Papers by Alessandro Facchin
http://www.iipp.it/wp-content/uploads/2011/11/ipp-riassunti-versione-web.pdf
Abstract: Le to... more http://www.iipp.it/wp-content/uploads/2011/11/ipp-riassunti-versione-web.pdf
Abstract: Le tombe dell’età del ferro, scavate tra il 1884 e il 1886 nel fondo Cacciabella di Remedello da Giovanni Bandieri e da Luigi Ruzzenenti, sono già state oggetto di una parziale pubblicazione da parte di Raffaele C. de Marinis, nel 1986, nel catalogo della mostra Gli Etruschi a Nord del Po. In quella sede si sottolineava, rimarcando lo scarso interesse dimostrato per le evidenze in questione da parte dei due studiosi, senz’altro maggiormente attratti dalla necropoli dell’età del rame, la mancanza di dettagliate notizie sulle circostanze della scoperta. Più nello specifico, de Marinis evidenziava come le fonti d’archivio lasciassero irrisolti diversi dubbi, e come particolarmente problematico fosse il caso della tomba 1, caratterizzata da un corredo composto da manufatti databili ad epoche differenti. Sulla base di alcune lettere inedite del Bandieri conservate nel Fondo Pigorini dell’Università di Padova, è stato tuttavia possibile ritornare sulla questione. In particolare, la lettera del 10 maggio 1886 costituisce una vera e propria relazione sulle operazioni svolte, comprensiva di una dettagliata descrizione dei manufatti rinvenuti e corredata da uno schizzo dell’area più dettagliato rispetto a quelli presenti in letteratura. Alla luce della documentazione acquisita risulta quindi possibile puntualizzare meglio la composizione dei corredi tombali, nonché fornire nuove ipotesi interpretative relative alle strutture rinvenute in questo settore della necropoli.
http://www.iipp.it/wp-content/uploads/2011/11/ipp-riassunti-versione-web.pdf
La parte della pianura veneziana ad est del fiume Piave, fino a pochi anni fa pressoché sguarnita... more La parte della pianura veneziana ad est del fiume Piave, fino a pochi anni fa pressoché sguarnita di presenze dell'età del bronzo ad eccezione di pochi sporadici, ha fornito recenti rinvenimenti che consentono di puntualizzare meglio alcuni aspetti del popolamento, in relazione anche al comparto friulano occidentale e a quello dei castellieri (per un quadro analitico delle presenze dell'età del bronzo nel Veneto orientale si rimanda ai contributi presentati all'IIPP 2013, citati in bibliografia). A Noventa di Piave una frequentazione piuttosto arcaica, tra BA e prime fasi del BM, è attestata da forme subcilindrico-troncoconiche profonde con brevissimo orlo appena svasato e sottolineato da cordone, forme emisferiche o biconiche con accenno di orlo assottigliato appena svasato, prese a lingua con impressione rivolta verso l'alto; un orlo a tesa con spigolo interno ispessito attesta la vita del sito nel BR2. In località Loncon di Concordia Sagittaria, presso il basso corso dei fiumi che originano dalle risorgive dell'immediata Destra Tagliamento, l'associazione in strato di un elemento del tardo BA di tradizione orientale (friulano-giuliano-slovena) con uno di ampia circolazione tra il polo gardesano e la pianura friulana -riproducendo un'associazione simile a quella attestata a Cavasso Nuovo nella corrispondente fascia di pedemontana pordenonese-conferma il ruolo d'incontro del territorio della Destra Tagliamento in questo periodo. Tali rinvenimenti documentano già in questa fase la vitalità dell'estremo orientale della pianura veneziana come area di scambio culturale; purtuttavia, si ha l'impressione di un uso del territorio ancora molto provvisorio, con apparenti occupazioni temporanee e/o sporadiche di siti nella media pianura, oppure dei rilievi e versanti della pedemontana (Bannia Palazzine di Sopra; Cavasso Nuovo; San Tomè di Dardago); talora rimane traccia di qualche "sosta" in siti che in seguito saranno sedi di castellieri (ad es. Rividischia: v. poster Tasca, Lambertini). Il BM, noto nel Trevigiano e nella bassa pianura udinese soprattutto per le deposizioni votive di bronzi in acqua, è forse attestato tra i materiali di Noventa da una tazza (Asta et Alii 2011, ) che ricorda moduli formali diffusi nel BM nell'area dei castellieri carsico-istriani, ma che nelle proporzioni si avvicina a un tipo inquadrato da Cardarelli nel BR1 (Cardarelli 1983, tav. 18, tipo 65). Gli scarsissimi dati provenienti dal territorio si integrano tra la fine del BM e il passaggio al BR, quando l'area a NW di Concordia è interessata dal medesimo fenomeno di diffusione del popolamento che investe la bassa pianura pordenonese centroorientale, con due direttrici: una NS, lungo l'asta del Lemene, da Casarsa verso Sesto al Reghena; l'altra lungo i corsi di risorgiva che solcano in senso NE-SO il conoide tilaventino, che tocca Bannia, Azzano Decimo, Panigai di Pravisdomini e, appunto, l'area a NW di Concordia, dove, oltre a vecchi affioramenti tuttora inediti dalla zona di Pramaggiore, è stato di recente segnalato un esteso affioramento nel sito di Annone Veneto-Molin di mezzo ( . Questa diffusione del popolamento nell'area in esame sembra collocarsi in diretta relazione, sia topografica che tipologica, con i siti da tempo noti poco a N, nel Pordenonese, e far parte quindi di uno specifico fenomeno di presa di possesso del territorio in funzione agraria. I materiali da Molin di Mezzo, inquadrabili tra tardo BM e BR1, trovano infatti puntuale corrispondenza nelle produzioni del basso Pordenonese. Il sito di Annone subirà poi la medesima sorte degli insediamenti dell'area citata, abbandonati già durante il BR1 o all'inizio del BR2.
impaginazione e grafiCa Matteo Annibaletto con il sostegno di iSbn 978-88-6045-056-2 grafiChe ant... more impaginazione e grafiCa Matteo Annibaletto con il sostegno di iSbn 978-88-6045-056-2 grafiChe antiga spa via delle Industrie, 1 -31035 Crocetta del Montello (TV), tel. 0423 6388 fax 0423 638900 email: [email protected] sito web: www.graficheantiga.it dedicato a Giulia Fogolari e a Piero Leonardi INDICE 13 giovanni Leonardi, vinCenzo tiné, Premessa Paleolitico e Mesolitico 17 marCo pereSani, Il Pa leo litico e il Mesolitico del Veneto 33 aLberto brogLio, Il Protoaurignaziano del Veneto nel contesto europeo 43 federiCa fontana, antonio guerreSChi, Stefano bertoLa, maria giovanna Cremona, fabio CavuLLi, Laura faLCeri, aLeSSia gajardo, CyriL montoya, matar ndiaye, davide vi-Sentin, I livelli più antichi della serie epigravettiana "interna" di Riparo Tagliente: sfruttamento delle risorse litiche e sistemi tecnici 53 matteo romandini, Stefano bertoLa, niCoLa nannini, Nuovi dati sul Pa leo litico dei Colli Berici: risultati preliminari dello studio archeozoologico e delle materie prime litiche della Grotta del Buso Doppio del Broion (Lumignano, Longare, Vicenza) 61 roSSeLLa duCheS, miCheLe baSSetti, eLiSabetta fLor, KLauS KompatSCher, maria hrozny KompatSCher, Stefano neri, giampaoLo daLmeri, Trasformazione della mobilità epigravettiana durante il Dryas recente: nuove informazioni dalle ricerche in territorio trentino 69 federiCa fontana, franCeSCo vaLLetta, urSuLa thun hohenStein, Stefano bertoLa, antonio guerreSChi, gabrieLLa petruCCi, Sara zanini, maria Chiara turrini, Il sito VF1 settore III di Mondeval de Sora (San Vito di Cadore, Belluno): nuovi dati sull'occupazione mesolitica delle Dolomiti bellunesi Neolitico 79 vinCenzo tiné, Il Neo litico in Veneto 95 annaLuiSa pedrotti, paoLa SaLzani, fabio CavuLLi, martina Carotta, diego angeLuCCi, LuCiano SaLzani, L'insediamento di Lugo di Grezzana (Verona) nel quadro del primo Neolitico padano alpino 109 mauro rottoLi, fabio