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2006, Revista de Italianística
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Neste artigo se analisam as razões do extraordinário poder de atração exercido pelo livro de Carlo Collodi, dentro e fora da Itália.
Versione leggermente modificata di G. Itzcovich, Pinocchio e il diritto, in “Materiali per una storia della cultura giuridica”, 37/1, 2007, pp. 239-268
Versione leggermente modificata di G. Itzcovich, Pinocchio e il diritto, in "Materiali per una storia della cultura giuridica", 37/1, 2007, pp. 239-268 PINOCCHIO E IL DIRITTO di Giulio Itzcovich Guardi che litania prolissa! Obbligatorio il far da giurati, obbligatorio il servizio militare, obbligatorio il pagamento delle tasse, obbligatorio il far da membro (frase indecorosa e quasi avvilitiva) nelle commissioni di sindacato, e per giunta, obbligatoria anche l'istruzione elementare… Carlo Collodi, Come studiavano i fiorentini 1. Premessa. Pinocchio e le discipline C'è, in pieno Ottocento, una vena realistica plebea che non accetta la fede, illuministica prima, positivistica poi, nelle "magnifiche sorti e progressive" dell'educazione pubblica-statale. È un luogo comune popolare, è il grido e il lamento di Pinocchio: prima il pane, la strada, la vita, poisemmai, se proprio bisogna -gli abbecedari, i maestri, i pedagoghi. All'epoca, la resistenza alla pubblica istruzione, al processo di scolarizzazione come obiettivo politico e cura del governo, doveva essere del tutto generica, quasi pre-politica: era di matrice democratico-repubblicana, liberale, clericale, reazionaria? Tutte queste cose e nessuna, al tempo stesso "autenticamente popolare" e "codina" 1 . Era una resistenza propriamente "generica" 2 : per tutti e di nessuno, parziale e universale; intempestiva, sgradevole, inclassificabile nel sistema politico. Oggi sarebbe davvero molto semplice liquidarla come demagogica e qualunquista. Nella vita politica italiana, ne troviamo tracce nell'opposizione alla legge Coppino del 1877 sull'obbligo scolastico: una delle più importanti riforme della Sinistra storica, esercizio fra i più illuminati e progressisti della funzione di governo. Alcuni scritti di Carlo Lorenzini (Collodi) offrono una testimonianza ingombrante di questo rifiuto della scolarizzazione come obiettivo di politica pubblica, o più in generale del rifiuto della scuola. Soprattutto la lettera aperta al Ministro della pubblica istruzione Pane e libri («avete sragionato così: "Per rigenerare i popoli […] bisogna illuminare le masse! Illuminiamo dunque le masse!" […] Date retta a me, che sono ignorante: meno chiacchiere e più pane!») 3 e il passo degli Ultimi fiorentini riportato in epigrafe 4 , ma anche le Avventure di Pinocchio 5 e un passo brillante delle Macchiette («i pedagoghi e i maestri di scuola, 1 Ciò, ovviamente, non significa che le forze politiche non si dividessero su questioni come la creazione e l'organizzazione di un sistema scolastico nazionale, l'opportunità di introdurre l'obbligo scolastico, finalità e programmi della pubblica istruzione, ecc. Vedi, in generale, E. De Fort, La scuola elementare dall'Unità alla caduta del fascismo, Bologna, Il Mulino, 1996. 2 Sul concetto di "generico", vedi A. Badiou, L'essere e l'evento (1988), Genova, Melangolo, 1995, cap. XXXI, pp. 329 ss.; Id., Manifesto per la filosofia (1989), Milano, Feltrinelli, 1991 C. Collodi, Pane e libri (A S.E. il Ministro Berti e C.), pubblicata nel 1884 su "La Vendetta. Gazzetta del popolo", raccolta in Id., Note gaie, a cura di G. Rigutini, Firenze, Bemporad, 1892, pp. 185-190, Omessa dall'edizione critica C. Collodi, Opere, a cura di D. Marcheschi, Milano, Mondadori, 1995, se ne può leggere un estratto in R. Bertacchini, Collodi educatore, Firenze, La Nuova Italia, 1964, pp. 50 s. 4 C. Collodi, Gli ultimi fiorentini, in Id., Occhi e nasi (Ricordi dal vero) (1881), ora in Id., Opere, cit., pp. 315-320, p. 318. 5 C. Collodi, Le avventure di Pinocchio (1883), Torino, Einaudi, 2002. Sul tema dei rapporti fra Pinocchio e la scuola -«a me la scuola fa venire i dolori di corpo» (ivi, cap. XXV, p. 95)tornerò più avanti. Fra i molti episodi significativi, mi limito qui a ricordare quello in cui i libri scolasticifra cui il Giannettino e il Minuzzolo, scritti dallo stesso Collodi vengono scagliati contro Pinocchio e finiscono in mare; i pesci, «dopo avere abboccata qualche pagina o qualche frontespizio, la risputavano subito, facendo con la bocca una certa smorfia che pareva volesse dire: "Non è roba per noi: noi siamo avvezzi a cibarci molto meglio"» (ivi, cap. XXVII, p. 103).
