Books by Antonio Mastropaolo
Negli ultimi anni, la consuetudine del giurista a inglobare il discorso letterario nei suoi metod... more Negli ultimi anni, la consuetudine del giurista a inglobare il discorso letterario nei suoi metodi di indagine si è andata rafforzando anche in Italia, dove giuristi teorici e positivi non faticano ormai ad ammettere che l'universo giuridico non si alimenta solo di regole, principi e istituti, ma anche di raffigurazioni narrative e, in particolare, letterarie. A partire da questa consapevolezza, in questo libro le rappresentazioni letterarie offrono l'occasione per una serie di approfondimenti sulla storia costituzionale italiana, che rivelano quanto lo sguardo del giurista intercetti snodi e problemi che spesso sono stati al centro di una letteratura nazionale attenta più di altre all'osservazione politica e sociale: dalla conformazione ristretta della sua opinione pubblica al peso storicamente avuto dal primato della politica, dal persistere irrisolto di fratture territoriali e sociali a un'identità civica segnata da una cronica debolezza. In questa chiave, i saggi contenuti nel volume cercano di esaminare la peculiarità della storia costituzionale italiana alla luce della prospettiva che su di essa hanno offerto scrittori di varie epoche, dagli inizi della vicenda unitaria sino agli anni più recenti.
Sommario: 1. Mitopoiesi e realtà nell'ascesa al potere del fascismo-2. I primi "strappi" al tessu... more Sommario: 1. Mitopoiesi e realtà nell'ascesa al potere del fascismo-2. I primi "strappi" al tessuto costituzionale statutario e il silenzio del re-3. Riformare lo Stato-4. L'instaurazione del regime totalitario-5. Tensioni con la Corona-6. I giuristi innanzi al re e al capo del governo-Conclusione. «Perché noi siamo repubblicani? In un certo senso perché vediamo un monarca non sufficientemente monarca». Benito Mussolini, Discorso a Udine del 20 settembre 1922 «Così come non desta più l'impressione funesta, che sembra indurre in altri, la parola "rivoluzione", allorché vuole indicare un programma e un moto che si svol-ge nell'ambito degli istituti fondamentali dello Stato, lasciando al loro posto il mo-narca e la monarchia: vale a dire gli esponenti maggiori e più sintetici dell'autorità politica del paese; senza sedizione cioè né insurrezione, da cui non sembravano poter prescindere fin qui il senso ed i mezzi di una rivoluzione». Antonio Gramsci, Quaderni dal carcere, vol. IV, Passato e presente «La Couronne devait être classée, sans aucun doute, parmi les institutions les plus complexes et les moins facilement définissables du droit constitutionnel ital-ien» Silvio Trentin, Les transformations récentes du droit public italien, Paris, 1929, p. 24. «La massa dobbiamo educarla, sollevarla, non adularla …. » Filippo Turati, Discorso alla Camera dei deputati del 17 novembre 1922 * Ricercatore di Istituzioni di diritto pubblico nell'Università della Valle d'Aosta. ** Relazione al seminario Quale costituzionalismo durante il fascismo? promosso dall'Associazione ita-liana dei costituzionalisti (AIC), Fondazione CESIFIN, Firenze, 16 giugno 2017.
federalismi.it, 2018
Sommario: 1. Premessa. 2. All'inizio dell'autonomia valdostana: in principio erano le funzioni. 3... more Sommario: 1. Premessa. 2. All'inizio dell'autonomia valdostana: in principio erano le funzioni. 3. I caratteri peculiari dell'attuale forma di governo valdostana. 4. Le istituzioni dell'autonomia alla prova. 4.1 La recente questione della funzionalità del Consiglio 4.2 La crisi del Casinò di Saint Vincent e le sue ripercussioni. 4.3 Ancora una crisi di governo. 4.4 Vicende giudiziarie e loro riflessi istituzionali. 4.5 Problemi finanziari. 5. Conclusione.
