Atti del LIV Congresso della Società di Linguistica Italiana (Online, 8-10 settembre 2021), a cura di Emanuela Cresti e Massimo Moneglia, Milano, Officinaventuno, 2022
Diacronia e sincronia delle polirematiche con struttura preposizionale: un'analisi su corpora Que... more Diacronia e sincronia delle polirematiche con struttura preposizionale: un'analisi su corpora Questo lavoro intende chiarire le dinamiche di lessicalizzazione e grammaticalizzazione che hanno condotto alla formazione di polirematiche con la struttura di sintagmi preposizionali in italiano contemporaneo, a partire dall'analisi delle configurazioni in latino e nelle fasi più antiche di lingua. Nell'analisi si intende (a) fornire un quadro rappresentativo delle configurazioni in latino, in italiano antico e in italiano contemporaneo, (b) chiarire il rapporto diacronico tra configurazioni che impiegano gli stessi lessemi, (c) mettere in luce le divergenze generali interne al sistema delle polirematiche con struttura di sintagma preposizionale. Nell'analisi della trafila diacronica che ha condotto alle configurazioni contemporanee, viene infine analizzata l'evoluzione delle diverse funzioni, individuando un percorso storico che ha portato alla diversificazione funzionale del sistema delle polirematiche preposizionali in italiano.
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Papers by Vittorio Ganfi
Il contributo, in fine, mostra che è possibile parlare di complessità in una prospettiva tipologica solo ponendo il concetto in un livello locale, in particolare nel nostro caso in relazione all’indice di sintesi. Maggiore è il numero di morfemi su una parola, maggiore è il grado di complessità della lingua. Non è, invece, possibile far interagire altri tipi di complessità (ad esempio la complessità per l’utente) con un approccio tipologico.
The paper aims to clarify the concept of complexity from a typological perspective. This study involves a survey of various definitions of linguistic complexity. Different types of complexity are distinguished (e.g. absolute complexity and relative complexity or complexity for the user relative) and are related to different linguistic approaches. Furthermore, we provide an analysis of complexity from a typological perspective, discussing the limitations that interlinguistic analysis poses to the concept of complexity. To assess the viability of the Typological complexity, languages from the two opposite parameters of minimal and maximal morphological complexity are considered.
The contribution, in conclusion, demonstrates that we can consider typological complexity only at the local level and we can relate complexity to the synthesis index. The greater the number of morphemes on a word shown by a language, the greater is its degree of complexity. It is not, however, possible to adopt other types of complexity (e.g., complexity for the user) with a typological approach.
Viene considerata sia la letteratura linguistica (Cortelazzo 2014, Cortelazzo e Pellegrino 2003) sia quella prodotta nell’ambito dei progetti di semplificazione linguistica realizzati a vario titolo dalla pubblica amministrazione, come ad esempio (Fioritto 1997). La revisione dei testi ha come obiettivo la costruzione di una lista dei parametri condivisi, che abbiano misurato il diverso impatto di ciascun parametro sulla leggibilità di un testo.
La nozione di complessità che viene presa in considerazione in questo contributo è la cosiddetta complessità relativa al ricevente: un parametro è considerato più complesso di un altro se la sua presenza in un testo affatica o pregiudica del tutto la comprensione da parte del ricevente-lettore.
Nel prendere in esame i vari sottotipi di complessità, gli indici sono distinti in base ai livelli di analisi:
• Indice di complessità morfologica (Pallotti 2015);
• Indice di complessità sintattica (Cortelazzo e Pellegrino 2003)
• Indice di complessità lessicale (Mastidoro 2003)
Gli autori schedano (senza pretesa di esaustività) software che a vario titolo utilizzano e fanno propria la nozione di semplificazione dei testi. A questo proposito, viene, ad esempio, preso in esame il software READ-IT (Dell’Orletta et al. 2011), che, come mostrato in Brunato e Venturi 2014, si rivela utile nella misurazione della leggibilità dei testi giuridici e il software Corrige, basato sulla formula GULPEASE (Lucisano e Piemontese 1988).
corpus, as well as the results of a preliminary linguistic analysis performed
on it. The corpus is a collection of interviews conducted in 2008-2009 with
Sardinians living in the Italian peninsula and in some French areas, as a part of the project Mannigos de memòria in limbas dae su disterru (‘Tastes
of memory in languages from the diaspora’), aimed at documenting the
linguistic, social and anthropological aspects of the Sardinian diaspora.
