Papers by Alfredo Casamento
The paper analyses a significant page of Quintilian’s Institutio oratoria,
in which the Author ad... more The paper analyses a significant page of Quintilian’s Institutio oratoria,
in which the Author addresses the nodal issue of improvisation. The rhetorician, in fact, believes that only those who know how to deal with an unforeseen cause can truly claim to be masters of the art of eloquence. On the other hand, the chapter appears characterised by a dense series of references to the literary tradition, especially from Cicero, and by an insistent recourse to metaphors and similes that testify to Quintilian’s interest in the subject
The paper analyses some sequences of the second book of Lucan’s bellum ciuile, characterised by a... more The paper analyses some sequences of the second book of Lucan’s bellum ciuile, characterised by an intense representation of the landscape in relation to Pompey and his exploits.
The Magnus past successes, as well as the need to attempt new alliances, respond to a skilful ‘direction’ of the Author who anchors the phases of the war to the places that marked the leader’s actions. This meticulous elaboration responds to the geographical interests of the first century A.D. but on the other hand demonstrates a constant attention to the historical
datum and to the communicative strategies that Pompey himself had implemented. The impending doom of death, here alluded to, nevertheless filters through the words of the Magnus, making the references to the successes of the past charged with a heartfelt and strongly nostalgic tone.
La Collana si avvale di un comitato scientifico internazionale e ogni contributo viene sottoposto... more La Collana si avvale di un comitato scientifico internazionale e ogni contributo viene sottoposto a procedura di doppio peer reviewing anonimo
Esistono modelli che non tramontano. Questo è a Roma, in ambito retorico, il caso di Catone il Ce... more Esistono modelli che non tramontano. Questo è a Roma, in ambito retorico, il caso di Catone il Censore 1. Cicerone senza troppi giri di parole dichiara di averlo semper in ore (vd. fin. III 37 aut quis est, qui maiorum, aut Africanorum aut eius, quem tu in ore semper habes) e al di là della celebre pagina di Brut. 63, dove ne elogia le qualità servendosene forse un po' strumentalmente in un raffinato attacco agli atticisti sempre più in auge a Roma negli anni Cinquanta 2 , le molteplici citazioni nella sua produzione danno prova di una certa sincerità di giudizio, sia pur accompagnata da un uso in parte strumentale 3. Sarà poi il secondo secolo d.C. a farne un campione assoluto: con Frontone e Gellio, convinti assertori di un ritorno all'antico, Catone è modello d'eloquenza par excellence. A confermarlo basterebbe richiamare a proposito del primo la definizione da lui fornita dell'eloquenza catoniana paragonata alla potenza fragorosa di una tuba 4 , mentre, per altro verso, riguardo Dedico con piacere queste pagine ad Antonino Milazzo e Rosa Maria D'Angelo, i cui lavori sono stati e continuano ad essere fonte costante d'ispirazione.
