1990, Critica storica e fortuna agiografica di un caso giudiziario in Asia Minore
"Come tutte le fonti agiografiche, il Martirio di Policarpo comporta problemi testuali, cronologici, di collocazione storica e di esegesi filologica. Come la letteratura agiografica bizantina, di cui è antesignano, esso obbedisce a esigenze dottrinali che si esprimono, sul piano formale, in una complessa chiave metaforica. Come la letteratura giudiziaria alessandrina, di cui è epigono, esso racchiude i propri contenuti in un involucro processuale apparentemente neutro, in realtà attraversato dall'ideologia politica. La duplice intenzione dell'autrice è da un lato analizzare le istanze proprie del testo attraverso l'analisi formale – filologica e retorico-letteraria – dei suoi caratteri interni, dall'altro disegnarne la collocazione cronologica attraverso l'esame di tutti gli aspetti – storici, dottrinari, culturali e letterari – legati alla sua composizione, ed anche attraverso il raffronto con i documenti martirologici espressi dal medesimo ambiente, come il Martirio di Pionio e gli Atti di Carpo, Pailo e Agatonice. All'analisi testuale si accompagna la sensibilità per la storia della cultura, e da quest'ampia visuale scaturisce un'indagine che ripropone e rivede la questione della datazione e del valore del testo in rapporto all'evoluzione dell'ambiente microasiatico e alle relazioni tra cristianesimo e impero romano: le sezioni dedicate alle istituzioni, al tessuto sociale, alla vita economica della Smirne pagana, giudaica e cristiana affiancano il riesame della normativa giudiziaria traianea e antonina alla luce della procedura adottata nel processo contro Policarpo ed in quelli di Lione. As with all hagiographic sources, the Martyrdom of Polycarp presents textual and chronological challenges of historical placement and philological exegesis. And as a forerunner of Byzantine hagiographic literature, it adheres to doctrinal demands expressed in a formally complex metaphorical key. Further, as an emulator (epigon) of Alexandrian judicial literature, it wraps its content in an apparently neutral trial package that is, in reality, politically charged. The author’s dual intention is to, on the one hand, analyse the actual aims of the text through a formal, rhetorical and literary analysis of its inner features (deep text), and, on the other, map out their chronological placement through an examination of the historical, doctrinal, cultural, and literary aspects connected to its composition, in addition to a comparison with martyrological documents from the same world, such as the Martyrdom of Pionius and the Acts of Carpus, Papylus, and Agathonice. The textual analysis is accompanied by an interest and awareness of cultural history, and from this wider perspective is derived an investigation, which revisits the question of the dating and merit of the text in relation to the evolution of the more localised Asian context and relations between Christianity and the Roman Empire. The sections devoted to institutions, the social fabric, economic life in Pagan, Judaic, and Christian Smyrna accompany the re-examination of Trajan and Antonine judicial rules and regulations in light of the procedures adopted both in the trial of Polycarp and in those of Lyon. "