Papers by Nicolò Valenzano
CQIA RIvista. Formazione Lavoro Persona, 2019
Guido Calogero was an important philosopher, a penetrating essayist and a politically committed i... more Guido Calogero was an important philosopher, a penetrating essayist and a politically committed intellectual. This paper analyses his intense civil activity, political and theoretical, which runs through fascism and and characterizes his thinking as explicitly anti-fascist. His anti-fascism, and the Liberal-Socialist proposal, can be interpreted as a consequence of his ideas: democracy as an educational task; the theory of dialogue; the concept of limit, declined both in political and educational terms. In this framework, The school of man is the fulcrum around which revolve his intellectual path, from ancient philosophy to critic of epistemology, from the primacy of ethics to the centrality of education, up to the philosophy of dialogue and the debate on school issues.
Narrazioni che disegnano mondi. Vivere la complessità, fare la differenza, Alastra V. (a cura di), pp. 149-157, 2019
La narrazione non rappresenta una dimensione centrale unicamente in relazione al percorso di cura... more La narrazione non rappresenta una dimensione centrale unicamente in relazione al percorso di cura della persona assistita o alla formazione degli operatori. La narrazione può costituire anche un’interessante e valida modalità di indagine della complessità dei contesti professionali, attraverso l’analisi del vissuto degli operatori che in essi svolgono la propria attività. Entro questa cornice, il contributo è articolato in due parti: la prima è volta a chiarire la dimensione di complessità propria delle organizzazioni; la seconda è dedicata all’approfondimento della narrazione come opportunità di indagine dei contesti professionali, particolarmente promettente proprio in relazione alla loro inesauribile complessità.
Culture vive. Saggi di filosofia e pedagogia delle relazioni interculturali, Lingua G., Granata A., Monti P. (a cura di), pp. 71-82., 2019
Il contributo prende in esame l'ipotesi per cui la Philosophy for Children (p4c) possa essere int... more Il contributo prende in esame l'ipotesi per cui la Philosophy for Children (p4c) possa essere interpretata come una pratica di apprendimento trasformativo, declinandosi come una possibile forma di educazione interculturale. Analizza in quali termini la comunità di ricerca filosofica (CdRf), nucleo metodologico della proposta di Matthew Lipman, può essere concepita come luogo di interazione trasformativa. Per sviluppare questa tesi ci si sofferma su una particolare teoria di apprendimento trasformativo, quella elaborata da Jack Mazirow, sottolineando alcune analogie con la p4c. Per meglio svolgere questo parallelismo è utile focalizzare l'attenzione sulle dimensioni del pensiero che la Philosophy for Children si prefigge di coltivare e, sul versante metodologico della pratica, indagare come le quattro fasi operative attraverso le quali si realizza – testo-pretesto, formulazione delle domande, dialogo, conclusione metariflessiva – possano funzionare nel quadro della teoria trasformativa. In conclusione si suggerisce e si sostiene la tesi per cui nella misura in cui la comunità di ricerca è un contesto di interazioni trasformative può essere considerata una pratica di educazione interculturale.