De l'austère pudeur les bornes sont passées» Pudori e rossori: un'indagine sulla Fedra di Seneca ... more De l'austère pudeur les bornes sont passées» Pudori e rossori: un'indagine sulla Fedra di Seneca 1. Pensare il pudore a Roma uella latina è una società piena di pudori e rossori. Basterebbe a dimostrarlo l'ampia gamma di termini che compone il mosaico cangiante e variegato del pensare il pudore a Roma: pudor, verecundia, rubor tra i più adoperati. La sola consistenza dei nomi conferisce idea immediata di quanto la sfera semantica del pudore attraversi la cultura di Roma antica con una intensità rara, forse non del tutto ricostruibile, di sicuro non sovrapponibile a quella di molte lingue moderne, l'italiano tra tutte. 'Vergogna', 'senso di vergogna', 'timidezza', 'modestia', 'buone maniere', 'ignominia', ma anche 'rossore della pelle': sono queste le più frequenti possibilità interpretative con cui il traduttore dovrà confrontarsi ogniqualvolta si imbatta in pudor 1. A fronte di tale estensione di sensi, un dato su tutti colpisce che, cioè, mentre la considerazione di noi moderni sulla civiltà greca, di età omerica e non soltanto, si è molto interrogata sul concetto di shame culture a partire dal celebre studio di Eric Dodds 2 , qualcosa del genere non è invece toccato alla cultura latina. Nell'impossibilità di dar conto della molteplicità di sguardi possibili che una riflessione sul pudor comporta, proveremo a sondarne la ricaduta nell'ambito della scrittura drammatica, convinti che anche una campionatura parziale, focalizzata su un testo complesso quale la Fedra di Seneca, dove il medium offerto e necessitato dalla partitura tragica lascia intravvedere una rete di significati costruita, appunto, sulle vie del pudor, possa consentire una considerazione più ampia. Prima però di giungere alla Fedra, una discesa agli inferi potrà fornire un saggio immediato dell'importanza del tema. 2. Pudori infernali Appena tornato sulla terra in compagnia di Teseo, Ercole viene informato dal padre Anfitrione delle malefatte di Lico, che, impossessatosi del regnum, cerca moglie e figli dell'eroe per farne strage (vv. 629-630). Ciò accade nel secondo atto dell'Hercules fu-1 Per una rassegna dei valori appena enunciati cfr. OLD s.v., 1514. 2 E. Dodds, I Greci e l'irrazionale, trad. it. di V.
The paper deals with the quarrel between Pyrrhus and Agamemnon in the Troades, with an analysis o... more The paper deals with the quarrel between Pyrrhus and Agamemnon in the Troades, with an analysis of Greek and Latin antecedents, focusing in particular on the characterisation of the Achaean commander. The character of Agamemnon, who embodies the suffering of the defeated, shows a new model of royalty in line with Senecan ideology.
Mihi cane et populo:C icerone e l'autorappresentazione del successo oratorio. La questione del co... more Mihi cane et populo:C icerone e l'autorappresentazione del successo oratorio. La questione del consenso popolare(Cic. Brut. 183-200) 1I ntroduzione Come si rappresenta il proprio successo?L at radizione poetica greca el atina conosces traordinarie immagini di consacrazioni delle virtù di poeta, elaborate con ricche eo rnate costruzioni, la cui persistenza nella memoria letteraria ne assicural av italità. Af ronted it ali esibizioni virtuosistiche, ched ichiarano l'orgoglio del successo,¹ ve ne sono altre, costruitea ltrettantof inementem a dall'architetturapiù complessa, perché fondata su una più mediata strategia. Su una di queste,proveniente da un testoinprosa, ma da un autore quale Cicerone che ambiva non ac aso anche al riconoscimentoc ome poeta, vorrei provare a riflettere. Il passo in questione èun 'ampia sequenza del Brutus (§ § 183-200), in cui l'Arpinate affronta la questione nodale del giudizio popolare, questione tutt'altroche ampiamente condivisa, ma che asuo giudizio risulta fondamentale per operare una valutazione corretta del perfetto oratore. Si tratta di una considerazione, che, come vedremo, consenteaCicerone stesso un'ulteriore ribalta alle proprie scelte stilistiche, ribadendone le indiscutibili qualità. Parlare degli altri, dunque, per parlare (anche)d is é. 2 Nihil de me dicam: come parlared is é fingendo di non farlo Sollecitato espinto dagli attacchi degli Atticisti,negli anni 40 particolarmente in auge,² Cicerone elabora nel Brutus una particolarissima strategia difensiva, che è in realtà un'appassionata autocelebrazione delle proprie capacità oratorie.³ Notevole èadesempio il caso del motivo del primus ego nell'ambitodella poesia latina, su cui cf. Citroni 1995e2001. Suld iffondersi di correnti atticisteaRoma in particolaren eglia nni 40 ec omunque dopo la composizione del De oratore cf., oltreaNorden1986,161-167eWilamowitz 1900,che hanno di OpenAccess. ©2 022A lfredo Casamento, published by De Gruyter. This work is licensed under the CreativeC ommons Attribution 4.0 International License.
