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TERRITORIO FRA RECUPERO E RIQUALIFICAZIONE DEL COSTRUITO

Consumo di suolo nell'area centrale veneta Integrabilità dei sistemi leggeri nella riqualificazione dell'esistente: ostacoli e potenzialità Patrimonio industriale. Conservazione, patrimonializzazione, trasformazione sostenibile La conoscenza come strumento per un progetto di recupero sostenibile La qualità nei processi di recupero: aperture interdisciplinari e innovazione tecnologica Zone umide diffuse per la riqualificazione ambientale dell'Agro Pontino

Semestrale anno XII n° 34-35 dicembre 2014 Euro 40,00 Registrazione Trib. Gorizia n. 5/03 del 9.9.2003 Poste italiane S.p.A. Spedizione in a.p. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 NE/UD ISSN 1974-3327 EdicomEdizioni ilProgettoSostenibile 34-35 ricerca e tecnologie per l’ambiente costruito TERRITORIO FRA RECUPERO E RIQUALIFICAZIONE DEL COSTRUITO Consumo di suolo nell’area centrale veneta Integrabilità dei sistemi leggeri nella riqualiicazione dell’esistente: ostacoli e potenzialità Patrimonio industriale. Conservazione, patrimonializzazione, trasformazione sostenibile La conoscenza come strumento per un progetto di recupero sostenibile La qualità nei processi di recupero: aperture interdisciplinari e innovazione tecnologica Zone umide diffuse per la riqualiicazione ambientale dell’Agro Pontino 34. ilProgettoSostenibile 35. Territorio fra recupero e riqualificazione del costruito 4. La città senza sprechi Adriano Paolella PROGETTI 68. 10. FOCUS Le case eoliane di Filicudi: un esempio di architettura spontanea sostenibile Consumo di suolo nell’area centrale veneta The Aeolian houses of Filicudi: an example of spontaneous sustainable architecture Land use in the central area of Veneto Vincenzo Sapienza Laura Fregolent 18. 78. Abusivismo edilizio a Roma. Una valutazione dei processi insediativi per una politica di rigenerazione urbana Knowledge of the building as a tool for sustainable recovery. The church of Santa Maria della Carità (Ascoli Piceno) llegal buildings in Rome. An assessment of the settlement processes for an urban regeneration policy Enrico Quagliarini, Stefano Lenci, Francesco Monni, Sara Vallucci Carlo Cellamare, Dario Colozza 30. Edifici di valore storico-architettonico. Strumenti operativi di supporto alla progettazione d’interventi di recupero Buildings of architectural and historical value. Operational tools to support the design of interventions recovery La conoscenza della fabbrica come strumento di recupero sostenibile. La chiesa di S. M. della Carità (Ascoli Piceno) 86. La sostenibilità nell’edificare: l’esempio del CQ2 di Carbonia Sustainability in building: the example of CQ2 in Carbonia Giuseppe Desogus, Lorenza Di Pilla, Claudio Lancioni, Salvatore Mura Edino Valcovich, Raul Berto, Carlo Antonio Stival 40. Integrabilità dei sistemi leggeri nella riqualificazione dell’esistente: ostacoli e potenzialità Preassembled dry construction elements in energy retrofitting actions: barriers and potentialities Ernesto Antonini, Andrea Boeri, Jacopo Gaspari, Valentina Gianfrate, Danila Longo 50. Patrimonio industriale. Conservazione, patrimonializzazione, trasformazione sostenibile Industrial heritage. Conservation, patrimonialisation, sustainable transformation Rossella Maspoli 62. I piani energetici ambientali regionali. Apliccabilità degli indicatori proposti a scala nazionale (ISPRA) ed europea (EUROSTA) Regional environmental energy plans. Applicability of the proposed indicators on a national (ISPRA) and European (EUROSTA) scale Gianfranco Rizzo, Luana Filogamo 50 ilProgettoSostenibile Ricerca e tecnologie per l’ambiente costruito Rivista semestrale Anno XII – n° 34-35 dicembre 2014 – ISSN 1974-3327 Registrazione Trib. Gorizia n. 5/03 del 9.9.2003 – numero di iscrizione ROC: 8147 Direttore responsabile: Ferdinando Gottard Coordinamento editoriale: Anna Raspar Redazione: Lara Bassi, Lara Gariup Progetto grafico: Marco Klobas Editore: EdicomEdizioni, via I Maggio 117 – 34074 Monfalcone – Gorizia tel. 0481.484488, e-mail: [email protected] Stampa: Press Up – Roma Stampato interamente su carta riciclata da fibre selezionate Prezzo di vendita: euro 40,00 (numero doppio) Abbonamenti: Italia: euro 40,00 – Estero: euro 80,00 La direzione lascia agli autori piena responsabilità degli articoli firmati. È vietata la riproduzione, anche parziale, di articoli, disegni e foto se non espressamente autorizzata dall’editore. SUDI E RICERCHE 96. La qualità nei processi di recupero: aperture interdisciplinari e innovazione tecnologica The quality in the recovery processes: interdisciplinary openings and technological innovation Giovanna Franco 102. Zone umide diffuse per la riqualificazione ambientale dell’Agro Pontino Spread wetlands for the environmental rehabilitation of Agro Pontino Maurizio Sibilla 114. Ergonomia degli spazi urbani: sperimentazione di un sistema multicriteriale per la valutazione Ergonomics of urban areas: testing a system for multi-criteria evaluation Letizia Appolloni 120. Criteri e modalità per il restauro di pareti rivestite in listelli di cotto. Un palazzo residenziale del secondo novecento a Bologna Criteria and procedures for the restoration of walls covered with terracotta strips. A residential palace of the late 20th century, in Bologna Riccardo Gulli, Luca Venturi 130. L’istallazione dei vigneti: un’occasione per la riqualificazione del paesaggio The installation of the vineyards: an opportunity for the redevelopment of the landscape Francesca Muzzillo, Fosca Tortorelli 136. Comitato scientifico Carlo Cecere Stefano Della Torre Marco Filippi Dora Francese Riccardo Gulli Gianfranco Rizzo Marco Sala Antonello Sanna Matheos Santamouris Roma “La Sapienza” Politecnico Milano Politecnico di Torino Napoli “Federico II” Università di Bologna Università di Palermo Università di Firenze Università di Cagliari Università di Atene Referenti comitato scientifico sedi universitarie Gabriele Bellingeri Roma 3 Carlo Cellamare Roma “La Sapienza” Enrico De Angelis Politecnico di Milano Enrico Fabrizio