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2022, Zenodo (CERN European Organization for Nuclear Research)
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2018
Nel mio lavoro di tesi magistrale mi sono occupata di indagare le funzioni dei tempi verbali all’interno degli "Atti del podestà di Lio Mazor" (ediz. a cura di Salem Elsheikh 1999), una serie di documenti giudiziari risalenti all’inizio del Trecento, redatti in una varietà volgare veneta priva di un corrispettivo moderno ancora parlato. Si tratta di testimonianze rese dagli imputati nel corso di processi avvenuti di fronte al podestà locale, nelle quali gli interrogati prendono la parola direttamente, raccontando la propria versione dei fatti accaduti. Lavorando su testi antichi, risalenti a un’epoca nella quale a Venezia la scrittura in volgare non era ancora prassi affermata, è stato necessario inquadrare tali documenti sia dal punto di vista del contesto storico, culturale e sociale che ha portato alla loro realizzazione, sia da quello dialettologico, essendo gli Atti l’unica testimonianza esistente per la varietà di Lio Mazor. Inoltre, data la peculiare conformazione delle testimonianze, per poter analizzare tutte le voci verbali rendendo conto della presenza di più piani temporali e più gradi di narrazione, è stato fondamentale identificarne la struttura testuale interna. Tale operazione è stata realizzata attraverso l’ausilio di categorie ermeneutiche provenienti dalla narratologia e solitamente impiegate per l’analisi di testi letterari. Schedati tutti i verbi presenti sulla base della ripartizione strutturale individuata, si è fornita una prima panoramica delle funzioni dei tempi verbali riscontrati negli Atti. A partire da ciò, sono stati approfonditi due dei fenomeni più interessanti emersi: la distribuzione marcata del Perfetto Composto e gli usi del congiuntivo, sia in contesti di frase principale che subordinata.
Lo studio di un testo ricco di implicazioni politiche e culturali quale il De re rustica di Varrone dovrà necessariamente rifuggire da una impostazione puramente tecnicistica, quasi si considerasse l'opera un semplice manuale di norme, frutto di una sapienza contadina -certamente ormai assai "smaliziata" -formatasi nel corso del tempo. In effetti, il De re rustica è un trattato didascalico che prescrive una serie di regole da seguire nella gestione e conduzione delle fattorie e nell'allevamento del bestiame e, tuttavia, la tematica ufficiale costituisce quasi un'articolazione esterna e superficiale di una "sostanza" ben più profonda e complessa, una sorta di pretesto formale per la trattazione di argomenti dalla valenza marcatamente politica e finanche etica, tenuti latenti dallo scrittore dietro la fitta cortina della precettistica, ma non per questo meno significativi e importanti. Un testo, dunque, ispirato da una forte carica ideologica -di sapore filo-repubblicano -, che quasi costantemente emerge dalle maglie di un dialogo solo in apparenza "tecnico". Ciò vale per l'opera nella sua interezza. Ora, tuttavia, intendo riferirmi specificamente all'ultimo dei tre libri del trattato e, del resto, anche in esso, una lettura scrupolosa e analitica manifesta una notevole tendenza polemica da parte dell'autore, poco incline ad accettare pacificamente alcune dinamiche politico-culturali ormai dominanti nel suo tempo. Precisamente, la cifra del pensiero varroniano è inquadrabile nei termini di una critica dura contro le ideologie "eversive" di matrice greco-orientale che mortificavano la sana e genuina tradizione contadina : sul piano culturale in senso lato, contro l'indiscriminata ellenizzazione (per Varrone e non solo per lui sinonimo di corruzione) dei costumi, penetrata nella società romana ormai da molto tempo e sempre più corrosiva nel secolo "grande e terribile" in cui l'autore visse ; sul piano politico, contro il soverchiante personalismo dei nuovi potenti, i signori delle infinite e sanguinose guerre civili. Da questo punto di vista, Varrone rappresenta la voce di una cultura conservatrice e critica. Andrà registrato, poi, come la polemica culturale risulti più immediata di quella politica, anche se si tratta di una tendenza, non di una regola e con tutta evidenza i due dominî sono intrinsecamente legati.
