Books by Angela Siciliano
La biblioteca personale di Giorgio Bassani, conservata a Ferrara presso la Fondazione omonima, co... more La biblioteca personale di Giorgio Bassani, conservata a Ferrara presso la Fondazione omonima, consta a oggi di 3.395 volumi. Rispetto al precedente, che risaliva al 2004, un nuovo catalogo di questa biblioteca si è reso necessario a seguito della donazione effettuata nel 2018 da Paola Bassani: circa un migliaio di esemplari, prevalentemente cataloghi d'arte e periodici, che documentano gli interessi artistici di Giorgio Bassani e la sua collaborazione con le riviste, nella doppia veste di autore e redattore. Il catalogo mira inoltre a essere più di un semplice elenco di titoli. Ogni voce bibliografica è infatti seguita da una descrizione articolata su tre livelli: firme di possesso e/o dediche, postille e note extra (stato di conservazione, data della lettura e/o postillatura, presenza di materiali interfogliati, legami con l'opera di Bassani). Il catalogo dunque si presenta come uno strumento dal grande potenziale critico che, tracciando nel dettaglio la parabola dei volumi nella biblioteca e nell'opera dello scrittore, offre un'accurata mappatura della storia umana e intellettuale: nelle sue pagine scorrono così in sequenza, scanditi da amicizie, letture e passioni, gli anni della formazione a Bologna, il periodo della militanza antifascista e la maturità dello scrittore, dell'intellettuale e dell'uomo Giorgio Bassani.
Edizioni by Angela Siciliano
Il poeta Bassani non nasce con "Storie dei poveri amanti e altri versi" (Astrolabio, 1a ed. 1945,... more Il poeta Bassani non nasce con "Storie dei poveri amanti e altri versi" (Astrolabio, 1a ed. 1945, 2a ed. 1946); è lo stesso autore a ricordare di aver composto, tra la primavera e l’estate del 1942, «un centinaio di poesie […] che non pubblicai ovviamente», poi parzialmente confluite nella raccolta del 1945. Quei versi giovanili sono riemersi nel Fondo Arcangeli della Biblioteca dell’Archiginnasio (Bologna) non nella loro totalità ma – dato ancora più significativo – in una selezione che ha la forma, la struttura e la compiutezza di un libro, firmato Giacomo Marchi. "Pavana", così si intitola la silloge, dischiude nuove prospettive di ricerca sulla scrittura di Bassani e sulla sua formazione intellettuale. La sua importanza non si riassume infatti solo nella presenza di un corpus di nove testi inediti e di varianti. Il volume segna uno snodo nella biografia letteraria e umana di Bassani: da un lato, dialoga con Una città di pianura (anch’esso apparso sotto lo pseudonimo Giacomo Marchi) e anticipa i tratti distintivi del narratore maturo (in particolare il realismo nella rappresentazione di Ferrara); dall’altro, è un libro ‘di soglia’ che Bassani compone prima di affrontare il suo «futuro […] incerto e oscuro», affidandogli il canto estremo di una giovinezza prossima a spegnersi, sotto l’azione della guerra e della repressione fascista.
