t
Alfonsc, Barone
\TIAGGLITO.RI STRANIERI
E ARCFIEOLOGIA IN CALABRIA
il
C$.&*à'8-UA
RIVIST4 TRIMESTRALE DI CULTURA E TURISMO
ANNO XXV
gennaio- marzo2Q02
93
I VIAGGIATORI
contesto sociale meridionale e $li echi
de11asua quotidianità agli europei suonavano come qualcosa di accattivante e
misterioso da conosceree studiaret. La
Tetteratura coeva dipingeva i calabresi
come esseri selva$$i e violenti, lontani
dalle conquiste sociali di periodo magnoQreco,quandola penisolarappresentava
ina cufia di civiltà e di arte.1122 a$osto
1561, ad esempio,ii padre gesuita Giovanni Xavierre, inviato ad evangelizzate
Cosenzae le terre limitrofe riferiva dell'inciviltà della gente: "Tanroassuefarta
aI male - scriveva a Cristoforo Madrid s0n0 ttLntl licenziosi,superbi,senzagiustizia etgouerno,comesefussenotutti nel boscho.Delli preti non toglio cominciar,ba'
stare che a boccapolr(mo dare occasione
alli nostrifratelli, di venír in questaIn'
dia"'. Due secoli e mezzo dopo la situaztote eraimmutata e nel 1801 Cretzè de
Lesser riferiva che "l'Europa finisce a
Napoli e vi finisce assai male, la Calabrià, h Sicilia, tutto il resto è dellAfri
ca"".
Le miserie dei calabresi stuzzicatono 7a
curiositàLdi ardimentosi viaggiatori che,
per comprendereil dramma di quella società soffocata dal regime feudale' si accostano "più da vicino ai problemi della
nostra gente, li comprendono, li diffondono all'estero con profondo senso critico e acquisisconocosì il merito di anticipare Siudizi che saranno poi della tradizione mert dtonalista"' .
Que$1iacuti intelletti mossi dalla curiosità di vivere un "cosmopolitismo cultura7e"t, aÍîivarono nella regione per scandagliare approfonditamente gli usi, il fol'
klore delle popolazioni e le emetgenze
murarie dell'antichità classicache affio'
Íavano su gran parte del territorio, cir'
condateda una natura verginee incon'
taminala, e da un silenzio irreale e di
rrte6.Nelle rovine di Segesta,annotaa proposito nel 1823 il visconte di
Marcellus, "... gli sparvieri annidati sul
frontone (de1tempio) si levano in volo al
r u m o r e d e i n o s t r i p a s s i. . . u n n e r o s e r '
pente distesosu certe pietre alf ingresso
della città ... si ritira lentamentedavanti
a noi ... non un albero,non un virgulto,
niente altro che erbabructata"T.
Llinteresseper I'archeologiatraevaorigi'
ne, nel XVII secolo, dagili insegnamenti
che i giovani aristocratici, particolarmente tedeschit,ricevevanodai loro precettori i quali inserirono la Calabria e 1a
Sicilia tra le tappe fondamentali di un
itinerario di esplorazione e di scoperta,
"di comprensione e di meditazrone"'.
11primo studioso ad interessarsi delle vestigia cala.bresifu il domenicano Leandro Alberti il quale, a partire dal 7525,
intraprese insieme a padre Francesco
Silvestri da Ferrara, generd.edell'Ordine, un lungo viagigionell'Italia meridionale'.. Servendosidei testi classici,l'au-
STRANIERI
E
UARCHEOLOGIA
IN
CALABRIA
Alfonso Barone
I viaggiatoristra.nLerl
nel corsodeglianni,
succedutesi
c7mescriveA. Barone
per interessiarcheologici
spessT
hannoconcorso,
in particolareconne
fece
PaoloOrsi,
a far riernergere
il nostropatrinnonioartistico
63
tore, tentò d\localizzare le antiche colonie elleniche e pur non pervenendo a nsultati definitivi, diede awio ad una
nuova corrente storiografica locale raporesentata da Gabriele Bartio'l, Giroiamo Marafrotit' e Giovanni Fiore"' Per
ouanto riguarda I'area del crotonese,
liAlberti, sI interessòdi Peteliache identificò in Belcastro e soffermandosi sulle
colonne del tempio di Hera Lacinia descrisse la loro Àagnificenz4 mentre di
Crotone rilevava come l'abitato cinquecentescooccupassesolo una piccola parte della gloriosa città fondata da Miscellotn.
fiumi Crati e Sibari".
