working papers by Federico Francesco Guzzi
Sommario: 1. Premessa -2. I soggetti e le responsabilità (cenni) -3. I procedimenti disciplinati ... more Sommario: 1. Premessa -2. I soggetti e le responsabilità (cenni) -3. I procedimenti disciplinati dal regolamento dell'AGCom n. 680/13/CONS -3.1. Il dato normativo -3.2. Le prime applicazioni per il diritto d'autore in rete -4. I poteri giustiziali dell'AGCom in generale -4.1. Premessa sui poteri amministrativi giustiziali -4.2. Modelli di procedimenti giustiziali svolti dall'AGCom -5. Natura "protettiva" dei procedimenti dell'AGCom a tutela del diritto d'autore -6. Illegittimità e anomalie della disciplina sulla tutela amministrativa del diritto d'autore online -7. Cenni ai problemi di tutela giurisdizionale -8. Brevi considerazioni conclusive 5 Si pensi alla decisione del Conseil Constitutionelle 10 giugno 2009 n. 2009-580; cfr. per tutti, B. Carotti, L'accesso alla rete e la tutela dei diritti fondamentali, in Diritto di internet, 2012, **; nonché A. Mantelero, Diritto d'accesso alle reti informatiche e tutela del diritto d'autore in Europa dopo la pronuncia del Conseil Constitutionnel sulla legge Hadopi, in Contratto e impresa/Europa, 2009, 870 ss.; V. Franceschelli, Libertà in internet: per fortuna c'è la Corte Costituzionale francese!, in Riv. dir. ind., 2009, II, 404 ss. 6 Per tutti, M. Bertani, Internet e la "amministrativizzazione" della proprietà intellettuale, cit.; O. Pollicino Copyright versus freedom of speech nell'era digitale, in Giur. It., 2011, 8 ss.; S. Alvanini e A. Cassinelli, I (possibili) nuovi poteri di AGcom in materia di diritto d'autore nel settore media, in Dir. industriale, 2011, 543 ss. 7 Sulla normativa internazionale ed europea in questa materia, cfr. per tutti, B. Tonoletti, La tutela dei diritti di proprietà intellettuale, cit. 8 Cfr. nuovamente M. Bertani, Internet e la "amministrativizzazione" della proprietà intellettuale, cit., passim.
Papers by Federico Francesco Guzzi
CITTADINANZA EUROPEA (LA)
CITTADINANZA EUROPEA (LA), 2020
Concessioni balneari, 2022
Sommario: 1. Quadro introduttivo: la direttiva Bolkestein e le politiche di liberalizzazione e se... more Sommario: 1. Quadro introduttivo: la direttiva Bolkestein e le politiche di liberalizzazione e semplificazione 2. L'ambito settoriale delle concessioni balneari 3. Il quadro fattuale e normativo prospettato dai giudici rimettenti 4. Le pronunce dell'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato 5. Il potere di disapplicazione delle amministrazioni 6. Osservazioni conclusive * Ricercatore (tipo B) di Diritto amministrativo, Università della Calabria-Abilitato all'esercizio della funzione di professore di II fascia.
