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Sembrano passati molti più anni di quanti in realtà ci separano da quel fatidico anno conclusivo, almeno per i nostri paesi, di una guerra infelice e suicida per tutti, ma specialmente per i paesi interni dell'entroterra di Gioia Tauro distanti tra loro anni luce per chi era costretto a spostarsi a piedi da un luogo all'altro su strade che tuttavia non erano molto dissimili, quanto a cura e manutenzione, rispetto a quelle che siamo costretti a percorrere oggi. Rocco Liberti ci offre in queste struggenti pagine, ancora una volta rese preziose e originalissime dai ricordi diretti e incancellabili di un ragazzo, la storia di una realtà paesana oppressa ancora dalle mille ferite lasciate della guerra, ma fortemente motivata a ritornare alla normalità, anzi a crescere ed uscire dal proprio isolamento: ne sono testimoni i tentativi caparbi di mettersi al passo coi tempi con la rinascita del cinematografo e i primi tentativi di ripristinare forme di comunicazione e di commercio. Finiva lentamente un'epoca per lasciare spazio tra incomprensioni, paure verso il nuovo e slanci sociali ancora confusi, a una ripresa difficile e tarda a venire. Ancora una volta un quadro emblematico per capire non solo le radici recenti di Oppido Mamertina, ma di tutte quelle realtà dell'Aspromonte e della Calabria che Rocco Liberti in altre sedi ha studiato e narrato con dovizioso rigore di storico. (Bruno Demasi
1943. Leggere il tempo negli spazi a Napoli, in Campania, nel Mezzogiorno, 2014
Sono qui raccolti, pressoché per intero, gli interventi delle prime due sessioni del convegno nazionale tenutosi a Napoli tra il 17 e il 19 ottobre 2013 (1943 Leggere il tempo negli spazi), promosso dall'Istituto Campano per la Storia della Resistenza "Vera Lombardi" (Icsr), nell'ambito di una serie di iniziative tese a mettere a fuoco il cruciale 1943 nelle sue molteplici implicazioni spaziotemporali. Cogliendo l'occasione del 70° anniversario del '43, l'Icsr -in collaborazione con la rete degli Istituti Storici del Mezzogiorno e delle Isole -è tornato a riflettere su uno dei passaggi fondanti dell'età contemporanea, sul piano mondiale come sul terreno nazionale, misurandosi con la complessità dei contesti territoriali e nell'intento di concorrere alla costruzione di un quadro articolato degli eventi e processi che investirono il Meridione in quel drammatico tornante. I contributi presentati nell'appuntamento dell'autunno 2013 sono stati rielaborati e ulteriormente precisati, secondo una metodologia che ha tenuto conto della opportunità di muovere dallo stato esistente delle ricerche e di suggerire altre, possibili piste di lavoro, alla luce del codice etico-scientifico caratteristico della natura e fini di Istituti quali l'Icsr. Non nuovo, quest'ultimo, a sollecitare importanti momenti di confronto e di approfondimento sul nesso tra guerra, lotta di liberazione e storia d'Italia, con una forte attenzione al rapporto tra Nord e Sud e ai suoi risvolti internazionali. Basti ricordare, a tal proposito, i due convegni del 1993 -Mezzogiorno 1943. La scelta, la lotta, la speranza -e del 2005 -Guerra e Resistenza nel Mediterraneo 1943Mediterraneo -1945 Sui nodi tematici relativi alla vicenda del Mezzogiorno nel secondo conflitto mondiale (impatto della guerra sulle popolazioni locali, bombardamenti, stragi, rivolte, insurrezioni, moti contadini, ripresa della vita
Mathera Anno 1 n1, 2017
On September 21st 1943 german army left Matera. A few bombs exploded. This paper looks for the existing signs of the explosions in Matera, Italy.
01 ottobre. La V Armata Alleata: Inglesi, Americani, Canadesi, Marocchini, Indiani ecc. arrivano a Torre del Greco. Il sole già alto di una giornata fresca, come di primavera, tenera per la passata angoscia.
in PASETTI, Matteo and ALESSANDRINI, Luca (eds), 1943. Guerra e società, pp. 77-88
Le violenze nell'Europa in guerra: la svolta del 1943 * Il 1943 fu un anno cruciale per le pratiche belliche della violenza di massa. In un'Europa occupata dal Terzo Reich o dominata da regimi affini, gremita di strutture concentrazionarie, di ghetti, di lavoratori forzati e di fosse comuni, solo pochi mesi prima erano entrati in funzione i campi di sterminio dell'Aktion Reinhard -omaggio postumo e macabro al capo della Rsha e promotore della conferenza di Wannsee. In un conflitto che fin dall'inizio si presentò come una guerra di annientamento e di terrore, le violenze contro le popolazioni civili, i soldati e i prigionieri diedero un ulteriore impulso alla spirale della guerra totale. In questo contesto, il 1943 rappresentò un anno di svolta, un punto di non ritorno in diversi scenari, da Stalingrado a Roma, da Parigi a Mosca. In questo capitolo si esamineranno alcuni versanti di questa escalation della violenza bellica, che ebbero a che fare, più o meno direttamente, con l'evoluzione delle vicende italiane.