Diciott'anni dopo, nel 1543,i1pellegrino
svizzero Lodoco Meggen approdato a
Crotone dopo un awenturoso viaggio in
Terra Santa ebbe modo di ammirare
7'impotenza. delle due colonne di Hera
Lacinia e indagando sulla cultura magno-greca intraprese un via$$io ver_so
sud, negli antichi territori sottoposti alla
oiurisdizionedi Locri'u.
ÓH interessi archeologici dei via$$iatori
stranieri subirono,comunque,una brusca frenata nel XVII secolo quando le
condizioni della regione, aÎflitta da terremoti, pestilenze, gíeffe e carestie, scoragglavano chiunque dai visitarla" e la
relegarono ai margini degli itinerari tardo cinquecenteschi e barocchito.Ancora
per gran parte del Settecento,rileva At"...spingersioltre Salertanasio Mo22177o,
no, raggiungere i templi affondati nelle
paludi di Paestun'r,IasciareLacapitale per
addentrarsi nelle sconosciutee desolate
sfidare Io spiriprouíncie,era un po' con'Le
to del tempo,un volerforzareconfini stabilití da Lunghisecolid,i silenzio,supera're
bar"riereben più massiccedei monti oltre
l'Alento..."'e.A dissuaderlierano inoltre
le informazioni che ricevevano a Napoli
nel momento in cui si apprestavanoa dirigersi verso Sud. Così, ad esempio, il
Brydone nelr 7770 venne disanimato da
William Hamilton'o e da1la moglie, dal
lentare diraggiungere la Sicilia attÍaYerso la Calabria in quanto avevano " ... tLppresoche í brigantí d.ellaCalabría e delle
Puglie rappresent&noun pericolocosigrave,gli alloggi sonocosìnciserie gli inconyenientid.iognigenerecosìnumerosi...'nt.
In ordine di tempo il primo temerario ad
intraprendere un grand tour nella nostra
regione nel XVIII secolo,fu il barone austriaco Johann Hermann von Rie-desel", amico del più famosoJohannJoachim Winckelmann. Questi, innamorato
delio studio degli antichi e della bellezza
delle ooere d'arte. indirizzò a7 connazionale una serie di lettere ne1le quali trasportò le sue conoscenze su1le rovine
della Magna Grecia. Le attese dello studioso rimasero,però, profondamentedeIuse. Dopo aver rintracciato a Reggiopoche iscrizioni antiche maldestramente
prima [intorn o aI 7737) si Poteva
cora ammirare due colonne. Di
realtà archeologicaricordava1asua principale funzione, in quanto servlva come
punto di riferimento pet 7a navtgazione
costieratra Taranto e 1o Stretto di Messina'', e contrastavacon 1e precedenti
supposizionidi Riedesel,per i1 quale le
torrine appartenevano all'antica città di
Crotone. "secondonce - puniualizzava
nel Diario di viaggio- è più probabileche
collegiodei Sacerdosiano restid.eIL'antico
ti di Giunoneo dellestalleper Ie nwnterose
i sacri alal dea chevagamandrie e g
vano indisturbati per i campi e i boschi".s''
Le voci di rinvenimenti spontanei,probabilmente già sfruttati dal mercato
clandestino1o attrassero,quindi, a Caulonia, sub-colonia crotoni ate t1balf.ezzadovelaconitu
ta col nome di Castelvetere,
ro..." .
camente registrava1a totale assenzadi
Di Strongoli, invece, rilevava come "tutti i suoi dintorni sono ancora seminati di manufatti e di evidenzemurarie.
su1
frammenti e dtpezzr di colonne scanala- I resocontidi Riedesele Swinburne,
una
le" e che nella piazza principale de1pae- finire del XVill secolo,divennero
a
se si ammirava il piedistailo di una sta- lettura obbligata per chi si accin$eva
coni
loro
e
7a
Calabria'"
visitare
$iudizi
quale
cittala
Paros
sul
di
marmo
tua in
tribuirono, in modo determinante, ad indinanza fece incidere il testamento di un
fhenzare gli interessi, i percorsi e 1escelParmenion;
chiamato
suo illustre figlio.
futto ciò era 1a consegtenzadt un'igno- te dei contemporanei.Primo fra tutti fu
ranza dTlaganteche portò $1i stessi frati
cappuccinia fondereuna meda$iiad'oro
"di oltre un pollice di diametro per avere una catnpar'adi più ne1timore che iì
principe la chiedesse7oro"t'.