Reddito minimo, potere politico, potere amministrativo e forme di tutela, 2019
L'articolo, dopo aver messo in luce il fondamento politico-normativo della misura, concentra l'at... more L'articolo, dopo aver messo in luce il fondamento politico-normativo della misura, concentra l'attenzione sul rapporto legge-amministrazione e dunque sulla relazione tra potere politico e potere amministrativo, nonché sugli strumenti di tutela del soggetto beneficiario. Vengono messi altresì in evidenza talune criticità dell'intervento normativo connesse sia alla farraginosità delle previsioni sia alla marginalizzazione del ruolo della stessa amministrazione. * The article focuses on political-regulatory foundation of the measure; on the relationship between the law and the administration; on the relationship between political power and administrative power, as well as on the instruments for protecting the beneficiary. Focuses on critical aspects of the regulatory intervention connected both to the cumbersome nature of the legislative provisions and to the administration marginal role. 1. Premessa La trattazione in merito all'introduzione del cd reddito minimo 1 (di cui al D.l. n. 4/2019 convertito con la legge n. 26 del 28 marzo 2019) non può prescindere da un dato preliminare: il riconoscimento del diritto ad una pre-stazione di carattere assistenziale (quindi sociale) si connette ad una scelta innanzitutto politica: la possibilità che possa essere garantita e introdotta una forma (minima) di sostentamento al soggetto che non sia nelle condizioni so-* [NdR] Testo dell'intervento al Convegno su "Costituzione, reddito minimo garantito, pi-lastro europeo dei diritti sociali", Cosenza, Università della Calabria, 8-9 aprile 2019. 1 Il Consiglio europeo-nella risoluzione n. 2039 del 20 ottobre 2010-ha espressamente ri-conosciuto che la misura del reddito minimo garantito assurga ad importante strumento teso a «superare la povertà sostenendo l'integrazione sociale e l'accesso al mercato del lavoro e consen-tendo alle persone di condurre una vita dignitosa» svolgendo altresì «un ruolo di carattere antici-clico, soprattutto in tempi di crisi, fornendo risorse aggiuntive per rafforzare la domanda e i con-sumi nel mercato interno». Per una analisi comparata del reddito minimo si veda: G. Baldini, G. Musilacchi, G. Gallo, Da politiche di reddito minimo a sistemi integrati di contrasto alla pover-tà? Un'analisi di dieci paesi europei, in La rivista delle politiche sociali, n. 2/2018, pp. 189 ss.
Responsabilità precontrattuale della pubblica amministrazione: l'Adunanza Plenaria fa un ulterior... more Responsabilità precontrattuale della pubblica amministrazione: l'Adunanza Plenaria fa un ulteriore passo in avanti verso la parificazione della PA al contraente privato anche nella fase della procedura di evidenza pubblica
Di particolare interesse: Urbanistica e commercio Libertà di iniziativa economica in materia di c... more Di particolare interesse: Urbanistica e commercio Libertà di iniziativa economica in materia di commercio e limiti pubblicistici connessi alla c.d. urbanistica commerciale nella giurisprudenza amministrativa di Federico Francesco Guzzi Sommario: 1. Pianificazione territoriale ed insediamenti commerciali. -2. Evoluzione del quadro normativo nazionale e sovranazionale. -3. Il bilanciamento dei contrapposti valori nella giurisprudenza amministrativa. -3.1 (Segue) Il diverso orientamento giurisprudenziale sul rapporto: attività economica-urbanistica commerciale. -4. Osservazioni conclusive.
Sommario: 1. Introduzione. 2. Gli interventi di recupero nella legislazione pregressa. 3. La rige... more Sommario: 1. Introduzione. 2. Gli interventi di recupero nella legislazione pregressa. 3. La rigenerazione urbana alla luce dell'attuale quadro legislativo nazionale. 4. La rigenerazione urbana alla luce dell'attuale quadro legislativo regionale. 5. Conclusioni. 1. Introduzione I recenti interventi legislativi in materia di governo e tutela del territorio evidenziano una forte attenzione al tema del contenimento del consumo di suolo 1 (si vedano le numerose leggi regionali 2 sul punto, nonché, da ultimo, il disegno di legge C-2039 approvato alla Camera il 12 maggio 2016 ed ora al vaglio del Senato) il quale ha come aspetto connesso e speculare l'esigenza di valorizzare l'esistente per mezzo di tecniche di rigenerazione e riuso. Lo scritto intende concentrarsi sulla seconda delle componenti citate e dunque sulla rigenerazione. Uno degli aspetti centrali della politica legislativa è infatti quello attinente alla valorizzazione dell'esistente per mezzo dell'incentivazione del riuso e della rigenerazione urbana in luogo di interventi di impermeabilizzazione e/o * Articolo sottoposto a referaggio. 