Book Reviews by Sara Gregori
ANNALI D’ITALIANISTICA VOLUME 40, ITALIAN BOOKSHELF, 2022
migratorie degli anni Ottanta e Novanta, tramite un'analisi di alcune opere di Erri De Luca e Ama... more migratorie degli anni Ottanta e Novanta, tramite un'analisi di alcune opere di Erri De Luca e Amara Lakhous, mostrando dunque come scrittori italiani e migranti possano dialogare all'interno di questo spazio ibrido. Pisanelli invece cerca di riposizionare tale spazio mediterraneo, a partire dal suo ruolo "centrale" nell'età imperiale romana fino a quello attuale di "frontiera-periferia" del mondo. Questa "frontiera-cerniera", come la definisce lo stesso autore, è ora cantata dai poeti migranti, che la vedono al tempo stesso, in modo non dissimile dai curatori e dai partecipanti al volume, come un percorso in cui è possibile perdersi ma anche ricostruirsi, moltiplicando le identità e aggiungendo complessità al vissuto. Se i capitoli successivi sono incentrati su due studi di casi particolarmente interessanti-rispettivamente l'esperienza della rivista napoletana Sud, vista come legame fra passato e futuro, nel contributo di Cathryn Baril ("Naples and Europe, Past and Future: The Sud Review-A Link Between the Mediterranean and Europe", 129-47) e la costruzione delle città mediterranee in quello di Raffaele Cattedra ("The Mediterranean Town in Question", 149-74)-, i capitoli 10 e 11, scritti da Fethi Nagga ("Testimony: Where Is Tunisia Going?", 175-78) e Alfonso Campisi ("Trilingualism in Tunisia: A Disturbing Topic", 179-82), rappresentano la sezione "tunisina" del volume e affrontano problematiche estremamente rilevanti-una riflessione sulla Tunisia contemporanea dopo le primavere arabe e sulla complessità del trilinguismo, fra arabo tunisino, francese e italiano-soprattutto perché analizzate dal Sud del Mediterraneo. L'ultimo capitolo, ad opera di Jean Duflot, presenta una riflessione sulla Carta di Palermo, voluta dal sindaco del capoluogo siciliano Leoluca Orlando ("The Charter of Palermo: The Future of a Utopia", 183-90). Ne viene messa in evidenza la portata simbolica e politica, ma anche l'impatto che ha avuto sull'immaginario. A tale proposito, se al volume manca una conclusione finale, è pur vero che, come appendice conclusiva, è stata posta proprio la Carta di Palermo: un'utopia concreta di accoglienza che, posizionata alla fine del libro, vuole dare l'idea che un altro Mediterraneo non solo sia possibile, ma già esista.
L'infinito si è chiuso: io ho dovuto amare, uscire dalle favole fittizie e penare». La citazione,... more L'infinito si è chiuso: io ho dovuto amare, uscire dalle favole fittizie e penare». La citazione, tratta dal Monologo di Florindo di Gian Pietro Lucini, apre il nuovo saggio di Fausto Curi come testimonianza diretta di un percorso complesso -lo testimonia anche l'adýnaton iniziale -dove l'uscita dalle «favole fittizie» non è altro che il rifiuto di Lucini del sublime e della tradizionale poesia lirica: come è noto, l'autore lombardo smentisce l'orizzonte d'attesa e preferisce attendere il momento di leggibilità della sua opera, non senza sofferenze. Fausto Curi ha uno scopo ben preciso: stante l'oscuramento di Lucini, sceglie di rileggerne l'opera confutando le critiche che lo hanno emarginato dalla cultura letteraria ufficiale, attraverso una analisi in cui le orme di Luciano Anceschi, Glauco Viazzi, Edoardo Sanguineti hanno un non lieve peso. Dopo l'interesse che i tre «benemeriti» studiosi (p. 77) seppero accendere, rari furono gli interventi a proposito dell'autore delle Revolverate. Della «Lucini-Renaissance» si ricordano, tra gli altri, i recenti studi di Manuela Manfredini, Oltre la consuetudine. Studi su Gian Pietro Lucini (Firenze 