CavuLLi, annaLuiSa pedrotti, L'agricoltura di Lugo di Grezzana (Verona): considerazioni preliminari 117 vinCenzo tiné, paoLa mazzieri, niCoLa daL Santo, fiorenzo fuoLega, Il villaggio neolitico del Dal Molin a Vicenza 129 vinCenzo tiné, eLena nataLi, LuCa SCioLa, niCoLa daL Santo, fiorenzo fuoLega, Il sito del Neolitico recente e finale di Castelnuovo di Teolo (Padova). Nuovi dati 139 maria angeLiCa borreLLo,"Chassey", "Lagozza" e "Chassey/Lagozza": nuove osservazioni su materiali ceramici del Veneto 157 eLodia bianChin Citton, CLaudio baLiSta, aLex fontana, niCoLetta martineLLi, CarLo mondini, umberto teCChiati, Il sito del Col del Buson (Belluno) nella Valle dell'Ardo: aspetti geomorfologici, strutturali, culturali e paleoeconomici delle stratificazioni dell'Età del rame 169 paoLa SaLzani, La piattaforma triangolare di Arano (Cellore di Illasi, Verona) nel quadro dei contesti cultuali dell'Età del rame dell'Italia settentrionale 177 marCo baioni, CriStina Longhi, CLaudia mangani, niCoLetta martineLLi, CriStiano niCoSia, maria giuSeppina ruggiero, paoLa SaLzani, La palafitta del Corno di Sotto (Desenzano del Garda, Brescia) nell'ambito dello sviluppo dei primi insediamenti palafitticoli del lago di Garda 187 ChriStian jeuneSSe, L'Italie et l'émergence de l'idéologie du guerrier dans la seconde moitié du 4 ème millénaire av. J.-C. Età del bronzo 201 miCheLe Cupitò, giovanni Leonardi, Il Veneto tra Bronzo antico e Bronzo recente. 241 Luigi fozzati, giovanni Leonardi, niCoLetta martineLLi con il contributo di aLeSSandra aSpeS, CLaudio baLiSta, federiCa gonzato, LuCiano SaLzani, Wetlands. Palafitte e siti umidi nell'Età del bronzo del Veneto: territori e cronologia assoluta 251 eLodia bianChin Citton, Il Bronzo finale nel Veneto: dinamiche insediative e gestione del territorio 267 LuCiano SaLzani, Le documentazioni funerarie dell'Età del bronzo finale nel Veneto 271 ivana angeLini, giLberto artioLi, paoLo nimiS, igor viLLa, La metallurgia preistorica del rame nell'Italia nord-orientale: quadro d'insieme e recenti sviluppi
impaginazione e grafiCa Matteo Annibaletto con il sostegno di iSbn 978-88-6045-056-2 grafiChe ant... more impaginazione e grafiCa Matteo Annibaletto con il sostegno di iSbn 978-88-6045-056-2 grafiChe antiga spa via delle Industrie, 1 -31035 Crocetta del Montello (TV), tel. 0423 6388 fax 0423 638900 email: [email protected] sito web: www.graficheantiga.it dedicato a Giulia Fogolari e a Piero Leonardi INDICE 13 giovanni Leonardi, vinCenzo tiné, Premessa Paleolitico e Mesolitico 17 marCo pereSani, Il Pa leo litico e il Mesolitico del Veneto 33 aLberto brogLio, Il Protoaurignaziano del Veneto nel contesto europeo 43 federiCa fontana, antonio guerreSChi, Stefano bertoLa, maria giovanna Cremona, fabio CavuLLi, Laura faLCeri, aLeSSia gajardo, CyriL montoya, matar ndiaye, davide vi-Sentin, I livelli più antichi della serie epigravettiana "interna" di Riparo Tagliente: sfruttamento delle risorse litiche e sistemi tecnici 53 matteo romandini, Stefano bertoLa, niCoLa nannini, Nuovi dati sul Pa leo litico dei Colli Berici: risultati preliminari dello studio archeozoologico e delle materie prime litiche della Grotta del Buso Doppio del Broion (Lumignano, Longare, Vicenza) 61 roSSeLLa duCheS, miCheLe baSSetti, eLiSabetta fLor, KLauS KompatSCher, maria hrozny KompatSCher, Stefano neri, giampaoLo daLmeri, Trasformazione della mobilità epigravettiana durante il Dryas recente: nuove informazioni dalle ricerche in territorio trentino 69 federiCa fontana, franCeSCo vaLLetta, urSuLa thun hohenStein, Stefano bertoLa, antonio guerreSChi, gabrieLLa petruCCi, Sara zanini, maria Chiara turrini, Il sito VF1 settore III di Mondeval de Sora (San Vito di Cadore, Belluno): nuovi dati sull'occupazione mesolitica delle Dolomiti bellunesi