Review

Trent'anni di studi sugli statuti Convegno internazionale Cento, 30 maggio-1° giugno 2024 Palazzo del Governatore, Sala F. Zarri Piazza Guercino, 39-Cento De Statutis Society Società italiana per lo studio e le edizioni delle fonti normative del Dipartimento di Scienze dell'Educazione G. M. Bertin In collaborazione con la Biblioteca del Senato della Repubblica

Appealpower.com, 2018

La settimana scorsa una mia allieva, che è a sua volta insegnante di scrittura creativa, ha espresso un ragionamento che mi ha spinto a fare alcune riflessioni intorno alla "materia" e ispirato a scrivere questo articolo che, premetto, varcherà più volte il limite della polemica: "scrivere è essenzialmente un atto di presunzione, è porre se stessi in relazione con i più alti parametri umani (Thomas Stern Eliot direbbe "con l'universo"). L'umiltà sta nel considerare sempre un uditorio al quale rivolgersi, il resto è l'orgoglio di affermare se stessi diventando parola scritta senza porsi alcun limite". Brava Vanessa, essenziale e profonda: i due punti focali che abbiamo posto al centro del percorso svolto insieme. Sì perché la ridondanza, i troppi particolari, il girarci intorno, l'eccesso di figure retoriche, le articolazioni chilometriche e cose del genere non sono altro che l'espressione della non creatività. Vi sembra strano ascoltare ciò? Peccato, mi spiace ma il primo gradino della scrittura, dell'espressività in senso generale per me non c'è distinzione di fondo, è proprio lo sfalciare la retorica in sovrappeso utilizzando soltanto quella che "serve" al discorso che si sta facendo. Pulire il discorso con parti ognuna a lui funzionale! Per profondità invece non intendo la pesantezza degli argomenti, che anzi spesso possono essere come la troppa retorica, ma l'avere chiaro cosa si ha da dire, cosa si vuole dire e come lo si vuole dire. Bisogna porsi queste tre domande al momento di accingersi a scrivere altrimenti il discorso non si materializzerà mai e la fumosità disperderà la sua possibile comprensione. Ricapitolando: ho in mente "qualcosa" da dire, mi chiedo come e a chi voglio dirla, la scrivo. Quindi c'è un lavoro a priori nella propria testa, poi l'atto dello scrivere ed infine un effetto a posteriori nella testa del proprio uditorio, senza quest'ultimo qualsiasi forma espressiva è mutilata, direi inesistente. Personalmente aborro da espressioni come "si scrive per sé" o "non mi importa degli altri" e consiglio vivamente prima anche solo di pensare a scrivere di togliersele di mente, a meno che non si voglia iniziare con "caro diario..." Questa materia è per sua natura molto variegata ed indistinta perché risulta chiaro che ad insegnarla debba essere uno scrittore creativo. Sarebbe auspicabile che ognuno abbia delle diversità, intrinseche ed estrinseche, dall'altro; ovvio, altrimenti che "creativo" è? Di conseguenza metodi, riferimenti e contenuti degli insegnamenti cambiano a seconda dell'insegnante. Porto ad esempio autori del passato così da non urtare la sensibilità di nessuno. Mi vengono in mente su due piedi Dino Buzzati, Beppe Fenoglio, Achille Campanile, Ennio Flaiano ed Edoardo Sanguineti; qualcun altro mi sfuggirà ma considero loro creativi per davvero, anche nel senso del linguaggio e della forma. Sgomberiamo il campo da fraintendimenti: considero banale il pensiero secondo cui essere creativi significa "essere bravi a creare e raccontare storie", perlomeno riduttivo, molto riduttivo. Non sto dicendo che se non si è uno di loro non si possa insegnare scrittura creativa, sto portando degli esempi e quando si portano esempi ci si riferisce a quelli che si reputano più alti. Questi, ognuno a modo suo, sono ottimi inventori e narratori di storie e lo fanno con uno stile assolutamente personale e con un uso "particolare" della lingua e per alcuni di essi nei generi più diversi. Ecco: la lingua, è lei il

dialectica, 2011

Perceptual theories of emotion purport to avoid the problems of traditional cognitivism and noncognitivism by modelling emotion on perception, which shares the most conspicuous dimensions of emotion, intentionality and phenomenality. In this article, I shall reconstrue and discuss four key arguments that perceptual theorists have presented in order to show that emotion is a kind of perception, or that there are close analogies between emotion and perception. These arguments are, from stronger to weaker claims, the perceptual system argument; the argument from noninferential structure; the argument from epistemic role; and the argument from phenomenology. I argue that while the arguments in favour of assimilating emotion to perception fail, the analogies between emotion and perception are not as close as perceptual theorists suggest even if some emotions resemble perception more than others, thanks to the two-levelled structure of emotional processing.

IDEOLOGIA: es una corriente o pensamiento que persigue transformar el sistema político social, económico y cultural existente. Para lograrlo presentan dos frentes de acción bien definidos:

La globalizzazione sembra essere diventata la chiave di lettura del presente e l'inevitabile riferimento per pensare al futuro. Tuttavia, quando si cerca di puntualizzarne alcuni riferimenti di base -necessari per avviare una ricerca scientificamente corretta -ci si scontra con la difficoltà di chiarire i dati di partenza, frammentati tra richiami diversi a elementi difficilmente riconducibili ad una unità 1 .

Arqueología de la Arquitectura, 2015

Caracterización constructiva de las fábricas de tapia en las fortificaciones almohades del antiguo Reino de Sevilla Constructive characterization of historical rammed-earth walls in Almohad fortresses in the ancient Reign of Seville

: Visual Culture and the Politics of Afrikaner Nationalism, 2020

Considering the persistence of the many structural inequalities and racial taxonomies forged during colonisation and institutionalised under apartheid, South Africa altogether figures as a haunted nation. Jacques Derrida's concept of hauntology, which suggests that our personal and political ways of being resemble the phenomenon of being haunted (2006, 10), offers a compelling framework for reflecting on the relationship between spectral powers, post-apartheid Afrikaner identities, and contemporary visual art in particular. I apply such spectral reading vis-à-vis existing research on Afrikaner ethnicity to selected works by a number of contemporary South African artists who participated in three consecutive exhibitions, Ik Ben Een Afrikander [I am an Afrikaner/African] I, II and III (2011–2012), which culminated in a travelling exhibition, Ik Ben Een Afrikander: The Unequal Conversation (2015–2016).

Psychology and Education: A Multidisciplinary Journal, 2014

Statistical analysis, crucial in quantitative research for data interpretation and hypothesis testing, poses significant challenges for many students. Hence, this study assessed the level of competence in relation to the problems encountered by the grade 12 students of BIT International College-Main Campus in Tagbilaran City Division for the school year 2023-2024 using descriptive correlational research design. One hundred sixty students (160) participated in the study and were identified using simple random sampling. The data gathered were treated using frequency count, percentage, and Pearson r. The results revealed that the respondents exhibited a commendable level of significance, indicating a "Competent" proficiency; however, a noteworthy area of improvement pertains to the execution of chi-square tests, which was rated moderately competent. The respondents encountered problems in performing statistical analysis, and the most difficult was determining the pertinent data to collect. A statistically significant yet negligible positive correlation emerged between competence in statistical analysis and encountered problems. Hence, the study recommended offering specialized training programs or workshops on improving statistical competence and developing strategies to help students overcome difficulties.