Academia.eduAcademia.edu

Viaggiatori stranieri e archeologia in Calabria

t Alfonsc, Barone \TIAGGLITO.RI STRANIERI E ARCFIEOLOGIA IN CALABRIA il C$.&*à'8-UA RIVIST4 TRIMESTRALE DI CULTURA E TURISMO ANNO XXV gennaio- marzo2Q02 93 I VIAGGIATORI contesto sociale meridionale e $li echi de11asua quotidianità agli europei suonavano come qualcosa di accattivante e misterioso da conosceree studiaret. La Tetteratura coeva dipingeva i calabresi come esseri selva$$i e violenti, lontani dalle conquiste sociali di periodo magnoQreco,quandola penisolarappresentava ina cufia di civiltà e di arte.1122 a$osto 1561, ad esempio,ii padre gesuita Giovanni Xavierre, inviato ad evangelizzate Cosenzae le terre limitrofe riferiva dell'inciviltà della gente: "Tanroassuefarta aI male - scriveva a Cristoforo Madrid s0n0 ttLntl licenziosi,superbi,senzagiustizia etgouerno,comesefussenotutti nel boscho.Delli preti non toglio cominciar,ba' stare che a boccapolr(mo dare occasione alli nostrifratelli, di venír in questaIn' dia"'. Due secoli e mezzo dopo la situaztote eraimmutata e nel 1801 Cretzè de Lesser riferiva che "l'Europa finisce a Napoli e vi finisce assai male, la Calabrià, h Sicilia, tutto il resto è dellAfri ca"". Le miserie dei calabresi stuzzicatono 7a curiositàLdi ardimentosi viaggiatori che, per comprendereil dramma di quella società soffocata dal regime feudale' si accostano "più da vicino ai problemi della nostra gente, li comprendono, li diffondono all'estero con profondo senso critico e acquisisconocosì il merito di anticipare Siudizi che saranno poi della tradizione mert dtonalista"' . Que$1iacuti intelletti mossi dalla curiosità di vivere un "cosmopolitismo cultura7e"t, aÍîivarono nella regione per scandagliare approfonditamente gli usi, il fol' klore delle popolazioni e le emetgenze murarie dell'antichità classicache affio' Íavano su gran parte del territorio, cir' condateda una natura verginee incon' taminala, e da un silenzio irreale e di rrte6.Nelle rovine di Segesta,annotaa proposito nel 1823 il visconte di Marcellus, "... gli sparvieri annidati sul frontone (de1tempio) si levano in volo al r u m o r e d e i n o s t r i p a s s i. . . u n n e r o s e r ' pente distesosu certe pietre alf ingresso della città ... si ritira lentamentedavanti a noi ... non un albero,non un virgulto, niente altro che erbabructata"T. Llinteresseper I'archeologiatraevaorigi' ne, nel XVII secolo, dagili insegnamenti che i giovani aristocratici, particolarmente tedeschit,ricevevanodai loro precettori i quali inserirono la Calabria e 1a Sicilia tra le tappe fondamentali di un itinerario di esplorazione e di scoperta, "di comprensione e di meditazrone"'. 11primo studioso ad interessarsi delle vestigia cala.bresifu il domenicano Leandro Alberti il quale, a partire dal 7525, intraprese insieme a padre Francesco Silvestri da Ferrara, generd.edell'Ordine, un lungo viagigionell'Italia meridionale'.. Servendosidei testi classici,l'au- STRANIERI E UARCHEOLOGIA IN CALABRIA Alfonso Barone I viaggiatoristra.nLerl nel corsodeglianni, succedutesi c7mescriveA. Barone per interessiarcheologici spessT hannoconcorso, in particolareconne fece PaoloOrsi, a far riernergere il nostropatrinnonioartistico 63 tore, tentò d\localizzare le antiche colonie elleniche e pur non pervenendo a nsultati definitivi, diede awio ad una nuova corrente storiografica locale raporesentata da Gabriele Bartio'l, Giroiamo Marafrotit' e