Colombo, Paolo, "L’enumerazione satirica nei Paralipomeni leopardiani" in PER LEGGERE, v. 39 - autunno 2020, (2020), p. 79-95, 2020
Il contributo indaga l'incidenza del procedimento stilistico dell'enumerazione all'interno dei Pa... more Il contributo indaga l'incidenza del procedimento stilistico dell'enumerazione all'interno dei Paralipomeni di Giacomo Leopardi. A partire dal censimento delle occorrenze, esteso anche alla coeva produzione poetica e prosastica dell'autore, lo studio ambisce a ricostruire e contestualizzare le specifiche applicazioni di una strategia retorica che attraversa il poemetto nella sua interezza, avanzando alcune ipotesi sulle possibili finalità del suo impiego. This paper examines the incidence of enumeration in Giacomo Leopardi's Paralipomeni. Moving from a survey on single occurrences to a broader view of the author's coeval works in both prose and poetry, the study aims to outline the effective applications of a stylistic strategy common to the entire poem, and to develop hypotheses on its possible purposes.
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Books by Paolo Colombo
È dunque nel solco della contraddizione fra la sorprendente vitalità del poema e la contemporanea meditazione intorno al suo tramonto che saranno da rinvenire gli aspetti più significativi della transizione, tormentata e tutt’altro che lineare, verso nuovi paradigmi letterari. Un passaggio la cui complessità suscitò spesso negli auto- ri ambivalenza e perfino smarrimento nel constatare che “il tempo dei lunghi poemi” si avviava alla fine.
Papers by Paolo Colombo
The paper aims to be an investigation into the anti-romantic engagement that characterized Bernardo Bellini's (1792-1876) literary production for about thirty years, going through the Classicist/Romantic quarrel (1816), the short season of the «Conciliatore», the diatribes aroused in the second half of the Twenties, from Vincenzo Monti's and from the by Tommaso Grossi, up to the early Forties, when, in Turin, Bellini collided with the young Giovanni Prati. In each of these controversies, the polygrapher demonstrated a lively and often unscrupulous polemic vein, claiming (sometimes with belated fury) the reasons for his faction, also through an instrumental involvement of distinguished exponents of the recent Italian poetic tradition, such as Vincenzo Monti, Ugo Foscolo and Giacomo Leopardi.
È dunque nel solco della contraddizione fra la sorprendente vitalità del poema e la contemporanea meditazione intorno al suo tramonto che saranno da rinvenire gli aspetti più significativi della transizione, tormentata e tutt’altro che lineare, verso nuovi paradigmi letterari. Un passaggio la cui complessità suscitò spesso negli auto- ri ambivalenza e perfino smarrimento nel constatare che “il tempo dei lunghi poemi” si avviava alla fine.
The paper aims to be an investigation into the anti-romantic engagement that characterized Bernardo Bellini's (1792-1876) literary production for about thirty years, going through the Classicist/Romantic quarrel (1816), the short season of the «Conciliatore», the diatribes aroused in the second half of the Twenties, from Vincenzo Monti's and from the by Tommaso Grossi, up to the early Forties, when, in Turin, Bellini collided with the young Giovanni Prati. In each of these controversies, the polygrapher demonstrated a lively and often unscrupulous polemic vein, claiming (sometimes with belated fury) the reasons for his faction, also through an instrumental involvement of distinguished exponents of the recent Italian poetic tradition, such as Vincenzo Monti, Ugo Foscolo and Giacomo Leopardi.