A cura di Federico Zamengo e Nicolò Valenzano, Protezione e rischio nei processi educativi , 2019
Qual è il ruolo degli adulti nel sostenere la crescita dei minori? Le relazioni tra scuola e fami... more Qual è il ruolo degli adulti nel sostenere la crescita dei minori? Le relazioni tra scuola e famiglia sono interazioni fondamentali per stimolare un positivo sviluppo dei bambini: come trasformare i conflitti in alleanze? Il contesto classe, eterogeneo e multiculturale, può divenire una prezio-sa risorsa ma può anche configurarsi come una insidia: come possono insegnanti e educatori accogliere e valorizzare questa sfida? Le esperienze digitali, e i social network in particolare, possono essere uno stimolo educativo importante e, al contempo, un ostacolo: qual è il ruolo dell'adulto e delle giovani generazioni? La fiducia, l'empatia e la presenza consistente sono solo alcune delle caratteristiche necessarie agli adulti che educano per sostare in quel difficile equilibrio tra i fattori di protezione e di rischio nei processi di crescita: si tratta, infatti, di una zona d'ombra che si declina "in situazione", ovvero in relazione ai soggetti e ai contesti. Come sottolinea la prospettiva ecologica, infatti, i fattori di rischio e di protezione possono essere interpretati nei termini d'interazioni tra individui e contesti di sviluppo. Risulta deci-siva, pertanto, la qualità dello scambio reciproco tra minori e adulti, ma anche tra le diverse figure adulte che educano. A partire da queste suggestioni, il volume analizza la questione, in relazione sia alle diverse fasi della crescita sia al ruolo dell'adulto e dei contesti di vita dei minori. La questione è affrontata attraverso diverse prospettive disciplinari e professionali, dando vita a un'interazione tra teoria e pratiche educative quotidiane. Ricercatori, dirigenti scolastici, educatori e psicologi si confrontano su un terreno comune: se non è possibile eli-minare la categoria del rischio nell'esistenza, è pur vero che nei contributi presenti nel volume emergono possibili strategie educative volte a incidere positivamente sui fattori di protezione.
Formazione e Insegnamento. Rivista internazionale di Scienze dell'educazione e della formazione, 1/2019 Supplemento, pp. 355-362., 2019
In the last twenty years human enhancement has become one of the major themes in applied ethics. ... more In the last twenty years human enhancement has become one of the major themes in applied ethics. In this contribution I discuss a specific form of enhancement , the ethical one, in particular the empathy enhancement, understood as one of the possible motivations of morally oriented actions. I propose some arguments to sustain that the educational processes are preferable to biochemical enhancement practices. Finally, I focus on some suggestions that can inspire educational practices, in order to cultivate the multiple and complex dimensions that underlie the concept of empathy.
Nell'ultimo ventennio lo human enhancement è divenuto uno dei maggiori temi nell'ambito dell'etica applicata. In questo contributo mi soffermo su una specifica forma, quella etica, e discuto in particolare del potenziamento dell'empatia, intesa come una delle possibili motivazioni di azioni moralmente orientate. Presento alcuni argomenti in favore della tesi per cui, in questo ambito, i processi formativi sono preferibili alle pratiche di potenzia-mento biochimico. Infine propongo alcuni suggerimenti che possono ispi-rare le pratiche educative, al fine di coltivare le molteplici e complesse dimensioni che soggiacciono al concetto di empatia.
Exploring Learning Contexts: Implications for access, learning careers and identities, Merrill, B., Nizinska, A., Galimberti, A., Eneau, J., Sanojca, E., & Bezzari, S. (cura di), pp. 187-193., 2019
According to M. Lipman and A. Sharp, the Philosophy for Children (p4c) is an educational proposal... more According to M. Lipman and A. Sharp, the Philosophy for Children (p4c) is an educational proposal remains somehow flexible and successfully applies to diverse contexts, including informal education involving adults. For this reason, we believe that the “c” in the acronym refers not only to “children”, but may be broadened to “community”. This model is based on a dialogic approach: we focus on the importance of community discussion (Community of Inquiry). Building a "Community of Inquiry" between adults can lead to an inclusive and democratic process, even in the contemporary scenario. The Community of Inquiry becomes a learning context between adults.
Lessico di etica pubblica», 1 , 2018
Problemi etico-pubblici della cultura digitale-Recensioni «Lessico di etica pubblica», 1 (2018)-I... more Problemi etico-pubblici della cultura digitale-Recensioni «Lessico di etica pubblica», 1 (2018)-ISSN 2039-2206 145-146 Recensione Bencivenga E., La scomparsa del pensiero. Perché non possiamo rinunciare a ragionare con la nostra testa, Feltrinelli, Milano 2017, 144 pp.
