mercoledì 27 febbraio 2019

..."Rolls Royce, Rolls Royce"...

Dio vi guarda mentre mi giudicate perché sto aggiornando poco il mio blog.
È che quando non si scrive spesso è perché si hanno troppe cose da dire. O troppe poche.

Questa notte il vento soffiava così forte da risultare fastidioso anche per chi generalmente lo trova rilassante ascoltandolo al sicuro di un lettino caldo. E poco fa, in lontananza, i tuoni echeggiavano tranquilli senza però, almeno per ora, sfogarsi in tempesta.
Ma la cosa veramente importante da chiedersi è "com'è che siamo già a fine Febbraio?!". Praticamente ora mi appisolo un attimo e saremo già a Natale. Avevano ragione quando mi dicevano che dopo i 18 anni il tempo sarebbe andato veloce come un soffio.

Ma no, non è vero, la cosa veramente importante da chiedersi è un'altra: com'è possibile che quasi tutte le ragazze della mia scuola (media e/o superiore) si siano sposate e/o siano diventate mamme?
C'è qualcosa che non so? Maurizio dovrebbe cominciare a tremare?
Che i suoi amici ci danno come la prossima coppia pronta alla grande marcia. Ed io sapete che vi dico? Per non saper né leggere e né scrivere ho già pronto il mio wedding plan (no, scherzo............).
Messo da parte questo, ho una grande notizia. Però non ve la dico. Perché merita un post a parte.. e che post!
Messo da parte anche questo sto leggendo tantissimo, che se facessi una lista di tutti i libri in questione si che ne avrei di post da scrivere. 
Vado a momenti: settimane in cui non staccherei un secondo gli occhi dal Kobo e giorni in cui ho bisogno di una pausa. E lo so, sarebbe più salutare trovare una via di mezzo ma io sono fatta così.

Maurizio mi ha definita ossessiva. Io ossessiva? Solo perché quando mi piace una canzone la devo ascoltare dalla mattina alla sera per mesi? Solo perché quando trovo un argomento interessante lo cerco su Google ogni giorno più volte al giorno? Solo perché quando ero piccola vedevo 10 documentari al giorno unicamente sugli squali? Solo perché ogni sera mentre eravamo insieme scompariva una confezione di wafer al cioccolato? Che brutta persona piena di pregiudizi il mio fidanzato. Invece di ringraziarmi per quelle notti insonni passate a farci una cultura coi documentari sugli animali più pericolosi o sulle case infestate dai fantasmi.
Grazie a me ha scoperto un sacco di cose bellissime.
Per esempio quanto faccia ridere Pintus, che siamo andati a vedere a teatro un paio di giorni fa.
Ci siamo divertiti molto e, come avevo già detto ancora prima di assistere al suo spettacolo, lo consiglio decisamente.
Tra l'altro abbiamo avuto la brillante idea di non mangiare prima e quindi quando siamo usciti  dallo spettacolo avevamo lo stomaco che brontolava da morire. E siccome era tardi e siccome io sono difficile col cibo abbiamo optato per l'Old (che è sempre meglio del Mc a mio avviso). Mai scelta fu migliore perché, anche se stavano per chiudere ed il locale era praticamente vuoto e pronto ad essere pulito, i camerieri sono stati super gentili e ci hanno serviti comunque con anche un occhio di riguardo.
Perché le brave persone ancora esistono al mondo (e tra queste non ci siamo noi che li abbiamo fatti lavorare fino all'ultimo minuto :-D).

Così come grazie a me ha scoperto che anche da Roma è possibile assistere alla bellezza dell'Aurora Boreale direttamente dall'Auditorium Parco della Musica. Pure se siamo stati sfortunati ed abbiamo solo preso freddo perché nel tempo in cui siamo rimasti noi la diretta non aveva catturato l'evento in questione ma tant'è, abbiamo approfittato per vedere altre due mostre all'interno dell'Auditorium stesso. Bellissima in particolare la saletta adibita con tutti gli strumenti musicali, alcuni dei quali interattivi.
Ma anche io grazie a lui ho scoperto tante cose; cose che voi umani non potete neanche immaginare e molte delle quali afferenti alla Geografia.
Ma questa è un'altra (brutta) storia.

Adesso vi lascio e quale miglior modo di concludere questo non post se non con il video di una delle mie canzoni-ossessioni del momento?

Una buona giornata, a chi non è come neve...



venerdì 8 febbraio 2019

...Uno sorride di com'è, l'altro piange cosa non è...

Il fatto di avere un fidanzato Romano mi ha entusiasmata dall'inizio della nostra storia. E non solo perché così posso passare le vacanze gratis nella capitale ogni volta che voglio.
No...è perché mi ha dato modo di scoprire fin da subito le differenze che scandiscono le nostre vite in differenti ambiti. E se pensate che non possa essere così evidente il passaggio tra una Calabrese ed un Romano vi state sbagliando di grosso.

