Papers by Jacopo Turini
Leggere e rileggere Sciascia, 2023
L'Ulisse, 2021
A partire dagli anni Novanta, in parte di quella poesia italiana dimostratasi più sensibile al ri... more A partire dagli anni Novanta, in parte di quella poesia italiana dimostratasi più sensibile al ritorno di tematiche civili, si nota, anche se non in modo lineare o programmatico, la frequente emersione del macro-tema dello scavo archeo-geologico.
Il ricorso a questo immaginario risponde a una crescente necessità di esplorare una dimensione umana condivisa e di mappare i suoi spazi, all’interno di una linea poetica che gradualmente interseca memoria e biologia.
Il proposito critico di questo studio è quello di indagare l’ampio spettro di questa ricorrenza tematica, seguendone le cause e le evoluzioni all’interno di un vasto corpus di autori (tra cui Buffoni, De Alberti, Magrelli e Pusterla), dalle prime considerazioni civili sulle tracce di una storia – e di una preistoria – violenta alle più recenti e consapevoli riflessioni sull’Antropocene.
L'Indice dei libri del mese, 2021

Allegoria, 2020
La fortuna italiana di Seamus Heaney non è da imputare unicamente al premio Nobel per la letterat... more La fortuna italiana di Seamus Heaney non è da imputare unicamente al premio Nobel per la letteratura del 1995. Le prime traduzioni iniziano a circolare a cavallo tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta, un periodo in cui parte della poesia italiana reagisce a una nuova situazione storico-culturale, recuperando, progressivamente, una chiara vocazione civile.
Tra alcune di queste raccolte e parte della poesia di Heaney sembra essersi instaurato un rapporto dialettico, quanto meno nella presenza di una consonanza tematica. Il macro-tema dello scavo del terreno e del ritrovamento archeologico, che caratterizza le prime quattro raccolte del poeta irlandese, si è man mano assestato anche nella poesia italiana come perno di riflessione poetica e civile sulla memoria e sulla storia.
Al fine di riconoscere questa presenza di Heaney nel campo poetico italiano, e di interrogarsi sui motivi e le ragioni di questo dialogo, il saggio ricostruisce i movimenti delle traduzioni precedenti al 1995 e di tutte le personalità coinvolte: editori e traduttori, intermediari e prefatori, autori-lettori.
The Italian success of Seamus Heaney is not only attributable to the 1995 Nobel Prize for Literature. The first translations began to circulate between the 1980s and the 1990s, a period in which part of Italian poetry reacted to a new historical and cultural situation, gradually recovering a clear civil vocation.
Between some of these Italian poetry books and part of Heaney's poetry a dialectical relationship seems established, at least because of a thematic consonance. The macro-theme of digging and the archaeological discovery, which characterizes the first four books of the Irish poet, has gradually settled in Italian poetry as a mark of poetic and civil reflection on memory and history.
In order to recognize Heaney’s presence in the Italian poetic field, and in order to question the motives and reasons for this dialogue, the essay reconstructs the movements of the pre-1995 translations and of all the personalities involved: publishers and translators, intermediaries and authors-readers.
Books by Jacopo Turini
TRA ECOLOGIA LETTERARIA ED ECOCRITICA Narrare la crisi ambientale nella letteratura e nel cinema italiani, 2022
contributi vengono selezionati mediante revisione paritaria da parte di almeno un lettore esterno... more contributi vengono selezionati mediante revisione paritaria da parte di almeno un lettore esterno e almeno un membro del comitato scientifico. "Civiltà Italiana" is the peer-reviewed series of A.I.P.I.-Associazione Internazionale Professori d'Italiano. Each paper submitted for publication is judged independently by at least one external reviewer and at least one member of the Editorial Board of the Series.
Conference Presentations by Jacopo Turini
Conference Poster
24-25 February 2023
University College Cork
Geographies of the Present. Spaces and Places of the Anthropocene in Italy, 2023
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Papers by Jacopo Turini
Il ricorso a questo immaginario risponde a una crescente necessità di esplorare una dimensione umana condivisa e di mappare i suoi spazi, all’interno di una linea poetica che gradualmente interseca memoria e biologia.