Classica Vox. Rivista di Studi Umanistici 3, 2021, 89-110, 2021
Lucius Annaeus Seneca 1, 2021, 195-214, 2021
Amico tuo, non di ventura, io sono. Ah! s'è pur vero, che il duol diviso scemi, avrai compagno in... more Amico tuo, non di ventura, io sono. Ah! s'è pur vero, che il duol diviso scemi, avrai compagno inseparabil me d'ogni tuo pianto.
Maia 73 (1/2021) 115-125, 2021
in un passo del i libro delle Tusculanae cicerone s'impegna in una sottile riflessione sull'accez... more in un passo del i libro delle Tusculanae cicerone s'impegna in una sottile riflessione sull'accezione e l'impiego del verbo careo. la cornice del ragionamento è chiara: confutare l'idea che è privo di qualcosa chi è morto. in particolare, la morte toglierebbe agli uomini i beni, sicché essi mancherebbero dei vantaggi della vita (bonis rebus homines privari; ergo etiam carere vitae commodis, Tusc. i 87) 1. l'affermazione è falsa-ribatte cicerone-esattamente come se noi dicessimo di avvertire la mancanza di corna e di penne (nos, qui sumus, num aut cornibus caremus aut pinnis?): non possedere ciò che non è adatto non costituisce infatti una mancanza. Dopo aver dottamente disquisito sulla doppia accezione del verbo (egere eo quod habere velis, «non avere ciò che vorresti avere» o cum aliquid non habeas et non habere te sentias, etiamsi id facile patiare, «quando non hai qualcosa e sai di non averla, però non ti dispiace affatto», come la febbre), cicerone conclude che nel caso della morte tutto si risolve in un problema di "sensibilità": «mancare è proprio di chi sente, e nella morte non c'è sensibilità; neppure il mancare può esistere in chi è morto» (carere enim sentientis est, nec sensus in mortuo; ne carere quidem igitur in mortuo est). Ma è poi necessaria la filosofia? l'argomento, rileva l'autore, non ha bisogno di dotte speculazioni, basta infatti a suffragare l'affermazione l'esempio dei comandanti romani e anzi di interi eserciti, che andarono incontro a una morte sicura (non modo ductores nostri, sed universi etiam exercitus ad non dubiam mortem concurrerunt, Tusc. i 88). Segue un cospicuo elenco di protagonisti della storia di roma, personaggi i cui tratti sono talvolta ammantati dalla nebbia del tempo e del mito: lucio Bruto, morto nel 509 nel tentativo di impedire il rientro in città del figlio di tarquinio il Superbo, vi viene nominato in compagnia dei tre Decii, degli Scipioni, di paolo e Gemino caduti a canne, di Marcello e ancora di albino morto nella silva litana, di Gracco in lucania. per tutti vale l'assunto iniziale: «forse qualcuno di loro è oggi infelice? Non lo era neppure allora, dopo l'ultimo respiro; non c'è nessuno infatti che possa essere infelice, se la sensibilità è stata annullata» (num quis horum miser hodie? Ne tum quidem post spiritum extremum; nec enim potest esse miser quisquam sensu 1 per un'analisi più approfondita del passo ciceroniano rinvio a un lucidissimo contributo di a.
