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Paride dal Pozzo, Duello. Libro de re, imperatori, principi.....

ra dignif(ìma,& vtiliflima s& v ; • ad tutti gli (piri/ v^tk; ihcorttin&ta tabula del pìu vnìueTfalé,qfcm> tunche intro li capituli legerai cafi,du/, bi i, & altre cofe exceilentiffime LIBRO PRIMO; Como le battaglie foronodaDio pmeflé. Capìtufo.f ; Del modo dela disfidaza:8£ guagio de battaglia. cap.2, Pele qualità che fe recercano in fmgulare battaglia. £ ire le fmgulare battaglie da vna per fona a vnaltra fono per/ meflé per iuftitìa,& ragione; 4L Quale conditi oneckuerahauere quello caualiero che vòra intrare neh fmgulare battaglia de fua perfona con altro cau aliero. $ C he in certi lochi,& tempi battaglie da vna perfona a vnal trafonoprohibite. 6 Como li cafi dele fmgulare battaglie doue non e cóftitutio/ ne danne fe i udicano per Imperiale lege. % Como a quefte battaglie peruenire fedebbe con gran iufti/ tia del prouocatore, & conftrecìo dalo honore per necef f.t:-deln defenfione. 9 Se li prelati poifono concedere licentia de preliare in la terra dela Romana chiefia,o m le poflèffione ecclefiaftice. o Como in battaglia da vna perfona avnaltra fe demonfira lo diuinoiucfcao quale e propino a quello che hauera iu// (litia. lo Como per iudi do de aftrologi in tale battaglie quello farà vincitore che hauera li pianeti del cielo meglio difpoftì, liquali danno Victoria non fperata. 11 Como la proua qualfe fa per forza darme non e certa, qua tunche fia in opinione he in virtù de Dio feda la vi dori* achihalaiuftitia. 12 Quando vno deli caualieri disfidati nel giorno non cópa rene , & fama foflè dela fua morte ; corno fe proce// W. <fcra. ti A ii Quale efelidi* fiditi elegere deaera larme,lo iudice ,& lo/ co ala battaglia. 14 Dela equalita:8£ modo del combattere da vna perfona a vn altra,8ideladifpofitionedeloroperfona. 15 Deli disfidati & intra» nel campo,quale deuera primo af / falcare. \6 Se li disfidati inel campo intrati fe potranno pentire fenza licentia del iudice deputato. 1 LIBRO SECVNDO Dela qualità del loco douc fe deuera fare la fingulare batta glia. Capitalo, f Quando fofle il bando del Iudice che nullo de combatter! ti il fegno paflafte fe p forza del nimico trapaÙatTe, fe me rita hauerc punitione. 2 Dela proua qual fe fa per la battaglia da perfora a pfona. J Quando intranó doi in capo per ©Sbattere a tutta oltranza &1uno fuge,8C e prefo.fe il nimico fuo lo potrà dapo offendere in potefia dclo officiale. 4 Quando farà da venire a fingulare battaglie fe debbeno m5

DUELLO, LIBRO DE RE, IMPERATORI, PRINCIPI, SIGNORI, GENTILHOMINI, & DE TUTTI ARMIGERI, ... Paride Dal Pozzo Digitized by Google §*r&Nr. wj.:k^ ," r ^ 5* 4 * >v*/i 1 DVELLO, LIBRO DE RE, IMi/ & peratori^Pnncip^Signon^Gentilhomini , t*e tutti Armigeri ^continente Diffide, Cócor/ die^Pace^Cafi accadenti^ ludicii con tagio ne,Exépfi,& Authoritate de Poetj\ Hyv ftonographi,Philofophi,Legifti, Canonifti 9 & EcclefiafticitOpe ra dignif(ìma,& vtiliflima ad tutti gli (piri/ s& v • ; v^tk; ihcorttin&ta tabula del pìu vnìueTfalé,qfcm> tunche intro li capituli legerai cafi,du/, bi i, & altre cofe exceilentif fime LIBRO PRIMO; Como le battaglie foronodaDio pmeflé. Capìtufo.f ; Del modo dela disfidaza:8£ guagio de battaglia. cap.2, Pele qualità che fe recercano in fmgulare battaglia. £ ire le fmgulare battaglie da vna per fona a vnaltra fono per/ meflé per iuftitìa,& ragione; 4L Quale conditi oneckuerahauere quello caualiero che vòra intrare neh fmgulare battaglia de fua perfona con altro cau aliero. $ C he in certi lochi,& tempi battaglie da vna perfona a vnal 6 trafonoprohibite. Como li cafi dele fmgulare battaglie doue non e cóftitutio/ % ne danne fe i udicano per Imperiale lege. Como a quefte battaglie peruenire fedebbe tia del prouocatore, f.t:-deln & con gran iufti/ conftrecìo dalo honore per necef 9 defenfione. Se li prelati poifono concedere licentia de preliare in la terra dela Romana chiefia,o m le poflèffione ecclefiaftice. o Como in battaglia da vna perfona avnaltra fe demonfira lo diuinoiucfcao quale e propino a quello che hauera iu// lo (litia. Como per iudi do de aftrologi in tale battaglie quello farà vincitore che hauera liquali li pianeti del cielo meglio difpoftì, danno Victoria non fperata. 11 Como la proua qualfe fa per forza darme non e certa, qua tunche fia in opinione he in virtù de Dio feda la vi dori* achihalaiuftitia. Quando vno rene W. , & 12 deli caualieri disfidati nel giorno non fama foflè dela fua morte ; cópa corno fe proce// ti <fcra. A ii Quale efelidi* fiditi elegere deaera larme,lo iudice ,& lo/ co ala battaglia. 14 Dela equalita:8£ modo del combattere da vna perfona a vn altra,8ideladifpofitionedeloroperfona. Deli disfidati 15 & intra» nel campo,quale deuera primo af / \6 falcare. Se li disfidati inel campo intrati fe potranno pentire fenza licentia del iudice deputato. 1 LIBRO SECVNDO Dela qualità del loco douc fe deuera fare la fingulare batta Capitalo, glia. Quando fofle il f bando del Iudice che nullo de combatter! fegno paflafte fe p forza del nimico trapaÙatTe, fe me 2 hauerc punitione. Dela proua qual fe fa per la battaglia da perfora a pfona. J Quando intranó doi in capo per ©Sbattere a tutta oltranza &1uno f uge,8C e prefo.fe il nimico fuo lo potrà dapo offendere in potefia dclo officiale. ti il rita 4 Quando farà da venire a fingulare battaglie fe debbeno m5 Arare iudicii perliquali fe prefuma eliere il vero quello che al prouocato fe oppone* 5 Quando prouocato hauefle trouato 11 iudice, loc^ fe dopo Io iudice denegaflè de farfe la battaglia fe farà temi 6 to il prouocato trouare altro iudice. Qnando li combattenti paltuTeno il f egno,8£ dopo fubito i l & t retornafTeno. Quando il prouooatore infultaflé Io rechiefio inanzi che ve S nifle al deputato loco. Se lo rechielto non trouaflè Principe quale votefle dare lo / cofecuroala battaglia.: fe tenuto farà andare a principi 9 deinfideli. Como debbe il caualiero pigliare iurta qrela p pcedere nel f 10 c5battere,attale che dela Iprefa refta vincitore. Eflèndo vno fignore da vafalii rechiefto de cocedere il, capo 1 fe iuftaméte potrà il capo concedere. con/ il e il f ubditi campo principe ali tenuto gì f caio In che cedere* • ^ !- •* Se per loprelato fepotraprohiberelabatfaglia'partìculare lX eflèndo per lo prindpe feculare permeila. denegare lo indice ragione elegere , & Como f edebbe per competente nela battaglia particulare. Qual prindpe de ragione ha autorità concedere de fare battaglia fra cauaberi. 1 U 14 j bel giuramento de quelli che vorano intrare a ©Sbattere, in t 1$ battaglia particulare de oltranza. Quado f ulfc facto per il iudice badimento che qllo deli c5 %6 battenti che trapaflafle il fegno f uflè perditore* Del trapanare il fegno non folo la defdida ma la pena de la tetta fe non voluntario vno trapaila fifedebbepu/ : nire. Comoirnocaualierorechiefioda'.laltraad battaglia deol/ traza che deueflè elegere iudice competente,^ elefiè iudl l$ ce f ufpedo al rechieditore. Se lo rechietfo a battaglia non trouara (oco;ne iudice, fean/ daredeueralocofyluefoo:&folitarioa combattere Col 19 rechieditore. LIBRO TERT JO« Dei guagio de battaglia, ^ primo dela giornata deputata al Capitulo.r. combattere, Dela giornata data per ReCarlo: &Re Piero de .Rngooa * ala battaglia in tordella. Quando nela deputata ala battaglia foprauenédoa vno de/ li caualieri impedimento,fc,denira eiìère excufato , o fe 5 procederà in luacontumada # Quando nela deputata giornata la battaglia «0 fe potette fi/ nire,fedeueraefee data altra giornata. Quando vno ddi disi idati a 4 . certa gioraata volefle prouoca/ re vnaltró caualiero: fe quello potrà dire futif/a ala batta glia,8£ poi te fatisfaro io. Quando doi caualieri vno de loro nunzi ca oltranza L.I J 5 f ofièno dif fidari a certa giornata fi la deputata giornata cobatteftèa tut/ con vno aitrc>.& lo^e da quello vinto,& def A 111 " dì dio, fe pofra ellere pero repròcdatq nel giorno de!at>at figlia deputata» 1$ LIBRO Q.VARTO. Dele eteétione de larme. De larme fecondo la lege longobarda . ' Capitulo.f. & Quando li caualieri deliberaiTeno combattere con fpate feh za arme militare. * LIBRO QVINTO. T Deli campioni quali fedano nela battaglia per «ualieri-che de ragione poffono dare campioni . Capitulo.r. Deli campioni che foffeno Wndutt , a chi combattef feno ' : con fraude. Certi in liqualie licito dare campione in battaglia oltranza. * cafi z de j Como campioni debbenoeffere fimili. Como pfone in fame no fe poffono dare per capione. $ Como campioni debbeno giurare nel itrar dela liza feco/ li jj, li , do la loro credenza combattere con iuftitia: Qc de deuere. • Como c (Tendo vna volta abattuto vno campione più per altri combattere excepto per fe. . fare lo g no potrà t Como al ruftico rechieditore fe po dare fimile capione." s Como non e licito corrumpere il campione. p 5 e lo caualiero vafallo e tenuto effere campione del fuo fi/ gnore. ip Como quelli che non.fono in età de combattere^ le done vidue,8i vno Conte rechiefto da vno che fofie maco de lui potrà dare il campione. il Como l cafo de homiddio no fe po dare il capione excepto felaccufatorenóvoleffeperfonalmétecóbatter. Como fe po dare il campione fecondo il la refpofta del re// chi e fio. ij LIBRO SEXTO. Per quate caufe fe po venire a guagio de battaglia, ca A* Quando farà caufa iufta de fare battaglia. % in quanti cali e licito venire ala $ battaglia, Como le battaglie hebbe origine di Dio : & Cpmp fe per/ 4 mette no. Per cuale perfone fe po pigliare la battaglia.' $ ó Perche cagione fono esercitate le battaglie. Jn'quati cafi fedrbbe fare iuftitia de vno morto inbattaglia <* particulare,o in torniamentò publico. Se vno caualiero a massa in vno territorio veltro, fe pero ti gnore fe po punire per homicida S Se vno e rechiefto a battaglia da vnaltro, fel fignore del prò/ uocato il po prohibire che non combatta. 5> Se vnodisfida vno vafallo de vno fignore fe debbe eflèrepta . lo nitoperlofignore. Se doì caualieri in doi Campi fe desfidano fora lo exercito, 1f fe fe debbeno puni re 1 3 n che cafo il fignore e tenuto cobattere co il vafallo. De doi inimici che feceno pace,fe venendo a noua querela il de battaglia fe rompe la pace. De vno che promefle fare defdire vnaltro fotto vna pena fe . non obferuando fe po venire a battaglia. 14 Se vnadò^poc6batterepfomImente,opercapione, 1$ Se vn figliolo accepta battaglia con vnaltro fe per Io patre poeikreprohibito. 16 De vno che iuiuria vnaltro, & laltro ppulfa la iniuria » fi fe pò venire a battagli a . Jnchecafopoilfignore f fchi fare battaglia dito. 1n y 7 con il fupfub/ 13 che cafo vno iniuriato po venire a battaglia» Se vno po venire con altra querela a battaglia, Se vn prouocito po mutare querela. 19 20 1 n che ca fa per iniurie fe vene a battaglia 21 21 21 . Se vnò iniuriato de verità po venire a battaglia. Como fe po fare fe no fe troua ilrechiefto a battaglia. 24 Dela medefma cautela 5e vno caualiero rechiede vno philofopho fe e tenuto il phiiofopho comparere. 36 De caualieri portante vna rnedefiraa imprefaachidebbe * . A 1 ...» ini 1 femanere: m-** B fe po p & tal portar venire a battali*. 2y Come fe fchifa la battaglia c5tra lo infamatore,&: come fe vene a quella» 23 Jn che modo vno che ha glia po venire a iniufta querela batta/ con lo ree bieditore. 2 LIBRO SEPTIMO. Pela nobilita de Qualieri che véneno a battaglia tracia in materia dela nobilita. : 9 doue fe Capitulo.l Se eledi doi imperatori in difcordia:fi Te deueria venire loro a battaglia da perfona a perfona 2 Se e loco de battaglia infra vno Re,8£ Imperatore. 5 Se e cafo de battaglia infra doi Re che contenderono de vn . regno- Se vno 4 Re non coronato potrà prouocare vno altro Re co ronato a battaglia. ^ Se vno Cote che no recognofee fupiore potrà e fiere puoca to de vno C5te che recognofee fuperiore. $ Se vno nobile denatura potrà puocare vno C5te:o baro/ ne T Se vno Ducaro capitaneo de arme rechiefto da vn caualie/ rofel porefutare. $ Se vno nobile po refutare a guagio de battaglia vn armige ro veterano,quale non fia de natura nobile. 9 Dela excellenaa:& dignità deli armata militia. 10 Se vno fimplice armigero po venire a battaglia con vno ca/ pitaneo. Il Se vno armigero rufticano lanate larme fe dapo potrà veni re a battaglia con vno nobi le. De vna battaglia partita da cinque in cinque chi de loro deb be eflère il vincitore. I Se vno arti fice fequente larme,8£ no laflàndo il fuo meftie ro fepo venire a battaglia co vnaltro armigero. 14; De vn re pollo a battaglia p fe in tépo de venire ala battalia 1 c5mette delicto,fe p qllo po efiere repulfato. LIBRO O C T A V Se fiào il pacto de ropere diece lanze; , 15 O. & luno cafcara per Incontratela battaglia e finita non jifpe&ando de Fini Capitalo. rederópereledieceianze. pe doi che in vno medefimo pundo luno tirando a laltro 2 fe ocdfeno: chi dt-bbe eflere vi ncitore. deliquali Inno f monto Pe doi caualieri disfidati a cauallo a piedi: SC occife il fuo inimico,feiuftamente debbe effe * i. re vincitore. Come doi combattenti quali hauhno capitolati che 5 quel/ 10 che cifeaflè dal auallo f uff:; da laltro fupento cafea doinfiemealprimo incotro,quale de quelli debbe effe/ re vincitore. caualieri intratiin Pedoi campo a oltranza, & luno 4 butta to a terra hauea prefo il freno del cauallo de lo nimico* SC percollo il cauallo per fare cafeare il caualiero : 8£ il iudice fparte la battaglia . f Pe doi intrati in battaglia de oltranza: 8£ luno butta p ter/ ra laltro,8£ quello che fta de forto dille io fono vinciu / to:& dette vna ferita alfopratfante,8£ amazollo. quale (ara il vincitore. 6 ^ pei honore deli caualieri quaderne la battaglia luno defar/ 7 ma laltro certe arme qual farà meglìore facète. Quando nela battaglia de oltranza,o in altra fe faranno fe membri humani,quale Juuera mag/ $ giore honore: 3C laude. Pelegioftre.8itorniamenri come fe debbenoperil iudice rite corporale neli 9 11 esercitanti in quelle iudicare. Pe doi caualieri disfidati de cobattere aoltraza con maza ferraD,d-liqualilunoportoilbaftonec5cauo pieno di io poluere peftifera colaquale vince il fuo nimico. ^ De doi intrati nel campo per còbattere a oltranza co fpate; & tenendo il nimico che a ca/ ualloftauaper lo piedi,quello da cauallo fe butta fo/ luno difmotato a piedi, pra W laltro, 8£ vinfelo. Pe doi c5battenti,8i luno hauédograueméte lo pcuflore te & fmortite p vedere i l ferito laltro fangue del io piglio,& UgollOjK dapo fi motte* fecito, qua De doi disfidati a oItranza,&: il rechiedjWprorneflede r> uare:&dapo p vno incontro tutti doi trapaflari fel rechic ditorefara pditorerouero farà patta. De doi combattenti che luno & pungen/ do il Tuo cauallo lo fpinfe contra laltro:in modo che trattandone li ^ • fo de ie£o a terra, caualli; il caualcato col cauallQ con a terra ca/ fcato fe morite. . f De doi combattenti che luno prefo tenne fongo tempo tro per il piede fin ala fe fai/ node non facendogli altra ofata, debbe enere vincitore. tróconi dele laze rotte, ^ , De doi cóbattenti deliquali luno cafro defgratiataméte p li & no p virtù dei nimico. * vafapiedi & vinfe Ialtro Como luno deli cóbattenti porto i li in battaglia per tal fraude,& ingegno. Como doi caualieri cóbattédone lunodifiè a Ialtro io me re7 1 do,& ftrinfe la fpata,& amazo il nimico. i$ Quando vno deli caualieri combattati cafea dal cauallo & Ialtro va appiccato^ ftordito per ledane^ abandona toiqual e il perditore. IOj Quando vno de cóbattenti vene armato con molte arme, SC ialtro iigieramente,& al primo corfo cótra gli capitali do no de drieto al cauallo del nimico. 20 Quando doi per caufa de tradimento combatterò,©^ luno mai potete vincere Ialtro , fe per humanita del iudice fe deueriano fpartire ii,o no. 2i Se doi combattendo a oltranza,^ luno a terra cafcato,il ca ualcantedal fratelloamactfrato contra lo imperi o del ili dice,fe vincitore farà. 22 De doi dia fidati a oltranza che chi de loro cafeaflè, o faffè ferito,remaneirepditore,o desdido,vno cafeo p difgrai tia,& no per incontro,^ t eriiìe,fe Ialtro po allegare cau fa de vittoria. 2i Deli combattati chepado era quello obttenere che più ferite facefl?, 8c vno de loro in vno impeto faceiTe diuerfe fe rite,fe vincitore farà. De, doi cóbattenti luno cccaife locchio 24. al nimico , & quella a!iiìtronca(^nnafo,qualfanapmhonòràto. - ' t$ Quando deli doi combattenti limò percofie la mano tutto il bracciodebilitando,& laltro la gamba percotendo tut 26 tafo debili tata. Quando il deliro cobatteffe col finiftro,, SC le ferite fqflewy v ale mano de tutti doi,qual farà più honorato vincitore*, - o p erditore , o 27 a eia . fg Quando H prouocatore,8£ prouocato fono in fimili •mébri feriti, qual farà il 2$ vincitore,© perditore. 2o Da vna partita de quatro,qual fu la vittoria. Quando fo data disfida de combattere con arme equale,8£ militare,8i luno véne con arnefi de charta più ligieri de ferro: vinfe, fe farà vincitore. & De battaglia de doi caualieri combattenti quando il che 30 frinii/ fpartire,8£ luno corfedapo alle/ laltro dice ga non hauere veduto lo feeptro buttato pe io feeptro butto per eflère per ciò vincitore. 39 Partita de fepte contra fepte dequali doi andati per terra de Juna:&T4k laltra.li cinque che male fanno : de qua! faxa 3* la vicìoria. Quando lo rechiedltore togliete la fpata al rechieflo,fe fe/ ra vincitoi-e,o chi 35 meglio fanno. De vno deli cobattenti che porto nel capo vno pomo con vno artificio de foco,quale pofto a terra £>hibea il cajjal lo del nimico accoftarfe contra de lui, 34 Quindonelocobattere fedrfdice:& lo vincitore gli remet te: fel iudice lo potrà punire,o reftaxa traditore con de // 35 feendenti. Quando vno inbattagliade oltranza e vinriuto,8£ reprefo dicene noneflere il vero, be edere vdito. Quando il iudice mofiò <• fe la battaglia & per forza eflere cofefiò,fe deb 36* per demétia,o altra caufa fpartef non afpedado il fine, fe il caualierO fe po del iudice aggrauare. 31 combattenti in liza era ferito : 8C lui buttato per terra f lo nimico faua col epitelio per amai Quando vno deli zar!o,& Io ìndice defpartite,& lo ferito le fan il vincitore. fe moritegli a 1 35 Quando il principe chehacoceflalicétiadela battaglia py donafle al vlciuto,8t volefie non fuffc ne morto: ne pri/ gione,fel vincitore potrà al prlcipe recercare tutte le fpe (cdC il dano del refeotere del prigione. 3 LIBRO NONO. Quando vno fuperatoin battaglia perfonale non farà mor to,nedefdido,madatofeper prigione,fe lo vincitore d ipo lo potrà occidere. Capitulo.i Quando vno fuperato, 8£ datofe per prigione al vincitore farà liberato de ritornare, fel vincitore li potrà coman/ dare feruitii vili non pertinenti a caualieri. & Se vno farà fuperato in duello, &datofe per prigione al vi dtore co federa fua rechiefta retornafl*e,fel fuo Tigno restii vincitore il rechiedera a quale de loro deuera an/ dare. ^ fupatop fuo prigiue,8C dopo relaf fato co pmifiìonede retornare,& nò volédo,fe potrap il fuo fignore edere coftredo de ritornare. Quando vn caualiero foflé vinto, prigione de laltro , 8£ Sei vlcitore acceptara il 4 & dapo dau la fede diuétafle fignore,principe,o Duca fe : tenuto farà de retornare al vi ncitore» Quado vno fofle prefo da tre caualieri in battaglia,^ fe prigione de tutti tre:& a vno tempo da a quale primo deuera andare. 5 fuf tutti rechieflo $ Se vno fupato per prigione acceptato,& ab fede relaflàto fe potrà refeotre la fede p dinar i,o altro pmio. 1 Se vno fuperato in battaglia perfonale farà per prigioned» lo vlcitore acceptato,8£ donato aj principe,fe epfo prt/ ape lo potrà refeotere. $ Se vno vinto,8£ fuperato acceptato per prigione dal vinci / tore: fedapo la fua mort? farà prigione del figliolo 9 Se vnorechieflo d : ritornare ala dau fede allegando impe dimento iara da elfére vdico. 10 Se ynofara vinto in battaglia deoltranza,6w per prigione aeeeptato,8£ dipoi! vincitorelovora cócedere a altro r cau alicro per prigi one: fe fare Io potrà. Se vno Cara in battaglia ocdfó,fe Io vincitore.potra diman dire il premio prometto del principe a colui che quello i ocridefle. il Como quello morto farà in duello non more tra fare tefiamento:8£ receuere li feruo,8£ facramenti. po 1 Dele fpoglie che fe guadagnano in battagliale iuftamente fono del vincitore. 14 Se lo accufato che intra in ba ttaglia con Io accu ratore non fuperato 5 fe debbe eflère abfoluto. 1 Sei prigione che fe piglia per lo faccomanno debbe eflère del tuo patrone, o daltruì . 16 Se e licito intro lo (leccato mutare querela. it De vno che fe rendette fenza defdicto, fe finita la battaglia e tenuto defdire. De vno prigione de fedeTe e 1$ tenuto coparere ala rechiefta del vincitore hauendo altro impedimento. 19 Scvncaualierofuperatoinbattaglia,8:lauatoala fede fe denega dapo:fe per lo prouocatore fe po reducere a bat 20 taglia. De doi che a determinati colpi correno, fe quelli finiti po f/ fono più correre. Se vn porta vna imprefa,& vnaltro 2t - de loro e 11 il rechieditore. 23 Se fenza licctia del fupiore fe po toccare vna iprefa. Se vn porta vna imprefa, 8£ vno caualieio repulfato la toc/ ca,fe fe po denegare la battaglia. la tocca,chi 24 Se doi còbatteno a oltraza fe lo iudice li po fpartire. 25 Se vno porta vna imprefa,8C toccata da vnaltro per cobat/ tere, fe vno de loro fe po punire dapo . 26 Se con certi capituli vno porta vna imprefa a combattere, 8C quella toccata per vnaltro:fe violando gli capituli fe po combattere. 27 Se doi caualieri combattendo a Capitali fe per r.oue iniurie fepoftono rompere quelli. 2$ Stp vfjò caitalierò porta vtttiinprefa,&etocearada tre Cina qUale debbe efcr i primo inibattaglia* :9 De vno che vinceffe il nimico in battaglia de imprefa Co arV me pili ligiere, fe debbe eflère Vitìdtore. 30 lferi I Se doi inimici che ftano in tregua,& vno porta vna impre/ fa fel inimicò toccandola il portatore potrà fchifare la bat taglia. 3| Se vno caualiero porta vna Imprefa fingulare,& vinto fe da poi Del po eflere dali caualieri repulfato. fine dela battaglia 32 de oltranza . ^3 Se doi che venneno a battaglia,©^ per loro fignore códudi a pàce,fe vho ringratia il fignbrejfe fe po dire 'confeflò, 8£ fuperato. 34, Se quatro caualieri doi per doi fbnò diffidati a oltranza fé doi poflònò andare a ferire vno folo. Se doi disfidati doi altri a oltraza,& vno 3$ fe inferma fefe debbe afpedare la fanita del infermo, 3g Se vno e obligato con vno altro a oltranza combatterete fi faclerico,8Cveneadignita*fe debbe feguire la batta// glia. 3T De vno che disfida vno altro per delitìo fe vno terzo caua/ lierb po per epfo foftenere la querela,& intrare nela bat taglia. Se vno e 3$ infamatode tradimento,^ vince a battagliando fe volfédefdire,fe fe tene per traditore. Quale e magiore deshonore pria bocca. 1 39 fugire,odefdirfe con la prò/ 40 > \ : INCOMINCIA IL LIBRO DEREMILI TARE IN MATERNO COMPOSTO PER IL CENEROSO MISSER PA RISDe PVTEO DOCTOREDE LEGE. LECE FELICI TER. A difciplina, & arte militare trouata gouemo dela republica, al SC freno de tyv la fui fubli me dottrina effondo f-polta,8i a pochi caua lieri nota, noie/ ranni,& do pero recogliere in vn copendio li cafì, 8f occorétienelefingulare battaglie che fra cam li eri fé faranno, da antiqui exemplii&Taudorìta de 3urifconfulti,& Imperatori,Etperconftiuinone de arme, con confulta deliberatone de expertisi mi caualieri,& con autìoritade verufti Martialirreuolgédoanchoranlclnini ftoriographi,STaucìori,EtconrJderandoche Hy aliai digniffi// ma cola faria dire lhonore,& titulo de tal libello ad alcuno ferenilVimo Prinripe.Ma dubitando cafcare in alcuno erro/ de feminare di fcordi a /rèduccdomi ad memorìa del <g?o/ uenetto Phrygio Paris tjtial per amore de Oenonedea fyl/ uana abandonato el uechio padre imperatore dela gra Tro/ re ia fe dono ad venire paftore,& per più intrargli in gratia,ale arbori & fi limare vicine feriuea,non de inchioftro, ma con fubtile colt?llino,le parole fcolpea. Quando lacque correrà no indri?to,alhora labaro lei de amare Et coli anchora . face uà li armenti cornbattere,donaixio la vittoria al più gagliar do,ornandolo pertriumpho d^verde frodi ale fue-coriie,& in legno de vittoria precedere .Et per quefto de Parnafo,6v facrate dee fe uendico fama de iufto .Ma dopo cafco in erore ritrouandofi al foléne conui / lo dele tr * dee, Venere dea de amore, Iunóe dea dele ricche* xe,& Minerua dea deh fapientia,& non eiìendo tra loro la dea d:Ia difcordia, volfe tal conui to feparare:feminado gra difcordia,& errore,& buttatoci pomo de oro, fcripto che facendo li altri tra la Catania ala più bella fai donato, o#ii una dele dee conui tate, lo ho B / , <m>\ l/* J+A,y lf «or tercam de nane» e! pomo comò fa più betti, &r per (Si fententia elettro Paris amante:quale examinata la caufa 8£ vide da pte in f ecreto le fingular bellezze del e dee,promet/ tendo luna fapienoa,bltrariahezza:e Ultra de dona la bel lezzi: preuaricandoprr lafciuo appetittodab innocentia, fo la promena donna cagione ad Pani perdere il nome de iufto,& abadonare la dea Phrygia, Sedare a fucceflori mor tcBC a Vencredado la'.fententia de più bella la fece poflìde/ re el porno/QurJEo errore f chi f andò io de confimilenome, delibero oj6n e Aere per me de principi le dignità examinata per dare ad alcuno de loro corno più degno laudoritate, 8C titulo del libro, dandone pero il nome e auctorirate al dio Marte,qual gouerna tutte le battaglie, ZC da, &£ toglie de ql/ le la uidoria: a quale di caualieri combattenti la Tua influ/ cnoa indiai, Quello dunque celefte fydere fauori fa il mio principio.^ debba accompagnare el meggio:&^ doni optio vero fine al mio fcriuererado acompagnato dale celefte/ uirtu pofla andare baldanzofamente nanti ad generofi Ca / & , ualieri.Ianime deliquali ogni virtù abracciano.Et faedafe d ogni parte il mio libello l^rrfi. con q uella huma nita.che al mio baiìò,& lento fcriuere fe recercaRc" f e da alcuno farai morfo,o in alcuna parte de ignorantfa incolpato,ardi Tee de fono ragióe de impatori,de Hyftoriographi Phi lofophi,8£ Poeti grandi: acopagnate con dicti d? lurifcon/ dire,quefte , fu!Ddodifrimi,conlequaleecompofto,& fondato inftilo de arme,qual fe demonftra,8£ cofi partédoti in molti capitu Ii,ho fcripto quello che in te fe po legere, Ma fe altro uolef mouite co ra/ fe mordere,o in alcuna part>: incolpare, digli & da aucìorita co gione o Caualiero,o quale tu fi Marcale, mo dono io 8C uera ragione,^ taceroidando lume a quello che più di me ha meglio auegato,Ma fe ueruno difputado allegara el f uo capo per dottrinargli dirai ogni trrina ala propria bocca iodc:& do// non e approbata, 8£ pero tacendo Creda ale audoritate,^ ragione quale da ogni parte copiofa mente te ho ornato. LIBROPRIMO. Incomincia il Librodeli Re,&deli Principi dela l'uftitui cfele fingulare battaglie: Duelli chiamati, quali fe fanno tra Caualierirper dare ludi do deli occorri Cele battaglie corno cafi. forno da Dio perme flé. Ca£, I. A uendo deliberato volere fcriuerede lar re militare in vulgar materno, quel Io che in latino più difiufamente ho fcripto de la iuftitia pertinente adoperarfe nele bat tagli" parbculare,duelli altramente ap/ pellate,mee parfo cofa conueniente pri ma volere narrare gli cafi qual fucc -deno ali extrenui:& va/ lorofi cauaiieri,che per zelo d? re,8£ in tali exercitii Ihonore fe hanno adopera/ dernonlbareyTtoTT U virtù de lanimo tra di quello me e debi fogno hauendo dato bon principio p hiuere nvgliore fine, prindpal mente moftrare per audori / tate fi corno le battaglie prima fono procedute da Dio, fi co ino fe legenela Bibia,che per volunti de l.-temo Jdio fo p/ mefloin quella età che Dauit Recombattenècol gigate Go lìa,8£ che quello totalmente occidelié.Et oltra di qurfto per bocca del Proprietà fe denota che parlando Dio al po/ pulo Hebreo,di<ìéarmariue:8£ confandoti la lingua loro, populo de Dio.Etvnaaltraau doritateferipta dal Proprietà, fi legge che Dio diffè eie/ geriti li huomini forti, SC virili deanimo: che fianoapti/ al combattere contra li Machabei Anchora al Leuitico con tìoedeli Philiftei inimici del . diuino comandamento feritroua che difte perfeguitari ti li voftri nimici in modo che denari ali voflri piedi in battaglia li fariti cafcare.Et quello fe denota in libri deli numeri douc il Dio comanda alo fuo populo Hebreo voftri homini dicendogli, armati drfpofti ala battaglia che fianoapti a decìa del oflefo fignore,& dapoi adopereranno nelo combattere , dille fe uoi li non far.* li uen voftri fratelli ri- doueriti federe. B ii LTBRO Et ne! libro de Tofue fe d eferi ue che per d! ni no comadame tofoimpoftocherc-deuKlèroocdd^retiitti li peccatori de Amicaleth:3£che cfcueflero tanto con quello combatere fin eh? tutti li Kiueflmi morti, Et in Hierenv'a fe legeche Dio ditte preparati & " & li voftri Scuti: le voftre Celate, velli due panzere,& caualcati li voftri caualli Spigliati le •lanze voftre: 8£ andati confa li voftri nemici, congregadoue tutti inficme ala battaglia: 8Z maledico quello che no farà fa guecontra il nemico del populodr IfnH,Etnel libro de Io el fe fcriue imo altro diuino precepto, che dice fate deli vo/ ftri aratri coir Ili, ideile voftre zappe ferri de laze .Et in tut to il libro drli Machabei legédo fe troua che Dio femp ma! exercitaua, c5moueua,& irritaua il populo fuo che andane ala battaglia cótra li nemici de lfrael.Onde Dauid Re ferine nel pfalmo Bndedo fu Idio ilquale amaeftra le noftre ma/ iio nela bataglia .Et in tutti libri deli Re Dio comanda fe de le voftre : biamo fare le battaglie contra li populi difobedienti.Etim/ pero fe demolirà per tante diuine aucloritate le battaglie da Dio efière procedute per punitione deli inobedienti ribelli. Et per abattirriento,&ruiua de tvranni,8C per cagione del* pace del mondo.Dunque pigliando fiducia in gli exépli da Dio parlaremo audacemente dele battaglie particu bre,nele quale il più dele volte femonftrala diuina iuftitia, fi corno appretto più compitamente mrraremo,a volitate de tutti bili,& valorofi caualieri,che uorano per battaglia c5 la no fpa ta in mano la loro oli mpa,& chiara fama c5feruare:8£ fem pre guardare lo honore maculato: 8c illefo per gloria del m5 do,eì£ per la verit i non permettendofe denigrare,ne macu / lare da nullo improbo che offendere f e difponettè.Et hauen do tutto in Latino fcripto e notato per amaeftramcto deli ar/ migeri iqu.ili non hanno perititia de littere puntamente ha uemo tranflatato da tutta larte militare con audorita d; Jm penale lege:& con antiqui exempli di maiori opefati,8£per tfile 8C conilitutione dearnieobferuati. Del modo dela disfidanza,& guagio de battaglie, Ca.II. PRIMO APpreflò noi vederemo in quale modo fe debbè dare ef pegno da vn caualiero a hltro per fegno dela battaglia conforme ala difierentia .Onde dico che retrouandofe per di Rati a de loco vn caualiero da laltro fepato volédo dare el fc gno pvolerlop fuo inimico ^nudare,&disfrdare.Dico che per precepto Militare fe ha di domadare lo guagio, o fegno dal rechieditore per officiale de arme,doe araldo,© trobetta vn guance per Cignale de pegno de battaglia, qua 1 fe nomina/ ra guante fanguin.'o de battaglia .ouero altra armatura: pero comunemente fe fole mandare vn guante per enere arma tu ra digniflìma pofta in defenfione,& guardia dela tra, fenza ilqual mano deac guante nonpotrìano habdmente adopera/ mano nuda &: de fua armatura fenza fallo fufpe/ re lo exercitio deb f pata,& trouandofe la spogliata del guate che e la eia, non potrà fecuramente combattere fenza timore de in/ correre detrimento e dano.Perlaqualcofa quello ilquale pi / gliara tal fignoper guagiodi battaglia totalmente farà obli/ gato de combattere col rechiedente,8£ e t -nuto elegere il lo/ Co,Ie armerei iadice:8C incafocherecufaueacceptareelgua Ce deuera lo officiale portator de quella lattarlo in quello lo/ co doue fe troua hauer fada la rechiefta in prelentiadel «p/ wocato dalquale fe haueffè, denegato per fcufe,ouero interi f ugii acceptare la battaglia,alhora quello ilquale haoeue re chiefto haueria loco de pentirfe,& reftaria in fua liberta (e non volefiè feguire la rechiefta, quado per lo disfidato fe tro no hauere acceptata la battaglia de inlbtutione militare, in tal cafò pentire non gli faria po ho/ ualle eflere (lata recufata,8£ quantunche lo disfidatore fe poteflé fenzi aftringimento nore,anzi gran carco monftrandlo la fua r chieda eiVere ftata più calumniofa che iufta,ma voIJ'do i l rechieditore flare ali ibi propofiti,&: deliberando feguitare potrà procedere con/ tra del r'chiefto,quale f nza cagione legittima,& fenza iu/ Ih can fa recufando la impref a non hrtuera acceptata la dis/ de cauallieria quando fenza iufta caufa recufailé acceptare,^ defendere il fuo honore 8C fa/ fidi, per laquale perdilo ma, hauera incorfala infamia grand:, oC nv. rìtaria iullami/ B Ni LIBRO ! dfpendo.Et con altri modi iufamatorii con fra de lui proceda fe potrà comò fe acoftttma p furilo che disfida inda la cóu-niétia d tale caiialir-ro recufata addefen dere lo honore fi comò appreflò più diftufaméte vedererno. te efler portato Dele qualità che fe recercao in fingulare battaglia. Ca.lII. SAria cofa conueniente eh e volendo feguire la comincia da dire, fi corno fono cinq, cofe,lequa> le ala battaglia da.perfona aperfuna fe recerano, inazi che a quella fe peruèga Como che per Io Impatore fe troua effe ti materia laflàtfè reftatoamaeftrato.MiiìerBaldode Perugia dotfore de lege Stenda trouandofeil Cardinalede Bologna con firmando li difc .La prima e chel cuccato fa fofpe#o,oue ro diffamatoci de lido SC mancamento ilqnale per fi in fimile rechie ditore fe li troua importo. La fecunda che quella infamia no lepolTaprouarenerr<)ntoreperte(umonii degni di fede. giocatore fia de codinone equale,onero mag La terza chH giorediqueUochevorrarechirdere.Attmtoche faria cofa non cond ona che uno homo da pocopotefle un Tuo maggiore in battaglia prouocare, facendofi a lui equale* ìniufla, &T Et perche non e licito al battere col magior fia minore montare in tal dignità de co & per tal cagione la equalita in li (tati fe La quarta che la caufa perche fc moue ala battaglia pf rfonale,& non fia differcntia ciuile de robberma fia J recerca « f . delido,o caufa crirr.inale contingente ala perfona, La lom/ barda lege vole& permette de robba denegata iuftaméte fe polla combattere: corno più dianzamente appreflò vedere/ mo.La quinta & viti ma cagione e,che ladifTerentia plaqua/ la battaglia non habia la corte iudicia le hauuto notìtia,perche ellèndo andato al iudice dela publica corte: SC Je e caufata non hau-n do prouato quello che opponeua,non fe poma, più peruenirea larmenèal iudicio mi li tare, fi corno Federi/ co imperatore ferine ala fua conftitutione,8£ in queftodiuer fe confuetudine quanturh,* per il mondo fe trouano,niente dimeno in dclicto mani fefto non hauera loco tal battagli*. I PRIMO Attento fé non reeercalTe proua alcuna eflendo per lu? me/ prò de fmo prouato per b notorietà deb cofa,referuato fel uocato allegate hauere iuflamente il fuodelido adoperato Et qurllo in battaglia pronare fe di fponeflè per b fua caufa più mani fedamente nidificare. A lhora per battaglia fe po/ appreflò mo tria prouare fe la excufadone fofle uera del che in public© loco a ma rato vn Ca flraremo,che bauendo mo fua de ualiero,8£ allegando iuftamete hauerlo amazatoper de/ feiifionc,o per altra iufta cagione conbattere fe potria p monflratione de tal deferitone %C hauerlo c5 iuflina fotfo. & ra// Dele fmgulare battaglie fe fono permeflè per iufb'rìa Capi.IlII. gione da vra perfora ad vn altra. Volendo ordinatamente feguìre il noftro incomindato propK)fito,edebifc^oprindpalmentedeclarare fc li perrnefle da duelli doe battaglie da perfora a perfona fono quello la chriftiana religione,oueramenteprohibiti,& per fiauemo da confiderai? tutti li tempi panari da etate in etate Etprimofi corno Dauid Re prr diuina infpiratione com/ che p batti con Golia.Dopo uenendo lalege dui le permeile veder lo experimento deb virtù de bniroo,& per exerdtio militare,& per fobzzo,pompa,&: gioco del mondo.Dopo venendo b legge Longobarda volfe che in certi cafiqua' .Dopo la leg- ciuì/ li diremo appreflb fe potefle combattere lenela fequéte etate loprohibite, faluofelicentiadeli prin dpi non interueneflè,8£ q utfto fu vnlongo tempo obferua to per confuetudine,fpecialmente in Frariza,8£neb Ale// manb.Dopo la decretale prohibite tale confuetudine expf famente,bqual prohibitione non troppo lontano e feguita &obferuaifc la doueecofuetoobferuarfe.Et Federico im/ peratore fe conftitutione in que fio regno vetar.do ogni duej lo referuado incrimine lefemaieftati$,&:»n homiddio da dettino che voi dire oCculto,& reCarlo lo prohibite per doi iententie.Et in quefta noftra età per confur tudinc fe obfer/ ua con rnoderatigne deli principi liquala hanno da vedere fc B •tf&\.TC tifo iiii LIBRO eiu(h,8£ fi altra mente che con la fpnta fe po prouj re,o prou-dere,8: fe li cafi perequali tal battaglia fe recaci offèndendo Ihonore in grand? importantia,quado nulla de fa caufa quelle cagióenela querela appardìe, voi Ja lege canonica che per nullo modo fep»rmetta il combattere per it peccato che npiiìCorre,8^ p-reuitirebperdirionedelanima, & fando Auguftino,8£ Indoro dùono che quelu duelli fono crudeli tate vane,8£ Rottamente trouate per nomini vitiofi infecti d-inlligatione diabolica. Et quelli liqualiprefumenotali ne phandi exercitii adoperare mani fedamente n-gino Pio, j£ fanno centra il di uino comandaméto.Et in cafo che li duel/ li fe reprobando, la proua la cófuetudine che ne induce & nononfedebb-noadmedere,neinniuno modo fono da feguire quando che fono fora de ogni ragione,^: ribelli de/ loimperiodeDic&recontraladiuinaiuftiria.Onde p tal cagione in lo regno nelquale era confìitutione che permette ua li duelli f o per il papa Honorio reprobato. Et per quello dir mo che non fono da diurrfe adoperare per iu(btia,exce pto quando al principerai Realiqualì e concertò la potè/ fta de pnvttere le battaglie iufte 8C vniuerfale pareli deuer/ fe fare, pero non lo potranno fenza peccato permearne, ma hora per conf u? tudine fe obferua co licJtia de principe pru dente farfe,oue li parerà,©: leg-fe in vna antiqiu chronica de Ioan villano che eflèndo guerra infra re Cado,8£re Pie/ ro de R agona p t terra d?la chiefia a difTerentia dela 1 fola de Sicilia quale e Romana Papa Martino con tutto lo colle , gio de cadmili permeiìèno che quelli doi Redeuefleno co/ battere da perfona a perfona,ouero con cento caualieri per parte,8£ chr-1 regno remo,&: che li fèA del vincitore cot-.o apprefb narra/ R e g£ Imperatori po'Xano permettere le bau tagle,per audorita del decreto feproua che la battaglia iufta e permeila da iulbtia diuina,& per quella ragione vole chel principe polla indicere,8£ manifeftare battaglia contra difo bedi uri, 3c"dice più che lo principe che permette, 8£ indice la battaglia iufta.lo fa polla feguire,^ in virtù de Dioanchora eh? mortene p^ voluntade Dio loquale dice »o occide PUIMO *o> 8£ pfl" mia volanti ogni .mima faro Wuere.Et per mi-fto più di Ali fi mente in latino ho fcripto producendo molte au dori tate, come di fopn habiamo fcripto Et impero al i udì / . Papa,& dela chiefia Romana,&deta Catholica fe denvremedo.Pero fe vede lÉantiqua confuetudineobfer ciò del uare d- ogni g*»nte,& per la chielìa fcienti.i e tolerata per ratori ìrjuali per la li principi Romana hiuendone mondani, & più per li Co impe fupprerra pot ftapermettéo tal battaglie con iufte caufe lequale coatti le de religione fe adopera no, 8C che li pugnatori giurano de oferuare tutto qllo che^metten & no fe pnvtteo tal battagle fe non per grade errore, &per cóferaition? dela militare difciplina,8£ p ritrouare dadofe gra punitioe a qnello che contra iuftitia la verità cóbarte qua li caualieri (e reproba, Se da corno veleno le lege deli impatori la mi/ virtute, 8£ liti a fe d -bbe obferuare con grande honeftate obferuatione delf cofe publice,& con religione,^: punitio le i ni ufìo combattitore fra tutti fe per infame,8£ fi & ne deli delicìi militari, percheron iuftitia grande fra li disfi/ fedebbe combattere fi corno hauemo de fopra di do* dati Delecoditione che debbeno.hauere quelli caualieri che vor ra intrare nela fingulare battaglia de fua perfona co n altri ca Gapitulo.V. ualieri. Volendo feguire nel mio cominciato (criuere nelarre mi da perfona a p-rfo/ prima far mentione quale conditio/ ne e opportuna a quelli che fedefponeno in tale exercitio intrare .Onde di :o che coloro che uoranno exercitarfe in fi facti mvfteri,debeno prima confiderare la caufa de la loro ìmprefa,&T pigliare falubre confilio nel intrare d°l combat/ litare circa le particulare battaglie na,neceiìària cofa 1 ara tere attale che di quella al fine polii con'hor.ore facilmente remanere vincitori con fua filute,perche ne larme nulla ro/ butta fortezza fenza prudentia poelìère vincitrice,dapoi dir remo :hel bono pugnatore debbe eflere longo t.j mpo neli ftidioli fudori, &neli fio il fa Ifupportabili freddi exercitato, 8£ fot pefo ckle arme hauere indurati gli foi valorofi membri LJBRCf in modo che da tarme,da vìgilie,&: da tuti gti nitri defafii cfie fe foleno comportare nel frguir fcimrnto alcuno, anzi cofi ci» la rme non piglie renere/ armato comodi farmato,trouare corpo defpofto a monftrare brdire de lanimo uerfo il ne/ fia ue tera4o,& no notiirio corro nela le ge Imperatoria e notato,8: Vegeti© de remìlitari.c.xxiin.dt ce chel bon caualiero ftu diofo ne brmedebbe eflere exper to de larte del fcrimire fenza laquale aptamente non potria tirare la fpatacontra del nemico, qualeeneceflaria continua mente nela gur rra exercitarfe. Vnde Caffiodoro dice in vna fua epiftabchebnimofita del feroce compatente per lógi pace dmenta vile: &C lo conflitto che per tempo fe difmenti il mico in modo che ca la noua battaglia li da terrore,per cueftodebbedìère affi duo in lo combattere fenza nilTuno interuallo,che altramé te niuno in ql Io potrà hauere ferma fiducia de pugnare pio. Dice Caffiodoro che lartè de larme fi non fe exercita f no fe po hauere quado e neceflàrio.Cefarp difle che larmigeri che hanno poft polita b mibtia,nelo repigliare de larme iarano tempo de pace non fedeueria conociotrapaflare,anzi fi dabbene brme exercitarfe cofi caualieri nouitii, Dunque nel corno in guerra fe ritrouafié.Caffiodoro in vna altra epiftola dicechel Caualiero debbe lanimo fubleuare» alleuarfe & ne larte deb militia,in modo che fi non fera exercitato in ql le hauera mala fiducia nel bì fogno exercitarfe. La lege impe ordina chel tribuno prepofto ab militia debia fare exer li caualieri ne brme quando in ocio feritrouano,per/ <hc la humana natura longo tempo in quiete nutrédofi, fiale citare mu ta la fua uiriliti acquiftata pdifciplina.Vegetiovnaltra voi/ ta dice,b militia coferuarfe per fpelìo exercitarla,8c~ più gio uare lulodeb battaglia eh? lo exercitio de b valida fort?zza,che celiando brme non fera cufièrentia da v no armigero a vn effeminato, 3C fan Hieron vmo in vna epiftob dice chel corpo ali ue facto a delicate vette, male agtuolmentecompoc ta el pefo deb corazza .Per quello fe debbe abftenere dal p lio quxllo che non e difciplinato inftrutfo nel exercirio & de armc,daleqiuic dcbb$ hauere domati U mcrnbri,chc chi PRIMO Jia le offe molle copte de delicata carne pugnado co GraalTe debbe rifece tato exerri / tato el Caualiero fotto torme che cofi armato come di firma ro fe motori aiuta te, Tullio dice che! cauri!? ro che ne larme no e esercitato détto ima fquatra veterana monftra efleredS na.E fan Hieroi ìymo dice chel ben Caualieri debbe cercare femp cagioe per laqual polla móftrare la virtù del fuo iuido aio^qlloilqualeaVfidera pmiodemoflrale feritep orna/ mtto.Q.uIuliano di x chel bon aualifro mai recufa lo efti/ uo ardore,ne mai nel freddo tpo de vefte ìfoderate fe copre. Du^qlii che fono nutriti in delitie malepotrano portare ro veterano farà facilmete fupato, grauofe arme, ql li liquali non hauerano fparfo fanguedale loro pfone,dado oppigli ado rigide ferite,n6everifimileda tal fe poflà fparare vidoria: che qncobattédo qlla cnfeqflb no, più ala di u ina gra che a loro virtù fe potria attribuire, 8£ dche p militare dif ciplia e ordinato el t£o lógo a qlli che vo rano Itrare in liza (tabellare ad vltrafa fedebeno esercitare cóli altricaualim.