1 Sul tema v. A. DI GENNARO, Urbanizzazione e territorio rurale in Italia: lo spazio, il tempo, le parole, in Contenere il consumo di suolo (a cura di G.F. CARTEI e L. DE LUCIA), Napoli, 2014, p. 3 e ss. Sul tema del contenimento del consumo di suolo, si veda R. BARBERIS, (2005), Consumo di suolo e qualità dei suoli urbani in Qualità dell'ambiente urbano. II rapporto APAT, Roma, 2005. E. BOSCOLO, Oltre il territorio: il suolo quale matrice ambientale e bene comune, in www.pausania.it; E. BUOSO, Il principio di proporzionalità ambientale e il superinteresse al contenimento del consumo di suolo, in Ambiente, Energia, Alimentazione -Modelli giuridici comparati per lo sviluppo sostenibile, (a cura di) G. FERRONI-T.E. FROSINI -L MEZZETTI -P.L.PETRILLO, 2016. L. DE LUCIA, Il contenimento del consumo di suolo nell'ordinamento italiano, in Contenere il consumo di suolo (a cura di G.F. CARTEI e L. DE LUCIA), Napoli, 2014. G. GARDI-D. DALL'OLIO-S. SALATA, L'insostenibile consumo di suolo, Milano, 2013. W. GASPARRI, Suolo, bene comune? Contenimento del consumo di suolo e funzione sociale della proprietà privata, in Dir. Publ., n. 1/2016. S. PAREGLIO, Consumo di suolo, scompare un bene comune, Milano, 2010. P. PILERI, Consumo di suolo, consumo di futuro, in Urbanistica n. 138/2009. P. URBANI, A proposito della riduzione del consumo di suolo, in www.pausanita.it. In giurisprudenza, si veda di recente TAR Lombardia -Milano -n. 576/2015; Cons. St., IV, n. 1949IV, n. /2015 Leggi regionali che verranno richiamate in questo scritto per la parte concernente il tema della rigenerazione; le stesse però contengono numerose e ulteriori disposizioni concernenti il contenimento del consumo di suolo e, in generale, la tutela del territorio. federalismi.it -ISSN 1826-3534 |n. 22/2016
Di particolare interesse: Il consumo di suolo Il contenimento del consumo di suolo alla luce dell... more Di particolare interesse: Il consumo di suolo Il contenimento del consumo di suolo alla luce della recente legislazione nazionale e regionale di Federico Francesco Guzzi Sommario: 1. Premessa. -2. Il quadro legislativo sovranazionale. -3. Il quadro legislativo nazionale e regionale. -4. Le leggi regionali in materia di consumo di suolo. -5. Disegni di legge statali. -6. Spunti ricostruttivi per diverse forme e tecniche di tutela del suolo. -7. Considerazioni conclusive: la centralità della funzione pianificatoria.
Dichiarazione di inizio di attività ed effettività della tutela giurisdizionale (Nota a Consiglio... more Dichiarazione di inizio di attività ed effettività della tutela giurisdizionale (Nota a Consiglio di Stato, sez. VI, n. 717/2009) Dichiarazione di inizio di attività – natura giuridica – attività liberalizzata – autotutela sui generis-tutela dei terzi – effettività della tutela giurisdizionale nel processo amministrativo – azione di accertamento. Con la d.i.a. al principio autoritativo si sostituisce il principio dell'autoresponsabiltà dell'amministrato, che è legittimato ad agire in via autonoma valutando l'esistenza dei presupposti richiesti dalla normativa in vigore. La d.i.a. è dunque un atto di un soggetto privato e non di una pubblica amministrazione, che ne è invece destinataria, e non costituisce, pertanto, esplicazione di una potestà pubblicistica. Per individuare gli strumenti di tutela che il terzo può attivare, si deve partire da una premessa di fondo, che scaturisce dal principio costituzionale dell'effettività della tutela giurisdizionale: quella secondo cui la sostituzione del provvedimento espresso con la d.i.a. non può avere l'effetto di diminuire le possibilità di tutela giurisdizionale offerte al terzo contro interessato, costringendolo negli angusti limiti del giudizio contro il silenzio-rifiuto. Gli strumenti di tutela giurisdizionale del terzo debbono rimanere sostanzialmente immutati anche laddove l'intervento edilizio (o, più ingenerale, l'attività svolta) trovi fondamento nella d.i.a. anziché nel provvedimento. L'effettività della tutela deve essere assicurata al terzo mediante strumenti diversi dall'azione di annullamento, che siano perfettamente compatibili con la natura privatistica della d.i.a. Tale strumento di tutela non può, allora, che essere identificato nell'azione di accertamento autonomo che il terzo può esperire innanzi al giudice amministrativo per sentire pronunciare che non sussistevano i presupposti per svolgere l'attività sulla base di una semplice denuncia di inizio di attività. Emanata la sentenza di accertamento, graverà sull'Amministrazione l'obbligo di ordinare la rimozione degli effetti della condotta posta in essere dal privato, sulla base dei presupposti che il giudice ha ritenuto mancanti. 1. Premessa La decisione in commento, nell'affrontare una delle tematiche più interessanti e dibattute del diritto amministrativo, ovvero il problema della natura giuridica della DIA e dei mezzi di tutela dei terzi, affronta un problema, ancor più generale, e di notevole interesse, ovvero quello relativo alla effettività della tutela giurisdizionale nel processo amministrativo.