Ricerche Pedagogiche, 208/209, pp. 345-364, 2018
Nel panorama italiano sono frequenti i casi in cui tanto la letteratura pedagogica quanto l'atten... more Nel panorama italiano sono frequenti i casi in cui tanto la letteratura pedagogica quanto l'attenzione mediatica si sono soffermate nel sottolineare il conflitto tra le diverse figure adulte ed agenzie educative: in questo contesto è frequente il richia-mo all'idea di comunità educante. Il contributo si propone di analizzare criticamen-te il concetto di comunità e, alla luce del dibattito degli anni Sessanta e Settanta, la sua relazione con la specificazione educante. Si indagheranno, traendo spunto da un'esperienza condotta in provincia di Cuneo, i criteri per cui una comunità edu-cante/educativa può diventare una comunità pedagogica.
Looking at the Italian debate, educational literature and media attention often stress the clash between adults and educational agencies: in this context, the idea of a "learning society" has become one of the most debated category. This paper aims to critically analyze the concept of "community" and its relationship with educational issues, with special regard to the Sixties and Seventies debate. Drawing on an experience conducted in Cuneo's province, we will therefore investigate how a learning society can become an educational and reflexive community.
In questo contributo, vorremmo affrontare il problema del disaccordo da un punto di vista educati... more In questo contributo, vorremmo affrontare il problema del disaccordo da un punto di vista educativo, in connessione ai temi della democrazia e della riduzione della violenza. Tra le varie sfide che la democrazia e l'educazione si trovano ad affrontare, infatti, una delle più interessanti è la tolleranza del disaccordo morale nello spazio pubblico. A partire da uno studio di caso che coinvolge giovani-adulti in contesti di educazione non formale, analizzeremo come la proposta della Philosophy for Communities, elaborata a partire dal modello Lipman-Sharp, possa costituire una possibilità educativa per affrontare il disaccordo configurandosi come un setting di incontro e confronto tra diversità interculturali, di genere e generazionali. Esamineremo dettagliatamente una specifica situazione in cui il disaccordo è emerso in una sessione di ricerca, chiarendo così in quali termini questa proposta educativa possa sviluppare quel rispetto propedeutico alla convivenza democratica.
In this paper, we underline the problem of disagreement from an educational point of view, in connection with the issues of democracy and violence reduction. Among the various challenges that democracy and education are facing, in fact, the tolerance of moral disagreement in public sphere is one of the most interesting. Starting from a case study involving young adults in non formal education, we analyze how the proposal of the Philosophy for Communities (p4co), elaborated by Lipman and Sharp, can constitute an educational possibility to face the disagreement. In particular, the p4co setting encourage the meeting between intercultural, gender and generational diversity. We examine in detail a specific situation in which the disagreement has emerged in a research session. This example clarify how this educational proposal can cultivate a democratic habit.
Giusti M. (a cura di), Pratiche didattiche di partecipazione e inclusione. Breve manuale di lavoro a scuola e fuori, Mantova: Universitas Studiorum, pp. 159-168
La Philosophy for Children può essere concepita come una pratica didattica inclusiva che stimola ... more La Philosophy for Children può essere concepita come una pratica didattica inclusiva che stimola i bambini al passaggio dalla libertà di pensiero al dovere di pensare.
Formazione e Insegnamento. Rivista internazionale di Scienze dell'educazione e della formazione, 2017
The link between teachers’ initial and in-service training and the quality of education has been ... more The link between teachers’ initial and in-service training and the quality of education has been widely debated and has recently been re-launched by Law 107/2015. This issue has been mainly linked to formal training, but this perspective does not resolve the matter. On the contrary, by referring to teachers’ level of knowledge and to school internal dynamics, informal training is essential. In this respect, the communities of practice and informal exchanges are the most appropriate place where to build and share a practical, tacit, situated and dynamic knowledge. In this perspective, it is important to consider new organizational set-ups for school institutions, to enhance teachers’ intermediary functions and to think new professional figures able to support this organization.