Maia 73 (3/2021) 554-568, 2021
«Vedi, amico, come prendendo l'anima tua la conduce attraverso i luoghi, rendendo il suono vision... more «Vedi, amico, come prendendo l'anima tua la conduce attraverso i luoghi, rendendo il suono visione?» (oJ ra/, w\ eJ taire, wJ paralabwv n sou th; n yuch; n dia; twǹ tov pwn a[ gei th; n aj koh; n o[ yin poiwǹ… subl. 26, 2). Così l'autore del trattato Sul sublime commenta la straordinaria capacità di Erodoto di trasformare il "semplice" lettore in protagonista degli eventi descritti attraverso il mutamento di persona. Quello che si riproduce in una forma particolarmente brillante-il destinatario è chiamato singolarmente a "vedere"-è un topos attestato anche in Plutarco, che determinerà la definizione di Nicolao il Sofista di ecphrasis 1 : la capacità, cioè, di rendere gli ascoltatori spettatori 2. Siamo, in buone parole, dinanzi a ciò che poco prima l'anonimo autore aveva chiamato phantasia, specificando come essa intenda «quelle espressioni in cui, ciò che tu dici per effetto d'entusiasmo e di passione ti pare di vederlo e lo poni sotto gli occhi degli ascoltatori» (a} lev gei~ uJ p∆ ej nqousiasmou` kai; pav qou~ blev pein dokh/ kai; u{ p∆ o[ yin tiqh/ toi` aj kouv ousin, subl. 15, 1-2). È ben noto quanto la nozione del trattato sia consonante con quella offerta sulla medesima materia da Quintiliano e in particolare sulla connessione tra enargeia e phantasia nel senso che l'una discende dalla seconda 3. Se infatti a proposito della phantasia Quintiliano afferma che attraverso di * Desiderio ringraziare gli anonimi referees per l'intensa lettura e le puntuali osservazioni, che hanno contribuito a migliorare questo studio, aiutandomi a chiarire alcune questioni e a evitare fastidiose sviste. 1 Peiratai qeata; tou; aj kouv onta~ ej rgav zesqai: Nicol. iii 491, 27-30 Spengel; il passo di Plutarco è glor. Ath. 346f e riguarda nello specifico la capacità dell'enargeia di rendere spettatori gli ascoltatori. Sulle testimonianze si veda la discussione approfondita in A. Manieri, L'immagine poetica nella teoria degli antichi.
Oxford Scholarship Online
The purpose of this chapter is to investigate the personalities of Publius Sulpicius Rufus and Ga... more The purpose of this chapter is to investigate the personalities of Publius Sulpicius Rufus and Gaius Aurelius Cotta, which illustrate Roman eloquence at the beginning of the first century BC. Particular regard is given to the wide section of the Ciceronian Brutus, the treatise in which Rufus and Cotta are protagonists of an intense confrontation, in order to reflect on different styles of eloquence. At the same time, a survey on the characteristics of their eloquence, conducted in the absence of direct evidence that might provide objective information about their oratorical qualities, also makes it possible to analyse the importance (and in some cases the indispensability) of Cicero’s opinion.
The paper analyses one of the last voices of the Ciceronian oratory, the Pro
Ligario. After a rec... more The paper analyses one of the last voices of the Ciceronian oratory, the Pro
Ligario. After a reconstruction of the context in which the oration was produced, the attention is focused on the reception of the text by Quintilian, who on several occasions in the Institutio oratoria shows particular interest for the multiple problems connected to it, identifying the peculiar characteristics.
Οὐκ ἔστιν παῦλα κακῶν τοῖς στασιάσασιν, πρὶν ἂν οἱ κρατήσαντες μάχαις καὶ ἐκβολαῖς ἀνθρώπων καὶ σ... more Οὐκ ἔστιν παῦλα κακῶν τοῖς στασιάσασιν, πρὶν ἂν οἱ κρατήσαντες μάχαις καὶ ἐκβολαῖς ἀνθρώπων καὶ σφαγαῖς μνησικακοῦντες καὶ ἐπὶ τιμωρίας παύσωνται τρεπόμενοι τῶν ἐχθρῶν Plat. ep. 7, 336 e
In the invective that Hecuba addresses to Ulysses in Troad. 990-991 Leo was the first to judge th... more In the invective that Hecuba addresses to Ulysses in Troad. 990-991 Leo was the first to judge the expression interpolated. Retracing the history of the interpretation, the paper considers the verses authentic: they offer a brilliant line of the queen, who ironically defines herself as Hectoris spolium
Pan. Rivista di Filologia Latina 8, 2019
The paper analyzes the well-known episode of Caesar visiting the ruins of Troy (Luc. 9, 950-999),... more The paper analyzes the well-known episode of Caesar visiting the ruins of Troy (Luc. 9, 950-999), focusing in particular on the poet's desecrating voice, a voice against the Virgilian interpretation of history. Through Caesar's gestures, words and prayers, Lucan expresses a critical judgment of his actions and of those who, among his successors, first of all Augustus, had advanced the project of a glorious re-founding of Troy. A project destined to be blatantly denied by history.
