Papers by Francesco Di Chiara
LA PRAXIS INQUISITIONUM UNO STRUMENTO DI LAVORO NELLA BIBLIOTECA DI UN ERUDITO SICILIANO FRA XVII E XVIII SECOLO, 2019
ISBN (a stampa): 978-88-5509-088-9 ISBN (online): 978-88-5509-090-2 © Copyright 2019 New Digital ... more ISBN (a stampa): 978-88-5509-088-9 ISBN (online): 978-88-5509-090-2 © Copyright 2019 New Digital Frontiers srl Viale delle Scienze, Edificio 16 (c/o ARCA) 90128 Palermo www.newdigitalfrontiers.com Indice Una Praxis per un'Inquisizione al tramonto 9 Il manoscritto: descrizione e criteri di edizione 55 Praxis Inquisitionum in causis catholice fidei spectantibus Tribunali Sancti Officii 59 Bibliografia 165 A Papà 11 Per questa biforcazione dei manuali inquisitoriali in due generi letterari dalle caratteristiche differenti, a partire dal XVII secolo, rinvio ampiamente a ERRERA, Processus in causa fidei, cit., pp. 247 ss.. 12 Su queste pratiche manoscritte cfr. ivi, pp. 155-243. 13 Cfr. Borromeo, A proposito del 'Directorium inquisitorum', pp. 518-519. 14 L'opera, rimasta incompiuta, verrà arricchita dalle additiones di Prospero Farinacci; e poi pubblicata e commentata da Cesare Carena nel suo Tractatus de Officio Sanctissimae Inquisitionis, ed. Lione 1669, pp. 394-486.Sulle caratteristiche del testo si veda ERRERA, Processus in causa fidei, cit., pp. 250 ss.. 15 E. Masini, Sacro Arsenale overo Prattica dell'Officio della Santa Inquisitione, Genova 1621. Annibale Maffei. Su queste vicende, rinvio a D. NOVARESE, Introduzione, cit., pp. XIX-XLIX. 24 A. MONGITORE, Atto pubblico di fede solennemente celebrato nella città di Palermo a 6 aprile 1724 dal tribunale del S. Uffizio di Sicilia, dedicato alla maestà c.c. di Carlo VI imperatore e III re di Sicilia, Palermo 1724. Cfr. LA MANTIA, Origine e vicende dell'Inquisizione in Sicilia, cit., pp. 93, 131; RENDA, L'Inquisizione in Sicilia, cit., pp. 165-170. 25 MONGITORE, Atto pubblico di fede, cit., p. 1. 26 Sulla valenza simbolica della cerimonia del 1724 all'interno della lunga crisi settecentesca dell'Inquisizione siciliana, rinvio a SCIUTI RUSSI, Inquisizione spagnola e riformismo borbonico, cit., pp. 22-33. 14 Cfr. ms. 1 § IV. 157 Segue depennato Siman. 158 ROJAS, De haereticis, cit., fol. 10v. 159 EYMERICH-PEÑA, Directorium inquisitorum, cit., p. 416. 160 EYMERICH-PEÑA, Directorium inquisitorum, cit., p. 416. 161 EYMERICH-PEÑA, Directorium inquisitorum, cit., p. 539.
Garsia Mastrillo e Giovanni Francesco Rao. Due facce di uno stesso ceto, 2019
Composizione: Carla Degiacomi-Torino Stampa: Stampatre s.r.l.-Torino le fotocopie per uso persona... more Composizione: Carla Degiacomi-Torino Stampa: Stampatre s.r.l.-Torino le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/ fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall'art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941, n. 633. le fotocopie effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da ClEARedi, Centro licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali, Corso di Porta Romana 108, 20122 Milano, e-mail [email protected] e sito web www.clearedi.org. la pubblicazione dei contributi proposti a questa Rivista è subordinata-secondo il procedimento di peer review-alla valutazione positiva di due referees, uno dei quali può far parte del Comitato Scientifico della Rivista, che esaminano i contributi con il sistema del double-blind. Ciò in adesione al comune indirizzo delle Riviste romanistiche italiane (AG, RISG, AUPA, BIDR, SDHI, IURA, Index, Roma e America, IAH, Quaderni lupiensi, Diritto@storia, TSDP), in seguito alle indicazioni del gruppo di lavoro promosso dal Consorzio interuniversitario Gérard Boulvert e a conseguenti delibere del CUN e del CNR. I contributi, muniti di abstract in lingua inglese e parole chiave, vanno inviati al Direttore Responsabile via e-mail all'indirizzo: [email protected].
Come è noto, la definizione di 'Grande Tribunale' fa riferimento al tribunale supremo di ogni org... more Come è noto, la definizione di 'Grande Tribunale' fa riferimento al tribunale supremo di ogni organizzazione statuale di età moderna; un tribunale regio - o principesco - composto solo da giuristi, designati personalmente dal sovrano, e fra i più illustri, con competenze esclusive in alcune materie - i reati di lesa maestà, su tutti - e con competenze d'appello su tutte le sentenze emanate dai tribunali di grado inferiore.