Il lavoro ricostruisce, negli anni della rivoluzione inglese, le trasformazioni delle concezioni ... more Il lavoro ricostruisce, negli anni della rivoluzione inglese, le trasformazioni delle concezioni costituzionali che determinarono l’emergere dell’uso moderno della parola “costituzione”. Ricorrendo ampiamente a fonti documentali dell’epoca, oltre che alla storiografia più recente, il libro ripercorre le vicende che hanno segnato il dibattito costituzionale in quegli anni utilizzando come riferimento i due diversi spazi in cui esso si sviluppò: il parlamento e gli ambienti non conformisti e radicali che agitavano il tema dell’”indipendenza” religiosa e politica. Mentre nel primo si riconosce il tentativo di mantenere salde, pur attraverso continue reinterpretazioni, le concezioni costituzionali del passato; nel secondo la riflessione appare ben presto meno ossequiosa: nuove idee di sovranità popolare e rappresentanza iniziano a prendere forma e a imporsi nel dibattito politico.
Si assiste progressivamente all’emergere dell’uso della parola “costituzione”, per definire la forma del sistema politico in quanto poggiante su concezioni condivise della sua natura e legittimazione, all’interno di un processo di artificializzazione dell’ordine politico giuridico che culminò con il tentativo di dettare le nuove regole della convivenza civile da parte dei Livellatori, attraverso l’Agreement of the People, materialmente “portato” dal New Model Army. Se l’esperimento fallì comunque produsse due importanti conseguenze: da un lato decretò la fine della “costituzione” medievale, come ripensata nel corso della rivoluzione, dall’altro gettò le premesse concettuali del costituzionalismo moderno.
Il lavoro instaura, con l’ampio ricorso a documenti istituzionali e a coevi scritti di polemica politica, un serrato dialogo con la storiografia più recente mettendo in evidenza il contrappunto tra le nuove concezioni che si incarnarono nella rivoluzione e la raffinata difesa delle ragioni dell’antica costituzione condotta dal re: contrappunto attraverso il quale si rendono evidenti le trasformazioni del concetto di costituzione e del lessico costituzionale che segnarono la prima grande crisi delle concezioni discendenti del potere.
Papers by Antonio Mastropaolo
ITA
Referendum o plebiscito? La domanda si pone oggi più che mai nel
dibattito pubblico. I proble... more ITA
Referendum o plebiscito? La domanda si pone oggi più che mai nel
dibattito pubblico. I problemi di ordine ricostruttivo che solleva la
distinzione tra i due istituti non sono pochi. In queste pagine si intende
affrontarli analizzando le questioni costituzionali sollevate dal più
importante appuntamento referendario della storia d’Italia: quello che
sciolse nel 1946 la questione istituzionale, contestualmente alle elezioni
dell’Assemblea costituente. Il timore per forme plebiscitarie di
legittimazione del potere contribuì, allora n anticipo rispetto al dibattito
costituente, a definire lo spazio costituzionalmente legittimo della
consultazione del popolo sovrano.
EN
Referendum or plebiscite? The issue concerning the difference
between these two institutions is frequently raised in current political
debate. The aim of this article is to distinguish between these two
institutions with particular reference to the lively discussion which took
place on the eve of the most important referendum in Italian history.
The one which in 1946 solved the dilemma between monarchy and the
republic. On that same day the Constituent Assembly was elected.
Anticipating the debates of the Assembly on this issue, the concern for
plebiscitary legitimation helped to define on which constitutional issues
the sovereign people should be consulted.
Frontiers in Artificial Intelligence and Applications, 2011
In this work we present a project for the investigation of the argumentative techniques adopted i... more In this work we present a project for the investigation of the argumentative techniques adopted in the judgements of the Italian Constitutional Court. We provide a taxonomy of the argumentation techniques, we introduce the representation of the judgements, and outline the system to annotate the judgements with arguments and to query the annotated corpus.
Recent developments in the government raise many questions in Italy. In particular, it arouses pr... more Recent developments in the government raise many questions in Italy. In particular, it arouses pressing questions about the institution of the President of the Republic. In the light of individual presidential experiences this paper will trace the evolution of interpretations offered by the doctrine.