Giovanni Fiore"' Per ouanto riguarda I'area del crotonese, liAlberti, sI interessòdi Peteliache identificò in Belcastro e soffermandosi sulle colonne del tempio di Hera Lacinia descrisse la loro Àagnificenz4 mentre di Crotone rilevava come l'abitato cinquecentescooccupassesolo una piccola parte della gloriosa città fondata da Miscellotn. fiumi Crati e Sibari". Diciott'anni dopo, nel 1543,i1pellegrino svizzero Lodoco Meggen approdato a Crotone dopo un awenturoso viaggio in Terra Santa ebbe modo di ammirare 7'impotenza. delle due colonne di Hera Lacinia e indagando sulla cultura magno-greca intraprese un via$$io ver_so sud, negli antichi territori sottoposti alla oiurisdizionedi Locri'u. ÓH interessi archeologici dei via$$iatori stranieri subirono,comunque,una brusca frenata nel XVII secolo quando le condizioni della regione, aÎflitta da terremoti, pestilenze, gíeffe e carestie, scoragglavano chiunque dai visitarla" e la relegarono ai margini degli itinerari tardo cinquecenteschi e barocchito.Ancora per gran parte del Settecento,rileva At"...spingersioltre Salertanasio Mo22177o, no, raggiungere i templi affondati nelle paludi di Paestun'r,IasciareLacapitale per addentrarsi nelle sconosciutee desolate sfidare Io spiriprouíncie,era un po' con'Le to del tempo,un volerforzareconfini stabilití da Lunghisecolid,i silenzio,supera're bar"riereben più massiccedei monti oltre l'Alento..."'e.A dissuaderlierano inoltre le informazioni che ricevevano a Napoli nel momento in cui si apprestavanoa dirigersi verso Sud. Così, ad esempio, il Brydone nelr 7770 venne disanimato da William Hamilton'o e da1la moglie, dal lentare diraggiungere la Sicilia attÍaYerso la Calabria in quanto avevano " ... tLppresoche í brigantí d.ellaCalabría e delle Puglie rappresent&noun pericolocosigrave,gli alloggi sonocosìnciserie gli inconyenientid.iognigenerecosìnumerosi...'nt. In ordine di tempo il primo temerario ad intraprendere un grand tour nella nostra regione nel XVIII secolo,fu il barone austriaco Johann Hermann von Rie-desel", amico del più famosoJohannJoachim Winckelmann. Questi, innamorato delio studio degli antichi e della bellezza delle ooere d'arte. indirizzò a7 connazionale una serie di lettere ne1le quali trasportò le sue conoscenze su1le rovine della Magna Grecia. Le attese dello studioso rimasero,però, profondamentedeIuse. Dopo aver rintracciato a Reggiopoche iscrizioni antiche maldestramente prima [intorn o aI 7737) si Poteva cora ammirare due colonne. Di realtà archeologicaricordava1asua principale funzione, in quanto servlva come punto di riferimento pet 7a navtgazione costieratra Taranto e 1o Stretto di Messina'', e contrastavacon 1e precedenti supposizionidi Riedesel,per i1 quale le torrine appartenevano all'antica città di Crotone. "secondonce - puniualizzava nel Diario di viaggio- è più probabileche collegiodei Sacerdosiano restid.eIL'antico ti di Giunoneo dellestalleper Ie nwnterose i sacri alal dea chevagamandrie e g vano indisturbati per i campi e i boschi".s'' Le voci di rinvenimenti spontanei,probabilmente già sfruttati dal mercato clandestino1o attrassero,quindi, a Caulonia, sub-colonia crotoni ate t1balf.ezzadovelaconitu ta col nome di Castelvetere, ro..." . camente registrava1a totale assenzadi Di Strongoli, invece, rilevava come "tutti i suoi dintorni sono ancora seminati di manufatti e di evidenzemurarie. su1 frammenti e dtpezzr di colonne scanala- I resocontidi