Le impressioni di Swinburne furono annotate in un volume edito ne1 1780 nel
quale mantenne una rigorosaobiettività
scientifica.Come Leandro Alberti, rin''pochi e
stesso Goethe il quale, nel 1787, nati't- traccio gli avanzi di Sibari nei
tombe",
e
di
gando nel Mediterraneo trovò poco at- degradatiresti di acquedotti
penisola tra i7 fiume Sibari e Coscine11a
traente approdaresulle nostre coste'n.
Acuti osservatoridel mondo calabresee 1e.Dei sibariti evidenzravaoltre all'effedel1eciviltà sepoltesi rivelarono, invr3ce, minatezza e al lusso, Ia tcchezza che
i'inglese Henry Swinburne" e il franoese portò 1a polis a dettare "le$$e a quattro
Jean-ClaudeRichard abatedi Saint-No:n. popoli, (a tenere) s o il suo dominio
avere)un eserciEntrambi, descrivendoquestecontrade, venticinquecifia (e
annotarono labellezza del paesaggio,le to di trecentomila soldati"". Riguardo a
desolanti condizioni socioeconomiche, Cirò, fu del parere che occupasseil sito
f immobiiismo della classedirigente rala dell'antica Krimisa - "città fondata da Fipossibilità di un riscatto civile che pote- lottete amico ed erededi Ercole" - e sulva arzveniresolo attraverso|'uttltzzo <Iel- la spiaggiadi CapoAlice non riuscì a cole risorse archeologichee culturali. il gliere la più piccola traccia del tempio i1 conte Friedrich Leppold von Stolberg,
Saint-Non. tra l'altro. si soffermò srrlle dedicato ad Apollo Halyus: "Ie ondedel che dal 17 a\ 30 maggio\792 fu nei luograndezzedi Cirò ricordando che il nuo- mare - scriveva- 1ohanno copertoo Lem ghi ancoratristementesegnatida1terrevo agglomeratourbano, decentrato ri- ani deII'uomone hannorimossoogni pie- moto del 1783ts.Questi, in aperta polespetto al vecchio sito. fosse "una d,el1e tra". Dd. feudo di casaSpinelli, principi mica con il contemporaneoWilhelm von
; .
citta più elevatedellaCalabria.Malgrndo di Tarsia, evidenziava la sua povertà Humboldt, ambasciatoredi Prussia a Roil cattivo stato,le rovine e l'aria di vetu- malgrado7azona producesse"...eccellentema e amantedell'etàclassica,sottolineastà di questaCirò, è tuttavia la nuova cit- olio e grano; il vino è cattivo, ma I'acqua è va come del passatoIa Calabrtaconsernonsia postoin un sito mal- vasse solo cumuli di macerie,lamenti,
tiL di questo tome, perché l'antica Clir'ò bttonaSebbene
soprusi e sistemi economiciassurdi.
era presso il Capo chiamato oggi A1ice, sano,iI paeseda d.aviverea seimedici'"".
altra volta il promontorio di Crimis;sil, Prosepluendolungo la strada costiera, Un esempiolampante del degrado amcelebreper il tempio di Apoìlo Questo Swinburne.noto la presenzadi Strongo- bientale e di una distorta mentalità, a
tempio era, dicono, su un'eminenza do- li " ... un paesepostosu un'aspraroccia. sr,roclire, era quanto awenne a Crotone
ve si vede attualmenteuna chiesa".Al- dove si crede sorgessel'antica Petelia..." dovegli abitanti si servironodelle coÌonmura de1tempio di Hera Lacil'occhio de1 turista non sfuggirono ìe e, rilevato come Crotone avesseun peri- ne e de11e
portoto.