&infifadiexercirìippararelo igfgno, & d 'fponere le forze, forti ficare laio, téperare li mébri , in modo cheal fado virilmente fe ckrnonftri, guardando fe da le infiefle del nimico aduerfario pigliado veterano configlio. Che Salamonediceni'li prouebii lo coniglio eflere neceiii/ rio nela battaglia. Et Seneca dice eh? la longa prarparatione del combattere da ferma fperanza de lieta vidoria .Dunque e neceflàrio prepararfe,& conprudentia fegnire,& armarfe tanto fe, quanto il cauallo de arme necefarie ofienfue de & drfenfiue,penfareadnittelefpeciedorTefe che dal nrmico fe poteneno operare, ne exiffi mare, tanto co fua piopria for zi, quanto nelo oflkiodela pruóVntia Perche du'e Egefip/ po de bello Iudaìco,che la pruderti a aliai vale ne larme , 8£ fortezza fenza prudentia e temerità Pero fed* bbe expe/ rimentare bene nanti che ala fpata fe peruéga,deL bef? ogni la rimore da lanimo togliere . & cacciare,perche dice Salamòe timore e caufa de cadimento.Et Salutilo nelo Carillin rio dice quello hauere maggiore periculo ne/ neli prouerbii chel ,U battaglia che più teme, perche laudata e muro alo conv LIBRO battente .Seneca dice nele tragedie,che pecore e i! timor* neh battagliarne epfa battaglia propria .Onde conci udedo dico eh? con fortezza,^ con prudenza fé ha da intrare , &C da vfeire da ogni perigliofoprelio,ne debbe enere tanto el combattitore da larme agguato chel corpo reftafle impedì modo eh? più date proprie arm? che dallo inimi:opo to,in tria dire edere f uperato # vinto. Legefle de Dauid che voteti do andare addebellare'i l gigante Golia ad deponere la impo fta corazza fe ritorno dic?tido,che più impedimeto che aiut donana:ond* di Tarmato combattendo romafe alfine togli vincitore.Pero tutto el corpo debbe eflere armato, corno vo le Platone, &£ Tullio fempre con lo animio inni do fperan/ do in la diuina iuftitia combattere,©^: estimando Unimicop ueda, SC ripara ala iuftitia de quello con animofà fortezza fperare fermamente eflere vincitore fenza fufpitionede per dere, fempre fe refrefche le forze nel combattere, feguendo la battaglia animofamfnte retti con vi ciò. ia. Dele battaglie da vna perfona a vnaltra fono phibite in cer ti lochi 8Cteropi. Cap.VJ, ETfeguendo haueremoda fapere,che molte uolte le bat taglie da perfena ad perfona farrano iniufte per ragio/ «e dela prohibitione delo loco,che volendofe adoperare in loco Sacro, Religiofo,& propinquo in fa ero tempio per in (bria non (ara permeilo,©: oltra di quefto per la prohibitiòc d?lo tempo che ne gli giorni folèni de feftiuitate in honore de Dio,8Ì quando non ce int? ruenefle iufta caufa,o quando non combatfifeno per cotennone de proprio honore, 8C p defenltonedela patria, o quando combattefleno per iniufta & querela,deliquali diremo appreùb,chi f fimili cafi, lochi, tempi combateiÌè,peccaria mortalmente corno quelli che de fenderlo b pamainiuftimente,perch? lo vigore,©: honefta deb iuftitia e grande,intmto che efiendo vno homo iuftame te condennato ab morte, 8£ rompeiìdq le carcere fuggefiè p non eitre iuftì f icato violando la iuftìcu moruimeote pecca PRIMO Ha Sono anchora quefte tale barrette per dmina Tege a! i . clefiaftid prohibiti quali et fono ve titotar.to per ci^tonede lo ro,quanto prr aliena ragione combattere. Anchora neli t er/ re n ì,8£poTr»{fione ecdefr<ftice quali pofledenoDerr-aipera tione,3É fubftentamentodeli ecclefiaftici non fe pontio ope quantunche la lege Longobarda voglia eh e le perfide ecclefialtice per recuperatone dele cofe occupai a la Chi efo poflrano per campione fare combattere Ma quefto reproua rare, . expflàmente la Decretale dal Papa fach quale reproua ogni lege f contraria obferuatione. & Como li afide le fingulare battaglie doue non e conftituno ne de arme,feiudicano per Imperiale lege. Cap.VIJ. NOn fe debbe lattare de dire nele controuerfie de batta/ fuccedeno cafidubiofi nele fingulare battaglie , o duelli doue non foflfe ftilo de arme obferuato,ne cóibtutio nectrnilitiaiudicarefedeueraper lege ImperiaIe,ouerame glie te cùu^perchejj armigieri lo più dele volte foleno tale iu/ dicio recufare,doe determinatione de lege Imperiale,haué do tra de loro commune prouerbio che la lege , & la iuftitia, folamente confitte nele arme,&: che la fpata fe da per libel/. Io,& ad coloro che teneno le arme fe dona quello che p iu/ fnu*a,d-nondaifefepotria denegare.Et Valerio Maximo di cecheinfragli ftrepiti dele arme non fe polòno intendere le vocede ragione duile,&: quantunche loro pretendono de non fedeuere feguire la lege duile nel loro militare t ^du// biofediHèrentie,ouerocaufe fenzadubio grandemente er/ rano,perche in tale lege fi fa mentione de tutta la militare di fciplina.Etgli caualieri armigieri fonotutu indicati per gli Jmperatori,pergli Re,pergli Principi, loro condueberi, h quali per experimer.to hanno la dotìrina dela miliria delo & & debbenoob communamente feregeno per lege fcripta,in/ fiile,&::onftitutione che in arme fe fogliano, feruare .Pero Crauenendogli cafi nele arme dubiofi recorreno a gii offìdali de arme, oueramente a loro capitanei, liquali iudicando (é/ LIBRO condolo ìrederede Iorointelledo,8£iudidi, perlaquale co fa rare uolte fe accordano in vna medefima fente ntia, de terminando fenza ragione naturale, quando per exempli:8£ quando per loro arbitrio,8É fenza fondamento de cagione, perche non fe fondino in l*ge fcripta,doue manca lo fti/ le,o conftitutione de larme fe ha da recorrere ala Imperiale f ege ,laquale per ragione non poflono in niui io modo refu/ & & non fe debbiano per quel la iudicare,& perche aftri Imperiale lege ogni viuente,8£ li Imperatori per voi 5 ta di iiina a tutte le gente fono propolti.Perliquali e flato tro tare che ge tal nato lo vfo de larme,& hanno approbata, ornata, SC exalta ta la militia,nelaquale hanno conftitute le lege,quantunche prima, fi corno difopra e di do da Dio immortale, fo ordina modo venilìé il Romano Imperioso qua/ molto feruentemente de continuo le battaglie exerrìtaro, 8£perch?li Romani con larme prima acouiftorono Io Jm/ perio.qual feguendo tutti li Re con arme hanno acquiftatf, dC conferuati li regni, 8é e argumento legale,che prima le ar/ me che le lege fe trouorno,lequale dopo hanno dato con or dinedifciplina ala miliria,in modo che non faria difeoue/ to inanzi che nel le niente religione appellarla,per Ji molti iufti preerpti che per mi litia hanno ordinati, per conferuatione de la honefra d-li armigieri &caualieri, hanno dato regula de mo li conliquali fe debbiano li caualieri in arme , rege / re9 gouernare, 8C lo Impe io per le arme fo dicto f elidili/ priuilegii nfla & mo, Attento che con la exercitatione de larme inuiolabel/ mente fe obferuano in extrema conferuatione le legge Imperiategli Jmperatoriper le legge, Qc per larme con/ feruano lo Imperio,^ per quella fono (lati fempre obfer/ & uà ti, mantenuti, 8C di flefi in loro Imperio , con loprefi/ dio delearme. tt per li Imperatori e ftato conftituita,&: or/ dinata latte d^larniliua, che regula re fe debbe obferuare dando gran , &difciplina milito/ priuilegii a li caualie/ che in exedtio de arme feritrouano,deliquali tuttala le/ ge dui le ne e piena. Et fpecialmente Contornino imperato/ ri CC àoaowo molti priuilegii ah mi iitia,ordiiundo con quelli PRIMO li caualieri che non obfemt no la dodrina,8£ I.i militare di fdplina centra quelli che co fa lege mflfrare, Tatuale e contri mettefleno mancamento nel exercitio militare, ouero altri fpecialmente quelli che paflàftenoli comandami detteti, 8£ ti del loro Capitane©, Ducha,coduclieri, QC eh? fono lo Jmperio.&potefta efe quelli,© :h ? non obedif fo-Teno trans fu gitori alho(le,ochecomm?tteil*nolatrocinii , alienando le arme tri milieare,ouero che larme militare conuertelléno in al inftrumenti,ochene face.lèno zappe: aratri, o fimili arti/ f idi piu apri alo culto dela terra, che alla adTuniftratióe de larme adoperare. Et p-ro hi u 5do lo Imperatore ordinata lar te dela miu'tia,8£ fopra qu-llo officio per priuilegioconcef/ fo,& fa da la di fdplina d?la militia p?r proprie lege canali .tì feruare le dudo , per li non fe po denegare che non debiano ob/ Imperiale lege, perche di li imperatori hanno ad/ armigeri lo origine de larme,8£dele lege audori, SC inuentori m fe fono retrouati,liquali fono de tata venerati5e,che lo I perio ale lege e fubiedo,8C non le lege al imperio fubiecfe fe manteneno.Et per quella agio ne li aualieri armigieri fo no fubiedi ale lege Jmperiale,fi corno Io Imperio e Cubie/ tìo ale lege,& fono fuggiedi alo Imperio,8£ debbeno elle/ re iudiate per quefte,p.Tliquali fono indiatili Prindpi mo dani,& de do non fe potria dire il contrario,attento che tut ti doi proceder» da fonte Imperiale, fpedalmete da Dio. & Dunque io delibero fondare la noftra dedfione de ftilo de ar me per ragione de Imperiale lege, per aufa che tal lege fono commiineaognigente,8ichequeuofiavero per audorita deli antiqui,8£ per exépio de magjori adoperati ( aedo che fe pofla fare redo iudido )ho deliberato prouare. Como ad quelle battaglie fe debbe peruenire con gran tia del prouoatore, Udefenfione. tulli & coftredo dal honore per necefTita de/ Cap.Vlll. PEr volere declarare con quale modo fe debbe peruenire ala battaglia eflendoce dato guagio,o altro fegno che per LIBRO quello totalmente fehabia da combartere.Dico che quello il quile vora f ntrare in impre fa effondo conf cripto per oflénflo ne aliena non fé debbe ligiermentemouere per diffidare il f no oflènfore,ma debbe examinarc, 8c naturalmente proce disfidai fopra tutto fondirfe ala iuflitia.ne d-b/ be tanto fperare nela fua forza quanto nela fua ragione. Per che dice Salamene eh? le arme non f e debbeno f^nza confi glio pigliare,^ la lege dice che no fe po laudare fa fortezza de Iho no fenza uditi a, in ogni bntpglia ha da efteré ipar te de religione, A ttéto che fi coro fopra hauemo ditfo che la difciplina dela militia focon grande religione ordinata,&T Alexandro in libro de bono Imperatore dice,:be Dio e p ro pitio ad quello che fe moue con iuftitia nelo cóbattere che ferma mente po'.fono fperare Dio glielWe adiutore , SC gli Caualieri che con ragione combattano, fenza dubio più ani mofi nela battaglia fe ritrouano,& eflendo fenza iuftitia p/ uociti moftrano più virilità, farà lo contrario adoperato àereala i & : & per quelli liquali credeno iniuftamente combattere che fem pre Dio per aduerfano fe trouano adirato: hauendono que ita fob fufpitione de combattere conerà iuftitia fenza al/ tra paura facilmente con morte loro faranno fuperati,8£di Onexandro eh lo Imperatore prouocaMmen' te,& non voluntario ala battaglia fe debbe conducere cer / / cando fempre cofe iufte,& quando fe le vedette den-gire no potédo esportare la nequicia fe debbe inazi a Dio ali hoi honeftire primo che ala battaglia feconduca: di ornare. cèdo a quella c5tra fui volunta eilere conducilo non per aku ce anchora * & & detrimento. ma foloper fui iuftinad-fenfare.EtLiuio dice nel primo libro ab vrbe condita che le battaglie fe debbeno fare con religione: &:proteftatione,8: non per vfurpare , !a robba daltrui ma per la fua propria ragione confeguire do/ uefeguita che quelli loleno de continuo vincere che intra/ no neh battaglia per fauorire la iufìjda:8: in cafo chel trario intrauene.'ij .Dice la decretale & che per li altri con/ peccati ve neno li d/faftr? t laduerfitate.Et Properrio dice che quello che ha iurta cauft de combattere fempre gli crefeeno le for/ PRIMO i! contrario,che fe debilitano loro forze. Dunque hauendo prouato fi comò fe debbe andare ala battaglia con iuftitia, 8Cr»nfpentochira,iimidia,o(iaperaerfa voi unta .Dica che tale precepto debbe eflereobfeontod?l nidificare, SC dice Liuio nelo feptimo Ubroab vrb- condì ta.Che hauen/ dovngentilhomo francefe de gran fortezza voluntariamS te prouocato, Marco Valerio genti Ihomo Romano, fo da di Valerio fuperato,intrauenendo:e vno prodigio, cioè male fignale d- vtìo coruo che vene dalo aere in f auore; del dicto Marco Valerio: finalmente Metio tufculano ha/ lui, cioè uendo voluntariamente in battagli apecfonale Tito Man/ prouocato: fo dalui morto,8C fuperato,8C reff rifce an/ lio chora Liuio,chehiuendo vnaltro francefe anchora Tito Manlio prouocato fimel mente dalui fo fuperato,8C re feri / (ce Liuio in fecundo bello punico,che prouocando lube/ Tarentino,Claudio A.fellio,fo fuperatodalui , fugen/ do, SC cofi fcriue de Battio campano prouocante Crifp ino, elquale non folamente Io vinfe,ma anchora le arme li ipo/ gtfo,8£ Iuftinoreferifcede Alexandro Magno,che fupera/ lio to Re Poro fuo prouo:atore,8£ il più dele volte quelli che voluntariamente,8t frnzanccefliti de defenfare il proprio honorerechiedeno,reftano perditori, perche tentino Dio, Come dice la decretale,& per quello foleno gli acoftumati, SC difereà Caualieri continuamente dire,che vano ala bat/ taglia per foftenere*8£defrndere la loro iuftitia,elfendoda biofa, SC quando la loro iuftitia chinramente fé cognofee: pono audacemente dire quello che dicono volerlo prona / re,& mantenire,&ponerloc5b fpata in vero, oleifere fai/ fo per cotrario quello che dal compagno e oppofto,8£ per quefto fe debbe cigni oflénfione,8£d Pennone nela iuftitia fondare,in modo che pigliando iufta impref a de perduta non li ha cagione,& dico che quelli liquali voranno conv battererdebbeno orare fecondo la loro credfnza,haueran/ no iuftitia per la defenfione,delaquale a combattere fe fo/ no conduci fenza calumnia ,8£ alhora cognofeerano Dio: i Si l i pianeti celeftiali dare fauore a larme che con iuftitia fo C LIBRO ; no pigUate,& per contrario disf auorire Iratanvnte que li liqua iinìultamente nel pigliare delaimprefa fe condii* : 4 ceno corno periurio,alumriiatore f 8£ Caualiero de mal» condì rione lo condannano. Deli prelati fe poflbno concedere licentia de preliare in terra de la Romana chieda, o in le po.ìèf fione eccle/ Cap.JX. fiaftice. v *' I f-lv. .! < h 'ti zlsmufa HAuemo da fapere de neceffita per feguire la ittZo minciata materiale U prelari ecclefiaftici poflono concedere lo:hi doue fe habiano ad esercitare le battaglie parti culare, da p.-rfona a perfona,neli terreni ,oueronele chi efie,o nele citade fuggiede ala chic/ fia Romana, determi natamente fedice de no, per refpedo che in fimile battaglie fi ce caufono peccati , 8£ per euitare li homi cidii che de continuo fe intrauenèno, poltra que/ fio glie vnaltra ragione che non hannopoteftate:neaucto/ ritate le perfone ecclefiaftice indicere:ne permettere batta/ glie,referuato centra li he retici ribelli de la chriftiam reli/ gione,& contea li occUpatori deli boni ecciefiaftici » ouero & non oontra li defob di enti f ubditi alo loro Imperio , contra altra perfona^referuato quando la iuftióa fecula/ . re cenaiì>,a£ folle occupata la terra dela chiefia Romana, in tal e cafo porri .1 il Ponti fice mouere,& permettere bat / contradelooc:upatore,como fe vno Re occupafle reame de Sicilia che e patrinx>nio dela chiefia Roma/ «a,o altre f ue prouincie ^permettendo battaglia contra de tale Re occupatore deli boni ecclefiaftici,iuftaméte potria indicer battag iada perfona a perforagli come vederemo apprelfo,cheperil Papa 8£ collegio f o ordinato,©: concef fo che deuetiè re Carlo con re Piero de Ragona combatte/ re con fua licentia da perfona a perfona per la difleréoa de taglia il Sicilia 1 fola dela chiefia Romana. Cerno in battaglia da vna p&fonaa yva altra fe danpnfltt PRIMO Io diuino iu45ci<viuìle « propino a quello che hauera ? u ft&a- CapX Vnndo 1a battaglia ?n ? udì ero militare fe can / fi 1 per coufenwtione delo honore de nobili f o Caualierhfedebb? fare 8Z definir? per iu/ ^^^W*»dicio de arme da pfona a perfona,doue mot te volte interuene diuino iudidotròuato per humana,8g antiqua confuetudine de Cauallaria, Saperla lege lombari fe troua che fe debbe fermamente credere Dio edere ad / da iutore in tal battaglia dela iuftitia,& benché non fempre p la maggior parte dele volt? H'ne vede la experi étia, che fem preDioaiuta la verita,&per non eflfere fempre mai la ra/ gione vincitrice perche e incerto,^ occulto lo diuino iudi/ do,per quefta ragione non fe debbe afpra mente punire el pcrditorechefaravinto,Kfuperatointa!e battaglia^ la pena che per la perduta meritaflè, fe dfbbe per talecagione mìtigare,como de continuo fe vede,che moki combatteno Con iuftiria,pero de loro imprela in battaglia remaneno perditori ,quantunche combatteno fotto lo auxilio dela iu ilitia,8£ lo feuto dela ragione per la defenfione adopera/ nofpèrchefehadafapereche tale perduta per altro che per infortunio non potria intrauenire caufato per peccati longotempocommeffidslop'rÒJtore^per quefto dalo Decretale notamo vno prouerbio antiquo, peccato vecchio v «aufapenitentianouaaleperfonalc battaglie. Et la incer/ & lo dubio dela vittoria fe caufa,perche rare voi tefetrouanodoiCaualieri de animo, & fortezza equali tìtudìne f jie ànchora fimi le de prouidentia,8£ de periti a de combat/ tere t anchora molte volt? in tale battaglia fe perde per difiedo delle arme male temperate eh: fpeffe fiate vna perfmezzadela altra e de maggiore bontate ,8£ quefta fen/ lentia fe troua in molte antique audoritateferipta par/ , landò de quefta fententia fo Federico Imperatore, eh noi» cdanurauigliarfe molte volte fi lo mito cade in batta/ » C ii LIBRO |1iA,pCTch^(l como<fcfopraediAo U ìucKdi ànimi fono molto occulti nele battagli e,q uantunche comune opinione c, che quello ilquale hiu- iaftitia vere umilmente debbe ef/ fere vincirore9 le & per cnufa dela incertezza deb battaglia, va b Iege,che eifcndo vno accufatode homicidio f quale fe difponeflè prosare per battaglia la fua innocentia contra il f uo accufatore,anchora che da quello fia fuperato,no me/ rita pero eilère decapitato per takhorniddk^mafegti deb/ be tagliare b mano, mitigando la pena ordinaria per lo ex/ perimento, che alcune volte fe vede che perde chi ha b ra/ a- gione, ma de quzfto appreflò più ampbmente diremo. Como per iudido deaftrologi in tale battaglie vincitore chi hauera li quello farà pianeti del cielo meglio difpofti, «quali dano vidoria non fperata. Cap.X 1 w.^ Vantunche hauemo ragionando diète, che ragioneuolméte quello debbe vìncere in baC taglia particulare da perfora a per fona, che con più iufta caufa fe moue nel combattere» BC che per certo:& fermo teniamo Dio e fletè protettore, 8É defenfore deb iuftitia:8C deb veritatpero molte volte feco/ do il indi ciò deli aftrologi li pianeti fuperiori adoperando la Joroinfluentia neli corpi inferiori meliquali difponeno ad bene: a male operare, 8C vincere,©* perdere per li afpe eh*, BC coniundione dele loro proprietate:8£ per loro oppofitia ne mutano gli corpi humaiii,fi corno vote Ariftotile, Coi no de tanto potere li pianeti celeftiali: che moueno li animi & & deli ho mini mutando le loro complexioni : dando bona 8£ mala influenza ali bomini,piu in vno loco che in vnatcro» fecondo loafpedo,8£ moltitudine dele delle: lequale alcu/ na volta donano la Victoria a quelli che non b fperano con f eguKe:&: impero fe vno caualiero mouera battaglia in ho ra che il f uo a feendente folle neb fep ti ma cafa, laquale e ca b luna alhora refplendefi prouocato con bona grada, Con bono afped#t fa del nemico'fi: f pecialmente fe fe fopra il & PRIMO fenza dublo quello che prouocaflè reflaria perditore, ancho tachehaueflèpìu forza,82piu de potetti de Caualieriacó/ pagliato fe ritronaflè chet fuo inimico:82 quando qllo che moue la battaglia habbia il fuo (igni filatore propino, (ara vincitore, 82 cofi fimelmente deli altri corfidele nVtle,82 pia fi fono bene o mal" difpoft i:in quello che fo/ £ra alcuno deli Caualieri che combattere \ ora no: che qua/ do fofleno equalmente difpo(h a tutti doi:intraueneria eh* faria equali ta nela battaglia, facendo tutti bene,oueramen/ le faria vincitore quello che hauefTe più forte conftellatio/ tietì celeftiali ne data fua natiuitat?,82 fecondo li aftrologi,ta vittoria, 82 la infelicitate confifteno mlehore,82nondehauere ìufti/ l?a,o iniuftitia,quantunche da Dio fe moi'*no tutte le feco de caufe,fe potria mutare b influentia deli pianeti in bene, © in male d e quelli che voleno combattere, ma non interne rvendoce la volunta diuina ta vittoria nele conftellatione co fule,8T in loro moti liquali fono da intendere,perche li ani mi deli nomini moueno, mancano, 82 augmentano le for/ % e, 82 li ingegni humani ale hore drenate , 82 impero dice Onexandro nel libro del |1 ie fe debbeno hauere li bono Imperatore che nele batta/ aftrologi per confidare Ihore , 82 puncti difpofti in male 82 in bene , per feguirc lexerdtio in tempo opportuno, perche lo euento dela battaglia foglio li dubiofo, alcuna volta per fortuna interuene la vi/ tforia,aleuna volta per vno più afibrtunato d; laltro nela battagliarle volte che alcuno fc ritroua grauata la confeien fio eflere tia,per laquale le veneno manco le forze,82 perde la auda/ tia,molte volte per fortezza,^ debilitate de laltro inter/ Denefpeuoperfufpiaonede perdere.fi corno fe fole per fuerbio dire la fufpitione fai! cafo fpenb,anchora per ha/ «ere luno laltro in altra battaglia fuperato,82 vindo,per la ^ualefuperationegH va incontra con maggiore animo , 82 audacia, alcuna volta fe perde per hiuere troppo fuperbia, 82 laltro laudanda modeftia,alcuna volta per extimare trop £o lo compagno,alcuna volta per eflere vno de nanira più rllicofo de laltro, alcuna volta che luno e nato fotto lo p * meta de Marte, (le co fe ala LIBRO & lo altro fotto quella de Joue. Tutte q u?y fono da efière notate perche fono vtile,&dannofe viaona,ma eflendo la qualità de fortima,de fortezza, &deceleftedirporitione,quelIoftTiza fallo farà vincitore , checon piuiufticia intra nelo combatterebbe Dio to indi/ na ad receuere la victoria,in molte fcripture fe troua che da molti Caualieri e ftata perduta la battaglia fotto la infera deb iuftitia,quantunche ogni Victoria da Dio ^ceda^i co/ mo neli fequenti apituli più diftindaméte diremo. Como la proua quatte fa per forza dirme non e tanche fia in opinione che in virtù de Dio ria a chi ha DE laiuffio'a. neceffita hauemo da certa,qu5 da la vieto/ fe CapJCII. fapere,& Intendere fi co/ mo nel? battaglie doue doi folament? interaene/ no fe chiama duello , che vole dire battaglia de doi,ne!quale duello fe ha da prouare lo delitfo che fe oppone contra laltro per forza de arme Ma quefta proua dice b Decretate,^: la conftitutione de Federico che . non e proua vera,mapiu legitirriamentediuiaationefepo/ triaappellare,attento che col vero non faccorda,ma più p/ fio di Ciia da ogni commune ragione,^ equitate,& non co fente con alcuna naturale ragione per refpecto che impof/ > fibiledoi equali pugnatori retrouare che non venga a eflere !unpiufortedebltro,odemagioreingegno,o più ne lar/ meexerdtito.Maperch^liFrancefi, li Italiani diceno che le più dele volte in tale battaglie fe fole lo diuino iudi / & do demonfirare,6<: parche quelloche ha iuftitia de conri/ nuo vincere fevede.Dice Io abbate Siculo che cenando up^t «w-^vi^ , U, » ""Ho fe po perfuadere Dio haucre cura deli iniqui , 3C homi ni, pero per commune opinione fe tene che / Dio in tale battaglie monftre la fua iuOitia.Li infidelitene/ anemuiio che ogni Victoria da Dio proceda, ) pei pcruerli # v la diuiriadifpofitione vincerà quello che virilejngeniofo , 8£ gagliardo fe ritroua,& lo Pfalmodice che verifimilmente FRIMO . jnonfrrare de q uefto la loro ffimi opinion? , tempre pòrta/ no neli f cuti litere chr denotano noti efiére vittoria fe non quelUdelaquale Dio e doratore .Et che quefto fia vero in bterr hebree e annotato che ogni vittoria queftoconferma la legge Dio dele vidoriedate ali mie da Dio , SC quale gratie rende a Imperatori per Li diurna di fpofi/ Imperiale : tion?,& e frntentia de Propertio che la iuftirja da grande Victoria ad tutte le battaglie,ma le fcripture de Longobar/ do dicono,che nel duello fiarro incerti d?lo diuino iudi/ canonica,^ ciui1r,che quelli liquabpu gmno in fimile battaglie t ntano L io, dice Seneca nela vltima Tragedia,che la fortuna dela battaglia e Tempre du) biofa,& per qu fto non fe del b? eflere prouocator? p ma più pretto da altri eflere pronocato,# non f mza grand" in feria refpendere nelo pugnare, fi Como più diftinCÌamente cio,&rdice la legge & apprefiò diremo. Quando vno d?li Caualieri disfidati neto giorno no Gomparefie,& fama fofle dela fua morr» conx> Cap.X]IJ # fe procederà. INtrauenendovncafbche doi CtsalieH te foflen# disfidati per guagiod? battaglia de combattere a tu| ta oltranza t deftinando la giornata, &C accadendo che? vno de loro fecondo gli patti armato a cauallo com/ pareflè,difpoftocon voi unta de fc-guire la battaglia nella desinata giornata^ lo altro non apparefle nello promef/ fo tempo,con fama de eflere de qu?fta vita trapaflato ,prr / laqua le morte, quello loquale {olle comparfo abfer.tia de! morto cercaflé per iuftitia che fenter.tia in fuo fauorefe donalìè,volendodrl inimico morto cofi corno Io haueflé fuperato la vittoria reportarne , alleando che per timore de non combattere contra la fua portanza , in morte efiè/ re incorfo,& perche faria ini ulta tale pennone , fe debbe per Io iudicc in fi fado cafo prudentemente confutare, officiale de arme , la & diligentemente prouedere de vno C ìiii LIBRO & eaufa dela Infirmiti deb morte de colui, Ihora el temp* che fe infermato,& a che punclo morite imponédo alo of fidale commiflàrio che tutto debbia alui referirf trouafi perche inh'rmita naturale folle exnntìo,attento che la ck) & morte naturalmente e eommune a ogni gente, che pe r vò lunta de Dio nela battaglia e (lata faéto prouifione per mor/ te del caua liero,non fe debbe per lo iudice altra dedfione t/ nouarc,effendo morto corno Copra e dicìo de morte natura/ !e,8£ quando trouafle che morto fofle nela giornata deffina la ala battaglia,oueroinanzi per piccolo fpacio de preparandofe al combatte tempo de morte fubi ta/ neafenza febre,o altro naturale acddente,non ritrouando c aufa per laquale fe poteflè inue(tigare che per altro che per fufpi rione, per timore de battaglia fofle morto,alhora at tento che lo philofopho dice che la paura dela battaglia, e pegiore,# offende più che la battaglia,**: molte volte laffu fofle cafeato K fpitione fa il ca fo intrauenire,fi corno Auicena dottore de mediana fingularifììmo fcriue ala fecundadel prinx>,8£ala quarta delfextodelinaturali,douetratfadela imaginatio/ ne che fanno gran motiuo in li corpi humani , 8£ caufano gran cafi fecondo la loro intentione.Per quelle ragione pof/ «bile faria vno per la imaginationede la morte , fralmente morire tanto quanto vicino a lado dela morte fe retrouafle imaginando,per imaginationedela morte potria feguirejL ca fo,& quefto per experienti a più volte e (tato vedutoyCS/ tafede Re Lanzalao che mandando doi che contra lóim/ peno fe erano adoperati a decapitare ipofe che ce fofle me/ nato vnaitro per terzo quale non deliberaua dopo la paura farlo totalmente morire .Onde vedendo colui primo li doi decapitare per timore de fi acerba morte, infelice villa fo Io per imaginationedela violente morte fe morite . Simile cafo del Gonella buffone famofif fimo fe narra eflere intra/ uenutofenza ferro, folo per imagìnatione eflere fenza fe/ bre extindo .Ragionafe anchora de vno prete timorofo,3C grande dormitore eflendo ben formato, forte,robufto,& fa & no dela perfona,intrando certi fot compagni nela camera PRIMO folodormea refuegliandolo li derno a intendere eh e era in perìcolo di morte, 8£ che in niuno modo poceua più viuere monftrandogli la hoftia li perf uadero per falua/ Clone de lanima fua fe deueife deuota mente communi care, per b quale admonÌtione,& demonftratione fuegtiato dal paue fonino in fi facto modo attrìftandofe ftordito,che do po la commuiìicatione che fenzaneceffilate hauea piglia/ to intrato neh imagi natione deb morte retorna odo nel dor mire fo cacone che per la falfa perfuafione b marina mor to fe ritrouato.Per laqual morte caufata dali foi amia che rione fui li perfuadero tale phantafiacofi corno proprio lo hauefié/ noamazatograuementedevita forono puniti .Adunque retornando al noftro narrato cafo fepotria prefurnere che retrouandoilGaualieroper promiffìone obligato in tale giornata a combattere col fuo inimico,8£ trouandofe mor/ to vicino al termine deb battaglia fenza altro accidente,© freno de infirmila naturale, trouandofe morto faria com'è/ tfura da no edere reprobata per timore,& imagi natione de la morte temendo la battaglia eflfere intrauenuta , Pero gli armigeri communemente diriano tale morte enere venuta per diuina volunla credendo chel fìa morto perche fe di / fponea offendere la iu(btia,8£ mantenere lo iniufto eflere lo cafo accafcato,8£ per quello fe debbe per lo iudice per dedaratione per propria fcriptura dare honoreuole fente delo viuente,attento che ardito,& virilmen/ de/ te a b giornata nella battaglia e comparto con le arme eia in fauore putate,afpedando il fuo inimico tutto il giorno,quale n5 c comparto facendo mentione deb generatione deb fua morte, alaquale per lo oflirialede arme ha fafla diligente lnquifitione,como, quale, 8: quando,& in che modo mor to hauendo hauuto Topra de do configli© de experùffimi medici, 8£ trouato lui elfere morto in piccolo fpatio di té po inanzi il termino che ala battaglia fe deucua repreft n/ tare,preruxnendofefoloperìmaginatione,6X timore del fiato morto morendo in Ihora propin/ combattere e Aere «tua ai «kflimto tempo dela battaglia, & per no appaxere LIBRO febrero altro triturale accidente hauerence adoperato, deb/ be pronmrtiare hauendo el viuo comparfo al promeflò te ponelolococonle pattuite arme meritamente deuere lo honore la vidor ia fenza cacciare arme, 8c con virile ani / & irò acquietata reportare, permettendo che vada fora h Tizzi el viuo honomto con quelle cerimonie che merita il vincita re col fauflo deli triomphi che fe acoftuma dare a tutti vin/ dtoridebattaglie,8£cfléndode morte naturale exrjndo: Te drbbe per iudicedeclarare,fi corno eabfolntod-lh prò meflà d.'la battaglia per impedimento dela naturale mor/ te,8£debbefeanchorapronuntiaredapart-d *1 viuo com/ parirore che venendo lui parato audace : virilmente per fatisfare la promella del co rr battere contra del Tuo inimi/ co dandogli honore fi corno quello che ha monftrato la vir/ tu de lanimo comparendo ala giornata con propofìto de mandare a effetto quanto per lui gliera flato promeno , afpetbndo non combattendo non e mancato per lui de no & & farfe, ma Colo per cagione del cafo finiftro del inimico , && pollo che vn parente,ouero amico del morto,o qual fevo/ glia altro caualiero ceinteruenife per volere pigliare la que rela a defenfore fi non fe*pote in quella battaglia renuntiare, hauemo in vno altro api tulo più diibn/ corno de (òpra età mente narrato. Quale deli disfidati debbe elegere larmet lo iudice,8: loco ala battaglia, Cap.XJUJ. KEfla da intendere qual deli disfidati a combat/ teredeuera elegere il iudice,&cofi anchora le arme.Onde per volerne dare bono precepto* che fe debbe in do accortamente confiderare, chelrechieditore ha dal principio arbitrio,^ potellate de potare elegere per la fua querela la via dele arme volendo , noiftrarecon la fpata quello che conaltra proua non po/ prouare,&:prouocandolo nemico a combattere con t (T Iiiidaperfonaadperfona,g/ij)otria il prouocaco refpoij/ PRIMO «falche in cafo chf fe fenteflè da lui ettère otTefo deuefleaf fuoiudicecomp?tenteatiddr? : ^iudicnlav^te iuftiria li domandare eh? leref^nderia,&hauendo il rechi °ditorc facilita per dritfo de arme de potere deroonftrare la iuftiria con le arme,& fua audoritate potare rirar conftrenge/ re lo re;hiefto ab perforile battaglia fenza andare al iudi/ ce ordinario.Impero fed?bbe equalita ferii ve non vfando el rechieditore magiorepriuilegiodel rectoefto,quantuche k> dis fidato fia degno de magtor fauore , fi corno anchorj fono li rei conuenti chiamati a iudicio ciuile , &. queflo per COnftiturionedeOthone Imperatore Re in Iralh,& dipo per Federico confirmata &frguita,&per confondine 8£ arme feobferuachel prouocato habia a degere le arme:iliudice,& loco quando a combattere fe difponeno: quello ftatuto fo perche il prouocatore ilquale ha facu!/ 8C ta potere elegere b proua,# conftringere il prouocato nel* viadelearme,hau?ndo poteftate pretermettendo il'iudi/ (hle d? ciale foro ala battaglia totalmente conftringere ilprouoca/ to:dC quando non hmeflè del tutto larbitrio, faculta & elegere le de armedebbeno efièrc per il indice anrhora elede. Attento che tutti fta li Caualieri che prouocati toffeno per tu/ cagione,a leale che la battagliaper iudido militare fe de/ finifaconogniequalira f chenulloauantjgio ce interuen/ gauche non feattribuifeamagiorefauore al rechiYdito/ rercheal rechiefto,fi {ì e comoedebito chein tutte ledifleren/ chr al iudido fe adduceno fe debbeno con iufta'bilan/ za ponderare,conck>fia cofa che la iuftitia e dièta che deb/ befhre:#eflereiufta& equale, non dare defcuantag/ & gio alo rechirfto,quale per forza ala battaglia e ftato tira/ to.Debbeperho hauereelecbonedele arme : drl lo:o , Qc deloiudice,perrefpeaochefe quello ilqutle prouoca il fuo inimico nel combattere hauefle arbitrio elegere la via dele arme , podeft* arme , 8C tutte le cofe neceffarie alla battaglia fenza dubbio il re/, chieditorc de ogni impreCi faria vindtore quando non/ , lo iudice il loco 8C le ce intrauenefle diurna potenti* ; (he poma elegere le ai/ LIBRO K me neto ©Sbattere ad epfo babele de operare, alo Infm?