Riedesele Swinburne, una le" e che nella piazza principale de1pae- finire del XVill secolo,divennero a se si ammirava il piedistailo di una sta- lettura obbligata per chi si accin$eva coni loro e 7a Calabria'" visitare $iudizi quale cittala Paros sul di marmo tua in tribuirono, in modo determinante, ad indinanza fece incidere il testamento di un fhenzare gli interessi, i percorsi e 1escelParmenion; chiamato suo illustre figlio. futto ciò era 1a consegtenzadt un'igno- te dei contemporanei.Primo fra tutti fu ranza dTlaganteche portò $1i stessi frati cappuccinia fondereuna meda$iiad'oro "di oltre un pollice di diametro per avere una catnpar'adi più ne1timore che iì principe la chiedesse7oro"t'. Le impressioni di Swinburne furono annotate in un volume edito ne1 1780 nel quale mantenne una rigorosaobiettività scientifica.Come Leandro Alberti, rin''pochi e stesso Goethe il quale, nel 1787, nati't- traccio gli avanzi di Sibari nei tombe", e di gando nel Mediterraneo trovò poco at- degradatiresti di acquedotti penisola tra i7 fiume Sibari e Coscine11a traente approdaresulle nostre coste'n. Acuti osservatoridel mondo calabresee 1e.Dei sibariti evidenzravaoltre all'effedel1eciviltà sepoltesi rivelarono, invr3ce, minatezza e al lusso, Ia tcchezza che i'inglese Henry Swinburne" e il franoese portò 1a polis a dettare "le$$e a quattro Jean-ClaudeRichard abatedi Saint-No:n. popoli, (a tenere) s o il suo dominio avere)un eserciEntrambi, descrivendoquestecontrade, venticinquecifia (e annotarono labellezza del paesaggio,le to di trecentomila soldati"". Riguardo a desolanti condizioni socioeconomiche, Cirò, fu del parere che occupasseil sito f immobiiismo della classedirigente rala dell'antica Krimisa - "città fondata da Fipossibilità di un riscatto civile che pote- lottete amico ed erededi Ercole" - e sulva arzveniresolo attraverso|'uttltzzo <Iel- la spiaggiadi CapoAlice non riuscì a cole risorse archeologichee culturali. il gliere la più piccola traccia del tempio i1 conte Friedrich Leppold von Stolberg, Saint-Non. tra l'altro. si soffermò srrlle dedicato ad Apollo Halyus: "Ie ondedel che dal 17 a\ 30 maggio\792 fu nei luograndezzedi Cirò ricordando che il nuo- mare - scriveva- 1ohanno copertoo Lem ghi ancoratristementesegnatida1terrevo agglomeratourbano, decentrato ri- ani deII'uomone hannorimossoogni pie- moto del 1783ts.Questi, in aperta polespetto al vecchio sito. fosse "una d,el1e tra". Dd. feudo di casaSpinelli, principi mica con il contemporaneoWilhelm von ; . citta più elevatedellaCalabria.Malgrndo di Tarsia, evidenziava la sua povertà Humboldt, ambasciatoredi Prussia a Roil cattivo stato,le rovine e l'aria di vetu- malgrado7azona producesse"...eccellentema e amantedell'etàclassica,sottolineastà di questaCirò, è tuttavia la nuova cit- olio e grano; il vino è cattivo, ma I'acqua è va come del passatoIa Calabrtaconsernonsia postoin un sito mal- vasse solo cumuli di macerie,lamenti, tiL di questo tome, perché l'antica Clir'ò bttonaSebbene soprusi e sistemi economiciassurdi. era presso il Capo chiamato oggi A1ice, sano,iI paeseda d.aviverea seimedici'"". altra volta il promontorio di Crimis;sil, Prosepluendolungo la strada costiera, Un esempiolampante del degrado amcelebreper il tempio di Apoìlo Questo Swinburne.noto la presenzadi Strongo- bientale e di una distorta mentalità, a tempio era, dicono, su un'eminenza do- li " ... un paesepostosu un'aspraroccia. sr,roclire, era