Gli studi su questi organismi apicali nell’organizzazione della giustizia di ciascun ordinamento hanno registrato negli ultimi decenni un notevole incremento. Appare oramai assodato nel panorama della storiografia giuridica il riconoscimento del ruolo centrale svolto da tali corti nella formazione stessa del diritto effettivamente applicato. Assoluta protagonista, in tale fenomeno, è la dottrina giuridica. Nel passaggio all’età Moderna si delinea, infatti, un progressivo spostamento del centro di elaborazione della scienza del diritto dalle università ai tribunali, i giuristi eleggono la prassi giudiziaria a centro quanto mai vitale delle loro speculazioni. Si assiste dunque alla creazione ed allo sviluppo di un diritto sub specie interpretationis che tra il XVI e il XIX secolo, in tutta Europa, trova la sua “culla” nei Supremi Tribunali di ciascun ordinamento territoriale; i suoi interpreti principali sono i giudici di tali Corti, rappresentanti di una vera e propria casta di giuristi, legata alla pratica forense i quali affiancano ed in certi casi surrogano, nella funzione creatrice ed innovatrice del diritto, i professori delle università.
Nel mio contributo cercherò di analizzare la fusione profonda avvenuta nel Regnum Siciliae tra prassi giudiziaria e scienza giuridica. Quest’ultima, infatti, tra il XVI ed il XVII secolo, elegge il processo a campo privilegiato per le sue speculazioni, vedendo altresì fiorire i generi letterari ad esso dedicati quali i trattati ma soprattutto le raccolte di Decisiones dei Supremi Tribunali dell’isola. Artefici di tale fusione sono quei giudici-giuristi che allo stesso tempo ricoprono il ruolo di alti magistrati oltre che di esponenti di spicco della dottrina siciliana.
El propósito de este trabajo es el análisis de la doctrina legal siciliana en la temprana Edad Mo... more El propósito de este trabajo es el análisis de la doctrina legal siciliana en la temprana Edad Moderna.
Particularmente presentaremos una síntesis sobre la contribución de esta doctrina a la configuración del derecho
positivo en el reino de Sicilia. En consecuencia, el análisis girará en torno a los géneros literarios presentes en la
disertación doctrinal.
The purpose of the present contribution is to analyze the collection of "Decisiones criminales" b... more The purpose of the present contribution is to analyze the collection of "Decisiones criminales" by the
Sicilian lawyer and judge Girolamo Basilicò. This collection of Decisiones stands at the crossroads of
several legal traditions at the end of the 16th and beginning of the 17th century. It is anchored in the ius
commune tradition, but its perspective is that of Sicily's Kingdom. In this sense, Basilicò’s collection
reveals the practice of the Sicilian superior courts, but being a work written primarily by the standards
of the ius commune literature, it reflects in many ways the “law of the books”. The collection provides
an insight into the common European tradition in criminal law in the early modern period to its impact
on Sicily's judicial practice.
Books by Francesco Di Chiara
ISBN (a stampa): 978-88-99934-59-0 ISBN (online): 978-88-99934-56-9 © Copyright 2017 New Digital ... more ISBN (a stampa): 978-88-99934-59-0 ISBN (online): 978-88-99934-56-9 © Copyright 2017 New Digital Frontiers srl Viale delle Scienze, Edificio 16 (c/o ARCA) 90128 Palermo www.newdigitalfrontiers.com Indice Introduzione 7 I. Due premesse 13 II. La decisio nella storiografia. Dal diritto comune europeo al ius commune dottrinale 23 III. Decisiones, commentari, trattati: la dottrina siciliana fra cinque e seicento 39 IV. I caratteri delle raccolte siciliane 73 Appendice 125 Fonti e Bibliografia 151 MASTRILLO, Decisiones Consistorii Sacrae Regiae Conscientiae Regni Siciliae, Panormi 1606, I, indirizzo al lettore di P. Corsetto. G.B. DE LUCA, Theatrum veritatis ac Justitiae. Tomus XV, Lugduni 1697, De iudicis, Disc. XIV p. 45. n. 15. 2 Negli stessi termini si esprime, sulla definizione di De Luca, F. MANCUSO, Per la storia della motivazione della sentenza nei secoli XVI/XVIII (Note a margine a studi recenti con il testo di una sentenza del 1229), in "Rivista Trimestrale di diritto e procedura civile", XLIX (1995), pp. 285-310, ponendo comunque l'accento sul ruolo centrale assunto dalla decisio quale motivazione della sentenza. mune, è una costante delle raccolte di decisiones della prima età moderna. Trattando della raccolta di decisiones del belga Paul Christinaeus, ad esempio, così argomenta sul tema A. WIJFFELS, Orbis exiguus. Foreign legal authorities in Paulus Christianaeu's Law Reports in Ratio decidendi: guiding principles of judicial decisions. 'Foreign' Law, II,
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Papers by Francesco Di Chiara
Gli studi su questi organismi apicali nell’organizzazione della giustizia di ciascun ordinamento hanno registrato negli ultimi decenni un notevole incremento. Appare oramai assodato nel panorama della storiografia giuridica il riconoscimento del ruolo centrale svolto da tali corti nella formazione stessa del diritto effettivamente applicato. Assoluta protagonista, in tale fenomeno, è la dottrina giuridica. Nel passaggio all’età Moderna si delinea, infatti, un progressivo spostamento del centro di elaborazione della scienza del diritto dalle università ai tribunali, i giuristi eleggono la prassi giudiziaria a centro quanto mai vitale delle loro speculazioni. Si assiste dunque alla creazione ed allo sviluppo di un diritto sub specie interpretationis che tra il XVI e il XIX secolo, in tutta Europa, trova la sua “culla” nei Supremi Tribunali di ciascun ordinamento territoriale; i suoi interpreti principali sono i giudici di tali Corti, rappresentanti di una vera e propria casta di giuristi, legata alla pratica forense i quali affiancano ed in certi casi surrogano, nella funzione creatrice ed innovatrice del diritto, i professori delle università.