Il proposito critico di questo studio è quello di indagare l’ampio spettro di questa ricorrenza tematica, seguendone le cause e le evoluzioni all’interno di un vasto corpus di autori (tra cui Buffoni, De Alberti, Magrelli e Pusterla), dalle prime considerazioni civili sulle tracce di una storia – e di una preistoria – violenta alle più recenti e consapevoli riflessioni sull’Antropocene.
Tra alcune di queste raccolte e parte della poesia di Heaney sembra essersi instaurato un rapporto dialettico, quanto meno nella presenza di una consonanza tematica. Il macro-tema dello scavo del terreno e del ritrovamento archeologico, che caratterizza le prime quattro raccolte del poeta irlandese, si è man mano assestato anche nella poesia italiana come perno di riflessione poetica e civile sulla memoria e sulla storia.
Al fine di riconoscere questa presenza di Heaney nel campo poetico italiano, e di interrogarsi sui motivi e le ragioni di questo dialogo, il saggio ricostruisce i movimenti delle traduzioni precedenti al 1995 e di tutte le personalità coinvolte: editori e traduttori, intermediari e prefatori, autori-lettori.
The Italian success of Seamus Heaney is not only attributable to the 1995 Nobel Prize for Literature. The first translations began to circulate between the 1980s and the 1990s, a period in which part of Italian poetry reacted to a new historical and cultural situation, gradually recovering a clear civil vocation.
Between some of these Italian poetry books and part of Heaney's poetry a dialectical relationship seems established, at least because of a thematic consonance. The macro-theme of digging and the archaeological discovery, which characterizes the first four books of the Irish poet, has gradually settled in Italian poetry as a mark of poetic and civil reflection on memory and history.
In order to recognize Heaney’s presence in the Italian poetic field, and in order to question the motives and reasons for this dialogue, the essay reconstructs the movements of the pre-1995 translations and of all the personalities involved: publishers and translators, intermediaries and authors-readers.
Books by Jacopo Turini
Conference Presentations by Jacopo Turini
Il ricorso a questo immaginario risponde a una crescente necessità di esplorare una dimensione umana condivisa e di mappare i suoi spazi, all’interno di una linea poetica che gradualmente interseca memoria e biologia.
Il proposito critico di questo studio è quello di indagare l’ampio spettro di questa ricorrenza tematica, seguendone le cause e le evoluzioni all’interno di un vasto corpus di autori (tra cui Buffoni, De Alberti, Magrelli e Pusterla), dalle prime considerazioni civili sulle tracce di una storia – e di una preistoria – violenta alle più recenti e consapevoli riflessioni sull’Antropocene.
Tra alcune di queste raccolte e parte della poesia di Heaney sembra essersi instaurato un rapporto dialettico, quanto meno nella presenza di una consonanza tematica. Il macro-tema dello scavo del terreno e del ritrovamento archeologico, che caratterizza le prime quattro raccolte del poeta irlandese, si è man mano assestato anche nella poesia italiana come perno di riflessione poetica e civile sulla memoria e sulla storia.
Al fine di riconoscere questa presenza di Heaney nel campo poetico italiano, e di interrogarsi sui motivi e le ragioni di questo dialogo, il saggio ricostruisce i movimenti delle traduzioni precedenti al 1995 e di tutte le personalità coinvolte: editori e traduttori, intermediari e prefatori, autori-lettori.
The Italian success of Seamus Heaney is not only attributable to the 1995 Nobel Prize for Literature. The first translations began to circulate between the 1980s and the 1990s, a period in which part of Italian poetry reacted to a new historical and cultural situation, gradually recovering a clear civil vocation.
Between some of these Italian poetry books and part of Heaney's poetry a dialectical relationship seems established, at least because of a thematic consonance. The macro-theme of digging and the archaeological discovery, which characterizes the first four books of the Irish poet, has gradually settled in Italian poetry as a mark of poetic and civil reflection on memory and history.
In order to recognize Heaney’s presence in the Italian poetic field, and in order to question the motives and reasons for this dialogue, the essay reconstructs the movements of the pre-1995 translations and of all the personalities involved: publishers and translators, intermediaries and authors-readers.