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2024, Fiera, città e mercanti (1350-1600)
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Mostra documentaria : 19 settembre - 5 novembre 2024 Progetto di ricerca internazionale CoMOR Archivio storcio del Comune di Asti Archivio di Stato di Asti.
Le origini del Centro Studi e Archivio della Comunicazione (CSAC) dell'Università di Parma risiedono nella attività espositiva promossa a partire dal 1968 da Arturo Carlo Quintavalle all'interno di una riflessione sul rapporto tra l'insegnamento della storia dell'arte in università, ma anche tra una collezione d'arte antica come quella della Galleria Nazionale di Parma, e la contemporanea ricerca artistica. Riflettere sullo statuto e sulla storia delle esposizioni, per lo CSAC, vuol dire pertanto riflettere sul ruolo che un centro e un archivio, con le dimensioni e la struttura acquisita in più di quarant'anni di vita, oggi può avere. Tali presupposti sono rafforzati dalla individuazione delle esposizioni quale campo di indagine centrale non solo per la storia dell'arte, ma più in generale per gli studi culturali, per i possibili confronti fra approcci disciplinari diversi. Anche in Italia si sono intensificate le iniziative dedicate alla messa a fuoco di alcuni aspetti di tale fenomeno e della sua storia anche se questa area di studi resta ancora in buona parte da esplorare. L'obiettivo che il convegno, primo momento di confronto nell'ambito della ricerca sulle esposizioni promossa da CSAC, si pone è quello di sollecitare un affondo rispetto alle ricerche sino ad ora condotte e di contribuire al confronto tra differenti approcci disciplinari, attraverso una articolazione di tematiche che definiscono l'organizzazione delle giornate di lavoro: Storia delle esposizioni, Opera in esposizione, Allestimento come medium, La curatela, le sue diverse pratiche e il rapporto con la 'scrittura critica', Reinterpretare le collezioni museali. Convegno internazionale 27-28 gennaio 2017 Early Example of Curated Thematic Room at the Venice Biennale Marie Tavinor (Christie's Education, London) La mostra della Roma liberata: Arte contro la barbarie, 1944 Chiara Perin (Università di Udine)
XXXIII Convegno nazionale sulla Preistoria, protostoria e storia della Daunia, a cura di A. Gravina (S. Severo, novembre 2012), San Severo, 2013
33°C onveGno naZIonaLe a cura di Armando Gravina a T T I ISBN-978-88-96545-47-8 Atti -33° Convegno Nazionale sulla Preistoria, Protostoria, Storia della Daunia. San Severo 2012.
GLI ITALIANI E LE FIERE TEDESCHE NEL MEDIOEVO: UN INCONTRO MANCATO Nel corso del XII secolo, sotto il regno di Federico Barbarossa, i mercati annuali della bassa area renana (Colonia, Aquisgrana, Duisburg, Utrecht) si trasformarono in fiere, le quali, ben presto, costituirono un sistema. Le città di Oppenheim, Worms, Magonza e Spira, che si trovano sul tratto mediano del Reno, ottennero dall'imperatore Federico 11, nella prima metà del XIII secolo, alcuni privilegi legati alle fiere, le cui clausole erano state evidentemente concordate. Un terzo raggruppamento nacque nella Wetterau e nella regione del Meno, dove principalmente le fiere di Friedberg e Francoforte assunsero un'importanza sovraregionale. Altre manifestazioni fieristiche importanti per il commercio con l'estero si tenevano a Nordlingen, Zurzach, Linz e Bolzano'. Nei decenni che seguirono il 1330, anno in cui Francoforte ottenne una seconda fiera, la città si Per la storia delle prime fiere tedesche, v. i lavori di H. Ammann, Neue BeitrZge zur Geschichte der Zurzacher Messen, Aarau 1930; Id., Die deutschen und schweizerischen Messen des Mittelalters, Brussels 1953; Id., Die Nordlinger Messen, Aus Verfassungs-und Landesgeschicbte. Festschrzj5t zum 70. Geburtstag uon Theodor Mayer, vol. 2 , Lindau 1955, pp. 283-315; J. Jarnut, Die Anfange des europuiscben Messewesens, in Brucke zwischen den Volkern -Zur Geschichte der Frankfurter Messe. Band i: Frankfurt im Messenetz Europas -Ertrage der Forschung [Ausstellun im Historischen Museum der Stadt Frankfurt am Mainl, a cura di H. Pohl e M. Pohle, Frank B urt/M. 1991; W. Herborn, Die mittelalterlichen Messen im deutschsprachigen Raum, in Briicke xwischen den Volkern, cit.; E Irsigler, Jahrmarkte und Messesysteme im westlichen Reichsgebiet bis ca. 1250, in Europaiscbe Messen und Marktesysteme in Mittelalter und Neuzeit, a cura di P. Johanek e H. Stoob, Koln 1996.