Università di Torino Rossella Franchino Seconda Università di Napoli Anna Frangipane Università di Udine Paola Gallo Università di Firenze Jacopo Gaspari Università di Bologna Maria Luisa Germanà Università di Palermo Mario Grosso Politecnico di Torino Adriano Magliocco Università di Genova Alessandra Marin Università di Trieste Francesco Martellotta Politecnico di Bari Costanzo Di Perna Politecnica delle Marche Fabrizio Tucci Roma “La Sapienza” Comitato Peer Review Ernesto Antonini Fabio Armillotta Francesco Asdrubali Arianna Astolfi Sara Basso Alessandra Battisti Andrea Boeri Marco Bragadin Carlo Cellamare Vincenzo Corrado Edoardo Currà Corrado Curti Enrico De Angelis Milena De Matteis Davide Di Fabio Costanzo Di Perna Annarita Ferrante Paola Gallo Jacopo Gaspari Maria Luisa Germanà Mario Grosso Luca Guardigli Francesco Martellotta Giovanni Mochi Simonetta Pagliolico Carlo Patrizio Anna Pellegrino Enrico Quagliarini Piercarlo Romagnoni Rosa Romano Giovanni Semprini Valentina Serra Cinzia Talamo Fabrizio Tucci Università di Bologna C.A.Sa. Università di Perugia Politecnico di Torino Università di Trieste Roma “La Sapienza” Università di Bologna Università di Bologna Roma “La Sapienza” Politecnico di Torino Roma “La Sapienza” Politecnico di Torino Politecnico di Milano IUAV Studio Di Fabio Leoni Associati Politecnica delle Marche Università di Bologna Università di Firenze Università di Bologna Università di Palermo Politecnico di Torino Università di Bologna Politecnico di Bari Università di Bologna Politecnico di Torino Roma “La Sapienza” Politecnico di Torino Università Politecnica delle Marche IUAV Università di Firenze Università di Bologna Politecnico di Torino Politecnico di Milano Roma “La Sapienza” ICAR 10 ICAR 19 ING-IND 11 ICAR 12 ICAR 10 ING-IND 11 ICAR 12 ICAR 10 ICAR 12 ICAR 20 ICAR 10 AGR 10 ICAR 12 ICAR 10 ICAR 12 ICAR 12 ICAR 12 ICAR 12 ICAR 12 ICAR 21 ING-IND 11 ING-IND 11 ICAR 12 ICAR 12 ING-IND 11 ING-IND 11 ICAR 21 ICAR 12 ICAR 12 ICAR 11 ICAR 20 ING-IND 11 ICAR 10 ICAR 10 ICAR 10 ICAR 21 ING-IND 11 ICAR 10 ICAR 12 ICAR 12 ICAR 12 ICAR 12 ICAR 10 ING-IND 11 ICAR 10 ING-IND 22 ICAR 10 ING-IND 11 ICAR 10 ING-IND 11 ICAR 12 ING-IND 11 ING-IND 11 ICAR 12 ICAR 12 Efficienza energetica degli edifici e utilizzo di fonti rinnovabili nelle aree urbane. Il progetto TeCNaRE Buildings’ energy efficiency and usage of renewable sources in urban areas: the TeCNaRE project Erminia Attaianese 86 123 30 FOCUS Edifici di valore storico-architettonico. Strumenti operativi di supporto alla progettazione d’interventi di recupero La progettazione e la valutazione della sostenibilità degli interventi di riqualificazione degli edifici storici attraverso tre diverse esperienze operative: Linee Guida A.T.T.E.S.S., Protocollo GBC Historic Building, Progetto SECHURBA. edifici storici – sostenibilità – efficienza energetica – strumenti di valutazione – metodologia progettuale Edino Valcovich Professore Ordinario di Architettura Tecnica all’Università degli Studi di Trieste, Dipartimento di Ingegneria ed Architettura. [email protected] Raul Berto Dottorando della Scuola di Dottorato in Scienze dell’Ingegneria dell’Università di Trieste. In quest’ambito sta affrontando il tema della sostenibilità energetica e ambientale degli edifici, con particolare riferimento alla metodologia LCA. [email protected] Carlo Antonio Stival Dottore di Ricerca in Scienze e Tecniche dell’Ingegneria Civile. Si occupa di sistemi di valutazione delle prestazioni di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica presso il DIA, Università degli Studi di Trieste. [email protected] Articolo sottoposto a Peer Review. Introduzione Gli interventi di recupero, siano questi riferiti a edifici di valenza storico-architettonica sia a quelli di minor pregio, rappresentano di per sé una declinazione operativa propria del concetto di sostenibilità. L’attuale necessità di integrare i requisiti di efficienza energetica e salvaguardia ambientale con i principi operativi del recupero architettonico richiede una molteplicità di competenze e un’inevitabile interazione tra differenti ambiti disciplinari, che comportano conseguentemente diverse difficoltà operative. Ancor di più il problema operativo assume un livello di maggior complessità nel caso in cui ci si occupi di interventi di restauro su edifici di particolare valore storico-architettonico, laddove i limiti e la qualità degli interventi si misurano strettamente con i vincoli determinati dalla salvaguardia dei valori più sopra ricordati. Per queste ragioni la possibilità di riferirsi a schemi consolidati che supportino ogni fase progettuale di un intervento di recupero / restauro è un aspetto importante sotto molti punti di vista. In tal senso sono stati sviluppati o sono in fase di elaborazione diversi strumenti, tra i quali citiamo il Progetto A.T.T.E.S.S.1, il protocollo GBC Historic Building™, il Progetto SECHURBA2. Si propone infine una sintetica comparazione tra queste sperimentazioni, al fine di riconoscervi i diversi approcci al tema del recupero del patrimonio storico. Il Progetto A.T.T.E.S.S. nella Regione Veneto L’accordo stretto nel giugno 2010 tra Regione Veneto, Metadistretti della Bioedilizia e dei Beni culturali e Direzione per i Beni Culturali e Paesaggistici, noto come Progetto A.T.T.E.S.S., si propone come obiettivo primario la costituzione di buone pratiche che possano costituire utili riferimenti operativi per gli interventi sull’edilizia storica, al fine di incrementare le prestazioni energetiche e ambientali complessive implementando i principi fondamentali del restauro. La premessa al progetto è che i magisteri costruttivi impiegati nel recupero del patrimo- ilProgettoSostenibile 31 1. Struttura logica per l’analisi dello stato di fatto proposta nel Progetto A.T.T.E.S.S. nio edilizio storico presentano caratteri tipici di un approccio co) non è solo un obbligo normativo ma componente essenziaprogettuale “bioclimatico”, in quanto imperniati su tecniche le della sua valorizzazione e quindi della necessità che ha portacostruttive – funzionamento energetico