O.b.l.i.o. Osservatorio Bibliografico della Letteratura Italiana Otto-novecentesca, 2021
Terzetto spezzato: proposta per uno Svevo tragico Terzetto spezzato è una commedia che dialoga da vicino con la forma del tragico. La mancanza di una vera e propria possibilità di redenzione, l'assenza di un paradigma comunicativo e l'incombere della tematica della morte conducono la «situazione-limite» della prima scena alla catastrofe dell'ultima scena. L'Amante e il Marito, ingabbiati così nel salotto borghese dall'intervento del deus ex machina Clelia, non potranno determinare un finale diverso rispetto a quello predeterminato dalla donna. Lo studio si propone quindi di dimostrare come questo particolarissimo atto unico sveviano si confermi «dramma dell'uomo-non libero», dimostrando l'abilità di Svevo nel confrontarsi con più generi teatrali. Terzetto spezzato is a play that associates elements of comedy to a tragic theatrical performance. With the absence of the chance of redemption, the lack of a communication paradigm and the hovering of the theme of death, the condition of «situazione-limite» (literally: 'extreme situation') is maintained throughout the play, from the first scene of the catastrophe to the last scene. The Lover and the Husband, captive in their bourgeois living room since the intervention of deus ex machina Clelia, will not be able to determine a different finale than the one that has been predetermined by the woman. The research aims to explore how this extremely distinctive and unique act of Svevo's poses itself as «dramma dell'uomo-non libero» (literally: 'the tragedy of the man who is not free'), demonstrating Svevo's talent to approach varied theatrical genres.
In: "Praesentia / Absentia. Nouveaux espaces d’échanges dans le domaine des études romanes", PhiN. Beiheft 34/2023, pp. 56-67, 2023
Nel presente contributo si intende indagare dal punto di vista funzionale il sistema dei tempi verbali del modo indicativo contenuti all'interno degli Atti del podestà di Lio Mazor. Dopo una breve presentazione dei documenti, saranno introdotte le nozioni teoriche utilizzate, da un lato, per suddividere internamente la struttura del testo; dall'altro, per analizzare temporalità e aspettualità delle voci verbali considerate. Per ognuno dei tempi verbali individuati verrà poi fornita opportuna esemplificazione, per proporre in conclusione il quadro funzionale complessivo riscontrato nella varietà indagata.
«In principio fuit textus». Studi di linguistica e filologia offerti a Rosario Coluccia in occasione della nomina a professore emerito, a cura di Vito Luigi Castrignanò, Francesca De Blasi e Marco Maggiore, Firenze, Cesati, pp. 61-72. , 2018
e la Scuola poetica siciliana: tre momenti » 43 Gabriella Macciocca, Presentazione di una sconosciuta tradizione volgare: la raccolta delle lettere della Cancelleria federiciana » 51 I.2. dante Furio Brugnolo, Preliminari all'analisi di un dittico dantesco (Vita nuova XXII 9-16) » 61 Nicola De Blasi, La voce viva, la lettera morta e le pastiere dolci. Due note a margine del commento dantesco di Maramauro » 73 Giovanna Frosini, Dante disegnatore » 83 Pär Larson, Novità su ser Tuccio » 93 8 Paola Manni, Quisquilia (Par. XXVI 76) » 99 Aldo Menichetti, Una lezione sulla terzina di Dante » 111 Ülar Ploom, Sulla poetica dei due sensoria nella Divina Commedia » 119 Antonio Sorella, Amor, ch'a nullo amato amar perdona » 127 Paolo Trovato, Su un volgarizzamento delle chiose di frate Stefano Mangiatroia (Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, XL 37) » 143 I.3. gRaFIe e sIsteMI dI scRIttuRa Rocco Distilo, Qualche appunto in tema di trilinguismo (e bigrafismo) imperfetto, fra scritture greche, latine e romanze » 161 Nicoletta Maraschio, Alberti, la punteggiatura e il codice Moreni: un primo sondaggio » 169 Raymund Wilhelm, La divisione delle parole nella scrittura milanese di fine Quattrocento. Primi rilievi sul codice Dazi (Triv. 92) » 185 I.4. LIngue, tRasMIssIone e vaRIazIone deI testI Pietro G. Beltrami, Una scheda per la tradizione di Guillaume de Lorris » 197 Giancarlo Breschi, Postilla alla Postilla amiatina » 207 Giuseppe Brincat, Rinaldi, Buonamico e Somma: il gioco delle rime nei sonetti del Seicento » 221 Vittorio Coletti, Il realismo della cornice del Decameron » 239 Maurizio Dardano, «Lassaraio passare queste cose senza alcuna