Nel mio contributo cercherò di analizzare la fusione profonda avvenuta nel Regnum Siciliae tra prassi giudiziaria e scienza giuridica. Quest’ultima, infatti, tra il XVI ed il XVII secolo, elegge il processo a campo privilegiato per le sue speculazioni, vedendo altresì fiorire i generi letterari ad esso dedicati quali i trattati ma soprattutto le raccolte di Decisiones dei Supremi Tribunali dell’isola. Artefici di tale fusione sono quei giudici-giuristi che allo stesso tempo ricoprono il ruolo di alti magistrati oltre che di esponenti di spicco della dottrina siciliana.
Particularmente presentaremos una síntesis sobre la contribución de esta doctrina a la configuración del derecho
positivo en el reino de Sicilia. En consecuencia, el análisis girará en torno a los géneros literarios presentes en la
disertación doctrinal.
Sicilian lawyer and judge Girolamo Basilicò. This collection of Decisiones stands at the crossroads of
several legal traditions at the end of the 16th and beginning of the 17th century. It is anchored in the ius
commune tradition, but its perspective is that of Sicily's Kingdom. In this sense, Basilicò’s collection
reveals the practice of the Sicilian superior courts, but being a work written primarily by the standards
of the ius commune literature, it reflects in many ways the “law of the books”. The collection provides
an insight into the common European tradition in criminal law in the early modern period to its impact
on Sicily's judicial practice.
Books by Francesco Di Chiara
Gli studi su questi organismi apicali nell’organizzazione della giustizia di ciascun ordinamento hanno registrato negli ultimi decenni un notevole incremento. Appare oramai assodato nel panorama della storiografia giuridica il riconoscimento del ruolo centrale svolto da tali corti nella formazione stessa del diritto effettivamente applicato. Assoluta protagonista, in tale fenomeno, è la dottrina giuridica. Nel passaggio all’età Moderna si delinea, infatti, un progressivo spostamento del centro di elaborazione della scienza del diritto dalle università ai tribunali, i giuristi eleggono la prassi giudiziaria a centro quanto mai vitale delle loro speculazioni. Si assiste dunque alla creazione ed allo sviluppo di un diritto sub specie interpretationis che tra il XVI e il XIX secolo, in tutta Europa, trova la sua “culla” nei Supremi Tribunali di ciascun ordinamento territoriale; i suoi interpreti principali sono i giudici di tali Corti, rappresentanti di una vera e propria casta di giuristi, legata alla pratica forense i quali affiancano ed in certi casi surrogano, nella funzione creatrice ed innovatrice del diritto, i professori delle università.
Nel mio contributo cercherò di analizzare la fusione profonda avvenuta nel Regnum Siciliae tra prassi giudiziaria e scienza giuridica. Quest’ultima, infatti, tra il XVI ed il XVII secolo, elegge il processo a campo privilegiato per le sue speculazioni, vedendo altresì fiorire i generi letterari ad esso dedicati quali i trattati ma soprattutto le raccolte di Decisiones dei Supremi Tribunali dell’isola. Artefici di tale fusione sono quei giudici-giuristi che allo stesso tempo ricoprono il ruolo di alti magistrati oltre che di esponenti di spicco della dottrina siciliana.
Particularmente presentaremos una síntesis sobre la contribución de esta doctrina a la configuración del derecho
positivo en el reino de Sicilia. En consecuencia, el análisis girará en torno a los géneros literarios presentes en la
disertación doctrinal.
Sicilian lawyer and judge Girolamo Basilicò. This collection of Decisiones stands at the crossroads of
several legal traditions at the end of the 16th and beginning of the 17th century. It is anchored in the ius
commune tradition, but its perspective is that of Sicily's Kingdom. In this sense, Basilicò’s collection
reveals the practice of the Sicilian superior courts, but being a work written primarily by the standards
of the ius commune literature, it reflects in many ways the “law of the books”. The collection provides
an insight into the common European tradition in criminal law in the early modern period to its impact
on Sicily's judicial practice.