The preliminary data presented in the study include only a part of the material collected and are presented as orthographic transcriptions
of audio and video recordings. The article is divided into five paragraphs. The first one is devoted to the description of the project that resulted in the creation of the corpus
(§ 1). Subsequently, the data collection methods, the features of the
informants involved, as well as the theme framework of the interviews
are discussed (§ 2). The third section focuses on the transcription and annotation techniques used for the creation of the corpus (§ 3). The fourth section illustrates the preliminary results of the data analysis and possible
analytical developments of sociolinguistic matrix related to contact
phenomena. The fifth paragraph contains concluding remarks, as well
as further analytical perspectives related to the corpus implementation
Il contributo, in fine, mostra che è possibile parlare di complessità in una prospettiva tipologica solo ponendo il concetto in un livello locale, in particolare nel nostro caso in relazione all’indice di sintesi. Maggiore è il numero di morfemi su una parola, maggiore è il grado di complessità della lingua. Non è, invece, possibile far interagire altri tipi di complessità (ad esempio la complessità per l’utente) con un approccio tipologico.
The paper aims to clarify the concept of complexity from a typological perspective. This study involves a survey of various definitions of linguistic complexity. Different types of complexity are distinguished (e.g. absolute complexity and relative complexity or complexity for the user relative) and are related to different linguistic approaches. Furthermore, we provide an analysis of complexity from a typological perspective, discussing the limitations that interlinguistic analysis poses to the concept of complexity. To assess the viability of the Typological complexity, languages from the two opposite parameters of minimal and maximal morphological complexity are considered.
The contribution, in conclusion, demonstrates that we can consider typological complexity only at the local level and we can relate complexity to the synthesis index. The greater the number of morphemes on a word shown by a language, the greater is its degree of complexity. It is not, however, possible to adopt other types of complexity (e.g., complexity for the user) with a typological approach.
Viene considerata sia la letteratura linguistica (Cortelazzo 2014, Cortelazzo e Pellegrino 2003) sia quella prodotta nell’ambito dei progetti di semplificazione linguistica realizzati a vario titolo dalla pubblica amministrazione, come ad esempio (Fioritto 1997). La revisione dei testi ha come obiettivo la costruzione di una lista dei parametri condivisi, che abbiano misurato il diverso impatto di ciascun parametro sulla leggibilità di un testo.
La nozione di complessità che viene presa in considerazione in questo contributo è la cosiddetta complessità relativa al ricevente: un parametro è considerato più complesso di un altro se la sua presenza in un testo affatica o pregiudica del tutto la comprensione da parte del ricevente-lettore.
Nel prendere in esame i vari sottotipi di complessità, gli indici sono distinti in base ai livelli di analisi:
• Indice di complessità morfologica (Pallotti 2015);
• Indice di complessità sintattica (Cortelazzo e Pellegrino 2003)
• Indice di complessità lessicale (Mastidoro 2003)
Gli autori schedano (senza pretesa di esaustività) software che a vario titolo utilizzano e fanno propria la nozione di semplificazione dei testi. A questo proposito, viene, ad esempio, preso in esame il software READ-IT (Dell’Orletta et al. 2011), che, come mostrato in Brunato e Venturi 2014, si rivela utile nella misurazione della leggibilità dei testi giuridici e il software Corrige, basato sulla formula GULPEASE (Lucisano e Piemontese 1988).
corpus, as well as the results of a preliminary linguistic analysis performed
on it. The corpus is a collection of interviews conducted in 2008-2009 with
Sardinians living in the Italian peninsula and in some French areas, as a part of the project Mannigos de memòria in limbas dae su disterru (‘Tastes
of memory in languages from the diaspora’), aimed at documenting the
linguistic, social and anthropological aspects of the Sardinian diaspora.