Nel 1940, con lo pseudonimo di Giacomo Marchi, Giorgio Bassani pubblica il suo libro d’esordio, "... more Nel 1940, con lo pseudonimo di Giacomo Marchi, Giorgio Bassani pubblica il suo libro d’esordio, "Una città di pianura". La raccolta comprende cinque racconti composti tra il 1936 e il 1939, periodo cruciale nella biografia dell’autore, di cui essi rappresentano lo specchio: "Omaggio", "Un concerto", "Rondò", "Storia di Debora" con l’appendice lirica "Ancora dei poveri amanti", "Una città di pianura". Il sodalizio con gli amici normalisti (Dessì e Varese), la formazione e le letture, il trauma delle leggi razziali, il contrasto con la borghesia di provincia si intrecciano in una prosa che tenta varie misure, dal frammento lirico alla rievocazione dessiano-proustiana, anticipando toni e temi del futuro narratore. In "Una città di pianura" Bassani seleziona il meglio della sua produzione giovanile: in quegli anni scrive infatti altri racconti, ma sceglie di non inserirli nella raccolta e di lasciarli nel cassetto ("La calunnia", "Viaggio notturno", "Teodoro" e il frammentario racconto lungo "Ottavio e Olimpia"). Testi in parte inediti e qui riprodotti, che consentono di mettere a fuoco la storia di "Una città di pianura" e, insieme, un momento decisivo nella maturazione del giovane Bassani. Alla ricerca di uno stile, l’autore lo costruisce instaurando un dialogo con i modelli, assimilati e riletti: da Flaubert a Rilke, da Delfini a Proust. La nuova edizione di "Una città di pianura", arricchita dagli altri racconti giovanili, si presenta perciò come un’accurata ricognizione nella «preistoria letteraria» e intellettuale di Bassani, tra filologia e critica.
Papers by Angela Siciliano
A. Siciliano, "Le postille di Giorgio Bassani: il lettore, lo scrittore, l'editor", in "Scrivere a margine. Postille d'autore dal cartaceo al digitale", a cura di Andrea Aveto, Davide Dalmas, Luca Stefanelli, Genova, Genova University Press, 2024, pp. 157-178. A p. 127 del primo tomo dell'Albertine disparue 16 , forse alla fine del 1939, Bassani sottolinea... more A p. 127 del primo tomo dell'Albertine disparue 16 , forse alla fine del 1939, Bassani sottolinea «la vie de mon intelligence» e segna a margine «Dessí». È
Ambiguity, inconstancy, and unpredictability characterise Gedale Skidler, the violinist partisan ... more Ambiguity, inconstancy, and unpredictability characterise Gedale Skidler, the violinist partisan of "If not now, when?" This essay analyses the way the character is shaped to show that Primo Levi identifies with Gedale's irrational character. To achieve this purpose, Levi enacts a double mimesis: on the one hand, he hides traces of himself in the ambiguity of his character's expressive codes, language (made up of antitheses, litotes, irony, and prophecies) and music; on the other hand, in the process of writing, he erases part of these traces, sometimes leaving their mark. The result is a multiple play of mirrors and concealments, rhetorical and intertextual, which makes Gedale a highly representative “human specimen” of Levi's writing.
Strapparsi di dosso il fascismo»: l’educazione di regime nella «generazione degli anni difficili», 2023
Qual è stato il peso della lingua, della retorica e della scolarizzazione fascista nella formazio... more Qual è stato il peso della lingua, della retorica e della scolarizzazione fascista nella formazione della generazione «degli anni difficili»? E come gli scrittori nati a ridosso della Marcia su Roma riuscirono a «strapparsi di dosso» quella pesante eredità?
Sono questi gli interrogativi che percorrono il volume, con cui si intende offrire un primo sondaggio sulla relazione tra l’indiscussa vocazione etico-civile di gran parte degli scrittori nati negli anni Venti e la loro formazione scolastica durante il fascismo. Sciascia, Rigoni Stern, Fenoglio, Pasolini, Meneghello, Calvino (solo per citare alcuni nomi) studiarono sui Testi unici di Stato, lessero Il balilla Vittorio e introiettarono, volenti o nolenti, la retorica di regime. Per alcuni di loro, dialettofoni, quella lingua fu il primo approccio con l’italiano.
Il partecipare alla Resistenza fu, per taluni, una prima catarsi, ma il processo di ri-educazione fu molto più lungo, andò ben oltre la caduta del Regime e coincise con la volontà di ridare alla nascente Italia democratica una lingua (e un dunque un sistema di pensiero e culturale) che non conservasse alcun retaggio totalitario, imperialista, bellicistico: da qui, la scelta espressiva antieroica e antiretorica, o impegnata, o ‘illuminista’, o volta a scavare la parola con tersa esattezza chirurgica. La rieducazione, insomma, si inverò nella scrittura letteraria.