Nei procedimenti ad iniziativa d'ufficio l'obbligo di provvedere-con conseguente decorrenza del d... more Nei procedimenti ad iniziativa d'ufficio l'obbligo di provvedere-con conseguente decorrenza del dies a quo del procedimento ai fini della formazione del silenzio inadempimento-sorge normalmente a seguito di un preliminare accertamento istruttorio finalizzato a verificare se effettivamente sussistono i presupposti fattuali contemplati a livello normativo perché si attualizzi il dovere di emanare un provvedimento di tipo restrittivo. Il ricorso " diretto " al giudice amministrativo da parte di un soggetto titolare di un interesse strumentale all'emanazione di un provvedimento restrittivo, è possibile unicamente nel caso in cui risulti che sia stata la stessa amministrazione che, a seguito normalmente di una verifica interna, abbia " riconosciuto " la sussistenza di un dovere di provvedere e nondimeno non abbia emanato il provvedimento finale nel termine prescritto dalla legge. Nei casi in cui ciò non si verifichi, il soggetto interessato, prima di adire l'autorità giudiziaria, ha l'onere di diffidare l'amministrazione ad emanare l'atto restrittivo mediante una denuncia circostanziata. Se la p.a. conclude il giudizio di delibazione e verifica in maniera negativa per il privato è possibile ricorrere innanzi al giudice amministrativo ai fini del sindacato sulle modalità di esercizio di siffatto potere
Appalto di servizi e concessione di servizi – affidamento diretto e società a capitale misto pubb... more Appalto di servizi e concessione di servizi – affidamento diretto e società a capitale misto pubblico-privato – non necessità della doppia gara per il socio cd operativo La differenza tra un appalto di servizi e una concessione di servizi risiede nel corrispettivo della fornitura di servizi «Un appalto pubblico di servizi» ai sensi delle direttive 2004/18 e 2004/17 comporta un corrispettivo che è pagato direttamente dall'amministrazione aggiudicatrice al prestatore di servizi. Si è in presenza di una concessione di servizi allorquando le modalità di remunerazione pattuite consistono nel diritto del prestatore di sfruttare la propria prestazione ed implicano che quest'ultimo assuma il rischio legato alla gestione dei servizi in questione-Il ricorso a una duplice procedura, in primo luogo, per la selezione del socio privato della società a capitale misto e, in secondo luogo, per l'aggiudicazione della concessione a detta società sarebbe tale da disincentivare gli enti privati e le autorità pubbliche dalla costituzione di partenariati pubblico-privati istituzionalizzati, come quelli di cui trattasi nella causa principale, a motivo della durata inerente alla realizzazione di siffatte gare e dell'incertezza giuridica per quanto attiene all'aggiudicazione della concessione al socio privato previamente selezionato. Occorre precisare che una società a capitale misto, pubblico e privato, come quella di cui trattasi nella causa principale deve mantenere lo stesso oggetto sociale durante l'intera durata della concessione e che qualsiasi modifica sostanziale del contratto comporterebbe un obbligo di indire una gara Gli artt. 43 CE, 49 CE e 86 CE non ostano all'affidamento diretto di un servizio pubblico che preveda l'esecuzione preventiva di determinati lavori, come quello di cui trattasi nella causa principale, a una società a capitale misto, pubblico e privato, costituita specificamente al fine della fornitura di detto servizio e con oggetto sociale esclusivo, nella quale il socio privato sia selezionato mediante una procedura ad evidenza pubblica, previa verifica dei requisiti finanziari, tecnici, operativi e di gestione riferiti al servizio da svolgere e delle caratteristiche dell'offerta in considerazione delle prestazioni da fornire, a condizione che detta procedura di gara rispetti i principi di libera concorrenza, di trasparenza e di parità di trattamento imposti dal Trattato per le concessioni. Servizi pubblici locali e affidamento diretto a società miste (Nota a Corte di Giustizia C-196/08, 15 ottobre 2009) Sommario:1. La vicenda che ha dato origine alla decisione della Corte di giustizia 2. Forme di gestione dei servizi pubblici locali e in house providing. 3. Gli ulteriori aspetti attinenti alla tematica dell'affidamento in house. 4. L'Affidamento diretto a società miste ed il problema della doppia gara. 5. Osservazioni conclusive sulla pronuncia del giudice comunitario e brevi riferimenti agli orientamenti della giurisprudenza interna in tema di affidamenti diretti a società miste. 6. La novella legislativa in tema di gestione dei servizi pubblici e brevi considerazioni in merito al controverso rapporto tra liberalizzazione dei servizi, funzioni amministrative e tutela delle libertà fondamentali.
