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La misericordia è al cuore dell’annuncio cristiano: nell’umanità di Gesù Cristo, Dio si è definitivamente rivelato come colui che è onnipotente nell’amore e nel perdono. Oggi più che mai gli uomini e le donne di ogni orizzonte, in una situazione mondiale precaria, segnata da molteplici ferite, attendono uno sguardo compassionevole sulle loro storie personali e collettive. Le attese che nutrono interpellano la speranza cristiana e spingono le chiese a ritrovare la loro vocazione di testimoni della misericordia del Signore. Il presente volume raccoglie gli Atti del XXIII Convegno ecumenico di spiritualità ortodossache ha radunato cristiani d’oriente e d’occidente attorno ai temi della misericordia e del perdono.
2016
Krastu Banev-Le relazioni che abbiamo ascoltato ci hanno arricchito e invitano a pensare 1. Ora è l'occasione di aprirci a un dialogo sul tema del nostro convegno. Per introdurre questo dibattito vi propongo un viaggio a ritroso nel tempo: immaginate di trovarvi a Calcedonia, l'8 ottobre del 451, alla presenza di numerosi vescovi di provenienza diversa, che parlano lingue diverse. Questi trecentosessantacinque vescovi gridano a una sola voce: "Possiamo tutti sbagliare. Dio ci perdoni. Tutti abbiamo sbagliato!". Queste parole vengono riferite all'imperatore che ha convocato il concilio. Ho scelto questo riferimento storico perché mi offre lo spunto per porvi una domanda. In questi giorni abbiamo parlato della conversione come cammino individuale che porta alla riconciliazione. Ma noi credenti siamo anche membra di un corpo, della chiesa; e allora chiediamoci: come è possibile convertirci come chiesa? Qualcuno in questi giorni ha ricordato le parole di Silvano del Monte Athos, il quale diceva che il futuro sta nel * Trascrizione e traduzione dalle lingue originali a cura di Luigi d'Ayala Valva, Lisa Cremaschi e Adalberto Mainardi. 1 Krastu Banev è professore associato presso il Dipartimento di teologia e religione all'Università di Durham. Tra i suoi libri più recenti: Theophilus of Alexandria and the First Origenist Controversy, Oxford 2015.
La gloria e il potere di Gesù sono nient’altro che la gloria e il potere dell’amare e del servire. Anche la nostra gloria e il nostro potere siano nient’altro che questo: perché solo nell’esercizio dell’amore e della misericordia si vive il potere da autentici discepoli e discepole di Gesù Cristo, colui che ha scelto di esercitare il suo potere in modo umanissimo, libero e liberante, amandoci eis télos (Gv 13,1), fino alla fine, fino all’estremo. E che ci ha chiesto di vivere nient’altro che questo amore per essere suoi discepoli: “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri” (Gv 13,35). Ovvero, se attraverso gesti semplici e quotidiani saprete, sapremo farci servi gli uni degli altri, donando e ricevendo misericordia.
2017
En The call of the Extraordinary Jubilee of Mercy has accentuated the need to return to his substantial meaning of forgiveness and gift. Pope Francis wanted to give back to the concept a substantial importance, interpreting it as an act of justice towards the last ones, to be lived in everyday gestures and actions, since his trip to Lampedusa where he prayed for migrants coming from Africa. He has also appealed to everyone's responsibility in favor of people in dire need. The following text is dealing with the issue of gift, providing to trace the aspects which characterize it, according to a sociological dimension and to highlight both the paradoxal and the rational aspects that bring us back to the speech about recognition and love. Starting from the utilitarian reflection about gift proposed by the first sociologists Comte, Durkheim, Spencer, Morgan and Taylor, we pass through the vision of Mauss, the first to highlight the relational aspects, later resumed from Caille and Go...
L'indizione dell'anno giubilare Il tempio di Gerusalemme Il Santo Sepolcro Una riflessione
L'articolo rilegge in chiave autobiografica il rapporto fra giustizia e misericordia.