/ Coincongrue»&nofupportabile;potriae egere indice che Tempre in fuo fauore feadoperaftr,& in difrauore del ini/ tnico;potria elegere loco cenfuo auanr>gio,&: del inimico dcfauantagK>;& con de ogni battaglia umeria a enere uind per quefto fe debbe attendere ala commodita del re chi t fto,per modo che fenza defauatagio de nifluno co equa li tate de tutti uéga a efiér moderata:ehr per iufto iudicio dei I ore,8É b attaglia fedebia ladiflérètia nion * deli caualieri armigeri dirTinire;doue fecodo la op dio móftra de cótinuo la foa ia Citia;aiKhoraper ftilede arme,& confuetudine de Carata ria commune mente alo rechiefto fe concede per termine co petente fei mefi fe habia a preparare,8C refuigliare le ador/ mentate forze, exercitando f e nele arme, trouare lo iudi/ & & ee,8£ lo loco per comune commodita fenza grauezza, in iuria de niffiuno la battaglia f e pofla equalmente compire per honore deli Caualieri, & per exprimento dela ueritate, modo del co battere da una perfona a una! tra,& dela difpoutìone de loro perfona. Cap XV* E>elaqualita,8£ ET uolendo io f criuere dela qualita,8C mòdo del cS battere ifra Caualieriad tutta oltraza diremo che! prouocatore aguagio de battaglia e cSftretfo cobatv tere col prouocato,fec5do la difpofitione dela per fona del fuo rechiefto,& non fecodo la fua Commodi ta . i n modo che eflédo il prouocato Caualiero in arme da caual/ lo ,il prouocatore caualiero pedeflre debbe lo rechieditore ad cauallo,& no ad pede combattere con lui. Anchora che a caual lo combattere non fapefle per non ce eflère tifato, 6Cinftru#o;&per uo ereilrechìefload cauaflocombate/ re de iufti tia non lo poflono recufare io rechieditore per ra / pone che in tale battaglia fe debbe ala uolunta del prouo/ cato, no del prouocatore combattere;hauendo il «puoca Co pridjiegjo, focuita pigi iare la via dela fpata,& fimel/ «er^oduandofcilprouocatcwualieropedenreji! prò/ & & PRIMO locatore fqufflrec tenuto combattere ape*;perchera eie dioe e del de fendét^fi corno meglio fe potrà exerdtare ne la battaglia per defenfar fe ha potetene io modo elegere;8C più che fel rechiedo haueflé alcuno de foì membri debilita to,como che forte occhio, braedo* o gamba,0 altro defedo fe debbe il prouocatore per molti giorni inizi la battaglia uno de gli fuoi mebri fimi le alo debilitato,o guado d?l prò uocato, in tale manera reducere,che nela giornata della bat taglia fenza auantagio fe conduca nelo combattere; voleri done exemplo de ciò demondrare hauendo priuo uno oc/ chio il prouocato fe debbe il prouocante co legame per op pofirionede quello uolendolo acoprire togliere il lume c<S battendo con vno folo occhio aperto;8É corno e forza che! prouocato combatta arechiefta dfl f uo prouocante;8£ ha/ uendo un braedo debilitato fe debbe il fuo atacere i modo) che non pofla fare operationc alcuna nela battaglia;©! re/ trouandofe il rechiedo la fua perfona libera, 8£ fana de tut ti li membri integri ;8C lo rechiedi tore de alcuno de foi me priuato,non e tenuto Io rechiedo del membro fimile al guado, o perduto del prò uoca tore pri uar fe ; ma combattere con tutta la potentia dele fue forze fecódo la fua difpofitio non fecondo quella del prouo:atore;quale retrouan/ ne, do più fono di fpodo, SC profpero deb perfona prouocado uno ftorpiato, 8£ guado mani frfh mete fe cognofce lui de/ bri & uerelauidoriaconfeguire,quantUTìChe conerà ragione co/ bateue;8Cquediededfionedelo Imperatore Othone Re in Julia feguendola Federico. Anchora diremo che trouan dofe il prouocatore finiftro,il prouocato dedro debbe con h dedra con la finidra combattere,per refpeeìo che la fi/ nidra in lo manco e dedra; 8^ combattendo lo prouocatore con la mano fmiftra non ueneria a combattere fecondo difpontionedrldedi-o prouocato; ma combatteria ferodo Va fua finidra di fpofid one Forono alcuni Caualieri che def & U . pollerò che fel rechiedo fotte lento fiacco, 8C natura debele lo rechieditore forte robudo gagliardo fe retrouafle; fe & debbe con abOinentia Unto indebiUure,^ infiacchir* k LIBRO lue corporale fortfW e che uéga ad eflfere e quale col prouo; Cato altramente retrouandofe fortiflìmo il Caualiero che prouocafirli debili, impotenti facilmente de tutte fue im & prefe refteria uincitore.Onde per uolere euitare queffo'inco ueniente eh" faria molto abfurdo che lo gagliardo poterle reftringereuno d-bele,8£ impotente nel combatterefe d»t> becofi comode fopra e dicrote fue fortew ind^bilitare; corno neloexemplo del giocatordefa palla fpeffe volte fe fole uedere che volando lui giocare conuno ilqualc non fi faradeftronecofiexpmonelgiocolui felegara la mano, ouero giocaracon la fmiftra, Scaltro con la deftra , fimilme te uno maeftro de feri mire sog'iono dare auantagio a co lui iiqualenon farà cofi eruditole amaeftrato nel fcrimire,8£ fu::edfndoper cafochel Caualiero prouocaifc vfto altro che haueilé vnoocchio,potria dire quello ilquale fofle prò uocatoattale che la fortuna folle commune ad tutti doi che combattertene con equali pericoli, che non folamen/ te fe deuefie vno occhio per legame offa (care (corno Copra e dido)ma che totalmente priuarefe «e deuefié cauandoii vno occhio corno il prouocato,attale che cofi corno il prò/ uocatodeuellè tenere nelo combatterete perdendo iuno non haueilé fperanza ne laltro ceco, che con equale ti i more combattefl*eno,attento che quello che hauefedoi oc chii con più fecurita Combatteria che vno perdendo , laltro gli rettoria, lo inimico :eco de vno occhio con maggiore timore cognofeendo lo auantagio del inimico che doi ne h mette, per quefto non obferuandofe la equalita nella & & & battaglia lo auantagio del inimico faria grande contrapefo # a queho che vno manco hauefie farlo pericolare , impe/ ro e precepto nele battaglie particulare fe debbia feruarela cqun li tacitale che quello che perde non habbia feufa per lo difauantaggj^ hauere perfa la fua quereli,8£ la batta/ glia. Deli di$fidati,8:irjtraririclampO|q aalcdeiif» pri/ ma abiure, Ca^XVL '' Ét I * ^j TmandafemidubitationctrouandofeglfCai!* de ntro dela li2a effendoce inorati con interi/ li ?rì / none de combatteresti de quelli ma infultare contradel debbe,prj/ inimico. Se refponde che ^bbrejTérequeUoilqualeprouoca,ouero il fuo campio/ ne debbe prima la battaglia incomi ndare,8J non lo rechi* Ito fi comò e denotato per legge Longobarda , la ragione c quefla che quello ìlquale rechiedendo ha prò melìb fare U proua fe mai non cominci affé non debbe il rechiefto ref/ pondere,attentochealui(li lo defenfare,8£ debbe afpe/ Ctare loinrultodeloprouocatorechehapigliau la quere/ la con oflefa orouare quello che ha prometio:& quefto ari chora e denatura de battaglia iudid ale dotte lo prouocato reo afpech la dimanda delo adore dimandante per ragio/ nedeleggeriuile che proprio e de gli rei Tempre fugire el pigliare del iudìcio,& e configlio de cauallaria chel prouo/ cito attuto animofamente debbia la otiefa delo prouoca/ tore a(pedare,acdo che più iuftamente addefendere la fua querela nelo combattere fe conduca, ulti ti candofe che pri ma infultato,&T prouocato forzatamente andando ala bar taglia defenfandofeda lo incitatore tentatore delo Conv battere e flato vincitore,oue per diuino iudicio el più de ' i le volte gli prouocatorireftanofuperati,8^ lo ordine della milf ria per lo officiale de arme fe obferua che per gli mini/ ftri dela battaglia fe debbiano gli caualli deli combattenti per la briglia rerinere,(tandoluno&laltro nelle doi parte delo campo,& fonando la trombetta tre volte ad lulrima & gli debbeno libera re, in cafo che luno de loro onendefie inanzi lo terzo fono dela trombetta debbe eflère per loiu/ dicepunito,& inafochegUminiftricheteneilenogli ca/ ualli alo primo fono della trombetta gli combattenti libe/ raiìèno contra lo ordine dato , venendofe ad offendere gli Caualieri,fe debbeno gli miniftri,8£ non gli pramentepunire,eliendono per lo officiale,rette/ no gli liberati combattenti e*cu£m per la Caualierì af/ liberatone deli deputa/ UBRO Se H disfidati in neto Campo intrati fe ' E dimanda fi doi Cauaìierì che per combattere ad oltranza pattano pentire few Cap.XVl I. «alicentiadel indice deputato. fono intrati in Irz* hauendo cominciata li hanno l oco da fe pentirfe de communc vo (untate non volendo più combattere^ laflàre !a battigli* incompleta, Ce per lo iudice fe debbeno admettere de non fare feguire la incominciata battaglia. Miffer Baldo de Pe/ rugiadice che non valera più lo pentire ad quelli che ima battaglia fono intrati in liza co intentionede cobattere ad tut/ hauendo incominciata la battagli! debbeno p fin a\ fine feguire,la ragione e quella che fe debbe attende re a a public volitate che in tale battaglia quale e l più de le volte per forza de arme fe mini fe fta dapo che gli Com/ battenti eflèndo venuti dauante al deputato iudice e de ne/ trolta ta oltranza 1 celfar io che totalmente la battaglia fe f ornifca,che elTendo Campo, 8C hauendo dato principio nel combattere in prefentia del iudice non fono più in loro po vtia volta intrati nel ma fono in arbitrio del iudice , 8C que/ debbe intendere quando b battaglia folle caufata da grauiffimo delido corno che e tradimento,homicidio,o al cuna altra occulta umile falfita,che per neceffita folle di diuerfe mani feftare non debbe rellare conllando , de non vede rfe il fine referuaf o fi per licentia del iudice il pentire pefrnettefle,altramente non intraurnendoce volunta del i« dice in ni uno modo pentire fe polì ano. teliate del penti re, fio fe « Finite i) Libro Primo, SECONDO Incommcn il fecondo Libro che trada de laeledtfone del loco ckla batta glia. Deh qualità del loco oue fedeuera fare la gli*. fingulare batta/ Capitulo. .1* Olendo dire,& per audoritt prouir qual loco fe debbe eie/ gere che uengi aeffere cògruo li combattenti per commu / ne fecuritate del combattere diremo prima. Si corno al tem podeli Imperatori Romani p uno grandiffimo dono acqui/ tra foofficiodelaelectione del ca po;&p?r grande remunera tio ne de utilitate era donato ad homo digni filmo de conditiorie;&: che fotte prudente inue ftigare,& trouare il loco che fo;ìé piano,&T fpatiofo;&che non fofc niente procUuo,& che per lo excitodel fole de/ combattenti non potefié enere im pedimento;& oltra queflodeueun elfere in tal difpofitione chelu-'nto non potetela poluere fubleuare che uenefle a uefc confi Jerare che ali onenderelaui(b,&:darecjgionead alcuno di perduta, 8C di uictoria;&: che foflé feruato in termine de terreno doue nulla hauetìè fufpitione de foperchiaria;& che totalmente Io elegefle in parte doue nullo incongruo accidente potelTe acadere cioè delo uoltaredelfole,imp: tode uento. indif/ pofitionede terreno,& incongruitade loco;quali obftaculi Vegetio de re militari per prccepto li denota configliandogli checonloffìciodelaprudentiadaliftrenui dearme al loco K * tempo fedebiano pigliare che facilmente fe potrà Iho inimico fuperare. Perche felege de Hannibale che fu/ perato Paulo £milio,& Marco Varrone capita nei de Ile Ro/ mani con auxilio del reuerberante fole quale offèndendo • veduta deli armigeri Romani corno cicchi da.Cartagine/ LIBRO forno abbattati. Et ncl vccchioteftamfntofclfgf in che fimmile modo fe obtene una gran uiétoria chf quelli il qui fi lipottimnoglifcutideorocotraloafp-dodcli ragi delo, foleuenearioareuerberarecontrala uifta de loro inimici sbagliandogli de quelli rimafeno vincitori Legrttè anchora de Hannibale che per oportunita 8£ di (poutione de loco hebbe altra ui<ftoria,8£ fecundo il .Philofopho ferme che la fortrna nele battaglie ha gran poteftate, quanto la uirtu, 10 ingegno, le fortezze ,8£ il loco fe debbe per confuetu/ dine in modo ordinare chf véga ad cflere in fimilitudine de laberinto cindo de tre ftrate terminate de Ugnarne. Jlquale per proprio nome fedice liza,8£ in cafo de necef fita fe po/ tria cengere con corde,ouero lo terreno con aratro deugna/ redetrefulchirneliquali nel primo circulo debbeno ftare 11 officiali, SC li miniftri deputati ala battagliaci fecondo li & combattenti Caualierialiqualinon e licito fenza licentia delo iudice fora del fegno vfcire,per fin che la battaglia no farà finita cioè vno deli doi vinto o fuperato (otto pena'de perduta, 8C vittoria de quello che dentro ri manette, olirà & quefto fe debbe edificare nelo defignato loco vn folio emi/ nente,ouero catafalco che fia loco del iudice,8£ de foi con/ figlieri apto,&: commodo a vedere tanto lui quanto li depu a vedere,& intendere li moriui deli combatté/ doue fe ha da obferuarecon tinuo filentio fenza ftrepito nettimo de mouimento de pie/ di,ouero mane,a altri mébri che poteflèno icaufire,tottere, ne rafcare,ne fareado alcuno p loquale fe potette fondere tari miniftri ti,8£ loro parole chedicettèno Tignale che dette aduifo in fauoredeli o idisfauore cobatee modo che quello chi* venefle ad pdere potette oppone re non con le arme, ma con auifo deli circunftanti eflère fta/ ti, in to fuperato, &z vinto,como in r.*ntino,8£ Neapolitano vn cafo fucceduto tra il F»^ caualieri ' hauemo apprettò più di/ (undaméte narrato eif re intrauenuto.che co auifo del cir/ Cullante fratello rimafe del Fioccano inimico vincitore. Quando fotte il bando del iudice che nullo deli combatte" SECONDO tì d fegnopaflaflè,fi per forza del inimicoirapaftiflé ì fi R CapJJ. nìcritapunitione. Ella da volere intendere che pollo chel iudice retando proclarnaff* nelo intrare orla liza ali COT,battenti,che qualunchede quelli non fola ment? con fua perfona,ma pur v n folo r bro fora del fegnotnpallifle fuccedendo fofle vinto: 8: mem decapitato : 8t cafo che vnode loro per violentiadelo inco fro del inimico fora del termine faltallè,fi merita fecondo la il thema del proni biirrntod 'l iudiceeflere decapitato pef non eflere obferuato quello che per lo iudice exprefià méte c (lato comandato. Se determina che tale non fe debbe de/ capitare,& la ragione e quefta,anchora che la prohibìtione folfe,8c chiaramente parlane: che quello ilquale il termine pa (latte meritaria oltra che per vinto remanefie eflere de pe na capitale punito: nientedimeno in tutte le lege e prohibi/ pone che fi impone fe attende non fecondo lo fcripto,8c la fententia de quelle,ma fecondo la intentione del audore ciela iirlb tuta lege, cofi adunque hauendo quello contra de fuo j>pofito forzatamente pallàto il fegno,!^ e pero inpe/ na che rneritatfède difobediétia eiièrde morte caftigato.At tento che non ce interuene fua intétione in qllo che per in Cortunio fecódo lo dicìo delo thema ha móftrato difobedi. re: perche eradifpofto co deliberato animo per n5 ellere p/ ditore il termine nò preterire, & hauendolo paliito male c5 tento dela violente fortuna fe recbma,hauendo fauorito il flio inimico che per forza contra fua voglia fora lo ha but/ tato, & lo precepto dice^hi paflaiVe fora, fe intende volun/ no sforzato dal inimico farà pero perditore per ef/ fere da ini mica potenria e vìrtute buttato fora del campo. tario ÒC Attento che la natura de battaglia lo recera die q[\o ilqua le e buttato fora del campo p eiìrr fcacciato dal terreno che Con larmc fe ha sforzato defendere debbe elìere perditore, fi corno quello che cóbatte per inoltrare la virtù de lanimo cadédo p botta del inimico,ouero la mano in terra tocca fi e D il ' LIBITO fe ìndica efièrriiintoi&per maggiore ragione quello die decampo e cacciate dbbe efiere perditore ; quantunche nelaimpofition? del iudics r.on li fofiè fada métion?. Adii que farà il di fca ciato fuperato, ma non pero fedebbed*ca/ pitare.Attéto :hec5 forza, 8£ non con uoluntat- ruppe il p rohibimento del iudice.Et n quefta decisone fe troua in lelegeriuil:-chedice,chèquando non fe difobediifr con proposto SC uolunta de non ob?dire,non fe debbe de pe/ na capitale punirei hauendo quel lo de necefftta de forza pretito il comandamento, non ha commena difobedietia; 8C uole la lege imperiale cheeiléndo dato bando a uno che i fotto pena de\auita,nondfueflè fora dela ci cade ufcire,8C per trouandotein fu le porte fuile per forza buttato violente potentia per hauerepafiato el ve tato termine non fedebbe pero iuxta lo tenore del bando punire,otiero tro/ uandofeinfulemure,8:fufl$ fprouiftamente da vn Tuo inimico adattato peramazarlo;in modo che non hauelfe a^ tro riparo per faluarfe la vita faitando dale mure:8£ troua dofe fora dela cita, umilmente non faria in pena per la ino pinata necefiitadel fugire, fi corno vna naue che per con/ trarieta hibito de vento arriua forzatamente in porto ad epla prò non e in pena pero il patrone per la irreparabile via lentia deli f uffianti veti che lo feufa, 8£ anchora che de mulo fe lege che faceflè decapitare il fratello per Ro non haue/ re obferuato lo fraternale precepto de non paflàre lo (tatui / to termine: non fo pero fa fua fententia iuftr.anzi nequif/ fima.Attento chetrouandofe fignore fi come lui,quantnn/ che per neceffita non obferuafie quello che con fua volun/ ta,&pote(late a honoredela comgiune fignoria haueua ve tato la prohibitione contra de lui non feextendea, ma dire/ moche Romulo più per inuidia,& cupidità dela fignoria procelle al fraternale homicidio,fi corno re feri fce -Lucano Poeta eloquentiffimo,che rare volterò non mai amore,8£ fignoria poflòno in vno medefmo feggio fenza fcandolo 15 go tempo demorare.Fo degno de reprehenfione anchora Manlio facendo decapitare Cuo figliolo, quale fcordato de SECONDO véne contra Tuo propofito a defobediV combattendo contra lo inimico del popolo R ornano di Io precepto paterno re perfora a perfora^quantunchevacroriofamételo fuperaf Xe.NientedimenolagelofavoIunra de Manlio volendo il preceptode lege militare inuiolabelmentt feruare dette la crud le,& enormiffima fententia contra d?l figliolo vinci/ ^ore dcf lo inimico dela republica Romana,per laquale cru/ delio vfata contra'del f igtiolo r vénero in tanto defdegno de animo gli caualieri Romani che in quello zorno che Man/ lio hebbe il triumpho recuforono volere comparere per la crudelita di lui vfata verfo del fuo figliolo opponendo che hauendo fparfo il fangue del figliolo occiditore deli inimi ci deli Romani non (blamente non mf ritaua eflére decapi / (tato, anzi honoreuolmente deueua eflere receputo,& meri tato dela acquiftata vidoria,& quefto interuéne ad Manlio per feruare la lege militare,che dice efiéndovno caualiero daTuo fuperiore,o Capitaneo vetato che non debbia com/ battere fenza fua licentiacon nefluno,8£ quello combatten doCanchora chel inimico de fuo fignore fupera(Te)fe debbe atrocemente punire.Pero quefta tale lege fe debbe intende/ quando con propria volunta difobedifle il precepto delo f uafignore.Ma non quando per cafo fortuito,& per qual/ cheneceffit .tedelo allalto dAo inimico venefica difobedi/ re re non apparendo deliberato propofito n?lo contrauenire, la iuftitia naturale ragione temperata che tale fe debbia per vi nto 8C fuperato condemnare: Qc non per ho debbe eflere decapitato. & quella e & Dela proua qual fe fa perla battaglia da perfora a perfo/ na. Cap.XIlI. LO pretto dela battaglia parti aitare da perlonahabiamo da Capere, perfònat & intendere che fo trouato,&: indulto dal hidióo milira.re:chec6ar/ me fe douelìe prouare b dubiofa di Herr ntia,quan do per altra proua non fe potefic neli cjuili iudiciì trouare, Ut LIBRO neper altra manifefta Conietfura fe poteflè il delido preflt mere .Onde eflèndo vno a ceti fato de homicidio, g£ votando allegare hau-rlo per fua defenfione comnvllri,alhora fepo tria pigliare la querelo dela battaglia perfonale de prouare lo accufatcre,& loaccufato contra defenfarfe in iudicio éc Cauallaria,in tale cafo volendo loaccufato fare prona haue? re £ado per fua defenfione lo homicidio debbe .puocare lo accufatore nela battaglia Ma pollo chel principe comadaf fefe deuette procedere ala punrtionedelo homicida,no po più allegare lo acculato volerlo prouare in battaglia hauer/ lo morto in fua defenftone referuato quando ce appareflè accufatore.La ragione e quefta che non debbe combattere con lo principe per la di fconuenientia dela COndmone f ne con lo iudice inquirente per la dignità delo orTicio,8£ lo p* oa che in battaglia fe vole monftrare v fe voi caufare da ae/ cufatione incerta,# quando lo accafato per forza de arme confettine el delido fe debbe punire più ligiermente che , quando per teftimonii li fotte prouato , che la proua dela il perditore ettère vinro.Ma pero e incerta ore/ fumptione che veramente habiapeccato,& remanendo lo accufato dela battaglia vincitore fe debbe per fententù ab/ foluere da la caftigatione dela P 'na,& debbefegli donare lo honure dela vittoria con grand ffimo f auore,perche fe pre battaglia fa fumé eilere innocente delopecato,&quantunche la prò/ ua che fe fa cioè la battaglia fa reprouata per diuina proni biUone f peretterecofa da diabolica inuefìigarione ritrouai tt,riientedimeno'gli armigeri dicono che in battaglia de co/ tinuo Dio per diurno miraculo fempre la verità corona de vitìoiiaattirmandùchi con iuititia combatterai potriaef fere perditore. Pero cofa incerta e,con:iofia cofa che fpeflè volte vedemo che molti contra dela i ultitia cóbatteno , per retrouarfe loro pi u gagliardi de quelli che con ragione han mìo pigliato la imprelareltano vincitori,»: quefto interne/ ne per la difparita eh: e nelefortezze deli caualieri,or que/ ^a ragione fodel Papa,& de Federico Imperatore parlati/ do d^l le battaglie chw fe Ienno per cxpriinentare ta verità SECONDO r &dela fai fa oppofitione cognofcere H rero* Quando fe intrano doi in campo per combatere a tutta oi> tranza, &luno fugge, &C e prefo, fi el nimico fuo la potrà dapo offendere in poteftate de lo officiale. Capitulo.i vo j*i ir | "m 'ti 'iZiLft' f Sfaldo \ •• t tiljtiSXvy HI. rxiu tOóx^ rro y\ o/r>^vi_«cf w. . * *o doi caualieriper combattere a tutta oltranza, deliquali vno per dubito de non p:TciiTeìavita,fcordatofe(lelohonorevrlmente fe intrati in liza fugito daldampo,qualeeradefignato con aratro, perlaquale fuga dono cagione mente lo feguefle al fuo mimico che audace/ con lo iudice dalquale fu prefo,e ftando in potere del officiale lo inimico perfeguitatore impetnoCi/ mente de molte ferite dono al fugitiuo prefo,8£ oltra le pec dimandaua in fauoredel fuo honore la fententia. o lé dimanda fi iuftamentee flato ofiefo quello loquale fugen f M colle do impotere,8£ in prefentia del iudice e (tato dal nimico fe cito .Onde per volere declarare quello che per i ufficia fe deb be determinareiU fententia e qucfta,che lo vincitore e quel/ loachilocampoerimafto.Mahauendo battuto il fuo ni/ mico prefo in potere de lo officiale, nò lha poffuto iuftamé/ che era in prefentia d; lo officiale, loquale de non poter effcre ofTefo dal fuo nimico tanto più, quanto che e in potere dele fue braccie eraperuenuto,perlegeciuile fe difpone che eflèndo vno «bandito per delido de rebellione,8£ foffe vn certo premio te fare. Attento aflecura ogni delinquente offerto a chi volefiè quello amazare,& pollo che in potere delo officiale prefo fe retrouaffe per iuftitia non fe potè più mano de la iufutia folle. Le/ offendere fin che nele forze, & gefe nel fecùdo libro de bello punico che cóbattendo Clau dio con Tarrea in fmgulare battaglia,^ fugendo Tarrea da loconflidoperfeguitodeClaudio,quantunche fe nela fua jppinqua cita per tale fuga rimafe fe (aluaf/ fupato,& vt/ to t 8c Claudio vuitore,8C la vittoria, & lo faufto deb tri u pho deli foi armigeri lictaméte receputo. Scriuefe ancora J D un LIBRO Crifplno Romano che combattendo fingutarm-nte co Ba dio campano quale da luccio? da Crifpinoab ittiito.& fe/ t citoi& difmontando per fornirlo deamazarelaflàte le àr/ me Ibigottitamente Badio nel fuo exercito fe fugito,per la quale fuga Crifpino con la lieta Victoria ali fnoi con gran/ diffima letitia fe retorno, hauendo fuperato Kadio inimi/ co del populo Romano con grandiffimo honore da Ro/ mani foreceputo. Q.uando farà da venire a fingulare battaglie fe ftrareindicii perequali fe che al prefuma prouocato fe oppone . effére il debbeno mó vero quello Gap. V. debbe acortamente confiderai che inanci che afa battaglia fingulare,8£ de oltranza feperuenga,e ne/ SE cefFàriochelorechieditorenantiche habia auetori/ il fuo nimico nel combattere prouocire che mon/ ta , (Ira indicii,pri fumptione:8CConietìure del delibo contra a colui conloquale intende combattere ,accioche pofla iu/ ftamente ala battaglia peruenire,perche non fe debbe prò/ cedere per fola informatione del rechieditore nela accufa, imperoche in tal battaglia fe demento defleréte fpecie de tortura iudiciale,8£ nanti che fe poflà proceder? per lo iu/ dice a dare la tortura a alcuno malfadore pigliato^ pollo in prefone per lui fe debbe primamente pigliare informa/ rione dela vita de Di delinquente,^ dopo intendere,^ ve/ dereildelidodrlqualeepfoeaccufato, &: diligentemente vedere, intendere^ esaminar? tal caufa,8£ trouandofe li i udi ci i contra de epfo tale eh? fe pofia venire a tortura Ce dona la torturafclofi adunque fe debbeno manifefti indicti comra lo infamato per lo infamatore demonftrare in mo/ do che non apparendo inno:entia,ne mani fefto delieto del prouocato fe debbia per potentia darme la verità demolirà/ re. Attale che luno,o dreade $ergnia,& defdido.Et que Imperatore Federico. Ari laltro retti confeflò,o flo vole la legge longobarda, 8£ lo milter Baldo de Perugia in vru.medef/ «FECONDO ma fententla concordano. Quando lo prouocato hauefte trouato lo iuditt, & loco fe dopo il iudic»fdenegaiTfde.facfc la battaglia fe farà te/ nuto lo puocato trou are altro iudice. Abiamo da vedere fi doi Cap.Vl. caualierì fe disfidate/ no perguagio de battaglia^ il rediiefto trouan/ doiudicecòmpetfnte,&:lococongruo,8ioppor tuno fi corno Io coftume de tale battaglia lo recer ca,èV venendo la deputata giornata lo iudice che hauera p fo il iudicio che da loso e Rato accentato per qualche caufa non gli parerà deuerfe la battaglia nela prometta giornata per che pare a vna dele parte graue corno che cominciare: & voriaintrareinbattagliailiuciice,opernon eflère dodò,o il per volere maturamente ftudiare intenderei vedere mo do de capituli tra disfidati firmari,oche parerà ad epfo p qualchecagiònechemoueralafua mente tal de ferire efle/ vfare cautela co re necefiario,o il fignato giorno deferire^ ilqualehauendoilpannoinantidefe fartore bono mo il taglio,cofi anchora fa de molti defegni p fr venire alo vero prima che faccia il fuo magifteno il bono fabricatore quale iudice, defegno dela futura opera,tal cautela vfata del feguire la fu* la giornata,il prouocato intende querelatitene quello ilquale ha prouocato rechiedera differentia de lo/ il Tuo rechiefto a tale che la fa il K deferita vnaltra volta dimanda fi con quello ro querela totalmente fedifliniflè, fe etìéndo vnaltra voi loco neldeputato fi m-d-fmoiudice,8É e remi/ battaglia ii icominciare,o fe ta rechiefto debbeno la to il prouocato de altro loco: & indice prouedere per efiere per ne/ panato togiornata^fenzaefl?ao de combattere perche haue/ gtigrnfla delo eletto iudice.Se refponde de fi co/ doilprouocatoeletìoiliudicedopo lapromiffionedel hauere tro fe potria prefumere lui etere pentito per battere liberato uato iudice che con fadi,&: non con parole lo ha il prouo/ tenuto battaglia,perflueftoe hauendo deferita la catode vrultro iudice g uederc attaie ebe totalmente U ba« LIBRO che altramente hauerU apparsa de fìetfo nehaueridoiliudiceeletfo,& la battaglia non rf.ere feguì/ taglia fe feguito ta potria dire il nimico entre delìgiato hauendofe col iudi / Ce cófultato che ala giornata deuefi e reuocare la concefià li / cetia,8£quaiitunche lo rechilo trouaflè indice che dopo del cóbattere il iudicio recufaifc,non faria pero de la promefla libe rato& perche fedebbe la negligentìa dd la fecurita indice Colo adepfoimputare,& quello la legge vole che negligenza contra quello de chi lo amico ne gligente fe confida , quello che trouaflè arbitro che prò fe imputa la & merteflè per arbitro definire,in cafo che nondiffnince te/ mito vnaltro retrouare f per quefto qllo ilqUale troua iu/ & dice che la difierentJa intendere no vole non fe potrà pten/ dere hauere faflo il fuo debito fi corno niente in ciò bauef fe adoperato,^ per quefto modo non fe po dire edere excu fato perche e tenuto vno altro diligente iudice,& loco retro uare,& quefto fe proua per autìorita de molte lege impe/ naie che dicono douenoneprinripione fine nonfe podi/, re enere adoperata cofa alchuna de efietìodopoil principio fe afpeda lo fine de tutte le cofe che fe hanno a dare atten / t tochel principioepiudegnodel fine,& tutti li eflech dele opere al fine fe uideno,per quefto fi ala deputata giornata Caualieri fofleno nel campo intrati,& nela hauefléno cominciata la battaglia per alchuno fpatiode té/ pehauendoloiudice il principio de & dopo haueflé buttato il li preparata lira la battaglia premeflò, feeptroprohibendo li combatté/ ti del combattere nela incominciata battaglia. A Ihora il prò uocato hauendo trouato iudice,& lo;o,& tutto quello che nel combattere fe recerca, 8£ incominciata; la battaglia ha/ bia facto il fuo debito in modo che fe fofle rechiefto del j>/ uocatorechedenouodeudlèiudice retrouare non ne faria più tenuto,& reftariadala promefla liberato,per che hauen do una volta lui trouato ciò che ala battaglia de neceflita fe recercha,8£ cominciato a combattere con lo inimico quan/ tuche nù fu la battaglia fornita non e rima fò per lui de ve / nére al fine,ma folo perche lo iudece deputato alqua/e nonj e parfo che fe debia più fcguire,per fuo in^erio e fta to de/ SECONDO non fe cobatteflé,po dire eflè/ te Rata la loro qre la per fentétia difTìnioua dal iudice cope Greto facendo fegno che più féte,8£ P que Ila hauere pofto quafi fine ala loro diflercHia* &p:r qfto il puocato e liberato dal iudiceilqmle ha pofto fine ab battaglia. Debiamo anchora fape,8£ intendere che in cafo chel rechieditore voleilè lui trouare altro iudi ce che ,pmott.*fle fargli fornire la incominciata battaglia po t no fa/ più tenuto lo rechirfto andare inazi al nouo iudrcea for nire la battaglia. Anchora che da nouo il rechiVditore lo re/ ria cercali? ,pche moftrado hauere fatìo il debito fuo,& etfen/ do per lo iudice deputato ,puifto fi cono de fopra e dicto t 8C narrato. Se troua libero in modo che no po più p tale óV rela dlère recercato. Niétt'di meno no fe po mol: (fare per af tri iudici in altri lochi,o territorii dal rechieditore ilqual pa redoli ad epfo no elfere fatisfa&o,p la tp-dita battaglia po tri a hauere qrela co Io iudi ce có dire che da lui 'e ftato aggra uato fpartédo la battaglia,ma và c5 lo rechi-fto referuato, fi per patto fotte expfib in loro capituli che deueneno tafcj cóbattereper fin eh? luno,o laltromprto.defdictoremanef fe,in tal cóuétione fariano tenuti in altro loco, 8£ con altro loco, SC co altro udice la battaglia fornire,c5 qfto che lo ha] i uaffe a trouare el rechieditore a tale che fe v-dkffela vitfo de luno p morte,© defdicìa de laltro fecódo la capitolata c5uentione,8£ quefto fe proua per audorita de molt e impe naie lege,& commadaméti quale parlano de li narrati cafc> ria Quando li combattenti paflafieno lo fegno, & dopo HAueudo d fubito Cap. VÌI, ritornaflmo. -liberato doi caualiericombattterea) tutta oltraza feceno lo (0:0 de la battaglia per lo i udice ordinare, ilquaje inanzi che alo combatte/ honore proda mare che quello che dalo f egno vfdfVè deuellè eiìère pditore re fe iungefieno f acefiè per cafo de interuene che p impeto del cobatere fo forzato a tutti mine trapalìàre fubito détro il capo da al iudi ce deputato c|\e de qUi fe ritornalo. fta il pditore il ter/ Seddima/ OC quale il viri Citore.Se rerifpode p ragione de equali ta eiTere parìa ,attea X LIBRO tochc fanone laliro fora del uetato termine fé ntrouaron» Ma perche incontinente dentro del fegno,fe pofeno nel cS monftranohauerne purgato lo excefio; pero deb/ benola incominciata battaglia fornire in modo che fe neve da il fine,cbe totalmente lunu o laltro refta uinto per for/ za,&pf'llan2adelnimicó,&non per unpocotranfeorfo de termine per botta del compagno doue non e interuenu/ ta alcuna operatione de arme; perche hauendono infieme tmti doi pattato ilfrgno fono in fimile pena accalcati. Et battere proclama deloiudice la fe intende in vno tr ipaflante,&: in doi per refpedo che uno per forza ha da ellere il no uinci/ tore,K laltro il perditore, Quando loprouocatoreinfultalTe lo rechieftoinatì che ve Cap.Vl 1 nefle al deputato loco. tttjgc oftils f*\ ^ 'JJ» fa ìir/ì.: ::•! J. t. ,i;uì E dimanda aliudice deputato, trouandofi doi disfi/ guagio de battaglia in camino per andare al loco determinato del combatt? re dC luno contra de laltro infultafle manzi che alo alt-curato campo per/ tienefteno vincendo lo infultatore;fe aiValitof uflè iuftamen dati per fuperato,& fi lo infoltatore debbe effere traditore repu / fe tato per hauere infultato lo inimico cotra la conuentione Se rilpondechequantunchefiano inimici disfidati de vo/ tal campo co tal iudice,&T in tal giornata combatte/ non fo pero Lcito lo offendere prima che al deputato lo lerein re co preueneflèno , Attento che eifendo lo infultatato adope campo fenza lordine che ala battaglia fe recer/ Cafeiudicaertérefp: cie de tradimento,8£ per ragione de ciuile lege,8£ de cauallaria non fe po inf ultare fenza disfi rato fora el da quale hauelle ad auilhre el nimico che nò fe deuefle tro/ uare fprouifto nel combattere tanto più quanto che h auea trouato loco,iudice,8£ lordine dèla battaglia con la fe campo béche lhabia fuperato contra la conuen / tione,non e pero vincitore anzi ha' c6melfa.il tradimento. no curita dei Voleia lege ciuile la Imprialc comanda che lo ofiènfo/ f. SECONDO danni delo offefo emendare per fnuerro tra dirimente fuperato,che per traditore Io potria rrtomare a combattere, ^merita dal Tuo fuperiore eflère afpramente, 8£ atrocemente punito corno mancatore dela Tua prome fCl tede,&: per perfido traditore fecondo Io ftilo darme, 8C confuetudinedecauallaria fe reputa ;& ouefta e la fenten/ refia tenuto li & tia veriilima per volere Die queftione decidere. no trouafte Principe quale voleflè dare loco fecuro ala battaglia," tenuto farà andare a principi de Si lo rechiefto Cap.U infideli. aVando foflévnocanaliero,onual fe voglia armigero a battaglia perfonale prono/ catocórequifitione chedouefle loco ficuro, &iudice competente trouare, fi corno per ftf altro Ie,&confuetudine tale battaglia tutta la chriftiana relig one,8£ fe recerca. Cercando per non trouando il principe dal quale potellé il ca-npoobtenere;eliendo rechiefto dal Tuo procuratore che deuetfè tra la barbara,^ infidele natione recercare,nonne faria tenuto,tra la barbara,^ infidele na tionepertal agione recercare, Anchora cheil fuo prouo/ catore nel rechiedene, La ragione e quefci,che nullo chrifti ano fe debbe fottomettere in iudiciode infideli .Et quantu che nx>lti caualieri chriftiani iìanoandati neli terreni de bar bari infideli per combattere;nientedimeno per ragione de lege fcripta non e coceflò. Attento che comanda a tutti fub non vadano in terra de infideli, fènza li diti chriftiani,che Centiadel loro fuperiore nele conducere co fe da noftra fe/ deprohibite;perrefpeclochegli Reinfid li fono inimici della chriftiana natione;8£perquJto gli ftra federeprobati imfami,8£ de no/ non polfeno arbitrare, ne iudicare crimf naledifferentiecaufate infra chriftiani. Attento che nullo chrifliano poiìono dare facultate ac netliino i cid^l e >ic chri ftiani fare iudicio;8i quelle ilquale andane perule cagione ad terra de barbari infideli eJcndo per chriftiano prefo pri LIBRO ma che gli arriuafle per fchiano perpetuo™ potere de Coltri Che lo pigliiVe per ragione reftaria,ilqnale potria vendere p capti uo;8£ pi« che la noftra fede prohibifee che ner nullo tempo lo debbia in neflùno modo liberare, benché ad Ter/ ni fé acoftuma dare liberta ad voi mirate deli patroni, 8C per quefto e da fapere che lo rechi *fto po la ini una domanda de fuo rechieditore recufare,8i in cafoche lo prouocatore in confpedo de Re infidele il fuo prouocato per corvtuma ce bandegiafie,non Valeria pero la fent :ntia,anzi per quel/ la potria il rechieditore ne la fua tornata delo ecclefi attico iudice,& feculare aframente eiìére punito , 8t oltra de quefto fe debbe cancellare,^ annullare ogni ado fcripto in contumacia delo chriftiano caualiero che contra lo ho/ nore fuo per iudice infidele foi Ve adoperato,recufando lo i udicio de g'nte barbara, che con la falfa opinione de Ma/ cornetto fé gouernano, benché (ìa licito in cafo de necef fi/ tate al chriftiano auxilio de ifideli inuocarc ala barbara na/ tione,per non efiére in lege prohibito,non fe intende pero che doi caualieri debbiano cercare iudicio da infideli per ragione foprafcripte. Como debbe il caualiero pigliar? rafia querela per proce/ derenel combattere, ad tale che dela imprefa redi vinci/ Gap.X. tote. Clafcadunoqualiero che vora con iuftitia per fua fecuritanelabattagliaparticulare proced-re , nt Prouocatore, ne rechieditore voluntario deuera e; Jere,anzi del honoreconftrècto corno prouoca/ nimico debbe per neceffita venire a guagio de battaglia, percommune opinione deli armigeri, ©£ca ualieri fe demonftra che li prouocatori a battaglia volunta ria fenza neceffitadeofléfadcbiano eiìére ragioneuolmé/ to, 6i oflefb dal & tfc perdi tori, referuato quando loflefa fofle chiaramente ve cafi & non dubia fe deuera eJlere prouocatore , neli cìubii per non eflère prouocatore fedebbeno vfare parole da i ta,fi£ prouòcato,& oflèfo,&aiidareala battaglia con grande an SECONDO ttioperdefenuoneaela verita,8cde lhonore dilato* uiltf, tia,& quella fe debbe difponere con animo foftenerla,per che la querela che fe piglia a de fenfare debbe eli-re iufta,, doue fe dedara che ogni offefo che intende volere combat tere per lofléfa receputa e prouocatore neceflàrio , Qc tene loco de reo oftefo corno quello che dal compagno fe fente eflere ofléfo. Anchora fe declora la caufa rione quale de iurta prouoca/ & qu ado fe moue per lofTefa receputa p?r in/ iuria, o per altro mancamento de f ua fama,& honore che patene dil inimico con chi intende combattere , a'hora Ce chiama rechieditore prouocato, perche tene loco de rechie fto,& fe debbe adattare porgere la querela con parole p-c lequale hauendo fondamento de iuftitia non demonica co tra ragione procedere,perche ale volte vn caualiero potrà, hauere iufti0a,8£ fondado in tale modo la fua querela che per iuftitia non veneria a concludere efiète iufta,tale eh? ve, neria a eflere iniufta,& la vera potqa per le parole falfa di/ cjiuétare, fi corno diflufamétee d-q arato in altro capitulo, neloquale e denotato che la qrela d ebbe co gran uftitia co/ cludere.Et trouafe che vna volta fo facto vn bado da parte i de vno armigero che volea dibattere co chi diceflfe rio,a chi refpofe vnaltro che dine il o5tra/ il c Jtrario, &£ el?endo da bitato quale folTf il ,puocatore,fo determinato p caualieri t qllo ilquale pofe il bado foiTe il rechieditore. Similméte an chora qllo che poneflè fcriptura alcuna cotra chi volefle di re il cótrario faria lo rechieditore chi prima moueiìe la qre/ la,qii no forte iniuriato faria rechieditore volùtario.Pero il più dele volte fi vede é I -* * v* • • . - _a • '*• - i# é li voluuriipuocatori c{fe rc pditori. -1 - * ' v - . - Ì » * * ^ ** J * • '*^* * **4 ElTendo vik) Signore da vafalli rechiefto de eccedere il cara po fe iuftamente potrà il capo cocedere. Cap.Xl. vno fignore da doi ESfendo a f ecuro vafalli recercato ueflè loro il campo re.Sedimadafiper che de/ donare per combatte/ iuftitia militare dere.Se refpode de no,p:he b ietterà c5ce/ non debbe permettere LIBRO vafalli,anzi debbecon quelli re/ forfè homicWio frati Coi mediiche fono de ragjone ordinati prudentemente reme/ farfe alo ofiefo diare ponendo pace o tregua fra le parte,o fatisfa<$one,peroelìendo Principerò Re,8£ lo infamato folle fepotefte de infamia grauilTima recercato,quale non non per forza darme,8£ de battaglia, alhora per de cauallaria deueria la battaglia c5cedere,per pur/ purgare fe ragione gationedelainfaroia,8<:fiitisfatìionedelhonore del ofle/ homicidio,o fo,8£ fpecialmente in cafo de tradì mento, de i Iquale fe ap honore altro per fimo delicto,o f graui altro de precia fopra ogni altracofa,&:piu in licafi,8£ neli deli/ tficheperlalege,&percontuetudine de caualieri e per/ mdfoilcorribattere,deUquaUvederemoapprelto nel libro dele caufe dela battagliai per quello gli fubditi de vno fi/ gnore quando voranno a guagio de battaglia procedere an> dare Cogliono fora la iurildicìione del loro fignore , ouero fe abfcòdeno acdoche non poflàno efiere per loro fuperio/ ri impediti, ne coftrefli ala pace,o ad altra fatisfaétione. In che cafo e tenutoli Principe ali foi cedere. fubditi il campo co Cap.Xll. dimanda per dubitinone fi vno Principe,Re,o al/ vn nobile caualiero recer/ togliò^elTeilcampoconcedere,8C elTereìudice vo/ lendo con vno altro caualiero per guagio de batta/ SE tro libero fignore fofte da glia combattere dalquale fe fentefleeflere offefo,8£ lefo in cafo de honore. Si il principe e tenuto per ragione de arme, &ftilo de cauallaria a quelli dare licentia: 8£ concedere il campo per combatterete refponde de fi,eflèndo la rechie/ (b fada perii caualieriiouero armigeri per loro famaifatif mancamento quando al fa(fnone,8£ honore per graui f fimo proua non appareflèrattale che nifluno de loro con infa/ mia, 6w dishonore remaneflè.per mani feftatione dela veri/ tra ta,per ragion de cauallaria: ^peritilo dorme e tenuto pi/ giare il SECONDO giure il iudi:io,& dire con'fecuri ta le l-ge,8£ cofstintine il campo nrli cafi che p fono perrnefle;pero non lenza tarda da deliberatione,& digefto cófilio de valorofi caualieri exp ti in arme,8£ in tali exerciti mi!itari,8£d?bbe demonftrare il Principenonféza caufa de iufta necetfta acc?ptnrlo,8C cofiderare accortamente con gra prudenria,fi alcuno de lo/ ro contra infuria combattere delibrraflé;&: fe loro intenti©/ ne e iufta Caria ben che la bataglia rerita fe dirnoftratfè per caufa d? permettere, atta le che la honore,8^n5 per ira,odio o per aftra mala volunta che ducerti lorigine dalcuna inimi titia;ma folamente pergraue delitfo,g£per honore volen/ do euitate la infamia del incolpato che nela f ua corte retro uafle;in modo chepernecef fìta,per battaglia la iuftitia dela pte fe deuefle maiìi feftare p la verità non frnza gran cofiglio del principe, perche non fe po cócedere la battaglia vni uer/ n? particulare, prima che la caufa no fia defcuflà,qual per battaglia iuftamentefe debbia dfterminare con delibe/ fale homo infe med"fimoc fauio,ne d?bbe da per f e in cofe ardue indicare, quando al principe parelle per vn modo,8£ al configlio per unaltro ratione de caualieri, perche nullo & fedebbe quello exequiredoue più veri fimi le ragione fead/ duceno conforme ala verita,ala iuftitia,& ala equità fecon do Andrea de yfernia,pero'non fed^beito licentiare quelli che voleilèno cóbattereper móftrare la vittu,8£ la fortezza deloroanimi,oper imprefa,per voto fado,per amore,o per fuperbia«perchedebbeno andare per il mondo a parte deinfideli natione,&con quelli pollano la ferocità loro de/ monitorare per combattere a oltranza,perche lo principe pec caria mortalmente a tali voluntarii rechieditori dando lice/ fenza necefìita,8£ caufa dhonore,^ faria occauone del homicidio che fra lorointeruenilè. tia Se per lo preiato fe potrà prohibire la battagl-a particulare ellèndo per il principe feculare pcrmeflà. Ca£.XII. F LIBRO SE dubita anchora hauendo un Principe mondano 4$ ceffo a doi Caualieri licentia de combattere in parti/ culare battaglia, Tel prelato dela cita potrà quella p dimanda perche;fe refpo de fi per ragione che la .Decretale ha prouifto per euitare il hibire che nonfeguifca.Se peccato ha reprobata la confuetudine del combattere per guagio de battaglia,©^ impero la chiefia iudica gli cali do/ ue po feguire homicidio,8£ perditione de anime,defpone chel prelato poflfa vetare le battaglie voluntarie^anchora che il principe feculare haueflè dato il campo fecuro per/ mettendo il combattere,^ tale cafo deueria eflere più obe/ dito il prelato che lo principe confiderato /:he cafo de con/ fdentia&dal Papa expreflàrnéte reprobato in modo chel principe mortalmente peccaria volédo lui difpoere, in quel lo che e più fottomelTò ala chiefia,che no al flato feculare. Como fedebbe per ragione elegere,& denegare lo indice Cap.X 1 1 J competente nela battagliaparticulare. Sogliono molti Caualieri de continuo dimandarequa le fofiéiudice competente fra doi caualieri che tenef féno guagio de battaglia cercadolo. Aliquali fe refpo de fecondo la lege fcripta quando fofteno fubditi de vn medefimo prneipe quello faria,iudice competente ef/ fendo il cafo che per iufte cagione deuefieno combattere fi. comode fopra hauemo referito,perchefe prefume che Co equale eflée\ione,fenza paffione de animo nel iudicare def fe iurta fententia,& perche la battaglia fe fa per experime to,&proua dela verità, delaquale elfendo lui iudice fra doi fubditi nulla partialiucommetterianelo iudicare,ma in cafo che lo principe loro iudice recufanè,oche il prin/ cipe interdicdìeil combattere per qualche iutfa cagionerò' nero che foheno fubditi de doi altri fignori , alhora fe de/ ueriap.-r le parte cercare per iudice principe che a nelTuno fofle fufpecìo,pero la fufpetfione vole enere iufta,& qua do fofleno li caualieri disfidati ala battaglia che in exerci/ tio de arme feretrouaiièno militando fotto vn capitanerò SECONDO codu&eri de exerrito,'alhora a qllo faria ìndice competente} cioè lo lord capi taneo,&qn feguerténo doi exercitii, faria iu vnod? li capitanei ,ouero altro pricipe li/ bero loquale loro iudicioacceptafle,&:che forte perito per Ioga experientia deli factìdela militia,& in tali cafi:& che la f ua corte foflè guarnita da copia de caualieri armigeri: 8£ nobili homini expimétati nele arme,p refpedo che quan/ do forte prìcipi che no hauefleexpiméta'a la militia,& in le arme maluerfato: no Caria idoneo indice eflendo più in exercitio de altre facéde adopatofe quale nó coueneflenoa prìcipi militari corno fono mercàae,mufica,canti,balli,8S altre lafciuedelitiecortefane, I modo che mai haueflè le ar me exercitate faria iudice tftifliciéte volédo neli cafi de lar me iudicare,qn in qlle nó foflè verfato,ne bé perito,ancho ra che forte in altre cofe prudétiffimo per no hauere la ex/ periétia ne peri tia neli dubi cafi che accafcaféro nela batta dice competente no potri a iuftaméte iudicare,& pollo che doi re,odoi Jmpatori volertene cóbattere de cofa che ala chiefia ptenef fe,alhora lo Jmpatore,ouero lo papa faria iudice copeté/ te,fi corno de fopra edidodeReCarlo,&de Re Piero, glia & anchora de vno altro Re liquali volendo pugnare andò ronoaBordellacheeraRede Anglia ,ilquale fi come la Chronica de Joane villano F eréti no referifee mandorono a quelH il fuo findico per iudice competente che deueflè tut ti li accidenti de la loro battaglia iuftamete iudicare. Qua! principe de ragio ne ha auciori tate concedere de farfi la battaglia fra Caualieri. Cap.Xi 1 J J debbe anchora fapere,8£ intendere qual principe liniera poteftatecocedere la licctia ali caualieri , che p er guagio de battaglia haueflèno deliberato cóbat/ tere,pche fe debbe notare che folo Imperatore, Re, SE Duca libero communita non fottomerta,"o altro principe domio campo fecuro concedere,quale li baroni quatùche haueHenotitulideprincipato 9 o de Ducato non potranno «irtamente concedere tale licentfa,ne anchora vn commi Ili fenza f uperiore che hauefle potefta abfoluta in fuo potrà il E ii libero delega/ tìd regale,benche foflè generale dal principe to non potrà permettere la battaglia, faluo fe foffe gra con/ teftabile,capitaneodeguerra,o conduttori de exercito de Imperatore,Re,o altro principe libero potria dela batta/ glia particulare fra quelli la militia fotto il che exercitano fuoftendardo,anchorachefoffeno foreftieri Caualieri,8£ ftranii retrouandofe nel campo fuo,no pero lontano il ter ritorio doue il fuo exercito demorafie, pofto che foflè in £/ uincia non fnbdita al fno Imperatore: ouero Principe po/ b abfentia delo fuo fignore a doi Caualieri cercan/ do il campo liberamente,nelcapitaneo,o Duca de arme in tra per prefentia del fuo principe haueria tale poteftatedoue non appareifeexpreflbconfentimentodelfuofignoreda per fc concedere il campo,8£ pofto che lo concedete f aria per mo do de referire la volunta del fuo fignore,& non per fua po tettate laquale non haueria,quandoanchorace compareife primogenito figliolo del fuo fignore,o altro figliolo che che lo conduCte/ ro,ouerocapitaneodelo exercito nelo concedere la licentia capitaneo,o del combattere,pero fe debbe intenderebbe il il foflé vicario generale haueria potefta più dela uero il condudero delo exercito tene lo fecondo loco fecurita conce/ potefta de loro pri ncipe: perche poflòno con dere la potefta del combattere ali exerciti per loro volu nta / & fo/ altri officiali te,8£oltra quefto polbno eiegere ludici, per prala adminiftratione delo exercito quale guidano : & co quefto nel loco doue fe trouano effere acampati polFono cedere la licentia,cofiil condu&ero , corno vn folTeconfederatoin compagnia fignore che in lega col fuo fignore confederato po/ concedere lurto in domi/ territorio de laltro, attento che la iurifdidtìone delo luno nela \u li principi con federati,e commune che nel territorio che foffe del fignore con tra la licentia, lui' & anchora altra fecurita nio tra gnoria de laltro po per fua volunta difponere fi corno la lege vole quale de quefto fa expreiTa mentione. DeliuraiiiOTtodequeiaAevoranpintracc al combattere SECONDO fn battagli partìcubrc de oltranza. Ca£.XV* NOn fe debbe ladarc in oblio, ante e neceffario far neexpreflà mentione del iuramento che debbe/ no fare coloro quale ad oltranza hanno delibe/ rato combattere,perche e da fapere che fecondo Longobarda fatta per quelli Imperatori che in- Ita/ qlb iduffcnovolechel jmocatore ouero rechiedi toré de la lege lia ue r.i urare, 8£ no lo,puocato,& qn vno accufaflè p fu fpecv o'óe doue p necefìita foflè coftre&o nel iuramento no lo po tra iuftamente far,excepto fedicefie che p fuspeétìone ha/ i uefie deliberato combattere, &in cafo cheper iuraméto a f / firmaflè che per verita,&: non per fufpedione combattefle, debbe de uerita iurare, corno che per la coftitutione fa da p Federico Imperatore fe denota che debbeo per iuftitia tut/ te le parte de calumnia iurare,cioe defenfare ciafeuna que/ rei i de verità fenza alcuna calumnia credendo enere vero quello perloquale a combattere fe conduceno,& cofi acho radebbfno li campioni iurare de defendere b parte loro quale fenza alumnia credeno c5batt;TC,8C che li loro prin cipalidefenfanoiufta querela, poltra quefto debbeno H campioni iurare de combattere con tutte loro forze, fi co/ mo appreflb vederemo nel libro doue fe traeva de ampio/ ni,& ben che alcuni haueflenoditfo che Ifuperato e vinto fado il iuramento foflè in pena de tradimento retrouando fe perditore nela battaglia quello non potria per i uftitia ne per ragione procedere,attento che tutte le fcripture ditono Io iudicio de la battaglia non enere vero, ma falfo,8£ decift one de. Federico Imperatore,cheqnantuncheun Caualie/ ro per forza fedicefle non reftaria pero traditore referuato fi foffe accufato de crimine lefac maiefta ti s perdendo in bat taglia faria traditore,ouero fe combattefléno per altro tra/ dimento faria lo fuperato,8£ vinto per traditore reputato, non pero in altro cafo,excepto fi per capituli foflè expreflò chel pditoredeueflep traditore remanere,fi corno feceno quelli che in Padoa con tal capitanilo combatterono chel F iti pcrc^tore reftaflc traditore- •Quando folle facto per lo indice bandimrnto chr quelfo 4eli Cobattéti che trapalane il fegno fotìe rxiitore.Èa.XVI. \ nrrj csnr :{o f.r. v.i.^ .«-> 'Jy Sfendo orc&ata vna battaglia nelaquale il iudice fa/ . M 1 L*4 , ceflèprohibimento per decreto che nul lodili corri m, i battenti deueffe il fegno del campo trapanare efien do il termine per aratro defignato,ouero che de li> piarne fone comporto non folamente con tutta la perforo ma'anchora de nilfuno membro,^ quello ilquale pfumef le vfcirne con tutto il corpo integro,ouero de alcuno bro menv de quello priuato,8:oltra quello deueiTe eflère p/ ditore,fucceflé nel combattere che li pugnatori nel fegno fe appropinqunron per forza delimpeto del combattere quali cafeano infieme a terra luno co il capo de fora del fegno, laltro con tutta la perfona de fora,faIuo che la tefta, fe du / bita quale fu il perdi tore,perche pare a molti deuefle eflerc foflè & quello ilquale cafeo con i l capo defora,perche e lo principi le mébro de lhomo,pero altri dicono che quello ilquale fo membrixleueuaenere perditore per hauere forala maggiore parte del corpo. Alcuni dicono che deuerfa fora con tutti li eflère pariti per refpecto chd capo importa quanto tutto il redo del corpo.perche lulrjma fententiaa molti pare la pi» vera,pero per autorità de lege pare che quello che fode fo con più membri deueua eflere il perditore per ragione che la tefta (aria niente fenza lo ornamento de glialtri vniuerfa! ra membri, nientedi meno fodùnata la fententia data nel pfen teafoche(bndoladidaordinarionedoi còbattenti luno prefe,#Jaltro ferito grauiflìrnamente,&oltraquefto pone dofelo in collo per lo buttare forza de fora lo fegno, nel/ p quale approximandofi cafearo in terra,in modo che fore per lo fuo cafeare fora delo fegno fe ritrouato, il pcuf & trov uandofe il prefo dentro fo per vincitore reputato,per refpe 60 che per tempeftatione delo pigliato fece il fuo f uperató te fora delo fegno cal"care,perche venne ad perdere lo capo* 1 1 1 « SECONDO p ìniudi , 8t iniqua fe a5dana,peTche efléndo vf pto p cafo fortuito f uora delo fegno doue era lacqftata vi / doria,no p incòtto ne p la virtù delo inimico ne p difobedié |ia alcuna,non debaflé ellère p pditore codanato,p refpedo che no fe debbe p extre mitate attédere,quatuche fe douef fe negli extremi pundi confiderare,qn che p botta , ouero per forza delo f uo inimico folle fuora delo campo cacciato *jua1e fhia che fe moftraria per violentia d? quello hauere perfo lo ca/ po,o che per paura,ouero per non volere obedire andane de fora,fìando laltro fermo dentro delo campo,quello che fo ra folle vfdto faria perditore, pero in tale cafo no debbe effe re perditore, per la ragione fopradicb,che intrauene per in/ fortunio,& non per gagliardiadelo inimico,cofiderato che Jo hauca prefo,& ferito,©^ poftofilo infu le fpalle co la fua propria fortezza, Se ftrenuita in battaglia per virtu,de hono re,o de oltranza 1 ultamente deuea vincitore remanere. Del fegno non folo la defdicfa, ma la pena de/ non voiuntario vno trapaliate fe debbe Cap.XVlI. trapaflare el la tefta Te punire. Agionafededoi disfìdati,8^intratiinUza per guagio de battaglia a oltranza,aliquali nel in/ trare foper lo iudice prohibito che qualunche de loro fegno trapafiafle, fofle oltra che p vit% to remandTe decapitato, fuccefle che luno fo p forza de hi/ i I fegno,& quello rimafe,al iudice dimanda/ ua fententia in fuo fauore, laltro cacciato fora del fegno de/ nfgaua tale vidoria,anzi contra il nimico incomincio a fe/ rire, quale incauto ala fecura retrouo per eflèr (lato da luip vera virtù fora del fegno rebuttato che violenteméte Io bui |ro cacciato dal $o per terra , dapo li monto fopra con lo coltello in la gola, facendolo confettare effiére fuo prefone,il che il iudi// Ce dubitaua fe quello deuea alcuni diconno eflére iuftamente vincitore , de np , per refpedo che eflendo fo// £ un LIBRO fi del fegno cacciato hauendo perf o il campo rimafe vinto tale che (ultore ragioneuolmcnte non poflètte più offendere, ne in/ Tuo inimico,quale lo hatien vinto il campo.Onde il per lo infulto facto dapo per lo perditore de'o campo de/ uea efiere punito p?r traditore, Incontrario fé refponde,per refpedo che In battaglia alhora non era finita, attento che era de natura de oltranza, nebquale (landò Inno de Cotto, &hltrodefopra,luno fugendo,8£ laltro feguitando,inca/ fo chel fugitor^ouero lo foggietfo ferecuperaflè non obi fta inanzi la d.'fdictafO morte del perditore nullo accidente fegno de perduta,pur che a lultimofuperafieilfuo inimi/ co.Et donafe quefto cxemplo duno Capitan?o,quale per/ dendo molti caualieri,dapo con pochi redo vincitore, 8£p/ ciò fedeue il fine afpedare perche quello e vincitore, qua/ le al fine remane con vidoria,& quella e la fententia de ta! cafo,alaquale Vegetio de re militare fe accofta,dicendo che vna parte de exercito rotta,con la reftante p la virtù del Ca/ pitaneo fe po venire a vitf orìa,dicendo de R omulo firmila do il fugire del contrario exercito rimafe vincitore.Et Han nibale fugendovinfeli Romani . SemiramifTa Regina de Babylonia fingendo fugire Cyro Re de Perfia animofamé te al fine lo vinfe,& d: altri Capitanei dearme fe ragiona, che trouandofe rotti , voltando la faccia ali inimici al fine hanno confeguita la vidoria,tornandoal noftro propofito diremo che quello ilquale fo de fora del campo buttato , bZ fenza interuallo de fubito fe recupero reacquifhndo le im/ prefa del campo, & retornando non fe potria p-ro reputa/ re perdi tore,per refpedo che la re tornata pfta fe debbe at/ tendere al fiinedela battaglia . Dunque meritamente debbe eftere quello vincitore.alquale nò fe li poimponere delido d* tradimento hauendo ofl'efo il fuo ini mi co, perche la bat taglia non era del tutto fete untamente f inita,nelaqua] f recuperandofe pof feguendo la incominciata imprefa offende/ re per efl>re vincitore. Como vn caualisro rechiefto da hltro a battaglia de oltra/ SECONDO za che deueflè elegere iudice competente,^ eie/Te fudte fufpedo al rechieditore. Cap.XVllI. SEguitamaltraqueftionede vn caaaliero prouocato dal fuo nimico per gmgio de battaglia,alquale per lì teradel fuo rechi editore li fu Tigni fiato la eledione de larme,& del indice quale era vn Re de Corona* che li hauea lo loro: 8£ la giornata deputato in vna fua cita* nelaquale con fecurita de tutti premetteua la battaglia:per che Io rechieditore repliaua,attentochel re eledo per iu/ dice del rechiefto lo hauia fufpedo per cagione che la que/ rela fpedaua non meno a lhonore de fua corona che non : fama del caualiero,per tanto fe protetto che douefle tro uare altro iudice competente , altramente lo haueria epfo eledo: pero lo rechiefto non elette altro iudice,& venendo La giornata deputata lo rechiefto con f ue armecomparfe in abfentia del rechieditore,quello accufo per contumace tale che fe fece abfolueredal iudice per lui eledo con carico del fuo rechieditore il quale hauendo eledo altro iudice fe/ ce- i l fimi le a fuo rechi efto, quale per non hauere compari/ ala 1 to nela battaglia pretendete chela caufa fune diffinica. Se di manda perdubitations fe ftante fufpitione detproprio iu/ dice allegata dal rechiedi tore,fel rechiefto potete iuftamert te per contumace il fuo rechieditore fare reputare , perche per li dodori dicono chedkndoil iudice allegato fofpedò non debbe più procedere nela ernia, in quello che proce & delie non valeria,anchora che non fune la f ufpedione de/ clarataiufta,oiniufta tanto piucheeflendo fcripto per lo rechieditore che deueflè elegere iudice competente elegen/ do il fufpedo nem ha ah parte fatisrado,neiudice compe t*nte eledo,ma incompetente Jnccurtrario ferefponde che hauendo libera eie dione potrà elegere il iudiceper fuo ar/ bicrio.&volunta fecondo la confuetudine militare: ma in quefto fepotrianoadducere molte ragione incotrario,pche uno Repo iudicare in caufa propria,per refpedo che ha ordine de religione,8£ no fe po dare fufpedo uno Re pene it prefurne che per la iuftitu no debbe falfoiudicare,quan/ LIBRO finche incórrano fe refponde che no e iufto,perche molte to(c fono licite che non fono honrfb,& neli facti dela mi/ litia non e licito tranfportare oltra la commiflionedata , &£ fecondo li iudidi deli dodori legifb non pare che fia licito elegereiudice, quale fe prefame ellère più fa'joreuole avrà parte che alaltra che per amici ria fe debbia declinare più a vno,che vn altro,ma per exempio delamilitiafe po mon/ Arare il contrario,perche e licito nele battaglie de oltranza con ogni ingegnofo auantagio vincere, fuperare lo nimi/ co con fraudolente inganno, perche la vicìoria fta nela pruy dentia,&auifamento,comoche la fpata nela fortezza , & & inftrenuitamixtaconiuftida,&lo libello dela militia e la fpata,8£ ali ftrepiti dde arme la voce dele lege Jmperialeno fe intendeno, perche fono mute,& e licito nele battaglicele opportuno a quello a chiapertene loelegere corno nelo exempio de Scipione fedemonftrailquale conduflè la gere loco battaglia in Africa perfuo auantagio non volendo pugnare corno feceanchora Re Siracu/ fo in Carthagine,8£cornoMettellóin Hifpania cercando di conHanibalein Ittlia,cofi uerfe regione peraptitudine de propria Victoria, quando cer caua li monti,& quando la pianura, fi corno Valerio Maxi/ mo ragiona,^ Vegetiotie re militare dice che la conditionc dela battaglia e tale che quello che e auantagio a vno,e defa uantagiodelaltro,&:quelloche aiuta vix>:alaltro noce , ne mai fe debbe combattere ad arbitrio del nimico,anzi debbe ognuno combattere con fua voli tate,&: auantagio quato fe po,& che fta danofo alo nimico, perche dice Frontino che fempre Alexandroelegeua quello loco ala battaglia nelqua le haueflèpoflùto meglio fuperare lo fuo nimico.Se lege ari chora de Cefaro che fempre cercaria combattere doue era lo co più commodo ala fua vidoria,& cofi anchora dice Fron tino che Paulo Emilio capitaneo RomaocóduiTeli foi exer citicontra gli Tarentini quali con gli feorpioni lo infultaro* perlaqualcofa lui puofe li Tarentini che lui hauea capriui p murc,& fecurita deli foi caualieri,fimelméte Nicofirato do cade Etholi centra gli Epiroti ^curaua la fa/ute di foicaM TERTIO tferi,& Philippo Red; Macedonia in Grècia confeguifeta vigoria, retenendo li ambafeiatori de inimici, liquali (bua / no Tpcuri per hauere mandati tanei de Romani fi ii legati:& de molti lege che con afluria hanno li capi/ loroinimi/ altri ci fuperati.Et Frontino fcriueanchora de moiri ftratogema fono fìat- vinte le battaglie. A nchora per que ftaiparte fe adduce vna ragione che gli armigieri grandemen te, per lequale te nela fecurita deli principi feconfiderano,& hauédo quel no denegano, corno fe lege in Liuio al fe ptimo libro ab vrbe condita de vn Francefe che fece batta/ glia con lo Imperatore in vna pianura vicino a tutti doi li ex la fecurita del loro erciti .quale era fenza nulla fufpitione de loco. Anchora TI to Manlio pugno con vn btino nimico de Romani virinole xercito contrario a vna tratfa de dardo: il fimile fcriuean/ & chora Liuio nel fecundo libro de bello punico de vno caua liero Campano quale combbattete contra vno caualiero Ro mano vicino lo exercito deli inimici fenza fufpitione alcu/ na^ilfimiledefcriuede Tito quintoquale combattete con Badio campano fecuramente vicino lo exercito cótrario fen za fufpitione de loco, 3C de iudicequali hauédo fecurita del cafi non foglionoextimare,quefte& molte fepotrianoadducereper luna,&per laltra par te,fe remette pero alo iudirio deli extrenuiiFimi principi^ *ltjri caualieri più experti ne Urte militare. prindpe,intali altre ragione a Se lo rechiefto a battaglia non trouara loco,ne iudice,fe an dare deuera a loco Cvlueftro: folitario a combattere col & rechieditore. Cap.Xl*. Vandofonevnprouocato rechiefto che de/ ueilè loco ficuro,& iudice trouareper fare la quando non lo trouaue.Sedirnanda fi e tenuto andar battaglia in cafod.^ oltranza dubio, rea combattere in loco fo! icario <x>n lo fuo inimico co// mo che fufle in felua , oueroun bofeo , attale che non fuf feno fpartiti , ne prohibiti per non etìere uifti , perche al cuni dicono de fi , che fcgli debbe andare , per refpedo LIBRO che la neeeffita f a molte cofe licite che Temo iltidte ,& per/ chela fpata e iudice: 8£telrimonio manifefto de quello che torna dala battaglia féza ferite moftra eflfere lo vinàtore,co mo per contrario quello eh e foflè morto,o grauemente feri to faria teftimonic del perditore,»: per quello fenza iudice fe po dela battaglia la Tentenna reportare ; perche le ferite monftrano efière iudice. Pero incontrario fe rifponde per demonftratione dela ueritache ciò facendofe faria centra ogni ftile de cauallaria,8£ centra ogni antiqua confuetudi/ ne de arme che uole la battaglia fia celebrata in prefentia de alcuno principe,^ de molti Cauallieri ala determinatione non altramente;^ facen/ deli quali eliudicio fe remette, do il contrario faria cofa turpi ffima fora de ogni difdplina militare;©^ faria coftume apertamente ad uiliflTimì beccari/ & ni,rufliani,&g?nteplebea,quali fono da eflère puniti da! iudice dela publicaiuftitia;&; perche le cofe che non fono laudabile tri non fe debbenoufare per gli Caualieri,ne perai nomini degni; per quefio fe dice chel Caualiero prouov non e tenuto andare in loco folitarioper le ragione feri R omani quali faceano le loro batta/ glie nel loco quale eracommune ali exerciri non andauano per lochi fyluagi doueron haueriano trouato iudicio de Cauallaria;&r per quello fe conclude che le battaglie non fe debbeno fare neli lochi,quali non fono degni de caualieri cato pte de fop ra de molti per combattere. Firoffcil fecondo Libro. TER T IO incomincia il terzo Libro, nelquale fe tra/ eia del guagio de battaglia. Deb giornata deputata al combattere. Cap.I Erche nel primo libro fé defcriue fe il uoato,ouerore.hiefto foifeauilato per litere de lo Tuo nimico che deuefle elegere larme,8£loco,8C iudice competente re/ oltradequeftoil tempo de!a Itrouare: & J'giornata,perche e da notare che hauendo per fugire la battaglia dicetfe eletìoiliudice,8£ torme: & che in fpatiode uinti anni uoleria combattere non faria hi/ fto afpedare fi logo termine,perche faria un nonetto f:hifr fare il combattere perla longezza del tempo. Onde per le/ uare tale mterruptione per confuetudine,££ ftilo de arme fe dice chel termine ftatuito nondebbe edere più che fei me fi,infra liquali fel rechiefto non troualle il iudice competen te,8£ lakre circunftantie ne:elìari2 mìa battaglia fe debbe/ no per il rechieditore infra altro termine rccercare:& in ca foche lui anchora non lo trouaffe faria iuftamente lo re/ chiedo ab Coluto ne lo potrà più resecare per tale querela p refpedo che la battaglia e odiofache più pretto fe debbe cuitare che permettere; fi corno dice la longobarda lege -V 8C per quefto eflendo fpirata la dfterminatione data per fegui re la battaglia fe debbe dapo intédere il c5battere;8£ potto ; che il rechieditore dala a logo fpatio de tempo palùtojde nouo trouafle il iudice competane -,qualedurant^ lo termi/ ne no potetetrouare de nouo recercalTe d prouoiìto n5 fa/ ria tenuto refpondere per rcfpecto che la dianone ftatuita, 8£ pallata ;referuato fel rechiefto cer calie la emédatioaede lefpefe fade nel termine nel cercare d 4 indice per ordina/ tionedeia battaglia faria in fuoarbitrioilcobattere ; 8£ de nouo e da (apere anchora, che la dilatione deli fei mefi fo inducìa per cuitare la f raude che fe potefle commettere nel <kfcrirc dela fornata per longa dilationejpcrche trouato il ' LIBRO ' iudice folo lui ftatuire \oco,8£ la fornata cioè Iti «le piaza de tale citade,8£per lo prouocato hauereHufto terminerei/ quale fepotria esercitare per prepararfe nel a battaglia paf fato quello non fe potria iuftamente excufare. Deb giornata data per Re Carlo, & Re Piero de ragoa battaglia in Bordella. Cap.I ala U e congrua cofa a lordinata materia de!a gior PErche nata fare mentione de doi principi fereniflTimi ReCarIo,&:deRePierodi 1 cioè» R agora delibero la lo ro battaglia dirTufamente narrare.Lt primo direma che eflèndo de pado infra de loro fopra lifola de Sicilia da/ uante il Papa,&tuto lo collegio di Cardinali feconuenero de fare battaglia in vna Ifola Bordella appellata , quale e? Re de Anglia con cento Caualieri per vno ciafeuno obligadofe folto la pena dela perduta delo regnoor de reimnere per traditore^& peri urio quello che a tale eonuentione contrauenefte1v*i5!e Re Carlo coparrendo ala giornata parato ala battaglia con li ordinari! Caualieri, nel quale loco il Re de Franzia conia fua militiaa vna giorna ta fe auicino fecondo def criue ne la hyftoria Joan Villano per non comparere Re Piero,ReCarlo Io fece bandire: rpèro la hyftoria dice che Re Piero arriuo ala giornata d fera del imperio del & ' in hora; tarda dinazi tardato p dùbiodel li ofticiali del Rede Anglia difiè che era Re de Frazia quale era la vicino, & era fu o fofpe do ilquale partendogli» denouo volea combat tempero altri Caualieri diconoche lui ariuado alhora tarda accufo la contumacia de Re Carlo,ma la hyftoria dice che gionfe la fera,& partine la nodefen za afpetfareil giorno fequente,&perqueftolaqueftionee fe Re Piero la fera campo corno dicono li Caualieri quale de quelli foconrumacefe Re Carlo quale non uolfe infino ala fi/ ne dela giornata nel campo afpeaare,o fe Re Piero che ^ venne al i / #\)nfealhora tarda dirx>p ^jl fa fi+ré feno molti argumenti per fare R e Piero contumace atten/ lo che la battaglia perfonale e pugna de una giornata inte/ gra,fi corno dice miflèr Baldo,il rechiedirore ha termine ' & prouare con la fpa a al Tuo tutto vn giorno a combattere: inimicolafuaintenrione,cof!anchorafimilmente laltro a defendere, perche non hanno più tempo che tutto il giorno 8C per quello debbeno comparere la mane,atale che bi fo// tutta la giomatajTabiamo tempo de combattere p finche (evedeailfinetón3è^per eflrre la mane hora più difpofta confiderato che lhomo fta piu fo rte,8c più 'iobno per tale refpe&o laltro non poma dire potere alhora tar/ da comparere per defraudare i tempo de lintegra giorna // ta, non e licito che quello che fe ha da fare per propria vir/ tu fe deueflè con aftutia de interfugii ne lhora tarda per fongare: perche quello ilquale e obligato de fare o de dare a tutta vna gì ori òta ,ou ero de vincere 1 compagno per bat/ taglia non fé gli debbe vno minimo tempo dequela toglie/ gnando I i re dala parte aduerfaria:8c per quefto non fe po aftrengTe 1 nel combatte re,8£ in vna hora che la tardità de luno no deb be nocere a Ialtrofe per confuetudine la battaglia da perfo na a perfona fogliono cominciare nela prima hora del gior ix>,&nondelultinvineUqualedebeelleref[nita per que/ fto non fe debbe in quella cominciare^ perche lo princf/ 7 pio del giorno e del hora chel fole fe monftra fopra dela terra, 8£ non nel tempo che p la fopra uenente nocre nafeon de li foi lucidi ragii nelquale demonftraeflèreil fuo fine, SC per quefto che arri ua in hora tarda dela giornata deputata quando e da explicare vn f atìo loquale recerca tutta la gior nata , fi corno la battaglia perfonale che potria durare tut/ to vn giorno nel quale ale volte fe vede che luno non e* de corno in altri cafi hauemo narrato, Et per' Re Pieroarriuando la fera non fe può andato a tempo ^Et dicenTanchora che doue' laltro fuperato quefto fe dice chel dire efièrc non e exprefla horajeerta fe aebbe , nel hora folita f «età comparere per uedere la uerita fe debbe , & con giongw 7 T ' LIBRO a tempo de bito:attale che jwr di (cernere il vero fci tempo de vedere,8£pe «aminare il facto 8£ non per ingannare, 8£fugirett tempo neceiTario,altramente tutti li ludici non folo de arme, ma iudiciale faria in potevate del aduerfario termine nel comparere nel final pundo do/ la ttufa/&: perche la Contumacia de e Piero mani fedamente fe-demonftra che per deferire il uenonbaftafll* il tempo deliudicare R doueua comparere con cento caua li eri, 3C comparfe folo» fconiofcinto,8idefarmato contra la fua prorniffionedeue riaefiereiuftamentc conmmacej^ncontrario fe refponde contra de Re Carlo che lui doueua efiere il contumace, 8£ prima perche dice la lege che non po dire elìere comparfo nel iudicio colui che non fta fermo fine al fin? f Secondari / amente che al contumace e permeilo lo comparere per fine che lo iudice nel loco del iudido fe ritrouiiapprefib che lui tima tardaza noce.Et perche lui timo tardare fo ì.Re.Car loJ&perchelo Re Piero era excufatoper la fufpirione di Re de Franziailqualeera viano a vna giornata con tutto il fuoexercito,perchelacaufa era iufta de nonandire per locofufpetìo|Étoltra quefto,quello che e tenuto andare in certa giornataper fare exercitio in quela ha tutto il gior/ no integro e exequire quello. Et vno ilquale fuiTe chiama/ to per certa caufa nondebbe partire fine in tato che la cau fa no fuflè perfecraméte examinatalpche no fedebbe par tire dta to dal iudicio fenza licentiadel iudice/Et perche la battaglia Ce potria fpacciare per una pota di fpata,6i in ter minede una hora f epóno dare,& recipere più de mille fe/ rite/EtquaE la battaglia tra doi caualieri da perfona a per/ fona comunemente in breue fpatio fe fornifle j8£ P er elle/ re Re Piero comparfo in tempo nelquale fe potea cóbat/ tere non obftaua che deuefleno totalmente f ugire ilfado; /^perche fe fcriueinftratogemate de Romaniquali con af ' tutia,&diuerfe fraude ingannauano loro nimici quali con quelle fuperauano( fi corno habiamo dido nel fecondo lì bro.) Gì >de per v olere la queftione dubia ventillata fra doi R e decidere fe po commemorare quella degna audoritate che dice TER T IO ' che dice non fia nullo cheiudiea li fieli dii Re rxcepto Dio ^ perche ££chenonfia nullo che condanni il frnfo regale, il mio piccolo ingegno non baftaria al iudicio de doi R e iu/ — • / , • & dicare,accioche non mi intraueneflè che niftuno de loro di/ cefte a me quello che difiè Re Corradino al iudice quale lo condanno a morteala cita de Napoli per decreto de Re Car 10 primo,nel pronunciare dela Tentenna pronundo quelle parole.Serue nequam.Serue nequam condjnafti filium pri cipis nefeisqa par in pare no habet imperi u.Lequale parole in effecìo quefto dicono. Seruo iniquo Seruo iniquo codani 11 figliol del principino fai tu chel paro cotra de laltro paro non hapotefta,Ma perche li principi fono miniftri del- le/ ge ,8£ volontariamente Te vpleno fottom tt ?re ala iuftitia fc condolalegediftinguendofiico, che fe quello ilquaìe gion/ fe prima,& afpecto Ihora folita nel partire , &con licerti* del iudice Tene ando,ouero feal tempo che gionTe laltro, lo iudice era dal loco leuato era finito lo campo>la giornata:8£ lo iudicio o che hauefledato fnitentia in contumacia del ab fente,in fauoredel prefente, quello farà contumace,che di f ferite lo andare ne Ihora debita infuto a lultima: excepto fe hauefle allegato alcuno iufto impedimento perloqualepro/ uaflfe li fo impedito il compare nelhora deputata fe deueria reftituirela giornata, & farfe , la battaglia coftando in vno al tro giorno/ma le con propofito hauefle fubterfugita la gior nata norvnauendo iufto impedimento ,ouero che valutaria niente Ihauefle lui per aftutia procurato,non fe deueria più audire,& quello fe reputa a gran fapientia,8C prudétia del Re Piero che eflèndo impedito dalo Re Carlo ala Ifola de potendo altramente prouedere per volerlo leua/ re dalaimprefafo contento acceptare la battaglia campale con cento jaualieri contra de Re Carlo, in quello modo lo Ieuo da quellopropofito.perche Re Carlo hauea gran fperanza de vincere la battagliale contento per auanzare li folade Sicilia fenza altro i mpedi mento, re Piero bàttei) dolo remoiiò dati Jtalia Re Carlo con tale fperaza lo leuo da proposto con quella ailutt intuxtione vfando quella ftra Sicilia non & & F c _ < i cf LIBRO ; tòg mita,como faceanoli Duci d: ~ Rommi cotra loro hi mici» fi com ojìauemo de Copra in libro/pero un capitulo del fecondo il Papi fapendo che Re Piero non era com/ parfó con li Coi cento cibali eri ala giornata prò m:fà: Siche hauea vfatab falfa afturia lo excommunico,8£ dettello per periurio:8£traditore,8£ più che lo priuo delo regno de Ragona .fi comò più ampiamente defcriue la Hyftoria de Ioan Villa no: 8C de altri hiftoriographi aliquali referifco lamia narra tion.