The preliminary data presented in the study include only a part of the material collected and are presented as orthographic transcriptions
of audio and video recordings. The article is divided into five paragraphs. The first one is devoted to the description of the project that resulted in the creation of the corpus
(§ 1). Subsequently, the data collection methods, the features of the
informants involved, as well as the theme framework of the interviews
are discussed (§ 2). The third section focuses on the transcription and annotation techniques used for the creation of the corpus (§ 3). The fourth section illustrates the preliminary results of the data analysis and possible
analytical developments of sociolinguistic matrix related to contact
phenomena. The fifth paragraph contains concluding remarks, as well
as further analytical perspectives related to the corpus implementation
coinvolti nella codifica delle relazioni spaziali in italiano. Ci soffermeremo
sulla categoria delle preposizioni, ponendo particolare attenzione alla classe delle preposizioni complesse italiane, che presenta strutture divergenti tanto per fonti diacroniche d’origine quanto per capacità semantica. L’analisi delle dinamiche diacroniche che conducono alla formazione di elementi funzionali con valore locativo ci consentirà di porre in relazione la variabilità dei mezzi linguistici per la codifica dei valori spaziali con la configurazione sintattica originaria. Mostreremo inoltre che le regolarità dei processi cognitivi coinvolti nella grammaticalizzazione consentono di costruire una rappresentazione cognitivamente fondata della grammatica, legando le risorse del sistema alle esigenze funzionali del discorso.
This contribution aims at analyzing a particular set of Italian CPs, namely those signaling the Agent of an action (hereinafter “Agent CPs”; (1) da parte di 'by', (2) a nome di 'by'):
(1) il lavoro di indagine da parte della polizia
the work of investigation from part of.the police
'the process of investigation by the police'
(2) leggendo un comunicato a nome di tutti i prigionieri
reading a public notice at name of all.PL the prisoner.PL
'reading a public notice in the name of all prisoners'
The Agent function is designed by several types of CPs revealing a different involvement of the Agent, as it is shown in the following example:
(3) fu sgozzato su mandato di suo cugino per mano di cinque assassini
(he) was slaughtered on order of his cousin for hand of five murderers
‘(he) was slaughtered by five murderers, as his cousin ordered’
The CP1 su mandato di introduces the INSTIGATOR who i) plans and ii) intentionally conceives the action, and iii) has a coercive power over its performing, while the CP2 per mano di designates the PERFORMER, who i) has the power to start and stop the action, but ii) has not intentionality over it.
The contribution here proposed follows an empirical and descriptive approach based on the diachronic and synchronic analysis of authentic data, gathered by the means of different linguistic resources, for both qualitative and quantitative descriptions. Contemporary Italian complex prepositions have been collected through i) an Italian corpus (the newspaper La Repubblica, Baroni et al. 2004) and ii) an Italian combinatory dictionary recently developed by Roma Tre University (Piunno 2016; Piunno & Simone in press), while the diachronic analysis has been driven employing i) the TLIO dictionary, ii) the OVI corpus, containing data from the origins, iii) the L.I.Z. corpus, containing texts from 1600 to 1950.
In particular, this work aims at: i) distinguishing Agent CPs according to their functions, meanings, and the degree of involvement of the participant they introduce; ii) analyzing the collocational features and the syntactic environments where Agent CPs may occur (e.g. passive sentence, deverbal nominalization); iii) individuating possible correlations between the high frequency of Agent CPs and their grammatical value; iv) analyzing the diachronic evolution of Agent CPs across different historical phases; v) putting into relation synchronic restrictions with the original syntactic environment within which the Agent CPs have been reanalyzed.