quanto awenne a Crotone ve si vede attualmenteuna chiesa".Al- dove si crede sorgessel'antica Petelia..." dovegli abitanti si servironodelle coÌonmura de1tempio di Hera Lacil'occhio de1 turista non sfuggirono ìe e, rilevato come Crotone avesseun peri- ne e de11e portoto. grandi quantità di reperti archeologici metro diverso da quello originario. si nia per costruireil sotrosrante sparsisul territorio e le continue scoper:- soffermòa parlaredelle sue glorie.Rag- Ugualegiudizio veniva ripetuto dai viagte dei contadini durante la lavorazione giunto il promontorio Lacinio rawisò 1a giatori francesi di primo Ottocento i dei campi: "... vi si è trovato e vi si trov:r- presenzadì numerosi reperti" ... che si quali, stando ad Umberto Caldora, pensnr0di rrovarenncorrLin no ancora monete,braccialetti di brorL- crede siano le rovine de1lascuola di Pi- "...avevun0 zo.Iucerne di terra. frammenti di mar'- tagora e del tempio di Giunone Laci- qu.ellecontrade ctlmeno i ríflessi dello mo e di mattoni. Vedemmouno di ouesti nia..." e sottolineòcome. quarant'anni splendoree della magnificenzadella Mamurate e inutìli frammenti a Gerace,si alportò sullacosraionicasettentrionale Crr'tcle Sibari di rovine delle ia ricerca ne. In quest'ultima città non indivicluò ia cosiddetta"scuola Pita$orica"mentl'e nell'areadi Sibari rilevò l'assenzarolal.e I1giudizio di testimonianzedelpassato?3' schiela nutrita condizionò del Riedesel ra di studiosi neoclassicie influenzòrlo vecchi quadrelli di due piedi di lunghezza per diciotto dt latghezza, con una ro.ói. di !Írarca,ma talmente consumata dà1 tempo che era impossibile riconoscervi nuila. Ci si mostrò qualchestoviglia antica, che erano senza dubbio destinate agli usi ordinari dellavita; ma esse non avevano né lahellezza del1eforme. né Ia ftnezza dei vasi funerari greci che si trovano sovente nelie tombe antiche; del resto senzapittura, e poco differenti dei vasi comuni. che si fabbricano attualmente.Ne1lemedaglieche potemmo esamlnafe,non ve ne erano cne o.1 Taranto, di Metaponto e di Petilia, con qualche moneta romana' Ci portarono pure una piccola figura in bronzo in cui del generee il lavoro era assolutamente de1cattivo gusto de1tempo basso-ímpe- 61 ona Gt'ccia;vi trov&rono,invcce,lo squal' lirlo spcttacolodi un popolomortifícato dalla indiffcrcnza e dall'altbandono,irt ttrro st{ttoquasi primortliale, in contrastl bellezzadel paeseeclan' conl'affascitttLntc chc cott íl progressocivile della Francia..,'"'. Rispetto ai via$$iatori di fine quelli francesi,eranodei rniSettecento, durantele litari"oche non disdegnarono, pause della conquista,di annotare impressionie giuclizisulla terra che li ospitava come fleceDuret de Tavel"tnel 1807 il quale ricercandole causedi una mancata a$iatezza generaleaffermava: "la natura ha fatto di tutto per rendere questa regione felice e ricca, ma I'indifferetza dei governi impedisceda molti secoli il suo sviluppo ... Quando si pensa che la Magna Grecia è stata una delle contrade pirì popolose,più civili e meglio coltivate al mondo, è impossibile non deplorarele sorti di questobel paese condannatoclopotanti secolia deperire semprepiù e a diventareI'asilo della peste..."'