Renato R C CAPOZZI
Renato Capozzi_architect_MSc_PhD
Full Professor of Architectural and Urban Composition
DiARC_Department of Architecture
Polytechnic School and Basic Sciences
University of Studies of Naples "Federico II"
Via Toledo 402
80134
Naples_Italy (I)
Ph: +39 081 2538823_Fax: +39 081 2538717
e.mail: [email protected]
web: www.docenti.unina.it/renato.capozzi
Phone: + 39 081 2538823
Address: Dipartimento di Architettura
Via Toledo 402
Napoli, Campania, Italy
Renato Capozzi architect
MSc_PhD_Researcher
Full Professor of Architectural and Urban Composition
DiARC_Department of Architecture
Polytechnic School and Basic Sciences
University of Studies of Naples "Federico II"
Via Toledo 402
80134
Naples_Italy (I)
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DiARC_Department of Architecture
Polytechnic School and Basic Sciences
University of Studies of Naples "Federico II"
Via Toledo 402
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Naples_Italy (I)
Ph: +39 081 2538823_Fax: +39 081 2538717
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Phone: + 39 081 2538823
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Renato Capozzi architect
MSc_PhD_Researcher
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Papers by Renato R C CAPOZZI
La trattazione quindi del tema assunto si articola in tre parti correlate, messe in sequenza solo per comodità discorsiva. La prima, riguardante i Principia, indaga il senso e il valore germinale dell’archetipo in senso generale e poi in ambito squisitamente architettonico definendo lo spazio innanzitutto come conformazione di un interno che muove dalla disposizione di forme in stretta relazione con l’identità tra architettura e costruzione tettonica previa l’adozione di procedure proporzionali e sintattiche di controllo. La parte seconda, sugli Elementa, discutendo della mutua articolazione degli elementi primordiali e costituenti gli edifici pubblici – non solo individuati nel tetto su sostegni puntuali e nel recinto riferimto al sistema continuo murario – perverrà a individuare nell’Ipostilo – che nel seguito dovrà intendersi sempre come “archetipo dell’Ipostilo”– l’origine e il principio costitutivo dei tipi collettivi assieme all’aula (contrapposti al labirinto dedalico) chiarendo la differenza e complementarietà tra queste due sintetiche idee di organizzazione della forma dello spazio comunitario. Sarà inoltre indagata l’ascendenza dell’Ipostilo da alcune “quasi regolari” organizzazioni e conformazioni presenti in natura non per mimesi delle forme ma come analogia della struttura ordinata che le sottende. A queste due parti squisitamente teoriche – riaffermando la circolarità tra teoria e opere, tra Principia ed Exempla come condizione ineliminabile dell’arte del costruire – corrisponderà, nel definire alcune questioni di fondo, la terza parte che, nell’esaminare la persistenza di tale archetipo nel corso dello spessore storico dell’architettura occidentale, perverrà alla sua riformulazione nel moderno nelle ricerche dei suoi riconosciuti maestri e indagherà analiticamente numerose architetture realizzate o progettate, alcune paradigmatiche, altre emblematiche, altre confondenti nei modi di adozione dell’Ipostilo al fine di comprendere i differenti assetti compositivi sondati e messi a punto nelle varie stagioni culturali individuando corrispondenze sincroniche con sorprendenti e rassicuranti riformulazioni e riprese di soluzioni e assetti molto distanti nel tempo e nello spazio. Infine nella quarta e ultima parte – Modus hodiernus/Futurum – si farà vedere come nell’architettura contemporanea l’Ipostilo si caricherà di ulteriori valenze ponendosi come dispositivo potente e versatile in grado di declinare, in termini interscalari, una moltitudine di temi soprattutto in ambito urbano, con una amplificazione dimensionale densa di sperimentazioni e trasversalità di significati mai sondate in precedenza. Completano il volume gli Addenda con alcuni rilevanti contributi di studiosi e colleghi – CARLO MOCCIA (per il Saggio Introduttivo), ARMANDO DAL FABBRO, FRANCO DEFILIPPIS, GAETANO FUSCO, MARCO MANNINO, DINA NENCINI, PIETRO NUNZIANTE, MARIA LAURA POLIGNANO, MIRKO RUSSO, FEDERICA VISCONTI – cui va il mio sentito ringraziamento. Ulteriori e preziosi approfondimenti, condotti da punti di vista condivisi e complementari che, se da un lato hanno focalizzato alcuni aspetti teorici utilizzando sovente alcuni degli esempi di autori e maestri già evocati nel testo, dall’altro hanno contribuito a definire, nel loro complesso, in maniera ancor più significativa e ampia, il senso e il carattere delle architetture ipostile che qui si sono volute indagare.
Seminario Internazionale di Ricerca e Progetto: I limiti dell'intervento. L'orizzonte oikologico dell'architettura.
Directors: prof. Marius Marcu Lapadad & prof. Agostino Bossi
Ricerca, proposta di rifunzionalizzazione e d'intervento sul palazzo Petit Trianon, Floresti, Prahova/Romania.
(The text of Renato Capozzi intends to analyze the thought and works of Arne Jacobsen from one point of view , typically , the composition providing the reader with a particular vision of the artifacts of the Danish master, in a key certainly innovative and exciting.)
dunque quella che presuppone il riconoscimento del valore degli ordini formali preesistenti rinvenibili nei territori, nelle città e nei manufatti, nelle tracce dell’antico e nelle testimonianze del passato, sia esso lontano o recente, come operazione di conoscenza che possa diventare incipit di ogni procedura rivolta alla trasformazione.