From this reading it follows that in the Constituent Assembly the constituents fear abuses of monarchical power and the excesses of parliamentarism. They elaborate a government with large debts in front of the dualistic model of constitutional monarchy. This happened even if the constituents wanted to emphasize the discontinuity rather than the continuity of the transition from monarchy to republic.
It is not a coincidence that the literature of public law Republican has been used as the interpretive key the doctrine of the neutral power. It has consistently emphasized the role of guarantor super partes of the head of state, in the parliamentary government by recognizing the performance of unity that can provide with respect to the dialectic between the parties.
This interpretation is still dominant. It has led to the recognition of the gradual expansion of the informal acts by the President of the Republic in an increasingly challenging political environment. The expansion has such dimensions as to a part of the doctrine - critically or apologetically – sustains the evolution in a presidential government - a creeping presidentialism - that some author would be recognized within the constitution to remedy the deficit of democratic legitimacy of which the institute suffers.
The reconstruction, which can be traced back to the reflection of Carlo Esposito, warns of the potential risks of power expantion of the President of the Republic with the use of the theory of neutral power. It specifies derivation from the institution of the monarchy, noting that it therefore represents a resource, but also a threat for the government. It is a resource because the President is independent political subject able, through the functions attributed to restart, if necessary, the "machine jams" as well as to play in a normal brokerage activities aimed to ward off any degeneration of the political struggle. At the same time the institution constitutes a potential threat, as a monocratic body influenced by the personality of its owner pro tempore, as well as heir of to the symbolic institution of monarchy. It is against the risk of maximum expansion, feared by Esposito for which the President would become ruler of the state, the Constitution establishes precise limits in particular through the form of responsibility provided for in Article 90 of the Constitution.
Il sistema SentNet è stato sviluppato per analizzare le tecniche interpretative della Corte costi... more Il sistema SentNet è stato sviluppato per analizzare le tecniche interpretative della Corte costituzionale, con l'obbiettivo di verificare il bagaglio tecnico-giuridico proprio degli interpreti del diritto in quanto scientifico, e dunque non arbitrario ma controllabile.
In this paper we investigate how to categorize text excerpts from Italian normative texts. Althou... more In this paper we investigate how to categorize text excerpts from Italian normative texts. Although text categorization is a problem of broader interest, we single out a specific issue. Namely, we are concerned with categorizing the set of subjects in which Italian Regions are allowed to produce norms: this is the so-called residual legislative power problem. It basically consists in making explicit a set of subjects that was originally defined only in a residual and negative fashion. The categorization of legal text fragments is acknowledged to be a difficult problem, featured by abstract concepts along with a variety of locutions used to denote them, by convoluted sentence structure, and by several other facets. In addition, in the present case subjects are often partially overlapped, and a training set of sufficient size (for the problem under consideration) does not exist: all these aspects make our task challenging. In this setting, classical feature-based approaches provide poor quality results, so we explored algorithms based on compression techniques. We tested three such techniques: we illustrate their main features and report the results of an experimentation where our implementation of such algorithms is compared with the output of standard machine learning algorithms. Far from having found a silver bullet, we show that compressionbased techniques provide the best results for the problem at hand, and argue that these approaches can be effectively coupled with more informative and semantically grounded ones.
ANTONIO MASTROPAOLO IL POPOLO NELLA TEORIA DEL DIRITTO DIVINO DI GIACOMO I Sommario: 1. Introduzi... more ANTONIO MASTROPAOLO IL POPOLO NELLA TEORIA DEL DIRITTO DIVINO DI GIACOMO I Sommario: 1. Introduzione. -2. Il problema della supremazia prima di Giacomo I. -3. Il problema della supremazia sotto Giacomo I. -3.1. La posizione dei puritani. -3.2. La posizione dei cattolici. -4. I caratteri della teoria del diritto divino. -5. Conclusione.
Sommario: 1. Premessa. -2. L'assetto costituzionale inglese sino al Seicento. -3. Il conflitto co... more Sommario: 1. Premessa. -2. L'assetto costituzionale inglese sino al Seicento. -3. Il conflitto costituzionale nel Seicento. -4. L'assolutismo inglese e le sue peculiarità: tra religione e propaganda.
