauro alla cappella di S. Fina e nel 1502 una "lavatura e restauratura di due quadri del Testamento Nuovo", cioè di Barna, nonché soffitti nello spedale di Santa Fina e simili». 2
«Le rondini hanno una meta e la raggiungono sempre, spaccando il minuto. È per questa ragione che sono considerate eccellenti migratori». Invece, «gli orsi non sono animali migratori, non assomigliano per niente alle rondini. Gli orsi vagabondano, sono animali erranti. Prendono e partono, e non è affatto detto che ritornino». Non sono neppure come le cicogne o i salmoni: «non c’è nessun varco certo dove aspettarli, né una rotta sicura da intercettare». Queste frasi – tratte dal magnifico romanzo di Maurizio Maggiani, Il viaggiatore notturno1 – possono ben introdurre questo numero di «Meridiana» dedicato alle migrazioni. Nel nostro immaginario collettivo, le rondini sono certamente percepite come rassicuranti e benvenute, mentre probabilmente gli orsi suscitano sentimenti insieme di curiosità e di inquietudine. Le rondini in realtà non vanno da nessuna parte, «ritornano, sempre e soltanto. Il loro andare e venire è un perpetuo ritorno». Forse per questo sono anche un simbolo di libertà. Gli orsi, invece, sono ormai considerati una specie sotto protezione, da tutelare in aree circoscritte, in riserve recintate. Se le rondini evocano la libertà, gli orsi richiamano dunque un’esigenza di controllo. Non credo sia azzardato supporre che nelle rappresentazioni collettive i migranti umani dei nostri giorni siano accomunabili più all’immagine degli orsi che a quella delle rondini: «Ora mi spavento... perché vanno camminando?». Se non vengono per uno scopo e un periodo di tempo definiti, sono spesso percepiti al pari di «esseri erranti», che rimangono tali anche quando decidono di fermarsi in un luogo, essendo comunque sempre sospesi tra un qui e un altrove.
A journey into the world of divination and premonition. From the Sumerian texts to the Indian epics, to the Hebrew Bible up to the literature of the twentieth century and the daily life of today. Methods, experiences, hypotheses on the interweaving of space-time dimensions.
Le regioni 5-6/2019, 2020
Paths of integration and social inclusion of migrants in Emilia-Romagna This article has the purpose to outline the path of integration and social inclusion of migrants in Emilia-Romagna Region, with particularly regard to the subsidiarity principle. In tackling the issue, the starting point is the analysis of the existing regulatory framework and then the complex of measures, plans and programs activated in the Region was analyzed. Particular attention was paid to the local dimension and to the Local Action Plans for Migrants’ Integration and Human Rights that involved the city of Bologna. Licenza d'uso L'articoloè messo a disposizione dell'utente in licenza per uso esclusivamente privato e personale, senza scopo di lucro e senza fini direttamente o indirettamente commerciali. Salvo quanto espressamente previsto dalla licenza d'uso Rivisteweb,è fatto divieto di riprodurre, trasmettere, distribuire o altrimenti utilizzare l'articolo, per qualsiasi scopo o fine. Tutti i diritti sono riservati.
The case study focuses on the sino-american rapprochement 1969-1972. This alignment was one of the most crucial international shifts in the Cold War, made possible within the security complex “strategic triangle” among United States, Soviet Union and People’s Republic of China. This represented the framework in which a strategic partnership could be constructed between China and the United States. The research draws on the theoretical proposal “balance of threat” by Stephen Walt within Waltz’s neorealist research program as a refinement of the latter and a explanation of the origins of alliances/alignments. The research aim is testing Walt’s set of hypotheses against the backdrop of traditional balance-of-power hypothesis. Contextually, the study casts the analysis in the historical background of the dynamic of decolonization and nation-building in East Asia and China.
Loading Preview
Sorry, preview is currently unavailable. You can download the paper by clicking the button above.
ReOrient. Vol. 8, 2023
Feminist Criminology, 2024
Défis de la Vie Religieuse, 2024
International journal of scientific research and management, 2024
Stem-, spraak- en taalpathologie, 2022
Proceedings of 38th International Conference on High Energy Physics — PoS(ICHEP2016), 2017
Journal of the European Mathematical Society, 2004
Fractal : Revista de Psicologia, 2016
International Journal of Current Microbiology and Applied Sciences, 2020
Applied Sciences, 2020
Small Business Economics, 2013
arXiv (Cornell University), 2019
Colloids and Surfaces B: Biointerfaces, 2019