A. Siciliano, «"Ti abbraccio, perché sei un poeta": amicizia, letture, editing nel carteggio Barolini-Bassani», «Autografo», numero 68, anno XXX, 2022 (Sul confine dei carteggi di carta. Lettere letterate 1931-1996, a cura di Giuseppe Antonelli e Giorgio Panizza), pp. 77-92. [indice e anteprima] The essay offers an excerpt from the correspondence between Antonio Barolini and Giorgio Bassani ... more The essay offers an excerpt from the correspondence between Antonio Barolini and Giorgio Bassani (1945-1963): five letters which present the main themes of the epistolary dialogue (friendship, mutual readings, editing). Besides, they reveal new episodes in the biography and work of the two writers: Bassani’s contacts with antifascism in Vicenza in 1941-1942; the religious interpretation of "Il giardino dei Finzi-Contini" elaborated by Barolini, which seems to influence Bassani’s reading of his novel; a lost «open letter» by Barolini, which intercepts the controversy between Fortini and Bassani around "Il giardino dei Finzi-Contini".
Le postille annotate da Giorgio Bassani sui suoi libri rappresentano una via d'accesso privilegia... more Le postille annotate da Giorgio Bassani sui suoi libri rappresentano una via d'accesso privilegiata alla sua officina, consentendo di ricostruire la genesi delle opere e del profilo intellettuale di un importante scrittore del Novecento. In sede di edizione pongono però numerose problematiche, di classificazione, rappresentazione e sistematizzazione dei dati, di fronte a cui lo strumento digitale si rivela oltremodo vantaggioso. Il presente contributo riflette sul tema, presentando il prototipo di edizione digitale costruito sul caso di studio delle annotazioni alla "Scuola dell'uomo" di Guido Calogero (Firenze, Sansoni, 1939) e ragionando sulle importanti potenzialità del markup XML-TEI nel trattamento e nella rappresentazione di un oggetto testuale complesso, strutturato e a volte sfuggente qual è la postilla.
Le postille di uno scrittore ai suoi libri consentono di ricostruirne il profilo e la genesi dell... more Le postille di uno scrittore ai suoi libri consentono di ricostruirne il profilo e la genesi delle opere. Tuttavia, in
sede di edizione pongono importanti problemi di rappresentazione, che la filologia digitale può risolvere. La
riflessione sul tema è svolta prendendo in esame l’edizione delle postille di Giorgio Bassani, che procede su due
binari: a quella cartacea si affianca l’edizione digitale, di cui si presenta il prototipo, dedicato alle note di Bassani
al volume "La scuola dell’uomo" di Guido Calogero (1939).
A. Siciliano, «Bassani traducteur "dans les marges": livres, fragments et échos textuels», in Giorgio Bassani, "Poèmes", nouvelle édition revue et augmentée, préface de M. Rueff, choix et traduction de M. Gallot, Paris, Cahiers de l’Hôtel Gallifet, 2021, pp. 206-231.
La metamorfosi del tempo. Per un'edizione com-La metamorfosi del tempo. Per un'edizione commentat... more La metamorfosi del tempo. Per un'edizione com-La metamorfosi del tempo. Per un'edizione commentata e scolastica de «Il giardino dei Finzi-Contini» mentata e scolastica de «Il giardino dei Finzi-Contini». .. . GAIA LITRICO GAIA LITRICO, , «Dentro lo specchio» dei propri modelli. Auto-«Dentro lo specchio» dei propri modelli. Autorappresentazione e poesia nel «Giardino dei Finzi-Contini» rappresentazione e poesia nel «Giardino dei Finzi-Contini». .