*, Le memorie dei transalpini tralascia:rono cli segnalarele vestigia del passatoe I'archeologiacomparvenuovamentenei Tommasini"o,Horaresocontidi Jr-rstr,rs ce de Rilliet, FrancoisLenormant,George Gissingu"e Norman Douglasu'. I1 primo viaggiatore,arrivato a Napoli ne11823 come funzionario del governo austriaco,il 7 ottobre 1824 facevatappa a Crotone.Nella città pitagoricavisitò ii celebrepromontorio ipottzzando, attraverso le evidenzemurarie, I'originaria la sustrutturadel tempio.A suo veclere, perstite eolonna cloricaera "sormontetta da rrna lastla qitadrangolare,srr delle fond:rmentacii ciiecistrati c1iparallelepipedi sovrapposti.Le rimanenti colonne sono scomparsee sembrache il mare ne tto buona parte"t:. abbia clistrr-r Il ginevrinode Rilliet, che vide la Caiabria nel 1852,uniformandosiagli autori precedenti,rifèriva identiche inforrnazioni suì tempio di CapoColonna.Nella ruianuradi Sibari. individuava alla con;Urrenzatra il Crati e il Coscileil prrnto esatto dove era ubicata la città e rantmenl:lvacomequelluogo"...cosìpittoreuna palude da cui sco allora, è aciesso esalanonriasmideleterie dovela febbre regníìsovrana assoluta.Qr-restapianura è utilizzatasoltantocomegrandepascoio ed è abbrnd'rnaradagli uomini- Solo irlcune pietre sembranovoler indicare cloveera ubici,taquella patria ciellusso e della mollezza dove, come ci riferisce Athènes il n-rmoreeclil lavoro degli artigiiani,comeil canto clelgallo eranobanpubblico;lzì,dediti a diti comeclisorciine tLrttele voluttà, al sonno, all'amore,$li uomini cercavanodi renderepiù bello il breve passaggiodella vita con tutte le piacevoli.Questacittà cli cui sc'nsazioni ogrri traccia è spazzatavia dalla faccia clellaterra, era così notevoleila comarrcliuequattro stati vicini..."{3. Igrrorandoprecedentiesperienzedi scavo consideròCosenza,capitaledi Cal;rblia Clitrae anticaroccaforteclei llruzi. oriva di alcun monumentoarcheolo$ico: i' ... è una bella città scriveva- industriosae di un certo pesocommerciale, situata in una contradadi una meravigliosafertilità, estremamentepittoresca, dove, tuttavia, i'archeologo perderebbe "tempoefatica"'u. La piir completafonte di cognizionesulle presenzearcheologichedel crotonese di-fine ottocento è, secondo Airgelo Maiuri, 1'operadi Francois Lenormant, La Magna Grecians.Il famoso archeologo, distaccandosi dalie precedenti descrizioni "...cercaaltre reliquie che non siano quelle suggerite dal paesaggioe dalle inevitabili associazionida essosuscitate in ogni via$$iatore scaltrito da lun$a consuetudinecon i classici.'."tt. Lo stessodenunciava l'inclifferenza degli uomini verso i valori della cultura e óarlando dell'abitato di Crotone evidentíavu come le vecchie mura furono miseramenteabbattuteper dar respiro alle nuove costruzioni e " ... permetter$li di estendersi liberamente.."n'.Le conclusioni clel Lenormant furono fatte proprie da GeorgeGissing, giunto in Calabria nel 1897, attratto dai miti della IvIagna Grecia.Nel suo Diario traspareuna nostalgicae penosamemoria della girandezzae delle perfezioni passate,giudicate come ttna "cate$oria" dell'animo, un'esigenzaineluttabile al pari della luce. dell'aria. deTlabellezzae dell'amore. I-:abbandonodelle città calabresiprovocarono nello straniero sofferenzae sconforto e parlando di Crotone si domandava: "Che ne è stato delle rovine di Crotone? Nella squallida cittadina di oggi non resta traccia dell'antichità. Eppure una città cintata da mura della circonferenza dt doclicimiglia non dovevasparire facilmente dalla faccia della terra. I1 vescovoLucifero, quando gii bisognarono pietre per il suo palazzo, dovette andare fino al Capo delle Colonne; anche allora,come oggi,non rimaneva nulIa di Cotrone. Il luogo fu abbandonato quasi cluecentoanni prima cli Cristo. Roma lo colonizzò nuovamente,eclessoriebbe un'oscura vita come punto d'imbarco per la Crecia. con le èaseche occrlpavanosol.ola rocca dell'antica cittadella. A quell'epocavi erano avanzi clella grande città greca?Della città che era stata ancora grande solo due secoli prima? Anclò tutto adoneratonelle costrltzioni delle case,dei iempli e cleliemura romane, che poi sono anche loro crollate o rimastesepolre?"t'. Le ragioni dell'arretratezza,dellarovina dei resti archeologici e di un distacco dalla vita culturale venivano individuanell'eccessivoattacte, strccessivamente, camentoal denaro;unico "valore" delI'esistenzaumana. "In tutto 1l Mezzogiorno - rilevava1ostessoGissing- il denaro è i'unico argomentoa cui Ali uomini pensino;non esistevita intellettuale; quella che potremè molto scarsa_ancire nro chiamarei'istruzione più ridimentale.Quelli che hanno dellèricchezzevi stallno ferocementeattaccate;e la massa Cr) non ha tempo né desideriodi occuparsi di altro che dei mezzi di sussistenza;il che, per le masse,significa solo poter olacarela fame"so. Suila scia del Lenormant,procedel'archeologoscozzeseRandall Mac Iver che nel suo libro GreekCitgesín Italg and Sícíly, dedicaalla Calabria diversi capitoli nei quali completaalcuni giudizi dei Lenormantsrfacilitato in questodalie nuove scopertedell'Orsi. La conoscenzaapprossimativadella re$ione si trascinò, amaramente'fino ai primi anni del nostro secolo allorchè I'arrivo in Calabriadell'archeologotrentino Paolo Orsi provocò un decisocambiamento delle tendenzemetoclologiche d'indagine e frazie al suo costanteimpegno si raggiunsero soddisfacenti traguardi. Bisogna riconoscere all'Orsi, infatti, il merito di aver effettuato eccezionaliritrovamenti a Locri, cli avereindividuato l'esatta ubicazione di tre città greche, Caulonia, Medma e Crimisa, dove nel 1925 scoprì il tempio di Apollo Aleo e, soprattutto, di avereinclicatoai calabresi la via da seguireper riappropriarsi,rileggendola,della loro storia e salvare ciò che ancora resta del patrimonio archeologico e artistico della regione". Note I A. MoznLLo,ViaggiatoristraníerinelSud, lvlilano7982,p.15;C. RtiNoa,Vinggiato' d'Italia sulle ri stranierinel lulezzogiorno traccedella civiltà greca,bizantina,norin "CalabriaLetteraria",A. manna,sveva, X L I I I ( 1 9 9 5 )n, n . 1 0 i 2 ,p p .5 1 - 5 3C; .I v r u rn, Viaggiatoristranieri in Calabria,i.n ''CalabriaLetteraria", A. XLVU (1999). n n . 7 - 9p , . 58. 2 E. NovrCuavaxnn,Le missionideiGesuiin "I Gesr.riti in Calabriain etàmoderna, Regti e la Calabria",Atti del Convegno, gio Calabria,27-28fetbraio1991,Reggio Calabria 1992,p. 105. Voyage enltalie et enSicilit 3 C. De LESsER, 1806,p. 96. fait en1801-1802,Paús 4 A. Tror"tsnrrt, f.a Calabriadel '70Anel giudiziodell'Eurò')a, Napoli1976,p. 10. 5 lvf. I.lzzottNo,La Calabriadeiviaggiatori stranierí, in 'Atti dellAccademiaCosentin a " 1 9 9 1 - 9 2p, . 9 0 . 6 G. V,rrrxrn, Turisti f'ancesi in Calabria nel Settecento, Cosenza7962, p. 5. 7 A. NIozarro, Viaggintori stranitri ... cit., p.27. B F. L. VoN Srolesnc, Viaggioin ltal.ia, Soveria Mannelli 1986,p. VI. 9 A. 9 A. Tnournrrr4 La Calabia dcl '700 .., cit., p. 4 1. 10 C. Tunauo, Calabria antica,ReggioCalabi.a 1977, pp. 143-744. 11 G. Bnnnro, De antiquitate et situ.CaIabnae, Koma LJ r L 12 G. Mnnarro'il, Cruniche€t antichità di Ca' Iabría, Padova1601. 