Il nesso tra formazione, iniziale e in servizio, dei docenti e qualità dell’istruzione è stato ampiamente dibattuto ed è stato recentemente riproposto dalla Legge 107/2015. La questione è stata per lo più posta nella prospettiva della formazione formale, che però si rivela insufficiente. Esplorando la natura della conoscenza degli insegnanti e le dinamiche che operano all’interno dell’organizzazione scolastica, si pone come indispensabile il contributo della formazione informale. Se infatti la conoscenza che emerge nella pratica si caratterizza per la sua dimensione tacita, situata e dinamica, i contesti più adeguati per la sua condivisione e costruzione sono le comunità di pratica e gli scambi informali che ne segnalano l’esistenza e ne supportano lo sviluppo. Questo induce a prendere in considerazione nuovi assetti organizzativi delle istituzioni scolastiche, a valorizzare le funzioni intermedie che i docenti svolgono e a pensare nuove figure professionali che sostengano questa organizzazione scolastica.
R. Franzini Tibaldeo, G. Lingua (eds.), Philosophy and Community Practices, Frankfurt am Main: Peter Lang, 2018
In this chapter, we endeavour to focus on some suggestions put forward by the community practices... more In this chapter, we endeavour to focus on some suggestions put forward by the community practices described in the previous chapters (5-9) of this book. Our aim is to shed additional light on the relevance of philosophical practices in fostering individual and community empowerment, which, we hope, will provide a basis for further research.
R. Franzini Tibaldeo, G. Lingua (eds.), Philosophy and Community Practices, Frankfurt am Main: Peter Lang
In this chapter, we will show how the Lipman-Sharp approach to philosophy can be
employed to pro... more In this chapter, we will show how the Lipman-Sharp approach to philosophy can be
employed to promote community development in informal contexts and with adult participants. After clarifying the affinities between the practice of philosophy and community development, we look into how to evaluate the philosophically enhanced community development.
R. Franzini Tibaldeo, G. Lingua (eds.), Philosophy and Community Practices, Frankfurt am Main: Peter Lang
“Philosophy and Community Practices” is a project of the University of Turin (Italy)
developed i... more “Philosophy and Community Practices” is a project of the University of Turin (Italy)
developed in collaboration with the MondoQui association. Its aim was to test the validity of Philosophy for Communities – inspired by M. Lipman and A.M. Sharp – in terms of community empowerment. In this chapter, we will analyse the design phase, describe the p4c sessions and present the results achieved.
Biblioteca della libertà, 2017
The first goal of this paper is to highlight the relevance of citizenship education. In the paper... more The first goal of this paper is to highlight the relevance of citizenship education. In the paper I underline the constitutive connection between democracy and educated citizens and its urgency for the present social-historical context. In the second part of the paper, I then introduce the concept of Philosophy for Communities, describe its main features and its structure. Moreover, looking at the Lipman-Sharp approach, I show that the Philosophy for Communities is derived from Philosophy for Children. My analysis in grounded in the so-called twentieth century practical turn of philosophy: starting from this theoretical framework, I describe philosophy as a social practice and show how Philosophy for Communities can contribute to the education of democratic citizenship in intercultural contexts. To better show the pragmatic virtues of this approach, I end the paper describing a community-based philosophical practice experience, realized by an association which pursues cultural and social integration. To conclude, I show how Philosophy for Communities can be conceived as an educational practice for community development and creation of social empowerment which can educate to a better democratic citizenship.