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Si assiste progressivamente all’emergere dell’uso della parola “costituzione”, per definire la forma del sistema politico in quanto poggiante su concezioni condivise della sua natura e legittimazione, all’interno di un processo di artificializzazione dell’ordine politico giuridico che culminò con il tentativo di dettare le nuove regole della convivenza civile da parte dei Livellatori, attraverso l’Agreement of the People, materialmente “portato” dal New Model Army. Se l’esperimento fallì comunque produsse due importanti conseguenze: da un lato decretò la fine della “costituzione” medievale, come ripensata nel corso della rivoluzione, dall’altro gettò le premesse concettuali del costituzionalismo moderno.
Il lavoro instaura, con l’ampio ricorso a documenti istituzionali e a coevi scritti di polemica politica, un serrato dialogo con la storiografia più recente mettendo in evidenza il contrappunto tra le nuove concezioni che si incarnarono nella rivoluzione e la raffinata difesa delle ragioni dell’antica costituzione condotta dal re: contrappunto attraverso il quale si rendono evidenti le trasformazioni del concetto di costituzione e del lessico costituzionale che segnarono la prima grande crisi delle concezioni discendenti del potere.
Papers by Antonio Mastropaolo
Referendum o plebiscito? La domanda si pone oggi più che mai nel
dibattito pubblico. I problemi di ordine ricostruttivo che solleva la
distinzione tra i due istituti non sono pochi. In queste pagine si intende
affrontarli analizzando le questioni costituzionali sollevate dal più
importante appuntamento referendario della storia d’Italia: quello che
sciolse nel 1946 la questione istituzionale, contestualmente alle elezioni
dell’Assemblea costituente. Il timore per forme plebiscitarie di
legittimazione del potere contribuì, allora n anticipo rispetto al dibattito
costituente, a definire lo spazio costituzionalmente legittimo della
consultazione del popolo sovrano.
EN
Referendum or plebiscite? The issue concerning the difference
between these two institutions is frequently raised in current political
debate. The aim of this article is to distinguish between these two
institutions with particular reference to the lively discussion which took
place on the eve of the most important referendum in Italian history.
The one which in 1946 solved the dilemma between monarchy and the
republic. On that same day the Constituent Assembly was elected.
Anticipating the debates of the Assembly on this issue, the concern for
plebiscitary legitimation helped to define on which constitutional issues
the sovereign people should be consulted.
From this reading it follows that in the Constituent Assembly the constituents fear abuses of monarchical power and the excesses of parliamentarism. They elaborate a government with large debts in front of the dualistic model of constitutional monarchy. This happened even if the constituents wanted to emphasize the discontinuity rather than the continuity of the transition from monarchy to republic.
It is not a coincidence that the literature of public law Republican has been used as the interpretive key the doctrine of the neutral power. It has consistently emphasized the role of guarantor super partes of the head of state, in the parliamentary government by recognizing the performance of unity that can provide with respect to the dialectic between the parties.
This interpretation is still dominant. It has led to the recognition of the gradual expansion of the informal acts by the President of the Republic in an increasingly challenging political environment. The expansion has such dimensions as to a part of the doctrine - critically or apologetically – sustains the evolution in a presidential government - a creeping presidentialism - that some author would be recognized within the constitution to remedy the deficit of democratic legitimacy of which the institute suffers.
The reconstruction, which can be traced back to the reflection of Carlo Esposito, warns of the potential risks of power expantion of the President of the Republic with the use of the theory of neutral power. It specifies derivation from the institution of the monarchy, noting that it therefore represents a resource, but also a threat for the government. It is a resource because the President is independent political subject able, through the functions attributed to restart, if necessary, the "machine jams" as well as to play in a normal brokerage activities aimed to ward off any degeneration of the political struggle. At the same time the institution constitutes a potential threat, as a monocratic body influenced by the personality of its owner pro tempore, as well as heir of to the symbolic institution of monarchy. It is against the risk of maximum expansion, feared by Esposito for which the President would become ruler of the state, the Constitution establishes precise limits in particular through the form of responsibility provided for in Article 90 of the Constitution.