passivo dell’edificio, to alla sua tutela. salubrità dei materiali da costruzione, uso consapevole delle Tale approccio prestazionale alle disposizioni normative non risorse naturali – prive degli apporti attivi di impianti tecnici di deve avvenire adottando misure di natura prescrittiva (come climatizzazione e relativo controllo delle condizioni termiche e d’altronde previsto nella Direttiva 2002/91/CE, art. 4, comma 3) igrometriche dell’aria indoor. Proprio la concezione sinergica tra ma permette di dimostrare complessivamente l’adeguatezza il microclima esterno e gli delle scelte compiute; questa ambienti confinati dell’edificio visione, peraltro, è già propria costituisce la base della prodella normativa antincendio Fase metaprogettuale • caratteristiche storiche e stilistiche dell’edificio • possibilità di recepimento delle disposizioni normative (esigenze gettazione degli interventi sul (concetto di “sicurezza equiva• destinazione d’uso compatibile con le esigenze dell’utenza/ dell’utenza vincoli posti patrimonio stesso. lente” alla base del procedi• stime economiche sulla fattibilità degli interventi dal contesto) Inoltre, una prassi progettuale mento di deroga3) e della norbasata su dati stabiliti a priori mativa per la sicurezza in zona • ricerca storica e documentaria sull’edificio e sul tessuto per materiali, componenti, sismica (“miglioramento strutcircostante comprendente le fasi storiche e le variazioni intervenute; Analisi dello • recupero di dati relativi alla costruzione fisica (involucro localizzazione, caratteristiche turale”4). La riduzione dei conopaco, serramenti, orizzontamenti, ponti termici) e alla stato di fatto localizzazione dell’edificio (orientamento, esposizione degli impianti tecnici, non è sumi energetici non deve, non dell’edificio agli agenti atmosferici, etc.); e Programmazione • individuazione e classificazione delle superfici di pregio, applicabile all’edilizia storica in può, essere perseguita rispetdelle manutenzioni diagnostica sui materiali costruttivi e sulla statica del manufatto; quanto non si possono attritando i requisiti minimi impo• relazione con gli impianti esistenti, con particolare riferimento alle reti di distribuzione. buire ai materiali riscontrabili sti dalle disposizioni normatiin tale patrimonio le caratterive, ma assumendo invece questiche note dei materiali attualmente disponibili sul mercato. sti stessi valori come livelli ottimali a cui tendere, compatibilQualunque scelta progettuale inerente la trasformazione o mente con le esigenze di tutela degli immobili e con la fattibilil’adeguamento energetico degli edifici storici non può quindi tà di interventi mirati. prescindere da studi che portino a una conoscenza approfondi- Alla valutazione energetica di un edificio si affianca la valutaziota dell’edificio, anche nell’ottica di un programma manutentivo ne della sua qualità ambientale secondo le basi poste da recenti di interventi mirati. Perseguire l’obiettivo di una maggiore effisistemi di certificazione degli edifici (si citano in tale contesto cienza nell’utilizzo delle risorse energetiche, oltre all’effettivo LEED®, DGNB®, SBTool), che permettono l’analisi delle pertinenti risparmio che ne può derivare, permette una riduzione degli prestazioni di un edificio ristrutturato secondo criteri di sostenioneri manutentivi, assumendo così un proprio valore intrinseco. bilità ambientale nell’intero ciclo di vita. Le scelte operative progettuali devono quindi considerare quale Il Metadistretto Veneto della Bioedilizia ha proposto lo strumensia la performance massima che l’edificio può offrire senza snato di valutazione delle prestazioni energetico-ambientali BIOturarne il profilo storico e culturale, ed è quindi necessario indivi- VER2, mutuato dalla procedura di valutazione per la concessioduare un range di valori prestazionali ottimali raggiungibili, che ne di incentivi ai sensi della L.R. Veneto 14/2009 e s.m.i.; il permettano di programmare interventi di modifica e suggerisca- Protocollo ITACA 2009 ne costituisce la base, in quanto applicano regole d’uso capaci di incrementare le prestazioni compatibil- bile a interventi di recupero edilizio ma privo di criteri specifici mente con la condizione e le potenzialità dell’edificio storico. per l’edilizia storica. Nell’ambito del Progetto A.T.T.E.S.S. si sono La riqualificazione energetica e ambientale dell’edilizia storica considerate le seguenti aree tematiche: interpreta il consueto approccio prestazionale per abbracciare • qualità ambientale degli spazi esterni; una valutazione degli aspetti propri dell’edilizia sostenibile. La • risparmio delle risorse ambientali (energia, acqua, materiali); fruizione di un bene culturale nelle condizioni idonee di com• carico ambientale (emissioni gas serra, rifiuti solidi e liquidi, fort e sicurezza (per i fruitori, l’immobile, il suo contenuto storipermeabilità aree esterne); 32 FOCUS • qualità dell’ambiente interno (illuminazione naturale, temperatura, rumore, qualità dell’aria); • qualità del servizio e della gestione. Nelle tabelle 1-9 viene esaminata ciascuna area di valutazione per esaminare le possibili implicazioni nella valutazione ambientale di interventi di recupero e manutenzione dell’edilizia storica, specificando il significato assunto da ciascuna area nel caso specifico in cui l’oggetto di analisi/verifica sia un intervento condotto su un contesto storico. Emergono due principali contributi dall’analisi del Progetto A.T.T.E.S.S.: • la verifica dei rapporti intercorrenti tra le azioni di recupero dell’edilizia storica, l’inquadramento legislativo nazionale e regionale, i recenti sviluppi e le tecniche propri dell’efficienza energetica; • le correlazioni individuate tra le aree di valutazione del Protocollo ITACA e i riferimenti legislativi nazionali che disciplinano gli interventi sull’edilizia storica (D. Lgs. 42/2004 e D.P.R. 380/2001). Il grado crescente di trasformazione del patrimonio (manutenzione ordinaria e straordinaria, risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia) definisce categorie d’intervento connesse al