Papers by Raffaella Viccei
Perspective
Pourquoi ces questions ? L’ekphrasis de la danse est un aspect majeur de mon travail en tant que ... more Pourquoi ces questions ? L’ekphrasis de la danse est un aspect majeur de mon travail en tant que specialiste de l’Antiquite. Nos connaissances sur la danse dans l’Antiquite sont evidemment transmises par les textes et les images. La pratique elle-meme est irremediablement perdue. Les descriptions antiques de la danse – essentiellement textuelles pour ce qui me concerne – constituent une partie importante du materiau sur lequel je travaille. En realite, c’est avant tout sur la maniere dont la ...
Antike und Abendland
Raffaello e Omero (da Urbino alla Stanza della Segnatura)* La ricerca del volto perduto di Omero ... more Raffaello e Omero (da Urbino alla Stanza della Segnatura)* La ricerca del volto perduto di Omero è stata perseguita dalla più remota antichità all'età contemporanea e non solo nel mondo occidentale. Uno dei più recenti ritratti di Omero è l'opera Homer, realizzata nel 2014 da un artista sud coreano, Joongwon Jeong: 1 una gigantografia iperrealistica, in cui ogni tratto del volto del Poeta, ruga, capello, ogni piega della minima porzione dell'abito rappresentato è resa con esasperato e minuzioso realismo. Dell'atto creativo di Jeong interessano qui soprattutto la scelta stilistica ed estetica e la ricerca del modello. Attraverso lo stile e l'estetica iperrealistici il volto di Omero assume le sembianze di un volto fotografato, le quali provocano, in chi guarda l'opera, l'illusione che quel volto, dunque Omero, sia realmente esistito, e in un tempo pressoché contemporaneo a quello della fruizione dell'opera, e inducono persino a ritenere che il Poeta possa essere in vita nel momento in cui ne viene osservato il ritratto. Quel volto, per essere più che realistico, è paradossalmente anche ideale: negli occhi, ad esempio, la mimesi marcatamente reale della cecità 2 giunge a rappresentare l'idea stessa della cecità. L'assenza della vista, che in un poeta è simbolo di ispirato vedere poetico e straordinaria capacità mnemonica, appartiene più e prima di ogni vate a Omero, al punto che quasi nessuno dei suoi ritratti, fin dal più antico, l'ha taciuta. 3 La cecità è dunque il fil rouge, l'elemento archetipico e ineludibile dei ritratti omerici con cui si sono misurati gli artisti. L'opera contemporanea Homer si ispira principalmente a una copia del noto Omero Farnese, 4 contaminata con modelli pittorici 5 e, soprattutto, con l'immagine fotografica di un
A. Grand-Clément, C. Ribeyrol (eds.), The Smells and Senses of Antiquity in the Modern Imagination (https://www.bloomsbury.com/uk/smells-and-senses-of-antiquity-in-the-modern-imagination-9781350169722/), 2022
The way a Roman theatre is presently known, interpreted, sensed or reimaged is entrusted, above a... more The way a Roman theatre is presently known, interpreted, sensed or reimaged is entrusted, above all, to our faculty of sight. And yet the Roman theatre was not simply a building to be seen. It was also a place full of sounds and a place in which various smells mixed together in a way that affected the performance. In the theatre, visual perception was thus activated alongside the auditory and olfactory perception of the environment. Is there today any possibility of experiencing a reenactment of the smells that spread everywhere within Roman theatres so that we can better understand this distinctive feature of these buildings during the Imperial age? What new technical means can be mobilized to enable modern audiences to smell and sense theatrical antiquity (for instance, in museums and multi-media productions)? With reference to the concrete proposal of the olfactory installation – the so called ‘olfactory plate’ – in the Multimedia and Sensory Museum of Milan Roman Theatre, and through a discussion of the reenactment and the re-interpretation of smells in performances of Latin dramatic texts, this chapter reflects on the contemporary reception of smells and other sensory perceptions by visitors to the archaeological remains of Roman theatres, as well as by audiences and performers in these spaces.