scrittura?». Note sui verbi causativi nella Cronica di Anonimo romano » 253 Rita Librandi, Le citazioni della Scrittura in volgare e la ricostruzione del circuito domenicano (secc. XIV-XVI) » 263 9 Tina Matarrese, Intertestualità cavalleresca nell'«Orlando furioso»: trasmissione e variazione » 275 Domenico Proietti, Tra latino e volgare: per una (ri)lettura contestuale dei placiti di Capua e Sessa Aurunca » 281 Stefano Rapisarda, Prognostica medica attribuita a Michele Scoto. Volgarizzamenti veneti del De urinis » 299 Paolo Viti, Filelfo e Giustino » 313 II. stoRIa LInguIstIca deLL'ItaLIa MeRIdIonaLe e deLLa sIcILIa Chiara De Caprio -Francesco Montuori, Per l'edizione della Quarta Parte della Cronaca di Partenope » 321 Paolo Di Giovine, Il contributo della sociolinguistica storica alla ricostruzione della storia linguistica dell'Italia meridionale » 341 Franco Fanciullo, Un "leccese" nella Calabria bizantina e altre "stranezze" (a proposito del Breve della metropoli di Reggio della metà dell'XI secolo) » 353 Riccardo Gualdo, Un «territorio proteso sul mare». Appunti linguistici sullo Statuto della Regione Puglia » 361 Sandro Orlando, Un nuovo testimone della tradizione del Contrasto dell'acqua e del vino » 371 Mario Pagano, Lorenzo Rusio e la cultura ippiatrica in Sicilia nel XV secolo » 403 III. L'ItaLIano neLL'età ModeRna e neLLa conteMpoRaneItà III.1. testI, contestI, autoRI e costRuttI Ilaria Bonomi, Bacchelli autore di testi per musiche di Bruno Bettinelli » 421
"Filosofia e nuovi sentieri/ISSN 2282-5711", 2014
Il XX secolo avvertì dunque l’esigenza, anche se ancora in ristretti ambiti culturali, di tornare alla rivendicazione baconiana di una “trasparenza” delle scienze e a quell'equilibrio uomo/tecnica, e uomo/natura, duramente conquistato dai moderni. Husserl fu tra i primi a rivendicare un nuovo e saldo principio di ragione veicolato dalla filosofia, una filosofia ormai eclissata dai poderosi esiti scientifici e sempre più relegata al ruolo di letteratura o nottola hegeliana.
Su alcune espressioni del vers de dreit nien di Guglielmo di Poitiers (183.7)
2020
Riassunto · A margine del recente libro di Stefano Carrai, Il primo libro di Dante. Un'idea della 'Vita nova', l'articolo torna su alcune questioni filologiche e interpretative cruciali nel libello, ribadendo la bontà delle scelte adottate nell'edizione necod del 2015. Parole chiave · Dante Alighieri, Vita nuova, Stefano Carrai, Filologia dantesca.
L'elaborato si propone di fornire una traccia di commento agli ultimi due capitoli ternari, appartenenti al genere della visione, posti a suggello dell’edizione "Sonetti et Canzoni" (editio princeps: Sultzbach, 1530) di Jacopo Sannazaro. L’elaborato, dopo aver inquadrato storicamente la produzione sannazariana volgare all’interno del clima tardo- quattrocentesco delle coeve espressioni liriche petrarchiste aragonesi, enuclea senza pretese di esaustività i maggiori problemi ecdotici dell’edizione Mauro (Laterza, 1961) delle "Opere volgari" del Sannazaro, con specifico riferimento alla tradizione filologica manoscritta dei capitoli ternari e al processo revisorio databile agli ultimi anni del Quattrocento. Si presentano, quindi, le principali ipotesi formulate intorno al dibattito circa la volontà autoriale di inserimento dei suddetti capitoli nella raccolta definitiva, motivando le ragioni che spingono a considerare questi testi cosa allotria rispetto ai precedenti (studi di Dionisotti, Mengaldo, Gorni, Fanara). A ciò segue il commento ai due capitoli, preceduto da un breve cappello introduttivo che si propone di fornire alcune coordinate storico-culturali e filologiche volte a inquadrare il contenuto, i modelli e i personaggi di ciascun componimento.
Somatechnics 2.2 (2012), 305-324., 2012
sedm.org, 2021
Colloque international à Nancy, 19-20 septembre , 2024
SCHOLARS: Jurnal Sosial Humaniora dan Pendidikan, 2024
Journal of Academic Research in Medicine, 2011
bioRxiv (Cold Spring Harbor Laboratory), 2023
Spécial Valère AFA'A, 2023
International Journal of Academic Research in Business and Social Sciences
Antropocene e giustizia climatica l’importanza di un’etica della responsabilità, 2020
Palgrave Macmillan, 2022
Springer eBooks, 2010
JACC: Cardiovascular Interventions, 2017
Cell Journal (Yakhteh), 2015
Lobachevskii Journal of Mathematics, 2018
Applied sciences, 2023
Revista mexicana de …, 2011