livello di conservazione dell’edificio e al suo stato di degrado. Il progetto A.T.T.E.S.S. ha quindi individuato i rapporti tra gli interventi edilizi attuabili sul patrimonio storico e le aree tematiche/criteri di sostenibilità considerati nel Protocollo ITACA, anche in relazione al fatto che l’ambito di applicazione del D. Lgs. 192/2005 non comprende gli edifici storici di valenza culturale, e analogamente nelle direttive 2002/91/CE e 2010/31/UE. In particolare, emerge la necessità di considerare ampiamente la qualità della gestione dell’edificio prima e dopo l’intervento, sebbene questa area tematica non sia riscontrabile nel quadro normativo vigente, in quanto sono proprio gli interventi di manutenzione ad avere le più significative ricadute sulla sostenibilità dell’edificio. Area qualità del sito e degli spazi esterni di pertinenza Analisi del contesto paesaggistico Area consumo delle risorse ambientali– risorsa idrica Aspetti significativi e ambito di tutela Elementi caratterizzanti Obiettivo Interventi In edificio storico In edificio storico vincolato Riduzione consumo acqua potabile Installazione di opportuni elementi tecnologici nella distribuzione Sempre attuabile Sempre attuabile Raccolta e recupero acqua piovana / acque grigie Proponibile in relazione ai caratteri dell’edificio e del contesto Applicabile dopo la valutazione specifica del caso Delimitazione del territorio storico Sistemi naturalistici, biotopi, naturale / agrario oggetto di salvaguardia riserve naturali e parchi Individuazione di coni visuali e vedute panoramiche Percorsi e punti panoramici Individuazione degli elementi detrattori del paesaggio e delle misure migliorative Sistemi insediativi storici, centri storici Tipologie edilizie fortemente presenti nel territorio Individuazione dei vincoli paesaggistici e di eventuali infrastrutture in progetto Ambiti di forte connotazione storica e simbolica Tabella 1. Area di valutazione Qualità del sito (Fonte: Progetto A.T.T.E.S.S.). Tabella 3. Area di valutazione Consumo delle risorse ambientali, risorsa idrica (Fonte: Progetto A.T.T.E.S.S.). Area consumo delle risorse ambientali – energia e fonti rinnovabili Obiettivo Interventi In edificio storico In edificio storico vincolato Contenimento consumi energetici Coibentazione elementi d’involucro Ammissibile nelle diverse categorie tecnico Ammissibile in casi limitati, giuridiche d’intervento con l’utilizzo di materiali specifici Impiego di Recupero e valorizzazione delle caratteristiche Praticabile considerando il funzionamento sistemi solari passivi tecniche e spaziali dell’edificio passivo in raffrescamento Praticabile se già previsto nella tipologia storica Energia termica da fonti rinnovabili Realizzazione di impianti solari termici e altri Proponibile in relazione ai caratteri dell’edificio e del contesto Applicabile dopo la valutazione specifica del caso Energia elettrica da fonti rinnovabili Introduzione di dispositivi di controllo per ridurre i consumi e incrementare l’efficienza d’impianto Attuabile Attuabile sfruttando opportune caratteristiche dell’edificio (es. tracce preesistenti, cavedi) Realizzazione di impianti solari fotovoltaici e altri Proponibile in relazione ai caratteri dell’edificio e del contesto Applicabile dopo la valutazione specifica del caso Tabella 2. Area di valutazione Consumo delle risorse ambientali, energia e fonti rinnovabili (Fonte: Progetto A.T.T.E.S.S.). ilProgettoSostenibile 33 Area consumo delle risorse ambientali – materiali da costruzione Obiettivo In edificio storico In edificio storico vincolato Recupero e riutilizzo dei materiali Impiego di materiali di recupero edili riducendo l’energia grigia e la e di materiali locali quantità dei materiali impiegati Sempre attuabile Sempre attuabile Riciclabilità dei materiali edili Impiego di materiali privi per ridurre il consumo di materie di sostanze nocive derivati prime e i rifiuti da demolizione da processi a basso consumo energetico Sempre attuabile Sempre attuabile Riutilizzo di strutture esistenti Interventi Utilizzo di tecniche afferenti alla demolizione selettiva Proponibile in accordo alle Proponibile in accordo alle priorità di recupero priorità di recupero individuate individuate e alle caratteristiche del cantiere Predisposizione di un piano di demolizione Proponibile se presenti spazi Proponibile se presenti spazi adeguati adeguati per lo stoccaggio per lo stoccaggio dei materiali dei materiali Interventi di recupero non distruttivi per consolidamento e aggiunta Finalità delle azioni di recupero / restauro Finalità delle azioni di recupero / restauro Tabella 4. Area di valutazione Consumo delle risorse ambientali, materiali da costruzione (Fonte: Progetto A.T.T.E.S.S.). Area qualità ambientale indoor – percezione e comfort visivo Obiettivo Interventi: In edificio storico In edificio storico vincolato Miglioramento dell’illuminazione naturale Orientamento e disposizione dell’edificio Non possibile, eccetto la rimozione di eventuali volumi non congrui Non possibile, eventuale rimozione di volumi incongrui Incremento della superficie vetrata Non possibile, eccetto il ripristino di fori tamponati Non possibile, eccetto il ripristino di fori tamponati se compatibile con le scelte di restauro Impiego di colori di finitura interni Proponibile Proponibile in relazione ai caratteri dell’edificio e delle finiture interne Impiego di lampade aventi spettro prossimo a quello della luce naturale Proponibile Proponibile in relazione ai caratteri dell’edificio e delle finiture interne Miglioramento dell’illuminazione artificiale Tabella 5. Area di valutazione Qualità ambientale indoor, qualità visiva (Fonte: Progetto A.T.T.E.S.S.). Area qualità ambientale indoor – comfort acustico Obiettivo Interventi In edificio storico In edificio storico vincolato Riduzione del livello di rumore proveniente dall’esterno Inserimento di ostacoli naturali o artificiali Proponibile in relazione al contesto Proponibile in relazione al contesto Distribuzione interna degli ambienti Proponibile Interventi sull’involucro opaco e trasparente Proponibile Incremento del potere fonoisolante dei divisori interni Proponibile, da valutarsi caso per caso Proponibile, da valutarsi caso per caso Posizionamento di controsoffitti appesi Proponibile, da valutarsi caso per caso Proponibile ma di complessa attuazione Proponibile, da valutarsi caso per caso Riduzione della propagazione del rumore interno Proponibile, da valutarsi caso per caso Tabella 6. Area di valutazione Qualità ambientale indoor, comfort acustico (Fonte: Progetto A.T.T.E.S.S.). 