\ Q,uadon?la deputata giornata ala battaglia foprauenendo a vnodeH caualieri impedimento fedeuera eifcreexcufa to,o fe procederà in fua contumacia. Cap. I II» , E Da vedere appreflb quando foflTe deputiti nata de combattere a tuttta oltranza per lierirdeliquali folle la gior/ doiCaua luno impedito per neceffita de non potere comparere ilquale mandane a fare la ex cufatione al iudice allegando Io impedimento .Se dubita fe deueria e.Tere odito,perche fe dice chel iudice debbe atte dereala fcufa feeiuih,8£ v^raladsueraadmettere,&:quan> do folle iniufta non la deueria odire,8£ fe fole impedi men/ to de propria infirmita,detempsftate, de acqua perlaquale hauefiè di pa ilare, o che fo Te impedito dal fuo fignoreilqua le facelle guerra con altro principe,8C nei fuo aiuto fe ritro mlfe,ouero eh e non fepoteilè partire p efiere molta guerra contra fua patria,per lo honore ddaquale e obligato pugna ce,ouero peraltri ulti impedimenti non potefle andare nela battaglia,! tal cafo faria tenuto de andare ce Ilari li impedi/ menti.doue fe debb e intendere che quefti tali impedimenti non fiano fìcti,ne per altutia procurati,ouero che non fe ha ueile fincto nel extremo termine del comparere, foprauené do per fui colpa lo impedimento alhora non fe debbe per i Io iudice admeetere,ante procedere in fui contumacìa,nela quale accafeando lo rechieditore, Caria lo rechiefto abfolu/ to deli querela con infamia d^l r echieditore,da ckuere etfe/ TERTIO re reprobata in altre perforai battaglie, SC quando foflé con turnice lo rechiefto fe de bbe corno confettò códennare del delicto,perloquale erano d-liberati combattere con fua in/ famia, 8Ìreproc:ìa,8C pero fogliono gli caualieri in fimile caifo douefe allega infirmi ta proteftarfe che tale infirmiti fe cau fata per timore dela battaglia, nelaquale non fecono/ fceahauereiuftitia,8£ per timore de efière ofTefo fe e in/ il tempo del combattere , corno hauemo in vno altro capitulo narrato de quello che moreffe nela-gior/ firmato nanci natad?la battaglia. Quando nela deputata giornata la battaglia non fe potefle finire, fe deuera eflére data altra gior/ nata. Capitulo. UH. Ogliamo anchora vedere fe farà deputata la gior/ nata fra doi caualieri disfidati per guagio de bat/ taglia,nelaquale potrà finire fe fe debbe non in altra giornata retornare nel combattere , attale che la di Prenda fede fi ni fa. La longobarda lege dice che fe debbe reftituire la impreCa per farfe in vna altra giorna/ ta.Etmilfer Baldo dice che fe vno disfida il fuo nimico de volerlo ,puocare in tal giornata con la fpata vn tale delido, non lo puaffenela giornata non lo potrà più p non fe da noua di / latione,&: quella contrarietà fe folue,perch: quado per im pedi mento fuccedente nel combattere fe impediile li batta glia, in modo che non fepoteile finire fe debbe dare altra giornata,mi qumdo non fuccedeife altro impedi méto chel in cafò che battaglia prouare, perche in tal battaglia rechieftoauda:e,&: virilmente fedefenfalìè, in dalo rechiedirore nò fu ra ìè no fedeueriadaredilationein recercare, referuato che altra giornata,perche lo re chicùo e abfoluto,fimilméte anchora quado Cedo no haueife pmelfa modo f uperato iu tutta La giornata.alho il iudice fpar/ la battaglia finirfe,no fe debbe quando più foliéno per pacti conuenuti che deudKno tato cóbattere per fin che luno,olaltro fate F li LIBRO vmto,morto,o defd?cìo,fi comò meglio t dido T vno altro capitulo defbpra douc fe pia delo loco in nel fecondo libro. Quando vno deli dis fiditi a certa giornata voleflie prouoca/ prima re vn altro caualiero fe'quello potrà dire fatisfa ala battaglia ,8£poi te fatisfaroio. E Da vedere anchora fe doi caiialieri hauefléno gua/ gio di battaglia a certa giornata in cafo che vno de vn al/ rechilo po/ quelli obligati inanzi la giornata rechiedeflè tro per guagio de battagliale quefìo teflfe Cap.V. refutare lo combattere per refpedo eh? quel lo rechiedf tore e obligato pri mo ad altro, che non a lui dicendo che pri ino fedfueffeabfolufre dala prima querelai dapotrouan dofe in fua liberta li haueria refpofto,quando lo rechiedito re refpondefle che batfafle per tutti doi, f e dimanda fi la pe/ orione del rechieflo e iufta che lo rechieditore fe abfolua de la prima obliganza. Perche fe refponde de fi per molte bone ragione. La prima e che elìéndo quefto rechieditore nouo ob ligato al primo,8£ elìèndo fupe rato dal fecodo veneria a viri cere vno obligato quale trouandofe prefone de doi p^r ragio ne faria primo aftredo da quello che prima lhauellè vinto, per quello po dire il fecondo rechiefto trouandofe epfo ho/ mo libero, 8£ lalrro obligato non faria per epfo il combatte re,ne per vincerete per eflere vinto da vno ad altro obligato X {\ v La terza ragione e eh si obligato e de tale conditione che libe ramente nun po defponere de fua perfona per eflere obliga/ ta,Ia quale fepo dire eflere corno che ferua de quello a chi e obligatain tato che Arinotele difle che pero lo debitore fem pre voria chelfuo creditore non fofle nel m5do,Et vole An v4 dreade yfernia che la obligatione perfonale fia fpecie de fer i uitute.Onde hauendo quello tale obligatione de intrare con laltro nela battaglia,nelaquale verifimilmente ce po incorre re morte,captiuita,o feruitu eflèndo prefo da laltro,per que fto fono de difpari conditione,8£ perche tale battaglia recer ca parità de flato libero(fi comò de f opra c dicto )potria f uc tertio te&t che! prouocante obligato vincete il fecondo dapo foflr dal primo vi nto, fuprrato con infamile/ prcfone de vno infame re/ neria ad etere il fecodo rechiefto tinto iiìconueniente fe volereeuiui-e per Impero probato. Voexitodt! a quale de di-bbe abfclueredala prima battagli rechieflo & & monitora fel fecondo rechilo deuera combattere con edere dal fecondo attefo che dando vinto da! primo potrà dimanda, &im repulfato.Et que ftae la iufta decifione de tal intra quello che tene guagio de battaglia non debbe lui, pero re in gioftre , ne in torniamenti , ne in nifluno altro prelio, ne debbe fareexercitii neliqualì potette incorrere alo fini// nela giornata impe/ ftronelafua perfona, perche eflendo per cafo fucceflò per fua co! dito de non potere Combattere pa,8£defedo,eflendoandatodouenongli fofieftato necef fari -,fe potria iuflamente nela^ornata per còtumace repu/ tare,negli faria admefla la excufitionedeto impedimento, inimico quale audacemen/ anzi faria dato lo honore al fuo r difpofto co iearme foi parato,8c giornata ala te comparse fe debbe guar coparere.Aduque debitamente deUfflè Como tìare ciafcuno disfidato de non pigliare altra imprefa,ne fa alcuna defgratia gli potef re ofTicio,ne exercitio perloquale giornata; per/ / intrauenire, perlaquale folle impedito ala fe che per vii the oltra che remanelTe parditcre li faria importo excufatione de tad? andatamente lo haueflè procurato per t non volere nela battaglia comparere con grandiflima infa// mia delo honore f uo Caria da tutti mitemente reputato. foflèno dis fidati ad vna certa gioma/ mafia la deputata giornata combattere oltranza con vno alcro,& foffe da quello vinto, Quando doi «intieri ta fi vno de loro ad tutu giorno deia # defdidofepotraeiiere pero reprobato nel Cap.VI. battaglia deputata. E dimanda anchora de nouo de doi Caualiert che te/ nuto guagjo de battaglia de combattere ad tale giorna/ prima ta con pacto,& couentione fra loro firmati, f iti & LIBRO * che in quella fianopenaenuti,lo rechieditore da vno altro Caualiero in fimile battaglia fuperato, vinto , defdido perche haueria daeflèreiulhrnenteda ogni caualiero repro bato Corno infame,periurio,calumniofo,ouero che com/ metteflè alcuno deiicìo,o tradimento perloquale leuafie fa ma de mal Caualiero de non eiìère admelfo nelo combatte/ re con vnoaltro honefto,&; virtuofo caualiero . Se refpon/ de che hauendo mutata la fua conditione da bona in & ma U fama po enere dal uo nimico recufato nelo combattere co l lui per edere in fiato de mala conditione, che fe al prefente volete vno altro rechieditorc a guagio de battaglia non po tria per la mdefpofitione deb reproccia alaquale e accafea/ topern^ncamento,delidocoinmefìodopo la conuentio/ ne fatfa del combattere i n tale giornata, fe intende fe lo re/ chieditorc durante il termine del fa mìa de reproccia,ma che fe troua fe tempo non accafeo in in/ conferue nelo (lato, nelquale quando accepto la disfida,»: fece la conuentionc. Onde finalmente fe determina che iuftamente fe potrà re/ Cufare vn Caualiero nela giornata dela battaglia quando da polo guagio acceptato per fegno deb combattere farà perf & gioratodefuaconditioue,&: fama, potrà etere dal re^ chiedo reprocciato(fi cerno di fopra e ditfo)&: fimile diflì/ tiitione fe fa del rechieditore quado il rechiefto fote de fUQ prometta mutato in male che non fari* tenuto co lui cóbattereper la noua reproccia acquifiata. bono (tato dapo la Finifleil terzo Libro. : nela fua prouincia non fe trouate fimile a quello de forte z/ *a,alhora fe deueriano dihnbuire li campioni de vai equa htalecondolaconftitutionepredida,©: lalege lonoobar/ da,pero quefto non fe obferua de confuetudine,ma fedeb/ Quando li caualieri deliberailéno combattere con fpate za arme militare. ftn Cap.lJJ. I j QVARTO ! Jncomìpdaìl^uartolibrojnclqaaleiefra^a deb eletìio/ Cap.I, nedelearme. mi ^Wffi|M^ ||ÈMtaM£J sft^) fàtr 1 tVT: El primo'capitulo del preferite libro fe de/ comò tarme deli disfidati per gua/ fcriue: fi gio de battaglia debbeno efière fecondo li conter.tJonedelz patii fermati tra loro fc con lanze,fpade,daghe, mazze con quale la fe voglia altra ferrate , o armatura, fecondo deliberatone debbeno combatterei* ero licito a ciafcu/ deputate altre picco/ no de loro portare oltra quelle arme corno fono li cortdli,pugnali,quàtrelli,con liquali fe pof fino preualere nel necefiàrio,quantunche non foflèno no/ mianti tra loro capi tuli. Similmente in battaglia pedeftre fc po portare arme longh^8£ piccole corno fono brocchette* &ponzoni,&:de limile natura de inftrumenti de batta/ glia perno alchuni fogliono mefurarelearme, alchuni no le curaro che fianomefurateima quando b battaglia foflé a tutta oltranza fe potria portare ogni generarione de arme bc in cafochelrechie/ che non folTéno (pacificati neli patii, & (lo non haueflè facto eledione de larme farà ne larbitrio de brme che volefleno portare nela battaglia. Perche Imperatore nela conftitutione del regno de Sicilia che larme fiano equale,pero commune cofuetudi/ ne quale fe voglia de loro potrà vfare quelarme che meglio li parerà non contrauenédo ali pa#i,8C pche fe narra de vno tutti doì deferiti? Federico • . noftro reticola ilquale armato ligiero fe fece conducere nel piccole apte (leccato certa quantità de pietre filice tonde , & a menare a bracciocon'equalepercofièil fuoinimico,in mo & do &: in tal ma nera lo oflefe che dappo lo all'alto Io vinfe <(tiperollo,fi comò fece Re Dauid al gigante Golia ilquale oc co pietre De vnaltro Caualieroancbora fenarra che por to vna quantità de giaudrine dentro del fìèccato lequale in di con quelle infultandoil fuo uerfi lochi fe fixe in terra , £ .ciic nimico quando tirandole & & , quandp fugendole fempre r mi LIBRO con none oflèfe fe adoperaua tale cheata finf nmafe vinci/ tore.Et per quello fe denota chel nimico fe d»bbe con ogni fubtile induftria,& ingegno fuperare cercando qllo dfliberafle contra deteadoperare,tu cotra che Uri epfoco ogni aua tagiofe sforz a adoperarlo per faUiatione deb vita defidera taa ogni generatione de animali. Pero quando feccmbattef fc per amore ,per voto,o per monftrare la virtù Te debbe fez guire fecondo la conuentione deli patii fenza alcuno auan «agio de le parte,perche dice lantiquo ,puerbio,per amorefe fanno de gra tratfi, guardate del auatagjo chedano n5 nato. rabW ori". ^ckDQOB ; sTiò». Dele arme fecondò la lege Longobarda. \n . ' • , .vJ.'-.b ; Cap.I J, VEderemoappreflò fecondo la lege de Imperato/ longobardi quali foronfc inuentorì in Italia del combattere per guagio de battagliale debbe corti ri & batt Te con fcuti baffoni con armetfo, fchi/ «eri,faluofeIa battaglia folte caufata per diledo de infide litate,perche alhora fe de ueria combattere con arme milita re.tt quado la battaglia fe fa Co baffoni debbeno eflere equa li»& in cafo che nel combattere fe rompefieno fe debbeno deli altri prouedere.Pero quando cobattelTeno con arme mi rompandofe non debbeno predere laltri,perche fe ìm putano ala fua mala fortuna,^ ir. cafo che vno cafeafie no debbe rflere fubleuato fecondo la conf uetudine deli oltra/ litire mótani,8^ Italici cafeando larme,ouero rópendofe in batta de tutta oltranza no potrano altre arme recercarè,p ref/ gita pedo che pare p diuino iudicio intrauenga,attale che la bat taglia fe forni fca,referuato fe facefièno altri paéh",neliquali hauefieno deliberati d rópere tate laze,ouero de correre tati colpi toccati co laze,o co halle quale rópedofe potrano lai/ tre repigliare, ma p euittare il piculo elìèndo cóuenuto de co battere co fpate farà licito portarne due,o più p fua voluta. Quando li caualieri deliberaflèno combattere con fpate fen za arme militare. iì ii T, Cap.lll. 0.VARTO hauen vn principe cimpoilquale vedendo che haueano deliberati fare mentione de do? caualieri quali ACcade doneguagio de il « battaglia obtenere da per patto cóbattere d°farmati folo con fpate fen za altre arme corporale, &c5 quelle ogniuno de loro mon/ Arare ilfuo ardire defenfare la fua ragione, 8C defendere la vita fe polìòno in modo che ogniun de loro parea vn rabiato, 8CneIa giornata drago non voi fe che la battaglia fe facete vedalo che era pi conueniente a viliifimi bcccarini,che a va lorofi auialieri,8£ ripe,8£ in fimili fummamete fo laudata la fnlade tal prin cafi p degno pricipe qfto fariada fare d- no pmettere tal battaglia,re(eruato qn con arme militare in pte armati,8£ in pte deformati cobattefleno no faria apertenente abonicaualiericobntterefenzatuttele arme neceflàrie aio capo exercitio militire,&: corno boni caualieri fog'ionoinel in fimi le impfe esercitare loro valorofepfonep cagione & dedernóftrare loro forze,& defenfare loro iuftitia,& deferì uefe ne la longabarda legeche la battaglia fra caualieri nó fe deuera fare Co baftoni,ne co pietre,referuato quado fofléno li teftimonii c5trarii,pche alhora deuenanocóbattereco ba/ ftoni,& feuti p prouare chi de loro hauefiè ditfa la verita,8£ accade che venédo in Jtalia doi Caualieri oltramotani p co/ battere defarmari folo c5 fpat?,& pugnali hauédo obtenu/ to il capo libero puenédo in notitia del iudice alquale mol/ farli ti caualieri fupplicaro che no pmettefle fi crudelmente amazare fopil principe reuocatoW capo, facta tra loro Co Cardia il iudice de alchùe parole excufatorie fe deuefleno & p dire p il rechiefto fe retornorno nel loro paefe doue efìTendo peruenuti hebbeno fra foro nono rebatfo fe le parole diete dal rechieflo erano defditfa fi,o no,pche feguironoua imp fa in vnaltra battaglia,^ pquefto alfine deìa prefente opa deferiueremo ad pieno dela defditfa como,& quale fe deb be fare fi p il rechiefto,&: fi anchora p il rechieditore che in/ traueneno a fimile battaglie che f e fanno da pfona a pfona * f iniflfe il quarto Libro. LIBRO, l . • Jrtcomincìail quinto Libro: nelquale ferraci de%a pioni, quali fe danno nela battaglia per caualie ri i che de ragione poflònodare campioni. Capi tu lo. I. K^^==i I, El primo capitulo del quinto libro fe de/ j ferine che generalmente quando fe vole fe/f^^O combattere per guagio de battaglie, ouero yRj^^T ! QifdZ IMu 1 1 ! hk altra cagione da perfona a perfona a ciaf cJiadunoeneceiìJta Refendere la uita Aia con il ferro, f eguitando la doctrina del au Btìore Saluflio, quale in f no catellinario in perfona de Cate! lina ornano giouine gagliardo parlado ali foi commilito ni dicea, Fratelli la fpata e fola la vita nofìra,&: per quella bi fogna eflere apertalo fiati gagliardi,^ per queffo ogni re// ' R chi(fditore,ouero rechif fio debbe combattere perfona,referuato quando recercane e fendo & lo prouocato la la dignità con la propria del fuo honore non le rechila de homo di minore conditone degnoralhora fe potrà dare vn canaio/ quale per lui co/ battefie,& quetfo fe troua fecondo la Iege longobarda:& la ragione ciuile,&:pf r la conflitutionede Federico Imperato ne fimile pi u & equale al flato del rechieditore re nel regno de Sicilia recerca equalita nela battaglia,pero le Io inferiore de conditione ncn deuere a combattere vo prò// uocare il fuo fuperiore,referuato quando combattere volef fe il vafallo con fuo fignore per caufa de infidelita : chel va/ (allo imponete al fuo figr.ore hauere cómefla centra del fuo fconore in tal cafo non potria il fignore dare il campione,ma deL he perfonalmente col vafallo combattere^ corno appf fo più diflufamente vedertrr o.)Et e da fapere che in crimi/ ne de lei a maiefla,o per tradimento dela patria,o per homi qdionon fepopercampionecombattere,mac61a propria perfcna,&infepte cafi e premete dare il campione,» co// mo appreiìò diflufamente vedererr.o. campioni che folìèno fuperati,o chi combateflèno eonfraude. Cap.U. t)eli mQ ( 'Q.VINTO Vando vn Conte, Duca, Principe,© qnat voglia altro fignore dette vn fe campione hi ca/ fo che folle in battaglia fuperato fe po dire fuperato dal vincitore del fuo caro fui enere pione, feruato fe fraudulentemcnte il campione fe haneflè fa ciò fuperare,& vincere per fraudare lo honore del fuo ù/ gnore non hanendo fado il debito nel combattere, farà pa il campione,ma £el campione fenza frande fe recredef nito fe,ouao confettare il deliéro,in quefto Federico Imperato/ re fece conflitutione che faria vinto,& confefiòil fuo fignov che lo defie,& fecondo la lege longobarda non fepo da/ re campione excepto in cafo de impedimento:»: quando fai re ra permetta la battaglia il dare del campione e per priuilegio deh dignka,&- quando il prouocatore foflè inferiore del re chiefto:& pero dille chel campione debbeeflère equale del Ciualiero ad chi e dato per combattere che altramenteVe po tria per iuflitia reQufare,como vederemo appretto. De certi cafi in liquab e licito dare campione in battaglia de oltranza. --r fe< Capitulo.lIJ. ' ••; r-J LA battaglia che fe fa per oltranza perguagio fe deb b e fare per H principali di fridati ireferuato in certi cafi,neliquali e permeilo dare campione.Lo primo ca(b e, quando il rechic di tore,orechiefto non fotte perue nuto in età de dece $c odo anni fecondo la longobar/ da conftitutjone no debbe ettere de etate meno che vinticin/ que anni: &: cofianchora il campione debbe edere magior^ j\e quella etate. Lo fecondo catare, quando vnde loro fofle de età decrepita, ouero i ferma. Lo terzo quando lo feruo pcrtrndeflé libereaté centra lo Tuo patrone dicendo eftefe li / tria & volere de ciò combattere, il fuo fignore glipo/' , dare equale campione .Lo quarto e,quando fotte perf> •bero toa ecclefiaftica,ouero donna vedoa, o quado folle vn Cor LIBRO prouocato,o prouocante con vn da meno de fua conditto / nr.Laltro e quando vna donna foflé accufaca de adulteri o^ fiÉvoleflè defendere per armeeflère fattamente accufata, nelquale cafo debbe dare il fuo marito,ouero alcuno altro per campione, ^fecondo la conili turione ogni impedito da impedimento perfonale potrà dare il campione,ancho/ ra che haueflé dignità o nobilita eflèndoda vn ruftico prouo cato potrà dare il campione ( fi corno e dicìo de (opra ) fe/ condolaconftitution,& la lege longobarda perlaquale e indù do chavnoferuoaccu fato de furto potrà dare il pa/ trone per campione, pero fe debbe obferuare fecondò la confuetudine dela prouf nda,o dela cita,nelaquale accader! no li cafi de darfe,o de non dnrfe li campioni fecondo lar/ bitrio del iudice,ma fecondo la Decretale li clerici non pof fono perforalmente per campione combattere benché fof fe loro permeflò per antiqua confuetudine, quale e flato tol ta per lo decreto. Como li campioni debbeno efière Cimili. EDafapereanchorachequandoIa Cap.I III. battaglia perfo/ naie fe fa per campioni fe debbeno elegere per i! iudice elqualede fortezza,perche fe luno trouafVe vnfortiffimo armigero per fuo campione tale che Gela fua prouinda non fe trouaflè fimile a quello de fortez / za,alhora fe deueriano diftribuire li campioni de vna equa lita fecondo la conftitutionepredida,& lalege longobar/ da,pero quefto non fe obferua de confuetudine, ma fe deb/ be notare che li capioni debbeno efiér de età maggiore de vinti cinque anni. Como pfone infame no fé pofiòno dare p capioni E . Cap. V. Da notare anchora che li campioni non deueranno perfone infame:perche fono fimili ali dodo eflère ri iurifli che fono aduocatinelecaufeduile che de/ fermano, & in cafo che yno folle ladro mani fetto Q.VINTO non potrìa eflere campi one, r.e homini de mafa Condì rione Jiqinliverifirriilmentefempre in battaglia Cariano perdita più per cagione doloro del idi, che per difeso de mala querela del fignorea inftantia delquale combattano. An/ chora quello ilcualehaueflè commefTo de!ido perloquale ri non potette nela prefentia del fuo principe compara non potriaeflère campione, ne anchora homini che p-r diniri hauefiéno Cornelio homicidio corno fono a Biffini, ruffiani publici • SC altra fi mi le generati one de vili f fimi beccali ni , ne vnoapottatOjCioereligiofo fugito del fuo momfterio,8£ quefto Te troua fecondo la lege longobarda,&:ciuile:^ fec5 do Andrea de Sergnia,excepto fe pugaiflèno con perfone infame Timile de loro, perche alhorada nifluno fe potria la Battaglia refutare. Comoli campioni debbeno giurare nelintrare deli lira fe/ condola loro credenza combattere con iuftitia,&de fare il deuere. Cap. Vi. cmaliero debbe fipere corno d^ueno CTafamo campioni nel intraredelalizaiurare fi li che fecondo la loro'credenza gli patroni deli beranero deb querehperliquali combattere hanno iufta cagionerà denonaccufare luno hltro per fraude,ne per rmlitia:8£ che con ogni virtù, &; portanza defenderanno ciafeuno lo honore del fuo fignore. Iorano anrhora li campioni che no habiano intellig ntia fra loro de luno non offenderelaltro, & de fare tutto il'deuere con tutta la loro virilità fe sforza/ ranno menare le mane per eftere luno de laltro vincitore fé za fraudede fingimento alcuno,8£ per quefto deferiue lo Imperatore Federico ilquale anchora miner Baldo de Pe/ rugia referi fce. Como efiendo vna volta abattnto un campione non potrà Cap. VI l ; più per altri combattere excepto per fe. r LIBRO DEfcriue anchora lo Imperatore Federico che vno campione eflèndo vna volta fuperato in battaglia potri pia p -r altri eifere campione excepto fi p-rfe deliberate corrtonttere.Perche Seneca di/ ce che poi eh - la virtù de vno homo e abatuta per vna voi tanon e più ftfcurita in quello. ttvole Federico Imperato/ n"> re che vno campione battaglia per eh -fé portalTe fratidolenteméte neh non combattere con Botte le fue fortezze deb beenère punito de quella pena che meritale quello perlo/ quale luueiìecombatutojouero li deueria etfere leuata mano per fua punitione. U i Como al mitico rechieditorefepo dare fimile campione. T Capitulo.vIJl. : 'Ole anchora la lege facta per Federico Imperato/ re chelcaualiero recerato per gpagjode battaglia da vn homo rutti co Io polTa re furare, 8£ quello il quale vora rechiedere a battaglia perdonale vn no nobile caualierodebbe edere fimile de condirione delo re/ chiefto,&inqueftoafofed^bbednreil campione fimile del mitico rechieditore,8£quando lo nobile rrchiedeflè lo mitico d.-boe con la fuaperfona combattere,pero in cafó che biffe il rechieditore nobile impedito po dare il campio ne fimile al rechiefto,perche lacófuetudle de tal battaglia tecera chele per fonefiano equale de conditione excepto in delido de infidelita,nelquale lo mitico po rechiedere lo fuo fignore nel combattere da perfora a perfona, fi corno meglio appretto vederemo.Et Andrea de Sergnia,& miiìrr Baldo dicono che habitando vno nobile de continuo in vii la n5 fura pero mitico per refpecto che i l loco rulheano r<5 po togliere la nobilita a chi naturalmente la po:fede,fi mo vederemo nel fequente libro. Como non e licito corrumpere il campione. " co/ Cap.lX. Eia conftirutione de Federico fe deferiue che fel campione folle dal nimico cormpto per farfe vin cere benché fia licito nelabatt iglia de tutta oltran QyiNTO za con ogni fraude fuperare Io aduerfario ria vinritore,perche uile chi vince non fa/ non merita viatoria fecondo la !ege ci/ ,* con corruptfone de premio alcuno,perche le battaglia fo inuenttperiudiciod*trouare b ti verità per forza darmechel contrario fuolocorrumpere per dinari, corno quello ilquale vince la fententia corrumpendo il iu/ dice,8£ li tetti monii none legitims vincitore quantunché in battaglia de tutta oltranza fia licito vfare ogni attutii, 8£ ogni fraudi per uincere,non pero e perm »lìò de vfàre fa fi tade corupere il campile che n3 f leda il d.mere i n i udido de battaglia,perche la ridona che fe obtenefle faria turpif I lìma,perch.« li atiqui Imperatori ti virtaoii pugnatori coro nauano ,8£degnauano a quelli che procurauano la vieto/ ria corrumpendo li aduerfarii per confeguire lo honore del tri umpho, benché fia licito co no più volte e didode fopw in battaglia de tutta oltranza per leu irela potétia del inimi Co ufare ogni f raude per faluatione de Li uita, fe intend c > propria aftutia de virtù militare,pero farà più eftimato qllo : ohe vince p virtù de battaglia co Li ftrenuita dela f ua pfona che qlli che con fraude 8£ ingani féza gagliardia:8£ vaforo fita reftano vincitori benché fuperafleno poiTenti ciualieri Si che qllo che corrupe il capione nò merita lo honore dela ba ttaglia, 8£n5po dire enere flato vkitore c5 arme ne corr f pata, ma folo per corruptione laquale e molto da valoro / : ù caualieri condantuta,perche e fpecie de grauifìimi tradì"/ menti, 8C da deuerfe li vidoria denegare: doue fe debbe per virtù de larme acquiftare,8£ fuperare lo nimico per troua/ re la verita.Oiide vno philofopho dice che doue interuene corruptione de dinari non po elferecofa laudibile ne vir/ tuofa,in queftoiudiciodearme doue non e permetto corni/ptione alcuna fe debbe vincere con la fpata,8£ con la prò/ pria virtù de lanimo,6£ per quello non fe darà lo honore a qllo che vince corrupendo il capione, perche la corruptio/ & Beefimiledeldelidoche merita grauiffimapena per qfto non fe da pmio,ne honore a qllo che iuibmete merita : efee punito, LIBRO Se il caualicro vaf allo c tenuto effere campione dei fuo fi gnore. Cap.X. volere di fTufamente parlare de campioni e da fa pere Ce vno f ufle fignore deVna cita hnuendo gua/ PEr gio de battaglia con vno altro: 8C volete dare vn ca/ itfli*'ro fuo vafallo per campione che combnttefli lui contri il fuo adderfario.Se dimandi fel fubdito ca/ ualieroe t:nutoeflére campione per il fuo fignore,& intra/ re nela ba triglia per fua querela,perche fé determina de no» per piaucroritad.'l Speculatore,loquale dice che fel fignore ha da fare battaglia da perfona a perfona non potrà comanda/ realfuovafalioche debbia per lui combattere perrefpe// fri cifi de fubueni/ re il fuo fignore: pero quello chetenelTe pheudo perloquale &o chel vafallo non e tenuto fe non in fotte obligato andare con te fe potrà conftrengere il fuo fignore in battaglia iuftamé 1 fuo fignore neh baC & intrare con taglia,ouero deio aiutare in battaglia i licita: & campale, ma non faria tenuto per ragione che quefte batta glie fonoprohibite,& che lo vafallo non e tenuto ncle bat in quefto cafo taglie illicite combattere per parte del fuo fignore, attefo che non debbe preporre la vita fua ala vita del fignore, fecon/ do il libro deli pheudi,pero fel fignore intraiTe per caufa iu/ (b in duello perfoiulmente enendo indi dio dal fuperiore che voleflevn compagno con lui perconuétionefacta faria tenuto il vafallo che tenefle lo pheudo per ferui rio perfona le in tale battaglia adiutareil fuo fignore ( fi comò e di#o piuamplamenteneialtrolibrofaiptoin latino ) &felege ala h yftoria de Ioan Villano che quando Re Carlo volfe co battere con Re Piero de Ragona con ceto caualieri per vno rnolri nomini de quelli delo ReCarlo fumo chiamati, ai cuni te oli'erf cno in fua compagnia per intrare in quella bat & taglia,&:anchoraglie numero caualieri de parte de infideli etlére in quella giornata de Italia, de altre natione di/ per & uerfe,ma quando vno lmperatore.Re,o principi volefle ir» tare in battaglia particulare fariano tenuti gli foi fubditi Ba coni in TERTJO • ioni in qpal fe voglia titulo fe trouafieno ìntrare conlui,^ refpe&o che fono compagni d *l fignore in arme t fi con» hauemo dieta appreflò nel libro dela battaglia cieli nobili quando li Romani fe conuenero con li Albani per com battere particularmente tre per tre,alhora intrarono tre de luno populo, 2£ tre de la Itrò per amore deb republica de loro pa*ia,ù corno p li autentici hvftoriographi e referito. , & Corno q uelli che non fono in età de combattere, 8C le do ne vidue,8£ vno Conte rechiefto da vno che fuflé manco de potrà dare il campione. lui — ' r ridine • Cap.Xl. <.&ibi.-2oisr.\iùj2):.i j^nr materia de campioni diremo freon/ longobarda lege che! Conte porrà combatte/ TRradendo do la # re in cafo la de guagiode battaglia percapioneeflèn/ do rechteditore,o rechi efto corno hauemo refert todefopra dele vidue,6X de quelli che fono de minore età/ tet g£ quefto fedebbe intendere quando rechiedeJfe vno che folle de minore conditione de lui perche rechiedendo vno altro Conte oufro vno gran fignoredebe co lafua propria perfona combattere ex:epto in cafo de impedimento,qua/ le foprauenendo inanzi la giornata fe ha da afpechre la fi/ «e delo impedimento,perche non fe porriacStra vno altro Contedare lo campiohe,fi corno habiamo ueduto defò/ pravederalléappreilodouefetradadela battaglia de rxv biiif&quefto vederemo al primo capitulo del fexto libro. Como in cafo de homicidio non fe po dare il campione ex cepto fe loacculàtorc non volellé perfonalmente conmbattere. CapJÉiJ. SEguendo anchora nelo trachto deH campioni dire/ mo che fecondo la lege longobarda vno che folle colpato dt hau re facto honiicidio non potria in/ com/ battere per capione, faluo f e il fuo acculatore cóbat/ teflepec campione, iìc anchora vno che fui Ve fato accufaca Ci LIBRO eh ? hriuelfc anmato il padre: non potrìa pugnare per eam o infermo: coli any chora quando fo Jeprouocatore hauendo gli predica" impdime ti potrà per campione abbattere po in cri mine lefe ma ieftaris:(icomoedit1odìfopra non fe po combattere per campione Como m ^gl io vederemo nelo pri mo capi culo del fexco libro doue fc fcriueno molte cofe de campioni. pione,excepto»fe fuìTegiouine vecchio Como Te po dare il campione fecondo la refpoda del cechi Capelli efto. Più fe dice nelo traciato decampioni che quando lo rechiedi tore oneri liè nela fui rechiefta volere prona da epfo al fuo aiuerfario vna tale querela: per// che darà il guagio dela battaglia per p.*gno,8C dice richiedo io m, difenderò per me,o altri perni? con re do il gli mei dinari,in qacùo alo non potrà il rechieditore dare più il campione an^i debbe con la fai propru per ona co/ . battere per refpecto che la fua offèrta e per prouare da per/ fona a p^rfon,iper qucfto fe debbeobferuare,nu cito per la fua riporti potrìa dire il lo rechi campione,^ in cafo chcl pronocatore dicelfe io lo voglio prouare dala perfoiu naia ala tua refp5dendo dire altre parole il me difenderò fen** campione, 8£ quello ft longobarda de imperiale, rechielto io non potrìa dare il troua determinato per la lege •Ì^àrf5y tifili f . Finiflè il quinto Libro. • r SF ^ TO Incomincia il fextó Libro,nelquale fe trada por quate cair fe fe po venire a guagio de battaglia. Cap.I. e/.- ciò Nel tempo de Othone Imperatore inclita fignorede Italia li nobili Caualieri Baro/ ni Italiani feceno querimonia per vna le/ ge iniqua che era fé vno monftraua inftru m5to,o chartade vnapofleffione fe Io ad/ hau .ffe didochelo inftrumen/ to , ouero charta foflèno (lati falli fel de/ uerfario moftratore de quelle fcripture giuraua eflére vere obte/ la po.Tef fione,& perche b legge daua cagione de fe fa/ re molti inftrum? nti fallì. Per quello lo Imperatore Otho// nei ne col fuo figliolo Corrado de Burgogna beno colloquio con li Baroni, Rede & gran maeftri in Julia italia heb in Ve rona perche fo caratatale lege,8£ fad5e unaltra noua che quello che dicefle la charta elfere falfa volendola declarare per battaglia fedeueflè combattere^ in cafo che la batta glia fe denegale fedeuefle declarare pergiurameuto,8£an/ chorafodeclaratochedelerobbeecclefiaftìce fe potette co battere pero quella lege,e correda per lo Papa , QC più de/ termi nomo che eflèndo dubio de vno che fuiTe inueftito de vna poflèffione le deuelle declarare per battaglia quado no gli fo.fi* altra proua ne teflimonio,pero fe la parte aduerfa proualìé per tefiimonio efiere vero patrone deia peflef fione perno non fariacafo de battaglia^ determinato perforo che per degnato depofito da vinti ducati in£i fe deuetfè per battaglia decbrare,perho quello non ha loco in altro de/ bitoianchora fi vno dicefle hauere fado inltruméto de vna poifeflioneper forza fedeuefle pur per battaglia declara/ re,perho debbe lo rechieditore iurare hauerlo fado per Io rechiefto che non Ihabta fado fare per forza forza & debbe tare facramrnto,8£ anchoraordinorono che in de/ lido de furto de fei duca ti infu fe potette, fare battaglia, 8C più che in calo che lo acculato fojfc de età minore de/ G il LIBRO pefèdare il campione fimilmente fe fotte de età decrepite,' o in fermo tutte le parte potriarvo dare il campione,declara / remo anchorache li Conti, le vidue,b chiefia in battaglia loro per declarare loro caufe potefleno dare il campione, in modo che li campioni foffcno fimi li de fortezze.E per qu« Cononfepotriaperli Jtalfani contradire inali cafi non * |i ebferuare la lege longobarda. Quando farà caufa iufta de fare battaglii. DIcela iefta Gap. II» lege longobarda per crimine de oflefa ma/ venirfe a battaglia,^ per tradimento dela obferua,8£ Federico imperatore per homìcidio nn fiotto concede bat taglia,& quello per homicidio facto in tregua , 3C quando la donna dela morte Cerreta dd marito foflTe o:cafione,8£ il patria,8£lalegeciuile lo rmrito cornuto,**: dela morte del padre per la h? redita , 8i incafodeftupro,8£de infamia dare a donna honefia con/ tra lo fuo honore,8£ in beni negati per altri, 8Z più chi con giuramento negaflé il furto,piu chi tenefle poltffione con/ tra uftitii per meno fpttio de trenta anni,8£ Ti teftimonii fo no contrarli poflòno Inno contra laltro combattere non co arme militare,maconbaftoni, quando gli tellimonii delo aurore fofléno più efficaci nonhauera loco la battaglia che fe (Uria al loro di#o,&: anchora fel figliolo nega il debito i paterno fe vene a battagliai per incendio fe fa battaglia contra il mal£atfore,8£ non contea de chi configlia. *. In quànù 2 ' *ii i ni -ti ? % -a... cafx e licito venire aia battaglia. ANchora e t'ir* Cap.IlI. de periurio comedo voi utariamen de infidelita,8£ quando fepro duceiìè vna fcriptura cotra,bquale fe allegate e ne/ re falà,3£ quando doi fofleno inueftiti de vna pof licito te farfe battaglia, & feffione,&: non conitafiè quale de loro folk il primo inueftf K>,ów quando fe denegate vndepofito da vinti ducati info popone,*» fotfefadavnavtelertiafopra via per/ vn dtbito fé poma combattere, J che faria vn gobarda vole,ma , on J* cedo dinanzi fi *bbe prouare * q TV rr \ '^" ^^^^^^W"** l, "t£Snrda: r^eCondola1 gec f I *r le quello che I le non ? uile ^ ^^«gSi ^'^«lo fofle .ruuriato ioik: o n- rf ^Timo torte del fuo poteft diferetiche non e c^*n^^5SS£ r5h f P^ÌÌSSb p«we talaufa,8Cquanwnche la lege nela longobarda b in a porerfe fare » a«'1 SU3 neh fupradicli cafi ta lógobarda Lia^rche fo lo de Pipino,ilquale combattere ^ c . f jolio «*£^J^^fi£ Ff^^^e renana .o »™ fupradiai u ^^SS ratore,8£anchora peri» attagl deuefie fare lab a Italia fo din inito fe cafiainftannaaenmagfii,Ot£ £ rUtolmDera . permme U batuglia neh do. cai delcF^camoiic no doi fententie date per re Carlo fecondo «perdale lerrptouatal battaghamogm fe-tic^co^^^ eonfuetudineeincoaano,beiiche poche i c afo ^ / fer»J b , ^^^^càS Ihaueflèno fadhincominciare che lardone deUcanicientia perrefpeflo perdubio LIBRO Re de queftoregno eTubiedò ala chk fa fc,omana;& non la ^etwrid permettere fe non corno di/ luca il reprou2,&ìl €t la conftitiitionenoftra,cioepergrauiffjrnacaiifa, per ogni delido^ne fe debbe permettere la battaglia ton gran cófiglip,»: natura deliberatione^rcon # non fe non (ufficienti iudicii,& mamfefti prefumptioni contra lo acculato, Como le battaglie hebbeno. origine da Dio,& corno fe per* metteno. TT"1 » \ Cap.JJIJ. Da (apereanebora cheqnefta legearmigerà che p/ mette le perfona! battaglie in cafo de iraurie,&: de Miài hebbe origine dala prima età netoqoala Caytn occife Abel fuo fratello fe induflèro le bar* taglie vniuerfale per comandamento de Dìo per punitione deb defobedienti ali comandamenti fuoi,&delordinatio/ ne da te da epfo Dìo furono indude doue non era copia de fìiperiori,nede magiftrati a tale che ògnuno fe facene iaiuv * flitia ^ ti*'1 col braccio aVla militia per battaglia pigliata ,Ti corno fe legeper volunta de Dio Judith hebrea con la fua ancilla Ambra chiamata occife il R e Holoferna doue non era fu/ periore che IhauefFepofiuto punire,perche furono dopo or dinati li regi,l!officiali,& li magiftrati tal che fo prouifto che la iuftitia fufle fatta per li officiali^ f uflè punito quei* loilquale faceflè la xuflitiaperfuaauaorita,perchepeccaua rfurpando la diuinaiuflitialaquale e principi catholici mandati per officio de Dio datoa epfo,& per quefto furono fade le lege fcripte,perche dinanzi fe facea la iuftitia con la tnanoregale,cioe con la potentia deli Re liquali comanda/ uano fè faceflèno le executioni, &alhora Dio comando f li del idi punire, dopo refto la confuetudine de deuefièno & le guerre,8C dele battaglie per punitione de quelli che turbi uano la pace del mondo neli regni,& nele prouincie,& diò comando che le gente fe deudTeno armare contra deli ribel/ li,& malfadori:8^ da quelle guerre licite quando no glie fìt periore che poflàréfrenare li mal fadori^ defobedienti fo Ti SE-ATTO ' fncTuftr«taffla eònfuetadfnedebarraglia parriculare deueflé combattere da perfona a perfora che fe quando non appa re prouadeldeltóoperpunitionedeli defobedienti,& per denon hauere a combattere terrore deli oflenfori timendo perlaoffefaneprouocafleainiuriail compagno Uguale j>/ uocatoperdefeiìfionedel fuo honore hauefle iuftacaufa de'«>mbattere,perche quella lege deladf f riione e permef* ali animali bruti per inftintfo de natura liquali trouanda feprouocatidatottri animali fé de fendeno con loro arme fa faàedabnatura,nebqualetrouanomodo de defenfione, cioè con denti, corne,calci,flampe,8£ quefla defenftone e fi anchora ali nomini rationali prouocati a iniurìa con au *torita,& Ocenoa del fupmore,8Ì:delprincipéche ha po/ tettate fra loro concedere to battaglia per cm*fe iufte doue tion foOe copia de tdlirronii,perlii;uaH fe poteflfe diffinire i Ja caula in iùdiqocrdinario. cita ' ,nr Lr^inlsL Mgmi .nqv. - Per quale perfone fe po pigliare la battaglia. Cap.V* f*\ E dimanda apprettò Te e licito pigliare fa battaglia per fonale per de fenfone deli figl'oli per altra coniun/ j Cla petfena^o per la mogliere,8£ refpondefe de corno dice milièr Baldo per li parenti e licito,& p li Arami pigliare la battaglia, excepto fi licétiadel fona: fuo Cuperioré fe patria fi , fi no» foflenocapioni c5 fare per defenfrone de!a p & de roLbe. deli cóiunc^:#pdcfrDfiQnedela patria, 8£ ancora p deienfione de vn chari ffimo amico che fofie de pfona debile,^ tpcteiite,&r p ilrècla amicitia , o cópagflia virtuofi p fratreiura ti p in arme 9 o in altri exercitii nob ili, vaf alli erui,o familiari iniurìati,pche.cfti tali fotio eqpé/ rari a qlli del fangue £prio,& b veri air ici fono in vna ani/ ma £ còdo Ariftotele,po fe intede chehabianoiufiitia t &:di ceche la facra fcriptura fedehbe liberare qllo che patine in iuria p mano del furl>o,& Salamene diflè no cefiàre delibe ,fare li toi cóiuncti dala morte.Et 1 ullio dice qllo che no de fendei no refifte Ala iniurìa de lamico e in firmi vitio di ql & i G lisi un dieabandona ijparent^gc iippero pef yìfàfàt CHialJieria fe potria combattere per lj amici f odali,et-per tutti li fupra *Jictì,perche io donai, configlio eflèndodatoguagjo de batta $ia fra doi a tale gjornata,perche il rechiefta dfc odo morto fion comparfe,&: lo viuo «Ùceua elìere morto p^auTa, che vn parente del mortopotria vfpre a foftenere la iuftiria de! morto,©: quello non edere morto per timore: ma per voltai Dio,& deueriafe admettere, archerà iti caibck? impe/ dimento vn parente per altro (torna cóparccencU battaglia. la de Perche cagione fono exercitate le battagiev f*j k>j hr/ini r PErcbe la haouovz rfcnoùs: (é feriue in uà aori Cap VI, ; iii: tao<\*tr. \ <h vno altro capituloeflere permef con licentia del fuperiore fa&a in memoria del principe,, o la battaglia particulare per vna feftiui ta altra publica leti ria, 8£ piacere, Saperli aualien fe per conferuare loexercitiodelarmeper defen imparano: fione de la repubhcay6£ per la propria virtù, o per