Papers by Giovanni Leonardi
DOAJ (DOAJ: Directory of Open Access Journals), Dec 1, 2021
This paper presents a 3D finite element analysis of the effect caused by a blast inside a reinfor... more This paper presents a 3D finite element analysis of the effect caused by a blast inside a reinforced concrete tunnel. The simulated explosion was caused by the crash of a heavy vehicle transporting inflammable material (LPG). The finite element technique was used to analyze the structural problems on the tunnel reinforced concrete structure considering the fire action and the subsequent explosion (blast) effect, incorporating appropriate material models. Through FEM software the tunnel behavior was described with regard to structural safety. Indeed, tunnels must be designed to withstand damage factors, so it is desirable that if such an explosion did occur, the tunnel should be able to return to service in safety as soon as possible with minor repairs. Therefore, following the presented analysis, the most important factors influencing the dynamic response and the damage of the structure could be identified. The simulation involved aspects of thermal analysis and structural problems and the tensions in the structure generated by the effect of temperature caused by the fire and by the blast overpressure were analyzed. Following this approach, the most important factors influencing the dynamic response and damage of structure can be identified and appropriate preventive measures can be designated.
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Preistoria …, 1988
Información del artículo Archeologie di oggetti e archeologie di processi: stati della quetione.
Archaeological and Anthropological Sciences, May 22, 2018
The unusual discovery of a potter's workshop suddenly destroyed by a firing-cum-collapse event at... more The unusual discovery of a potter's workshop suddenly destroyed by a firing-cum-collapse event at Montebello Vicentino (northeastern Italy), dated to the Late Iron Age (ca. late fifth-fourth centuries BC), offers the unique possibility of studying two parallel operational sequences or chaines opératoires of ceramic manufacturing in this period, by direct analysis of the various base materials and products lost during destruction. Raw materials (prepared clay batch, sand, and other temper inclusions), unfired vessels knocked to the ground by the collapse, and samples of fired pottery were comprehensively characterized by petrographic and mineralogical analysis. Comparisons with similar ceramic products found at nearby settlements of Montebello can also better define the differences between production which was actually taking place at the workshop at the moment of destruction and previous work, as documented by sherds found at the same site.
Archaeopress Publishing Ltd eBooks, Jan 15, 2010
Archaeological and Anthropological Sciences, 2016
Castel de Pedena (northeastern Italy) was a hillfort settlement located in the Venetian Prealps a... more Castel de Pedena (northeastern Italy) was a hillfort settlement located in the Venetian Prealps at 680 m above the sea level, in a position that likely conferred upon it a linking role between the Venetian plain and the Alpine areas. The first occupation of the area is dated to the Early Bronze Age, and continues, although intermittently, until the early phase of the Iron Age. The analysis of its Recent Bronze Age to Iron Age pottery assemblage has underlined the use of different recipes for the ceramic production over time. Variations in the raw material selection, clay processing choices, and firing conditions demonstrate a significant shift in the ceramic technology, and therefore, in the potters technological habits.
Layout del testo: Matteo Annibaletto Nella collana Antenor Quaderni sono pubblicate opere sottopo... more Layout del testo: Matteo Annibaletto Nella collana Antenor Quaderni sono pubblicate opere sottoposte a revisione valutativa con il procedimento in «doppio cieco» (double blind peer review process), nel rispetto dell'anonimato dell'autore e dei due revisori. I revisori sono professori di provata esperienza scientifica, italiani o stranieri, o ricercatori di istituti di ricerca notoriamente affidabili. Il revisore che accetti l'incarico di valutazione, formula il suo giudizio tramite applicazione di punteggio da 1 a 5 (sufficienza: 3 punti) in relazione ad ognuno dei seguenti profili: originalità o rilevanza della trattazione; sviluppo e coerenza interna delle argomentazioni; conoscenza degli studi pregressi sull'argomento; livello di leggibilità e correttezza formale (sintattico-stilistica). Il valutatore fornisce inoltre un giudizio complessivo sull'apparato illustrativo e indica se l'opera sia pubblicabile nella versione presentata senza modifiche, pubblicabile dopo le modifiche suggerite, se sia da riesaminare dopo un'attenta rielaborazione oppure da rigettare. Quindi, il valutatore fornisce un giudizio conclusivo con dettagliate indicazioni sulle eventuali modifiche da apportare. Nel caso di giudizio discordante fra i due revisori, la decisione finale sarà assunta dai direttori responsabili della Collana e dal comitato scientifico, salvo casi particolari in cui i direttori medesimi provvederanno a nominare un terzo revisore cui rimettere la valutazione dell'elaborato. Le valutazioni sono trasmesse, rispettando l'anonimato del revisore, all'autore dell'opera. L'elenco dei revisori e le schede di valutazione sono conservati presso la sede della Collana, a cura della redazione. Il termine per lo svolgimento dell'incarico di valutazione accettato è di venti giorni, salvo espressa proroga, decorsi i quali, previa sollecitazione e in assenza di osservazioni negative entro dieci giorni, il direttore della Collana e il comitato scientifico, qualora ritengano l'opera meritevole, considerano approvata la proposta. A discrezione del direttore responsabile e del comitato scientifico sono escluse dalla valutazione opere di indubbia meritevolezza o comunque di contenuto da ritenersi già adeguatamente valutato in sede accademica con esito positivo, per esempio scritti pubblicati su invito o di autori di prestigio, atti di particolari convegni, opere collettive di provenienza accademica. I disegni sono realizzati da Silvia Tinazzo, le fotografie dagli Autori dei contributi, se non diversamente specificato. Le immagini di proprietà dello Stato sono pubblicate su concessione del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo-Soprintendenza ABAP-VE-MET; riproduzione vietata (Aut. del 29/05/2020, prot. n° 13063).