34 FOCUS Area qualità ambientale indoor – comfort termico Obiettivo Interventi In edificio storico In edificio storico vincolato Conferimento adeguata inerzia termica alle pareti Impiego di murature massive Spesso non necessario Spesso non necessario Isolamento termico dell’involucro Proponibile in relazione ai caratteri dell’edificio Proponibile in relazione ai caratteri dell’edificio Controllo della temperatura dell’aria interna Impiego di cronotermostati ambiente, valvole termostatiche, telecontrollo Proponibile Proponibile Impiego di sistemi domotici Proponibile Proponibile Tabella 7. Area di valutazione Qualità ambientale indoor, comfort termico (Fonte: Progetto A.T.T.E.S.S.). Area qualità ambientale indoor – qualità dell’aria indoor Obiettivo Interventi In edificio storico In edificio storico vincolato Controllo dell’umidità dell’involucro Rimozione delle cause (umidità da risalita) Proponibile Proponibile Proponibile in relazione ai caratteri dell’edificio Proponibile in relazione ai caratteri dell’edificio Ripristino degli elementi tecnici di ventilazione non impiegati Auspicabile / finalità delle azioni di recupero / restauro Auspicabile / finalità delle azioni di recupero / restauro Inserimento di bocchette di ventilazione nei serramenti Proponibile in relazione ai caratteri dell’edificio Proponibile in relazione ai caratteri dell’edificio Realizzazione di impianti VMC Proponibile ma spesso invasivo Proponibile ma spesso invasivo Incremento della qualità Posa di intonaco termoisolante o deumidificante della ventilazione Tabella 8. Area di valutazione Qualità ambientale indoor, qualità dell’aria (Fonte: Progetto A.T.T.E.S.S.). Il Protocollo GBC Historic Building La versione del Protocollo oggetto della trattazione non è ancora definitiva, per cui tutte le riflessioni proposte possono essere considerate come pareri per possibili implementazioni di un lavoro in fase di sviluppo. Il Protocollo GBC Historic Building considerato è quello pubblicato in Versione Short – Parte 1, v.0.2 il 15/11/2013 ed è relativo alla prima fase di sviluppo concernente la verifica di possibili interazioni con LEED®2009 Italia Nuove Costruzioni e Ristrutturazioni. La seconda fase di sviluppo prevede lo studio delle possibili interazioni con il protocollo GBC Home, per garantire l’applicabilità alle diverse, possibili, destinazioni d’uso degli edifici storici. Il GBC Historic Building contiene le stesse aree tematiche degli altri Protocolli di valutazione GBC/LEED®alle quali si aggiunge l’area Valenza storica, specifica per l’ambito del recupero architettonico. In questo senso, il GBC HB rappresenta uno strumento che si basa sul confronto e sull’unione di diversi ambiti culturali: i principi di sostenibilità riconducibili allo standard LEED® e i principi operativi del restauro. I pesi delle singole aree tematiche e quindi i relativi punteggi, non ancora definitivi, sono riportati nella tabella seguente. Questa area è caratterizzata da una serie di crediti che, nell’ottica del rispetto dei principi operativi del restauro e attraverso l’individuazione di specifici metodi d’indagine, hanno la finalità ilProgettoSostenibile 35 Area qualità del servizio In edificio storico In edificio storico vincolato Durabilità delle soluzioni Ripristino di materiali propri impiegate della tradizione costruttiva locale Auspicabile / finalità delle azioni di recupero / restauro Auspicabile / finalità delle azioni di recupero / restauro Impiego di materiali facilmente manutenibili Impiego di materiali e tecnologie innovative Proponibile in relazione ai caratteri dell’edificio Proponibile in relazione ai caratteri dell’edificio Manutenzione continua degli elementi edilizi e degli impianti Predisposizione del Manuale di Manutenzione Proponibile Proponibile Predisposizione del Manuale d’uso Proponibile Proponibile Predisposizione del Programma delle Manutenzioni Proponibile Proponibile Obiettivo Interventi Tabella 9. Area di valutazione Qualità del servizio (Fonte: Progetto A.T.T.E.S.S.). di preservare le caratteristiche di storicità, valore artistico e culturale dell’edificio oggetto della valutazione. I crediti dell’area tematica in questione sono stati strutturati in modo tale da considerare con la medesima importanza tutte le fasi dell’intervento di restauro, a partire dalla fase conoscitiva preliminare, passando per la fase progettuale e la fase del cantiere. Centrali nell’area di valutazione sono le indagini conoscitive preliminari, volte a stabilire l’evoluzione storica dell’edificio, la sua concezione strutturale, l’individuazione di superfici pregiate e la diagnosi del dissesto: l’elaborazione di tali contenuti costituisce prerequisito obbligatorio per l’accesso alla certificazione. Si vuole porre l’attenzione su un credito molto importante presente nell’area di valutazione Valenza storica, il VS CR 2 – piano di manutenzione programmata. La manutenzione programmata, già importante nei casi di progettazione di nuovi edifici, diventa ancor più significativa nei casi di interventi su edifici storici. Infatti, le attività di controllo successive all’arco temporale in cui viene realizzato l’intervento, devono essere intese come verifiche continue e costanti della persistenza delle prestazioni previste in fase progettuale, al fine di mantenere nel tempo le prestazioni prestabilite in termini di funzionalità, qualità dell’intervento, efficienza energetica e valore economico, storico e culturale. Le azioni previste dal piano di manutenzione programmata permettono di affrontare, attraverso modesti interventi, situazioni non considerate in fase progettuale, evitando