altra parti/ culare inimicitia con licentia del fuperiore,^ nel tempo an de Napoli era campo pubjico,nelquai£fè po tiquo nela & tea combattere & in R oma,&: Perugia in loqualo fen?aal/ tra licentia fe exercitaua Io exercitio militare fecondo fé tro ua in diuerfe auctoritate. Jn cuari cafi fe n'ebbe fare iufìitia de vno morto in particulare^ o in torniamento publico. A battaglia CaprVl 1 v », itb&o: vfc ovm*o*i ivAj ri / >,i.toXvn .b<\ vna dubitatibne accadendo battaglia par/ : : . MOuefe ti:ulare,ouero torniamento perpublica letitia,o per la profperita delo principe. tilèndo vno mor to in battaglilo in torniameto fe p iuftitia deb/ be eflèr punito lo homicida,perche fe dice de no,quando fe facon licentia del principe.Lo Decreto vole che lautforira del fuperiore excufa lohomicido,quantuncheilfuopropo fito non fofie che gli intrauenefle occafione,ma facedofe fen za licentia del fuperiore, ouero quado deliberatamente luo \ Q.VINTO ama^flé 'laltro con fermo propofiloinhltomiatné'to^o^ roche con ingegno de ferro archirniato che tfappaiìàflè hca* me del compagno fadImenCe,ouero quando correflècontra laltro dala parte de retro per amazarlo,perche alhora k> exer cifjo militare fe fa per monftrare la virtù de tonrmo,8£ per le oda fe debbe fare con ppofito de ofléndere laltro. Anchora fe vrK> deliberamente offendei^ vno deli drcunftanti merita mente in tutti li fupraf cripti cafi lo oflenfore debbe edere grauemente punito fi anchora fe ofiendefle vno deli pugnato ri fora il loco deputato dela battaglia debbe eflere iuftifica/ to.tda fapereche quefti tali giochi fono da (f principi pmef fi . in Si mo chedeliberatar.iè'te nó feglidebbia fpargrreXague. vno caualiero arr.aza in vno territorio vnaltro, fe per il fi/ Cap.VJlI, gnorefepo punire pechomicida. Anchora bon puntìo daintendere, fono doi cma/ quali tra loro e(£do que lieri vafalli de vno fignore con loro capitali fir r eia de battaglia a oltranza,**: mari,&: con loro cerimonie andaro in altro territo luno rio a combattere a oltranza,^ hauendo laltro occifo toma ala propria patria locci fore,il fignoredela terra pren// de il vincitore,**: oppone lui corno homicida del fuo va fai/ lo meritare punitione,laltro replicante fignor mio glieandi ti lavitamia per apittte.SedJnrandafequefto per homici/ da fe potette punire per il fignore f uo,& fe lui meritamente tefla.DaUe in ciovera diflì/ fe po defenfare a non perdere la * per lo fignoredoue fi nitione,che tal battaglie fe conced-no licentia excufc lo vincitore del delie*! cxequi(Teno,&tal quale (e li po opponere che venendo a battaglia per qutre/ lavitìorii laadefrnfione dela vita ogni diletto fepurga, ftile de cauallaria, rende de ciò vero teftimonio fecondo il # fe a quella fententia mifler Angelo Perugino accofta,&de/ iran;en,quale con U// cide dando exemplo de dei caualieri cenna del fignore limo hauendo laltro morto, determino LIETI O rindtòrenon potere dal fuo fignore per homicMa condonato. efier* • Se vno e rechiefto de battaglia da vnoaftro , fel fignore de! prouocato lo po prohibire che no combatta.Cap.lX. % D Quanto e fubtilequetfodimando,e caualiero vafallo de rechiefio vn principe da vno vn altro ca/ ualierò,quale non e vafallo del fignore . Che! re/ chiefio debbia venire per licita caufa a battaglia de oltranza con epfo,& de tale promefià ne ha notitia il fi/ chiamato il fuo valallo cóuitato,& citato a bat .gnor,<7uale imperio li comanda che non debbia tale fiomefa, che vole dire disfida acceptar*, perche eflèhdo fuo vafallo taglia per ha in foi bi fogni : la fua f*rfona opjrrare,decida chi fa fetal excufa pofià il caufa de dubitatione dire rechiefto la tal cafo t excufare,& potriafe p pedona del vafallo eflere pri/ mo obligata al proprio ngnore,che ad altro ,& fecoTTdo'la legge ciuile il prmcipe>e fignore dela perfona del vafalIo;& ftandoquffìoprefuppofitofe potria dire non acceptando Jaftornefa cfleree>cufatc,6Vlo impedì mento del fignor dò furliciente,per contraria opinione fe potria de/ cidere,chevncaualieroeprimo obligato alo honore prò/ prio, che al fignore,& nulla obliganza intendere fe debbe contra Io bonore del vafallo,& che fia il vero vole la legge chel vafallo non debbe preterire la vita,& lhonore del fi/ eflere in gnore ala vita,& honore fuo,& lo vafallo e tenuto a cofe. al fignore:# quefìa faria cofa inhone/ honefte,8£ poffibile & fta,& impof fibile fare contra il proprio honore ad quel lo fatis facto le altre obligauone al fignore deuute feguita/ no,^feverunaobliganza impaccialfcil fuo honore non lo conflrenge a obferuatione,dona(ì in ciò regula dela obliga tionedel vafallo al fignoreeflere loloin fei cafi obliato, %C in nullo de li fei edeftrido de quefio arichora de fopra , frdona nctitia vera non efière tenuto per campione com/ battere il vafal io per lo f uo fignore in alcuni cafi, & quefta SEXTfl e B vera drcbratJone deM&fopereoiìfeniarc Io hoftore detanaliero diftringendo in ciò. Sei rechiefto haueflé phea docili fignorealquaie feruitiode pfona fotte obligatopftare de fornirlo in b guerra fottoiuramétododecflenda inailo degueradebbe il vafallo feguireilfignore,8: finita la guee tti debbe acceptare ilguanto deb battagliai refpodere al re chieditorc fopra b querela obfbria alo impedimento prq/ dic?.o,&; fe non fufTe in ado de guerra,deueria al fuo hono re faflsfore^&fe folte data b gr ornata, del ca mpo,8£ in jqiiello tepo la guerra del fignorfoprauenefle,de ciò fe dona ra notitiain lo libre de quelli che fono vlciuti in battagliaf & Su dapo ala ,ppria fede re lafla ti. ->y ; Si A. b j v JiKJ : r modi* fida vnò vafallo de vno & ; ' >. :• . J : i debbe Cap.X. fignore fe punito per il fignore» eflére Etroualfe vno caualiero torefliero in territorio de vno principe alquaie non e fubiedo doue ha ftomefa con vno barone fubdito ad tale fi/ gnore il rechiede de andare ad fare battaglia in il principe lo fa pigliare^ volelo punii condireluihauerenelo fuo territorio>data ftomefà de homicidio nd altro. Se dimanda fe debbe eflere vnito,fi£ fe determina che non prima chetale delitto none confumato 3C no fe debbe punire lo eflèdto non feguitando lo eflécto corno che vole Juftiniano ali Tuoi digefti,& la confaetudis ne militare gli donafauoreyanchoradonandofe in ciò ar> gumento de vno balefìro, quale dalo territorio de vno Tigno re buéta cfcn una baleftra vna faggjeta.8£ percote lo fuo ini mioo in territorio de vno altro fignore eh e non da donde tra he* ma doue fa la ferita debbe haucre punitione,8£ quefci ^ e fententia de Bartholo de Sallò ferrato v* •.• v>: & uìh isvJj altro paefe,donde re ^ • . : Se doi caualieryn doi campi fe disfida/ no fora lo esercito Ce fedebbe/ no punire* Cap,Xi\ LIBRO 1 condolo peritino, 8£ emaliero de reprocda^doerepuira, 8£non degno venire a battagliade boni caualieri, Conclu/ defe che non ha mancato il caualiero alo fuo honore corno la caufa dela brigha^ dita per noua cagione,& quella pace non preiudica ale cofe future già mai dale parte penfate ne ala pacedechiarato,8£ fenza igarino no efièndogli comeflà fraudefecódoBartholohi facto corno bono caualiero. De vno che promefle fare defdire vno fe altro fotto vnapena non obferuando fe po venire a battaglia. Cap.X J i J 1 ^ > r ^X*'-^» nfl **tf\r*tììì ~y \ h r< ti »; t N gentilhomo Te lamenrauade vnc Caualiero,il/ quale lo hauea infamato prefente vno gentilho/ r ' - .. < i ' - ' i ,\ • • • • "Ti «* • I # i mo nurtiale,quale audita la lamentatone del gen tilhomoprornefiè fare disdire ca foche mrila il non il Cainliero , gcin prò lo facertè voriaei]eredepindo,8£ fattala guerriero non fece desdire il Caualiero,dilche il g* homo Io recerca debbia fertiare la promeiìa,altramente;il rechiede corno mancatore de fede volerlo combattere Lo guerriero refponde io non voglio v^niread battaglia , ma fi ti i 1 . voria depingere corno promise il poi fare,ma dopo vedere/ mo conio lo farai quelto,per lo iudice dele arme examina/ to fe dimanda fe venire fedebbead battaglia,^ fe conclu/ deche non,attento die quello che non ha facìo il guerriero & con Io giuramento, ha mancato- nonfe gli debbe donare magiore pum'tioiìe de quella che eielì> de efière spineto, BC bada in tale afo ri depmgere fe vora , altra 'battaglia *« non debbe feguire. & . De vna donna po combattere^ perfonalmente,o per cam/ pione» Cap.XV. DA vno Cailaliero fo vna^ gentile donua de fua honrftainfamata,qualeper vergogna dclo ho/ nore Iha meikifo per la gola Como vno traditóre ribaldo,dxsfr<jartdo in i do ad battaglia • 21 ca ua / SEXTO lieto replica eflere loffido dele donne il filare,& non il c >/ dimindi fel canal/ero potrà recufare tale batti/ glia de non refp5dere ala querela dela dSna.Et fec5do voo fcbro antiquo delo regno chii mito la longobardi lege fé de ride eh* la dona p*r copione po cSbattere con lo auiliero, battere.Se ma di perfora ad pfoni non, comò che faria carico gradi; vincitore de d 5m 8£ faria infim ito tra cauilieri 82 Ce p/ il , deflfe , peggio, perche la altura feminile non po deuenire vi/ dóni in iudi:io nò po per al/ c5parere:ne anchora po fu rendere alo pheudo d i to per feruitio in arme perfonale,cocix> che de perfona non po là rile,8C fec5dò la legeciuile la tri fuo fignore de fenfare,8£ quefto per la aud icia viriL* che manco: benché fe fcriua dealcune d>n; illuftre corno fu la Regina de Amazoni che Combattete con P VTrho , f£ U Regina de Auftria che con exercito venne ad audire la fa/ pienria de Salamone,8C anchora la Mogliere de Mithrida/ te,quale vfo b militia fecondo Valerio MaxirrK>,&irido in po Andrea de Sergnia diftinchone che fe la dSna po tenere il gli lo pheudo corno quella maeftra perfonalmète volere il fuo esemplo dela Panthafilea, quale (òccorfe il vechio Priamo ala ali-di ita Troii,affirmado la longobarda lege che b donna accudita de adulterio,8£ vo/ fignore ferui ce,dando per lendo in do iultificarfe per battaglia cÓbattera per epfa fuo maritoyouero vnaltro: non eflendo illuftre,8£ ta a larme co.no legja nominate donne. ... r-rs«tkr~r* Se vno ~« *'-*•-•!< »«,.4W^*lnf •• figlioio accepta battaglia ,*K il exercita/ ^HtVttaWi con vnaltro fe per lo patre Cap.XVJ. poefièreprohibito. SEguitadeintenderefe vn figliolo de vn gentilhomo haguagio de battaglia con vnaltro armigero: èC data U disfidi elecìo il iudice 8£ arme,8£ venuti per intra/ renelocampo,il padre prohibitfe la battaglia alle/ gado il figliolo non potere venire a tale battaglia fenza fua Ucentia, ne potere intrare in tal iudicio darme l enza fua vounU pec b patta potete a l quale il figliolo e fubmeflo LIBRO dimanda fe tale prohibitioe habia impedire fa battaglia che?' iron fe faccia,decideffe de no,attéro chela militia fo prima che la patria pote(h,8£ prima furono le battaglie che le legg che trouaron la patria poteva danno incio pena depor tatione al patre che fubtrahen il figliolo dala guerra d-la re publica,8i quefto in tempo de guerra, fe e in tempo de pace ciuiie laifrufta publicae lapena,8rconfentetìdo in ciò il figliolo f a;a deputato a più inferiore grado che non fe troua condu/ do, 8C inchora il patre faria punito quando debilitara il fi/ deh battaglia pnblì non fe troua in peri culo. Reputano le Ifgeil figliolo exer citante le arme per patre de familia.8c~ non eilère aferipto al Io vinculo della patria potefta,ante potere ad oltranza com/ battere quale il patre non po impedire corno lo proprio ho gliolo per fraude accioche afa giornata ca nore fu più obligatione che la patrh potefta,quefta e fenté tia delo Imperatore doue ferme de larte militare: De vno che ìniuria vn altro, &: bltro propul fa b fepo venire a battaglia, inmria , fi Cap,Xvll. DEfcriuefe vnaltro elfo, vn caualiero chiamerà altrotraditore,laltroreplicatufi il traditore, vti & menti falfamente.Sedinvandaeuere in tale cafo de battaglia fra loro , &alchuno argumentando potria dire che fi che attento tali delitti fiano interefle d?'a republica da mani feftare,& fpecialmente gli traditori corno che dal comitato,&:da a cortede Pricipi debbiano eére exu lau,"& defcaciati,& dala compagnia de caualieri priuatUxT nul lo loco de de honore debbe alaltro elTere donato , corno fiamo morti tra li viui,8£talideliéti oppolh a caualieri e ne cedano purgare la battaglia per morte, o per defdicìa mon/ ftrandofeinnocenteacacciareper forza de arme tal macula più petti fera,8J crudele dela morte.Et checio fia il vero'che vn traditore fu peggiore de quale fe voglia fcelerato ne appa reno molti exempli,# fpecialmente quello delo redempto re deb humomgente,quale per non fare il tradimento delo Tuo duro SEXTO fao charo difdpulo iuda Scarioda difpenfatore dela pe/ cunia dela cala fua edere occulto,li diflé prefente tutti li foi dif :ipuli,o Juda quello che hai da fare fa prefto per farlo non farlo cafcare in qllo, ma aui lenire dal tradimento, & Carioche fene guardaflè,8£ pia fe fono veduti iudiciimi/ rabili de coloro che altri de tradimento hanno infamati ef fere periculati,& li occafionati a torto eflere remafti (énza macula .Donde anchora eh? molti fe ne poteflèno reducere a propofi to una recitatione de graue perfona, reuerenda, 8C audorita grande breuemente recitaro Dico du$ che vn gè/ til ponine Todefco deb cafata nobiliffitna de Brunzuich quale non per bi fogno de robba, non per acquiftare flato, ne anchora per quale fe voglia volita de robba,ma per intc . & mondo, praticare le gente: de vedere il paefe per potere rend-rence teftimonio ali foi compatriotti,difcono/ dereil feiuto pigliati molti ducati,chiamati fiorini del reno:adoba to de molti veftirj con vno paro de bon caualli doppi por i tinti de compagnia de fcuderiornato,8£ meflòfe in ordine difeonofeiuto fé partite dela parte de Saxonia,8£ péfo tra fe medefimo chi più honorato fignore folle nel feculo deli principi chriftiani,8£ examinata la conditione de tutti tro / uo edere più degno, 8£ Reale, & ChriftianiffimoilRe de Franza,quale in quello tempo per fua virtù era molto ex/ timato fi per le imprefe che pigliaua grade,fi per la magna/ nimita che vfaua tra nobili caualieri QC barói che habitaua no in la fua corte doue hauendo deliberato la fua phanta/ fia polte a executione,pigliando lo camino de Parife fe ne Re de f ranza,era tanta la fua virtù che mi rabilmente eradala Regina, & Re amato. Attento che era andò a feruire il nobiliffimo,delaqualecafa fpefiè volte fono imperatore, quali hanno f adi de grandi fa di flati eledi che ne e rima fa la fama nel feculo,& fpedalmente dalo alemano paefe: doue fe dice lo Imperio deli Odoui, quali furono dela fpe a fa de Brunzuich,delaquale al prefente vna ra/ doli f fima dice fe netroua in Italia non cognofeiuta: quale anali ero có foi virtù operando era caufa honorare la corte del Fra/ H LIBRO *fe figTìore,& enne deepfo fa ma grande de foi boni de/ portamenti, in modo che ne feguito tale fcandalo che ope/ . rnndo la nuidia ad vno Camerlengho del didto R e gran fi/ gnore Francefehauendo tanta inuidia prefa delo amore fe porti ua al germano cunl 1 ero, dono auifo alo Francefe fi/ gnore corno con tradimento maculato con la Regina lo ho/ nore de fuacorona,dindo in ciò vero tetti monìo che alo la/ i uare dele mane la Regina donaua lancilo alo Todefco feu/ diere per amore quale a lui f frenatamente portaua, dindo / gli ad intendere che qlla hora che la Regina il Tode feo fcu non guardaua eltere fenza anima,8£ totalmente appaf deri fionata ala morte,dicendogli fignore voi non douetì tale fee confe ntire, ma donargli punitione meriteuo e firmata tale phatafia commeflègli che in vna Ielle ribaldarla Ie,doue al R foraace de calce folle brufato il todefco,dando il Camer/ lengho de ciò commiffione che al brufeiare do facefle exe/ <]iiire,qualeauido,8£ crudele del fanguedel innocente todc f:o non meritante il fuoco, ne efléndo fallito douea tale in/ c :ndio patire, lubito fece la imbafeiataper lafequentema riua il primo homo che venefleil facefle brufeiare il carca/ raro obediente expectaua exequire il comandamento,do/ ue il Todefco inuiato al fuoco con colorata imbafdata al Re volea mandare ad executi one expedire,per k> camino fetrouo in vna chiefia doue fe celebraua la mefla,quale intrato,8£ quella con debita de/ uotione audita fino al fine,anchorachel prete fullé longo La via dela fornace ala morte caminaua, doue il Fracefe poi dela partita delo Todefco era andato, 8£ era (lato buttato icarcararo deueflTe quello chel al fuoco,8£iui giorno dille alo maeHro,il mio fignore Re ue manda a dire fe hauete exequito do ue e flato commellò refpofe con la experientia lo vide corno brufa quale defu/ bito terrore auifato.8£ lo peri culo pattato reducendofe a memoria,al Re il facto dechiaro lui non meritare tale moc te per lo bon feruitio per epfo al Re facto, quale ueduta la calumnjatore de tradimento che H innocente caualiero fui]: (lato morto, in quello chiara verità fu contento più il SEXTO mente feeomprehende corno tal d?bbe efière la pena de chi incolpa vno a torto,quale quella de chi meritaméte deb behauerepena hauendo commetto tndimento.Donde Fe derico cheprohibite le battaglie fingulare,8£ tranza In quello cafo de tradiméto le 1» duelli a ol/ fece exequire per pur/ homi do quando luno chiamara gare fi habominPuo!edeb'do,8£corrupta pernitienli ni,8£ le beftie deteftanda,8£ per il compagno traditore, balda nzofa mente laltro refpondera ferrulle volte il dirai,rnille volte falli 9 dicendo Como traditore mentj,8£ queft? parole lo iniuriato faria carico a quel / lo vfafiè tal ini uria: E£ reftaria perdifmentito.Etdicodun/ quefetal ftorneditorede tradimmo replicate te lo abiuro co la fpata dala pfona tua ala mia finche mi baffo la vita co mo fei traditore, 8£ foftenerolo p vero Se debbe fare repli/ catione p lo primo iniuriato: dicédo metà fàlfaméte,&inf/ quamente dun traditore fai Co: che no baderai mia a fare fi/ mile pua, &£ io lo foftenero co la pfona mia che tu méti, E necenario in tal pundo venire a battaglia per ragione de ca/ uallaria ad monftrare in ciò la verità per la vidoria de vna noue lege de 4ele parte,donde concordino tutte antique, & ad fare battaglia p cafb de tradì méto,& ciò afferma Federico Impatore, quale beche ,phi bifea li duelli i cafo de tradì méto,8£ de morte nafeo fa per/ mette farfe battaglia ( corno de fopra e dicìo ) 8£ quefto pmrflè Federico a terror: de traditori,8cde homicidi,che traditaméte,&T nafcofamjte f ano tal maca meri, no foto le dedo la patria,& la regia corona,ma homini priuati che fé za licenriadel fuperiore contra tali traditori fe potrà aacede re,8£ fe foflé mani fedo il delido, fenza pena fe po occide/ re.faluo fel principe li haueflè perdonato, 8£ remeflb il de lido die in tale cafo ne cóbattere fcza' licétia,ne de parole ìniuriofe no fe poria'oHèndere dicédoli traditore corno tal tradì méto p il fuo fignor li fu remeflò.Et fe li folte didofu (ti vn traditore faria il vero, ma* no faria cafo de battaglia» iurifc5fulti:6T imperatori ma fel iniuriato dicdfe non e dela battaglia corno tal cali il vero alhora fuccederia cafo funo odioft. becódo lo euagelio H ii LIBRO df Marco,quale dice de loda che meglio faria flato fe non foflè nato, demoriftrando tal federato edere alla natura hu/ maria abhomineuole, 8£ la vendeda debbe eflére pretta, 8C non tarda per non dare in quello tempo in tal opinione, 8£ fcntendofe nedo debbia abracciarela battaglia maxi marne CedauandilpnndpecheeviualegerniU con la animai debbe dire tu menti falfam:nt- t &:incio dare b vita per teihmoniononrecufando bataglia,&: fato tale fatisfactio ne h umilmente inclinato dauanti il principe domandargli venia de coti hauere parlato in Tua prefentia referuando lo honore dei fignore fopra il Tuo capo,& chi tat iniuria imi propera al confpedo delo prìncipe commette ofiefa publi caofTendedo la prefentia,orec:hi?,8£ altri fenfi del fignore •nfieme con la mente fua audeudo tale delido acro ofìèn' dendoneanchoratutu U mi lida. Donde la refpofta,8£ la puni none debbe eflere viua,8£ pretta, a^pulfando la iniuria publica,8C priuata,a: facerutoderrionttradoneeiìè re bono 8C Uale caualiero attale che fé cognofea tal-* iniurìante. hab bia dido fallo, &c in tal cafo il tacere e male,perche dala ta citurnitanenifeeria fufpitione fuCTéil iniuriato, maculato ds tal- di Aedo, o^perho il Cubito dif mentire, Si iK>n tace/ ree la medicina. In che cafo pò il fignore fchifare battaglia con fuo Cap.-*VI11. fubdìto. NEI prefente capitulo fe fcriue,8£ dimonttra eflere la battaglia da per fona a perfora licita gnore il fuo vafa Ilo. Quando (ielle il tra il Si/ fubdito preten/ hauere hauuta ini uria dal fuo fignore de in/ dona,quanto per intamia iniutta fidelità Canto per cagione fr.jnteoppoih alo honore iuo. Doue con gran iultitia re/ chiedendolo non potria il fignore tale duello fchifare che non acceptando la battaglia reftaria con infamia &C oftéren do il campione anchora non lari a dela battaglia ab Coluto, per benché il fignoce in alcuni altri cali col vafallo potefte SEXTO combattete pcrampioncjin calò de infide fifa e tenuto con lepropriaprrfonacombattere,&quefìoadui>neper lacauj fafortedelaìfìftdelita^albiqiialeìlfubdito fe fonda corno fidelità e ti vìncolo comune da obferuare tanto per il fubdito al lignote quanto per lo fignore al va(allo,& in q/ che la (lo non ce e fuperiorìta corno £ia vna fidelità commetta , SC non più comprehendendo anchora in quello cafo la quere/ lacuale deinfidelita donane il fignore al vafallo,donde per fa luatione deto honore fuo il va fa! Io potria dire non edere vero,8C volere (opra de do combattere da perfora a per/ il fona in di Aedo de probarione il fignore non po dare il catn pione ante la battaglia la prona, Qc non fe po fchifare,8£ in tale Tentenna per proua deb iuftitia fe troua mifler A n/ arcade Sergnìa allo libro de gli pheudi,& lo tetto deli pheu di chiaramente decide chiamando la fidelità reciproca dal & non fe potere ferii fare la perforai batta/ quando violata fode la fidelità debita fra loro. fìgnore a l va fallo glia In che cafo vno iniunato po venir a battaglia* Cap JCÌX . e da intendere vnaltro APpreflb cafo da etere per martiali fu bti le ftrenui , & nobile bene examira/ to. Vengono doi caualierì a parole iniuriofe, & la no fenza interuallo irato dice a laltro,tu fi vn tra/ ditore, laltro refpóde io foftenero con la fpata in mano che non fono traditore9 il caualiero dice corno foflenerai tal cau fa che vno traditore a battaglia non debbe venire con vna quale enecto,& liale .Dico dunque per dirTinire t il dubìo che non condando ìmprompto del fallimento del caualiero non fepo negare la battaglia, perche volendo iufttficare U querela de non edere traditore che con le arme in mano no polla iufti f icare il Tuo honore.Et fe lo iniuriante dicedè io prouaro per legitimi teftimoni tu edere traditore,fe debbe exa minare la cau fa, qua le verificata non fe debbe venire ai la battaglia^ fi non iufti hcara'per proue baldanzofamen/ te po dire tu me chiamafU traditore, non hai prouato te i & H ìli LIBRO roglio con ira ti ; fe vinto ~o*a chiamato dalo adu?rfario traditore refpondeflé tu men/ per |>er * h fpatà monftrare i( contràrio Ma la gola,quante volte ui ardirai chiamarme traditore, quefte parole e propulfata la in!iiria,& non e loco del combattere, con quefta fententia rmiter Andrea de Ser/ gnia alo libro delii phr udì 'a difìerentia de dire tu fei tradì/ & tore,&nondiretu fufti traditore,perche potria dal fuoprf/ cipeeflèreftatoreftituitoalo honorem tottogti il manca/ mentodelpaflàtotradimento^potrin Ioiniuriato dire io fui retotuto ala fama:&: fu mi perdonato la defalta , taf ninnante dipo la rcmiffione e tenutoa infunare per & fa le/ ge imperiale che volepo laremiffionenoneflerepiu tradì/ tore,oTpo donare il giugiodela battaglia 1 quando ditfo li vn traditore elTendo dal prit)àpe re-ffituto al prf fono honoredebbeelfereadmeflb,&: non reprozato,# fe Juno laltro offendette fenza disfida farìa traditore &: faria/ iufle,che fe h negata la pfentia del principe, de ogni copagnia de cauaUero,&: fepofcdelìèpheudo,iI fignoreper & bon tale diflal/ ta come micatóre del honore,iuftaméte lo potria prioare fe condo che ferme Andrea de Sergnia fopraditfo. Se vn po venirecon vnaltra qrela afcattaglia. Cap. XX. * Naltro cafo e anchora da decìdere , dot ciualierf con querela ad oltranza combattendoci! corpo ad corpo,8^in loro battaglia luno fe defdice , quale dapo defdiclo moue altra querela contra vno caualiero del fuodefdire,fé per tale mancamento de elfere vna voltadefdidopoefierereprocdato.Etfecondo e (lato da macula edere fin ala mor/ te infamato, 8c non po più venire ad battaglia con altro ca/ ualiero corno periurio,&defditfo corno ala militante ca/ ualaria fia la religione da non preuaricare,8£ tra gli altri pre cepti che fe recercano in epfa q uando fe vene da corpo ad corpo al combattere fe da giuramento non per vana fama, ftrenui caualieri referito per tale o calumnia combattereste per foftenere lo honore,8C • la • f SEXTO ^ntafenx.iCa[iimtìiare,&:qufftarn-dfCma fententfa ap/ probano le lrge riuile,quale dicono chel condemnato de ca I omnia non debbe ad altra acrufatione eflére admeflò,fal/ fe per propria oflèfa voleflè accufare,o foflé delibo no tra Li facra con Corona del Re,odel fuooflìdale donde la con/ ftitutione de Federico fecondo Imperatore determina lo vi/ to,o defdido non deuere efTendo prouocatorea combatte/ , ma HTèndo prouocato dapo che forte rechiefto reprouaTe,rna volen/ re ad oltranza pia edere acceprato non fe potria per amore: voto, oimprefa combattere in tale cafo cef / cip faria la repulfa,anchora che mille battaglie haueflè p fe fetn pre il tornare a combattere non li denegato 4 non e(Ten/ Caria do nulla a tuta oltranza, quale più diflufa dechiaratione ne intende a doi altri capi tuli in lo prefente bbello fe? toccati' Se un prouocato po mutare querela. Capitalo. XXI. /^"^ 1j Vi vno caualrero ha mandato il gtian'ode battagliaci rechiefto caualiero accepta la bat f V ta^lù,^ la querela || : & capituli,il rechif ditore fermati fu quella I? muta quereb dicendo AehacommefiàaltradifaItailrechiefto,fe tale querela Ce po mutare ftandoil rechiefto fermo a la prima, con dire , io fari f faro la prima,&de laltra appreflò fe intenderà per nni Ha dunque fermo. Elftile militare comanda non deuerfe la primamutare,^ pero fe dona il pegno per fermezza de fe/ guire nel propofiro del caualiero,que fto fece il R omani ef/ , anchora che potria enere il rechiefto ala prima haue reiuftitia , 8( de h fecodda dubitare.Dendo inremai lo de tempo anchora a la feconda:don dire io deliberare fopra hltra,renuntia tu dunquela prima,6Tdatteperfo per ìuftitia.Et renutiatah prima per i rechieditore dando alo rechiefto iu (lina: 8C re/ cercadolo dela Crcóda iu fame te potrà re fpodere il rechie/ fere vidoriofi che ftauano fermi in loro proporr» l fto Qualierotu no fei degno de battaglia come calunfatorc H iiii LIBRO fchaaendo ingannato vna volta ìrttnzi de cai uniare no ha uerai confdcntia del prouocare, dunque tu indegno no deb be comouere me a battaglia efléndo corno fei notorio falf rio,& iniquo cai uniatore fecondo la prima tua defdicìadì monftra,anchora che le legge ciuile dicano che non con tra/ riandò lunarechiefta a laltra fepoteflé la feconda & congiongerr con foftenere la prima,maximamente fe da parola a parola fe veniflé ale ini urie, alequale fe ficefle fondamen/ Co de iufta querela per vna dele parte,# fe diceflè fopra do te vogUo foftenere renuntiando la prima ftomefa,quale no folle o molto dubia,o iufta. In che cafo per injurie fe vene a battaglia. f ' m ^ n *\ v Cap.XXU. ^c diremo anchora vn a vnaltro dira tu fi vn ruf/ fiano traditore de mille forche,il iniuriato refpó/ detL1 mentilo per più honeftamente parlare dira IÉIM* tu diri vna gran falfita,fe in quefto cafo fe debbe venire a battaglia,©: certamente fe determina che no , per/ che quello che ha udita la iniuria ha fatif facto il fuo hono re difmentendolo de quello cheepfjp lo iniuriaua facendo/ lo reftare per mentitore, 8£ non li farà iniuria ante (ara de quello che prima la di(Iè,8Caccafcance compenfatione del mentire^ del dire iniuria tra loro che fa remanere la batta che lo iniuriato prima refpondefle con debita reuerentia tu menti che io non fon ruffiano, o no ho lo ma glia, anchora camento dele ini urie, quale tu me dice, quella e fententia de Dino de mongello, SC anchora de Bartholo prindpe de leg/ geduile,concludendoefleremagior iniuria tacere la verità, faluo fe diceflè in verità mentirà il il mentire che iniuriato tu menti che fe non e iniuriato, 8t fariali gran ne, donando in do fatisfacìio/ exemplo che il mentito e fi migliato a vii latrone.Secondo b lege J ufìiana,dando in do anchora de/ bica fatisfachone alo iniuriato,quado dicelle tu dia il falfa o tu no dia il vero,& de q(lo rcfta al cofpecto fatif faclode pfonegrauej&Jaurtoritt. Ma il primo iniuriato e chiama SEXTO te rraditore,&refpode alo inumante tu fi traditore falfaria feltro afiàf fino,run1ano,homidda:dindo ti de molti, SC mot macarnrnti alo primo ini urlante per haurre diete più in/ modo deb defenfione deb prima in/ primo iniuriante velette venire per do a batta/ glia per quello, fecondo la opinione de alcuni non fe po ne/ gare b battaglia, perche dapo b fatisfadione fada , per re/ fpofta che lui era il traditore accumulando,©: pattando Io modo,to impropero fai fario, ladro,©: attàffino,como edi/ do de fopra,ma la mia fententia faria non fe deuere venire a battaglia,perche f empre fe da tutta b colpa al ftomechto re, ara qlloche fa li primi defordini de iniurie,& qfeex/ ceflé ini urie fono refpofte f ade p lopuocato a ira,©: a dolo iurie,8£tranfgreflo il luria, 8w lo re,8£ audoritadelfpecubtorecheljpuocato fia excufato. Se vn infuriato de ventate po venire ad battaglia .C. XX II I. CHi donara redo,©: fano iisdido in quello calo de gno de edere ledo da chi sbraccia honore,de! cer/ to bifogna eflére de ogni parte iufto,ne per mi feri/ cordia,ira,inuidia,dVbbe fententiare,il calo e que/ fto,vnocaualiero chiama vnaltro bafardo, mitriate, fpurio nato centra li comandamenti debchiefia falfarioche com mrttifti tal mancamento tu fei zoppo, deco,©:fenza patre, t£ fenza matre certa,©: quefte iniurie fofièno vere,fd ima/ nato de tal i niurie cognofcendole vere potrà venir? ad gua/ to de battaglia con epfo ftado la iniuria vera, fcripto e de fo pra il cobattere per religione deb militia ^pcedere da defen/ la verità,©: coferuarc fa fama e la difdplina militate, ne pf r vana fama a quelb deuerfe venire. Dunque qua e da diftinguere ogni parte de tal quereb,doe fe il caualiero prò uocante ha procedo a tale iniurie,anchora che vere nano Co animo de iniuriare,o con animo de fe guardare lo honore dere non con vo!e:eperrompere a tale vilbnic fenzacaufa fe co animo de iniuriare e loco de battaglia fecondo b lege dui/ le,& b ragione e qucfta,che dando per vena lui effere tal* LIBRO ^na1eteìnuined^monftrano,non pero apertene a boni a/ ualieri iniuriare altro fenza cagione corno che la humanita qnefto non recerca,ante coprire li defedi altrui in quanto fe po,no enendointerefle a chi le copre.Et anchora che la dif / pofitione de lege tale battaglia al iniurìato forte coceflà debbe intrare nel campo ria la fua diflèfa fenza non Io iniuriato,perchc intrando fa/ iuffitia volendo defendere falfita 8£ fe pur baldanzofo I prouocato voleflè àe tal lege godere fe & debbe procedere al etegere il campo,arme,il indice, ogni fecondo de fopra e narrato) e venuti iudice debbe Io indicate indoefiére difcreto,8£ altra particularita ( dauanti il non dare il campo,ne fare feguire la battagliar^ quello an chora che cognofea hauere fa<fto,gran defhonefta il prouo/ catore iniuriare il prouocato, nondimeno dando le ininrie vere combatteria cótra la uerita il prouocato,ma f e Io iniu riante fubiungendodiceflè io non ho ma perche e interelìé dela republica voluto iniuriare te, defedi de gli nomini fofléno manifellao,accio non vengano ad dignità,» fiano fraudati gli boni, incontrario refpondendo lo iniurìato io li prouarocomonon per tale zeIo,anteper volermi fare in fame che altrifapenenoquellochetufolode me fenti/ te # ui me iniuriafli replicate lo iniuriante non ol ftante tale ref pofta enere iuflo lui haueredide le iniurie de fopraTcripte, fi parepoterfe venire ad battaglia decorpo ad corpo ad ol/ tranza il contrario fe decide che attento laiuftida e certa in Calecafo,8£ non incerta,& folo Io iniuriante refpondendo non lo ho ditto ad iniuria e fuffidente fatisfadionetale ex Cufatione,8£ cognofeendo il difiedo fuo lo iniuriato deue farisfado,anchora de do non fofte contento,per ria efière ben che la lege veta ad vno baftardo eflèredido lo fuo no/ me,&T cofi ad vno mitriate: o ad vno cieco, o fa! fario p dir/ gliiniuria,faIuochefeperfuointerelfe Io dicefiè ad non perdere la perfona,o gli beni per zelo della republica che ta • difledifianomanifeflati,& non vengano ad acquiftare benefidi,magiftrati,& altre dignita,che tale manifeftatio/ ne de difledxe licita fecondo Bartholo vole,& fe per iniu/ ria fe diCefle fa battaglia e da denegare comò più pretto ad vendedfa che ad man i feftatione dela verità faria la quere/ la corno chi non i (memorato cognofce,8£fe lo iniurato cer cade defdida non faria da admettere corno che contra del/ la ventate fedefdiria,neeriamnonpotria dire io ho diéto il falfo che mentina, $C de tale defdire in gli vltimi capituU del prefente libro più difliifamente fe traòla. Como fe e da fare fe non fe troua il rechiefto ad battaglia* Cap.XXUU. FVi dimanda toda vno folemne,8£ ftrenuo cattaie/ mandato il guanto de ro,per vnogentilhomo fu battaglia a vnaltro per oflefa, SC iufta querela,co/ lui aloquale lo acceptare era in potere fe priuo deU veduta deli homini: donde lo Araldo, o trombetta per la abfentia del caualiero non potea prefentare il guagio,che deuera fere Io araldo per potere feguire la fua commiflio/ ne,primo veduti de molti libri, 8£ habuta bona confulta// tione cofi determinai ,che fel guanto e mandato in vn Cam po doue il rechiefto Ce gouerna per lo Capi taneo generale, ouer che fotto dominio de Principe,Re,o altro fignore in cita o cartello, fe nel campo attendato quello che epfo cer/ cadapartedelprouocante,8^n5 fetroua,debbe lo Araldo al duca delo exercito manifeftare laftomefa,& dimanda/ re licentia de inquidere il caualiero nafcofo,quale preflb al fuo pauiglione,o ala guardia del Capitaneo tal fìomefa f» ra nota,&: anchora ala piaza cel campo,o doue tutti fqua/ conuengono fare tale imbasciata mani fella n cita effédo cortefano ala cortede fignore,o al caftef 1 0,0 in ogni parte doue ragioneuolmente potelìè tal rechie? drieri armigeri & fe fìa i intendere diuulgare,pigliando in ciò notar i,8C ludici j &fuflìciente cautela dela diligentia,& rechieftaiper epfb operata,8£ faccialo intimare per edicto,8C altre foJemnita n5 refpondfndo quella fententia faria la decitane cklcafa quale intendereti nel fequente capitulo. LIBRO Cap,XXV. Dela medefima cautela. quello caualiero che tale gua POte mgioneuolmente ha mandatola gio de battaglia quello gentil homo con iufta qrela,8£ caufa ragioneuole disfidato che occultando non refponde,& fuge la battaglia non acceptando,& dando afeof o,8£ fora la faze de bon guerie/ ro procedere fecodo ftilo de armigeri fora de ogni paffione che operando tal nafcondimento fenza ragione, o caufa p/ laquale ragioneuolmente fe potette defenfare,o excufare p procuratatorecheil iudiceadmettefiela era ftia pernione. Po/ rechieditore procedere al depingere il rechìefio,reuoI/ il tando anchora le arme ivilipédio fuo,8J più oltragìandofo EfFèndo lo arbitrio del rechieftoelegere il i ud ice, arme, 8£ campo,potra il rechieditore in contumacia fua elegere fudi ce,arme,& campo,bandizandolo per codardo^ homo fé za honore,8Cconuicto,& cof.iìb del debdo quale era fta/ to caufa de battaglia perdonargli faftidxo,8£ renar (amen to accio comparendo acce pti battaglia. Quale cauteTa vfa / ta per il rechieditore farà caufa tra caualierì de fama farlo homo fora de honorem deepfo farà reputare codardo, facto iudicio.che non badando de fendere lo fuo honore, fìonTara fufficiente de defendere al bifogno il fuo fignore, ne ancora f ua patria^o republica eflendo la neceffita Que / fta fententia de lege ciuile Vegetio conferma eflere da caua liero inuiolabelmente per lo honore la morte non {limare, anchora per &luare,8£ deféfare la f ua repubuca:& chi no lama il fuo honore debbe edere tenuto caualiero de repul/ fa,& fenza honore. HitTonymo fauio docìore conferma quello dicendo vn caualiero debbe cercare occafione demo ftrare la f ua virtù militare, per venire ad acquiftare fama, 8c tiabiando ferite in le battaglie fono loro ornamenti:^ qua & . le ft voglia caualiero fingendo inf irmita, de mento nel bifogno, la lege ciuile do lofaceflè per gli & exilio,& nafco da punitione,quan/ non exer citare la di fcip lina militare doue Impettita lo rececQjfc,re ferendo Crirnaldo caualiero Ro SEXTO mino ilquale nel horadele battaglie f/ngeua mffrmìra,8£ fo pero comò transfuga condamnato 8>C fono li codardi ca ualieri reputati morti nel feculo, 8C la faccia de loro figno/ & fono degni reguardare corno vili codardi, fenza ani mo,fama,hon©re, facendo comparatione corno gli morti per la republica,o per loro fignore, 2Z per lo honore, fama: g£ virtù morendo fono viui, per gloria reputati magnanimi 8£ immortali .co fi quelli tali mancatori de loro honore vìi ueno morti, 8£ non nati fono exu'mati,adducendo alo mio proponto Liuio fummo hyitariographo alo libro feptimo ab vrbe condita redtante Titomanliocaualiero nobiliffi// mo Romano figliolo de v no Confuto ( quale fopra habia mo parlato ) che eflfendo da vno tufculano inimico de Ro/ mani prouocato ad battaglia lui eiléndo gagliardo,animo/ fo,8£ fufficienteperfatisfareal fuo honorem no iudicia re accepto il campo fenza licentia del Confulo non recor dato delo imperio paterno per la preda refpofla ad fatisfare alohorx>redelpopuloRomano 9 doue habiando vinto la Victoria del nimico prouocatore li fucceflé la inhumana,8£ feuera morteci fo decapitato dal patre per bauere pre/ loricato il precepto c5fulare,8£ paterno,qaal phibeua nuf Io acceptare battaglia fenza fua licentia fo Tito Malio più re no gelofo de Ihonore che dela vita,8C più veloce refpofe,&: p con periculo dela perfona,che tacendo,^ viuendo ha/ uelfcal|fuo honore manato,Che felice morte chea Tito Manlio fei eterna vita,fe dira da li fpi ri ti gentili eflere fiata animofita al de fendere e Ihonore, Se la morte non curare, Ciò ( quefto e diclo per coloro che celandofe non hanno caufa t deoc:ultarfe,mafel rechilo fenteflè il rechieditcre non che fofle indegno, da fe repro eflere degno de honore, & & uare,anchora che non volene comparere potria refponde/ re teco non voglio venire a battagli ifc hai ragione veruna viene dauanb al micriudice,& io ref pondero con deueref 8tpotrarlodire coniuftitia reducendo alo propofito vno diclo de Frontino hyftoriographo referente vno caualiero todefcoprouoare Mario Romano ad battaglia de corpo a i LIBRO corpo,alquale Mario