Neolitico 79 vinCenzo tiné, Il Neo litico in Veneto 95 annaLuiSa pedrotti, paoLa SaLzani, fabio CavuLLi, martina Carotta, diego angeLuCCi, LuCiano SaLzani, L'insediamento di Lugo di Grezzana (Verona) nel quadro del primo Neolitico padano alpino 109 mauro rottoLi, fabio CavuLLi, annaLuiSa pedrotti, L'agricoltura di Lugo di Grezzana (Verona): considerazioni preliminari 117 vinCenzo tiné, paoLa mazzieri, niCoLa daL Santo, fiorenzo fuoLega, Il villaggio neolitico del Dal Molin a Vicenza 129 vinCenzo tiné, eLena nataLi, LuCa SCioLa, niCoLa daL Santo, fiorenzo fuoLega, Il sito del Neolitico recente e finale di Castelnuovo di Teolo (Padova). Nuovi dati 139 maria angeLiCa borreLLo,"Chassey", "Lagozza" e "Chassey/Lagozza": nuove osservazioni su materiali ceramici del Veneto 157 eLodia bianChin Citton, CLaudio baLiSta, aLex fontana, niCoLetta martineLLi, CarLo mondini, umberto teCChiati, Il sito del Col del Buson (Belluno) nella Valle dell'Ardo: aspetti geomorfologici, strutturali, culturali e paleoeconomici delle stratificazioni dell'Età del rame 169 paoLa SaLzani, La piattaforma triangolare di Arano (Cellore di Illasi, Verona) nel quadro dei contesti cultuali dell'Età del rame dell'Italia settentrionale 177 marCo baioni, CriStina Longhi, CLaudia mangani, niCoLetta martineLLi, CriStiano niCoSia, maria giuSeppina ruggiero, paoLa SaLzani, La palafitta del Corno di Sotto (Desenzano del Garda, Brescia) nell'ambito dello sviluppo dei primi insediamenti palafitticoli del lago di Garda 187 ChriStian jeuneSSe, L'Italie et l'émergence de l'idéologie du guerrier dans la seconde moitié du 4 ème millénaire av. J.-C. Età del bronzo 201 miCheLe Cupitò, giovanni Leonardi, Il Veneto tra Bronzo antico e Bronzo recente. 241 Luigi fozzati, giovanni Leonardi, niCoLetta martineLLi con il contributo di aLeSSandra aSpeS, CLaudio baLiSta, federiCa gonzato, LuCiano SaLzani, Wetlands. Palafitte e siti umidi nell'Età del bronzo del Veneto: territori e cronologia assoluta 251 eLodia bianChin Citton, Il Bronzo finale nel Veneto: dinamiche insediative e gestione del territorio 267 LuCiano SaLzani, Le documentazioni funerarie dell'Età del bronzo finale nel Veneto 271 ivana angeLini, giLberto artioLi, paoLo nimiS, igor viLLa, La metallurgia preistorica del rame nell'Italia nord-orientale: quadro d'insieme e recenti sviluppi
Finito di stampare nel mese di dicembre 2013
The project’s aim is a typological and chronological study of all the artifacts found in graves d... more The project’s aim is a typological and chronological study of all the artifacts found in graves dating from Neolithic to Early Bronze Age in Northern Italy. As we have a large amount of data, this
research is based only on what have been already published in the archaeological literature. The wide chronological range examined allows us to follow the evolution of some features in the
funerary practice from Neolithic to Copper Age (ages that shared some traits of ideology and ritual behavior), through the study of grave goods. On this regard, the inclusion of Early Bronze Age in
the study is very important as funerary rituals and some features of material culture were very similar to Copper Age ones. One of the main problems was the selection of the artifacts we want to
study. In fact, in case of funerary sites with also a housing or ritual/cultic function, or in case of destroyed burials, it is not easy (and sometimes it is impossible) to recognize which elements
belonged to grave goods. So the first section of this paper is dedicated to the criteria we used for the choice of artifacts to analyze: the history of archaeological research on the most important burials in northern Italy is summarized in the first chapter, then we discuss criteria used for the development
of the typological study.
