Books by Antonio Lucio Giannone

Il presente volume raccoglie gli scritti di argomento letterario composti da Vittorio Bodini nell... more Il presente volume raccoglie gli scritti di argomento letterario composti da Vittorio Bodini nell’arco di un trentennio, dal 1941 al 1970, e apparsi su periodici, riviste e quotidiani. La maggior parte di essi risale al periodo che va dal 1941 al 1953, cioè da quando lo scrittore ritorna a Lecce dopo il soggiorno fiorentino fino all’anno che precede la fondazione della rivista «L’esperienza poetica». È, questo, un periodo decisivo per Bodini, in cui si formano le sue convinzioni più profonde in campo letterario, emergono i temi tipici della sua opera, nasce la sua proposta più originale e innovativa in campo poetico che si rivela già nella Luna dei Borboni del 1952. Per questo le prose critiche rivestono una notevole importanza per delineare il percorso letterario di Bodini che comprende fasi diverse, ripensamenti, svolte. Essi servono insomma a chiarire meglio la personalità dello scrittore, penalizzato anche, in campo nazionale, dalla scarsa conoscenza che si ha ancora della sua opera.

Nel presente volume sono raccolti numerosi studi e interventi apparsi in questi ultimi anni su va... more Nel presente volume sono raccolti numerosi studi e interventi apparsi in questi ultimi anni su varie sedi e composti per occasioni diverse: convegni, presentazioni, mostre, numeri monografici di riviste, ecc. Essi sono dedicati ad aspetti e figure della cultura letteraria pugliese del Novecento e dei primi due decenni del Duemila, vista in costante rapporto con quella nazionale secondo una concezione policentrica della storia della letteratura italiana. Nella prima sezione figurano studi di carattere generale che dimostrano l’estrema vivacità di questa regione che, nonostante la sua posizione periferica, ha saputo recepire con sorprendente precocità movimenti d’avanguardia come il futurismo e la poesia visiva. Alcuni interventi riguardano la cultura salentina che ha costituito senza dubbio la punta più avanzata della regione in campo letterario nel Novecento. In particolare, in uno si mettono in rilievo i fitti rapporti del Salento con la Francia e in un altro la “stagione d’oro” vissuta negli anni Cinquanta-Sessanta con protagonisti di assoluto rilievo, come Girolamo Comi, Vittorio Bodini e Vittorio Pagano che avevano dato vita a riviste letterarie di livello nazionale, come «L’Albero», «L’esperienza poetica» e «Il Critone». Nella seconda sezione compaiono scritti su poeti e narratori, come Cristanziano Serricchio e Giovanni Bernardini, due figure “storiche” che hanno operato intensamente per oltre cinquant’anni. La terza sezione comprende alcuni saggi dedicati a critici e studiosi pugliesi, fra i quali spiccano due maestri dell’italianistica come Mario Marti e Donato Valli, che per primi hanno avuto il merito di indagare con rigoroso metodo scientifico la cultura letteraria di una regione rimasta ingiustamente ai margini dell’attenzione nazionale. Nella quarta sezione si dà spazio ad alcune occasioni di lettura, mentre alla fine del volume, a mo’ d’epilogo, si colloca il saggio sulle interpretazioni novecentesche del barocco leccese.

Nel presente volume sono raccolti tredici studi sulla letteratura italiana del Novecento suddivis... more Nel presente volume sono raccolti tredici studi sulla letteratura italiana del Novecento suddivisi in cinque sezioni. Nella prima sezione figurano interventi relativi alla ricezione critica del Porto sepolto di Giuseppe Ungaretti, alla collaborazione di Luigi Pirandello alla «Rivista d’Italia» di Milano e a due lettere inedite inviate da Eugenio Montale a Michele Saponaro. Nella seconda sezione sono compresi tre saggi dedicati a Girolamo Comi e Vittorio Bodini, due poeti d’indubbio rilievo nel panorama letterario novecentesco che meriterebbero maggiore attenzione da parte della critica. La terza sezione comprende due studi relativi alla “fortuna”, tra i moderni, di figure che appartengono alla tradizione classica italiana: Poliziano e Leonardo da Vinci. Nella quarta sezione, oltre a un intervento sulla posizione degli scrittori italiani nei confronti della grande guerra, figura un saggio sulla linea meridionale della poesia italiana del Novecento. Completano il volume tre contributi su alcuni aspetti del futurismo indagato tra centro e periferia.