azioni di notevole portata e quindi invasive, meno sostenibili e più difficilmente gestibili. Inoltre, nel caso di efficientamento energetico degli edifici storici, le dinamiche post-intervento sono complesse e ancora poco conosciute per cui risulta fondamentale la Area tematica Punti Peso dell’area rispetto al protocollo Valenza storica Sostenibilità del sito Gestione delle acque Energia e atmosfera Materiali e risorse Qualità ambientale interna Innovazione nella progettazione Priorità regionale 18 16 10 31 12 13 6 4 16,4% 14,5% 9,1% 28,2% 10,9% 11,8% 5,5% 3,6% Tabella 10. Distribuzione punteggio e peso delle aree di valutazione protocollo GBC HB (Fonte: GBC Historic Building versione short – Parte 1, v.0.2, 15/11/2013). manutenzione programmata attuata con l’intento di poter riportare gli esiti dei controlli all’interno di una base di conoscenze utili per la progettazione e la previsione di futuri interventi su edifici e aree storiche5. Il Progetto SECHURBA Il progetto SECHURBA, che coinvolge un consorzio di 13 organizzazioni di 7 paesi europei (Bulgaria, Danimarca, Grecia, Ungheria, Italia, Spagna, Regno Unito), si pone come obiettivo principale la dimostrazione e la divulgazione delle opportunità e delle potenzialità offerte dagli interventi energeticamente sostenibili realizzati sugli edifici di aree urbane storiche, esplicitando i risultati dei casi studio in modo da favorire lo sviluppo 36 FOCUS Caratteristiche Vantaggio bioclimatico Soffitti molto alti/volumi grandi. Raffrescamento efficiente. Incremento della massa termica dovuto allo spessore delle pareti (pareti non isolate). Controllo della temperatura interna, piccole oscillazioni termiche, buone prestazione dell’involucro per il raffrescamento. Controllo degli elementi trasparenti (il rapporto chiusure trasparenti-chiusure opache è minore del 20%) incontrasto con la progettazione contemporanea orientata verso la luce e la trasparenza. Controllo del riscaldamento solare. Chiusure verticali trasparenti poste in posizione arretrata. Ombreggiature e controllo del surriscaldamento. Elementi aggettanti, cortili, terrazzi, alberature, chiostri, lucernai, camini solari e di ventilazione. Miglioramento del raffrescamento e della ventilazione dell’involucro. Colori chiari dell’involucro opaco. Adattamento all’ambiente e al clima. Illuminazione naturale e ventilazione. Qualità ambientale indoor. Tabella 11. Corrispondenza tra caratteristiche degli edifici storici e caratteristiche bioclimatiche (fonte: progetto Sechurba). di tali azioni nelle future politiche energetiche e nei programmi locali. I casi studio coinvolgono circa trenta edifici con diverse destinazioni d’uso (gallerie d’arte, musei, chiese, residenze, uffici, …), situati nelle diverse aree di studio, nei quali sono stati effettuati audit energetici al fine di quantificare l’energia potenzialmente risparmiabile attraverso interventi di efficientamento energetico, nel rispetto delle legislazioni nazionali. Tra i principali obiettivi specifici del progetto vi è quello di sviluppare interventi sostenibili con l’intento di ridurre le emissioni di CO2 e l’utilizzo di energia del 40% per almeno 5 edifici di riferimento per ogni centro storico e in almeno 3 comunità urbane, al di là delle richieste legislative europee. Tra gli altri obiettivi specifici del progetto rientrano anche quelli di carattere sociale, politico e finanziario, di indubbia importanza e valore. Tuttavia, in coerenza con la linea generale dell’articolo, verranno affrontati i soli temi di carattere tecnologico-operativo, utili per una riflessione globale in armonia con gli spunti derivanti dagli altri studi e ricerche proposti nella trattazione. Il progetto è stato sviluppato in cooperazione tra diversi attori provenienti da sette paesi europei (Bulgaria, Danimarca, Grecia, Ungheria, Italia, Spagna e Regno Unito), caratterizzati da diverse condizioni sociali, economiche e ambientali, ma accomunati dai vincoli imposti dalla legislazione e dalle politiche nazionali. Infatti, tutti gli indirizzi di legge che sono volti alla preservazione dei caratteri tipici degli edifici storici, costituiscono un ostacolo all’implementazione in termini operativi e pratici del concetto di sostenibilità. Nell’ambito del progetto, sono stati effettuati audit energetici su trenta edifici dai quali è stato possibile ipotizzare il potenziale risparmio energetico derivante dagli interventi di efficientamento definiti secondo un approccio olistico che tenga conto dei diversi aspetti economico, architettonico ed energetico. Il primo passo è stato quello di identificare quali sono le caratteristiche tipiche degli edifici storici che possono corrispondere a un diretto beneficio in termini energetici. In secondo luogo è stata individuata una serie di interventi distinti per categoria, validi per la maggioranza degli edifici esaminati. Tali interventi sono concepiti nel pieno rispetto dei tratti storico-architettonici tipici e della legislazione esistente. Il terzo e ultimo passaggio ha riguardato la verifica in termini di percentuale di energia risparmiata a valle degli interventi previsti per gli edifici storici. I risultati riportati hanno confermato le aspettative: in sintesi, il potenziale risparmio energetico per tutti gli edifici esaminati è compreso tra il 21 e l’80%, con una media del 46%. Tale oscillazione è attribuibile soprattutto alla varietà di destinazione d’uso degli edifici, e quindi alle diverse attività in essi svolte, che non è la medesima per tutti i casi studio. Inoltre, così come specificato nel documento di presentazione del Progetto Sechurba, il livello di manutenzione e gli interventi di restauro realizzati durante la vita dell’edificio influiscono significativamente sul loro profilo energetico e sul relativo potenziale di risparmio di energia. ilProgettoSostenibile Interventi sull’involucro Interventi interni Sostituzione o riparazione degli infissi. Pannelli riflettenti posti dietro i corpi scaldanti installati sulle pareti perimetrali. Miglioramento della tenuta degli infissi. Tende pesanti e persiane per ridurre le dispersioni. Isolamento termico delle chiusure orizzontali superiori e inferiori. Utilizzo di camini per la ventilazione. 