grandi quantità di reperti archeologici metro diverso da quello originario. si nia per costruireil sotrosrante
sparsisul territorio e le continue scoper:- soffermòa parlaredelle sue glorie.Rag- Ugualegiudizio veniva ripetuto dai viagte dei contadini durante la lavorazione giunto il promontorio Lacinio rawisò 1a giatori francesi di primo Ottocento i
dei campi: "... vi si è trovato e vi si trov:r- presenzadì numerosi reperti" ... che si quali, stando ad Umberto Caldora,
pensnr0di rrovarenncorrLin
no ancora monete,braccialetti di brorL- crede siano le rovine de1lascuola di Pi- "...avevun0
zo.Iucerne di terra. frammenti di mar'- tagora e del tempio di Giunone Laci- qu.ellecontrade ctlmeno i ríflessi dello
mo e di mattoni. Vedemmouno di ouesti nia..." e sottolineòcome. quarant'anni splendoree della magnificenzadella Mamurate e inutìli frammenti a Gerace,si
alportò sullacosraionicasettentrionale
Crr'tcle
Sibari
di
rovine
delle
ia ricerca
ne. In quest'ultima città non indivicluò
ia cosiddetta"scuola Pita$orica"mentl'e
nell'areadi Sibari rilevò l'assenzarolal.e
I1giudizio
di testimonianzedelpassato?3'
schiela
nutrita
condizionò
del Riedesel
ra di studiosi neoclassicie influenzòrlo
vecchi quadrelli di due piedi di lunghezza per diciotto dt latghezza, con una
ro.ói. di !Írarca,ma talmente consumata
dà1 tempo che era impossibile riconoscervi nuila. Ci si mostrò qualchestoviglia antica, che erano senza dubbio destinate agli usi ordinari dellavita; ma esse non avevano né lahellezza del1eforme. né Ia ftnezza dei vasi funerari greci
che si trovano sovente nelie tombe antiche; del resto senzapittura, e poco differenti dei vasi comuni. che si fabbricano
attualmente.Ne1lemedaglieche potemmo esamlnafe,non ve ne erano cne o.1
Taranto, di Metaponto e di Petilia, con
qualche moneta romana' Ci portarono
pure una piccola figura in bronzo in cui
del generee
il lavoro era assolutamente
de1cattivo gusto de1tempo basso-ímpe-
61
ona Gt'ccia;vi trov&rono,invcce,lo squal'
lirlo spcttacolodi un popolomortifícato
dalla indiffcrcnza e dall'altbandono,irt
ttrro st{ttoquasi primortliale, in contrastl
bellezzadel paeseeclan'
conl'affascitttLntc
chc cott íl progressocivile della Francia..,'"'. Rispetto ai via$$iatori di fine
quelli francesi,eranodei rniSettecento,
durantele
litari"oche non disdegnarono,
pause della conquista,di annotare impressionie giuclizisulla terra che li ospitava come fleceDuret de Tavel"tnel 1807
il quale ricercandole causedi una mancata a$iatezza generaleaffermava: "la
natura ha fatto di tutto per rendere questa regione felice e ricca, ma I'indifferetza dei governi impedisceda molti secoli il suo sviluppo ... Quando si pensa
che la Magna Grecia è stata una delle
contrade pirì popolose,più civili e meglio coltivate al mondo, è impossibile
non deplorarele sorti di questobel paese condannatoclopotanti secolia deperire semprepiù e a diventareI'asilo della peste..."'*,
Le memorie dei transalpini tralascia:rono cli segnalarele vestigia del passatoe
I'archeologiacomparvenuovamentenei
Tommasini"o,Horaresocontidi Jr-rstr,rs
ce de Rilliet, FrancoisLenormant,George Gissingu"e Norman Douglasu'.
I1 primo viaggiatore,arrivato a Napoli
ne11823 come funzionario del governo
austriaco,il 7 ottobre 1824 facevatappa
a Crotone.Nella città pitagoricavisitò ii
celebrepromontorio ipottzzando, attraverso le evidenzemurarie, I'originaria
la sustrutturadel tempio.A suo veclere,
perstite eolonna cloricaera "sormontetta
da rrna lastla qitadrangolare,srr delle
fond:rmentacii ciiecistrati c1iparallelepipedi sovrapposti.Le rimanenti colonne
sono scomparsee sembrache il mare ne
tto buona parte"t:.