Lessico di Etica Pubblica, 2017
Filosofia e Pratiche di Comunità è un progetto del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educa... more Filosofia e Pratiche di Comunità è un progetto del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino, realizzato grazie al contributo della Fondazione CRT e in collaborazione con l’associazione MondoQui di Mondovì (CN) e il CeSPeC (Centro Studi sul Pensiero Contemporaneo) di Cuneo. Il suo scopo è stato testare la validità della Philosophy for Communities – pratica filosofica che si ispira e prende a modello la Philosophy for Children di M. Lipman e A.M. Sharp – per l’empowerment di comunità. Questo contributo si concentra sulla realizzazione del progetto: in primo luogo analizza la fase progettuale e le ipotesi iniziali di ricerca, descrivendo anche il contesto sociale di intervento. In secondo luogo, espone le sessioni di Philosophy for Communities svolte a MondoQui. Infine, compie alcune riflessioni valutative conclusive sui principali risultati raggiunti, mettendo in evidenza un legame tra due questioni teoriche interne alla Philosophy for Communities: il suo specifico filosofico inteso come formulazione di argomentazioni e buoni giudizi in presenza di altri e la creazione di legami sociali entro una comunità di ricerca.
Lessico di Etica Pubblica, 2017
Questo numero di «Lessico di Etica Pubblica» si riallaccia idealmente e concretamente con il nume... more Questo numero di «Lessico di Etica Pubblica» si riallaccia idealmente e concretamente con il numero 1/2016, intitolato “Pensare la comunità”, in cui si approfondiva il nesso tra filosofia e comunità chiarendone i principali nuclei teorici. Anche questo numero nasce come prodotto di ricerca del progetto “Filosofia e Pratiche di Comunità. Progetto di ricerca, formazione ed empowerment sociale” realizzato dal Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino, grazie al contributo della Fondazione CRT. Il gruppo di ricerca è costituito da docenti, ricercatori e studiosi provenienti da diversi ambiti disciplinari, dalle discipline filosofiche a quelle pedagogiche. Se il numero del 2016 si inseriva nel dibattito relativo alla comunità da un punto di vista concettuale, questo numero propone di ripensare le comunità alla luce del possibile contributo educativo delle pratiche filosofiche.
Proteggere la salute nell’esperienza della malattia oncologica. Prospettive transdisciplinari di cura tra scienze mediche e psico-sociali, a cura di Maria Adelaide Gallina, Marco Gonella, Milano: Franco Angeli
Nel saggio si invita a considerare il paziente come soggetto attivo, tanto nel conoscere la sua c... more Nel saggio si invita a considerare il paziente come soggetto attivo, tanto nel conoscere la sua condizione di salute, quanto nella sua possibilità di influenzarne lo stato. Visti i cambiamenti catastrofici con cui ci si confronta all’insorgere del cancro e il vuoto di senso che ne consegue, l’educazione terapeutica viene intesa come educazione al cambiamento. La persona viene accompagnata nel modificare il proprio stile di vita nella direzione di un accresciuto benessere; l’intervento educativo vuole coinvolgerla nel migliorare, non peggiorare e gestire al meglio la sua condizione di malattia. L’autore lascia intravedere le potenzialità dell’inserimento dell’educatore nella cura di persone con malattie organiche gravi: una figura professionale capace di creare un clima socio-affettivo positivo e di accettazione della preziosa singolarità del paziente e dei suoi familiari. Così, se la cura viene a configurarsi come una dimensione che conferisce senso alle relazioni umane, educare, in oncologia, significa promuovere nelle persone una ricerca attiva di senso circa il loro stare al mondo, specie in quei momenti in cui è minacciato il loro senso di sé.
Biblioteca della libertà, LII, 2017 maggio-agosto, n. 219 • ISSN 2035-5866, 2017
The first goal of this paper is to highlight the relevance of citizenship education. In the pape... more The first goal of this paper is to highlight the relevance of citizenship education. In the paper I underline the constitutive connection between democracy and educated citizens and its urgency for the present social-historical context.
In the second part of the paper, I then introduce the concept of Philosophy for Communities, describe its main features and its structure. Moreover, looking at the Lipman-Sharp approach, I show that the Philosophy for Communities is derived from Philosophy for Children. My analysis in grounded in the so-called twentieth century practical turn of philosophy: starting from this theoretical framework, I describe philosophy as a social practice and show how Philosophy for Communities can contribute to the education of democratic citizenship in intercultural contexts.