Villard 20 IN FRAGILIA Reconstructing through the waters of ISCHIA, 2022
The presentation of the project areas and themes of Villard 20 allowed to make some reflections on the work conducted for the thesis which referred to the redefinition of the New Pio Monte della Misericordia, a large hospital facility used for spa treatments , in size and importance, has determined the identity of the Casamicciola Terme in the north of the Ischia island. The New Pio Monte della Misericordia, built on the coastal strip, is currently in a total state of ruin. This condition guided the design choices by placing the work in front of various feasible scenarios, such as the restoration or completion of the work with parts that, by contrasting, denounce their belonging to a different time than the preexistence. A third possible way is the construction of a new building on the remains of the previous one: the project pursues this third way by implementing an overall redefinition of the Nuovo Pio Monte della Misericordia. The approach chosen is similar to that indicated by Agostino Renna for the project on the Albergo dei Poveri presented on the occasion of the Progetti per Napoli. Cinquantenario della fondazione della Facoltà di Architettura di Napoli, in which the reorganization of the monument and of its immediate urban context is proposed in order to make evident the historical-morphological characters obscured by the recent building events, the project thus understood stands as a great world building , in continuity with Fuga’s ambitions and with the underlying architectural theme. The project on the New Pio Monte della Misericordia aims at the construction of a similar scenario, in which the transformation of the existing building into a different building is to be accomplished through a shift of meaning that does not change its substantial identity, rather it offers a different interpretation, foreshadowing a new, but not extraneous condition of the given architectural theme.
Oggigiorno anche tra persone cristiane si sente molta opposizione al concetto di perdono. Le frasi che di solito si sentono dire quando si nomina il perdono sono: "non riesco a perdonare", o "io perdono solo se prima lui mi chiede perdono!", oppure, "ma bisogna perdonare pure gli assassini?" La risposta è che dal punto di vista cristiano, bisogna perdonare sempre, e per primi senza aspettare che ci venga chiesto perdono. Ma veniamo a definire che cosa non è, e poi che cosa è il perdono. Innanzitutto il perdono non significa dimenticare. Perdonare significa vedere con occhi diversi. Il perdono non significa negare il dolore. Il dolore c'è e ci vorrà del tempo per attenuarlo. Il perdono non significa tollerare le ingiustizie. Se vi è un'ingiustizia essa va denunciata all'autorità. Il perdono non significa condonare le ingiustizie. Se vi è stata un'ingiustizia è corretto che chi l'ha perpetrata paghi la pena prevista dalla giustizia terrena. Se il perdono non è tutte queste cose, allora che cosa è ? Vediamo una citazione dello psicologo Robert Enright: "il perdono è la disposizione ad abbandonare il diritto al risentimento, al giudizio negativo e alla condotta indifferente verso chi ci ha offesi ingiustamente, coltivando piuttosto atteggiamenti di compassione e bontà verso quella persona".
Il "Nuovo Giornale di Filosofia della Religione" (NGFR) -ISSN 2532 -1676 è uno spazio di confronto scientifico, non confessionale e "laico", per coloro che intendono approfondire i presupposti filosofici dell'esperienza religiosa, in generale in quanto teoria della religione e all'interno delle singole tradizioni religiose, in quanto fenomenologia della religione.
Verità e responsabilità, 1996
Pensare è agire, e agire impegna del tempo. I due ultimi termini del titolo, “Misericordia” e “Speranza”, evocano le due estasi del presente che sono il passato e il futuro. Il pensiero opera nel tempo, assumendo nel suo atto presente il suo passato e il suo futuro. I momenti sui quali poggiano le estasi temporali non possono essere considerati come fatti solo finiti o puramente oggettivi, isolati gli uni dagli altri. Il tempo del pensiero ha una durata. Il presente, o l'atto effettivo, agisce al di là dell'istante del suo evento, richiamando a sé progressivamente la totalità del passato e del futuro.8).
Rivista Teologica di Lugano, 2016
The "Misericordiae vultus" bull speaks about indulgences in a manner that could seem reminiscent of Karl Rahner’s interpretation: temporal punishment due for sins would represent the painful consequences of sin, therefore it could not be remitted by an authoritative intervention; as such, the indulgence would essentially be (authoritative) prayer. Taking over this interpretation would mean leaving behind the traditional definition of indulgence and only using the word to designate a different reality. However, taking into account the fact that the discipline of jubilee indulgences has not changed according to Rahner’s interpretation, this shows that the Holy Father speaks about a secondary effect of the indulgences, without wanting to introduce a new definition of them.
Preventive medicine, 2012
Worldviews on Evidence-Based Nursing
European journal of innovation management, 2024
Lapis Lazuli -An International Literary Journal (LLILJ) , 2022
Oxford Handbooks Online, 2010
Accounting and Finance Research
Anuario De Historia De La Iglesia, 2014
Bioscience …, 2011
MAKARA of Science Series, 2012
Management Communication Quarterly, 2015
American zoologist, 1998
Journal of Economics, Race, and Policy, 2021
Pavement Cracking, Editors: Imad Al. Qadi, Tom Scarpas & Andreas Loizos, CRC Press (ISBN 978-0-415-47575-4), 2008
Journal of Applied Research and Technology, 2016