Il presente volume raccoglie undici contributi di autorevoli studiosi, italiani, francesi e ameri... more Il presente volume raccoglie undici contributi di autorevoli studiosi, italiani, francesi e americani, riguardanti la figura e l’opera di Sigismondo Castromediano nonché il contesto storico-culturale in cui egli ha operato. Alcuni di essi derivano da un ciclo di conferenze tenutesi a Cavallino di Lecce, presso il Centro Studi “Sigismondo Castromediano e Gino Rizzo”, altri invece sono stati composti appositamente per questa occasione. Cronologicamente si parte dagli anni giovanili e dalla produzione letteraria del duca, ma poi si analizzano le principali vicende biografiche di Castromediano, dalla carcerazione alla liberazione, nonché gli avvenimenti che portarono al suo arresto nel “controverso” ’48 costituzionale napoletano. Alcuni saggi sono dedicati ovviamente a Carceri e galere politiche. Memorie, il “libro della vita” di Castromediano, uno dei capolavori della memorialistica risorgimentale, che riserva ancora tante sorprese a chi lo affronta con la dovuta attenzione. Di quest’opera si prendono in esame diversi aspetti: il genere letterario a cui appartiene, la tradizione in cui si colloca, la ripetuta presenza di elenchi di nomi di patrioti. Ma essa viene considerata anche, per la prima volta, una preziosa fonte per studiare fenomeni rilevanti della storia meridionale dell’Ottocento, come la camorra. Non potevano mancare, nel volume, contributi sulla rivisitazione della figura di Castromediano che ne hanno fatto la scrittrice Anna Banti in Noi credevamo, del 1967, e il regista napoletano Mario Martone nel suo film del 2011, tratto da quel romanzo. Due interventi, infine, sono dedicati agli Atti del Convegno nazionale di studi del 2012, da cui è partita una vera e propria Castromediano-Renaissance che, come dimostra questo libro, ha superato ampiamente non solo i confini provinciali, ma anche quelli nazionali.
Con un inedito di Italo Calvino.
Papers by Antonio Lucio Giannone
Nel presente saggio si passa in rassegna l'immagine della Sicilia nella poesia di Salvatore Quasi... more Nel presente saggio si passa in rassegna l'immagine della Sicilia nella poesia di Salvatore Quasimodo. La prima tappa è costituita dalla celeberrima Vento a Tindari, compresa in Acque e terre (1930), dove l'isola che si affaccia improvvisamente alla memoria del poeta diventa una sorta di Eden che si contrappone alla infelicità del presente. Dopo aver seguito il tema della Sicilia nell'intero arco della produzione di Quasimodo, si giunge all'ultima raccolta, Dare e avere (1966), dove figura Nell'isola che rappresenta in un certo senso la conclusione della riflessione del poeta sulla storia millenaria della Sicilia e al tempo stesso sulla sua personale vicenda esistenziale, sempre indissolubilmente intrecciata alla terra d'origine.

Quaderni D Italianistica, Jan 27, 2018
Thanks to its multidisciplinary and varied perspective, the book succeeds in offering "a new, mor... more Thanks to its multidisciplinary and varied perspective, the book succeeds in offering "a new, more vivid and dynamic image of Cristo", as Giannone writes in the Preface (6). Luca Clerici stresses the complex dialectic between text and context, local and national perspective, as well as the "variable equilibrium between literary and extraliterary elements" (13) characterizing the book, which Clerici persuasively defines as an "autobiographical memoirs" built as a "travel account" (12). Marcella Marmo deals with the revealing encounter with an "archaic South" placed "inside and outside history". She makes clear the political roots of Levi's interest in the apparently immobile world of rural civilization and connects it to the writer's reflection on the State and its relation with individuals. Developing some intuitions of Italo Calvino, one of the most intelligent readers of Cristo, Rosalba Galvagno uses the theme of the disease as an interpretive key to understand the personal and somewhat thaumaturgic relation between the physician/magician Levi and Aliano's peasants. Fabio Moliterni investigates the cultural, historical and political context of Cristo, linking it to the "intellectual and private, historic and generational crisis" (75) of the Thirties and Forties. While connecting Levi's ideas to some relevant coeval intellectuals (particularly Georges Bataille and Lucién Lévy-Bruhl), Moliterni illustrates the complex and rich cultural references of Levi's works. Luca Beltrami explores the Fondo Carlo Levi (Carlo Levi collection), available at the "Renzo Deaglio" Library in Alassio. He focusses on two drafts of Cristo si è fermato a Eboli, one connected to the English translation by Frances Frenaye (New York: Farrar, Straus and Company, 1947) and the other to a school edition of the book, edited by Virginia Galante Garrone (Milano: Mursia, 1966). Moreover, he compares the representation of Lucania as a sort of terrible stepmother in Cristo to the paradisiac image of Liguria emerging from some of Levi's articles in «La Stampa» in the Fifties. Patrizia Guida's contribution analyzes the letters between Levi and the US publishers of the English translation of the book (cited above), Christ stopped at
Redazione / Editorial Board GIOVANNI GENNA (coordinamento), LOREDANA CASTORI, VALENTINA COROSANIT... more Redazione / Editorial Board GIOVANNI GENNA (coordinamento), LOREDANA CASTORI, VALENTINA COROSANITI, VIRGINIA CRISCENTI, THOMAS PERSICO, CALOGERO GIORGIO PRIOLO, ELEONORA RIMOLO, ERMINIO RISSO Tutti i contributi pubblicati in questa rivista sono stati sottoposti a un processo di peer review che ne attesta la validità scientifica SINESTESIE
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Papers by Antonio Lucio Giannone
Marti, inquadrandolo nel contesto culturale dell’epoca, che registra l’affermarsi, fra adesioni e
varie polemiche, del primo Futurismo a Lecce grazie ad un gruppo di adepti salentini,
il “Futurblocco”, di cui proprio Bodini era il vivace animatore.
ABSTRACT - The essay reconstructs the relationship between a young Vittorio Bodini and his
grandfather Pietro Marti, framing it in the cultural context of the time, which records the
affirmation, between adhesions and various controversies, of the first Futurism in Lecce thanks to a
group of Salento followers, the “Futurblocco”, of which Bodini himself was the lively animator.