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l'istinto il cui deposito leggiamo, per es., nei Ricordi guicciardiniani. Non da una definizione dottrinaria, ma dalla viva connessione fra i pensieri dedicati alle «cose» dello stato, si ritrae la tesi della «assolutezza» (Sasso 1993) della p. in M., nozione più precisa di «autonomia», se quest'ultima postuli, come è inevitabile, un pensato sistema di relazioni (→ Croce, Benedetto). L'uomo di M., cioè l'uomo dello 'Stato', è invece solo con sé stesso, e con la necessità di 'vincere': «e' mezzi sempre fieno iudicati onorevoli, e da ciascuno saranno laudati» (Principe xviii 18). Con questo non si nega che, in alcune pagine dei Discorsi, all'antica Repubblica romana (o meglio: all'antico mondo del paganesimo) si riconosca un culto religioso dell'«onore del mondo» (II ii 27), e quindi una specie di conciliazione fra il «sommo bene», la «mondana gloria» e le «azioni feroci» che la procurano. Ma nell'attualità delle regole, proposte al lettore, non accade che il giudizio di valore morale, in quanto tale, sia da M. piegato all'urgenza della necessità politica: le crudeltà bene usate o male usate. Bene usate si possono chiamare quelle -se del male è lecito dire beneche si fanno a uno tratto per la necessità dello assicurarsi, e di poi non vi si insiste dentro (Principe viii 23-24).
2011
Guglielmo.-Nacque a Como nel 1647. Non è nota la data del suo ingresso nell'Ordine domenicano, ma risulta essere stato allievo del convento di S. Maria delle Grazie a Milano, dove portò a compimento la formazione teologica, dedicandosi in particolar modo allo studio dei testi di s. Agostino e di s. Tommaso. Sotto i maestri generali Juan Tomas de Rocaberti (1670-77) e Antonio de Monroy (1677-86) fu lettore di teologia a Ravenna, Forlì, Napoli, Piacenza, Modena e Bologna. Ottenne il titolo di magister s. theologiae il 10 dic. 1692 e nel 1699 gli fu concessa la facoltà di ricevere la laurea dottorale dalle mani dell'inquisitore di Bologna. Per il suo zelo nella difesa dell'ortodossia e l'integrità dei costumi fu nominato vicario del S. Uffizio di Bologna il 31 genn. 1685 e inquisitore generale di Tortona il 23 marzo 1689 e di Reggio Emilia il 21 sett. 1695. Non trova riscontro, invece, la notizia riportata da I. Taurisano, che lo vuole inquisitore di Brescia nel 1696. Il M. fu attivo come inquisitore di Reggio fino ai primi mesi del 1699, quando, a causa della salute malferma, chiese di essere esonerato. La richiesta fu accolta dai cardinali inquisitori il 4 febbraio. Dopo la cessazione di tale incarico, il M. resse lo Studio domenicano di Bologna dal 1699 al 1702, e dal 1702 al 1704 fu priore del convento bolognese di S. Domenico. Strettamente collegata all'insegnamento bolognese del M. e a esso funzionale è la pubblicazione delle Theses de locis theologicis, necnon aliae ex ecclesiastica historia selectae, historicae, chronologica … (Bologna 1701). Il M. fu in seguito, per due volte, priore del convento milanese di S. Maria delle Grazie e dal 1704 al 1706 priore della provincia domenicana di Lombardia.
Medioevo e Rinascimento 28 (2017) [2018], 237-265
This article deals with Angelo Poliziano’s studies on the so-called scholia vetera to Apollonius of Rhodes. Poliziano read the scholia in the Laur. Plut. 32, 9, and copied some of them in Par. Gr. 3029, ff. 224r-239v. The author examines the presence of the scholia in Poliziano’s poems and commentaries and in the Miscellanea. Then, he focuses on the Par. gr. 3069; this analysis is especially devoted to the relationship between the scholia Poliziano transcribed in this manuscript, the marginal notes, and his other works, such as the translation of Plutarch’s Amatoriae narrationes, the commentary to Vergil’s Georgics and Misc. I 2. The author suggests that, while writing Misc. I 2, Poliziano also consulted the manuscript Laur. Plut. 55, 21, containing Xenophon’s Anabasis. This essay also contains the edition of Poliziano’s translation of the Vitae of Apollonius of Rhodes.
Medioevo e Rinascimento 29 (2015), pp. 93-130
This essay provides the first critical edition of Angelo Poliziano’s commentary to Mart. De spect. 1, which is preserved in ms. Mon. Clm. 754, ff. 284r-284v. First, I focus my attention on the dating of the commentary and on the text of Martial Poliziano actually read; I also analyse the references to a work written by Poliziano but not preserved, the so-called Observationes. The next section concerns the ancient sources Poliziano used in his commentary (Seneca, Pliny the Elder, Diodorus Siculus, Solinus, Pomponius Mela). In the last part of the article, Poliziano’s commentary is compared with Domizio Calderini’s commentary to Martial and Niccolò Perotti’s Cornucopiae. This paper also contains a chapter on Apollonius Rhodius’ manuscripts which at that time were available to Poliziano.
Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo, Firenze, Edizioni CLORI, 2021
Angelo Gatti (Ronta, 17 dicembre 1724 – Napoli, 18 gennaio 1798) è stato un medico che, dopo aver osservato a Costantinopoli la tecnica dell’inoculazione umana del vaiolo (la così detta vaiolizzazione o ‘variolizzazione’), si impegnò nella diffusione della pratica in Francia con notevole successo, attirandosi per questo attacchi personali e un generale discredito da parte di numerosi colleghi. Contro quelli che lui stesso definì "pregiudizi" pubblicò alcuni scritti in difesa del suo metodo. Grazie a una fitta rete di rapporti con i poteri politici e con i propri pazienti, Gatti riuscì a superare le difficoltà, pur decidendo di rientrare definitivamente in Italia.
2018
E' l'anno del Signore 1217 : Angelo vive in Puglia, in un piccolo paese di mare non lontano da Monte Sant'Angelo, meta di devoti pellegrinaggi; in una calda giornata estiva incontra un gruppo di pellegrini diretti alla grotta sacra di San Michele e fa così la conoscenza di Tommaso da Celano e questo incontro cambierà per sempre la sua esistenza . Angelo , divenuto suo discepolo lo seguirà da allora in poi in ogni missione fino alla morte; conoscerà così anche Francesco d'Assisi, amandolo di un amore infinito e rendendogli testimonianza in ogni circostanza, anche la più drammatica. Il cantico delle creature diventerà il suo testamento di vita ideale.
Ariel, 2019
Per una lingua di guerra: tradurre Pirandello per il teatro francese di oggi.
1998
Alcuni anni dopo la morte del Bembo, Fulvio Orsini si trovò di fronte ad una serie di densi quaderni d'appunti, testimonianza della formazione umanistica del Bembo, e di un dialogo con i classici che mai, fino agli ultimi anni, si era interrotto. L'Orsini, riordinando e in parte trascrivendo quelle carte, fece stilare un promemoria, in cui esprimeva sorpresa ed ammirazione per la cultura classica del Bembo, rimasta quasi nascosta nei quaderni privati del suo scrit-toio1:
L’Antiquité Classique, 2021
Plin. HN 28.25: storia di un restauro di Angelo Poliziano (Misc. 1.32) * Ringrazio Claudio Bevegni per avermi incoraggiato a intraprendere questa ricerca e per avermi costantemente supportato con preziosi consigli. Ringrazio inoltre Sergio Audano e Augusto Guida per aver letto le bozze del mio articolo e per avermi dato utili suggerimenti. Eventuali errori presenti in questo lavoro saranno da attribuire a me solo.
Globalist, 2024
Cronache di Archeologia, 38, 2019
IOER International Multidisciplinary Research Journal, 2021
Electronic Journal of Information Systems in Developing Countries, 2016
Feminist Philosophy Quarterly (forthcoming)
Dental research journal, 2014
Crimean Historical Review
Open Engineering, 2016
Osteoarthritis and Cartilage, 2019
The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, 2000
European Journal of Morphology, 2006
Revista de Antropología Social, 2021
European Journal of Cancer Supplements, 2006