ATTI E MEMORIE DELL’ACCADEMIA GALILEIANA DI SCIENZE LETTERE ED ARTI IN PADOVA già DEI RICOVRATI e PATAVINA, 2021
Questo articolo ha l’obiettivo di mettere al corrente la comunità
scientifica, e più estesamente ... more Questo articolo ha l’obiettivo di mettere al corrente la comunità
scientifica, e più estesamente l’ambiente culturale, del lungo percorso
di ricerca condotto dal gruppo di ricerca pre-protostorico dell’Università
di Padova sulla necropoli patavina del CUS-Piovego.
La necropoli veneta del CUS-Piovego. Una messa a punto di più di quarant'anni di ricerca (Memoria... more La necropoli veneta del CUS-Piovego. Una messa a punto di più di quarant'anni di ricerca (Memoria presentata dal s.e. Vittorio Dal Piaz nell'adunanza del 12 febbraio 2022) 1. Premessa Questo articolo ha l'obiettivo di mettere al corrente la comunità scientifica, e più estesamente l'ambiente culturale, del lungo percorso di ricerca condotto dal gruppo di ricerca pre-protostorico dell'Università di Padova sulla necropoli patavina del CUS-Piovego. Come si vedrà più avanti, alla fine del 1975 l'Ateneo chiese all'allora Istituto di Archeologia di "liberare" l'area su cui dovevano sorgere le infrastrutture del Centro Universitario Sportivo. Siamo ora nel 2022, sono passati quasi cinquant'anni e solo ora stiamo chiudendo questa fase per passare a quella della pubblicazione. Bisogna mettere in evidenza gli elementi che motivano questa "lentezza": la vastità dell'area scavata e quindi la quantità delle tombe rinvenute, i tempi tecnici dello scavo, gli elevatissimi costi del restauro dei manufatti, per essere in grado di poter documentare e studiare i corredi funerari. L'operazione è stata finanziata, anche se con inevitabili interruzioni, da Ateneo prima e poi da Comune e Regione, 1 infine da CARIPARO. Contemporaneamente la ricerca veniva portata avanti tramite il contributo di diversi specialisti, tesi di laurea, ricerche di dottorandi, borsisti e assegnisti. Il progetto è diventato perciò contestualmente un punto di forza della nostra ricerca e della nostra didattica. (G.L.) (1) Un finanziamento costante, per un ampio periodo, è stato ottenuto tramite il dott. Girolamo Zampieri, archeologo, prima conservatore e poi direttore del Museo Civico di Padova, che ringrazio personalmente, nell'ottica di allestire una sala apposita per la "nostra" necropoli, e attualmente possiamo avvalerci del supporto fornitoci dalla dott.ssa Francesca Veronese, attuale conservatrice archeologa e direttrice del Museo.
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scientifica, e più estesamente l’ambiente culturale, del lungo percorso
di ricerca condotto dal gruppo di ricerca pre-protostorico dell’Università
di Padova sulla necropoli patavina del CUS-Piovego.
scientifica, e più estesamente l’ambiente culturale, del lungo percorso
di ricerca condotto dal gruppo di ricerca pre-protostorico dell’Università
di Padova sulla necropoli patavina del CUS-Piovego.
of the Final Bronze Age, that is to say the 11th century BC.2 According to this timeline the Aegean connection with the Po Valley started when the Mycenaean palatial society flourished, but mostly took place after the collapse of the palaces.