refpofe direti alo germano caualiero fe lui e cupido de morire con vno pano de corda apiccando/ fe fe po fatisfare fchi fando con ragione la battaglia^ que conferma Ptutarcho de Odauiano, quale da Marco An Conio prouocato al duello,refpofe A ntonio a te fono mil/ le vie de morte non cerare quefta Redudo adunque tali exemplì ala decitane vera per fare fine dico eflère arbitrio delo prouocato accr-ptare la battaglialo quella con colora/ te,8£ bone ragione fchi fare defendendofe corno li predicci Augufìo St Mario feceno non tacendo , SC facendofe fora fto . debcopagniadebonaualieroperrnettédode farfe bandi/ re,&iniuriare del j>uocante ante Co aftutia,8£ colorate ra/ gione,o co la fpata iulbficare la querela d? la ragióe hauera. Se vn caualiero rechiede vno philofopho fe e tenuto il phi Jofopho comparere. Cap.XX Vi. F Aceto, SC degno adimando vn caualiero gagliardo re :hiede vno philofòpho,ouero legifta a guagio de bat taglia a oltranza fe non accentando il dottore, o phi lofopho la querela fe le de effere imputato a carico, deridefe per ilphiiofopho Arsotele non li efière amanca/ mento imputato,como che fu vno prouerbio vulgare,tra / ano li fabri le cof e fabrile,che e da intendere ogni perfo/ na adoperi il fuoex rcitiocheinconuenientecofae vno ex perto de arme rechiedere vno che mai vedi te corazza,ne fa operare la'fpata,& feguiria tal inconueniente corno il do/ tfore rechiedt (Te lo armigero a difputare,che faria abufio/ vn armato, vn ignudo,© vna donna doue coftoro acce ptando la battagliaci caualiero martiale vincendo faria ep/ Co il vinto,& derifoanchorada valenti homini,8£ fepur il iie,o caualiero al dottore foiVe molefto a prouocarlo a combatte re po corno de ftilo de arme il rechiefto,alquale il iudice,8£ arme fono in eledione,dire alo armigero io elego cóbatte/ re con vno libro in mano,& tu con vno altro il philofopho dira, ac io con tefiimomi defendero la mia. caufa inanzi \o \ SEYtO mìonidfarKconquefterefpofteilcainlìero remanera ci poco honor^como fia fententia de Tulliorquale lo inexer/ citato canali ero ale arme,loaffimiglia a mi donna,de qual rechiefta fui vna volta io prouocato eflèndo corno fono do/ dtoreda vnocaualiero: quale rechiedendomi ad battaglia condirecheiohaueadidochefubdueto hauea vno mio ragazzo,©^ io ad quello refpofeche tale cafo non era feri/ pto ali mei libri chedouefle acceptare battaglia con tale in/ nocente rechieditore. De caualieri portate vna medefima Iprefi a chi debbe rema " & P° P tolc [Urtare venire a battaglia. C.XX VII. nere, 3C DA vn cui aliero e portata vna mpfa,o vnadiui(a i ouero baderà, ro, qnale & cognofeiuto da vnaltro caualie/ o per veritaro p vanagloria,© qual fe vo epfo la badera,odiuifa,oirn prefa pertenere,p quefia ragione porterà lamedefima imp fa,diuifa,obandera contea la voluntadelcaualiero , quale glia paffione dira a porta p fuo honore,8£ tra loro epStillo de honore che lu/ Iaifa la imprefa, laltro replica a te cóuene il laflfare,e con no quefto vengono a querela de battaglia. Se dimanda fe in tal cafo fe de bbe venire ale mane, le determina che fi : che & arme: 8idiuife,infigne,obandere fe portano convo/ lunta de chi prima le fogliono portare, 8£ non per forza, Cale 8£ anchora per fucceffione de parentado deli primi portato ri,equeflodablegeciuileeconceflb,8C determinato, 8£ fe alcuno vora portare tale infegne daltri caualieri dicendo ef fere foi portandogli commette cipeprohibire il fallita: & po realmente il pri portatore per fcandalo che potere fucce/ dere tra quello la vole portare, 8£ anchora per li inimici del vero fignore dele infegne corno che potriano offendere no/ ui portatori in fcabio deli primi fondatori,©^ cofi pericola/ ria vn caualiero per vnaltro, 8C Bartholo gran dottore vole che le infegne per logo tempo fono prefcripti per lo porta/ tore ne in fua cocurrétia per altri fe poteflèno vfare excepto fel pr io portatore cornettefle crimine tf lefa maiefta: che i ta LIBRO . arme fe poflono obf curarci guadare che no porr ano alo f eculo, ne ad altro che quelle portane potriano efljre prohibite de non portarle,anchoca fe vn capitando de esercito quelle guadagna: le rompendo il portatore, po con le ci fole foì anchora gli ftendardi guadagnati portando non farà proni bito,8£ fecondo Liuio nel primo abìvrbecoridittfcriueTKiod^Romailo Re primo de Ro/ maniche hauendo guerra con gli Cininefi populi,8C quel/ li f racaùati perù? nne ad Acrone loro Re quale acramente amazzo,8c leuat^le le fpoglie chiamate opime le porto alo tempio fondato per Romuio fecòdo Piutarcho, doue ordì no che chi combattete, vincete per fua gloria quelle fpo iuftitia quelle portare, 8£ & fegno dda vietoria,doue q Romuio tlfcre fiata degna cofa,operata,in mo fe lege de Cornelio colio, quale fequendo Romuio glie conduceiTe,8£ monftraiìe in fto fe lege de do che in li egregio, &C degno fadto fequendo Tullio Re Tufcano, coft Marco Marcellooccife Brénio & hauendolo o;CUo,& Re de r'ràafi,quale al tempo remelfcno le fpoglie deli mor ti .Leg.'fe anchora de Tito Manlio Romano,quale hauen/ do Sbattuto con vn caualiero Francefe,8£ quello vinto,8£ morto: li leuo vn collaro doto bagnato de fangu ?,e fe lo po data fe vendico il nome chiamandofe tor fe al f uo co', lo, con quato,^: de quello cognome ne veftite li fuccellari , & anchora fcceno molti gliarono le & Romani che vinti loro inimici pi/ loro fpoglie in fegno de vittoria , quale nome a li foi defeeu denti donano chiamandofe torquati t anchora appailo dechiararemo de altri Romani,quali hauédo mor ti loro inimici le leuaro le fpoglie fecondo fe tracia in Tito JLiuio.Cofi dunque quando doi caualieri portatelo infe/ gna:o diuifa,o altra imprefa una (inaile a laltra,& non fe monfcoiie ragione per vno de quelli corno la portalfc deb/ be ejjér» pretato quello che le porta,o per concezione de lo principe non inoltrando laltro priorità de tempo, 8£ que (lo ha loco quando li pot unti tale impr.fc in langne,8£ in 1 dignità & in fiato follenoequali,ma non eflèndone equalì in dignità f: prefcriflc quello ilqua/e c più degno de fangue & dedito ' # deflato fignori!e,ma SEXTO fe fofléno equali,fc àntiquamènla hanefièno portat-- tale imprefe,portanck>gli non Taria loco de battaglia tra loro per tal portare, la ragione e che no ef/ fendo nullo' dì loro vfurpatore de ta!ediuift,o infegne,no fe debbe venire a battaglia^ portandole ogni vno de loro non lifaria vitato, pareriame cohueniente mente tra loro che arnoreuol/ facefl'enojqualche'fegno in donare notirfa 3 guardanti ,eflfere tra loro qualche fcgno de luno la ppria; $C laltro la fua cognofcere,# facto lo feparamento per li U diffimiljtudine de vederla* per forte, f£ quando per le forte, non fe contentafieno,'6f dicefièno combàttiamo quefte in/ fegne,&chi quelle guadagna fiail pofiènore,yolendo que/ fto fare lo potriano tare fe al principe pia celli donare il Ca/ po,ch? tale battaglia non procede de Ragione ~como luno de loro poma dire;queftearrne;diuife,o imprefe antiqua/ mente fono fiate mei .8£ adeflò per battaglia metterle 'ad pi culo non farà iufto corno le cofe poflèdute antiquamentc fecondo la? legenonfedebbeno mettere ad periculo fenza neceffita.ft più fe quefte infegne hauefleno diuerfita de no me,albpra non fe potriano prphibire ato portatore de ql/ Je corno ir! vna battaglia porco,© porca,che corno dice Ari dotile diuerfita de fubftantia tra loro , o qualità accidente dirimili, corno vedemo vno fare vno leone de oro in Campo azuro, laltro lo faria in vn campo negro ^laltro vno gli fa ; leone portaracon branche rolTe,lalcro bianche, $c anchont che in la bandera lo leone teneflè la tefta nuerfa , laltri lha# fta,guardando in tutti quelli cafi fono dìuerfe,8£ difièrcn/ imprefe,& bandere comojche luno Vergai laltro va/ ; te le da, fogli ono anchora luno leone rampante portare, laltro (e dere,& andare,o che lUno guardate il cielo, laltro la terra, ouer fe luno portafle fette ragi in vna (Iella , laltro con cinz que,ofei,o fe li ragi foiTeno.quali longhi,& quali curti,laf tri equali,o fe vn tenefic la luna crefcerte, laltro tenefte U luna mancante , o anchora (e luna jmprefa jfoflè de colore chiaro: laltre de colore obfcuro, anchora fe luno faccHè la/ quilacon ialeapcrtc,^ volante, Ultto tequila che Te leiuf/ LIBRO fe,alhora,0 che tutto facefle vna rofa rofla con fronde,8£ frafch-,laltro fenza frafche, o oltra diffimilitudine per di/ feudo vn facete vn cam Ilo con lo pied? dextro con lo finiftro,luno con freno: laltro fenzafreno luno con la balzana,laltro fenza reducedo anchora de mol ti,& molti exempli,qual per non e (fere longo le laflb» uerfita in lo alto,laltro Como fe fchi fa la battaglia centra Io infamatore,»: Como Ca^JC* VJ I J. fe vene a quella, Efladechiararefecontra vno disfamatore fe potrà procedere ad battaglra,quate dira vno ef fere f uo fubdito,ouero fenza nobilita,& an// chora dicendo che vn eaualiero e fugito dela battaglia che per f ua colpa e fiato fupefato,ourr che le bau dere delo exercito abandono ,8£ che ferine alo exercito ini/ inìco.doue per intendere tale cafo,dico che doue il infama Co non potrà tale infamia purgare prr teramonii,8c altre p ne chel infamatore retti bufardo,& cofi anchora il prouo/ catore folle fenza proua , fe po tale a u fa decidere per la bat Caglia dicendo il prouocato al iniuriante tu me hai donata tale infamia de ini uri : , io te voglio prouare per battagli* non eflere in me tale macula mia tu me hai oppofta &C , & che traditamente tale infa/ la fpata farà teitìmonio, mio» fereplica Io iniuriante io teloprouarope* teffimonii corno quello che iu ho dieta e il vero, & "Ih méte io ho parlato» i fe la proua fe po fare,ceflà in ole cafo la battaglia Quale (o lo feojeede per trouareja^erila , 8£ non prouandole in iu/ ìcio tale mlamla Te debbe venire ale proue iudicial',8£ far fe lo proceuo fopra tale libello, 8: fadi gli adi iuridiJ ,qua le voleno che tale infamia fia purgata per la fententia,& <{l to che ha ramato e rimafo caluniatore,8£ métitore,8£ pie no de vergogna, &debbefe purgare la pena ale foi coftitu/ i" Oondefcripta,8f anotata^qllochefetroua p la f&tia purgato delo fuo honore,po rralmete dimadare alo iudice la punì clone dela fatuità pena douerfe donare ad qUo che SEXTO tale infamia ha oppolta ad quello che per la fenteoa fe to» ua innocente, 8£ coli per Io contrario punire Io in fomato fe iufaméte ha Io deli&o ad epfo oppofto,8C anchora potria lo iniuriatore pentito dire hauere malamente ciò oppofto Ci in quefto fenza fententia lo iniuriato retenere fatisfado g£ faria pero arbitrio fuo po volere la punìtione dal indice fi,onon de tale cal umniaJa dienita della perfona inumata quella e la veritaiTui dimandato da vno nobile caualiero fe in tale cafo fe poteflè procedere ad Io dipingere del inia dante quando confate de la f ua innocentia,& donai il vo to mio de non,che le facre lege veleno che vna pfona no fia iudice in la cau fa propria, &quefto e per ragione de Impera tori approbata per tale cau fa, corno che lo iudicio debbe ef fere in tre pfone, cioè lo auétore,lo reo,& io iudice,6£ da/ dofe potefa ad una perfona enere iudice in caufa propria, feguitaria che confìafie il iudicio tra doi cioè lo aueìore,8C ìudice,o lo conuer.to,8£ lo iudice,& cofi la iuftìtia non ara daria bene: attento che mai fe faria iuflitia anchora ogni p/ fona quado gli toccalTe dina io voglio edere iudice dela cau faroia:^ le antique heredita depredate le fpoglie„le rapi/ ne: li incendii,& altri beni pertinenti a legipmi- pofléflòri de uentariano féza legiti mo ponéiTore farianofe de molti ma/ homicidii nafceriano,& le guerre! la citate: la iuftt tia (bandita dela terra corno legiamo de molti tyrannirquaji & non volendo iudice loro robauano viduc,pupille,8C pofe/ no ad incendio loro o'tate,donafe in ciò anchora exemplo de Neroneche facendo molte crudelitate in Roma fe ven/ dico il nome de crudele: che &nche il feculo durera,tale no me Tara abhomincuole ali nomini tanto giudei: farraceni ouiTO cht iftiani; quello per lui enere fato crudele tvrano &. non volere edere contento dela iuftitia:8C efière folo co/ gnofritore deli beni,& faculta deli Rornani;& corno folo iudice: rapace lupo poi che fo morto edere iudice in cau) fa propria: 8£ pero no potere pced? re ad tale dipingere 8£ elìere iudice co Tua autorità (tate la f ma delo iudice abfo lutoria I do j? jpua dela l'uà inocetia:& nulla ragione de ca & & 1 it LIBRO rtalaria vote \ uata che vna volta elecìa la verità fé porta la via de la ragione , & tra/ & ado deping? re fo venire ala fpata ylofefaquandovnocaualierorecufala battaglia iurta » fugge la querela che fe cerca examinare che con ordine iudi Ciale non fepo prouare,ne trouaralìe la veritafet pero tali improperii folo fe fanno per folo venire ale mano » 8C non per punitione, concludendo duque non venire ad battaglia qn vna volta fono f acri li acri iuridici Ma li moderni caua hanno il fangue calido,&; la chol ra accefa non . fieri, quali curano andare in iudicio per tale iniurie,8£infamie,ma fo/ rio defiderofi venire ala fpatadebodo folo per vendi carfe deleiniurie loro,8C lefententie iudi ciale dicono non balla/ ma la fpata douere eflère U vera fatjsfadion? per fiilo 4e arme,dico che in tale afo con gran temperamento, di fere/ tione 8C maturi ta,perche po feguire in do deshonore perdi mento danima,6i de corpo del rechiedi tore, delo rechie/ re, & flo,8£(comohabwmodefbpra fcripto )deueria ballare la comò an/ chora in deli altri cafi mondani fe pradHca donando in eia anchora ala iaftiua equale tutela, 8C fecura polla in mezzo ckle parte litigante corno nullo de propria mano debia aU venckfo per fua autorità venire» fententia iudicialein fatisfatfionedela iniuria,u i< - • - Jn che modo vno che ha iniufla querela po^enire a glia AD batta/ Capitulo.XXlX, con Io rechieditorc, vera decifione detalecafo refta de deuere de/ chiarare la qualità dele parole fopra lequale li ca/ fondaroloro que/ re/eperlaiuftiria,6chonorede caualaria ;8C pcc vera dechiararemo co quello volendo dare dodrina vtile, certi exempli con liquali accadendo il cafo fe potrà proce/ ualieri rechiedi tori, &rechieffi & ' ckre a guagio de battaglia . Pico dunque nel primo exem/ plochefevncaualiero chiamara vnaltro traditore, quale hauerafcomeflò tradimento contra il fuofignore,8£dapo il principe per fua cjementia gU hauera perdonato, & ccftiaji/ SEXTO telo honore ,& la fama, 8z fopra ciò vno afte caualiero fa voleflc combattere ch»amanck)lo traditore delo fuo fignore» fenza altra iufta caufa folo per iniuriare,dico che tale que/ rela, 8£ iniuria faria indebitamente oppotta,attento che ft£ de tradimento fe ben dire che la batta/ glia proceda debbedire tu fufti traditore de lo tuo fignore> 8£ Te quello tu vorai ne gire io te Io voglio prouare c5 la fpa te laremàffione delo fignore tale difTecto t purgato, ma' fe lo iniuriato ta in voleiìè mano, 8£ fottenere come bon caualiero,& più fevno vno altro con la fpata,& lo infoltito c5 Caualiero infultera vco battone gli dara'dele baftonate,quelIo dela fpata,& qf lo che recepete le baronate volefle dire malamente me hai donate quelle battonate,8£ centra ogni iuftitia, tale ragione non faria ben fondata,pero che con iuflitia gli dono batto/ nate, attento che chi va per donare coltellate, 8£ leua bado/ nate non fe ha da lamentare facendolo per fua defenfione* Et più vno che dira che fono ruffiano de mia mogIiere,qua le ttando in afa mia fe ha Iafiata maculare da altre donne* io refpondero che non e lo vero,como che mai hebbe noti r de tale diflecto,ne de tale adulterio,^ fe tu vorai meco Combattere non hauendo notitia deb mìo confentimento tia delo adulterio combatterai fenza iuftitia,perche più Ce me che io ho facto la moneta falfa,replicaro non eflere ve dirai mai la fecenela cognofco,8£ fc fu vorai fet Genere che io fia f alfatore de moneta,non fapendo la veri/ tate che io Ihabia facta tanto dico che hauerai iniufta que/ rela , 8C fe me chiamarai traditore dicendo che io habbia re/ rita,attentoche Ceptato lo rebello del Re,8£ io replicaro non eflere vero,CO che io non fapia tale eflere in tale mancamento dela le/ mo fa maiefta ne fappi mai lui efiere traditore, donde fe vorai fottenere che io ne habia notitia no cóftido dela verità tu c jbetterai fenza iufta qreIa,8£poteralìè defenfare con iufti tia.Et più fi me prouocarai ad iniuria dicendomi ba(hrdo f & io replicaro non enere cofi che io fono Iegitimato dalo principe volendo fottenere tale querela inattamente com/ tw Crcrraj, faluo fe tu dirai che io fu nato baftardo,o de con/ LIBftO Cub?na,piu medirai che io publicamente ho conflato queV fta noéte hauere fcalato lo cartello delo Re, %L intrato den non e il vero, 8£ tu che hai audita taleconfef onr, da me dirai io te lo voglio prouare che fei traditore co mo che Ihabbi confefiàtao foftenendo ti le querela e contri rro,8£ quefto de iuftitia, fatuo Tedicene che hai cófefiatochede node Tei intrato in cartello nefando ta'e intrata,la querela fina iurta & pero fe debbeno le parole fondare (òpra la iuftitia,8£ vie tu,8£douefo(Tenodi<fte alcune parole vere,& falfe,deb/ benodunque fondare la mia querela fopra le falfe:& fein deloproceifo, & replicatione dele tere fondare ta iulbtia litere fe monflra non po mia perle colorate refpofte dela par te fe potrà fondare nele replicatione che fe faranno,cioe fe io te rechiedo de battaglia dicédoti corno mi fei venuto meno de la fede che me promettifti venire in tale giornata] te io replico dicendo io fui impedito de iufto impedimen pero n5 ho pofiuto venire eflèndo ftata tempeftate,o to, altro iufto impedimento, replicaraffè non enere il vero:3c io replicante tu menti corno traditore fe potria dire io laf/ fo la prima abrazando quefta dico che non fono traditore voglio la fpata ne fia iudice:altro cafo fe I battaglia vno dira ad uno altro defandete traditore potrà lo iniuriato di/ re,io me defendo, SC voglio combattere che mai fui ne fo & & no traditore,altro cafo 5 io diro ci,& non & farà vno dira i I che menti, replicara eflere mio cflère dato traditore, flato con litere a li inimi vero,& fopra de q netto pigliaro la querela, i ufta, fono quefti exépli da defendere le querele iu/ farà ùcidc aiutare le falfe. Finittè il fexto Libro. SETTIMO Incomindi itTeptimo libro doue ff tracia deh nobilita de caunlieri che veneno a battaglia doue fe tracia in ma/ teria deb nobilita. CajU, jf ; E Irge imperiale dando dodrina Vfra,8£ copiofa vn vilano,ouero plebeio non de uere intrare in querela de oltranza, o de arme,o de virtù con homini che fiano no bili J SC caualieri non de fangue chiaro: co mo che in tale cafo fe recerca la equaliti quando infimflecafo fe vene il più dele volte reproaano li homini ruftid corno non degni venire a fimile experimétation e darme co nuenientcala no del fangue nobile, BC però biuta %C generalità de caualiariJo? pero neceftario prima in tendere la nobilita checofa e,K donde proceda,8C che pri/ uilegii habbia volendo feguirejn do il fent-ntiofo, 8C rno ralepoeta Fiorentino Dante in la co media fui in vno canto fubrilifumo che incominda,le dolce rime de lamore folea trouare imei penfieri,lui tracia che vn Jmperatore difiè che la nobilita e antiqua ricchezza acompagnata da boni coftu tni. Dante reproba tal fententia del Jmperatore dicendo; che attento che le ricchezze fono vile non poflòno pero af tri nobiUtare^owa) che U animi deli homini non poflòno contentareiBarthoIo dice che le ricchezze giouano a dare nobilita: oi giouano a magni ficf ntie, quale e virtù conclu/ dendo che pollòno aiutare a don are nobilita, ma non pof/ fono aiutare a conferuare/vnaltra autìorita dice che li an/ tiqui boni toltami donano nobilita/reprobatale quella fen lentia per Dante che cóclude che feguiria che da vile patre non potria defeendere figliolo the fia nobile.Et de do fe guitariache tutti fiano nobilito ignbili,como fo il noflro primo parente Adam, perche mai In perfona de alcuni non po nobilita piinapiareiSTaTchuni teneno la prima opini/ one che coitami boni,& antiqua ricchezza fa Ihomo no/ Bartholo,U bile.&T lo Porca damna quella opinion ffgweio^ diccCheanchorada uili patri non Pofa na// 1 un LIBRO fiere figlio nobile, ma fe quefto fig'io!o viuera per ani viti ti in boni coftumi farà nobile/Sfimpero fo altra opinione che quelli fono nobili che dffcenderanno da patre,o auo non e irera fecondo il Poeta, per che presuppone che non fianobilùexcepto chi nafceda no |>ili,8£ quella opinione Dante la damna,8£ dice che quello che hauera nobilita parata dali foi ar.teceflòri,& no la fer/ ua e da vituperare, ma Bartholodice che fe dalo patre nobz !e,fe nafcera vno figliolo virtuofo qurfto farà' nobile, nobili. Et quella opinione 1 fe hauera mali coftumi farà ignobile, po hauere la 8>C dice più che vno nobilita per natiuifate,8£ allega gli prouerbi£ de Salamone che dice che la gloria deli figlioli fono li pa / tri loro,& ii.Iibro delo ecclefiafticodice bra ta e la terra che ( lia il Re nobile nato de ftirpe regiafe ipeco Bartholo dif/ feche lanobilita'laquale vene per natiuiMte non dura fe non fin oal terzo grado.Et chi nafce po lo t rzo grado non ^cnobili^laltrà opi nione fo delo poeta Dante loqUale difiè. cEedoue e la virtu,e la nobilita intendendo ór la virtù che lhomo felice, &c5clude che lanima da Dio predetti/ nata in felicita che ogni tempo faza bene,e nobili,^ quella opinione la danna Barthob,pcrchefeguitterebbe che vno faccia feruo virtuofo potrebbe eflère nobile, 6C cofi di.vno rulb'co efiere nobile fiando virtuofo , 8£ Jnnocen/ chi potrebbe Jjfl^ue^ efière dignità laqualefi reputa elTere digni/ artholo dice che la nobilita quanto alle opinioni della mmuna gente e alla fimilitudine di quella nobilita chi e Dio,dauatiaIqualeqlloenobileadcuiDio dona la fua &tàa>8C coti al modo quello e nobile che lo principe,oue/ ro lelegge il fanno nobile, dice Bartholo, la nobilita elle re vna grada d it i per lo principe perlaquale fi dimonftra no bile più che gli honefli popuhri,& dice la nobilita efiere vna qualità chi poi efiere non eiTere,como fi monftra fri & & vna donna nobile,che nobilita: fi marita ad vno plebeio chi perde la & in vna plebeia maritata ad vno nobile che nobi homo chi per.deli do perde la nobilita,^ co me fe dimonftra in vno faraceno nobile fatto feruo per ca/ le fi fdTnTfio SEPTIMO £tJu?ta cW perde la nobilita,&: in vno nobile chriftmnò (et uo de inficili qual perde fua nobelezza, Se nullo da fe me defimo poi hauere dignità fe da altri non glie data,o dal pri ripe, 8£ imperilo conclude fiatinolo quello fie nobile chie £er nobile acceptato dal principe,donde dice Bartholo che non baffariaeflere diledo dal principe per cento anni,rrtt glie necefiario chel principe gli lita doni alcuna dignita,onobi/ perlaquale fiadiffintìodali plebei fazzandolo nobile fcxpreflamente,o co ferendoli oflfo ftde digita opheudo no bile che habia dignità annexa^ma Baldo tene che la virtù* ^lafdenthfazzalhuórnonobile,8^diceche là nobilita anchorafxevna dignità difeefa, dalli, patri 8£ aui„in altro loco dice che alchunt fonno nobili, virtuofi, &C acchiudi cono che virtù non f e dice nobilitale fola ricchezza,^; al chuna e nobilita che principia in vno,alcuna che crefeie 8£ àugmenta,& alchuna e perfetta^Sfconclude che vno fi di/ èro nobile in tre rnodi,primodi natura,odi ftirpe,ouer di lignagio,&queftodeneilvulgo.Secondo,alchuno e nobi le de virtu,& quello tiene el philofopho. Tcrtio, alchunO e nobile di natura,8£ virtù miftà,& quella fie la perfetta no bilita con generofita,^ magnitudine adornata,^ queftaé fia morige la naturale nobilita recerca boni còftumi,8£ che ratoj'&e^afaperechetrefonnogliftatidegli ho mini al/ chuhi fonno magiori,8{ quefti fonno quetli che fonno ve> liuti ad dignità dalla fortuna, SC àlcunij fonno mediocri, SC queffi fonogli nobili fenza dignità, &alchuni li minimi 82 quelli fonno gli plebei,&: la opinione di Bartholo e vera* ma no e generalesche fono alchuui nomini nobili p nata li reputa,^ ta de U anteceflòri nobbi li liquali il prlcipe n5 extimi p nobili &feranO nobili , n5 pene lo pricipe lito/ per delitto gli potrebbe prillare g] ii la natura humana,ma de nobilita,doue dico che vno,di nobel patre fie nobile an/ chora chel principe non lo extirmnòbiie,8£quclb dice el libro della fapientiaal terzo capito!o,che la gloriadelhò/ tno viene da Ihonoredil fuopatre,mac5 Ogni nobilita deb virtù fecondo Tullio elqual dice che fpeflé Uà be correre la LIBRO te nafcono da gli nobili patri quelli che gli far» vituperio* impero dice Bortio, f e la propria virtù no fa vno nobile no lo farà nobile la nobilita patema,^ pche Ihomo e a tale rónàle fe deue appellar homo della virtù |>pri a & no di ql/ no Ihatifra no fera homo ronale, la daltrui,laqual virtù fe ne nobile, Kimpo vno ignobile t 6Tvitiofo no potrà diète nobilitato dala virtù ali ;na, ma dalla ,ppria virtù 4>ncorrert do la natura pattrna,&diceOuidio,che qlla virtù laqual no habiamo da nui no fe pol^dir noftra &: qllo ilquale de/ t f& feede de nobel patte fe pfumeeflèredi" bona natura di "qfla nobilita d?genere,o di natura non parla Bartholo ma dice di quella che e caufata grada del prldpe,& qlla nobi p lita laqual e della natura,ogenere,e la vera nobilita quado glie actópagnata co gli boni portameo,& co adi virtuofi f di natura puene naturai & bon cofrumitdalla qual nobilita mete la virtù laqual e ornameto dela nobilita, fenza laqua/ po edere chiara vera nobilita, pche la nobilita di na tura preueniente da vna nobile femènza in vn homo fenza virtù, SC fenza bon coltami fera corno vno bel grano femi/ & le no & nato nel terreno fecco o trillo arrido,ilquale,g!i nafee di vétura vn trifto frumeto:& de altra fpecie di feméta di qlla che fo feminata:& la nobilita n5 po eflére fenza miftura de virtu,& impodice loanandrea,Ia nobilita dr Ihomo e vna .ppagationede virtu,&: la nobilita e virtù che no teme fe no le cole turpe^dishonefte,&: la nobilita fi e tenere ragione d-Ila natura/fi: lìcet molte fieno le nobiliti, ma quella e la rera nobilita laqual j>cede dalla natura cocurréte la virtù la quale fie caufa della natura bona,&: :he qfto fia el vero Bar tholo no parla di qfta nobilita le, pche Dio creo tutt • le fi móftra per ragione natura cofe della natura in fua generaliti, o fpedalita co alcuna e xcellétia,obonitn t 8C vna più perfe ta,8£ pciofa che laltra in vna nobile vnaltra vile come fedi moftra nelle pietre p:iofe,che vna pietra pciofa e di più ex/ celléoadevrap5mice,8£ infralepietrepciofee difìiclione che v na fi e più ti* Ua de ialtra& vr a di magior colore de la! tra,ferra vno zaflf mo,o balatio di gra colore, QC gli altri dì ^EPTIMO • poco colore ,& altro biacho fenza colore, qlli de gran cofo re in fua fpede fonno più predofi che gli altri di meno co/ Iore,8£ cofi in g!ianimali,che vno facro falcone gentile lai/ delle piecore gétile in le herbe,8£ in tutte co tro villano, & > fe della natura metitamete eflèndo quefta diftindionr di f>/ cìofita nelle cofe materiale: quato più deue elTere nelli ho; mini liquali Dio gli ha creati differèti alcuni più di bona ru tura che e li ufa la gratia,& le virtù più ad vno che allaltro: vna pietra pdofa quanto fera più colorata, lucida,& n°tta che laltrajdi qlla fpecie tato fera più nobile Qc di più gran virtù che laltra ta,8£ fe la virtù meno ben colorata ne ben lucida ne ben net fi extima nelle pietre preriofe per elTere vna di più excellentia che laltra che non fera lucida & nettareo nomini humani quello e più nobile loquale defeen dera da patte nobile di bona natura concupente la Aia vir/ tu lucida 8£ netta,che quello chi vene di patte vile, fera vno monte de diamanti elqualeproducera diamanti vili 8é im/ perfetti, laltto gli produceraperfedi ffimi &: boni,& que/ fto etiam ne Ili nomini fi ha da confiderare,& imperilo er> rano quelli che dicono non eifere nobilita di natura, perche fi vede per experientia che di vna progenie nafeeranno ho fi nelli mini tutti virtuofi, forti,ftrennui, fapienn\coft\imati,8£ ani mofi naturalmente inclinati ad virtu,adhonore,8£ ad ben fare,& da vnatoprogenìc tutti virtuofi declinano ad vili/ de viòiflEtdeclaro che la nobilita e vna virtù innata 8C ta & generata nelihomo inclinato alle cofe virtuofe,pch2 di fpre za gli vidi:8C tende al ben fare ornata de faculta, imperho dico che la nobilita e virtutperche lhomo nobile deue ha/ nere la virtù cardinale, SC la virtù dela forteza de no fi lafcia re fuperare dalli vicii,& dalle cofeaduerfe,8£e detta virta perche glie lanima della mente, SC vince li vicii , & viue re/ lai limo loro tentato da molte battaglie de vidi , 8C imperho gli huomini nobili deueno hauere vna virtù <pba vencere Uj&expimcUU Con vita laudabile,altramcte f erano igno LIBRO bili,& infami &da efcre cazzati dal confpetto de ogni bo principe virtuofo, fecondo che vole la lege ciuile:& deue/ no anchora hauere quefti nobili Li virtù della iuftitia in & fe, che fogliono eflere deputati alla iuftitia,8£ allo regi mento delle cita,8£ dice Tullio che la parte di queffo ta/ nelli altri le iuftitia fie:hauere religione,pieta,gratia,wndida,obfer/ uatione,8£ verita.Macrobio de fomno Sci^ionis fcriue che iuftitia deue hauere fepte virtù integrale, fab'cet innocen b tia,affabilita,:oncordia,pieta,refigione, arTetto,& huma/ fonno le parti della iu/ ftitia, veniere honeftamente,n5 ledere altro,8£ darai ad tut ti la fua ragione: debbean:hora il nobile hauere la virtù humana,cioe la prudentia,per laqualerega feinftefo,8£ la moltitudine fubiecta a fe:d:bbono 8C gli nobili efièfedota ti della predetta virtù della fortezza laquale ha fuoi prece/ riita,ma fecondo li'Jurifconfulti tre pti,ciocderefiftereagb"nimici,8Cche fieno fenza timore, eiìere patienti nel male,8£ perfeuerare nel ben fare,& ha & & ner fiducia nel imprendere le cofe diffìcile 8£ grande, q/ e la magnanimità fecondo Tulio, SC fonno altre parte de fta la fortezza, cioè laConftantia,laqualefotto magnificétia, & etiam Ianimofita,laquale;ia nuita,& fecondo fecurita,la virib'ta,& laftre/ Ariftotile la fortezza bquale'f e adopera per la difciplina militare e per arte,8£ per experientia delle cofe bellice,laqual opera e per paffion de i:a,8£ per còTue/ tudine che la vidoria e per ignoranza di pericuh , anchora : nelli nobili debbe concurrere la virtù della temperantia la / quale halefueparte,cioetoverecundia,8£lhonefta,8£ q/ fta temperantia lì debbe adoperare,per Ihomo nobile circa gli óbifdC la caftita:& U pudicitia moderando gli moti inte de lhomo,8£ fi ha a operare circa clementia,a modera riori re gli che motti della fe ira cerca la \ endetta,8£ circa la modelli* ha a moderare £li motti :o/porali,&: operar fi debbe la temperantia cerca la grauka p:r laquale gli nobili fi deb/ bono moderare nelli colloquii,& in mal parlar de borsari chora hauere la virtù della fede,perche cerca lapprobatio/ ne della fede loro fonno aifii obl/gati, fijdice Gregorio che SEPTIMO parole di vno nobile fe debbono tenere per pegno, &" at/ tendere quello che promettono, che la loro prometta fi deb le be tenere per fatto, BC debbono crefcerein far generalmente le vir tù beneficili fonno innate a gli nobi li dela naturaX come Adam chTEebbe Tevirtu nella creationefe feguen/' do nella diffnitione della nobilita dico che dera & appetire la nobilita deli cofe honefte:8C dicefe,hoefto colui che ierueilftatode lhonore,8£ quello che non ha in fe parte le che male vfa la none lta:& lhonore della dignità ad honefta gli homini,8£ quel/ li fonno honefti nelli quali glie il premio, &honorefecon/ di turpitudine ad di flerentia di quello do Ariftonle,8£nonfe dice dignità quella che fe conferine a lhomo inhonefto, olimpo gli ho! honefti fono da efler p pofti alli officii,che lhonore n5 fi debbe dare alli vili,& no per hauer gran dignitari poi dire eflère honefto perche qllo e honefto elquale e virtuofo,8£ non e vile dC adiecto,& al/ fa nobilita anchora bi fogna honefta,hqual e parte della iu (litia,& debbe la nobilita difprezar gli vidi,perchegli vidi fonno contrarii alla virtu,8£ ogni virtù ha gli vidi che gli fonno contrarii .Primo la virtù della fede ha per oppofta fai infidelita glialtri , de Dio,& la blasfemia de Dio,& herefia,& coli &: imperho gli vidi fonno oppofti alla nobilita,p/ che il nobile fi detto quafi non vile, ma notabile, perche fa/ cilmente vno conte e noto eie infamia per gli vidi fecondo & digni;liquali fonno in Tulio,8£ tutti quelli fono nobili bona fama: pero gli vidi fonno oppo (li della virtu,perche per loro fi perde la dignità laquale fe tegri,virtuofi,8£di acquifta per le & virtu:& fi perdono gli priuilegii della nobili ta per falfo teftimonio,8C periurio,8Ì altri grauif fimi deli/ tìi:6idiceiinobile quafi grandi,&bono,& lo vile fe dice addifièrentiadcl nobile,g£ del digno, imperho li cauaglieri debbono enere alieni dalle cofe vile, perche la vilita obfcu/ ra la nobiliti, 8£ per la vilita vno cauj^liero debbe e dere ca zato dal loco doue fera lo principeAecondo la lege duilet debbe anchora la nobilita eflère ornata de faculta,& richea sa ngnpaiUndo fecondo lo philofopho; maiecondo altro r ' l "1 / O » 3 * LIBRO authore,& fecódo la le ge ,8£ la facra fcriptura che la pouer ta demolirà vilita,& Ihomo deietto, & humile.Et dice Sa/ lomoneche Dio manda la pouerta in caf a de Ihomo impio f£ dice la lege che la pouerta e ad punitione delli peccati,8£ & debilita la con/ prr exemplo de fe abftinere del mal fare: dirionede lhomo,&richeaze adornano la nobilitai fon no de bene eflere dele virtu,& de ogni dignità, lequale fen/ za richezze no Te póno bene adminiftrare eh* la charìta fe exerdtahauendo richezze: &pouerifonno fubleuati per li nobili richi,8£ la pouerta fa li nobili efière difprezati , 8C dice lo Decreto che li prelati fenza le faculta non fanno vd lita ad altro come lanima fenza lo corpo: &C di ce Caffiodo/ ro che per la pouerta rende grande incommodita perche no ponno aiutare quelli che hanno neceffita,8C dice Salomo/ ne alli prouerbiitche le richezze acquiftano molti amici, ftanno da longadal pouero:&: Confiatino Imperatore per fecódo adornare la Tua dignità edifico de molti palazzi, dice lo Decreto,dice Tullio che la dignità fenza vtilita non Ti poi fuftentare,le richezze fono adiutatrice alli boni, a He & Ambrofio,& dice Auguftinode ciuita/ 8£boni:& li poueri fempre ^/C Ibnno defidcranti 8t auari,impero le richezze in vno nobì le non auaro,8£ operandole nel bene f onno da lodare : 8C non in mangiare,iocare,8£ luxuriare,& dice la Decretalef virtù fecondo dice / te dei: li r chi fauii fonnoiufti * che lericheze,la nobilita,honore,8£ potentia fono fimile. titìTtai la divininone della nobilita corroborata con que/ tfe aucìorita feguendo le altre opinioni dela nobilita dico che alcuni doétori dicono che la nobilita fie caufa de noue /<tt cofe.Primo dalla fapientia nella quale e la vera nobilita fe condo dice lo libro della fapientia delli nobilito più nob j/ le e Io fapi Jte,&T perche lo fapiente e fopra le feggie:8£ fo/ prali Re. Impero li iurifti fonno detti nobili ffimi che le le ge fanno Ihomo nobile,8C fazandolo clarif fimo li princr/ pi mòftranoreuerétia alli iurifti fecódo le lege ciuili;8£ feri ue Caffiodoro che no po efière alcuna fortuna laquale non augméte la gloriofa feientia dele littore. Et Salomone fai/ SEPTIMO Beynegho e fapìentia die tutte le richezze predofiflirne,8£ impo li iurìdi fonno appellati homini grandiroTnonfedeb beno appellare da nullo fratelli,ma Signori fecondo la le/ ge ciuile vole,licet Cefaro Augufto fecondo Orofio (lino haueflè prohibito che condo la nobilita non fe nominaftero Augu/ Signori fe/ comenzo ad caufarfe dalla virtù. Et feco do Saluftio,& Hieronymo dine la fumma nobilita dauan/ te Dio fie eflère claro de virtu,8£ le opere virtuofe fanno gli homeni eminenti in quefta vita:& narra Seneca che la ve/ ra virtù fenza nobilita non e altro fe non la operationedel/ la virtù in Ihomo,8C quefta include la nobilita Iaquale prò cede da boni coftu mi, donde dico che gli homini per gÙ vi di mutano la loro natura 8d fannofi vili,& la virtù exalu la nobilita della natura,^ impero quello che fera nato di patre clariffimo per la dignità hauera la clarìta paterna per & generatione cioè la nobilita, quefta darita etiam va dal figlio nobile al patre che il patre fi nobilita per la dignità del figliolo come fe ferine de Catone ilqual fo nobilitato il figlioj^di qfto feguita che la nobilita de virtù e p da pfe rireJttdiceTe luno enere nobile anchora per riccheze ariti/ queVie li Coi anteceflòri,8£ la lege affimila Ihonore alle fa/ eulta amplifìime p lequai li ricchi fe fanno honoratiflìmi, fono doni acqftati,9£ Caffiodoro tene che tari Co vno e nobile quato e coftumato fp ledi do de faculta, ma quefta no e vera nobilita che la dignità della pecunia no cc5méfurataalIainobilitavera,Ucetlc richeze copranola viltà de Ihomojbéche Ambrofio dica che nullo fi poi repu tar digno di honore excepto il richo,ma la nobiliD delc ri della gloria e fragili b virtù e chiara OC eterna, cheze &dice Liuioche doue cócorre la fapictia le richeze qfta fele richeze & & & nobilita e da defiderare,8£ Lecclefiaftico pia che la fapièna c5 le richeze e più vale:8£ ql che cófida nelefLheze crede do haucr vera nobilita caderaJSicefe ancora, vn nobile p ra gione de la cita fplgdida deb f oa origine p bqual e nobile fe codo il decrero/diceEet vno nobile p la eoe opione n5 delle gétfjtna qfta no e vera nobilita, pche qfte opinione no fono .LIBRO fempre verefina alchuni dodori dicono che gli nobili pe* fcientia 8£ per virtù & per bon coftumi fi debbono proferì reagii nobili de lignagjo OC riccheza,ma Ioan Andrea die? Che la nobilita per natura fie quella che adorna lanimo de lhomo de virtufalchuni fonno nobili per prilli legio,8£ q/ (lae lanobilitachediceBartholoCcome habbiamo detto) ma in ogni nobile la virtù e quella che adornala nobilita 3C vidi obfCurano.Et impero dice , quello e nobilif limo elqualee bono,& fecondo dice Tulio lhuomo gli la virtuofo con la fua virtù fi la Politica preponealli fuoi magiori, 8C al/ hora fa hauere principio de memoria e più degna cofa effe/ ce felice per propria.virtu e bon coftumi che per la opinio/ antecelìori,8£ più laudabel cofa efiere principio di (lobilitainli defeendenti polirti, 8£exemplocjc virtù in, fie delli & loro che h?bbeepfoprincipio,omezo,o fine de nobilita, & Boetio fcriue che alle dignità vene honore dalla propri* virtu,& non vene honore dalla dignità alle virtù, ma la no/ Milita de natura non fa accepto lo nobile a Dio, ma {ua,& dice Saluftio che gli nobili alhora erano la virtù per la &C fcriue Valerio de Gneo Scipione figlio di Africano maggiore qual fu quali monftro attenta la vita del patre dala quale fi degenero , 8£ impero fi debbe reputare vilif fimo quello che fera di gran/ 4e honore fe non f upcrera gli.altri in virtu,per la qual virta QC per la ragione de langue ne habiamo fauorire,8C il vero ornamento ck lhuomo none la dignità de gli anteceflori nel fplendore de gli vestimenti, ma le virtù bon coftumi feco do che fe Icnue nel Decreto Oc impero la vera nobilita c5/ virtù nobilitante venire ala nobilita foliti ; & fifte pela fcientia: tu in e fola& vnica virtù & bon coftumi, che dele vie non fi dobiamo laudare ne vitupe p chiari & fcriue Polkrato che la nobi/ rare ne far obfcuri lita le deli vieti deli patri virtù, lume del claro fangue.Et fecondo Salufiio,meglioe hauere parturita la nobilita che.hauerc corrotta quella nobilita che hauemo dalli patri.Et Augnili donna virtuofa che la nobilita,©^ opu / len iu delli anteceffori e ioro,& non e tua, quello firma r,p fcriue a 1 uliana & laiche SEJTTO che quello che io acqfto per propria virtù e pia mia che quello che me vene dalli mei pfedecefibri,& perho pi« degna nobilitai quella che e acquiftata per propria virtù che la lege quella che vene dalli patri, dellaquale loro 1 ; ' fonno da lauda/ re.Etfumma nobilita e quella che vene dalle chiare virtu f donde e più eflere nobile p virtuppria che p{li antecefìòri fen za tua virtù, &I femp Gè da venire ala virtù che no fé poi dir nobile per naturalo per fangue, fe non glie la virtù mifta co la nobilita per naturalo per (angue, per priuilegio,per feien & ti a per virtu,lequa! fono neceflàrie ad ogni nobilita p effe renqbile,peroe più degno Ihomo nobile per la propria vir tu. Et dalle fopradette audorita feguica vna cóclufione che li figlioli delli dodoji de lege liquali viueranno in virtù ££ bon Coftumi, 8£ corno nobili potranno combattere con gli nomini nobili di natura: Qc non potranno eflere ref u tari per non fieno flati nobili per natura, ma p feien/ ,& per virtù che loro patri forono nobiUflìmi,perche la caufa de patri tia ùe nobi!ita(come difopra habiamo fcritto)& non folamente quefti dottori fonno nobili ffimi, ma habiando letto in Audio per v intanni vno dodore de lege fi appellar» feientia fonte, & la lege da priuilegii de eonte,& edam quelli dodo aduocatione loro exercitato p longo tempo non lo esercitando più fonno darifùmi,& ha no honore,8£ titillo de conte, Et impero loro figli fcranno nobili poi che li loro patri forono nobilif fimi,anchora fez ranno quelli tali figli nobili di fangue , che fonno nati di fangue nobile paterno chel patre f o nobilifftmo:& la natu ra paterna non fe pole immutare,& li priuilegii paterni paf fano al figlio,& gli figli Te honorano dello honore paterno Et dice Andrea de 1 fernia che gli figli delli dodorrie appel lano homi ni militari anchora che loro non exerciteno la mi ri liquali finito lorficio della Ma tia,perche gli loro patri forono militanti in feientia, SaluÒio in Catelli nario dice, che Ihomo militare fie quello li che per vintanni e flato duca dello esercito con gloria,^ li figli delli più altri dottori hanno altri pnuilegji per la lege dati priuilegii delia nobilita habbiaflho ferità nel K , & Uè / • / . ' f^ltéU \\ 0 . yr . LIBRO •ro ordinato ne! tatmo,ma alcuni vltramontani nobili per natura dicono che gli nobili per feientìa non fonno nobili di pane querendoqueua opinione no e vera,che feguitereb be abfurdo grandi f fimo: che gli nobili per natura non fof / fero nobili di fangue,perche loro anchora vfano la militia armata cercar il panet 8C vanno a gli offìcii con pochi falarii ti ferueno nelle corte delli prìncipi foloper la vita,& più 1 vanno con gran pericoli al fo!do,alla morte,8£ alle ferite p hauere dil paneranno alle battaglie per acquiftare il pane. Et impero quefta opinione £ie falfa perche lalege imperia/ le laq naie ha indutta, & dirTinita,8£ prluilegiata la nobilita per natura, etiam ha indutta priuilegi ifiniti agli declori gli la nobilita per feientia, arditi corno nobili ffimi,& vole che docìori fieno nobili ffimi,8C Te quefta opinione fotte ve ra feguiterebbe che loro achora non far/ano nobili perche loro fonno nobili de acquiftare el pane OC più fe fanno fub diti per haueregli feudi per gli quali fonno ferui de gli fi/ obligati,8t formo fchiaui compa gnori de formo tenuti rati per gli frutti de gli pheudi &c impero non e da tenere ta le opinione: perche quello che ha fatto nobile te,ha fatto nòbile me,& fe io non fonnobile,tu no fei nobile,8C fó/ nò de nobiuta equali gli litterari corno gli nobili di natura, corno dicono tutte le fcripture, licet fu grande difputa qua le di lorodebbe federe inanti y cte)a qualnon apertiene par/ larcalprefente. Seeleétì doi imperatori in difeordia fe fi douerebbe venire ' Cap.lJ. per loro a battaglia da perfora a perfora, ' j. . . , morto gran queftione SEguita da vedere vna gli declori de limperio f crono eie eflèndo lo imperatore per étìdoi Imperatori :& luna parte elelfc Alphonfo de Hifpania,8i Ultra parteeleflè Ricardo conte de Cor/ ràuaglia fratte dil Re de Anglia,8i il regno de Boemia era fai diuifione che la chisfia fauoreggiaua elcgendo Locbrio CcCorrado in ditcordia/AlphonCo fecondo la decretale J narra: SEXTO .;?