13 G. FIORE, Calabria illustrata, Napolí 169r-7743. 14 G. De SriNsrSrslrro - M. INrnmru. Crorottt:in etiLgreca e rlmana, ìn "Crotone Sto- ria Cultura Economia",a cura di F. Mazz:.r,Soverialvfannelli 1992,p. 25. 15 C. Tur,rNr, CaLaltria(Lntica...,cit., p. 16L 16 Ir.Mosrvo, l,'approdoin Calahria di wt pelLcgrinctsr''izzeroncl 1543, in "Historica", A . X X I X ( 1 9 7 6 ) ,p p 1 7 8 - 1 8 0 . 17 Net 1605 i resti del tempio di Hera Lacinia a Crotonefurono descritti dallo svizzeroJohannJacobCrassner (Cfr. T. Sca,tvtARDt,Viuggiatori tedeschi in Calabr,ia Dal Grand Tour al turismodi massa,Soveria Mannelli 1998,pp. 36-37). 18 T. Scananoq Viaggiatori.Op. cit., p. 10. 19 A. Moznr-ro, Viaggitrto.ristranieri, cit , p. l). 20 E. &. A. SpaNcenMTLLS, ,Sir William Hamilton (1730-1803),in "Calabria Sconos c i u t a " ,A , V I I I ( 1 9 8 5 ) ,n . 2 9 , p . 2 0 . 21 P Bnvoonn, A tour through Sicily and Malta in a seriesof letters to William Becleford, London 1774.Trud.ltaliana a cura rdi V. Frosoni,lvlilano1968,p. 37. 22 Autore di un celebre"Viaggionttraversola Sicilia e Ia Magnn Grecia" (hlrigo IT'TI). Fu nn intellettt-raledi tenàenzaneoclassica e venne in Calabriacon l'ansia inÉenuLa di ritrovare le testimoniahze del perioclo lvlagno Greco. (Cfr. Viaggio itt Sicilia del Signor Barone di Riedesel,Palermo 182t, pp. 125-1.34;E. Vrrrnrln, Corigliano cli una volta,Corigliano1996,p. 10). 2ll H. SrvrNnunNE, Viaggioin Calabria (tTTi,1778), ChiaravalleCentrale ISTZ, p. lt>. 24 G. IsN.rnor,Stranieri e italiani in Calabri,n nell' '800 e nel primo '900, tn,,Il ponte" A . V I ( 1 9 s 0 ) ,n . 9 - 1 0 ,p . 1 3 3 4 . 25 Sulla nutrita presenzadi viaggiatori ing,lesi in Calabria si veda: C NlurÈ, Scrittori. inglesi in Calabria, in "Calabria Letterar i a " , A . X X X I I I ( 1 9 8 5 ) ,n n . T - 9 .p . I 2 T . 26 G. V,rrrv're, La Cala.briadel!'abateSaintNaz, ChiaravalleCentrale 1978. p 30 2 7 \ l t i d n n ,p p . 3 1 - 3 2 r,ria(raio 28 H. SrwxsunNr,, irtCa\al:iaciL,p. SS. 2 9 I b i d e n ,p . 7 3 30 P. G Guzzo, Le città scotlparserlella lvÍa. rlrttrGrcci.a,Roma 1990, p. 28.1 31 I'1.SwtNsunxa,Vittglllioin Calabria .... cit, (1857-1903),in "Calabria Sconosciuta" p. 84. , . 1 0 ,p p . 2 4 - 2 7 ;C . C r p p a n A. III (1980)n 32 T, Sc,rvr,rnoqViaggíatori,cit., p. 10. RoNIi,Lrr CalahriadiGíssittg,in "Calabria 33 F. L. Vow Stor-nsxc, Viaggio in Calahria, Letteraria",A. XXXIII (1985J,nn. 4-6, p. SoveriaMannclli 1986,p. IX; A. Plac,rNr134. c^, Tra gli inamabili della coscienza infeli4l E. & A. SpeNcEnNfrtrs, Norman Douglas cc dcll'illurninisrno:la catastrofecalabrese (1868-1952),in "CalabriaSconoscirrta", ncl vogagedcl Saint-Non, in "Rivista StoA . i V ( 1 9 8 1 ) n, n . 1 4 - 1 5 p, p . 6 2 - 6 3 . r i c a C a l a b r e s eA " ,. I 1 ( 1 9 8 1 Jp, p . 9 I - L 2 3 ; 42 C. Canlrvo (a cura), Viaggiatori.stranieri F. Mtstra.lto,J. H. Bartels a Seminara,in in Provinciadi Catanzaro,Soveria lvlan"Calabrie Sconosciuta"A. XXII (1999), nelli 1988,pp.7I-73. n. 83, pp. 61-64;T, ScavaRor, Viaggiato- 43 H. Dn Rrrrrer, TotLrnée in Calabria.Colonri, cit., p. 71. na lvlobile mobile in Calabria nel 1852, 34 F. L. VoN srorsenc, Viaggio,cir., p. 11. ReggioCalabria7991,p.72. 35 U. Caroont, Stranieri in Calal:ríaduran44 Ibidem,p. 105. te il decenniofrancese,in 45 F. LENonrvraN'r, "Archivio Storico La ù[agna Grecia,trad. dr per la Calabria e la Lucania", A. XXV Armando Lucifero,Crotone1931. (1957),fasc.I-II, p. 1 (estratto),ripubbli- 46 A. N[ozzu,ro, Viaggiatori stranieri cit., p. cato in Fra pntriotti e briganti, Bari 1,974, J1. pp.423-475. 