GIACOMO PATERNO'

University of Trento, Dipartimento di Lettere e Filosofia, Graduate Student

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Nato a Catania, il 16/09/1978.
-Insegnate di Religione Cattolica presso le scuole superiori di secondo grado in Italia
PERCORSO ACCADEMICO:
-Magistero in Scienze Religiose presso ISSR "S.Luca" (Catania)
- Baccalaureato in Sacra Teologia presso I.T. "S.Tommaso" (UPS, Messina)
- Laurea in Filosofia presso Università degli studi di Trento

PUBBLICAZIONI:
"La lanterna di Diogene" (raccolta di poesie), Il Convivio, 2008;
"Geografia dello spirito" (raccolta di poesie), Il Convivio, 2012;
"La Torre di Babele" (raccolta di poesie), Il Convivio, 2018.
https://www.amazon.it/Torre-Babele-Giacomo-Paternò/dp/8832741547

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Papers by GIACOMO PATERNO'

La Torre di Babele

Il Convivio editore, 2018

Innanzitutto grazie a voi, o temerari, che vi accingete a leggere: non è mai un atto scontato. Qu... more Innanzitutto grazie a voi, o temerari, che vi accingete a leggere: non è mai un atto scontato. Quest’opera è stata costruita con una forte trama unitaria, a tratti sequenziale; ciò è evidente dall’uso di sillogi che si dipanano anche per più di dieci poesie. Ma credo che le singole sezioni tengano anche in maniera indipendente. Non sto qui di certo ad elencare i temi che troverete; dico solo che ogni apparente vaneggiamento filosofico-teologico ha generato in me la stessa tensione poetica provocata da questioni sociali o sentimentali, e che queste ovviamente non sono considerate materia bassa rispetto alle prime. Anzi.
(retrocopertina)

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Chronos e Aion. Agostino e Gregorio di Nazianzo in dialogo con la modernità.pdf

Rivista "Laos", 2003

Abstract tesi accademica Magistero in Scienze Religiose

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La tela di Penelope. Sul concetto del Katechon.

by GIACOMO PATERNO' and Giacomo Paternò

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Drafts by GIACOMO PATERNO'

Tempo sospeso e stato d'eccezione -1

Crisi dialogica e scenari postumani. Breve fenomenologia di questo tempo

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Il Presepe icona d'inclusione

Meditazione per alunni e docenti, 2019

Cari ragazzi e colleghi, prima di salutarci e scambiarci gli auguri per questo Natale ormai alle ... more Cari ragazzi e colleghi, prima di salutarci e scambiarci gli auguri per questo Natale ormai alle porte, vi propongo una breve riflessione su questo grande segno che è il Presepe, tanto caro alle nostre tradizioni e alla pietà popolare. Voi lo sapete che io non sono particolarmente tradizionalista; però certe cose non vanno perse. Non fosse altro che per il fatto che queste ci legano a persone a noi care: ed allora non ci ricorderemo del presepe in sé, ma del fatto che io ogni Natale lo facevo con mia mamma, mia nonna/o, eccetera. Questo in verità potrebbe valere anche per l'albero di Natale, ma non si può negare che il Presepe abbia evidentemente un significato oggettivo più grande: esso non è un segno esterno alla festa, ma un simbolo, che rende presente in mezzo a noi il mistero del Natale. Bisogna però evitare che il presepe, come altri segni della cristianità, vengano usati-meglio, strumentalizzati-per scopi identitari, utilizzati come bandiere per inutili crociate che nessuno ha bandito. In nessun modo il presepe può essere inteso in maniera esclusivista, cioè per tagliare fuori dalla partecipazione sociale coloro che non si riconoscono esplicitamente come appartenenti alla tradizione religiosa da cui proviene il segno del Presepe. Esiste invece segno più inclusivo di questo? Tutta l'umanità è rappresentata nel Presepe; il Signore nasce ed abbraccia il mondo come totalità. Nel presepe vi sono genti di ogni estrazione sociale, dai pastori agli artigiani, dagli agricoltori fino a principi e sapienti, i Re Magi (che tra l'altro, sono stranieri). Nella Betlemme di allora, nei pressi di Gerusalemme, vi erano tantissimi viandanti, provenienti da ogni nazione vicina. E quando si sviluppò la tradizione popolare del presepe con le statuette, dal Seicento in poi, i maestri napoletani giustamente con il loro spirito artistico interpretarono il presepe come qualcosa che può essere sempre attualizzato, inserendo via via statuine con i personaggi (buoni e cattivi) del loro tempo. Insomma, nel Presepe Dio nasce per manifestarsi a tutti, anche a quelli che non credono o ignorano ciò, ovvero l'Emmanuele (in molti presepi c'è sempre qualche pastore che dà le spalle alla scena della Natività, o continua a farsi le sue cose disinteressandosi). Per gli stessi motivi sopra elencati, proprio grazie a questo suo essere icona d'inclusione, è impossibile pensare che il Presepe possa risultare inopportuno, o addirittura sgradevole. In passato i media hanno riportato notizie di scuole che hanno rinunciato a fare il presepe a motivo della multiculturalità dei propri studenti. O peggio, appellandosi in maniera becera ed impropria alla laicità della scuola, mascherando subdolamente così, dietro quel sacrosanto aggettivo, l'idea di un laicismo antireligioso. Nessuno può avere paura o aver pudore di mostrare la pietà del Presepe. La pietà di un Dio che viene salvare, e la pietà dell'uomo che si commuova alla vita che nasce. Ancora, nonostante tutte le nefandezze del mondo di ieri come di oggi. In una lezione racconto ai ragazzi come Gesù sia stato maestro d'umanità anche per tante persone che lo hanno apprezzato pur non credendo alla sua divinità. Allo stesso modo, la scena della Sua Natività ha tante cose da insegnare a tutti gli di buona volontà al di là delle fedi di appartenenza. Ma cosa, più in dettaglio, possiamo laicamente contemplare attraverso il segno cristiano del Presepe? I nostri ragazzi del biennio hanno provato a riflettere su questi aspetti. Per loro, il presepe è soprattutto…..(chiedere ai ragazzi del biennio quali sono state le parole-chiave emerse dai loro brainstorming). Adesso analizziamo velocemente insieme alcuni temi che il presepe suggerisce. 1) L'umiltà. Dovessi scegliere io-questo è un campo soggettivo-la prima immagine, il primo sentimento che il presepe mi farebbe venire in mente è l'umiltà. L'Onnipotente che rinuncia a tutto sé stesso, e nasce in una famiglia povera, umilissima. Il Cristo Re e creatore dell'universo che si diviene una palla di carne frignante di circa tre chili-un essere umano elementare, che come tutti all'inizio respira, mangia, piange, piscia e caga e null'altro. Scandalo sommo per la ragione umana che si ostina a voler estendere il proprio

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La Torre di Babele

Il Convivio editore, 2018

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Rivista "Laos", 2003

Abstract tesi accademica Magistero in Scienze Religiose

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La tela di Penelope. Sul concetto del Katechon.

by GIACOMO PATERNO' and Giacomo Paternò

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