Visioni del Tragico. La tragedia greca sulla scena del XXI secolo, Edipo e l'Antropocene. Anthropos, Tyrann (Oedipus) di Alexander Eisenachc, 2021
Starting from Sophocles' Oedipus, one of the absolute protagonists of Greek tragic theatre, the B... more Starting from Sophocles' Oedipus, one of the absolute protagonists of Greek tragic theatre, the Berlin director Alexander Eisenach proposes a performance of digital theatre that raises questions of pressing relevance related to the end of the Anthropocene. This paper analyses the theatrical spaces and the dramaturgy of the tragic conflicts between man and nature triggered by Oedipus, Anthropos/Tyrann, 'the last lord' of the Anthropocene, both in the Live-Stream performance (Volksbühne, 19 February 2021) Anthropos, Tyrann (Ödipus) and in the preparatory Mini-Mockumentary-Series Antike vor Ort.
in S. Fornaro, R. Viccei (a cura di), Antigone. Usi e abusi di un mito dal V sec. a.C. alla contemporaneità, Bari, Edizioni di Pagina (Antichi riflessi, 3), pp. 49-115, 2021
In questo saggio vengono analizzate iconografie vascolari greche latrici di visioni e re-visioni ... more In questo saggio vengono analizzate iconografie vascolari greche latrici di visioni e re-visioni del mito di Antigone. Esse definiscono immaginari e significati antigonei che contribuiscono a illuminare una stagione significativa della storia di questo mito, dei suoi usi e abusi. Proprio nei secoli e nei contesti storici e culturali più vicini all’Antigone, la tragedia di Sofocle, che è riferimento essenziale nella ricezione del mito dall’età moderna al XXI secolo, non è stata il punto di partenza unico e predominante nella e per la creazione e fruizione delle iconografie vascolari. Di questa Antigone ‘controcorrente’, che circolava in Magna Grecia, Sicilia e Grecia, si ripercorrono e indagano forme, ragioni, significati.
Against the mainstream.
Greek visions and re-visions of Antigone (5th-2nd century B.C.)
This essay analyses iconographies in Greek pottery bearers of visions and re-visions of the Antigone myth. They define Antigonean imaginaries and meanings that help to enlighten a significant season in the history of this myth, its uses and abuses. Precisely in the centuries and in the historical and cultural contexts closest to Antigone, Sophocles’ tragedy – an essential reference in the reception of the myth from the modern age to the 21st century – was not the sole and predominant starting point in and for the creation and fruition of iconographies.
Of this ‘against the mainstream’ Antigone, present in Magna Graecia,
Sicily and Greece, we retrace and investigate forms, reasons, meanings.
Danser, Perspective : actualité en histoire de l'art, n° 2020 – 2, p. 19-50 , 2020
Visioni del tragico. La tragedia greca sulla scena del XXI secolo https://www.visionideltragico.it/index.php/rivista, 2020
In Helen by Euripides, the double is a central subject. This paper aims to investigate ways, form... more In Helen by Euripides, the double is a central subject. This paper aims to investigate ways, forms, aesthetics used by the director and scenographer Davide Livermore to make the multi-faceted theme of the double in Helen on stage, in the stratified and different spaces of the ancient theatres of Syracuse (INDA, May-July 2019) and Verona (September 2019). Keywords Helen, Euripides, The double, Theatre of Syracuse, Theatre of Verona. La più recente letteratura scientifica sul teatro si è occupata con crescente attenzione e sistematicità di architetture teatrali, rapporti tra performance e spazi del teatro, relazioni tra questi e le arti visive, dei gesti dell'attore nello spazio 1. Questi temi sono al centro dell'interesse non solo degli studiosi ma anche-direi, ancor prima-di artisti e professionisti del teatro, della danza e delle arti performative, come ha dimostrato, fra i molti, Pina Bausch 2. In un passaggio del discorso pronunciato in occasione della laurea ad honorem in DAMS, conferitale dall'Università di Bologna, la creatrice del Tanztheater ha sottolineato la centralità del «vedere spaziale» e il fruttuoso dialogo fra «arti sceniche» e «arti figurative» 3. * Questo testo riprende la relazione presentata nel seminario Elena di Euripide da Siracusa a Verona (con Sotera Fornaro, Walter Lapini, Davide Livermore, Gherardo Ugolini) promosso dal Centro di Ricerca SKENÈ-Ricerche interdisciplinari sul Teatro presso l'Università degli Studi di Verona (12 settembre 2019). Il seminario si è svolto in preparazione della messa in scena di Elena (regia Davide Livermore) nel Teatro di Verona (13-14 settembre 2019, Estate Teatrale Veronese). 1 Tra i numerosi contributi, segnalo in particolare: De