47 lbidem, p. 548. 36 N. P. DesvtnNors,Un generaledi Napoleo- 48 R. LrnEn'rr,La Calnbria nei viaggíatori itane nel Regnodi Napoli (1801-1815),Vlbo liani e stranieri, in "Parallelo 38", A. VI Valentia1993.La nuova ondatadi visita(1966)n , . 1 1 ,p . 6 0 8 . tori stranieriin Calabrirvenivainarrgura- 49 G. Grssrxc,Sulla ríva delloJonio,Bologna ta nel 1806 da Paul Louis Courier autore 1957,pp. 64-66;A. NIozilLLo, Viaggiarodelle "Lettres ècritesde France et d'Italie" ri stranieri.,cit., pp. 577-558.Alle stesse (Cfr. G. IsNanor,Stranieri e italiani in Caconclusioni giunse Marion Francis labria ....cit., p. 1334). Crar,vfordii quale, tra le altre cose, evi37 Anche Duret de Tavel riecheggiando1o denziavacome dell'anticaCrotone ,,..,0gSlvinbnrne, nelle sue lettere, sottolinea gi non restancmrnenoun.npietru ... Crotocome i resti dell'antica Crotone vennero ne oggriè un angolodesertodell'Italia. uun utilizztlti pel la costruzione,'di un cattivo ttrra di contadinícheignoranotiltto tranporto i cui lavori hanno avuto inizio da ne I'agricoltu'a. [Jtta terra dor.'eristLltovemolto tempo,ma che per gli inconvenienrtLtneiltedfficile sctxtireil atore dell'antiti che la sua posizionecomporta non sarà ca Grcciabattereancorn.." (Cfr. C. Canlrmai di grande utilità per il commercio" No (a cura), Viaggiatori...,cit., pp. 125(Cfr. O. De rrrvEL,Letteredalla Calnhrin, 126). Soverialvlannelli1996,pp. 103-104) 50 A. ìvlozzrr,r-o, Viaggíatoristratxieri...,cit., 38 Virtggiatori a ù[otttclcone (1526-t926), a p.578. crrradi A. Borr.RnlLo, Vibo Valentiaigg2, 51 R. M'rc lvns, CreeltCit.tlcsin Imlg and Sip.44. cilg, Oxford 1931.Lo studiosodedicain 39 Nato nel 1.794a Schwerin, il suo vero noparticolare alla Càlabria i capitoli IV ad me era Johann Heinrich Westphal.LauHipponion e lvledma;V a Locri e Cauloreato in matematicafece parte deìle trupnia; VI a Crotone; VII a Cirò, Sibari e pe dei generaleLutzotv e combattèin DaThuriì. nimarca. ivlorì nel 1831 in Sicilia. 52 P. Orsi, Le cltíesebasilia.neclellaCalabria, 40 E. & A. SpENcenMrrrs, GeorgeGissittll Catanzaro1997,pp. 13-18. LrNo G TBACoR'IA, Il rino nuovo,Editrice Culture, Reggio C a l a l : r i 2 0 0 1 ,p p . 1 7 5 , € 9 , 3 0 . La lettura di questa sitloge di racr:onti a priúo acchito la_ scia un senso di stranit mfllinconia er-luni particolare e sospesnperplessitrìe solo ripensandoci ecl evàcanclonei vari llcconti qltesta sensazione sfuma, ltrsciancloil posto alla constntazionedi una inteiligente, seppur pacatà, costruzione dì un microcosmo stranamente sèducìnte ed accati Un sottile e spontane.ofìto di partecipato sentimenropersonirle governa i delicati mecian:isr:ii psicologici che rispecchirno.la personfllitì dei person,irggi,i quali emergono a tl.rtto tondo dalla plastìca e smaglilntè desirizione, in un contesto ricco di sonorità, coloriture e intenso valore evocafivo. Insommain questoiibro c'è di tutto animatocom'èda un intrigante stato percettivo persino a livello metatìsico (vedi "il portapacchi")o a queilodominatodallaviolen_ za (vedi"I1 vino nuovo" che da il titolo al libro) nellacle_ scrizionevivida e intensadel delittoe lo stessosllo con_ La consuetasobriacopertinadellacollana,,BibliotecaMinima Culture" che racchiudele centosettancinque pagine di tersaleggibilitàtipograficaed un insiemeai iobriallega,nza. Fortunato Valenzíse