Full Bibliography by Wim Verbaal
Books by Wim Verbaal
A cura di Patrizia Stoppacci.
Studi condotti negli ultimi anni mostrano con crescente chiarezza ... more A cura di Patrizia Stoppacci.
Studi condotti negli ultimi anni mostrano con crescente chiarezza che per tutto il Medioevo rimane viva l’esigenza da parte di un autore o della sua scuola di trasmettere, promuovere e controllare la diffusione della propria opera o di specifiche «auctoritates». Vengono così prodotte collezioni di testi o raccolte tematiche che cercano di imporre un profilo autoriale o di diffondere un proposito normativo, coincidente con tensioni culturali di diverso orientamento, spesso controllate dall’autore o allestite in luoghi sensibili al suo insegnamento. Esse danno luogo ad una tradizione manoscritta, che ne favorisce la continuità di lettura e fruizione, in ambienti nei quali si partecipa attivamente alla sua disseminazione. L’allestimento di collezioni d’autore comporta importanti ricadute sul piano della nascita della coscienza intellettuale, ma nonostante il crescente interesse per singole collezioni d’autore, manca una riflessione complessiva sul fenomeno e sul suo sviluppo storico. A tale esigenza cerca di sopperire il presente volume, nel quale sono esaminati dieci casi risalenti ai secoli VII-XVI: dalle collezioni poetiche iberiche del sec. VII a Godescalco di Orbais, da Raterio da Verona a Gerberto d’Aurillac, proseguendo con Ekkehardo IV di San Gallo, gli autori di testi dittaminali del sec. XII, i poeti della Loira, Niccolò Cusano, Ugolino Verino e la famiglia Geraldini.
Pelckmans-Klement, 2002
The legendary confrontation at Sens forms the departing point to oppose visions and experiments o... more The legendary confrontation at Sens forms the departing point to oppose visions and experiments of two great pedagogues in early 12th century. Bernard of Clairvaux and Peter Abelard Both address a young audience and both aim at offering youth by their own teaching a full and complete education. Yet, a collision could never be avoided. Reason was less the tension between ‘conservative’ and ‘progressist’ strands, two qualifications that hardly apply to 12th-century situation, but rather two entirely different opinions about what education ought to be and about the role of the magister. One of the main subjects of the conflict at Sens was youth and the influence teaching has on thinking and being of young people and the teacher’s responsibility. As such the conflict at Sens remains of primordial importance. The book wants to analyse and present the two ‘schools’ in formation: the one that would end in university and academic thinking and the other one that strove for formation of human spirit and mind.
Papers by Wim Verbaal
Sacris Erudiris 43, 2004
Because of its lyric descriptions of herbs in the monastical garden of the Reichenau and their me... more Because of its lyric descriptions of herbs in the monastical garden of the Reichenau and their medical applications, the poem De cultura hortorum, better known as the Hortulus, of Walafrid Strabo has been studied primarily for its botanical and pharmaceutic interest. In this article, I want to read the poem from a different point of view. For the Hortulus is one of the masterpieces of Carolingian poetics, lending itself to a reading on different hermeneutical levels. Taking into account the intertextual interplay with Walafrid’s sources of inspiration and his constant appeal to the spiritual interpretation of the universe as exposed by his master Raban Maur in his De universo, another significance becomes clear. The Hortulus is not meant to be read as a didactic poem for gardeners or physicians. It is a pedagogical guide, showing how to deal with the problem of young oblates when their sexuality awakens in order to make them collect the spiritual fruits of monastical life.