abbia clistrr-r
Il ginevrinode Rilliet, che vide la Caiabria nel 1852,uniformandosiagli autori
precedenti,rifèriva identiche inforrnazioni suì tempio di CapoColonna.Nella
ruianuradi Sibari. individuava alla con;Urrenzatra il Crati e il Coscileil prrnto
esatto dove era ubicata la città e rantmenl:lvacomequelluogo"...cosìpittoreuna palude da cui
sco allora, è aciesso
esalanonriasmideleterie dovela febbre
regníìsovrana assoluta.Qr-restapianura
è utilizzatasoltantocomegrandepascoio ed è abbrnd'rnaradagli uomini- Solo
irlcune pietre sembranovoler indicare
cloveera ubici,taquella patria ciellusso e
della mollezza dove, come ci riferisce
Athènes il n-rmoreeclil lavoro degli artigiiani,comeil canto clelgallo eranobanpubblico;lzì,dediti a
diti comeclisorciine
tLrttele voluttà, al sonno, all'amore,$li
uomini cercavanodi renderepiù bello il
breve passaggiodella vita con tutte le
piacevoli.Questacittà cli cui
sc'nsazioni
ogrri traccia è spazzatavia dalla faccia
clellaterra, era così notevoleila comarrcliuequattro stati vicini..."{3.
Igrrorandoprecedentiesperienzedi scavo consideròCosenza,capitaledi Cal;rblia Clitrae anticaroccaforteclei llruzi.
oriva di alcun monumentoarcheolo$ico:
i' ... è una bella città scriveva- industriosae di un certo pesocommerciale,
situata in una contradadi una meravigliosafertilità, estremamentepittoresca,
dove, tuttavia, i'archeologo perderebbe
"tempoefatica"'u.
La piir completafonte di cognizionesulle presenzearcheologichedel crotonese
di-fine ottocento è, secondo Airgelo
Maiuri, 1'operadi Francois Lenormant,
La Magna Grecians.Il famoso archeologo, distaccandosi dalie precedenti descrizioni "...cercaaltre reliquie che non
siano quelle suggerite dal paesaggioe
dalle inevitabili associazionida essosuscitate in ogni via$$iatore scaltrito da
lun$a consuetudinecon i classici.'."tt.
Lo stessodenunciava l'inclifferenza degli uomini verso i valori della cultura e
óarlando dell'abitato di Crotone evidentíavu come le vecchie mura furono miseramenteabbattuteper dar respiro alle
nuove costruzioni e " ... permetter$li di
estendersi liberamente.."n'.Le conclusioni clel Lenormant furono fatte proprie da GeorgeGissing, giunto in Calabria nel 1897, attratto dai miti della IvIagna Grecia.Nel suo Diario traspareuna
nostalgicae penosamemoria della girandezzae delle perfezioni passate,giudicate come ttna "cate$oria" dell'animo,
un'esigenzaineluttabile al pari della luce. dell'aria. deTlabellezzae dell'amore.
I-:abbandonodelle città calabresiprovocarono nello straniero sofferenzae sconforto e parlando di Crotone si domandava: "Che ne è stato delle rovine di Crotone? Nella squallida cittadina di oggi
non resta traccia dell'antichità. Eppure
una città cintata da mura della circonferenza dt doclicimiglia non dovevasparire facilmente dalla faccia della terra.
I1 vescovoLucifero, quando gii bisognarono pietre per il suo palazzo, dovette
andare fino al Capo delle Colonne; anche allora,come oggi,non rimaneva nulIa di Cotrone. Il luogo fu abbandonato
quasi cluecentoanni prima cli Cristo. Roma lo colonizzò nuovamente,eclessoriebbe un'oscura vita come punto d'imbarco per la Crecia. con le èaseche occrlpavanosol.ola rocca dell'antica cittadella. A quell'epocavi erano avanzi clella grande città greca?Della città che era
stata ancora grande solo due secoli prima? Anclò tutto adoneratonelle costrltzioni delle case,dei iempli e cleliemura
romane, che poi sono anche loro crollate o rimastesepolre?"t'.
Le ragioni dell'arretratezza,dellarovina
dei resti archeologici e di un distacco
dalla vita culturale venivano individuanell'eccessivoattacte, strccessivamente,
camentoal denaro;unico "valore" delI'esistenzaumana. "In tutto 1l Mezzogiorno - rilevava1ostessoGissing- il denaro è i'unico argomentoa cui Ali uomini pensino;non esistevita intellettuale;
quella che potremè molto scarsa_ancire
nro chiamarei'istruzione più ridimentale.Quelli che hanno dellèricchezzevi
stallno ferocementeattaccate;e la massa
Cr)
non ha tempo né desideriodi occuparsi
di altro che dei mezzi di sussistenza;il
che, per le masse,significa solo poter
olacarela fame"so.
Suila scia del Lenormant,procedel'archeologoscozzeseRandall Mac Iver che
nel suo libro GreekCitgesín Italg and Sícíly, dedicaalla Calabria diversi capitoli
nei quali completaalcuni giudizi dei Lenormantsrfacilitato in questodalie nuove scopertedell'Orsi.