2014) e la monografia Lucini di Paolo Giovannetti (Palermo 2000), che però, nota Curi, è pervasa da un «rancore mal trattenuto» verso il quale il critico non può esimersi dal ribattere con tono mordace che «c'è chi sostiene con convinzione che Caproni è un poeta più grande di Montale, e non è ancora stato fischiato. Come si vede, ammesso e non concesso che Lucini sia stato sopravvalutato, esistono scandali peggiori, posto che così si voglia chiamarli» (p. 78). Per una parziale ricognizione degli studi luciniani aggiungerei La penna d'oca e lo stocco d'acciaio. Gian Pietro Lucini, Arcangelo Ghisleri e i periodici repubblicani nella crisi di fine secolo (Milano 2014) in cui Pier Luigi Ferro ricostruisce un momento decisivo per l'autore, il passaggio dalla poesia simbolista a quella civile. Infine Marco Berisso, Livia Cavaglieri, Manuela Manfredini in Un Prometeo male incatenato. Gian Pietro Lucini, le opere, le carte (Milano 2017) si sono occupati di raccogliere e scrivere saggi nati da un progetto interamente dedicato alla riscoperta dell'autore lariano. Nella prima parte del libro, con un intento didattico, Curi ripropone Per uno straniamento di Lucini, saggio uscito su «il verri» nel 1970. I cosiddetti «graffiti» forniscono al lettore gli strumenti per demistificare l'opera di Lucini tenendo conto delle relazioni culturali in cui l'anarchico era immerso e che lui stesso contribuì a realizzare, dichiarandosi «anomalo e deciso a rimanerlo» (p. 11); è proprio l'anomalia di Gian Pietro Lucini su cui Curi crede di poter contare per rovesciare il giudizio di valore finora riservato dalla collettività. Con l'obiettivo di restituire l'autore alla storia, Curi, critico, ma anche historicus, si chiede innanzitutto quali fossero le cause dell'esclusione dal mercato e, di conseguenza, dell'assenza di un pubblico per Lucini. Preme evidenziare l'ipotesi, nient'affatto scontata, che di fronte alle ideologie radicali delle Revolverate la borghesia attuò una operazione di difesa delle proprie strutture con il silenzio dell'oblio, unito al gusto idealista prima, ermetico poi, ostili a una poesia di fatto antilirica. Il risultato è un raro esempio di «neutralizzazione non museificante» (p. 10), un'esclusione dalla storia prima ancora che si delineasse un orizzonte conveniente per l'autore. Se è vero, come è vero, che Lucini fu sperimentatore e lettore inquieto, il primo inevitabile passaggio per comprenderlo, alla luce dello snodo tra Otto e Novecento, è il confronto con D'Annunzio e con la sua poetica decadente sottratta all'ideologia e alla storia. È indubbio che confrontando Il libro delle figurazioni ideali con L'Isotteo e La chimera il lettore pensi a una
Papers by Sara Gregori
Trasparenze, 2023
Il saggio è una prima indagine sul simbolismo italiano. A partire dalle scelte antologiche di Gla... more Il saggio è una prima indagine sul simbolismo italiano. A partire dalle scelte antologiche di Glauco Viazzi e Vanni Scheiwiller, si analizza il rapporto tra Idea e Natura in autori che sulla natura giocano gran parte della loro poesia: Alberto Sormani, Cosimo Giorgieri-Contri, Enrico Cardile e Gian Pietro Lucini. L' analisi prende in esame anche riferimenti all'arte visiva in quegli anni.
Fermenti n. 253, 2022
Il presente contributo è parte di un articolo uscito su «Fermenti» n. 253 a cui ha partecipato il... more Il presente contributo è parte di un articolo uscito su «Fermenti» n. 253 a cui ha partecipato il gruppo della L.UN.A.
Attraverso la struttura dell'“auto-questionario” si è tentato di conservare l'eterogeneità dei punti di vista e il momento dialettico della discussione, già sperimentato nei seminari della Libera Università Alternativa organizzati da Francesco Muzzioli.