Materica e concettosa, l’oscura poesia di Giovanni Testori richiede, per essere interpretata, un’... more Materica e concettosa, l’oscura poesia di Giovanni Testori richiede, per essere interpretata, un’ampia escursione nell’opera e
nell’enciclopedia culturale dell’autore. Il contributo ne fornisce un saggio, ricostruendo la filigrana dei modelli (scritturali,
iconografici e storico-letterari) attraverso cui, in concorrenza col Manzoni, Testori ridisegna la figura di Carlo Borromeo
nell’"Ultima processione di S. Carlo" ("I Trionfi", 1964). Il caso consente, inoltre, di focalizzare la funzione dell’ecfrasi nei
versi testoriani.
A. Siciliano, "Le recensioni eccellenti: Montale, Pasolini, Garboli, Ginzburg, Siciliano", in "Dal particolare all'universale. I libri di poesia di Giorgio Bassani", a cura di Valerio Cappozzo, Ravenna, Giorgio Pozzi Editore, 2020, pp. 341-364 [specimen].
Articoli e schede proposti alla rivista sono valutati ed approvati dal Direttore e dai Comitati d... more Articoli e schede proposti alla rivista sono valutati ed approvati dal Direttore e dai Comitati di direzione e redazione; gli articoli sono sottoposti anche al parere vincolante di almeno un esperto anonimo, esterno ai Comitati editoriali.
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Sono questi gli interrogativi che percorrono il volume, con cui si intende offrire un primo sondaggio sulla relazione tra l’indiscussa vocazione etico-civile di gran parte degli scrittori nati negli anni Venti e la loro formazione scolastica durante il fascismo. Sciascia, Rigoni Stern, Fenoglio, Pasolini, Meneghello, Calvino (solo per citare alcuni nomi) studiarono sui Testi unici di Stato, lessero Il balilla Vittorio e introiettarono, volenti o nolenti, la retorica di regime. Per alcuni di loro, dialettofoni, quella lingua fu il primo approccio con l’italiano.
Il partecipare alla Resistenza fu, per taluni, una prima catarsi, ma il processo di ri-educazione fu molto più lungo, andò ben oltre la caduta del Regime e coincise con la volontà di ridare alla nascente Italia democratica una lingua (e un dunque un sistema di pensiero e culturale) che non conservasse alcun retaggio totalitario, imperialista, bellicistico: da qui, la scelta espressiva antieroica e antiretorica, o impegnata, o ‘illuminista’, o volta a scavare la parola con tersa esattezza chirurgica. La rieducazione, insomma, si inverò nella scrittura letteraria.
sede di edizione pongono importanti problemi di rappresentazione, che la filologia digitale può risolvere. La
riflessione sul tema è svolta prendendo in esame l’edizione delle postille di Giorgio Bassani, che procede su due
binari: a quella cartacea si affianca l’edizione digitale, di cui si presenta il prototipo, dedicato alle note di Bassani
al volume "La scuola dell’uomo" di Guido Calogero (1939).
nell’enciclopedia culturale dell’autore. Il contributo ne fornisce un saggio, ricostruendo la filigrana dei modelli (scritturali,
iconografici e storico-letterari) attraverso cui, in concorrenza col Manzoni, Testori ridisegna la figura di Carlo Borromeo
nell’"Ultima processione di S. Carlo" ("I Trionfi", 1964). Il caso consente, inoltre, di focalizzare la funzione dell’ecfrasi nei
versi testoriani.
Sono questi gli interrogativi che percorrono il volume, con cui si intende offrire un primo sondaggio sulla relazione tra l’indiscussa vocazione etico-civile di gran parte degli scrittori nati negli anni Venti e la loro formazione scolastica durante il fascismo. Sciascia, Rigoni Stern, Fenoglio, Pasolini, Meneghello, Calvino (solo per citare alcuni nomi) studiarono sui Testi unici di Stato, lessero Il balilla Vittorio e introiettarono, volenti o nolenti, la retorica di regime. Per alcuni di loro, dialettofoni, quella lingua fu il primo approccio con l’italiano.