La cosa più banale che mi viene da dire, e che probabilmente sarà balzata subito anche alla vostra mente è la differenza di dialetto. Il romano è più o meno un italiano che non ha smesso di crederci; qualche "daje, mortacci tuaaaa" di qua, una cadenza che non c'è bisogno di spiegare perché tanto la conoscete tutti, un termine più stretto di là ed eccovi pronti a parlare romano. O perlomeno, ecco che non vi risulterà ostico da comprendere.
Il calabrese, per uno straniero è tutt'altra storia. Io ed il mio Rrrromano stiamo insieme da 5 anni ed ancora non riesce a comprendere bene un discorso per intero senza almeno un tentennamento; se poi vengono usati termini ancora più desueti è ancora peggio! Considerate che, più o meno come in tutto il sud, non esiste un dialetto unico, assolutamente. Se io abito dove abito parlo in un modo ma nella città accanto, a cinque minuti di macchina (e non sto esagerando) il dialetto cambia drasticamente, con nuove parole, a volta proprio una cadenza diversa. Se cambiamo provincia ancora peggio.
Il mio Rrrrromano è un romano con un bell'accento, che non si sente troppo; lui dice di avere una cadenza quasi perfetta (ssse) ed invece prende in giro me, che l'acca aspirata non la perdo neanche se ci provo ma che mi difendo con l'evidenza: in tutta la Calabria il mio modo di parlare è sicuramente tra i meno peggiori da sentire.

Superata l'ovvietà maggiore ci sono state invece, nel corso del tempo, delle cose un po' meno ovvie che mi hanno spiazzata perché, se ci pensate un po', quando si hanno da sempre certe abitudini si pensa che queste siano la normalità e neppure ti viene in mente che potrebbero esistere "altre" normalità.
Per esempio, la primissima cosa che mi ha lasciata senza parole è stata la mia pizza preferita. Si, proprio lei, la mia buonissima margherita con le patatine fritte che, fuori dai confini terroni, mi è stata discriminata ripetutamente. Del tipo che quando l'ho ordinata la prima volta (e tutte le volte dopo) ho visto il panico negli occhi degli altri commensali che cercavano soluzioni alternative tipo "ordina una margherita ed a parte le patatine" mentre io mi chiedevo perché adagiare quelle stanghette gialle e fritte sulla mia pizza potesse essere così complicato ed incomprensibile per il pizzaiolo.
In secondo luogo, e quando l'ho scoperto stavo per svenire, il mio Rrrromano non aveva mai mangiato (o visto) uno degli accompagnamenti più buoni del gelato: la brioche con il tuppo.
Si, ad onor del vero è un prodotto tipicamente Siciliano ma dalle mie parti sbanca allo stesso modo ed è una meraviglia a cui tutti hanno dato un morso nella propria vita almeno una volta. Invece nei bar romani, con non poca tristezza, mi sono resa conto che questa golosità manca. Ed è inutile che cercando la foto su Google venite a commentarmi che non vi ispira, se non l'avete assaggiata dovete solo stare muti e sentirvi perduti!

E la parentesi culinaria potrebbe andare avanti per molte righe, dal momento che alla fine piatti tipici e sconosciuti si possono trovare ovunque (a parte la mia pizza, per quella fatevi curare, dai, su). L'ultima che si sta per aprire adesso, invece, sarà la parentesi dedicata al mistero della carpetta. 
Ho già detto che la differenza tra dialetti era la cosa più ovvia da riscontrare tra me ed il mio Rrrromano, ma quello che non mi aspettavo era di riscontrare delle differenze anche all'interno dei termini ITALIANI.
In pratica, una sera a tavola io ed il mio fidanzato siamo stati protagonisti di questa scena:
Io: "si, nell'armadietto ho visto dei fogli nella carpetta"
Lui: "i fogli dove?"
Io: "nella carpetta"
Lui: "nella?!"
Io: "....CAR-PET-TA"
Lui: "e che è?"
Dopo una veloce ricerca su Google abbiamo capito che la mia carpetta (che in italiano esiste) è quella che a Roma viene definita cartelletta e dopo aver interrogato anche altri membri della comunità romana ho assodato che non era solo il mio fidanzato ad essere all'oscuro di questo magico termine. Ancora ora non me lo spiegare!

Tante altre cose dovrei raccontare sulle diversità che nascondono i nostri mondi i quali, geograficamente, non sono poi così lontani, ma dovrei scrivere chissà quanti altri post. La cosa principale che, invece, devo dire è che tutte le differenze in questione non sono e non potranno mai essere un motivo per allontanare me ed il mio Rrrromano. Piuttosto rappresentano un motivo in più per sottolineare la nostra complementarità (a parte la storia della pizza, quella proprio non la potrò mai accettare).

E voi, invece, che differenza scoprireste di avere con una Calabrese?

Una buona giornata, a chi non è come neve...