Fictionality in Global Contexts, 2013
Between Fiction and Document, 2015
B. Hellemans (ed.) Rethinking Abelard, 2014
Citeaux Commentarii Cistercienses, 2000
La Societe Des Amis a Rome Et Dans La Litterature Medievale Et Humaniste, 2008
Medieval Rituals, the Arts, and the Concept of Creation, 2007
Latinitas Perennis. Volume I: The Continuity of Latin Literature, 2006
The Medieval Discourse, 2003
Interdisciplinary Reflections on the Medieval Sermon, 2004
The Play of Construction and Modification, 2004
Memories of the Middle Ages, 2008
(Western Europe, tenth-thirteenth centuries), 2011
The Cambridge Companion to the Cistercian Order, 2012
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Books by Wim Verbaal
Studi condotti negli ultimi anni mostrano con crescente chiarezza che per tutto il Medioevo rimane viva l’esigenza da parte di un autore o della sua scuola di trasmettere, promuovere e controllare la diffusione della propria opera o di specifiche «auctoritates». Vengono così prodotte collezioni di testi o raccolte tematiche che cercano di imporre un profilo autoriale o di diffondere un proposito normativo, coincidente con tensioni culturali di diverso orientamento, spesso controllate dall’autore o allestite in luoghi sensibili al suo insegnamento. Esse danno luogo ad una tradizione manoscritta, che ne favorisce la continuità di lettura e fruizione, in ambienti nei quali si partecipa attivamente alla sua disseminazione. L’allestimento di collezioni d’autore comporta importanti ricadute sul piano della nascita della coscienza intellettuale, ma nonostante il crescente interesse per singole collezioni d’autore, manca una riflessione complessiva sul fenomeno e sul suo sviluppo storico. A tale esigenza cerca di sopperire il presente volume, nel quale sono esaminati dieci casi risalenti ai secoli VII-XVI: dalle collezioni poetiche iberiche del sec. VII a Godescalco di Orbais, da Raterio da Verona a Gerberto d’Aurillac, proseguendo con Ekkehardo IV di San Gallo, gli autori di testi dittaminali del sec. XII, i poeti della Loira, Niccolò Cusano, Ugolino Verino e la famiglia Geraldini.
Papers by Wim Verbaal
Studi condotti negli ultimi anni mostrano con crescente chiarezza che per tutto il Medioevo rimane viva l’esigenza da parte di un autore o della sua scuola di trasmettere, promuovere e controllare la diffusione della propria opera o di specifiche «auctoritates». Vengono così prodotte collezioni di testi o raccolte tematiche che cercano di imporre un profilo autoriale o di diffondere un proposito normativo, coincidente con tensioni culturali di diverso orientamento, spesso controllate dall’autore o allestite in luoghi sensibili al suo insegnamento. Esse danno luogo ad una tradizione manoscritta, che ne favorisce la continuità di lettura e fruizione, in ambienti nei quali si partecipa attivamente alla sua disseminazione. L’allestimento di collezioni d’autore comporta importanti ricadute sul piano della nascita della coscienza intellettuale, ma nonostante il crescente interesse per singole collezioni d’autore, manca una riflessione complessiva sul fenomeno e sul suo sviluppo storico. A tale esigenza cerca di sopperire il presente volume, nel quale sono esaminati dieci casi risalenti ai secoli VII-XVI: dalle collezioni poetiche iberiche del sec. VII a Godescalco di Orbais, da Raterio da Verona a Gerberto d’Aurillac, proseguendo con Ekkehardo IV di San Gallo, gli autori di testi dittaminali del sec. XII, i poeti della Loira, Niccolò Cusano, Ugolino Verino e la famiglia Geraldini.
"Introduction to Interfaces 4" (The Editors: Paolo Borsa, Christian Høgel, Lars Boje Mortensen, Elizabeth Tyler); "Epistolary Documents in High-Medieval History-Writing" (Henry Bainton); "Measuring the Measuring Rod: Bible and Parabiblical Texts within the History of Medieval Literature" (Lucie Doležalová); "The Peripheral Centre: Writing History on the Western ‘Fringe’" (Máire Ní Mhaonaigh); "La edición del libro sagrado: el ‘paradigma alejandrino’ de Homero al Shahnameh" (Isabel Varillas Sánchez); "Voicing your Voice: The Fiction of a Life. Early Twelfth-Century Letter Collections and the Case of Bernard of Clairvaux" (Wim Verbaal); "The Formation of an Old Norse Skaldic School Canon in the Early Thirteenth Century" (Jonas Wellendorf)