To better show the pragmatic virtues of this approach, I end the paper describing a community-based philosophical practice experience, realized by an association which pursues cultural and social integration. To conclude, I show how Philosophy for Communities can be conceived as an educational practice for community development and creation of social empowerment which can educate to a better democratic citizenship.
14(21), 249-280. doi: http://dx.doi.org/10.14516/fde.2016.014.021.013
Riassunto: In Italia l'espressione «Cittadinanza e Costituzione», con la quale si denomina l'educ... more Riassunto: In Italia l'espressione «Cittadinanza e Costituzione», con la quale si denomina l'educazione alla cittadinanza, fa riferimento ad una pluralità di livelli. In questo articolo, in primo luogo, si sosterrà la tesi della necessità dell'educazione alla cittadinanza, evidenziando il nesso costitutivo tra democrazia e cittadino educato e sottolineandone l'urgenza in questo specifico contesto storico-sociale. In secondo luogo, si illustrerà il dilemma dell'educazione alla cittadinanza: la paradossale circolarità per cui per educare buoni cittadini attivi e democratici occorre già avere dei cittadini simili. Paradosso che ben si ricollega a quello della democrazia, secondo il quale affinché vi sia democrazia occorrono cittadini democratici. Nella seconda parte del lavoro si cercherà di scalfire il dilemma, attenuando contemporaneamente più di una premessa. Nello specifico, ciò sarà fatto proponendo di ricollegare l'educazione alla cittadinanza all'insegnamento della filosofia intesa come pratica sociale. La proposta si articolerà su tre livelli: la philosophy for children nel primo cliclo di istruzione, il ruolo della filosofia e delle scienze umane nella secondaria di secondo grado e la philosophy for community tra i docenti.
Abstract: In Italy the expression «Cittadinanza e Costituzione», with which the citizenship education is denominated, makes reference to a plurality of leveles. In this article, at first, I sustain the thesis of the necessity of the citizenship education, underlining the constitutive connection between democracy and polite citizen and the urgency of it in this specific historical-social context. At second, I will be illustrated the dilemma of citizenship education: the circular paradox for which to educate active citizens it already needs to have some similar citizens. Paradox that it is connected to that of democracy, according to which it needs to have democratic citizens to have democracy. In the second part of the paper I will try to graze the dilemma, attenuating more than a premise. In the specific one, I will connect the citizenship education to the teaching of philosophy as social practice. The proposal will articulate on three levels: the philosophy for children in the primary school, the role of philosophy and human sciences in the secondary and the philosophy for community among the teachers.
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Papers by Nicolò Valenzano
Nell'ultimo ventennio lo human enhancement è divenuto uno dei maggiori temi nell'ambito dell'etica applicata. In questo contributo mi soffermo su una specifica forma, quella etica, e discuto in particolare del potenziamento dell'empatia, intesa come una delle possibili motivazioni di azioni moralmente orientate. Presento alcuni argomenti in favore della tesi per cui, in questo ambito, i processi formativi sono preferibili alle pratiche di potenzia-mento biochimico. Infine propongo alcuni suggerimenti che possono ispi-rare le pratiche educative, al fine di coltivare le molteplici e complesse dimensioni che soggiacciono al concetto di empatia.
Looking at the Italian debate, educational literature and media attention often stress the clash between adults and educational agencies: in this context, the idea of a "learning society" has become one of the most debated category. This paper aims to critically analyze the concept of "community" and its relationship with educational issues, with special regard to the Sixties and Seventies debate. Drawing on an experience conducted in Cuneo's province, we will therefore investigate how a learning society can become an educational and reflexive community.