Il partecipare alla Resistenza fu, per taluni, una prima catarsi, ma il processo di ri-educazione fu molto più lungo, andò ben oltre la caduta del Regime e coincise con la volontà di ridare alla nascente Italia democratica una lingua (e un dunque un sistema di pensiero e culturale) che non conservasse alcun retaggio totalitario, imperialista, bellicistico: da qui, la scelta espressiva antieroica e antiretorica, o impegnata, o ‘illuminista’, o volta a scavare la parola con tersa esattezza chirurgica. La rieducazione, insomma, si inverò nella scrittura letteraria.
sede di edizione pongono importanti problemi di rappresentazione, che la filologia digitale può risolvere. La
riflessione sul tema è svolta prendendo in esame l’edizione delle postille di Giorgio Bassani, che procede su due
binari: a quella cartacea si affianca l’edizione digitale, di cui si presenta il prototipo, dedicato alle note di Bassani
al volume "La scuola dell’uomo" di Guido Calogero (1939).
nell’enciclopedia culturale dell’autore. Il contributo ne fornisce un saggio, ricostruendo la filigrana dei modelli (scritturali,
iconografici e storico-letterari) attraverso cui, in concorrenza col Manzoni, Testori ridisegna la figura di Carlo Borromeo
nell’"Ultima processione di S. Carlo" ("I Trionfi", 1964). Il caso consente, inoltre, di focalizzare la funzione dell’ecfrasi nei
versi testoriani.
Il progetto, che abbiamo denominato “ La voce dei Margini di Giorgio Bassani”, si è articolato in due fasi principali: la prima, di modellazione e codifica dell’edizione digitale, ha fatto uso delle norme proposte dalle linee guida XML-TEI; la seconda fase è stata dedicata allo sviluppo di un applet - denominata “Voce dei Margini”- finalizzata alla presentazione e all’interrogazione del corpus codificato. Ad oggi il prototipo di edizione, modellato sul caso esemplare del volume "La scuola dell’uomo" di Guido Calogero, ha raggiunto uno stadio di maturità e di generalità tale da poter accogliere anche altri volumi postillati da Bassani.
7, 14, 21, 28 maggio 2021
Iscrizione online (ZOOM): https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSdmtPROKQ843qHqLjWSjMz1nGUYxIfi99NUmxO3AlX4W9pdQg/viewform
Diretta youtube: www.tinyurl.com/levi2021
Informazioni e volantini delle giornate: https://www.italiano.unibe.ch/ricerca/letteratura_italiana/convegni_workshop_conferenze/esemplari_umani_i_personaggi_nellopera_di_primo_levi/index_ita.html
In quei giorni e in quei luoghi, poco dopo il passaggio del fronte, un vento alto spirava sulla faccia della terra: il mondo intorno a noi sembrava ritornato al Caos primigenio, e brulicava di esemplari umani scaleni, difettivi, abnormi; e ciascuno di essi si agitava, in moti ciechi o deliberati, in ricerca affannosa della propria sede, della propria sfera, come poeticamente si narra delle particelle dei quattro elementi nelle cosmogonie degli antichi. (Primo Levi, La tregua, 1963)
Far morire un personaggio è criminale; senza esagerare, non è come uccidere una persona, ma come esperienza in parte coincide. Tracce di questa mia ossessione per i personaggi si trovano in Vizio di forma[…] È difficile definirli in modo filosofico; certamente non sono dei mammiferi, perché si riproducono a modo loro: si ha libertà completa su di loro; tu, autore, ti senti dotato di poteri senza limiti, puoi fare di un personaggio quello ti pare, puoi ammazzarlo, puoi renderlo bellissimo, onnipotente, perverso, puoi farlo soffrire, godere, e questa è stata per me un’esperienza abbastanza nuova, un senso di onnipotenza infantile; è vero, il bambino si costruisce un universo dove può fare quello che vuole, e sotto quest’aspetto scrivere un romanzo è una regressione. (Primo Levi, intervista per «Il Globo», 13 giugno 1982)
Il convegno internazionale "Esemplari umani". I personaggi nell'opera di Primo Levi vuole sollecitare una riflessione critica sui personaggi che popolano l’opera di Primo Levi, sulla loro costruzione, sulla loro configurazione narrativa e linguistica, sul loro statuto ontologico all’interno del mondo possibile dell’universo letterario, sulla relazione e sull’eventuale scarto tra dimensione finzionale e vicenda storica; e ancora, sulla ricorrenza di alcuni personaggi chiave in opere e generi differenti, sui prestiti da altri autori e da altri personaggi, sul dialogo che intrattengono con il lettore. Ciascun intervento proporrà l’analisi e la lettura critica di un personaggio, antropomorfo o zoomorfo, senza distinzione di genere (prosa, poesia, narrativa, saggistica, memorialistica, fantascienza). L'indagine potrà abbracciare uno o più testi dell’opera di Levi, e potrà avere carattere sia sincronico che diacronico, potrà prendere in esame le relazioni con altri personaggi, principali o secondari, eventuali rapporti duali e appartenenze a gruppi.