The second section focuses on typology and chronology of each “class of artifacts” we collected.
We start from pottery (both vessels and other objects), then the chipped stone (arrowheads, daggers, tools), the polished stone (axes and chisels), metals (daggers, axes, tools) and ornaments, divided by raw material. Eventually, we deal with all the objects which don’t fall in any of the categories we have proposed.
This sample of artifacts, linked with the study we made, is functional to many developments that will be pursued elsewhere, through the investigation of specific issues.
http://www.museocivico.rovereto.tn.it/events_detail.jsp?IDAREA=5&ID_EVENT=273>EMPLATE=default.jsp
Il territorio situato attorno alla città di Cologna Veneta, negli ultimi due secoli si è rivelato... more Il territorio situato attorno alla città di Cologna Veneta, negli ultimi due secoli si è rivelato oggetto di numerosi recuperi, per lo più sporadici, attribuibili, in base alle caratteristiche tipologiche, all'Età del Rame. In genere, i principali ritrovamenti relativi a questo periodo cronologico provengono dalla zona che si trova nella fascia immediatamente a sud rispetto alla città, lungo il paleoalveo dell'Adige. Proprio uno di questi costituisce l'oggetto della presente comunicazione.
Uploads
Papers by Alessandro Facchin
Abstract: Le tombe dell’età del ferro, scavate tra il 1884 e il 1886 nel fondo Cacciabella di Remedello da Giovanni Bandieri e da Luigi Ruzzenenti, sono già state oggetto di una parziale pubblicazione da parte di Raffaele C. de Marinis, nel 1986, nel catalogo della mostra Gli Etruschi a Nord del Po. In quella sede si sottolineava, rimarcando lo scarso interesse dimostrato per le evidenze in questione da parte dei due studiosi, senz’altro maggiormente attratti dalla necropoli dell’età del rame, la mancanza di dettagliate notizie sulle circostanze della scoperta. Più nello specifico, de Marinis evidenziava come le fonti d’archivio lasciassero irrisolti diversi dubbi, e come particolarmente problematico fosse il caso della tomba 1, caratterizzata da un corredo composto da manufatti databili ad epoche differenti. Sulla base di alcune lettere inedite del Bandieri conservate nel Fondo Pigorini dell’Università di Padova, è stato tuttavia possibile ritornare sulla questione. In particolare, la lettera del 10 maggio 1886 costituisce una vera e propria relazione sulle operazioni svolte, comprensiva di una dettagliata descrizione dei manufatti rinvenuti e corredata da uno schizzo dell’area più dettagliato rispetto a quelli presenti in letteratura. Alla luce della documentazione acquisita risulta quindi possibile puntualizzare meglio la composizione dei corredi tombali, nonché fornire nuove ipotesi interpretative relative alle strutture rinvenute in questo settore della necropoli.