Responsabilità dell'amministrazione ed errore scusabile 1. Con ricorso proposto al T. A.R Sardegn... more Responsabilità dell'amministrazione ed errore scusabile 1. Con ricorso proposto al T. A.R Sardegna (n. 855/2003), la ricorrente, nominata in prova per un anno a decorrere dal 5.6.1995, chiedeva il riconoscimento del diritto alla nomina stessa con decorrenza, ai fini giuridici, dall'1.6.1986, nonché la condanna dell'intimata Amministrazione al risarcimento dei danni.Alla stessa, nella graduatoria finale (pubblicata nel 1986), non era stato attribuito il punteggio per il servizio prestato presso un ufficio postale tedesco, da qui l'esclusione dall'elenco dei vincitori del concorso. Pertanto, nel luglio 1986, aveva proposto ricorso al T.A.R. della Sardegna che, ai fini della risoluzione della controversia, aveva rimesso gli atti alla Corte di Giustizia delle Comunità Europee, per una pronuncia pregiudiziale ai sensi dell'art. 234 del Trattato CE; successivamente, lo stesso T.A.R. -con la decisione del 12.7.1994, n. 1099/94, dopo la pubblicazione della sentenza della Corte di Giustizia -aveva accolto il proposto gravame; in esecuzione di tale decisione di accoglimento, l'Ente regionale aveva riformulato la graduatoria del concorso de quo, nominando, infine, l'interessata, nella IV qualifica funzionale, con decorrenza 5.6.1995. Alla luce di quanto premesso, la ricorrente chiedeva, pertanto, il riconoscimento del diritto ad ottenere la nomina definitiva, con decorrenza retroattiva al 1.6.1986, ai fini giuridici e la condanna, ai sensi dell'art. 2043 c.c., dell'amministrazione intimata, al risarcimento dei danni subiti per effetto del provvedimento, poi annullato, con la sentenza del T.A.R. Sardegna n. 1099/94. In particolare, l'istante sosteneva che, se l'Amministrazione avesse correttamente operato, avrebbe dovuto già adottare (fin dal 1986) il richiesto più favorevole provvedimento, tenendo conto dei titoli e requisiti legittimamente posseduti dall'interessata. L'adito TAR accoglieva in parte il ricorso, riconoscendo il diritto dell'istante di ottenere in via definitiva la nomina stessa, con decorrenza retroattiva al 1.6.1986 ai fini giuridici, con diritto conseguente alla ricostruzione della carriera agli effetti economici. Lo riteneva invece infondato, nella parte in cui veniva chiesta la condanna dell'Amministrazione al risarcimento del danno, posto che l'operato della medesima doveva correlarsi all'esistenza di particolari e obiettive circostanze (in particolare, la difficoltà di interpretazione della normativa applicabile) condizionanti la illegittimità della condotta, circostanze che nella specie non sussistevano, sicché non poteva configurarsi una situazione soggettiva di colpa, da parte dell' E.R.S.U., suscettibile di generare un obbligo di risarcimento del danno ritenuto subito.