Anuario de estudios medievales, 2009
The path of the Tecchinis is a relevant example of a Florentine family’s naturalization in the Catalan-Aragonese kingdoms. In contrast to many of their conationals, the record of Tecchini-Taquí is characterized by their long presence and by establishing a unique integration process, which involved a transgression of social rank from merchants to knights in less then a century. The key to their achievements was double identity and the coexistence of the Tuscan merchant’s typical skills with the involvements of the great mercantile Catalan families. As a result they could cover the role of intermediates between Florentine companies and the local world. The members of this family also made use of a direct and privileged relation with the Crown, established due to the professional services they offered to the monarchs.
Agricoltura, lavoro, società. Studi sul medioevo per Alfio Cortonesi, a cura di I. Ait, A. Esposito, Clueb, Bologna, 2020
Pinuccia F. Simbula, Alessandro Soddu, Signori e mercanti nella Sardegna tardo-medievale, in Agricoltura, lavoro, società. Studi sul medioevo per Alfio Cortonesi, a cura di I. Ait, A. Esposito, Clueb, Bologna 2020, pp. 629-665 ISBN 978-88-491-5685-0
Mercanti «facitori di facciende grosse»: fiorentini, pisani e lucchesi a Barcellona nel tardo Medioevo * Nel 1160 il viaggiatore ebreo Beniamino da Tudela descriveva Barcellona come una piccola e bella città situata sulla costa cui affluivano, con le proprie mercanzie, mercanti «da tutti i confini»: dalla Grecia, da Pisa, da Alessandria d'Egitto, dalla terra di Israele e dall'Africa. 1 Oltre ai porti orientali e a quelli del Sud del Mediterraneo menzionava proprio la città di Pisa che precocemente ebbe relazioni commerciali con la città comitale. I territori peninsulari della Corona d'Aragona furono frequentati, sin dal XII secolo, da mercanti stranieri attirati dalla centralità delle sue piazze nel commercio internazionale e dalla ricchezza di alcune materie prime. Tra i primi, dunque, i pisani e i genovesi, perché, controllando le iniziative di riconquista del Mediterraneo occidentale e, in particolare, partecipando alla prima spedizione contro le Baleari (1113-1115), stabilirono una relazione privilegiata con i conti-re. Dal secolo successivo crebbe pure la presenza di lucchesi e piacentini, che avevano avuto alla fine del Duecento una grande importanza nelle fiere di Champagne. Poi furono prevalentemente toscani -senesi e poi soprattutto fiorentini -, genovesi, lombardi, veneziani, francesi, come pure mercanti e artigia-
Schola Salernitana, XXVII , 2022
Massimo Siani Mercato e mercanti a Cava nel XV secolo: un'indagine preliminare There were several state-owned cities throughout the Kingdom of Naples during the late Middle Ages (XIV th-XV th Centuries), including Cava from 1394. The present study utilizes unconventional primary sources to offer a first-hand reconstruction of the economic profile of Cava and its citizens during the late Middle Ages. In particular, this study reconsiders the general historiographical consensus regarding Cava-that it was a city of merchants native to the area-and offers an alternative interpretation. Namely, that the majority of its merchants came from other cities or foreign countries. Additionally, this study analyses the presence of the Abbazia della SS. Trinità which represented the dominant local power before the XII century and which continued to influence the economic profile of this state-owned city.