In this paper, we underline the problem of disagreement from an educational point of view, in connection with the issues of democracy and violence reduction. Among the various challenges that democracy and education are facing, in fact, the tolerance of moral disagreement in public sphere is one of the most interesting. Starting from a case study involving young adults in non formal education, we analyze how the proposal of the Philosophy for Communities (p4co), elaborated by Lipman and Sharp, can constitute an educational possibility to face the disagreement. In particular, the p4co setting encourage the meeting between intercultural, gender and generational diversity. We examine in detail a specific situation in which the disagreement has emerged in a research session. This example clarify how this educational proposal can cultivate a democratic habit.
Il nesso tra formazione, iniziale e in servizio, dei docenti e qualità dell’istruzione è stato ampiamente dibattuto ed è stato recentemente riproposto dalla Legge 107/2015. La questione è stata per lo più posta nella prospettiva della formazione formale, che però si rivela insufficiente. Esplorando la natura della conoscenza degli insegnanti e le dinamiche che operano all’interno dell’organizzazione scolastica, si pone come indispensabile il contributo della formazione informale. Se infatti la conoscenza che emerge nella pratica si caratterizza per la sua dimensione tacita, situata e dinamica, i contesti più adeguati per la sua condivisione e costruzione sono le comunità di pratica e gli scambi informali che ne segnalano l’esistenza e ne supportano lo sviluppo. Questo induce a prendere in considerazione nuovi assetti organizzativi delle istituzioni scolastiche, a valorizzare le funzioni intermedie che i docenti svolgono e a pensare nuove figure professionali che sostengano questa organizzazione scolastica.
employed to promote community development in informal contexts and with adult participants. After clarifying the affinities between the practice of philosophy and community development, we look into how to evaluate the philosophically enhanced community development.
developed in collaboration with the MondoQui association. Its aim was to test the validity of Philosophy for Communities – inspired by M. Lipman and A.M. Sharp – in terms of community empowerment. In this chapter, we will analyse the design phase, describe the p4c sessions and present the results achieved.
In the second part of the paper, I then introduce the concept of Philosophy for Communities, describe its main features and its structure. Moreover, looking at the Lipman-Sharp approach, I show that the Philosophy for Communities is derived from Philosophy for Children. My analysis in grounded in the so-called twentieth century practical turn of philosophy: starting from this theoretical framework, I describe philosophy as a social practice and show how Philosophy for Communities can contribute to the education of democratic citizenship in intercultural contexts.
To better show the pragmatic virtues of this approach, I end the paper describing a community-based philosophical practice experience, realized by an association which pursues cultural and social integration. To conclude, I show how Philosophy for Communities can be conceived as an educational practice for community development and creation of social empowerment which can educate to a better democratic citizenship.
Abstract: In Italy the expression «Cittadinanza e Costituzione», with which the citizenship education is denominated, makes reference to a plurality of leveles. In this article, at first, I sustain the thesis of the necessity of the citizenship education, underlining the constitutive connection between democracy and polite citizen and the urgency of it in this specific historical-social context. At second, I will be illustrated the dilemma of citizenship education: the circular paradox for which to educate active citizens it already needs to have some similar citizens. Paradox that it is connected to that of democracy, according to which it needs to have democratic citizens to have democracy. In the second part of the paper I will try to graze the dilemma, attenuating more than a premise. In the specific one, I will connect the citizenship education to the teaching of philosophy as social practice. The proposal will articulate on three levels: the philosophy for children in the primary school, the role of philosophy and human sciences in the secondary and the philosophy for community among the teachers.
Nell'ultimo ventennio lo human enhancement è divenuto uno dei maggiori temi nell'ambito dell'etica applicata. In questo contributo mi soffermo su una specifica forma, quella etica, e discuto in particolare del potenziamento dell'empatia, intesa come una delle possibili motivazioni di azioni moralmente orientate. Presento alcuni argomenti in favore della tesi per cui, in questo ambito, i processi formativi sono preferibili alle pratiche di potenzia-mento biochimico. Infine propongo alcuni suggerimenti che possono ispi-rare le pratiche educative, al fine di coltivare le molteplici e complesse dimensioni che soggiacciono al concetto di empatia.