Visioni del tragico. La tragedia greca sulla scena del XXI secolo https://www.visionideltragico.it/index.php/rivista, 2020
The ancient theatre of Syracuse contains millenary architectural, theatrical, historical , cultur... more The ancient theatre of Syracuse contains millenary architectural, theatrical, historical , cultural, social and ideological memories. Space of theatrical performances from the 5 th century B.C. to the 5 th century A.D., it stopped functioning as a performance building for many centuries until, in 1914, it welcomed again stagings, especially of Greek tragedies. How much and how the history and archaeological heritage of this theatre and of neighbouring monuments, connected to fundamental phases of its life, affect contemporary performances of Greek tragedies? How could they affect? Is the awareness, supported by archaeological research, that this monument is not generically a 'Greek' or 'ancient' theatre but a theatre with specific architectural and spatial characters and meanings, with particular characters and significances of theatrical and material culture, necessary for actors, directors, scenographers who, in the 21 st century, are called upon to stage ancient Greek tragedies in the theatrical spaces of the Syracuse's theatre? What can be the added value of such awareness for the contemporary staging of the Greek tragedy?
Antike und Abendland, 2020
Hellenica, 2020
L'immagine di Omero come vertice del canone occidentale, inarrivabile modello e primo tra i poeti... more L'immagine di Omero come vertice del canone occidentale, inarrivabile modello e primo tra i poeti, non è mai venuta meno dall'antichità a oggi: l'as-senza dei suoi scritti nel lungo iato medievale non impedì a Dante di incoro-narlo sire tra i grandi autori classici. Fu anzi la sua fama di padre della poesia a facilitarne il rientro nella cultura occidentale, che avvenne molto presto e sotto i migliori auspici, quando Petrarca e Boccaccio promossero la traduzione in latino dei poemi omerici. Fu un evento fecondo di conseguenze, in primo luogo per l'insegnamento del greco. Leonzio Pilato, il traduttore, tenne il primo insegnamento pubblico di greco in Italia. E, pochi decenni dopo, il greco tornò a trarre impulso dai poemi omerici, che i dotti bizantini, scampati in Italia col loro tesoro di codici, inserirono subito nel curriculum di studi. Ma a questa vera e propria canonizzazione, che non venne mai meno a parole, non seguì nei fatti una rapida integrazione della poesia omerica nel discorso cultu-rale umanistico. In Italia Omero si trovò a competere con Virgilio, ritenuto a lui superiore per stile e rispetto del decorum, e a competere con una più diffusa e consolidata tradizione di racconti alternativi della guerra troiana, che indusse perfino a ritenere mendace e inaffidabile l'Iliade. Nel resto d'Europa non fu così: nei paesi della Riforma Omero entrò ben presto nell'itinerario scolastico e formativo; in Francia il sostrato di leggende troiane ne favorì la diffusione, anziché ostacolarla come era accaduto in Italia. Sono alcuni degli aspetti della ricezione di Omero e del suo ingresso nel canone della letteratura occidentale che si troveranno affrontati in queste pagine, dove ogni contributo svolge uno dei fili possibili, nell'intreccio complesso della riscoperta di Omero prima della "discoverta di Omero".
Archivi delle emozioni. Ricerche sulle componenti emotive nella letteratura, nell'arte, nella cultura materiale http://www.archivi-emozioni.it/index.php/rivista
Visioni del tragico. La tragedia greca sulla scena italiana dal 2001 ad oggi
Scrittori che traducono scrittori. Traduzioni “d’autore” da classici latini e greci nella letteratura italiana del Novecento, 2018
Ianua Leti.L'architettura funeraria di Milano romana, 2003
Ianua Leti. L'architettura funeraria di Milano romana, 2003
Aevum Antiquum , 2017
The gesture in the space. Comic actors' schemata in the theatres in Rome The actor's gesture, lin... more The gesture in the space. Comic actors' schemata in the theatres in Rome The actor's gesture, linked to the theatrical word, is also connected to the space where it is visible: the theatre. In Rome, the late Republican and Augustan theatres assume new architectonic and decorative characteristics and new ideological meanings, consequently they are different from the theaters where first Latin tragedies and comedies were staged. Through a selected archaeological and literary documentation, we propose an assessment of comic actors' schemata in the new theaters built in Rome from the second quarter of the 1st century BC.