research is based only on what have been already published in the archaeological literature. The wide chronological range examined allows us to follow the evolution of some features in the
funerary practice from Neolithic to Copper Age (ages that shared some traits of ideology and ritual behavior), through the study of grave goods. On this regard, the inclusion of Early Bronze Age in
the study is very important as funerary rituals and some features of material culture were very similar to Copper Age ones. One of the main problems was the selection of the artifacts we want to
study. In fact, in case of funerary sites with also a housing or ritual/cultic function, or in case of destroyed burials, it is not easy (and sometimes it is impossible) to recognize which elements
belonged to grave goods. So the first section of this paper is dedicated to the criteria we used for the choice of artifacts to analyze: the history of archaeological research on the most important burials in northern Italy is summarized in the first chapter, then we discuss criteria used for the development
of the typological study.
The second section focuses on typology and chronology of each “class of artifacts” we collected.
We start from pottery (both vessels and other objects), then the chipped stone (arrowheads, daggers, tools), the polished stone (axes and chisels), metals (daggers, axes, tools) and ornaments, divided by raw material. Eventually, we deal with all the objects which don’t fall in any of the categories we have proposed.
This sample of artifacts, linked with the study we made, is functional to many developments that will be pursued elsewhere, through the investigation of specific issues.
http://www.parcoinforma.info/admin/uploaded/allegati/448.pdf"
Abstract: Le tombe dell’età del ferro, scavate tra il 1884 e il 1886 nel fondo Cacciabella di Remedello da Giovanni Bandieri e da Luigi Ruzzenenti, sono già state oggetto di una parziale pubblicazione da parte di Raffaele C. de Marinis, nel 1986, nel catalogo della mostra Gli Etruschi a Nord del Po. In quella sede si sottolineava, rimarcando lo scarso interesse dimostrato per le evidenze in questione da parte dei due studiosi, senz’altro maggiormente attratti dalla necropoli dell’età del rame, la mancanza di dettagliate notizie sulle circostanze della scoperta. Più nello specifico, de Marinis evidenziava come le fonti d’archivio lasciassero irrisolti diversi dubbi, e come particolarmente problematico fosse il caso della tomba 1, caratterizzata da un corredo composto da manufatti databili ad epoche differenti. Sulla base di alcune lettere inedite del Bandieri conservate nel Fondo Pigorini dell’Università di Padova, è stato tuttavia possibile ritornare sulla questione. In particolare, la lettera del 10 maggio 1886 costituisce una vera e propria relazione sulle operazioni svolte, comprensiva di una dettagliata descrizione dei manufatti rinvenuti e corredata da uno schizzo dell’area più dettagliato rispetto a quelli presenti in letteratura. Alla luce della documentazione acquisita risulta quindi possibile puntualizzare meglio la composizione dei corredi tombali, nonché fornire nuove ipotesi interpretative relative alle strutture rinvenute in questo settore della necropoli.
research is based only on what have been already published in the archaeological literature. The wide chronological range examined allows us to follow the evolution of some features in the
funerary practice from Neolithic to Copper Age (ages that shared some traits of ideology and ritual behavior), through the study of grave goods. On this regard, the inclusion of Early Bronze Age in
the study is very important as funerary rituals and some features of material culture were very similar to Copper Age ones. One of the main problems was the selection of the artifacts we want to
study. In fact, in case of funerary sites with also a housing or ritual/cultic function, or in case of destroyed burials, it is not easy (and sometimes it is impossible) to recognize which elements
belonged to grave goods. So the first section of this paper is dedicated to the criteria we used for the choice of artifacts to analyze: the history of archaeological research on the most important burials in northern Italy is summarized in the first chapter, then we discuss criteria used for the development
of the typological study.
The second section focuses on typology and chronology of each “class of artifacts” we collected.
We start from pottery (both vessels and other objects), then the chipped stone (arrowheads, daggers, tools), the polished stone (axes and chisels), metals (daggers, axes, tools) and ornaments, divided by raw material. Eventually, we deal with all the objects which don’t fall in any of the categories we have proposed.
This sample of artifacts, linked with the study we made, is functional to many developments that will be pursued elsewhere, through the investigation of specific issues.
http://www.parcoinforma.info/admin/uploaded/allegati/448.pdf"