37 Isolamento termico delle partizioni interne verso ambienti non climatizzati. Installazione di ventole per camini. Riuso di verande e lucernai. Verande interne per il miglioramento del microclima Riqualificazione funzionale delle soffitte. Illuminazione naturale e ventilazione. Interventi sugli impianti Integrazione di energie rinnovabili Efficientamento dei sistemi di illuminazione. Solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria installato in copertura. Sistemi geotermici per la climatizzazione invernale ed estiva. Sistemi fotovoltaici installati in copertura e sulle pareti inclinate. Sistemi fotovoltaici trasparenti a film installati sulle chiusure trasparenti. Uso di biomasse Tabella 12. Interventi corretti per edifici gli storici identificati (fonte: Progetto Sechurba). definizione dell’oggetto Analisi delle caratteristiche del sito e dell’edificio, diagnosi energetica che individui le criticità, proposta di suggerimenti per la riqualificazione energetica definizione di criteri e sottocriteri Definizione e strutturazione dei criteri secondo un ordine gerarchico che individui l’obiettivo principale e i sotto-obiettivi ciascuno dei quali caratterizzato da una serie di criteri che misurino l’ottenimento degli obiettivi stessi pesatura dei criteri Pesatura dei criteri utilizzando il metodo del confronto a due a due (pairwise comparison) pesatura delle alternative Pesatura delle alternative utilizzando il metodo del confronto a due a due (pairwise comparison) Controllo dei risultati Controllo dei risultati e scelta della soluzione 2. Metodologia adottata dall’IEATool (Fonte: Progetto Sechurba). 38 FOCUS Oltre al valore dei risultati ottenuti, il prodotto più interessante di questo progetto, ai fini della presente trattazione, è il modello di analisi e valutazione multicriteria sviluppato dall’Istituto Tecnologie Applicate ai Beni Culturali (ITABC) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Italia), utile quale supporto per i decisori nella scelta degli interventi da effettuare. Tale modello si basa su due livelli di azione: il primo identifica le alternative di risparmio energetico considerando le caratteristiche fisiche e ambientali proprie dell’edificio; il secondo individua le alternative possibili di efficientamento energetico tramite l’implementazione di una metodologia di analisi multicriteria (MCA) secondo caratteristiche quali l’impatto visivo, la rispondenza ai tratti fisici e all’importanza storica dell’organismo edilizio, all’efficienza energetica, etc. L’impostazione metodologica di tale strumento permette di valutare una serie di alternative secondo un approccio olistico che contempla non solo gli aspetti relativi all’efficientamento energetico ma anche, e soprattutto, gli aspetti relativi alla valenza storica dell’organismo edilizio oggetto dell’intervento quali, ad esempio, i caratteri tipologici, storici e morfologici dello stesso. I principi chiave di questo modello sono i seguenti: • reversibilità delle modifiche effettuate senza danno all’esistente; • attenzione ai nuovi materiali e alle tecnologie innovative volte al risparmio energetico; • inalterabilità dei caratteri storico, morfologico e tipologico dell’edificio e o del complesso edilizio. Tali principi fondamentali hanno portato allo sviluppo di uno strumento basato sul metodo di analisi multicriteria AHP (Analytic Hierarchy Process)6, integrato con l’approccio expert based (cioè con la consulenza di esperti) di carattere multidisciplinare (fig. 2). La definizione dei criteri è stata fatta analizzando la normativa e la documentazione disponibile in materia di restauro ed efficienza energetica degli edifici. Sono stati definiti quattro criteri di valutazione fondamentali: 1. rispondenza ai principi e alle convenzioni internazionali sul restauro: reversibilità, compatibilità tra antico e nuovo, minimo intervento, leggibilità dei nuovi interventi; 2. efficienza energetica, per massimizzare le prestazioni energetiche degli edifici; 3. sostenibilità ambientale: minimo impatto e inquinamento ambientale e massimo utilizzo delle risorse rinnovabili; 4. fattibilità economica: ammortizzare i costi di intervento e gestione dell’edificio, risparmio economico derivante dalla gestione dell’impianto. In definitiva si può affermare che il progetto in analisi rappre- senta un importante lavoro che affronta in modo innovativo e con risultati dal risvolto operativo il tema fondamentale della riqualificazione sostenibile degli edifici e delle aree storiche. Inoltre, il coinvolgimento di diversi paesi europei, con i rispettivi casi studio, offre la possibilità di poter esportare i risultati grazie all’armonizzazione della metodologia di valutazione proposta e questo rappresenta un aspetto di notevole importanza. Da un’attenta analisi dei documenti prodotti dal gruppo di lavoro, emerge un dato che merita una riflessione specifica: i criteri relativi alla rispondenza ai principi e alle convenzioni internazionali sul restauro sono quelli che hanno un peso maggiore nella decisione finale. A tale proposito, è interessante osservare che l’approccio utilizzato dal progetto Sechurba ben si colloca nell’ambito dei principi generali caratterizzanti il concetto di sostenibilità che considerano fondamentale la riqualificazione del patrimonio edilizio storico; questa procedura risulta quindi uno strumento operativo di interesse certo per gli interventi su tale patrimonio. Conclusioni Dopo aver analizzato diversi strumenti per la valutazione della sostenibilità energetica e ambientale degli interventi di recupero degli edifici storici, si propone una riflessione sulla base del confronto tra questi, al fine di verificare la coerenza tra gli stessi, in particolar modo per quel che riguarda le tematiche relative alla conservazione del patrimonio edilizio storico. In tale contesto, il Progetto A.T.T.E.S.S., implementando uno strumento di valutazione della sostenibilità del costruito già applicato in