PAIDEIA rivista di filologia, ermeneutica e critica letteraria FONDATA DA V. PISANI e G. SCARPAT ... more PAIDEIA rivista di filologia, ermeneutica e critica letteraria FONDATA DA V. PISANI e G. SCARPAT EDITRICE STILGRAF CESENA ACCADEMIA NAZIONALE VIRGILIANA DI SCIENZE LETTERE E ARTI BIBLIOTECA MALATESTIANA UN AUGURIO DI INVECCHIARE: SEN. PHAEDRA 821-823* * Sono lieto di dedicare queste pagine al prof. Biondi, al quale esprimo gratitudine per le grandi doti di studioso ed esperto, tra gli altri temi, di teatro senecano. Ai suoi lavori questo contributo molto deve. 1 M.A. DELRIUS, Syntagma Tragoediae Latinae, Antuerpiae 1593-1594. 2 Per una rapida sintesi della questione, assai complessa, vd. P.J. DAVIS, Shifting Song: The Chorus in Seneca's Tragedies, Hildesheim-Zürich-New York 1993, p. 52, che sulla base dell'indicazione Gressae presente nell'Etruscus prima dell'ingresso del primo coro ipotizza una composizione al femminile contro l'opinione di F. LEO, Die Composition der Chorlieder Senecas, «RhM» 52, 1897, pp. 509-518 che poggiava sulla presenza di forme al maschile come solliciti e rati ai vv. 790-791 (ma la posizione di Leo era stata già superata dalla considerazione di O. ZWIERLEIN, Die Rezitationensdramen Senecas. Mit einem kritisch-exegetischen Anhang, Meisenheim am Glan 1966, p. 74, che ricorda i casi frequenti in cui un coro di donne è apostrofato o si autonomina al maschile nel teatro greco). Della questione mi sono occupato in Res est forma fugax. Identità e funzioni del secondo coro della Phaedra di Seneca, «Dioniso» n.s. 2, 2012, pp. 167-186, avanzando l'ipotesi che la tragedia preveda un doppio coro, come accade in altri drammi senecani oltre che in molti drammi greci tra cui proprio l'Ippolito euripideo (almeno ai vv. 58-71,
1 Alfredo CASAMENTO PATRES NON TANTUM NATURA. L'EXPOSITIO DI MINORI NELLE DECLAMAZIONI IN LINGUA ... more 1 Alfredo CASAMENTO PATRES NON TANTUM NATURA. L'EXPOSITIO DI MINORI NELLE DECLAMAZIONI IN LINGUA LATINA: IL CASO DI PS. QUINT. DECL. MIN. 278
1. due città vicine tra loro sono entrambe governate da tiranni; in una delle due il tiranno vien... more 1. due città vicine tra loro sono entrambe governate da tiranni; in una delle due il tiranno viene ucciso; il tiranno della città vicina chiede allora che gli venga consegnato il tirannicida dietro la minaccia di dichiarare guerra alla città. L'uccisore del tiranno avanza una proposta di legge per essere legittimamente consegnato al nemico 1 .