Looking at the Italian debate, educational literature and media attention often stress the clash between adults and educational agencies: in this context, the idea of a "learning society" has become one of the most debated category. This paper aims to critically analyze the concept of "community" and its relationship with educational issues, with special regard to the Sixties and Seventies debate. Drawing on an experience conducted in Cuneo's province, we will therefore investigate how a learning society can become an educational and reflexive community.
In this paper, we underline the problem of disagreement from an educational point of view, in connection with the issues of democracy and violence reduction. Among the various challenges that democracy and education are facing, in fact, the tolerance of moral disagreement in public sphere is one of the most interesting. Starting from a case study involving young adults in non formal education, we analyze how the proposal of the Philosophy for Communities (p4co), elaborated by Lipman and Sharp, can constitute an educational possibility to face the disagreement. In particular, the p4co setting encourage the meeting between intercultural, gender and generational diversity. We examine in detail a specific situation in which the disagreement has emerged in a research session. This example clarify how this educational proposal can cultivate a democratic habit.
Il nesso tra formazione, iniziale e in servizio, dei docenti e qualità dell’istruzione è stato ampiamente dibattuto ed è stato recentemente riproposto dalla Legge 107/2015. La questione è stata per lo più posta nella prospettiva della formazione formale, che però si rivela insufficiente. Esplorando la natura della conoscenza degli insegnanti e le dinamiche che operano all’interno dell’organizzazione scolastica, si pone come indispensabile il contributo della formazione informale. Se infatti la conoscenza che emerge nella pratica si caratterizza per la sua dimensione tacita, situata e dinamica, i contesti più adeguati per la sua condivisione e costruzione sono le comunità di pratica e gli scambi informali che ne segnalano l’esistenza e ne supportano lo sviluppo. Questo induce a prendere in considerazione nuovi assetti organizzativi delle istituzioni scolastiche, a valorizzare le funzioni intermedie che i docenti svolgono e a pensare nuove figure professionali che sostengano questa organizzazione scolastica.
employed to promote community development in informal contexts and with adult participants. After clarifying the affinities between the practice of philosophy and community development, we look into how to evaluate the philosophically enhanced community development.
developed in collaboration with the MondoQui association. Its aim was to test the validity of Philosophy for Communities – inspired by M. Lipman and A.M. Sharp – in terms of community empowerment. In this chapter, we will analyse the design phase, describe the p4c sessions and present the results achieved.
In the second part of the paper, I then introduce the concept of Philosophy for Communities, describe its main features and its structure. Moreover, looking at the Lipman-Sharp approach, I show that the Philosophy for Communities is derived from Philosophy for Children. My analysis in grounded in the so-called twentieth century practical turn of philosophy: starting from this theoretical framework, I describe philosophy as a social practice and show how Philosophy for Communities can contribute to the education of democratic citizenship in intercultural contexts.
To better show the pragmatic virtues of this approach, I end the paper describing a community-based philosophical practice experience, realized by an association which pursues cultural and social integration. To conclude, I show how Philosophy for Communities can be conceived as an educational practice for community development and creation of social empowerment which can educate to a better democratic citizenship.
Abstract: In Italy the expression «Cittadinanza e Costituzione», with which the citizenship education is denominated, makes reference to a plurality of leveles. In this article, at first, I sustain the thesis of the necessity of the citizenship education, underlining the constitutive connection between democracy and polite citizen and the urgency of it in this specific historical-social context. At second, I will be illustrated the dilemma of citizenship education: the circular paradox for which to educate active citizens it already needs to have some similar citizens. Paradox that it is connected to that of democracy, according to which it needs to have democratic citizens to have democracy. In the second part of the paper I will try to graze the dilemma, attenuating more than a premise. In the specific one, I will connect the citizenship education to the teaching of philosophy as social practice. The proposal will articulate on three levels: the philosophy for children in the primary school, the role of philosophy and human sciences in the secondary and the philosophy for community among the teachers.