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Vengono ripercorsi la carriera accademica e l'itinerario degli studi medioevali di Flavia De Vitt, in occasione della conclusione del suo rapporto di lavoro con l'Università degli Studi di Udine. Se ne sottolinea la grande coerenza e la solidità scientifica, che ne fanno un punto di riferimento per la storia della chiesa e della religiosità del Friuli medioevale.
Luciano De Vita, a cura di M. Fiori, M. Dall'Acqua, ALI, Bologna, 2019
Nei novant'anni dalla nascita di Luciano De Vita, una mostra che intende ripercorrere la carriera del De Vita incisore attraverso la selezione di 50 acqueforti suddivise nei tre capitoli con cui la critica è ormai unanime suddividere la produzione dell'artista: periodo accademico, periodo informale, periodo della maturità.
Tra il 1910 e il 1911 il viennese Gustav Klimt è presente in Italia con due grandi mostre ufficiali che influenzarono in maniera determinate l’operato di molti artisti italiani. La prima delle due rassegne venne presentata alla Biennale di Venezia; la seconda all’Esposizione Internazionale di Roma organizzata per celebrare il cinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia. A Venezia, i giovani pittori e scultori che si incontravano nelle mostre periodiche dell’Opera Bevilacqua La Masa - organizzate da Nino Barbantini a Ca’ Pesaro negli anni Dieci del ‘900 - furono particolarmente sensibili allo stile legato al mondo tedesco delle Secessioni. Tra i tanti nomi che si potrebbero fare basta citare quelli eccellenti di Arturo Martini, Felice Casorati, Teodoro Wolf-Ferrari e soprattutto di Vittorio Zecchin. Quest’ultimo, muranese, attorno al 1914 realizzò una complicata e ricca decorazione pittorica per arredare la sala da pranzo del veneziano Hotel Terminus (attuale Hotel Bellini): “il più vicino alla ferrovia” come recitava la pubblicistica del tempo. Il ciclo, sfortunatamente andato smembrato, prende ispirazione dalle storie di “Le mille e una notte” ed è oggi considerato uno dei massimi capolavori del Liberty a Venezia. Sei tele, delle dodici conosciute, sono conservate nei depositi di Ca’ Pesaro ed esposte per l’occasione nella Mostra “Attorno a Klimt” al Centro Culturale Candiani di Mestre.
Horizonte. Italianistische Zeitschrift für Kulturwissenschaft und Gegenwartsliteratur. Rivista d’Italianistica e di letteratura contemporanea, 2021
The present paper collects some entries excluded from the original 1998 pamphlet titled "commiato dal Commiato" (a small farewell to the Great Farewell to "modernity" in philosophy), thus it tackles often with sarcastic flavour topics such as relativism, hermeneutics, fragmented knowledge, which mainly concern the debate between analytic and continental philosophy. The entries are related to each other in a sort of hypertextual structure rather than in a linear order.
This is a pamphlet against the debate between analytic and continental philosophy as it was framed at the end of the XXth Century. It was written in 1996 and appeared as hypertext in in first issue of "I fascicoli di Analitici e Continentali" (1998) on an Italian site which collected papers on the debate. The site where it was hosted seems to be accessible no longer, but the following to that pamphlet, titled "Coda al commiato", was published on "Studi sulla Formazione", and it is freely accessible, <http://www.fupress.net/index.php/sf/issue/view/869>.
Alla fine degli anni Trenta, poco oltre i massacri della guerra di Spagna e poco prima di quelli del secondo conflitto mondiale, il siciliano Elio Vittorini scopre che "non ogni uomo è uomo". Semplice come un teorema, la sua spiegazione, come al solito affidata a coinvolgenti metafore; e limpida, senza contrasti, come la strada assolata ai cui estremi si affrontano, nell'epopea western, l'eroe del Bene e l'antieroe del Male assoluto, della sopraffazione, dell'orrore.
2019
Nella metà degli anni Sessanta Monica Vitti, icona e musa dell'incomunicabilità, si avvicina al genere della commedia contribuendo a delineare un'immagine femminile moderna che, ironizzando sulla figura di donna oggetto, propone un'immagine femminile in transizione tra l'archetipo della donna madre e l'affacciarsi di una nuova donna più incline a soddisfare i propri bisogni e desideri individuali.
Costantino De Luca, 2020
La verità resiste in quanto tale soltanto se non la si tormenta. Friedrich Dürrenmatt, La morte della pizia Fin dalla messa in scena dell'Edipo Re di Sofocle, avvenuta tra il 430 e 420 a.C, la storia di Edipo, dell'eroe che ha ucciso suo padre e sposato sua madre, ha sempre avuto grande eco nella cultura occidentale. Molti autori, filosofi e psicologi, hanno attinto alla fonte sofoclea per trarne complesse e talvolta forzate teorie. Il caso più emblematico, forse, è quello di Sigmund Freud, il quale estrapolò dal mito di Edipo un complesso che colpisce ogni uomo: desiderare di eliminare il proprio padre e congiungersi con la propria madre. La sua espe-rienza di medico l'ha portato a riconoscere nel rapporto con i genitori la parte più importan-te della vita psichica di tutti i bambini, per i quali l'amore per un genitore, l'odio per l'altro costituiscono un gruppo di fenomeni psichici fondamentali in vista di una futura nevrosi. Il complesso Edipico, così come viene esposto per la prima volta ne L'interpretazione dei So-gni , ancora non evidenzia il senso di colpa sulla cui base giace l'intera struttura della mora 1-le e della religione-sottolineatura che avverrà a partire dal successivo Totem e Tabù. Qui il padre della psicoanalisi colloca il mito all'interno della più ampia e articolata indagine del linguaggio del sogno e dei suoi abbellimenti sulle ostilità legate all'insorgere di desideri inappagabili. Questa tesi, così come quelle che ha ispirato, sono state confutate negli anni. In particolare J-P Vernant, nel suo saggio Edipo senza complesso del 1976, si chiede S. Freud, L'interpretazione dei sogni, trad. it. BUR, Milano 2010.
Il vocabolo "vittimologia" venne però utilizzato per la prima volta da Benjamin Mendelsohn, un avvocato penalista rumeno, nel corso di una relazione presentata ai membri della Società rumena di psichiatria nel 1947. Fu lo stesso Mendelsohn ad estendere la nozione vittimologica oltre i confini della criminologia e del diritto penale.
D. Zori & J. Byock (eds.), Viking Archaeology in Iceland. Mosfell Archaeological Project. Cursor Mundi 20 (Turnhout 2014) , 2014
Primeira Jornada de Estudos do projeto Inventário da produção cultural em territórios subalternizados, 2024
Bulletin de l’Institut français d’études andines, 2014
Acta Militaria Mediaevalia, 2018
Slavânovedenie, 2023
Annales de physique, 1997
Tuijin Jishu/Journal of Propulsion Technology, 2024
Revista Chapingo Serie Ciencias Forestales y del Ambiente, 2011
Teoría y Realidad Constitucional
Pediatric Research, 1985
JBJS Case Connector, 2013
Management Science, 2017
Revista Mexicana de Ciencias Agrícolas
Journal of Marketing for Higher Education, 2006
Scandinavian Journal of Immunology, 1997
Clinical Neurophysiology, 2014