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Papers by Alfredo Casamento
in which the Author addresses the nodal issue of improvisation. The rhetorician, in fact, believes that only those who know how to deal with an unforeseen cause can truly claim to be masters of the art of eloquence. On the other hand, the chapter appears characterised by a dense series of references to the literary tradition, especially from Cicero, and by an insistent recourse to metaphors and similes that testify to Quintilian’s interest in the subject
The Magnus past successes, as well as the need to attempt new alliances, respond to a skilful ‘direction’ of the Author who anchors the phases of the war to the places that marked the leader’s actions. This meticulous elaboration responds to the geographical interests of the first century A.D. but on the other hand demonstrates a constant attention to the historical
datum and to the communicative strategies that Pompey himself had implemented. The impending doom of death, here alluded to, nevertheless filters through the words of the Magnus, making the references to the successes of the past charged with a heartfelt and strongly nostalgic tone.
Ligario. After a reconstruction of the context in which the oration was produced, the attention is focused on the reception of the text by Quintilian, who on several occasions in the Institutio oratoria shows particular interest for the multiple problems connected to it, identifying the peculiar characteristics.
in which the Author addresses the nodal issue of improvisation. The rhetorician, in fact, believes that only those who know how to deal with an unforeseen cause can truly claim to be masters of the art of eloquence. On the other hand, the chapter appears characterised by a dense series of references to the literary tradition, especially from Cicero, and by an insistent recourse to metaphors and similes that testify to Quintilian’s interest in the subject
The Magnus past successes, as well as the need to attempt new alliances, respond to a skilful ‘direction’ of the Author who anchors the phases of the war to the places that marked the leader’s actions. This meticulous elaboration responds to the geographical interests of the first century A.D. but on the other hand demonstrates a constant attention to the historical
datum and to the communicative strategies that Pompey himself had implemented. The impending doom of death, here alluded to, nevertheless filters through the words of the Magnus, making the references to the successes of the past charged with a heartfelt and strongly nostalgic tone.
Ligario. After a reconstruction of the context in which the oration was produced, the attention is focused on the reception of the text by Quintilian, who on several occasions in the Institutio oratoria shows particular interest for the multiple problems connected to it, identifying the peculiar characteristics.
Cicerone, l’eloquenza, l’humanitas
Studi sull’Opera e la Fortuna di un orator e vir bonus romano
Atti del Convegno interdisciplinare – Actes du Colloque interdisciplinaire 279
F. BOLDRER, Cicerone e l’approccio interdisciplinare. Introduzione 281
L’Opera: l’eloquenza
A. CASAMENTO, Quantum potero voce contendam. La Pro Ligario di Cicerone nel giudizio di Quintiliano 289
F. FRADEANI, Oratoria ed eloquenza nel processo civile: l’eredità di Cicerone nelle tecniche argomentative del difensore 309
L’Opera: l’humanitas
F. MIGNINI, La virtù è premio a se stessa? A partire dal quinto libro delle Tusculanae di Cicerone 337
F. BOLDRER, Oratoria e umorismo latino in Cicerone: idee per l’inventio tra ars e tradizione 367
La Fortuna
S. CAMMORANESI, Ritratti ciceroniani nell’epistolario di Frontone 385
A. G. MANCINO, L’ombra di Cicerone, da Operation Cicero a Spartacus 409
Comptes rendus – Recensioni 421
P. BUONGIORNO, A. BALBO, E. MALASPINA (edd.), Rappresentazione e uso dei senatus consulta nelle fonti letterarie della repubblica e del primo principato / Darstellung und Gebrauch der senatus consulta in den literarischen Quellen der Republik und der frühen Kaiserzeit (A. ABRIGNANI) 423
G.M. MÜLLER, F. MARIANI ZINI (hrsg.), Philosophie in Rom – Römische Philosophie? Kultur-, literatur- und philosophie-geschichtliche Perspektiven (F.M. PETRUCCI) 427
TACITO, Agricola, Saggio introduttivo, nuova traduzione e note di S.
AUDANO (S. MOLLEA) 434
Bulletin bibliographique – Bollettino bibliografico (a cura di S. ROZZI) 439
Abstracts – Key Words 445