Si assiste progressivamente all’emergere dell’uso della parola “costituzione”, per definire la forma del sistema politico in quanto poggiante su concezioni condivise della sua natura e legittimazione, all’interno di un processo di artificializzazione dell’ordine politico giuridico che culminò con il tentativo di dettare le nuove regole della convivenza civile da parte dei Livellatori, attraverso l’Agreement of the People, materialmente “portato” dal New Model Army. Se l’esperimento fallì comunque produsse due importanti conseguenze: da un lato decretò la fine della “costituzione” medievale, come ripensata nel corso della rivoluzione, dall’altro gettò le premesse concettuali del costituzionalismo moderno.
Il lavoro instaura, con l’ampio ricorso a documenti istituzionali e a coevi scritti di polemica politica, un serrato dialogo con la storiografia più recente mettendo in evidenza il contrappunto tra le nuove concezioni che si incarnarono nella rivoluzione e la raffinata difesa delle ragioni dell’antica costituzione condotta dal re: contrappunto attraverso il quale si rendono evidenti le trasformazioni del concetto di costituzione e del lessico costituzionale che segnarono la prima grande crisi delle concezioni discendenti del potere.
Referendum o plebiscito? La domanda si pone oggi più che mai nel
dibattito pubblico. I problemi di ordine ricostruttivo che solleva la
distinzione tra i due istituti non sono pochi. In queste pagine si intende
affrontarli analizzando le questioni costituzionali sollevate dal più
importante appuntamento referendario della storia d’Italia: quello che
sciolse nel 1946 la questione istituzionale, contestualmente alle elezioni
dell’Assemblea costituente. Il timore per forme plebiscitarie di
legittimazione del potere contribuì, allora n anticipo rispetto al dibattito
costituente, a definire lo spazio costituzionalmente legittimo della
consultazione del popolo sovrano.
EN
Referendum or plebiscite? The issue concerning the difference
between these two institutions is frequently raised in current political
debate. The aim of this article is to distinguish between these two
institutions with particular reference to the lively discussion which took
place on the eve of the most important referendum in Italian history.
The one which in 1946 solved the dilemma between monarchy and the
republic. On that same day the Constituent Assembly was elected.
Anticipating the debates of the Assembly on this issue, the concern for
plebiscitary legitimation helped to define on which constitutional issues
the sovereign people should be consulted.
From this reading it follows that in the Constituent Assembly the constituents fear abuses of monarchical power and the excesses of parliamentarism. They elaborate a government with large debts in front of the dualistic model of constitutional monarchy. This happened even if the constituents wanted to emphasize the discontinuity rather than the continuity of the transition from monarchy to republic.
It is not a coincidence that the literature of public law Republican has been used as the interpretive key the doctrine of the neutral power. It has consistently emphasized the role of guarantor super partes of the head of state, in the parliamentary government by recognizing the performance of unity that can provide with respect to the dialectic between the parties.
This interpretation is still dominant. It has led to the recognition of the gradual expansion of the informal acts by the President of the Republic in an increasingly challenging political environment. The expansion has such dimensions as to a part of the doctrine - critically or apologetically – sustains the evolution in a presidential government - a creeping presidentialism - that some author would be recognized within the constitution to remedy the deficit of democratic legitimacy of which the institute suffers.
The reconstruction, which can be traced back to the reflection of Carlo Esposito, warns of the potential risks of power expantion of the President of the Republic with the use of the theory of neutral power. It specifies derivation from the institution of the monarchy, noting that it therefore represents a resource, but also a threat for the government. It is a resource because the President is independent political subject able, through the functions attributed to restart, if necessary, the "machine jams" as well as to play in a normal brokerage activities aimed to ward off any degeneration of the political struggle. At the same time the institution constitutes a potential threat, as a monocratic body influenced by the personality of its owner pro tempore, as well as heir of to the symbolic institution of monarchy. It is against the risk of maximum expansion, feared by Esposito for which the President would become ruler of the state, the Constitution establishes precise limits in particular through the form of responsibility provided for in Article 90 of the Constitution.