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Tuesday, 1 March 2011

Albondigas & Red Carpet


No, domenica non siam state alla premiazione degli Oscar, non siamo state invitate anche se avremmo voluto molto... d'altronde una cosetta nell'armadio la si trova sempre all'ultimo momento, poi basta un tacco 12 e il make-up da Sephora con la scusa di comprare un ombretto ed e' fatta. Ma meglio cosi', chi ha voglia di passare la serata a sgomitare tra le varie Angeline, magari con un appetito allucinante dovuto a giorni di digiuno, molto meglio guardarsi il red carpet da casa, comodamente sul divano a mangiucchiare e a tifare per i film preferiti.
Eh si', succede cosi' per le movie addicted... e anche per i cinema “dipendenti” nel vero senso della parola (vedi me e mio marito): trattasi di altra categoria a cui il cinema paga viaggi e bollette da anni.
Detto questo, e tenuto conto che qui in California ho trovato un'altra patita come me di cinema e di food, per l'occasione abbiamo organizzato un mini menu', e poi si sa, c'e' anche la “creatura” a cui pensare (ovvero il proprio blog), e di solito si decide cosa cucinare nel w.e. anche in base alla ricetta che si vorrebbe postare... o non e' cosi'?! 
Inutile dirlo ma e' roba da Rehab, pero' e' divertente e il povero marito, ormai prossimo alla beatificazione, ultimamente si trova spesso alle prese con due esagitate anziche' una sola.

Le polpettine preparate per l'occasione sono delle gustose tapas, la salsina che le accompagna e' a base di mandorle e zafferano ed erano nella mia lista dei piatti da provare gia' da un pezzo (in realta' le avevo programmate per il MTC challenge ma come al solito mi dimentico le date dei contest!).
Per la cronaca abbiam mangiato finger food, pizza e abbiam concluso la serata degli Oscar con una golosa torta che credo vedrete prossimamente sui suoi schermi.
Eh si'... lo diciamo sempre: vita dura quella delle foodblogger ; )

Albondigas in salsa de almendra
ovvero Polpette con mandorle e zafferano
(*6 persone)
Polpette:


450 gr carne di manzo tritata
450 gr carne di maiale tritata
2 fette di pane (60gr)
2 spicchi di aglio (tritato)
3 cucchiai di prezzemolo (fresco e tritato)
1 uovo
1 cucchiaino di paprika dolce
½ cucchiaino di noce moscata
1 cucchiaino di sale
½ cucchiaino pepe macinato fresco

Picada*:

2 spicchi di aglio, tritati
3 cucchiai di mandorle tritate finemente
2 cucchiai di prezzemolo, tritato
½ cucchiaino di paprika dolce
zafferano, un pizzico di pistilli
sale e pepe
farina per infarinare q.b.
olio per friggere q.b.

Salsina:

2 cucchiai di olio
1 cipolla tritata finemente
½ bicchiere di vino bianco secco
150 ml di brodo

  • *Ho riportato le dosi della ricetta a cui mi sono ispirata le quali sono indicate per 6 persone, io ho dimezzato pero' queste dosi (aglio compreso!) e ho trovato che per 4 persone siano piu' che sufficienti (circa 25-30 polpette piccoline).
  • *La picada ha origine catalana, e non si tratta di una vera e propria salsa ma di una sorta di pesto che viene agggiunto a fine cottura per insaporire la preparazione. 
  • Preparate le polpette mettendo tutti gli ingrediente in un recipiente, impastare con le mani fino a mescolare tutto per bene. Coprire e conservare in frigo per un'oretta (l'impasto si lavora meglio se freddo).
  • Per la picada mettete gli ingredienti in un frullatore o in un mortaio e tritare finemente. Aggiustare di sale e pepe e tenere da parte.
  • Scaldare un abbondante giro di olio in una larga padella antiaderente e rosolare le polpette appena infarinate. Potete scegliere se friggerle (in quel caso aggiungete piu' olio) altrimenti potete solo rosolarle come ho fatto io, giusto due minuti per lato. Una volta rosolate o fritte ponetele su carta assorbente e riutilizzate la stessa padella pulita per preparare la salsa.
  • Per la salsina scaldate l'olio nella padella e rosolate la cipolla tritata per circa 5 minuti, fate sfumare il vino, aggiungete il brodo e le polpette e lasciate insaporire su fuoco dolce per circa 5 minuti (tenetele qualche minuto in piu' se dovete terminare la cottura delle polpette). A cottura quasi ultimata aggiungete la picada, mescolate bene e cuocete ancora pochi minuti affinche' si insaporisca bene il tutto. Aggiustate eventualmente di sale. Vanno servite calde e possono essere preparate tranquillamente in anticipo. Se preferite una salsina piu' cremosa e liquida aumentate le dosi di vino e brodo.


