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Borsi, F. - Firenze del Cinquecento. Editalia - Roma, 1974

1975, Facoltà di Architettura dell'università di Roma. Bollettino della biblioteca n. 9/10, pp. 9-11

facoltà di architettura dell'università di roma bollettino della biblioteca 16 giugno 1975 9-10 BORSI, F. -Firenze del Cinquecento. Editalia- Roma, 1974. l Il lussuoso volume del Sorsi su "Firenze del '500" sembra muoversi tra due opposte polarità, tra ridondanza e rinunce d'obbligo, dovute al particolare taglio dell'indagine che oscilla tra una visione panoramica genera le o volo d'uccello e uno insistenza virtuosistica che si sofferma sul particolare con zoomate spesso sorprendenti. Il carattere ridondante ce lo suggerisce la veste stessa del volume, frutto di un lavoro di alta editoria che lo qualifica come opera da collezionisti anziché d i facile consultazione, come sarebbe stato preferibile per un libro che proprio per lo quantità delle vicende che abbraccia non può che essere un punto di riferimento per ulteriori studi. Infatti pi ù che esplorare zone nuove o portare nuovi documenti, tende a coordinare, indicando nuovi itinerari per un pubblico più allargato,ciÒ che già era noto ag li specialisti attraverso una bibliografia di difficile consultaziore . le rinunce rig uardano invece il metodo di lettura di certi avvenimenti, si a quelli storici su cui si è vo luto avventurare il Sorsi, sia su quelli riguardanti p iù propria mente le vicende artistiche, visti entrambi con una sorta di continuità e di :-apport i causali di caratteré letterario e corichi di una inconfessata nostalgia per la pro-spettiva conclusiva del periodo storico, che l'A . riprende dalla precedente storiogrofia, di una chiusura salutare a i fermenti barocchi per un ingresso tout- court del .Granducato in un clima da pre-illuminismo . le vicende de i tre principi medicei che dal 1537, anno dell'uccisione di Aie; sandro Ili, alla morte d i Ferdinando l nel 1609, si succedono nel dominio di Firen ze, offrono a li 'A. l'occasione per tentare una lettura sui nuovi rapporti d i com:nit tenza e sulla mutata funzione deglt artisti al servizio del potere. la ricerca copre un arco di tempo così vasto da risultare rischiosa per Jlaltemorsi di personalità co s1 eterogenee sia tra gli artisti sia nella gestione del potere. Si passa dal 、 A セエ ゥ Z@ smo e d.all'efficientismo di Cosimo, alla poetica e malinconica esclusione da og11i contatto con il quotidiano di Francesco l, infine al controriformismo di Ferdinan do l. Come risposta alle esigenze della committenza da parte degli artisti , si passa dal ruolo di artigiani come Tasso e Tribolo ai virtuosismi di Bandinelli o di c・ャヲゥョ セ@ ad artisti istituzionalizzati come Ammamati e V asari, di cui Sorsi sottol in e a la fL•n zione trionfalistica dell'attivismo architettonico, al Buontalenti interprete-ispirato dallo stesso Francesco l della magnificenza nell'effetto prima, e architetto dell'ef.... 9 fimero e de l provvisorio poi, come scenografo a l servizio di Ferdinando l. Si a:-ri va così fino al Cigoli , a Vasari il giovane ed a ll a scuola del Buontalenti voi ta a rendere impermeabile a11 1 apertura barocca Firenze, tenendo! a in uno stato d i sospensione che durerà f ino al l 10ttocento . Al Buontalenti ed ai suoi rapporti stretti con 11 inquieta personalità di Francesco l è dedicata la parte centrale del vol ume e costituisce i l momento di magg ior impegno storiografico . Di questo artista, visto come personaggio chi ave de l ュ。ョ ゥ ・ イゥセ@ 1 smo toscano, punto d i ancoraggio dell isolamento fiorentino rispetto al barocco,. d i questo provincial ismo che solo nel provvisorio , nello spettacol o, nel P apparato di festa tocca di mens ion i universali , Borsi evidenzia il processo d i sempl ificaz ione e di sintesi proprio del suo metodo di procedere sino a farlo diventare un ant ici patore del l a concezione modern a del d e s i g n i11 quel suo ゥセカ ・ウエ ゥイ ・@ tt. tte le scale d i progettazione dall'oggetto al territorio. Q uesta corsa, d i eredità zevi ana, 。ャ@ G 。ョエ ゥ 」ゥ セ@ pozione nei temp i, questo processo d i retrodatazione dei fatti tipici de lla st-:>rio dell ' architettura moderna è certo devi ante e ca pre in I"Ome di una presun ta modernità problemi come l'allargamento della committenza e la conseguen te ー ・イ 、ゥエ。・ャ セ@ la profess ional ità privll egiata, la perd ita de l l' artistic!tà relega ta per il Buon tal en"" ti e per gl i altri artisti nel provvisorio, ne l marginale, sulla vi a dell ' acce!ta1. iorte accondiscendente della p assività che la Controri forma imporrà al ruo lo de ll' artista cui pochi , specie in provincia, si ribe lleranno. La vi cenda architettonica, che è poi quella che più interessa all 'A ., s 8 intreccia però con l' entusi asmo per i dsvoltì delle si ngole figure per cui ogni tan to i l volume si itta in una sorta di stori a イッ ュ。ョ セ@ zata che toglie scientifi cità all'opera ma la rende più appetibile evitando di porsi come regesto per addetti a i l avori. l capito! i di cui si compone il vo lume sono accompagnati da abbondante materi.9_ le fotografico che tuttavi a ha U l" grave difetto di fondo: l'insistenza sul particolare in maniera uniforfTie. Questo metodo di ripresa, d i derivazione portoghesi ano, se ri sul ta corretto quando è oppi icato ali a le ttura del Borromini o del Barocco proprio per i l suo porsi come tentativo di sintesi tra teoria e prassi proprio ョ・ ャ@ Q セ ー。 イ エ ゥ 」 ャN 、。 イ ・ セ@ diventa ingiustificato nella lettura d i opere che solo nel la totalità riscattano la anonimi tà dei Pesecuzione e forzano nel caso degli artisti considerati dal Bersi una vocazione plastico- scultorea a scapito di quella archi tettonica che risu lta così se condaria. La colonna visiva ha poi un l i mi te nella sua stessa esuberanza: le fotogra 10 fie sembrano spesso enfatizzate con l a piena pagina ma con scarsa preoccupazione didattica, come le numerosissime foto di volte e soffitti ripresi spesso mal amen te e con un chiaro disinteresse al programma pittorico, fatto invece fondamentale, per cui si notano solo le partiture . E questa lateralità della pittura si riscontra poi nel testo stesso che sorvola o tocca soltanto di sfuggita l'impegno pittorico di alcune personalità o avvenimenti eccezional i come le vicende pittoriche dellostudiolo di Frmcesco l, attorno al 1570, punto d ' incontro fra manierismo nordico e mmierismo locale, inascoltato tentativo di sprovincializzazione, senza contare i rq::>porti con Roma attraverso i numerosi viaggi degli artisti toscani, le personali vie seguite daJ. le figure più notevoli, il ritorno a l Correggio e la ripresa del Baocci , la ventata veneziana portata dal Passignano e le infiltrazioni carraccesche. Fre11cesco Moschini ll