La conoscenzaapprossimativadella re$ione si trascinò, amaramente'fino ai
primi anni del nostro secolo allorchè
I'arrivo in Calabriadell'archeologotrentino Paolo Orsi provocò un decisocambiamento delle tendenzemetoclologiche
d'indagine e frazie al suo costanteimpegno si raggiunsero soddisfacenti traguardi.
Bisogna riconoscere all'Orsi, infatti, il
merito di aver effettuato eccezionaliritrovamenti a Locri, cli avereindividuato
l'esatta ubicazione di tre città greche,
Caulonia, Medma e Crimisa, dove nel
1925 scoprì il tempio di Apollo Aleo e,
soprattutto, di avereinclicatoai calabresi la via da seguireper riappropriarsi,rileggendola,della loro storia e salvare
ciò che ancora resta del patrimonio archeologico e artistico della regione".
Note
I A. MoznLLo,ViaggiatoristraníerinelSud,
lvlilano7982,p.15;C. RtiNoa,Vinggiato'
d'Italia sulle
ri stranierinel lulezzogiorno
traccedella civiltà greca,bizantina,norin "CalabriaLetteraria",A.
manna,sveva,
X L I I I ( 1 9 9 5 )n, n . 1 0 i 2 ,p p .5 1 - 5 3C; .I v r u rn, Viaggiatoristranieri in Calabria,i.n
''CalabriaLetteraria",
A. XLVU (1999).
n n . 7 - 9p
, . 58.
2 E. NovrCuavaxnn,Le missionideiGesuiin "I Gesr.riti in Calabriain etàmoderna,
Regti e la Calabria",Atti del Convegno,
gio Calabria,27-28fetbraio1991,Reggio
Calabria
1992,p. 105.
Voyage
enltalie et enSicilit
3 C. De LESsER,
1806,p. 96.
fait en1801-1802,Paús
4 A. Tror"tsnrrt, f.a Calabriadel '70Anel
giudiziodell'Eurò')a,
Napoli1976,p. 10.
5 lvf. I.lzzottNo,La Calabriadeiviaggiatori
stranierí, in 'Atti dellAccademiaCosentin a " 1 9 9 1 - 9 2p, . 9 0 .
6 G. V,rrrxrn, Turisti f'ancesi in Calabria
nel Settecento,
Cosenza7962, p. 5.
7 A. NIozarro, Viaggintori stranitri ... cit.,
p.27.
B F. L. VoN Srolesnc, Viaggioin ltal.ia, Soveria Mannelli 1986,p. VI. 9 A.
9 A. Tnournrrr4 La Calabia dcl '700 ..,
cit., p. 4 1.
10 C. Tunauo, Calabria antica,ReggioCalabi.a 1977, pp. 143-744.
11 G. Bnnnro, De antiquitate et situ.CaIabnae, Koma LJ r L
12 G. Mnnarro'il, Cruniche€t antichità di Ca'
Iabría, Padova1601.
13 G. FIORE, Calabria illustrata, Napolí
169r-7743.
14 G. De SriNsrSrslrro - M. INrnmru. Crorottt:in etiLgreca e rlmana, ìn "Crotone Sto-
ria Cultura Economia",a cura di F. Mazz:.r,Soverialvfannelli 1992,p. 25.
15 C. Tur,rNr, CaLaltria(Lntica...,cit.,
p. 16L
16 Ir.Mosrvo, l,'approdoin Calahria di wt pelLcgrinctsr''izzeroncl 1543, in "Historica",
A . X X I X ( 1 9 7 6 ) ,p p 1 7 8 - 1 8 0 .
17 Net 1605 i resti del tempio di Hera Lacinia a Crotonefurono descritti dallo svizzeroJohannJacobCrassner (Cfr. T. Sca,tvtARDt,Viuggiatori tedeschi in Calabr,ia
Dal Grand Tour al turismodi massa,Soveria Mannelli 1998,pp. 36-37).
18 T. Scananoq Viaggiatori.Op. cit., p. 10.
19 A. Moznr-ro, Viaggitrto.ristranieri, cit , p.
l).
20 E. &. A. SpaNcenMTLLS,
,Sir William Hamilton (1730-1803),in "Calabria Sconos c i u t a " ,A , V I I I ( 1 9 8 5 ) ,n . 2 9 , p . 2 0 .