Città di stranieri, composita, sede della sola corte internazionale in Italia, Roma è, in età moderna, un agglomerato di nationes che vivono insieme e separatamente nello stesso tempo: una realtà policroma, unificata, dal Quattrocento, dalla stabile presenza della corte papale e sostenuta, quindi, dal suo sviluppo politico, burocratico, artistico. Se Roma condivide con altre città italiane ed europee i problemi posti dalla presenza di stranieri fra le sue mura, certo questa presenza multiforme si connota di tratti peculiari per trovarsi inserita in una città con un duplice potere, capitale di una monarchia con un sovrano al tempo stesso temporale e spirituale. La presenza senese a Roma non inizia certo con il pontificato di Pio II, sebbene con papa Piccolomini sia senza dubbio divenuta in poco tempo più numerosa e potente. Il ritorno dei pontefici da Avignone aveva infatti già stimolato la ripresa di attività finanziarie e bancarie che la stabile e sempre più articolata struttura della curia a Roma rendeva più appetibili. La curia e la corte rappresentavano dunque, già dal Quattrocento, una possibile fonte di affermazione sociale e, quindi, economica, anche per quel 'sistema' di uffici che cominciò a caratterizzare la monarchia pontificia con il suo apparato di governo spirituale e temporale. A Roma c'era bisogno di uomini: mercanti, curiali, esperti di diritto canonico e civile, chierici e laici, che portassero avanti la costruzione della monarchia universale romana, finanziassero le sue guerre, costruissero la magnificenza della sede del pontefice. Il flusso migratorio costante e in crescita di stranieri verso la Città Eterna emerge infatti come cifra distintiva del periodo che non si ferma al Sacco di Roma del 1527. Il Rinascimento a Roma è, infatti, soprattutto il Rinascimento degli 'stranieri' che arrivano, si insediano, vivono e, spesso, restano per sempre nella città del papa. Dopo il Sacco, l'immigrazione continua a rappresentare una costante nella società romana ma avrà al suo interno caratteristiche diverse: molti curiali, artisti, 'intellettuali', mercanti fuggirono infatti dalla città devastata dai lanzichenecchi, molti altri, invece, poco dopo, e soprattutto dalle città toscane, come Firenze, Siena, arrivarono a Roma per riorganizzare una ormai difficile difesa delle libertà repubblicane, minacciate in patria dalla vittoria del potere di Cosimo de' Medici. Il fuoruscitismo politico trovò così in Roma la patria Attorno alla Confraternita di Santa Caterina: artigiani, speziali, notai senesi nella Roma del Cinquecento
Fin dal 11 O0 alcuni toscani compirono regolarmente il lungo e faticoso cammino verso la Champagne, per partecipare alle sei fiere, che si tenevano a Lagny, Provins, Troyes e Bar-sur-Aube con frequenza ben determinatal. Per i mercanti di Firenze, Siena, Lucca, Pisa e Pistoia, queste fiere costituivano una grossa opportunità di guadagno nell'ambito del commercio dei panni e dell'attività bancaria2. Questi commercianti itineranti assumevano grossi rischi economici e personali recandosi in questi paesi di cui spesso non conoscevano né la lingua, né le usanze giuridiche e commer-ciali3.
2018
The process of social and economical recovery, begun under Martin V and resulting in the transformation of Rome into a Renaissance capital, saw a prominent role played by immigration. The analysis of a wide range of documents points out the contribution mostly provided by Tuscan and Lombard operators, attracted by the increasing demand for men, goods and money.
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Sociological Forum, 2019
British Journal of Criminology, 2024
V. Melchiorre ed., Enciclopedia della Filosofia e delle Scienze Umane, Novara: De Agostini, ISBN 8841525924, pp. 100-101 (Rumenian transl. Enciclopedie de Filosofie si stinte umane, Bucuresti: All Educational 2004).
Getty Research Journal, no. 7, 2015
Textual reception and cultural debate in medieval English studies, 2018, ISBN 9781527506527, págs. 129-154, 2018
Journal of the Operational Research Society, 2013
International Journal of Science and Research (IJSR), 2024
Engaging Science, Technology, and Society, 2020
World Development 38(3): 370-392, 2010
Recent Advances in Stability of Iodine in Iodized Salt, 2025
41 Congreso de la Sociedad Española de Endoscopia Digestiva (SEED)
International Accounting eJournal, 2020
International Journal of Molecular Sciences, 2023
KOLABORASI JURNAL PENGABDIAN MASYARAKAT
TEINCO, Colombia., 2024