Treccani, 2024
Nel Corno d’Africa il somalo è una lingua parlata nella Repubblica Federale della Somalia, nel Somaliland, a Djibouti, nell’Etiopia orientale, e nel Nord Est del Kenya da circa 22 milioni di persone, cui va aggiunta una diaspora di più di un milione di parlanti nello Yemen, negli Emirati Arabi, in Europa, in America Settentrionale e in altri Paesi. In Somalia Federale, nel Somaliland e nella Regione somala dell’Etiopia il somalo ha statuto ufficiale e viene utilizzato nell’amministrazione dello Stato e nella pubblica istruzione. Questo articolo contribuisce al primo volume del grande opera 'Atlante Pinocchio' pubblicato da Treccani con il supporto dell'Istituto dell'Enciclopedia italiana, con istituzioni di ricerca e università italiane, e con il finanziamento del Ministero degli Affari Esteri.
SHAME AND PINOCCHIO COMPLEX. Many patients suffer to feel strange and ridiculous. Since their childhood they have been passing through failures, disappointments and humiliations which have generated a feeling of shame. When they were children, they always had to remember narcissistic needs of their parents and lf they hadn't did it they would have suffered extremely negative consequences: the ruinous loss of parental love. These boys don't feel part of the group and they don't realize to be human being made of flesh and blood, so the tension of their body lets them appear "like if" they were puppets, developing the "Pinocchio Complex" which regards the "gelotophobia" (from Greek gelos=Iaughter), the fear to be teased or mocked. The family therapists Almuth Sellschoopp-Ruppel and Michael von Rad propose the treatment of the so called "Pinocchio syndrome" through a particular way of humorous dramatization: the humordrama.
"Filmcronache", 2020
Il saggio è pubblicato all'interno del monografico della rivista "Filmcronache" dedicato a Federico Fellini, intitolato Il soffio nascosto della grazia. Cen't'anni di sogni e visioni, ed è dedicato all’universo felliniano che, a cent'anni dalla nascita del maestro riminese, sembra trovare corrispondenze nel Pinocchio di Garrone e nel Joker di Phillips, all’insegna di irrazionalità e istintività, irriverenza e ribellione, inquietudine e malinconia.
Da Jean Jacques Rousseau alle rivoluzioni del 1848 si dipana un´epoca definita dalla libertà. Dall´infrangersi del vecchio ordine sociale, dalla lunga agonia dell´ancien regime emerge, infatti, un uomo che si sente tale solo in quanto libero. La libertà diventa la dimensione essenziale dell´umanità e, con Immanuel Kant, persino il fondamento della metafisica. La pedagogia, in questo senso, poteva e doveva essere unicamente educazione alla libertà, la scienza del rendere liberi gli uomini: “il problema più grande e difficile che possa venire imposto all´uomo” . Le Avventure di Pinocchio di Carlo Lorenzini rappresentano un frutto tardo e maturo di questo secolo di libertà, un Bildungsroman dal chiaro intento pedagogico. Con il suo burattino, lanciato a rotta di collo tra le più mirabolanti avventure, Lorenzini risponde così a domande senza tempo. Si nasce liberi o burattini? Chi o cosa limita la libertà dell´uomo? Quale tipo di educazione permette all´uomo di conquistare o riconquistare la sua libertà? Il monito dello scrittore toscano, ricordiamolo mazziniano, combattente nelle guerre d´Indipendenza e feroce critico di ogni ordine costituito che non rispettasse la libertà individuale , è pedagogicamente durissimo: nella fame, nella svogliatezza, nell´indifferenza agli affetti familiari, nell´ignoranza, svela i fili di tanti burattini, uomini ridotti a pezzi di legno in balia della volontà altrui. “Sia detto a nostra vergogna. – scriveva Lorenzini nel 1858 sulla Lente - Lo schiavo non è un privilegio esclusivo della America! Anche la civilissima Europa ha i suoi schiavi: anche fra i popoli tirati a pulimento, anche in mezzo alla nostra Società a scagliola si trovano degli individui, così decaduti da ogni diritto civile, che per la loro durissima condizione non hanno nulla da invidiare a un coltivatore di canne da zucchero” . Un monito che tra i lazzi, i motti di spirito, i richiami al teatro, alla satira, le invenzioni fantasiose e le situazioni tragicomiche, mantiene la sua validità in ogni luogo ed in ogni tempo, invitando a riflettere sull´essenza stessa dell´umanità, ancora oggi troppo spesso negata a tanti, troppi burattini.