Quaderni per la storia della Massoneria, 2022
Questo sesto quaderno è dedicato ai primi atti del ricostituito Grande Oriente d'Italia, dopo la parentesi buia della dittatura fascista, negli anni incandescenti dell'immediato dopoguerra. In un'Italia distrutta dalla guerra, impoverita e divisa da forti contrasti ideologici, il Grande Oriente d'Italia rappresentò il tentativo di rilanciare quegli ideali umanitari e solidaristici che erano stati alla base della grande stagione prefascista. Un tentativo generoso che si infranse contro il cambiamento radicale avvenuto nel frattempo nella società italiana. Un cambiamento di cui la Massoneria non si rese conto se non in ritardo. Una incomprensione che di fatto, nonostante le tradizionali calunnie sul “potere massonico”, le costarono una sostanziale emarginazione dalla vita politica e sociale del Paese. Ed in effetti nell'Italia dei grandi partiti di massa e delle grandi ideologie, quella cattolica e quella comunista, non esisteva più alcuna possibilità che il Grande Oriente d'Italia svolgesse il ruolo egemone che aveva rivestito nell'Italia prefascista. Nonostante questo il ruolo della Massoneria non fu insignificante, come testimonia il contributo dato ai lavori della Costituente al cui interno la presenza massonica fu consistente e lasciò un segno indelebili in molti articoli della prima parte della nostra Costituzione repubblicana. Negli anni trattati il Grande Oriente si impegnò a fondo in una battaglia, rivelatasi poi perdente, per la totale laicità dello Stato. Da qui la polemica contro il populismo clericale de “L'Uomo Qualunque” e la denuncia dei tentativi di compromesso di alcuni gruppi massonici di ambigua natura derivanti dalla diaspora della cosiddetta Massoneria di Piazza del Gesù.
La situazione italiana dal 1943 al 1947 secondo i documenti inglesi e americani
Marx XXI - archivio http://www.marx21.it/, 2011
Bari, 22.01.2011: Incontro organizzato dall' Ass. Marx XXI "Le lezioni della storia"- edit.: 30 Gennaio 2011 "Marx XXI" relazione di Ferdinando Dubla (storico del movimento operaio): Il Partito Comunista nella Resistenza (1943/45) subtitle: Sulla genesi e sviluppo della linea della democrazia progressiva e il partito 'nuovo' abstract: Unità delle forze popolari, di tutti i democratici e gli antifascisti per sconfiggere il comune nemico, il nazismo e il tardo-fascismo suo ascaro: questa la linea che Togliatti espone al suo ritorno in Italia, nel marzo 1944 e che si collegherà strettamente ad una visione strategica che avrà come capisaldi la democrazia progressiva e il partito nuovo. Compito dei dirigenti comunisti della Resistenza sarà quello di coniugare, nell'azione concreta, la linea politica del partito (la tattica contingente, come l'abbandono della pregiudiziale antimonarchica e la disponibilità ad entrare nel governo di Badoglio) e la necessità di preparare l'insurrezione, contro la cui evenienza si scateneranno le resistenze dei reazionari e moderati presenti nei CLN (in molte regioni senza avere alcuna parte sul piano militare) e-ma, soprattutto, degli Alleati anglo-americani. E l'assenso del centro di direzione di Milano fu prevalentemente dettato, oltre dall'elemento-azione (l'unità all'interno del CLNAI era necessaria e indispensabile per raccogliere il massimo delle forze e stendere al massimo il vigore dell'organizzazione combattente), anche dalla considerazione di Longo sull'inattendibilità per la guida al più alto livello del partito da parte di Scoccimarro e dal dissapore con quest'ultimo sulla questione del centro unico di direzione (che Scoccimarro voleva fortemente a Roma). La relazione si incentra sulla dialettica di posizioni politiche nel PCI in quegli anni cruciali, (da Secchia a Scoccimarro, da Togliatti a Longo) che renderanno i comunisti italiani protagonisti fondamentali della storia d'Italia anche nel dopoguerra della ricostruzione dalle ceneri del fascismo.
atti del workshop "La ricostruzione dopo una catastrofe: da spazio in attesa a spazio pubblico", II Biennale dello Spazio Pubblico, Roma 16-18 maggio 2013
Dialoghi Mediterranei, n. 39, 2019
Posted By Comitato di Redazione On 1 settembre 2019 @ 01:11 In Cultura,Letture | No Comments di Nicola De Domenico Per tanti di noi l'appropriazione cognitiva del mondo ha inizio, specie quando è precoce, col destarsi acuto della curiosità verso tutto ciò che ci circonda, quando lo sguardo comincia a indugiare su oggetti, particolari, angoli e pieghe riposte dell'ambiente che più ci è familiare, come fosse un universo da esplorare.
Sri Aurobindo's Action, 2024
Ius pluribus modis dicitur - prawo rzymskie wciąż żywe, 2016
Una città multiconfessionale, 2004
Iraqi Journal of Science, 2020
Communications: The European Journal of Communication Research, 2024
2024
Health & Place, 2001
Comptes Rendus Mécanique, 2005
The Journal of the Louisiana State Medical Society : official organ of the Louisiana State Medical Society
Nuclear medicine and molecular imaging, 2016
Cogent Engineering, 2017
European Heart Journal Supplements, 2023
JMIR Pediatrics and Parenting