\/,. & pff non enere longa guerra infra loro perche ... futtff admìniftrauano,8£ hauiano parte de obedicntia forono In concordia de combattere perfonal mente, SC & molte il vincitore foron madateper a me dna per fare la battaglia,©? pervia delle parte f da poi fo refultato in dubio fe far fi potefle de iuftitia,perche il PaV haueflè lo Imperio, littore pa:& gli eledori no volfero confentire alla battaglia,©? pe Ro dubitatione dico che emendo gran guerra infra 8C Albani per caufa che gli Albani nonconfenteano ir© in tal mani efléte fottolo Imperio Romano conuenne che fe tro uaflerovna vìa che fenza troppo eflìifionedi fangue quefla diflérentia fi v*defc,©?elefl"eroche tre de Romani gli quali «rano fratelli pugnaflèro contra tre altri Albani pur fratelli uolér ©?que^icevinceanoimperaflènoagli vinciuri,©? vinfero Romani,8£cofigli albani forono fubieéri alo Imperio gli Romanoicomofivederain vnahiftoriaal fine di lopera. 6? per tale exemplo ©? auctorita antiqua fi potrebbe dire poterfé pugnare infra doi Imperatori, delo Imperio , &? p tal ragione perche lo Imperio fo acquiftato per fcjrza me,comodice de air Salu(tio,©?gli Imperatori per arme acquifta tx>ilmorido:©?ncnfetrouaper altra via gli Imperatori, hauere acquiftato fe non con le arme,©? con la* virtù,©? la tutòria de gli regni fe confitte nellarme,©? più licita cofa e lo Imperio venire per potenria:&: virtù de arme che venire per elecb"one,laqual fi potrebbe fare per di nari >o per ami/ ào"a,©?elegerft indigno Imperatore,©? quefto eflendo prò/ uato nellarme:©? hauere hauuta vidoria, tato più douereb be eflère confirmato nelimperio per f ua virilità,©? parerei be per diuinaiuftiaadfa-e tato vickore,laquale aliai fi mo/ ftra nelle battaglie ( corno habiamo detto di fopra ) ©? di / ce il Salmo che Dio ha datta la jerra a gli figlioli delho // mo,&: ad quello che fe lacquifta , $C dille Dio nella prima creatione, quello che Calchara 1 mperkyprocéde da Dio, il tuo pede fera tuo ©? lo fortuna corno fe feri/ & dalla cera allo Capitulo fequente,©? dice Baldo cfìe non e Po/ no che fempre lo Mondo fa in tribulatione* ©? Anguftia; ic ti U LIBRO la fortuna dell» battagliaci poi dir^prouifta da Dio, fé' condo che dice la lege ciuile,8$ colui chi perde pare hauere renundato limperio,8C impeto douerebbe edere del vincita re ilquale parte nehauia:& da qtta battaglia ueneria bene/ fido che faru punito quello di loro elquale non fofle bene cletto,perchcel\erenco,&fdfmatico,8i non e bene che fofó (ottenuto per la diuifione,8£ fcifma,tamen fecondo non debbe combattere per imperio in tal ca fo, ma fe dsbe andare al Papa onero a gli electori de limpe rio,8£ quella parte fi monftra efler vera, perche lo Impera/ tore non debbe perfonalmente combattere perche in epfo eUfalutevrauerfaleconxidicenrllibrode bello Iudayco 6£ Q.uintiliano,&dice Onexandro che roo Imperatore, debbe più per confilio,& prud?nda combattere per benefi la lege canonia ciò della republica che co la propria perforo^ lo imperio Dio dalqualee ogni potefta,& impero non fi debbe dare per fortuna, ma per volunta di uina, Svenendo da Dio fie da debbe poncre al dubio & euento della battaglia & hauendo limperio per caufa drla 8Z non per U non fi , battaglia, porta de la fantìi chic fia feria tyranno,& damnofoa tolle care a limperio del mondo: per la regione di uina che dice» quello che non entra per la porta e ribaldo, 8£ latro." Se e loco di battaglia infra vno Re, & Imperatore. Ca . 1 1 1. ESfendograncontrouerfiainfravnoRe,& limpe/ il regno di pollooia vennero al guagio de battaglia,^ il Re primo prouoco limperatore volendogli monftrarcon la fpata il regno eitere fuo Como fece Carolo Martello figliolo dil Re Carolo fecon/ do,quale pretendendo iuftitia fopra il Regno di Vngariap ratore fopra tuccrffione della marre, che teneua vno Re Vngaro venne/ ro ad bona conuentione de combattere da per fona ad per/ fona, 3£ Carolo Martello era giouene de vinti anni,8t noi» esercitato l arroe,8£ ha ira iuftitia.laltro era di magi oc era» in acme longaoiente altueto,& impetho lo contenta ci SEPTIMO battere con Carolo Màrtdlo gbumelIo,&c!e^ il Red? Angh*aperiudice,ilquale Ridete il capo in vna infula dif fuo regno,# andarono alla giornata deputata, Lungaro andò prima con vna fua barcheta,8£ afpetto Caroto Mar// & andò con vnaltra barchetta,©? difmotata in terra Carolo Martello fpinfe la fua barchetta con il pie/ dille a quello che era nella barchetta andari con Dio; de telloilquale gli & il Re VngardiftV,percherimandate la voftra barcha:8C Ca/ ro!o .refpofeVvno di nei ha da reftare qua viuo,& quello chereftara viuo balta-agli la voftra barena che reftaqua per andarfene,& fe io vincerò anderomene con la voftra bar// cha,& alhcra quel Vngaro comincio a dubitare infra lé nvdefinx>,&cornindarono la battaglia^ vinfe Carolo Martello,&: orafe quello re Vrtgaro,&:tolfegli vna cime/ ra che porta ua che era vna tefta di Garzo con vn catenazzo al nafo,& andando Carolo Martello di poi in Vngaria,8C per tutto il regno, ZI quella cimerà portarono tutti fuccefiori,&il gli fiioi Re Linzislao,& vogliando quello Record battere con limperatore da perfona a perfora limperatore repulfaua digirido chegliera fuo fuprriore,8cnon doucua combattere con epfo perche gliera fubi? do del Imperio,!/ pero fo dubitato fe lo potea rebrozare,potrebefe allegare che fi perche limperatore e fignore del moixk>,& ha lmpe rio Copra gliRe:8£ fopra tutti gli fegnori,el Redi Vngaria e fubdito al Imperio,^ limperatore ha iurisditione dupli cata,&e Re de Rcmani,8£ imperatore,8£eDio interra, 6C non gli pare iufto di douer combattere con vno di meno contrario fi determina la qu?(b*oneche non lo po refutare,perch? liperio^ officio che n5 palla alla herede re* dignità*. in de limperatore, 8£ la dignità regale va a gli fucceflòri im péro il regno e più digno,& quefto farebbequando quello regno delqualevolelìè combattere non foflé del imperio, pretendete limperatoreeiièredi fuo patrimonio o per akra ufti eia, perche alhora combatterebbe corno Re non fi£ i Como Imperatore, & prima foronogli Rechegli Impera/ tori;coirofcdimor^a^^^ Poni K Iti ( • LIBRO pitfo,imperodapoi IulioCeCiro concludendo gli Re ha/ uere autorità di far noue lege:8£ fucceflèro a gli Re gli Ir» peratoridagandoindoeuangelica dodrina digando fiate obedienti agli Re che fonno monache alo regno loro:8£ ponno combattere con gli Imperatori per caufa de honore de iniuria o per officio delo Imperio,o cau(a dela fede o per terre della chiefia doue lo Imperatore e fuperiore no ponno venire a battaglia con lo Imperatore. 1 Se e cafo di battaglia infra doi regno. DOi Re che Cotenderono di vno Cap. Re rebatteno,& fanO guerra di imo regno, Iu parte, La Itro altra: ma ndafe guagio da vno a laltro, che per non damni/ vniuerf alita con loro perfone combat/ noregevna I di battagia fìcare la tcnOrSC quello che fera vincitore habia lo regno, fe dubita fi fera cafo di battaglia, molte ragione fanno che fi: lo decre to dice che le battaglie fe fanno per acquiftarfi la pace, 3C la tranquilita,6Z gli principi hanno acquiftato loro Jmpe/ & le gran/ rio con larme ( corno habiamo ferito di fopra ) de dignità non fonno da fpartire per mezzo, li reami fo/ no indiuifibili per la moltitudine che ne:efiàriamente fi deb & be gouernare per vno OC non per molti,oZ fcriue lo philo/ fopho che vno debbeeflere lo principe,perchc la diuerfi/ ta d? gli principi fi e mala:8£ vno debbe dtere lo redore 8& non piu,come fi vede nelle ape,8£ eùam nelle grue, 8C ne gli altri animali quali per vno fe conduceno , Oc imperho per espediente battaglia fi ha da conftituire vno principe, &C la iuftitia de gli principati, 8i delle fignorie fta in le arme quando non e fuperiore che poilà togliere la guerra,& al/ mano di fare la a 8C de ar/ megli vinceranno, 8£ il libello:8£la fpata,8£dice limpera tore che prima forono le arme a dominare cha le legge, 8£ lhora glie alhora licito armata iuftitia tutti , ù concedono gli regni a quelli che per forza prima che foij: confteutta Roroa,il popolo hauea il Re: J SEPTIMO & no le !egr,& anchora li regni ma a Ila fpata: & la potetti dr regni fe 1 no erano fubietti alla fcge delle arme fie equa le lege & debbono vincere co le arme, & tutti gli re/ gni fono fati venduti per forza di arrne,perpotetia,8£ po co per fentétia:8£ Dioopa,& la fortuna in gli,' imperii(co/ ine habiarno detto difopra)8: fecódo Auguftino perpui/ détia de Dio fr ordinarono gli regni,& dice la lege che il bel le arme forino fimi li: &: impero glie neceflario'nó potédofediflinireper iudido che fi debba diffìnire per battaglia,©^ qfto fedimoftra per au/ thoritadcgli antiqui^ primo del Re Dauid che pugno c5 tra Golia,& del Re Saul,8£de Romani che feceno batta lo iudidaleiffc quello che fi fa con glia partìculareper di {finire di che doueua eflère limperio, C9me habiarno moftratodi fopra a li precedati del re capitoli,^ Holofeme,8£ habiarno tetto del re Carolo co il re de Vngaria, anchora il re Carolo co il re Pietro di Ragona venero ad guagio di battaglia p il regno di Sicilia p mano Papa Martino quarto, come habiarno ferito nel libro fu deb giornata dela battaglia,& nella età noflra il re Alphofo véne ad guagio di battaglia co il re R aniere fenza di periore cfletto,8£ in qtti di fe il re de Spagnia co il re di Portogallo hano ,puocato c5 litrere di battaglia pfonalerfcV general/ méte tutte le dinerétiede gli impii,reami,& altri dominiì fpata,# no per libello,^ impero e di fapu'na militare altra mente faria annichilata,^ liberi fe deddeno co la fatta U nel cielo fo la battaglia infra gli angeli,&:diaboli,per lim/ perio del módo,& del delo ilquale voleua occupare ludfe ro f ma liiurilti dicono che fe il Regno fe teneflè dalla chie/ romana,n5 fi potrebe dibattere fenza licétia dil papa,i! quaI(come habiarno foittc di(bpra)Iadono al re Pietro di fa ra gona,8c al re Carolo che pugnaf>èro,& dicédo che fe gif no volejfcro no fi potrebe fare fioro piudido,& ha biado fìg'io primogenito fi mei méte no potrebe in fuo più/ vafalli dicio acceptare la battaglia pfonale: ne anche il potrebe fa/ re in piudido degi altri fuccefiòri deila progenie que/ & & dicono che yno re non po ce/ K UH , fio farà alienare il regno: LIBRO Kgnoinprcìudiciodf gli vafalli,&: della RepubliV ea, quello Re che in tal modo intraflè al regno (ària tvran> no,8£ per non ponere tutta la vnìuerfalita de] Regno in pi / Culo delb fortuna, vno Re nondebbe combattere in perfo> madareanimofita,audada,cofiglio,&fortezaa gli foi f cauaglieri,8£ ordinare con prudentia le battaglie,8C fera ma gior vtilitache pugnare con fuaperfona,pfrche jmedetut/ te le parte de lexerdto,8£ gouerna integralmente le fue co/ dfcrcil m pie, ma quando fe faceflè battaglie campale alhora il vinci / tore haueria il regno per ragione di arme, BC per diuina prò/ uidentia, & per ogni i uftitia, & de ciò più ampiamente ha/ biamo ferino nel latino. Se vno Re non coronato potrà prouocare vnaltro Re coro/ Cap.V. nato a battaglia. de doi Re quali vogliono co/ SEgulta vna con la loro perfora per vno queftione li regno , luno dira Re corona/ to,3£ fei Iatrunculo,Ktyrano non dei poter combat Cere con meco 9 quello diflé vn Capitario vecchio pra/ ètico 'di quello regno vogliando combattere doi Re per que battere a laltro io fon coronato Re 8£ tu non fei & & fto regno de Sicilia che luno era non gliera cafo di inueftito per il battaglia , perche Papa,& laltro non.Etper refolue/ Re de gfi coronano quattro perHo Papa , ciò re quella queltione dico che quatordici forino gli chriftianideliquali fene lo re di Pranzalo re di Gierufalem, lo re di di Sicilia , & lo re A ciglia, & gli altri obferuano la loro confuetudine', che coronano per loro prelati, 8£ la corona nel tettarne" gli Re:&appellauafi diadema), 8£ era di oro con molte pietre preci c fe, corno fe fcriue al libro fez condo de gli Re al.xiì .capitulo,& quella corona no da no/ ua dignità a gli Re,8£ e ligno reale ma non Éa Re , fignifica di grande honore, fecondo Seneca plenitudine di potefta non eia corona de neceffita che fenza lei non fieno re, pero che gli Re fonno per virtù, debbeno in virtù eflér ta alcuni fi to vecchio era data a & & SEPTIM O che iapwno regere fe,& Io populo per abundantìa de v?r tu laquale d?bbeno hauere,8C non fe habiano a fare per al lì trai regere,8£ impero la corona non augumenta la dignità magior dignità che *gli re non coronati, perche la corona fe di a gli Re in fegno cfce fon/ reale, ne gli re coronati h ano no virtuofi, Srdfbbe la loro virtù fplendere com? le pietre predofeche fonnonella corona, 8£eflcr fenza vifio,& fen za di fetto come quelle pietre fonno fenza taccia\&C tal coro na fe da al re per grauita, per illuftratione de virtù, per chiarita de la fua vita,&T per preciofita de intellètto, deb be precedere tutti gli fubditi fecodo che dice il philofopho &ditalconditionehogi pochi Refitrouano,8£ gli roma/ ili dauano la corona a molti caualteri,& drenili nomini gli quali non erano re,8£ fpedabter fe daua corona de oro a ql li che erano attillati,^ combateano da perfona a perfona, SC erano vincitori,8£ la corona aurea fediua alle regine nel teftamento uecchio,8£ dauafi la corona ohanigena,cioe de oliua a quelli che haueano procurato lo triumpho ; 8£ non erano flati nella battaglia, era la corona di o ro laquale fi do naua ad quello che primo entraua a gli lochi de lhofte,o de quello che primo entraua a lhofte,ouero lo cam inimici, laltra graminea fe conceda ua al duca che li po de inimici beraua lexercito della obfidione,& la nauale a quello che primo entraua alle naue de gii inimici la corona ederale la noftra a gli confuti triumphanti fecondo a gli poeti ; Valerio,& impero fe conclude che uno re non coronato po & & & & & tra prouocare uno coronato a battaglia chela corona non fa re,ma glie figno,& honore,& iudica la uirtu laquale debbe eflere unita quata debbe eflere ; ma quando el prouocatore forte tvrarmo che uenelf? al regno contraiuftitia fi potrebe refutare per altro che hauelfriuftitia nel regno ueni tvTanicamente,& centra battere della mia i iuftitfa ; 8C dire;tu non intendo ffioq de/ urtiti.7 Se uno Conte che non recogno fce fupcriore pole eflere prouocato di un Conte chereco/ gnofea fuperiore, Cap.Vl. r •E LIBRO mo Conte elquale e libero, 8£ non recognofce Ai/ periore per priuilegio,o antiquita,o longa confuetu/ din?,8£ tene lo;o de principe al fuo contato,& ha le regag'ie recercando a guagto di battaglia rno Ducato Marchete, o principe che non e libero ma fubdito ad alai/ no Re, fé ppl da lui cnere recufato per caufa che il titulo del Ducac.9,9 principato,© March fe fia più grade che il ti tulo del copto, 8£ P la derilione lie da fapere che fecondo la L"g^ ci ui{e per antiquo tempo quelli che hogi fonno in/ titutacLduca erano tribuni gli quali conduCeano lexercito de Limperio, Merano anchora maeftri della militia fecondo Valerio,gli quali haueano da conducere gli exerci/ felice ti,&: gli le era amaeftrauano,&gU monftrauano da fare il le vie per lequa/ tranfito del loro exercito,& quelli hogi fon no detti capetanei di guerra,o grande coneftauuli gli quali hanno pocefta di fare tregua,^ inducie, ma non ponno re/ ccuere alchuno Signore in confederatane,© pace fenza li/ centia dil loro principe,^ quello dice Liuio ab vrbe condi ta al nono capitalo doue fo reuocata la confederatione fat taper vno confule fenza licentia del fenato: QC quefti tene/ uano el fecondo loco apprelTo gli Re per che erano prin/ cipi della militia, Merano inu/ftiti con vna fpata di oro in mano ad gouernare tutta la mi litia, fecondo Saluftio in Jii Mario che erano in tal gurtino ìlquale fcriue di Metello officio con piena potefta de imperare a gli centurioi:i,& ha & uiano vna parte della poL'fta imperatoria fecondo Quin/ tiliano:& quefti potrebbono combattere con ogni Conte* con ogni Du:a,o Marchefe,o prinripe fubdi co che ten/ # gono il principato defila militia , 8C quelli Duchi gli quali fonno duchi con adminiftratione,8£ non di exercito impe/ riite: 8C no fono liberi: qtb tali no pot. e Jbor.o cóbattere co vuocoteilqualeteneiPeinfuocoDtoloco deprincipe,o dt Re che hauclie le reale,& fenza fupiore,& ìtitulatì dei gra che no recognofeono fupior fe nò dio,òw la fpata, &C hano no deferifeono da li Re poretfa,8£ la fupma potefta, qlli c5tiliqualifonofubditialRe } oalimp/o fi ippdl* & m SÉPTIMO no Coti che debbono efiere di cótinuo in copagnia del toro Re al imentario fuo ilquale-era il locodoue li pricipi cele brauano gli configli, ouero Tonno detti Conti dalla corte del principe laquale fe dice comitato:&: quefto e nome de dignitateollata dal principe loro,& quefta dignità debbe ef/ fere ornata di molte virtù: perche fonno compagni del prin c^eckbbenoeflérehjomiui di honore grandi, quelli che fòfléro fenza virtù douerebbono efler cazzati de ogni cor/ te di hono principe per non efiere in fua focieta, perche di/ ce la lege che nomini infami non ponno entrare in corte de & principiane habitareappreflòii palazzo fuo,ne ponno ha/ ucre tal'dignita hornini indigni,& in tempo Romani'gli co fuli Romani feappellauanoConti,8Cetiamgli prouiforf dello exercito fe appellavano Conti gliquali eranò[Capitay de arme,tamen fecondo il noftro tempo vno 'Conte in, Capi tanfo di arme, gli Marche / ft fonno più degni de gli Conti che non fonno liberijmajn Francia,in Alemanie gli Cori fonno più degni che'gli Mar/ chefi,& nel taftamento vecchiola dignità del Cote era gra/ nii dignità glie più che vno & de,che(come e detto)srano principi della militia come fon no gli duchi, & erano compagni defu Re come fe fcriue ne^ lib.deli re al fecódo libroni. xx.cap,doue Jacob era cote copagno del re Dauid,& era Duca dd exercito,3£ fono dee ti coti che d.beno elier cópagni de li Re in bcilo,& nel fuo) comitato,8£ erano alchuni Conti dei conceftorodel princi/ pe,&:quefti erano proconfu li quali erano fpectabili,&<i l/ li conti che erano del configlio del Imperatore,o del li Re erano illufòri, erano anchora gli Conti &; tribuni gliquali hauiano cura delle viuande,8£ del cibo Jmperiale fct certi Conti che hauiano cura del ftabulo Jmperiale . fct alchuni che hauiano cura del pallnzo imperiale,^ quelli- luno era più digno che JaJrrorerano alchuni Coti del primo ordine, gli quali adduceano li exerciti nelle parte vltramarindliqua U erano fimil a glipeonfuli,fl£ quelli q uando veniano al c5 cedono de Ltmperatore:gli confuli che fedeno in quel con . ceftorig fe debbano leuarc in piedi & honorarli,8t hp# ^/ L IBRO de arme;g i qual? fonrio equali t' gli duchi che regono le prouincie &C cita,como fonno gli du chi di quello regno che Tonno regitori delle dta,anchora erano conti che regeano le prouincie,como e in Italia il co tede rormgnia,& de Campagnia;& fono alcuni conti per folotitulo,como li Conti Palatini ;& quelli fono abufiui fio officio e delli capetanìi f che non hanno adminiftratione fe non el titulo ; 8C quelli potrebbeno^eflèrerefutati da altri Conri,o duchi ;SC gli prin dpi fubditi fono al primo ordine aprefio lo imperatore;^ duchi fonno in fecondo;li Marchelì nel terzo ; li conti tutti quelli officiali de limperio po/ nel quarto ordine ; altri gran Signori; trebbono combattere con gli duchi gli & & perche fonno equali a loro;& anchora gli officiali della ca fa del re»como fonno gli detti offidi combattano co ogni ducha,Marchefe,8£Conte che fonno fimili &pari,8£ fon/ compagnia della perfona imperiale;^ farebbe facondo lalegeduile cheuo/ le fia parità 8£ equalita nelle battaglie pfonale;& habiamo detto di fopra doue fcriui mode gli campionijche uno con te potrebbe dar campione equale a quello che lo <puocaflè" fofie de inferior dignita,ma fecondo laxte militare 8£ in iudidodi caualeria un conte oflefo da uno duca,o per fede no del comitato cfuella differentia fe & rota,oper altro criminegrande per ilquale foflè. maculato dil conte potrebbe per tal caufa di honore prono / Hionore & uno principio duca, o marchefe ala battaglia , ql/ mancamento di fuo honore $c fama, dice la legechevn homoilquafe non exrima la fua fa/ Care Io recitandolo faria & ma & honore e traditore di fe medefimo:8£ douerebbé ef/ fer concetto a cobattere 8C defendere il fuo honore, fare etiain tal cafo vn cótedouerebbe a ogni homo & 'fati f nobile Se honorato refpondereper fe,opercàpionequado richic fio fon* e per guagio di battaglia in cafo di honore, habia mo detto nel libro de li capìoni che vno Cote poi dare»cam pione: fe debbe intédere quado fóflè «puocnto da vn fimpli/ & ce caualiero,o nobile excepto in cafo de infidelita cómefla cetra il vaftUojnu eflèndopuocato da vnaltra pfona'hqu* • SEPTI MO haueffe fimili offidi douerebe cobattere co Tua perfora & fimelmétedico de vn prìndpe fubdito a limpatore , , & o a Re,che nopotrebe refutarr vno duca Grjuliter fubdito,p/ che araendùa fonno equali de dignità &/iurifdi rione 8Z po tefta,an:hora che largumcto fu del prindpe tega il pri/ mo loco aprdfo limperatore,ouero Re,& 8C no glie difièrc & ria infra duca, o principe fe no nel nome del ritulo,che ame dua fonno baroni:&iI nome del prìndpe licet fia conue/ niente a Limperatore & & Re,tamen quando e fubdito , non e libero,e quanto vno du:a,licet preceda il du:a in vno grado apreflò Limperatore come più altamente habiamo fcritto nel libro latino,& vide nel capitolo fequente. Se vno nobile di natura potrà prouocare vno Conte,o ba/ rone.Cap.VJJ. VNo nobile dì natura,&: di quattro gradi defeen/ dente de nobilita oflèfo,o iniuriato da vn Conte, o barone, il prouoca ad guagio di battaglia, quel/ Iolori7iutìcu'cendo,iofonConte con ti tu Io di Contato,^ tu fei fe non vno fimplke genti Ihomo, non in/ tendo contendere con tecoper non ti fare paro $C equale a me: fo dubitato fel conte i l pole refutare,o vero fe gli potrà dancapione,gli nobili di natura dicono che no pono edere ref utati da nullo fignore,o cote,gli fignori dicono che lo p5 no ref utare per rifpetto della dignitt,li araldi officiali de & le arme dicono che vno nobile di natura no po edere ref uw to da nullo cote,oduca,ofignore,6Z quello dicono cria gli & armìgeri,gU iurifti dicono che la nobilita p natura p vie/ tu epiu ferma che la dignitaipche quella dignità fi di Qc to/ glie come vna vefte:&: la nobilita fta ferma perpetualméte, fecódo che dice mefler Baldo:& la dignità e accidctalnvtc, & & la nobilita e inata da gli antece(fori,& dalla generatione la nobilita no nafee in vn momèto:8£ Ha in mola ante/ cetfbri nobili,8: che impho fe dice la nobilita più eifere ferma la dignità, laquak no ha cadiwe,& facilmente fc abrade LIBRO R toglie* R la nobilita no fi po facHmete togtiere che tura e coftante,Rperpetua exceptoper gran delido fa na & la , il fanio che la gloria de Ihomp e dela nobilita paterna,R la dignità nò da più che nobilita, la virtù e nobilita fie da edere ppofta alla digrrita,po dice dignità fie acddétale,R dice & il Decreto, R dice ferife al fapiéte el libro de lecclefia(bco,che la fapiétia co fopra li princfpi della cita,# nella fapien/ ? denota la nobilita,R fecodo Boetio,il nobile per virtù fi debbe anteponere a gli nobili pefdignita,R qfto fi dimo/ tia fi ftra,perche la nobilita e honore fupremo ilquale e coueniè* Re Ra qlli che vogliono |>uenire alla dignità gran/ de,R fcriue Lecclefiaflico,Beata la terra che ha il Re nobi/ te agli de ftirpe regia,R dico che non fi troua officio, honore,ne altra excelletia che fia più che la nobilita co virtù mifta:R n5 glie cofa fopra la nobilita,per che Limpatore no e più che nobile,o nobili f fimo, ne lo re le cioè nato ne dignità, ne e più che nobile ,R lo Papa fole fcriuere a gliiRe nobili vi/ ro,R dice la lege duile che gli nobili fe elegeno alle digni/ ta,R qfte nobilita téporale fono da Dio inftkuitoe, come dif Bartholo,R allega lo libro de li re,R quefta nobilita e la còti baro ni hano nobilita,perche dominano gli vaflàlli in copia no/ bile,R nónobili,R qfta ragion no tene,pche feglicotì ha no qfta nobilita data dal pnncipe,R lo nobile etiam ha la nobilita data dala natura &dala virtù fua,R qfti allegano el libro de li feudi, che dice: vno^che no e caualiero no potè re co battere co vno caualiero,ne vno runico potere cobatte/ induceno che gli coti fioreggiano gli ce co vno nobi le, nobili del fuo c5tato:R fanno homini nobili dagado feudi fe porta ad ogni dignita,R alchuni dicono che gli R R nobi li, R la dignità del còte e regale data dal re, &: e compa R gno del re,d5de non pare che in piudiciodel flato dela re publica,Rdela dignità comitale che debba exponere la p/ pria per fona obligata aia dignità a periculo di morte,elTen/ do epfo pfona publica,8£ miniftro dela fua republica, (co / medifopra detto habiamo parbndo de li lmpatori , Rdi / icmo apreflò)R tale dignità va carico di tutu la vniuerfita del contato SEPTIMO & per caufa priuata non debbe fare fi prandi/ do a le cofe pub!ice,&impo douerebbe poter dare capio/ & ne equale al nobile che fia pfona priuata, moiri formo li pfone pofte in dignità, SC fpeaalméte che ,in le cauf e criminale litigano per p uocatore doue le altre pfo ne priuate debbeno venire pfonafméte,8£ no pono efier po priuilegii dele di a tortura,exCepto in graui(Timi delidi, & mo habiamo detto difopra)e vna che fi fa p virtù, SC La pugnia ( co/ manìfeftare la no pono enere carceratane eflere iudicati fenza iu/ loro:& habiamo detto difopra che gli dia" pari,8£ equali a Coti fecodo la legeciuile &C ISgobarda pono dar il capione excepto quado cóbattere fe doueflèper infidelita comefia al vanallo,ma aedo che hogì per iadicio de arme n5 fi obfer uarebbe tal lege che vno cote per oflèfa,o carico fatto per cpfo douefte recufare vno nobile di quattro quarti de nobi lita per le prime ragione che habiamo fcritto,8£ dira que/ fto nobile,io n5 curo della tua dignità: ma del mio honore # io no te disfido come Contorna come tale,ne ,puoco U dignità tua: Iaquale e ad paro,che (ci più obligato alla Cam & hria,8£ a Ihonore militare che ala dignità Comitale, laquaf dignità fi perde per infamda(come detto di (opra habbia/ iw))& eftèndo quello ado de militia vno C5te non lo deb/ be potere fchi fare: perche glie fuo officio a exerdtare li adi Ihonore proprio,& elTendo compa/ nelle battaglie e temi to opare la militia in moftrar ardiméto di fatisfare alla fua fama,&: honore:altraméte fera tenuto 8£ reputato vilifli/ militari,8C defendere gno de Re glie obligato accopagnarlo mo.Et feCodo la lege: quello che no ftima la fua traditore ad fe medefimo.Et dice che Vno cauagtiere ilqual fama,glie Angelo di Perofia fchifa,8£euitadi cóbattere doue mifièr bifogna incorrere in infamia glande fra gli altri cauagliert> 8£ baroni,8£ dice la lege che fe a vno cauagliero fera detto, fe non farai tal pmefia io non te faro combattere,©^ che per timore de no efière prillato del cóbattere la farà q/ ,pmefla fi potrà ropere come glie fatta per iufto meto,8C anchora q uado foffe. cofiretto di promettere de no cóbatte/ tta LIBRO e potrà rruocare quella promifiìone comò fofle fatta per forzai centra il f no honoce,perche glie obligato nelli ca fuo officio militare, altramente commete impero vno conte n5 pò refutarede non combattere con vno nobile per natura che glie obligato per officio de militia farlo: ma per ragione de lege potrebbe dar campione vnaltro nobile excepto in cafo di tradimento di Reo della patria,o de homicidio,8£ de fx neceflàrii fare il defalta alla miliare difciplina,8£ infidelita al vafalo che fe non folle vecchio,o combatterà con la propria perf ona indi fpofto alla battaglia. Se vn duca,o capitaneo de arme rechieftoda vn caualiere fe polrefutare. Gap. Vili. vno duca, o capitaneo generale de lexercito im/ SEra penale, o reale,ochltro gran principe, 8C vn caualiero el richi ede di volere co l ui combattere per guagi o di battaglia, fe dimanda fr fera tenuto combattere corj perche lexercito non deb^ bereltare fenza ilfuoduca,8£ lo duca che fa battaglia,o lato lexercito fenza licentia del f uperiore glie tenuto a pe/ lo richiedkore Qc dicefi che no , SC quefto achora fi douerebbe obferuare in vno off ciale di vnacita,orepublicaobfefia da li foi inimici, 9 ria capitale die patiife aichuna oppreff:one perche non debbe reftar fé/ za il fuo r^cìoreper (o periculo di quella republica,8£ dice Jofeph debeiloiudaicoche limperatore non deue pugna/ reconlafuaperfonaper lo periculo vniuerfale , narra Onexandro che limperatore debbe combattere più con au dacia, 3C con configlio,& con temperanza, che con fua per fona, & abftcnerli dalla pugna particolare, 8£ habiamo det to di fcpradoue ha uemo parlato della battaglia delli 3m/ & queftoquado qut ito orTìciale fofièppctuo,per piatoti, che f crebbe tenuto dar campione : ma quello elquale foflé off/Vale temporale feafpettarcbbe il fine del fuo officio, porche i.) lege vele che puma fe'dcbbeno explicare le faaincumbenteal fuo ouicio,& da poi gli necef proprii,o uero douera SEXTO I dottóra hìtiere ticenrla,fc fecondo la lege vno officiale die nante la fine dil fiio officio lafa loffido glie tenuto a gran pe na,&quandonon haueflé lidta oppreffione,ne foflè afiè/ diata,& la fua perfora no foflé periculo vniuerfale fareb/ be iufta cofachecobatteflfe,* fatìsfaceilè al, proprio hono/ regalia difdplina militare,8:eflèndoilfuorignore abfen tedalla prouincia in imprefa,o vero fe folte infermo,opre/ lo,alhora tutti gli oflìdali formo excufati dalla battagliai partìculare,alla quale non farebbonoaftredi fenza licétia del loro foperiore infino che ceflàffe necefìita,& U quefta'e gran ragione,perche efiendo aflediata vna cita potrebbe lini mico prouocare lo redore a battaglia per fe ò per altri , SC combattendo con quello,& vencendolo,o vero ocddendo, o ferendolo fepotria fadlmente perdere le dta,& tutti Tei guìriano q uefta via per obtenere le dtate che aflediate foflè/ no,& quello anchora dico de vn ambafciatorc ilquale foflé rechieffo per guagio de battaglia da vnaltro caualiero che non faria tenuto combattere durante,la fua ambafdata,p/ che e perfora pubu"ca,& non fe po prouocare a alchuno ita U fua ambafdata,^ fe legede Sfife pione africano ducade Romani,^ de Mario 8C de Marco Antonio confuh Romani che prouocati a pugna fingulare ref utorono,come vederiti infra vno capitulo che prindpia appreso fe dimanda vna quefuonc. dicio, finche farà finita Se vno nobile po refutare a guagio de battaglia vno armige roveteraiK>,qualer»fttdcraturanobilc. Cap.IX. No nobile homo per natura e rechieflo tere per guagio de cobat/ de battaglia da vno armigero exer/ longo tempo in arme: non de natura nobile exiftendonotuttidoiinloexerdto;quefto nobile Io refuta con dire che lui non e nobile,ne paro co lui conte dere, lo armigero replico io no intendo cotrahere citato parentela con teco,ma intédo per talecaufa coceménte lo mio hono/ ic cóbattere,c¥ prouare la tua fortezza laquak aie hai ©He/ L libro forufri/ fo,8f falifaU tua federo nobile repltafuòpatre tf,chf io fono nobil clqualead altro vil,trtuiavno co, per natura,!© armigero replica,» io fono nobile,perche lo & go tempo ho exercitato la militia,» larte militare per la re fono fatfo nobile,» ho hauuto honore in le ar me,» impero non me poi refutare,perche in lamie fe re/ publica » ftrenuita,» non cerca la virilità,» la experimentatione,» nobilita,nedelitie,» quello e nobile che ha la exerdtatio/ larme:» non fe buda homo che ma la laude debe eflere propria ailnobileperfiftcrKloinfuopropofito,dicefeDio ha fa/ ne,» h militare virtù in a virtute da foi progeni tori, do te non nobile,» me nobile: non intendo guadare quel/ ignobi lo che Dio ha fado:» le opcratione deta naturalo de àmido, a le replica la tua excu Catione e dedona,ouero me e più quello che ho per mìa virtute requiftato che quan te vai allo to tu hai da toi anteceflori daliquali degenerilo anteceflori g? gando da quel la virtù che hanno fado gli toi te a ogni mfa nerofi,» nobili,imperoprocedero contra de miUtare officio prodigo de tua fama mia ilquale repudi! lo armigero,» io armigero^ quello exera/ non poi refutare,» efcndo collede q/ iudicio de cauallana fe q/ ficai ledere fe debe ìudicare per non combattere co nobi le per natura potrà refutare de K honore,tu fei to fono a equale » fio cjuefto eilendolui virtuofo armigero nato da patre ignobile in exercitio dorme con bona none/ K longamente verfato militare di/ poterfe refutare,perche m la llate,» dico non fciplina non fe attende più ala naturarne ala virtu(fe con/ per au exeraUo dobbiamo fcripto fopraal primo capituio>ioue e longo Contate monftrato che la exercitatione,» bonocauagli ero, dela militia,» battaglie fa vno etere laquale gioui/ non lo:io,» le df Uàe,ne la natura paterna de larme,perche li nobili fono più arìimou, » ria al meftiero predettati » vocaa alar » dala natura fono generalmete ex/ gioua,perche debbe me,ma afta fola natura non elìere vacare in ocio nel ercitato,»operar quello exercitio,» n5 quale deiede larme vacando qfta nobiliti * «ettui» SEPTIMO laudafa,& impo quello e nobile ìlquafe e nobilito dagli progerutori(fecódoche vederimo appretto^ dice la lege rìuilechela militia armata, 8£etiam la difciplina mi li/ tire forono prima che foflé la lege della nobilita indutfiua fio fera lexerdtiodellarme,ilqual principalmente fe exerdtap nobili, fé attende più alla flrenuita che edere nobile fenza qlla virtu,8T ix)n fe rifgnarda alla nobilita naturale, ma alla nobilita della ftrenuita8£ virtù militare,&ad quella virtù laqual e più cóueniente alla militia armata,quefto fe proua per le lege impiale,che vole vno feruo in arme valorofo do uere cffeire aggregato per lo principe nel numero de gli caua p fua arditaza,licet fie nato obfcuro,8c igno vno illegitimo alla militia,ilquale fera prouetfo,8c exerdtato lógo tempo in quella:apto fera extimato bon ar/ mìgero:& nel numero de li altri,perche la militia armata la fa,& produce larte,8C la feientia, prudentia militare, BC nó fola nobilita de natura, & perdo fe reputa habele:8C lieri militanti bile,8£ & digno,#approbato a exerdtare le arme, lequal donano no bilita,& fano nobile quello che fera domito in epfe:& di/ ce Tullio che qllo che Sdpione molti anni merito'p la viti tu,adefib lo pofiède la militia armata, &t lo Papa noia no/ vno armigero verfato in larme,&: