Lingua e discriminazione. Studi diacronici, lessicali e discorsivi (a cura di Daniela Pietrini), Peter Lang, 2023
Nella lingua italiana sono numerosi gli epiteti utilizzati per esprimere avversione e aperta into... more Nella lingua italiana sono numerosi gli epiteti utilizzati per esprimere avversione e aperta intolleranza su base territoriale.
Il campionario di (geo)stereotipi non si limita a insulti noti come terrone e polentone, ma ne comprende per ogni latitudine, come ciociaro, burino, sardignolo, genovese.
Tra questi, però, pochi hanno la carica virulenta e simbolica di "terrone".
Del resto, il pregiudizio antimeridionale è quello più radicato nella storia dell'Italia unita (De Francesco 2012), mai del tutto sopito, certamente ripreso con l'ascesa della Lega Nord negli anni Novanta. Il discorso anti-meridionale può essere considerato come una categoria di hate speech, cioè come una manifestazione linguistico-discorsiva del pregiudizio volta a deridere, denigrare, insultare, vessare una specifica categoria sociale.
L'articolo osserva la persistenza del pregiudizio antimeridionale nel discorso pubblico concentrandosi sull'epiteto di maggiore risonanza (terrone). Twitter, uno dei social media più popolari, sarà utilizzato come mezzo privilegiato per l'analisi e come punto di partenza per allargare lo sguardo ad altri eventi mediatici. Infine, l'articolo prende in considerazione l'uso del termine terrone come forma di riappropriazione e il dibattito su questo tema da parte degli utenti su Twitter.
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Books by Paolo Orrù
La visione che ispira il libro è quella della messa in discussione dei tanti stereotipi e delle costruzioni di senso comune che nel tempo si sono sedimentate sul Sud.
Avvenimenti più recenti hanno collocato l’Italia intera ai poli opposti della dicotomia Nord-Sud. I movimenti migratori hanno riportato il Mediterraneo al centro dell’attenzione del dibattito pubblico continentale, in cui l’Italia assume un ruolo di frontiera settentrionale o meridionale, a seconda del punto di vista.
Per comprendere a pieno le evoluzioni del dualismo Nord-Sud imposte dal nuovo scenario globale, è necessario uno sguardo che vada oltre gli steccati imposti dalle singole aree disciplinari.
Il volume raccoglie contributi di geografi, musicologi, letterati, linguisti, storici che riflettono su vari aspetti del rapporto tra Nord e Sud in Italia e nel Mediterraneo.
la società moderna. L’interdipendenza tra aspetti economici, politici e
mediatici tra le varie aree del globo maturata in epoca recente non ha,
infatti, precedenti nella nostra storia; in questo quadro, l’Europa si trova
sempre più di fronte a cambiamenti radicali della propria struttura sociale e demografica. Da quando nei primi anni Novanta del secolo scorso l’Italia è diventata una destinazione appetibile per migliaia di cittadini stranieri, il racconto mediatico, e soprattutto quello giornalistico, hanno sviluppato delle linee di tendenza narrative rimaste costanti nell’arco dei due decenni successivi. E la centralità delle migrazioni nella comunicazione
pubblica quotidiana non sembra certo arrestarsi.
Il lavoro si concentra sul primo decennio degli anni Duemila e prende
in esame un vasto corpus di articoli (oltre 100 milioni di parole e 200
mila articoli) estratti dai principali quotidiani nazionali italiani (Corriere
della Sera, la Repubblica, La Stampa, Il Giornale, Libero). Grazie all’impiego di metodi di analisi sia quantitativi sia qualitativi, il volume individua i temi maggiormente battuti dalla stampa quotidiana contemporanea (gli arrivi dei migranti nel Mediterraneo, la criminalità, il conflitto etnico nei contesti urbani) e mette in evidenza gli usi linguistici e discorsivi prevalenti nella narrazione delle migrazioni.
Riviste by Paolo Orrù
La crisi sanitaria mondiale dovuta alla diffusione del nuovo Coronavirus ha costretto non solo tutti noi a modificare le normali pratiche didattiche e ad allontanarci fisicamente dai nostri studenti, ma ha anche, in gran parte, impedito le consuete attività di scambio scientifico e culturale tra colleghi ricercatori. Numerose iniziative sono state cancellate o riprogrammate in vista di tempi migliori, tante altre sono state “spostate” nelle stanze virtuali delle numerose piattaforme e software di videoconferenza. Anche noi abbiamo deciso di percorrere quest’ultima strada, annullando un convegno previsto per la primavera 2020 e trasformandolo in un seminario online a cadenza settimanale. Abbiamo, però, voluto cogliere l’occasione per allargare l’orizzonte della nostra proposta e, grazie alla collaborazione attiva dell’Università degli Studi di Cagliari e dell’Université Paris-Nanterre, siamo riusciti a raggiungere un pubblico più ampio e numeroso di studenti e colleghi interessati alle tematiche in oggetto. Tra settembre e novembre 2020 numerosi studiosi di varie discipline, collegati da Italia, Francia, Finlandia, Spagna, Germania e, ovviamente, Ungheria, hanno offerto il loro punto di vista e condiviso le loro ricerche su un arco temporale e tematico largo: dal Settecento alla contemporaneità più stretta; dalle migrazioni da e verso l’Italia alla ricostruzione storica del dualismo tra Nord e Sud Italia e all’analisi delle sue ripercussioni culturali ancora oggi. L’obiettivo dell’iniziativa era proprio quello di mettere in relazione approcci e metodi molto differenti tra loro, ma utili a cogliere gli spazi di intersezione tra lingua/e e letteratura/e, nonché le numerose sfumature che le 4 parole chiave (percorsi, contatti, migrazioni, dualismi) del titolo possono assumere nella storia e nella cultura italiana.
Il 25o anniversario di Italianistica Debreceniensis è un traguardo importante e significativo che ci rende orgogliosi del percorso fin qui intrapreso e, allo stesso tempo, come ogni importante anniversario, anche questo sarà motivo di riflessione e di analisi. Nel corso di un quarto di secolo molte cose sono cambiate, e adesso dobbiamo proseguire verso le sfide che ci aspettano tra presente e futuro.
Per festeggiare i 25 anni della nascita della rivista abbiamo invitato a pubblicare i risultati delle loro ricerche colleghi di diverse università europee, con i quali si è stabilito un lungo periodo di amicizia e proficua collaborazione scientifica.
Gli articoli che presentiamo in questo numero spaziano tra le maggiori aree di interesse dell’italianistica in Ungheria: dalla critica letteraria alle relazioni italoungheresi, dalla linguistica alla lettaratura contemporanea, passando per gli studi sul Risorgimento. La presenza di così tante firme prestigiose ci riempie di orgoglio e speriamo sarà di gradimento per i nostri lettori, per noi è senz’altro uno stimolo per continuare il viaggio nei prossimi 25 anni di storia del nostro Dipartimento.
László Pete, Paolo Orrù
Contributi di:
Tancredi Artico
Adele Bardazzi
Julia Dabasi
Elisa Della Mea
Marco Giani
Eleonora Mamusa
Noemi Otott
Diego Stefanelli
Franco Zangrilli
e le recensioni di Biagio Coco, Luigi Saitta
Papers by Paolo Orrù
Il contributo presenta un’analisi condotta attraverso metodi quantitativi, partendo da un ampio corpus di testi giornalistici raccolti in rete (corpus Timestamped JSI) tra il 2014 e il 2022. L’uso di un vasto corpus di fonti, assai differenti tra loro, ha lo scopo di osservare in modo più attento il discorso pubblico contemporaneo, mettendo in luce la pluralità di visioni presenti nello spazio mediatico.
A partire dalle parole chiave, dall’analisi delle collocazioni e delle linee di concordanza sono stati individuati sia fatti discorsivi in continuità con le analisi precedenti sia elementi innovativi che allargano la visione e l’interpretazione del fenomeno.
Il campionario di (geo)stereotipi non si limita a insulti noti come terrone e polentone, ma ne comprende per ogni latitudine, come ciociaro, burino, sardignolo, genovese.
Tra questi, però, pochi hanno la carica virulenta e simbolica di "terrone".
Del resto, il pregiudizio antimeridionale è quello più radicato nella storia dell'Italia unita (De Francesco 2012), mai del tutto sopito, certamente ripreso con l'ascesa della Lega Nord negli anni Novanta. Il discorso anti-meridionale può essere considerato come una categoria di hate speech, cioè come una manifestazione linguistico-discorsiva del pregiudizio volta a deridere, denigrare, insultare, vessare una specifica categoria sociale.
L'articolo osserva la persistenza del pregiudizio antimeridionale nel discorso pubblico concentrandosi sull'epiteto di maggiore risonanza (terrone). Twitter, uno dei social media più popolari, sarà utilizzato come mezzo privilegiato per l'analisi e come punto di partenza per allargare lo sguardo ad altri eventi mediatici. Infine, l'articolo prende in considerazione l'uso del termine terrone come forma di riappropriazione e il dibattito su questo tema da parte degli utenti su Twitter.
Abstract. "Capra sarai tu e anche maleducato!!": insult and interaction on Facebook comments The interactions on social media are characterized by communicative spontaneity and an inherent dialogicity that often degenerate into situations of open contrast that can even lead to insult. Interactions between users will be examined in a vast body (130 million words) of comments collected in the pages of the three most representative Italian political leaders of the last few years: Renzi, Salvini, Di Maio. The political topic was chosen because it easily triggers lively controversy: it involves the identity and values of the interlocutors and sustains the sense of belonging to a group. The goal is to analyze offensive interactions online in the comment sections extracted from three political-themed pages. The semantic categories prevailing in insults among users will be examined; the types of reactions and strategies used to respond to the offense; the contribution to the realization of the act by means of the specific tools of the medium.
Parole chiave: insulto; pragmatica; Facebook; politica; italiano; commenti; interazione.
La visione che ispira il libro è quella della messa in discussione dei tanti stereotipi e delle costruzioni di senso comune che nel tempo si sono sedimentate sul Sud.
Avvenimenti più recenti hanno collocato l’Italia intera ai poli opposti della dicotomia Nord-Sud. I movimenti migratori hanno riportato il Mediterraneo al centro dell’attenzione del dibattito pubblico continentale, in cui l’Italia assume un ruolo di frontiera settentrionale o meridionale, a seconda del punto di vista.
Per comprendere a pieno le evoluzioni del dualismo Nord-Sud imposte dal nuovo scenario globale, è necessario uno sguardo che vada oltre gli steccati imposti dalle singole aree disciplinari.
Il volume raccoglie contributi di geografi, musicologi, letterati, linguisti, storici che riflettono su vari aspetti del rapporto tra Nord e Sud in Italia e nel Mediterraneo.
la società moderna. L’interdipendenza tra aspetti economici, politici e
mediatici tra le varie aree del globo maturata in epoca recente non ha,
infatti, precedenti nella nostra storia; in questo quadro, l’Europa si trova
sempre più di fronte a cambiamenti radicali della propria struttura sociale e demografica. Da quando nei primi anni Novanta del secolo scorso l’Italia è diventata una destinazione appetibile per migliaia di cittadini stranieri, il racconto mediatico, e soprattutto quello giornalistico, hanno sviluppato delle linee di tendenza narrative rimaste costanti nell’arco dei due decenni successivi. E la centralità delle migrazioni nella comunicazione
pubblica quotidiana non sembra certo arrestarsi.
Il lavoro si concentra sul primo decennio degli anni Duemila e prende
in esame un vasto corpus di articoli (oltre 100 milioni di parole e 200
mila articoli) estratti dai principali quotidiani nazionali italiani (Corriere
della Sera, la Repubblica, La Stampa, Il Giornale, Libero). Grazie all’impiego di metodi di analisi sia quantitativi sia qualitativi, il volume individua i temi maggiormente battuti dalla stampa quotidiana contemporanea (gli arrivi dei migranti nel Mediterraneo, la criminalità, il conflitto etnico nei contesti urbani) e mette in evidenza gli usi linguistici e discorsivi prevalenti nella narrazione delle migrazioni.
La crisi sanitaria mondiale dovuta alla diffusione del nuovo Coronavirus ha costretto non solo tutti noi a modificare le normali pratiche didattiche e ad allontanarci fisicamente dai nostri studenti, ma ha anche, in gran parte, impedito le consuete attività di scambio scientifico e culturale tra colleghi ricercatori. Numerose iniziative sono state cancellate o riprogrammate in vista di tempi migliori, tante altre sono state “spostate” nelle stanze virtuali delle numerose piattaforme e software di videoconferenza. Anche noi abbiamo deciso di percorrere quest’ultima strada, annullando un convegno previsto per la primavera 2020 e trasformandolo in un seminario online a cadenza settimanale. Abbiamo, però, voluto cogliere l’occasione per allargare l’orizzonte della nostra proposta e, grazie alla collaborazione attiva dell’Università degli Studi di Cagliari e dell’Université Paris-Nanterre, siamo riusciti a raggiungere un pubblico più ampio e numeroso di studenti e colleghi interessati alle tematiche in oggetto. Tra settembre e novembre 2020 numerosi studiosi di varie discipline, collegati da Italia, Francia, Finlandia, Spagna, Germania e, ovviamente, Ungheria, hanno offerto il loro punto di vista e condiviso le loro ricerche su un arco temporale e tematico largo: dal Settecento alla contemporaneità più stretta; dalle migrazioni da e verso l’Italia alla ricostruzione storica del dualismo tra Nord e Sud Italia e all’analisi delle sue ripercussioni culturali ancora oggi. L’obiettivo dell’iniziativa era proprio quello di mettere in relazione approcci e metodi molto differenti tra loro, ma utili a cogliere gli spazi di intersezione tra lingua/e e letteratura/e, nonché le numerose sfumature che le 4 parole chiave (percorsi, contatti, migrazioni, dualismi) del titolo possono assumere nella storia e nella cultura italiana.
Il 25o anniversario di Italianistica Debreceniensis è un traguardo importante e significativo che ci rende orgogliosi del percorso fin qui intrapreso e, allo stesso tempo, come ogni importante anniversario, anche questo sarà motivo di riflessione e di analisi. Nel corso di un quarto di secolo molte cose sono cambiate, e adesso dobbiamo proseguire verso le sfide che ci aspettano tra presente e futuro.
Per festeggiare i 25 anni della nascita della rivista abbiamo invitato a pubblicare i risultati delle loro ricerche colleghi di diverse università europee, con i quali si è stabilito un lungo periodo di amicizia e proficua collaborazione scientifica.
Gli articoli che presentiamo in questo numero spaziano tra le maggiori aree di interesse dell’italianistica in Ungheria: dalla critica letteraria alle relazioni italoungheresi, dalla linguistica alla lettaratura contemporanea, passando per gli studi sul Risorgimento. La presenza di così tante firme prestigiose ci riempie di orgoglio e speriamo sarà di gradimento per i nostri lettori, per noi è senz’altro uno stimolo per continuare il viaggio nei prossimi 25 anni di storia del nostro Dipartimento.
László Pete, Paolo Orrù
Contributi di:
Tancredi Artico
Adele Bardazzi
Julia Dabasi
Elisa Della Mea
Marco Giani
Eleonora Mamusa
Noemi Otott
Diego Stefanelli
Franco Zangrilli
e le recensioni di Biagio Coco, Luigi Saitta
Il contributo presenta un’analisi condotta attraverso metodi quantitativi, partendo da un ampio corpus di testi giornalistici raccolti in rete (corpus Timestamped JSI) tra il 2014 e il 2022. L’uso di un vasto corpus di fonti, assai differenti tra loro, ha lo scopo di osservare in modo più attento il discorso pubblico contemporaneo, mettendo in luce la pluralità di visioni presenti nello spazio mediatico.
A partire dalle parole chiave, dall’analisi delle collocazioni e delle linee di concordanza sono stati individuati sia fatti discorsivi in continuità con le analisi precedenti sia elementi innovativi che allargano la visione e l’interpretazione del fenomeno.
Il campionario di (geo)stereotipi non si limita a insulti noti come terrone e polentone, ma ne comprende per ogni latitudine, come ciociaro, burino, sardignolo, genovese.
Tra questi, però, pochi hanno la carica virulenta e simbolica di "terrone".
Del resto, il pregiudizio antimeridionale è quello più radicato nella storia dell'Italia unita (De Francesco 2012), mai del tutto sopito, certamente ripreso con l'ascesa della Lega Nord negli anni Novanta. Il discorso anti-meridionale può essere considerato come una categoria di hate speech, cioè come una manifestazione linguistico-discorsiva del pregiudizio volta a deridere, denigrare, insultare, vessare una specifica categoria sociale.
L'articolo osserva la persistenza del pregiudizio antimeridionale nel discorso pubblico concentrandosi sull'epiteto di maggiore risonanza (terrone). Twitter, uno dei social media più popolari, sarà utilizzato come mezzo privilegiato per l'analisi e come punto di partenza per allargare lo sguardo ad altri eventi mediatici. Infine, l'articolo prende in considerazione l'uso del termine terrone come forma di riappropriazione e il dibattito su questo tema da parte degli utenti su Twitter.
Abstract. "Capra sarai tu e anche maleducato!!": insult and interaction on Facebook comments The interactions on social media are characterized by communicative spontaneity and an inherent dialogicity that often degenerate into situations of open contrast that can even lead to insult. Interactions between users will be examined in a vast body (130 million words) of comments collected in the pages of the three most representative Italian political leaders of the last few years: Renzi, Salvini, Di Maio. The political topic was chosen because it easily triggers lively controversy: it involves the identity and values of the interlocutors and sustains the sense of belonging to a group. The goal is to analyze offensive interactions online in the comment sections extracted from three political-themed pages. The semantic categories prevailing in insults among users will be examined; the types of reactions and strategies used to respond to the offense; the contribution to the realization of the act by means of the specific tools of the medium.
Parole chiave: insulto; pragmatica; Facebook; politica; italiano; commenti; interazione.
Parole chiave: questione meridionale; analisi del discorso; meridione; dualismo nord-sud; Italia; discorsi politici; Risorgimento
Abstract: The dualism between North and South Italy has played a very important role in the construction of national identity and structures most of the political and media discourse on the state of our country still today. It is commonplace to assume that at the time of the Unification of Italy, the country was divided into an advanced modern North and an economically and socially backward South. Such constructions of meaning are rooted in broader currents of thought that at the turn of the eighteenth and nineteenth centuries have contributed to outlining the profound otherness of the European south and have partly fuelled the Italian Risorgimento. The present paper intends to trace some reflections on the linguistic-discursive ideologies that have nourished the North-South dualism and outlines a long-term research path.
Keywords: southern question; Italy; discourse analysis; north-south dualism; political discourse; Risorgimento
Il contributo si inserisce in un piano di ricerca che intende sondare la nascita e l'evoluzione del dualismo Nord-Sud in Italia tra XIX e XXI secolo.
Artificial Intelligence (AI) has been the subject of academic research for decades. It is a key issue in the fields of Computer Science and Information Technology, while attracting the attention of other fields due to its pervasive nature. Social studies discussed its economic, social, political, military, and geopolitical implications-particularly regarding China's ambition to become an AI leading power. Media scholars questioned the 'intelligence' of machines (Natale, 2021) and the 'novelty' of digital media in general (Balbi, 2022). The humanities have engaged with philosophical, ethical, and legal issues related to AI's development, focusing on both the challenges and benefits that technology could bring to human life (Floridi, 2022).
Since the release of ChatGPT for the public, AI has become one of the most publicly debated topics, raising questions about its effects on labour, warfare, human-machine interaction, sustainability, and human cognition and creativity, to name a few.
However, despite the growing impact of AI on every aspect of daily life, what do non-specialists understand about AI, and how do they feel about it?
With a few exceptions (Brennen et al. 2018; Cave et al., 2018; Chuan et al., 2022; Maas, 2023; Mao/Shi-Kupfer, 2021; Robertson/Maccarone, 2023; Zeng et al., 2022), discursive aspects of the phenomenon are still vastly unexplored – especially in a contrastive perspective. Institutional and media narratives play a crucial role in shaping public perception of political and social phenomena. Arguably, their influence is even more significant when specialised subjects are concerned, that are difficult to grasp for non-experts. Rhetorical devices such as metaphors, frames, and argumentative structures are therefore used to simplify complex issues and make them more accessible to the public. However, the use of such devices can also influence the public’s emotional response to the topic being discussed.
For example, a news article about a new AI technology may use metaphors such as ‘the rise of the machines’ to create a sense of fear or anxiety among the public, or frame AI as a ‘threat to jobs’, creating a negative perception of the technology. Conversely, utopian narratives can present the era of Artificial intelligence as one rich with opportunities, where humans save time and resources by letting the machines work for them, and where AI applications solve social and individual problems. Understanding the impact of media narratives on public perception of AI is crucial for developing effective communication strategies and promoting a nuanced understanding of the technology.
Given the extensive media attention that AI has received in recent years, this book aims to explore the impact that institutional and media narratives can have on the public perception of this phenomenon in different national contexts. To this end, the volume aims at establishing an interdisciplinary dialogue between discourse analysis and other social sciences, with specific regard to studies that take into consideration the measurement of public perception of Artificial intelligence, for example through opinion polls, questionnaires, content analysis etc. Therefore, contributions from different perspectives and scientific fields in the humanities and social sciences are welcome.
Proposals that reflect on (but are not limited to) the following topics are encouraged:
• Media discourse on AI
• Political and institutional discourse on AI
• Ethics of AI and the public sphere
• Measuring public perception of AI (opinion polls, content analysis, social media analysis, sentiment analysis)
• The discourse on the impact of AI on creativity/literature/pedagogy
• The discourse on human-machine relations
• Contrastive analysis on AI narratives
Researchers are invited to submit a chapter proposal of 1,000 words (plus references) in English to Paolo Orrù ([email protected]) and Emma Lupano ([email protected]). The volume will be published in open access in the series Methods and perspectives. Studies in Linguistics, Philology and Literature, FrancoAngeli (http://francoangeli.it)
Timeline
• Submission of proposals: 9 June 2024
• Notification of acceptance: 24 June 2024
• Submsission of accepted chapters: 15 September 2024
• Peer reviews: 15 October 2024
• Submission of final chapters (after revision): 10 November 2024
• Volume publication: 30 March 2024
La relazione tra i due punti cardinali si articola poi in un senso più ampio se guardiamo al contesto del Mediterraneo. Il "mare di mezzo" ha recuperato di recente la sua centralità ed è diventato uno spazio di confine e contatto che rende visibili a occhio nudo le cesure tra Nord e Sud globali. Da questo punto di vista, l'Italia si è trovata al centro di movimenti migratori che in 20 anni non solo ne hanno cambiato l'assetto demografico e linguistico, ma hanno anche dato vita a filoni artistici e letterari di estremo interesse.
Gli ultimi anni hanno visto il moltiplicarsi di riflessioni critiche sul tema da punti di vista metodologici differenti (storici, culturali, letterari). Il meridione italiano e il Mediterraneo sono diventati così oggetti epistemologici di grande rilevanza, alla ricerca di contatti, percorsi, mappe e visioni alternative della nostra conoscenza dello spazio.
Il seminario sarà articolato in 9 incontri tra settembre e novembre. L'obiettivo è di riflettere sul tema del dualismo Nord-Sud come costruzione di senso che struttura l'identità nazionale italiana e il suo ruolo nel Mediterraneo, anche e soprattutto attraverso opere, teorie e metodi che sfidano e superano tale impostazione.
L'approccio del seminario è multidisciplinare e vedrà interventi dai tanti campi dell'italianistica: linguistica, letteratura, storia, studi culturali, cinema.
Il seminario è organizzato dal Dipartimento di Italianistica dell'Università di Debrecen in collaborazione con il Centro di ricerca in studi italiani (Crix) dell'Università Paris Nanterre e con il Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali dell'Università degli Studi di Cagliari.
Gli incontri si svolgeranno con appositi webinar su Zoom.
Gli interessati possono registrarsi inviando una mail all'indirizzo [email protected] per ricevere le indicazioni per accedere ai webinar settimanali.
Vogliamo continuare un percorso iniziato un anno fa con una prima conferenza dedicata a questo tema ("Vecchie e nuove questioni: il dualismo Nord Sud") e proseguito con un volume di recente uscita.
L'approccio della conferenza è multidisciplinare e sono invitati contributi da qualsiasi campo dell'italianistica: linguistica, letteratura, storia, studi culturali, traduzione, antropologia, cinema e arti, sociologia.
Il convegno intende riflettere sul tema del dualismo Nord-Sud come costruzione di senso che struttura l’identità nazionale italiana, ma anche sulle opere, le teorie e i metodi che sfidano e superano tale impostazione.
Il lavoro di analisi si articola su tre filoni tematici (arrivo dei migranti; criminalità; rapporto con la cittadinanza) che coprono le principali aree di interesse circa la presenza straniera in Italia. Il vasto corpus (oltre 100 milioni di parole e più di 200 mila articoli) è stato investigato mediante una combinazione di strumenti quantitativi e qualitativi, allo scopo di offrire una panoramica attendibile e statisticamente rilevante dei fenomeni discorsivi che caratterizzano il fenomeno in oggetto. L’impiego dei software di analisi dei testi ha soddisfatto l’obiettivo di offrire un’analisi che si avvalesse di strumenti metodologici moderni e in grado di superare e arricchire gli studi precedenti sulla materia in ambito nazionale, spesso basati su case studies e piccole campionature.
La disamina delle forme e delle strutture linguistiche si è concentrata soprattutto sulle scelte referenziali e predicazionali di rappresentazione degli attori sociali e delle strategie discorsive rispondenti ai fondamentali principi cognitivi che orientano il pregiudizio e il rapporto tra i gruppi sociali. I risultati hanno confermato le ipotesi di partenza e messo in luce alcuni dei più forti elementi di discriminazione prodotti (o riprodotti) dai media; circostanza che non consente, di fatto, al lettore comune di elaborare un’opinione realistica sul fenomeno migratorio, influenzando allo stesso tempo potenzialmente l’agire sociale.
ABSTRACT ENG
Abstract
Title: Daily racism: the representation of migrants in the Italian press (2000-2010)
The research involved the construction of a wide corpus of texts from five major national newspapers (Corriere della sera, la Repubblica, La Stampa, Il Giornale, Libero). The aim is to investigate the representation of migrants and of immigration in general on the Italian national press during the first decade of the XXI century. The main goal is to employ the means of critical discourse analysis to reflect on the social construction of prejudice about foreigners and on biased perceptions of the migratory process.
The analysis explores three major issues (migrants’ arrival by sea; immigration and crime; socio-economic struggle) which cover the most relevant areas of interest about the migratory phenomenon in Italy. The wide corpus (over 100 million words and more than 200 thousands articles) has been investigated through a combination of quantitative and qualitative methods. The intent is to offer a reliable and statistically significant linguistic analysis of the discursive strategies involved in the texts. The use of text analysis software helped to fulfill the goal of carrying out an analysis which employs modern methods, able to overcome and enrich previous investigations on the matter, based mostly on small and randomized samples or specific case studies.
The analysis of linguistic forms and structures primarily focused on referential and predicational strategies employed to describe social actors and on discursive strategies which reflect the fundamental cognitive structures (ideologies) underlying prejudice and struggle between social groups. The results confirmed the starting hypothesis and highlighted some of the most important discriminatory elements produced (or reproduced) by the media. The reader is often led to formulate biased and unrealistic opinions about the migratory phenomenon, therefore affecting social behaviour and intergroup relations.
The study wants to set itself as a starting point for an overall analysis on the theme of the economic and (neo)liberal discourse in the media and in Italian politics. The corpus collected for this first survey includes articles of national newspapers published between August 2007 and July 2017, thus covering a vast period of time. The corpus is composed of about 300 thousand articles from 6 national newspapers (Corriere della Sera, Repubblica, La Stampa, Il Sole 24 Ore, MilanoFinanza) for a total of over 200 million words.
The analysis will combine a series of quantitative and qualitative techniques; we refer here to the now consolidated field of study of Corpus Assisted Discourse Studies (Partington 2004). In the present paper we will focus on the description of some particularly salient social actors (the markets, the ECB, the workers) and on the concept of social class.