Sommario: 1. Premessa: considerazioni preliminari e di ordine generale sul nuovo Codice del proce... more Sommario: 1. Premessa: considerazioni preliminari e di ordine generale sul nuovo Codice del processo amministrativo. 2. L'art. 7 del Codice: giurisdizione di legittimità. 3 Giurisdizione esclusiva e sindacato sui comportamenti attribuiti al G.A. 3.1. L'ampliamento del catalogo delle ipotesi di giurisdizione esclusiva: in particolare la giurisdizione in materia di contratti pubblici 4. Giurisdizione estesa al merito. 5. Osservazioni conclusive. 1. Premessa: considerazioni preliminari e di ordine generale sul nuovo Codice del processo amministrativo L'emanazione (a distanza di dieci anni dalla legge n. 205/2000) del nuovo Codice del processo amministrativo 1 -emanato con il d.lgs. n. 104 del 2 luglio 2010, in base alla delega di cui all'art. 44, della legge n. 69 del 2009 2 -si pone come importante snodo ai fini della 'nuova' configurazione della giurisdizione amministrativa, tesa a realizzare a livello sempre più sostanziale ed effettivo, la tutela delle situazioni giuridiche soggettive fatte valere dai privati nei confronti dell'illegittimo esercizio del potere amministrativo L'attenzione alla effettività e alla concentrazione della tutela giurisdizionale emergeva già dal contenuto delle citata delega 3 ; il secondo comma, infatti, dell'art. 44 della legge n. 1 Per i primi commenti, v. R. CAPONI, La riforma del processo amministrativo: primi appunti per una riflessione, in www.giustamm.it; R. CAPONIGRO, Il principio di effettività della tutela nel codice del processo amministrativo, in www.giustizia-amministrativa.it; R. CHIEPPA, Il codice del processo amministrativo alla ricerca dell'effettività della tutela, in www.giustamm.it; F. MERUSI, Giurisdizione e amministrazione:ancora separazione dopo il codice sul processo amministrativo? in www.giustamm.it. M. A. SANDULLI, Anche il processo amministrativo ha finalmente un codice, in Foro Amm. -T.A.R.-5/2010. A. PAJNO, Il codice amministrativo tra "cambio di paradigma" e paura della tutela, in Giorn. dir. amm., n. 9/2010, pp. 885 e ss. P.L. PORTALURI, Le "macchine pigre" ed un Codice ben temperato, relazione al convegno: Il codice del processo amministrativo, Lecce, 12 e 13 Novembre 2010. 2 Per mezzo della quale si era delegato il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi in tema di riassetto del sistema processuale amministrativo, al fine di adeguarlo ai più recenti orientamenti della giurisprudenza della Corte costituzionale e delle giurisdizioni superiori, nonchè di coordinarlo con le norme del codice di procedura civile per l'attuazione e assicurazione della concentrazione delle tutela 3 Sul principio di effettività, A. CATANIA, Argomenti per una teoria dell'ordinamento giuridico, Napoli, 1976; Id. Diritto positivo ed effettività, lectio magistralis Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, Editoriale scientifica, 2009; G. GAVAZZI, voce Effettività (principio di), in Enc. giur., XII, Roma, 1989. F. MODUGNO -A. CERRI, Rassegna critica sulla nozione di effettività, in Annuario bibliografico di filosofia del diritto, III, Milano, 1970. N. IRTI, Significato giuridico dell'effettività, lectio magistralis Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, Editoriale scientifica, 2009; R. MENEGHELLI, Il problema dell'effettività nella teoria della validità giuridica, Padova, 1975; P. PIOVANI, Voce effettività (principio di), in Enc. dir., vol. XIV, Milano, 1965, pp. 420 e ss. Id. Il significato del principio di effettività, Milano, 1953. G. PASTORI, Per l'unità e l'effettività della giustizia amministrativa, in Riv. proc. civ., n.
Le Corti Calabresi, Dec 18, 2009
SOMMARIO: 1. Premessa. Sez. I 1. I modelli di responsabilità civile della p.a. 2. Illecito aquili... more SOMMARIO: 1. Premessa. Sez. I 1. I modelli di responsabilità civile della p.a. 2. Illecito aquiliano, elemento subiettivo della colpa ed errore scusabile Sez. II 1. La nozione di apparato: il nodo delle autorità amministrative indipendenti -2. La responsabilità civile delle autorità garanti, profili generali 2.1 Il sindacato giurisdizionale sui provvedimenti delle authorities ed il problema della tutela risarcitoria. -3. La responsabilità risarcitoria delle authorities (anche con riferimento alla omessa attività di controllo e vigilanza). 4. Osservazioni conclusive.
Le Corti Calabresi, Jun 25, 2010
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