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La Spagyria Capitolo 10 Porte corpo

Capitolo 1 Paragrafo 7 Le porte del corpo Naturalmente il corpo è analogo alla terra. Vi è un asse verticale attorno a cui tutto ruota. La colonna vertebrale assume così il suo carattere di polarità. Alla base della colonna vi è l’ano (polo sud). Sulla sommità del capo (in corrispondenza con la fontanella) vi è naturalmente il corrispondente analogico del polo Nord. Questo punto energetico può essere utilizzato dal Terapeuta esperto che ben sappia ciò che va facendo quando favorisce con un olio l’ingresso dell’energia Sa nel Mo centrale che scorre nella colonna all’interno del corpo. Tutte le tradizioni parlano di questo canale come di una realtà altamente spirituale. Eventuali “interventi” su questo canale dovranno evidentemente essere eseguiti dall’interno, come per esempio con le tecniche Yoga. Del resto la tradizione che più di tutte tratta questo canale relativo all’asse terrestre è quella Induista attraverso i Veda e le Upanishad antichi. Tale canale viene denominato Sushumna e su di esso hanno luogo le speculazioni tantriche. Sull’ano il terapeuta egizio agiva soprattutto mediante clisteri e candelette. La nostra tradizione esoterica (una parte della quale si basa sulla meditazione) dimora questo concetto nel simbolo del caduceo. Qui, attorno alla verga che simbolizza questo canale, vengono rappresentati due serpenti attorcigliati a incrocio che rappresentano altri due canali (Ida e Pingala nella tradizione Induista) che esprimono la polarità della verga stessa che si individualizza in due entità distinte esprimendosi spazialmente. È l’immagine dell’eterno Uno che diventa Due e che tuttavia, per quanti passaggi compia, resta pur sempre l’Uno. Dalla tradizione Induista Ida e Pingala vengono rappresentate alla destra e alla sinistra del corpo frontale, a partire dall’ano fino alla sommità del capo. In alcuni casi viene rappresentato un percorso incrociato dei due canali, in altri casi questi sono semplicemente rappresentati mediante due linee curve che passano ai lati del corpo comprendendolo (come un uovo). Nella tradizione Cinese questi due canali vengono invece individuati nell’asse mediale del corpo: sul lato anteriore, a partire dall’ano fino al labbro inferiore il primo, sul lato posteriore, a partire dall’ano fino al labbro superiore (passando dal retro del corpo) l’altro. È evidente quindi che la mappatura energetica del sistema Cinese possiede tutt’altra angolazione rispetto a quella Induista. Se si osserva il contesto allargando le proprie vedute ci si renderà conto del fatto che quella cinese è fatta per lavorare “dito su punto” o “ago su punto” con un’azione che ha un aspetto meccanico da intervento esterno, mentre la mappatura Induista è abbinata alle tecniche Yoga dove la postura, la respirazione, la coscienza, ecc., corrispondono ad azioni il cui aspetto meccanico si realizza mediante intervento dall’interno. Dato che le due metodiche hanno un utilizzo pratico, la relativa mappatura del corpo energetico si riferisce alle relative modalità operative utilizzate. Per concludere in realtà non è possibile nessuna rappresentazione verbale o grafica che possa esprimere correttamente la realtà del corpo energetico, per quanto si applichino tecniche matematiche sofisticate come per esempio i frattali o la matematica quantistica. Consci dell’impossibilità a trasmettere un quadro preciso gli antichi si sono preoccupati di assicurare e di trasmettere, secondo la tradizione locale, alcuni capisaldi essenziali relativi alla salute e alla palingenesi. Effettivamente, risultando impossibile rappresentare in modo esaustivo un territorio, noi stessi ricorriamo a diversi tipi di cartine e mappe: politiche, geografiche, geofisiche, morfologiche, archeologiche, storiche, eliografiche, ecc. Tutto ciò non ci consente di afferrare realmente un luogo in cui non si sia mai stati. Ogni mappa tuttavia può efficacemente servire al suo scopo, fermo restando che nessuna mappa è il territorio. Consideriamo ora una serie di posizioni studiate anche insieme a Fabio Patruno: La prima porta del corpo è la sommità del capo. L’aureola è rappresentata come presenza di un cerchio di luce all’altezza di questo punto. Il polo nord, specialmente durante gli angoli solstiziali, riceve direttamente l’energia della stella polare indicando il cammino di ritorno verso la Casa dei Padri. Terapeuticamente non siamo in grado di fornire un’indicazione precisa, sappiamo che ha attinenza con l’energia “Sa”, per la quale però, solitamente si usa la porta della nuca. È governata dalla Funzione pura di Saturno (Epifisi) in analogia con la Ionosfera (sfera del violetto). Le applicazioni sono svariate anche se e’ un luogo sacro, infatti la pratica più diffusa e’ la semplice imposizione della mano o anche le Unzioni (molto meno diffuse dal punto di vista terapeutico). Il nome cinese del punto: “punto d’incontro dei 100 vasi”. La seconda porta è appunto la nuca o “Bocca di Dio”. È presieduta sempre dall’archetipo Saturno e può essere usata per la forza di Volontà o per sedare alcune crisi neuropsichiche. Ha evidentemente relazione con l’energia “Sa”. Il nome cinese del punto VG12 posto sul bordo inferiore della protuberanza occipitale è ”Palazzi ventosi” o “Venti solari e stellari”. La terza porta è costituita dal punto al centro della fronte ed è in relazione con il ganglio olfattivo e con l’archetipo Giove. Il ganglio olfattivo stimola il gruppo ipotalamico per vibrazione e per stimolo aromatico, quindi anche il naso si può considerare come come parte integrante di questa porta. La quarta porta è costituita dalle tempie e offre la possibilità di lavorare in maniera differente sui due lati del corpo (Dx e Sx) ove si riscontri la necessità di riequilibrio laterale. È la sede del “rammentare”. Le tempie sono in stretto contatto con l’area uditiva del cervello (e vorrei ricordare a questo proposito l’auricolomedicina occidentale dei filtri colorati posti sulle orecchie); sono di segnatura lunare e venusina sia per il passaggio del vaso di stomaco e del triplice riscaldatore sia per la loro delicatezza a variare notevolmente la sensibilita agli stimoli tattili. In realtà possiamo osservare che interessa, tra le aree del cervello quella motoria. Sul bordo laterale della punta del sopracciglio troviamo il punto TR23 “Spazi vuoti per bambù sottili come seta”. La quinta porta è la zona della gola o tiroidea che è di segnatura Marziana. Ha a che fare con la forza di espressione. Esprimere ha molti significati e l’archetipo marte li rappresenta tutti. La sesta porta è la zona del cuore. SUL POSTO DEL CUORE È la sede del “ricordare”, del sentimento che pulsa nelle vene. È il Sole (cuore) che emette le sue correnti astrali. Da esso si dipartono i 12 “mo” secondo il papiro Ebers (che talvolta sono anche 22 o 8), luogo da trattare con cautela, e’ la dimora dell’imperatore. È la porta del riscaldatore superiore. La settima porta è il margine scapolare e per riflesso quella dei capezzoli. Mentre i capezzoli hanno a che fare con il linfatico il margine scapolare ha a che fare con il fegato (o meglio con VB Capricorno). Anche questa porta, come la quarta della nostra analisi, offre la possibilità di lavorare in maniera differente sui due lati del corpo (Dx e Sx) ove si riscontri la necessità di riequilibrio laterale. I margini scapolari sono legati alla vescica biliare che è analoga al Capricorno e quindi al concetto di movimento/energia di Marte e alla stabilità/concretezza di Saturno. È l’agire concreto che richiede il gioviniano coraggio di assumere il ruolo che è necessario. In questa zona si possono fare applicazioni per drenare il fegato. I capezzoli invece, sono una porta a se stante, governata da più funzioni e hanno anche implicazioni genitali nervose a causa della loro elevata sensibilità erogena, quindi il loro trattamento si discosta di molto da un trattamento scapolare. L’ottava porta è la bocca dello stomaco e/o la parte sotto ombelicale. Qui si possono regolare i mercuriali processi digestivi e viscerali. Questa porta e’ il riscaldatore medio e si situa a meta’ strada tra l’ombellico e il bordo dello sterno, luogo di grande traffico legato alla digestione in tutti i suoi aspetti: fisico, emotivo e mentale. La nona porta è la zona delle reni ed è retta da Venere. Qui troviamo l’ingresso dell’energia Nw. Fra L2 e L3 vi sono tre punti posti sulla stessa linea orizzontale: VG4 : “Porta della vita” VU23 “Cavità renale” o “Centro di energia” VU47 “Casa della volovtà” o “Stanza della risoluzione” La decima porta è sulla zona del fegato. Può essere usata per migliorare il coraggio di affrontare le prove inevitabili, come fece Giove affrontando (e non castrando o uccidendo) il padre Saturno che mangiava i suoi figli. Anche questa porta, come la quarta e la settima della nostra analisi, offre la possibilità di lavorare in maniera differente sui due lati del corpo (Dx e Sx) ove si riscontri la necessità di riequilibrio laterale. Secondo le segnature dei vasi canopi il fegato è legato ai processi dell’elemento Aria (mentale) mentre la sua specularità da origine ad una nuova porta rappresentata dallo stomaco che e’ legato ai processi di Acqua (emotività). L’undicesima porta è la zona inguinale di segnatura lunare e quindi spesso legata ai problemi femminili. Per il passaggio del vaso di fegato è anche zona gioviniana. Se consideriamo l’inguine fisico esso è primariamente gioviniano e poi lunare. Viene usato indistintamente per problemi maschili e femminili. La dodicesima porta è rappresentata dalle ginocchia che hanno segnatura lunare per la presenza del liquido sinoviale e per la loro interazione con i moti lunari della mente. La tredicesima porta sono le caviglie. Da vedersi sotto due diversi aspetti: la caviglia esterna riguarda la vescica (Radicamento) la caviglia interna riguarda i reni (Sostegno) La quattordicesima porta è la pianta del piede. Date le diffuse conoscenze riflessologiche resta poco da dire in proposito. Aggiungeremo solo che vi è una porta a sé che è costituita dai talloni. Essi rappresentano la porta del respiro fra la terra e l’uomo. Spagyria applicata teoria e pratica della Medicina Spagyrica Nome file: file:///var/www/apps/academia.edu/academia-app/tmp/tempfiles/17_porte_corpo.doc20241216-1545-evgl4s.doc pagina n° 7