Archeologia classica e post-classica. Scritti in ricordo di Maria Pia Rossignani, 2016
Questa pubblicazione è finanziata dall'Università Cattolica del Sacro Cuore grazie a un contribut... more Questa pubblicazione è finanziata dall'Università Cattolica del Sacro Cuore grazie a un contributo per studi in onore di eminenti docenti dell'Ateneo (linea D.3.1/2015) e con fondi di ricerca messi a disposizione dal Dipartimento di Storia, Archeologia e Storia dell'Arte (esercizi 2015-2016).
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Papers by Raffaella Viccei
Against the mainstream.
Greek visions and re-visions of Antigone (5th-2nd century B.C.)
This essay analyses iconographies in Greek pottery bearers of visions and re-visions of the Antigone myth. They define Antigonean imaginaries and meanings that help to enlighten a significant season in the history of this myth, its uses and abuses. Precisely in the centuries and in the historical and cultural contexts closest to Antigone, Sophocles’ tragedy – an essential reference in the reception of the myth from the modern age to the 21st century – was not the sole and predominant starting point in and for the creation and fruition of iconographies.
Of this ‘against the mainstream’ Antigone, present in Magna Graecia,
Sicily and Greece, we retrace and investigate forms, reasons, meanings.
Against the mainstream.
Greek visions and re-visions of Antigone (5th-2nd century B.C.)
This essay analyses iconographies in Greek pottery bearers of visions and re-visions of the Antigone myth. They define Antigonean imaginaries and meanings that help to enlighten a significant season in the history of this myth, its uses and abuses. Precisely in the centuries and in the historical and cultural contexts closest to Antigone, Sophocles’ tragedy – an essential reference in the reception of the myth from the modern age to the 21st century – was not the sole and predominant starting point in and for the creation and fruition of iconographies.
Of this ‘against the mainstream’ Antigone, present in Magna Graecia,
Sicily and Greece, we retrace and investigate forms, reasons, meanings.
La figura di Antigone si aggira da secoli nelle culture e nei contesti più lontani e diversi: ri-percorrere tutte le metamorfosi della figlia di Edipo appare perciò impresa impossibile. Molte zone d'ombra restano nella storia delle Antigoni e molte domande irrisolte. Ad esempio, poco note sono le rappresentazio-ni iconografiche del mito; quasi sconosciuta è l'Antigone sororale e politica del teatro italiano del Cinquecento. Cosa significano nel pensiero giuridico le 'leggi non scritte' di Antigone? Perché Antigone oggi può perdere la statura eroica e diventare personaggio da melodram-ma? Si può parlare di un 'modello Antigone' nella critica letteraria e nella scrittura delle donne? Altri interrogativi insoluti ci pone il te-sto stesso della tragedia di Sofocle, un classico globale quant'altri mai. Con alcuni di tali argomenti e questioni si mi-surano i saggi che abbiamo qui raccolto, con-clusi dalle considerazioni di Massimiliano Civi-ca per la 'sua' Antigone in scena. DESTINATARI Università: Antichistica, Discipline dello spet-tacolo, Letterature comparate. Il "modello" Antigone mostra la sua problematica attualità nel sovverti-mento contemporaneo dell'esisten-te. Un contributo alla ricezione del mito, nella letteratura, nel teatro, nell'arte, nel diritto, nella filosofia. settore collana pagine prezzo formato rilegatura isbn Saggistica Antichi Riflessi, 3 15x21 cm 312 Brossura euro 16,00 978-88-7470-829-1
Partecipano: Valeria Andò, Angela Maria Andrisano, Anna Beltrametti, Claudio Buongiovanni, Alberto Camerotto, Pilar Gomez Cardo, Maria Luisa Chirico, Sotera Fornaro, Giuseppe Nardiello, Karin Schlapbach, Raffaella Viccei
Link zoom:
https://us02web.zoom.us/j/84665581231