Le domande, collettivamente poste, alle quali si è tentato di rispondere con contributi di tipo teorico, critico, pratico- estetico sono le seguenti:
quali potrebbero essere le tecniche artistiche capaci, al giorno d’oggi, di essere eversive? Opere che sono riuscite ad opporsi al proprio tempo ed alle tendenze di quell’epoca, presente o passata? Qual è, o quale è stato, il rapporto di queste opere con il mercato, e come esso ha influito sul loro carattere oppositivo? Quale potrebbe essere una strategia efficace per divincolarsi dalle ormai ubique ed universali leggi del mercato?
Conference Organisation by Sara Gregori
Seminario dottorale - primavera 2022
Staff della rivista by Sara Gregori
by POLYTHESIS. Filologia, interpretazione e teoria della letteratura, Teodoro Patera, Martina Di Febo, Sandra Gorla, Giulio Martire, Mara Calloni, Flavia Sciolette, Annalisa Giulietti, Mauro de Socio, Gloria Zitelli, Franca Sinopoli, Christian Rivoletti, Riccardo Castellana, Stefano Rapisarda, Cristina Di Maio, Giulia Perosa, Sara Gregori, Carla Cucina, Salvador Spadaro, and Flavia Garlini
Conference Presentations by Sara Gregori
In occasione del primo seminario Carte d'Archivio dedicato a Aldo Mastropasqua si sono esposti i ... more In occasione del primo seminario Carte d'Archivio dedicato a Aldo Mastropasqua si sono esposti i risultati dello studio presso l'Archivio Lucini. In particolare, si è messo in evidenza lo specifico caso delle varianti relative alla denominazione dei personaggi nell'Academia e l'importanza delle Maschere nella poetica luciniana, in cui l'autore stesso si mostra come una figura proteiforme, elastica e pronta al cambiamento.
Contronarrazioni Il racconto del potere nella modernità letteraria, 2019
Il saggio descrive la posizione anticattolica del poeta Gian Pietro Lucini analizzando la funzion... more Il saggio descrive la posizione anticattolica del poeta Gian Pietro Lucini analizzando la funzione del materiale esoterico nella Prima Ora della Academia anche attraverso l'indagine delle fonti di prima mano.
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Book Reviews by Sara Gregori
Papers by Sara Gregori
Attraverso la struttura dell'“auto-questionario” si è tentato di conservare l'eterogeneità dei punti di vista e il momento dialettico della discussione, già sperimentato nei seminari della Libera Università Alternativa organizzati da Francesco Muzzioli.
Le domande, collettivamente poste, alle quali si è tentato di rispondere con contributi di tipo teorico, critico, pratico- estetico sono le seguenti:
quali potrebbero essere le tecniche artistiche capaci, al giorno d’oggi, di essere eversive? Opere che sono riuscite ad opporsi al proprio tempo ed alle tendenze di quell’epoca, presente o passata? Qual è, o quale è stato, il rapporto di queste opere con il mercato, e come esso ha influito sul loro carattere oppositivo? Quale potrebbe essere una strategia efficace per divincolarsi dalle ormai ubique ed universali leggi del mercato?
Conference Organisation by Sara Gregori
Staff della rivista by Sara Gregori
Conference Presentations by Sara Gregori
Attraverso la struttura dell'“auto-questionario” si è tentato di conservare l'eterogeneità dei punti di vista e il momento dialettico della discussione, già sperimentato nei seminari della Libera Università Alternativa organizzati da Francesco Muzzioli.
Le domande, collettivamente poste, alle quali si è tentato di rispondere con contributi di tipo teorico, critico, pratico- estetico sono le seguenti:
quali potrebbero essere le tecniche artistiche capaci, al giorno d’oggi, di essere eversive? Opere che sono riuscite ad opporsi al proprio tempo ed alle tendenze di quell’epoca, presente o passata? Qual è, o quale è stato, il rapporto di queste opere con il mercato, e come esso ha influito sul loro carattere oppositivo? Quale potrebbe essere una strategia efficace per divincolarsi dalle ormai ubique ed universali leggi del mercato?