Programma
Venerdì 7 maggio 2021, ore 16:00
Dal vero e dal vivo. Persone, figure, ritratti
Ore 16.00: Saluti e introduzione al convegno e alla giornata
Ore 16.20: Domenico Scarpa (Centro Internazionale di Studi Primo Levi),«Me, mi conoscete». La postura di Capaneo e «gli occhi dell’uomo Kraus»
Ore 16.40: Matteo Giancotti (Università di Padova), L’infanzia è morta ad Auschwitz. Ricomposizione del dittico Emilia-Hurbinek
Ore 17.00: Discussione
Ore 17.20: Pausa
Ore 17.35: Roberta Mori (Centro Internazionale di Studi Primo Levi,«Perfino con una punta di spavalderia». Sandro / Sandro Delmastro: storia di un «ambigeno».
Ore 17.55: Giovanna Cordibella (Università di Berna), Il laboratorio della Buna negli specchi della scrittura. Il personaggio di Gerhard Goldbaum
Ore 18.15: Discussione
Venerdì 14 maggio, ore 16:00
L’avventura della finzione. Eroi, nomadi, imposture
Ore 16.00: Saluti e introduzione alla giornata
Ore 16.10: Giovanni Miglianti (Università di Yale),«Eh no: tutto non le posso dire»: l'armatura di Faussone e le pellicole di Levi
Ore 16.30: Angela Siciliano (Università di Pisa), Gedale «esiste nella realtà»: ritratto di un partigiano tra storia e letteratura
Ore 16.50: Discussione
Ore 17.20: Pausa
Ore 17.30: Martina Mengoni (Università di Berna), Funzione Mann versus funzione Conrad nei personaggi di Primo Levi
Ore 17.50: Discussione
Venerdì 21 maggio, ore 16:00
Prime persone. Un altro modo di dire io
Ore 16.00: Saluti e introduzione alla giornata
Ore 16.10: Riccardo Capoferro (Sapienza Università di Roma), L'autore, il testimone e il vecchio marinaio: echi di Coleridge nel personaggio-Levi
Ore 16.30: Anna Baldini (Università per Stranieri di Siena), L’Autore e i Personaggi. Antonio Casella, scrittore ambigeno e falsario
Ore 16.50: Discussione
Ore 17.20: Pausa
Ore 17:30 Robert S. C. Gordon (Università di Cambridge), I nomi vuoti e il sistema dei personaggi in Primo Levi. James Collins
Ore 17:50 Discussione
Venerdì 28 maggio, ore 16:00
Fatti strani. Umani, animali, oggetti
Ore 16.00: Saluti e introduzione alla giornata
Ore 16.10: Damiano Benvegnù (Università di Dartmouth), Innaminka il canguro: funzione etico-epistemologica dei personaggi animali in Primo Levi
Ore 16.30: Michele Maiolani (Università di Cambridge), Wilkins, etnologo stregone
Ore 16.50: Discussione
Ore 17.20: Pausa
Ore 17.30: Keynote speech, Marco Belpoliti (Università di Bergamo), Knall
Ore 18.10 Discussione finale
The annotations written by Giorgio Bassani in the margins of his books are an interesting case study. Starting from difficulties that the philologist faces in editing Bassani’s notes, the contribution will explain why we have decided to create a digital edition of notes marked by the author in a very important book, "La scuola dell’uomo" by Guido Calogero (Firenze, Sansoni, 1939). We will compare traditional representation of notes and the digital one, analysing methods, models and tools.