diverse Regioni italiane, ha individuato gli interventi applicabili all’edilizia storica collocandoli nelle categorie dei codici dell’edilizia e valutandone l’effetto sulle prestazioni ambientali ed energetiche di tale patrimonio, senza però prevedere un raggruppamento di criteri specifici per l’analisi dello stato di fatto. Tuttavia, da quanto si è potuto apprendere, si evince che i criteri propri della sostenibilità debbano essere applicati al fine di certificare il rispetto di condizioni e prestazioni tali da garantire la corretta salvaguardia del bene architettonico e la sua corretta manutenibilità, più che il rispetto di limiti normativi o delle ambizioni della committenza. In altro modo, il Protocollo GBC Historic Building prevede l’inserimento dell’area tematica Valenza storica, con la quale ci si approccia ai temi della riqualificazione degli edifici storici nel rispetto dei principi operativi del restauro. Proprio con questo primo confronto si nota una differenza metodologica rispetto alla proposta A.T.T.E.S.S. sui temi della conservazione del patrimonio edilizio storico: quest’ultima, un’applicazione consapevole di un sistema di valutazione energetico-ambientale, un siste- ilProgettoSostenibile ma modificato specificatamente per gli edifici storici e dotato di una struttura ben determinata il GBC Historic Bulding. Per quel che riguarda il Progetto Sechurba, il criterio Rispondenza ai principi e alle convenzioni internazionali sul restauro dell’IEATool si pone la finalità di valorizzare e preservare il valore storico-culturale dell’edificio oggetto di studio. Dai test effettuati dagli attori del Progetto7, relativi all’applicazione dello strumento Intelligent Energy Application Tool, risulta che il peso attribuito a tale criterio sia maggiore rispetto agli altri criteri considerati. Nel caso del Protocollo GBC Historic Building, invece, all’area Valenza storica viene attribuito un peso (16,4%) nettamente inferiore all’area Energia ed atmosfera (28,2%). Si ricorda che le priorità dei criteri dell’Intelligent Energy Application Tool vengono definite di volta in volta per ogni oggetto dell’intervento, attraverso il coinvolgimento di figure afferenti alle diverse discipline interessate. In questo modo, i pesi di ciascun criterio sono calibrati in funzione dell’oggetto storico trattato permettendo quindi una valutazione ad hoc delle alternative d’intervento, operando le opportune distinzioni. Al contrario, il Protocollo GBC Historic Building definisce una scala di pesi per ciascuna area di valutazione che rimane fissa e invariabile per ciascun oggetto valutato secondo il medesimo protocollo. Questa caratteristica deriva dalla struttura tipica dei protocolli di valutazione GBC e non è stata modificata. La discordanza evidenziata riguarda un aspetto chiave nell’ambito 39 dei temi trattati, ovvero l’importanza dell’organismo edilizio storico in quanto portatore di valori artistici e culturali e quindi il rispetto verso tali valori. In definitiva, si ritiene che l’organismo edilizio storico abbia delle caratteristiche proprie e specifiche che non possono non essere considerate in quanto tali nell’ambito della valutazione della sostenibilità di un intervento di recupero edilizio. Note 1 - Azioni di trasferimento tecnologico per il miglioramento delle prestazioni energetico ambientali dell’edilizia storica secondo i criteri dell’edilizia sostenibile” e Linee Guida “La qualità delle prestazioni energetico-ambientali nella manutenzione dell’architettura storica – Edilizia storica e sostenibilità ambientale” Regione Veneto. 2 - Progetto europeo SECHURBA – una guida per la sostenibilità energetica in edifici e centri storici. 3 - D.P.R. 1° agosto 2011, n. 151, art. 7, e D.M. 7 agosto 2012, art. 6. 4 - Norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. 14 gennaio 2008, par. 8.4. 5 - Secondo quanto previsto da EuropeanCommission, Project Cycle Management Guidelines, 2004 6 - Il metodo AHP (Analytic Hierarchy Process) fa parte della disciplina cosiddetta MCDA (Multi Criteria Decision Analysis) che ha lo scopo di supportare il decisore nella scelta tra numerose e conflittuali opzioni, permettendo l’individuazione di una soluzione di compromesso. 7 - Oggetti dei test: Copenhagen City Hall, CapelaXeraldasAnimas, Santiago de Compostela. Buildings of architectural and historical value. Operational tools to support the design of interventions recovery Refurbishmentoperations, referred to both high historical and architectural value buildings and to lower level ones, representa practical expression of sustainability. The current need to integrate energy efficiency requirements and environmental protection operating in architectural recovery context requires a variety of skills and interaction between different disciplines, which show consequently different operational problems. Complexity grows to a greater level working on buildings characterized by high historical value, where the quality of recovery actionsdepend on constraints determined by issues mentioned above. For these reasons, the possibility of referring to established patterns that support each stage of a project intervention in the recovery and restoration is an important aspect in this subject. In this directionsome remarkable experience has been developed (or are developing): we mention Guidelines ATTESS, GBC Historical Building Protocol™, Project SECHURBA. Project ATTESS (Regione Veneto) implements an existing tool for sustainability assessment to identifyactions reliable to historic building and to provide forgroups of specific criteria for the analysis of the status quo. GBC Historic Building Protocol provides for the inclusion of a newevaluation area “ValenzaStorica”, to approach the themes of historic buildings’ redevelopment in compliance with the operating principles of the restoration. Regarding the project SECHURBA, IEATool’s criterion “Compliance with the principles and international conventions on the restoration” raises the purposes of enhancing and preserving the cultural and historical value of the building under study.