nuova informazione bibliografica 4/11 il libro antico Nuova i N for mazioN e bi bliografica, aN No viii, N. 4 / Ottobre-Dicembre 2011 Le avventure di Pinocchio (uscite a puntate nel «Giornale per i Bambini» a partire dal 1881 e poi pubblicate in volume nel 1883 dal libraio-editore Felice Paggi, con le illustrazioni di Enrico Mazzanti) tra i tanti elementi singolari del suo impareggiabile destino, ha anche quello di essere l'unico, tra i capolavori della «letteratura dell'Italia unita», ad aver dato vita ad un mito universale. Il metamorfico «burattino», con le sue spassose-angosciose scorribande iniziatiche attraverso un mondo popolato di archetipi, ma insieme crudelmente vivido e preciso, è stato infatti capace di invadere il globo pur restando segnato da uno stigma di assoluta italianità (termine che si assume qui in tutta la sua ambigua portata). Un «mito moderno», dunque, ma non versione moderna d'un qualche mito «senza tempo», né identificabile (almeno alle sue scaturigini) coi «miti d'oggi» di barthesiana memoria, né con quelli sintetizzati in laboratorio dagli artisti-intellettuali (si pensi, ad esempio, al Grande Vetro duchampiano). Si tratta infatti di un mito creato da un libro -oggetto non a caso di origine vegetale… -e dalla sua indisciplinata vitalità.
Psicoart Rivista on Line Di Arte E Psicologia, 2015
The literature has been considered by Freud, and others after him, as a form of unaware exploration of mind that can leads to discoveries similar to psychoanalysis's discoveries. From this perspective, the author puts forward the following hypothesis: Pinocchio is a puppet who comes to life and is therefore, from a child's perception, a transitional object according to Winnicott. Consequently, Geppetto is nothing more than the involuntary representation of any child interacting with the transitional object. The author explains the results of the analysis of the text in support of the hypothesis and reflects on the impact of The adventure of Pinocchio on the reader.
The essay focuses on four performances inspired by Carlo Collodi’s Le avventure di Pinocchio: Marco Baliani’s "Pinocchio" for Nigerian street kids (2004); Armando Punzo’s "Pinocchio. Lo spettacolo della ragione" for the convict actors from la Compagnia La Fortezza (2008); "Pinocchio" directed by Babilonia Teatri with actors with pre-existing experiences of coma from the company Gli Amici di Luca (2012); "Pinocchio. Leggermente diverso", created by the choreographer Virgilio Sieni with the blind dancer Giuseppe Comuniello (2013). These cases differently investigate the story told by Collodi and interlace it with the performers’ biographies and stage presences in autonomous ways. After a recount of the main literary and semiotic interpretations of the novel, and a confrontation with Joël Pommerat’s adaptation for "Pinocchio" (2008), these artists’ processes of stage writing are detailed and partly ascribed to Carmelo Bene’s influence on Italian contemporary theatre. Thus, the heterogeneity of their pieces is acknowledged as well as their shared specific reference to the character as a dramaturgical device towards a deconstruction of Collodi’s plot, also revealing an underlying shift in meaning in its depiction. In fact, in these works, Pinocchio evolves as an archetype of diversity out of an idea of childhood, whose perception it once portrayed, finally challenging both the audience’s expectations and their understanding of today’s social life.
Lexicon Philosophicum: International Journal for the History of Texts and Ideas, 2016
A Crise do Mundo Moderno, 1927
MA Thesis , 2022
Jewish History, 2004
Advances in Science and Technology Research Journal, 2024
Journal of Buffalo Science, 2021
Psychology and Education: A Multidisciplinary Journal, 2024
Veterinary and Comparative Orthopaedics and Traumatology, 2020
Deep-Time Images in the Age of Globalization: Rock Art in the 21st Century, 2024
Proceedings of the 2015 Federated Conference on Computer Science and Information Systems, 2015
International Journal of Scientific and Research Publications (IJSRP), 2020
Rabindra Bharati Patrika, 2024
Industrial & Engineering Chemistry Research, 1997
Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences, 2009
The Journal of the Geological Society of Japan, 1992