21 P Bnvoonn, A tour through Sicily and
Malta in a seriesof letters to William Becleford, London 1774.Trud.ltaliana a cura rdi
V. Frosoni,lvlilano1968,p. 37.
22 Autore di un celebre"Viaggionttraversola
Sicilia e Ia Magnn Grecia" (hlrigo IT'TI).
Fu nn intellettt-raledi tenàenzaneoclassica e venne in Calabriacon l'ansia inÉenuLa
di ritrovare le testimoniahze del perioclo
lvlagno Greco. (Cfr. Viaggio itt Sicilia del
Signor Barone di Riedesel,Palermo 182t,
pp. 125-1.34;E. Vrrrnrln, Corigliano cli
una volta,Corigliano1996,p. 10).
2ll H. SrvrNnunNE,
Viaggioin Calabria (tTTi,1778), ChiaravalleCentrale ISTZ, p. lt>.
24 G. IsN.rnor,Stranieri e italiani in Calabri,n
nell' '800 e nel primo '900, tn,,Il ponte"
A . V I ( 1 9 s 0 ) ,n . 9 - 1 0 ,p . 1 3 3 4 .
25 Sulla nutrita presenzadi viaggiatori ing,lesi in Calabria si veda: C NlurÈ, Scrittori.
inglesi in Calabria, in "Calabria Letterar i a " , A . X X X I I I ( 1 9 8 5 ) ,n n . T - 9 .p . I 2 T .
26 G. V,rrrv're, La Cala.briadel!'abateSaintNaz, ChiaravalleCentrale 1978. p 30
2 7 \ l t i d n n ,p p . 3 1 - 3 2
r,ria(raio
28 H. SrwxsunNr,,
irtCa\al:iaciL,p. SS.
2 9 I b i d e n ,p . 7 3
30 P. G Guzzo, Le città scotlparserlella lvÍa.
rlrttrGrcci.a,Roma 1990, p. 28.1
31 I'1.SwtNsunxa,Vittglllioin Calabria .... cit,
(1857-1903),in "Calabria Sconosciuta"
p. 84.
, . 1 0 ,p p . 2 4 - 2 7 ;C . C r p p a n A. III (1980)n
32 T, Sc,rvr,rnoqViaggíatori,cit., p. 10.
RoNIi,Lrr CalahriadiGíssittg,in "Calabria
33 F. L. Vow Stor-nsxc, Viaggio in Calahria,
Letteraria",A. XXXIII (1985J,nn. 4-6, p.
SoveriaMannclli 1986,p. IX; A. Plac,rNr134.
c^, Tra gli inamabili della coscienza
infeli4l E. & A. SpeNcEnNfrtrs, Norman Douglas
cc dcll'illurninisrno:la catastrofecalabrese
(1868-1952),in "CalabriaSconoscirrta",
ncl vogagedcl Saint-Non, in "Rivista StoA . i V ( 1 9 8 1 ) n, n . 1 4 - 1 5 p, p . 6 2 - 6 3 .
r i c a C a l a b r e s eA
" ,. I 1 ( 1 9 8 1 Jp, p . 9 I - L 2 3 ; 42 C. Canlrvo (a cura), Viaggiatori.stranieri
F. Mtstra.lto,J. H. Bartels a Seminara,in
in Provinciadi Catanzaro,Soveria lvlan"Calabrie Sconosciuta"A. XXII (1999),
nelli 1988,pp.7I-73.
n. 83, pp. 61-64;T, ScavaRor, Viaggiato- 43 H. Dn Rrrrrer, TotLrnée
in Calabria.Colonri, cit., p. 71.
na lvlobile mobile in Calabria nel 1852,
34 F. L. VoN srorsenc, Viaggio,cir., p. 11.
ReggioCalabria7991,p.72.
35 U. Caroont, Stranieri in Calal:ríaduran44 Ibidem,p. 105.
te il decenniofrancese,in
45 F. LENonrvraN'r,
"Archivio Storico
La ù[agna Grecia,trad. dr
per la Calabria e la Lucania", A. XXV
Armando Lucifero,Crotone1931.
(1957),fasc.I-II, p. 1 (estratto),ripubbli- 46 A. N[ozzu,ro, Viaggiatori stranieri cit., p.
cato in Fra pntriotti e briganti, Bari 1,974,
J1.
pp.423-475.
47 lbidem, p. 548.