Sunday, 18 July 2010

Tacchino croccante alla paprika dolce ed erbette aromatiche


Sabato dopo esser stata in giro tutto il giorno ho cercato con mio marito di cenare fuori, obbiettivo: INAMO.. cucina fusion, molto tecnologico e di tendenza. Premetto che non era certo l'aspetto glamour del locale ad attirarmi quanto piuttosto il suo lato hi-tech: tovaglie interattive, tavoli touchscreen dove ordinare, controllare la preparazione del tuo piatto ed interagire con l'intero locale. Ero curiosa, e ad ogni  modo non stavo cercando una cena romantica... ma ludica e perditempo.
Ma cosa vi racconto a fare tutto questo? Alla fine non ci sono andata, o meglio... ci sono andata ma non ci sono entrata: il problema e' che alcune volte dimentico di vivere a Londra e penso di poter cenare in posti come questi senza prenotare! Per farla breve, dopo la solita delusione del locale con manipolo di clienti in attesa, abbiamo ripiegato per un ristorante indiano, precisamente una tavola calda indiana, in mezzo agli indiani, con la musica indiana, locandine indiane... e abbiamo mangiato very very indiano.
L'inaspettato cambio di programma e' stato piuttosto divertente, accantonato il ristorante per occidentali viziati e un po' annoiati ci siam ritrovati immersi in un autentico pezzo di india: il classico kitsch, assolutamente genuino, di uno squallore tipico e per certi versi incredibilmente attraente.
Questo e' uno degli aspetti piu' esaltanti del vivere in una citta' come Londra: la moda e le ultime tendenze insieme a svariati pezzetti di mondo tra cui scegliere quando hai voglia di cambiare aria.

Questi bocconi di tacchino sono stati condizionati da una vaga voglia di spezie rimasta dopo la strampalata cena. La paprika e' un regalino da parte dei miei cari amici spagnoli che finalmente uso e mostro contenta, mentre la ricetta e' di un'amica romana, una ragazza che lavora come commis chef e con la quale spesso scambio ricette e opinioni. La versione originale prevedeva la frittura... io ho pero' scelto la cottura in forno, decisamente piu' leggeri.

Taccchino croccante alla praprika

500 gr di fesa di tacchino (o pollo)
2 cucchiai di paprika dolce
2 cucchiai di salsa di soia
3 fette di pane in cassetta
prezzemolo
timo
maggiorana
basilico


  • Tagliate la fesa di tacchino in tocchetti regolari e non troppo piccoli.
  • Preparate una marinatura con un po' di acqua (1 tazzina circa), la soia e la paprika.
  • Mescolate bene i pezzi di tacchino nella salsina rossa e riponeteli a marinare nel frigo per una notte.
  • Accendete il forno a 200 C e nel frattempo preparate il composto con cui impanare il tacchino: frullate il pane in cassetta privato del bordo con le erbette aromatiche (libera la scelta delle erbette da usare), una presa di sale e mezzo spicchio di aglio spremuto. Dovrete ottenere una pastella umida e briciolosa di colore verde.
  • Fate sgoggiolare i bocconi di tacchino, impanateli con cura e disponeteli su una teglia ricoperta da carta da forno.
  • Infornate per circa 20 o 25 minuti al massimo (dipende dallo spessore) avendo cura di mantenere la carne morbida senza farla seccare... in caso di dubbi fate una semplice prova: assaggiatene uno e se cotto a puntino estraete la teglia dal forno.



Monday, 21 June 2010

All you need is sunshine


Tutto quello di cui avete bisogno, o meglio, tutto quello di cui  io ho spesso bisogno in questa isola dimenticata dal bel tempo e': S O L E!
Ho passato mezza giornata con in testa questo celebre motivo dei Beatles, l'ho canticchiato con amara ironia storpiandolo. E' vero, l'originale “All you need is love” e' tanto piu' carino, ma quando ti alzi la domenica mattina piena di vivaci e sportivi propositi e trovi un cielo plumbeo a darti il buongiorno tutto diventa piu' difficile. Come se non bastasse, ti accorgi inoltre con sommo orrore che i termosifoni di tutta la casa si sono accesi: la caldaia e' partita perche' il termostato ha raggiunto i famigerati 12°C. 
No, alla vigilia dell'estate certe cose non posso sopportarle.

Dunque oggi, pur avendo altre ricettine sfiziose che aspettano di essere postate, ho preferito invece condividere con voi il mio mesto pranzo domenicale: un pollo al timo e limone che testimonia come in giornate come queste anche la voglia di cucinare finisca sotto le scarpe.
Nonostante tutto ammetto che il polletto di cui si tratta ci ha tirato un po' su il morale: ruspante, gustoso e marinato solleva un po' le sorti di una domenica lunatica come questa.

Pollo arrosto con timo e limone
(4 persone)


1 pollo o 4 quarti (meglio se ruspante)
2 grandi limoni non trattati
2 spicchi di aglio
timo fresco
olio e.v.o
sale e pepe


  • Tagliate il pollo, lavatelo, asciugatelo, sistematelo in una pirofila adatta alla cottura in forno e insaporite con sale e pepe.
  • Coprite con circa mezzo bicchiere di olio e il succo dei due limoni; unite gli spicchi di aglio, le bucce di limone avanzate e abbondante timo.
  • Coprite la pirofila con della pellicola e riponetela a marinare nel frigo per 3-4 ore o eventualmente anche tutta la notte, girando i pezzi di pollo almeno una volta affinche' si insaporiscano meglio.
  • Accendete il forno a 180°C e nel frattempo tirate fuori dal frigo la pirofila col pollo; non appena il forno avra' raggiunto la temperatura infornate il tutto per circa 45-50 minuti (dipende ovviamente dalla quantita' di carne che cuocete).
  • Se si va potrete accompagnare con pomodorini e timo cotti al forno:  tagliate i pomodorini in due meta' e sistemateli in una teglietta rivestita da carta da forno; insaporite con fior di sale, una generosa manciata di timo, un filo d'olio e infornate insieme al pollo.

 
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