conosciuti, magari solo abbozzati o passati inosservati, ma in grado di fomentare l’interesse e accendere la curiosità di nuove generazioni di lettori. Saranno presentati i primi due volumi della collana: Giorgio Bassani, «Una città di pianura e altri racconti giovanili», a cura di Angela Siciliano; Giuseppe Rovani, «Eleonora da Toledo o una vendetta medicea», a cura di Francesca Puliafito, con un'introduzione di Lorenzo Geri.
e Filologia Italiana IIA del prof. M. Grimaldi.
•
Presentazione del seminario — L'archivio e la biblioteca di uno scrittore, oggetti genetici per eccellenza, costituiscono uno spazio di creazione letteraria che documenta le modalità con cui un autore dialoga con la tradizione e si propone di diventarne a sua volta parte. Sia che si rifugi nel silenzio dell’anonimato o che metta in risalto il proprio “Io”, lo scrittore moderno esercita un rigido controllo sulla sua opera, sulla sua diffusione e sul messaggio che veicola sia ai lettori contemporanei e futuri. Il modo in cui uno scrittore conserva o distrugge, seleziona e sistema le sue carte e i suoi libri offre molteplici insegnamenti: il suo archivio diventa esso stesso opera e il depositario dell'immagine di sé che uno scrittore vuole lasciare ai posteri. È dunque lavorando per restituire questa dimensione volontariamente pubblica agli archivi letterari e alle biblioteche degli scrittori che la figura dell’autore, la cui morte è stata proclamata cinquant'anni fa, potrà finalmente risorgere dalle ceneri
Présentation du séminaire — Les archives et la bibliothèque d’un écrivain, objets génétiques par excellence, sont un espace de création qui témoigne de la façon dont l’auteur dialogue avec la tradition et entend s’y inscrire à son tour. Qu’il se réfugie dans le silence de l’anonymat ou qu’il mette en exergue son « Je », l’écrivain moderne exerce un contrôle sur son œuvre, sur sa diffusion et sur le message qu’il livre à ses lecteurs contemporains, mais aussi à ceux qui viendront plus tard. La façon dont il conserve ou détruit, dont il sélectionne et agence ses papiers et ses livres est riche d’enseignements : ses archives « font œuvre » et sont les dépositaires de l’image de soi qu’un écrivain souhaite léguer à la postérité. C’est donc en travaillant à restituer aux archives littéraires et aux bibliothèques d’écrivains cette dimension consciemment publique que la figure de l’auteur, dont on a annoncé la mort il y a cinquante ans, pourra enfin ressurgir de ses cendres.
https://intce2019graduateconference.wordpress.com/?fbclid=IwAR11N-OcnBUIO-IYEQqyQGAUgKv-VQvS5aAprDhJoZlhIyRD6odbRbBbIjE
Venerdì 14 ottobre 2022 - Ore 10
Aula Magna - Via Balbi 5 - Genova
Il seminario è organizzato nell'ambito del progetto "AMARGINE. Archivio digitale dei libri postillati di poeti italiani del secondo Novecento" (PRIN 2017).
Interventi di Federico Milone, Luca Lenzini, Fabrizio Miliucci, Chiara Lungo, Giuseppe Carrara, Chiara Carpita, Margherita Centenari, Angela Siciliano, Valentina Sonzini, Silvia Fronteddu, Roberto Canevari.