36 N. P. DesvtnNors,Un generaledi Napoleo- 48 R. LrnEn'rr,La Calnbria nei viaggíatori itane nel Regnodi Napoli (1801-1815),Vlbo
liani e stranieri, in "Parallelo 38", A. VI
Valentia1993.La nuova ondatadi visita(1966)n
, . 1 1 ,p . 6 0 8 .
tori stranieriin Calabrirvenivainarrgura- 49 G. Grssrxc,Sulla ríva delloJonio,Bologna
ta nel 1806 da Paul Louis Courier autore
1957,pp. 64-66;A. NIozilLLo, Viaggiarodelle "Lettres ècritesde France et d'Italie"
ri stranieri.,cit., pp. 577-558.Alle stesse
(Cfr. G. IsNanor,Stranieri e italiani in Caconclusioni giunse Marion Francis
labria ....cit., p. 1334).
Crar,vfordii quale, tra le altre cose, evi37 Anche Duret de Tavel riecheggiando1o
denziavacome dell'anticaCrotone ,,..,0gSlvinbnrne, nelle sue lettere, sottolinea
gi non restancmrnenoun.npietru ... Crotocome i resti dell'antica Crotone vennero
ne oggriè un angolodesertodell'Italia. uun
utilizztlti pel la costruzione,'di un cattivo
ttrra di contadinícheignoranotiltto tranporto i cui lavori hanno avuto inizio da
ne I'agricoltu'a. [Jtta terra dor.'eristLltovemolto tempo,ma che per gli inconvenienrtLtneiltedfficile sctxtireil atore dell'antiti che la sua posizionecomporta non sarà
ca Grcciabattereancorn.." (Cfr. C. Canlrmai di grande utilità per il commercio"
No (a cura), Viaggiatori...,cit., pp. 125(Cfr. O. De rrrvEL,Letteredalla Calnhrin,
126).
Soverialvlannelli1996,pp. 103-104)
50 A. ìvlozzrr,r-o,
Viaggíatoristratxieri...,cit.,
38 Virtggiatori a ù[otttclcone (1526-t926), a
p.578.
crrradi A. Borr.RnlLo,
Vibo Valentiaigg2,
51 R. M'rc lvns, CreeltCit.tlcsin Imlg and Sip.44.
cilg, Oxford 1931.Lo studiosodedicain
39 Nato nel 1.794a Schwerin, il suo vero noparticolare alla Càlabria i capitoli IV ad
me era Johann Heinrich Westphal.LauHipponion e lvledma;V a Locri e Cauloreato in matematicafece parte deìle trupnia; VI a Crotone; VII a Cirò, Sibari e
pe dei generaleLutzotv e combattèin DaThuriì.
nimarca. ivlorì nel 1831 in Sicilia.
52 P. Orsi, Le cltíesebasilia.neclellaCalabria,
40 E. & A. SpENcenMrrrs, GeorgeGissittll
Catanzaro1997,pp. 13-18.
LrNo G TBACoR'IA,
Il rino nuovo,Editrice Culture, Reggio
C a l a l : r i 2 0 0 1 ,p p . 1 7 5 , € 9 , 3 0 .
La lettura di questa sitloge di racr:onti a priúo acchito la_
scia un senso di stranit mfllinconia er-luni particolare e sospesnperplessitrìe solo ripensandoci ecl evàcanclonei vari
llcconti qltesta sensazione sfuma, ltrsciancloil posto alla
constntazionedi una inteiligente, seppur pacatà, costruzione dì un microcosmo stranamente sèducìnte ed accati
Un sottile e spontane.ofìto di partecipato sentimenropersonirle governa i delicati mecian:isr:ii psicologici che
rispecchirno.la personfllitì dei person,irggi,i quali emergono
a tl.rtto tondo dalla plastìca e smaglilntè desirizione,
in un
contesto ricco di sonorità, coloriture e intenso valore evocafivo.
Insommain questoiibro c'è di tutto animatocom'èda un
intrigante stato percettivo persino a livello metatìsico
(vedi "il portapacchi")o a queilodominatodallaviolen_
za (vedi"I1 vino nuovo" che da il titolo al libro) nellacle_
scrizionevivida e intensadel delittoe lo stessosllo con_
La consuetasobriacopertinadellacollana,,BibliotecaMinima Culture" che racchiudele centosettancinque
pagine
di tersaleggibilitàtipograficaed un insiemeai iobriallega,nza.
Fortunato Valenzíse