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giovedì 22 dicembre 2022

Come un pesce fuor d'acqua (Baccalà mantecato)

Avete presente cosa succede quando un pesce viene tolto dall'acqua? Lo vediamo dimenarsi scompostamente e annaspare spasmodicamente per respirare. Non esattamente una bella immagine ma è proprio così che mi sento da un pò di tempo: alla convulsa ricerca di ossigeno. No, non si tratta di covid ma di stress, ansia e una perenne sensazione di sovraccarico. Il mio cervello che frulla a mille all'ora con un milione di cose da fare quando vorrei solo un pò di silenzio dentro la mia testa. Quest'anno arrivo alle festività natalizie disfatta e anelo solo un pò di riposo e la compagnia della mia famiglia. Ma non rinuncerò certo al buon cibo e per restare in tema di pesce (completamente sfibrato per di più) ecco la ricetta del baccalà mantecato!
Il baccalà fatto così è di un buono che non si può descrivere, una crema corposa e saporita da spalmare su crostini di pane o su polenta grigliata/fritta. Non ci sono ingredienti strani solo il gusto pazzesco del pesce montato ad arte con un buon olio di oliva extravergine: sublime. 
Questa è una ottima proposta per la tavola delle feste, senza spendere un occhio della testa!

Ne approfitto per fare tanti auguri per un Natale tranquillo e sereno a chiunque si troverà a transitare da questo mio piccolo e scalcinato blog. 
Auguri!




 BACCALÀ MANTECATO 

Ingredienti:
500 g di baccalà salato 
1 piccola cipolla (o 1 scalogno)
1 carota 
1 costola di sedano
1 spicchio di aglio
2 bacche di ginepro
prezzemolo 
1 foglia di alloro 
Olio evo 

Innanzitutto mettere in ammollo il baccalà in abbondante acqua fredda per farlo dissalare. Occorreranno almeno 2 giorni, cambiando frequentemente l'acqua di ammollo (almeno 3 volte al giorno).
Trascorsi due giorni di ammollo iniziare la preparazione vera e propria.
Preparare un leggero brodo vegetale: in una pentola portare a ebollizione un paio di litri di acqua con la cipolla sbucciata, la carota raschiata, la costola di sedano, lo spicchio di aglio sbucciato, le bacche di ginepro, la foglia di alloro e qualche rametto di prezzemolo. Mentre il brodo cuoce scolare il baccalà, asciugarlo e tagliarlo a tranci. Eliminare la pelle dal baccalà con un coltello affilato e immergere i tranci nel brodo bollente. Lasciare sobbollire per una decina di minuti, eliminando via via la schiuma che si forma.
Scolare il baccalà, eliminare le eventuali lische (che dopo la cottura saranno molto più semplici da togliere) e porlo nel contenitore della planetaria. Tenere da parte un bicchiere del brodo di cottura filtrato. Inserire il gancio a foglia e azionare a bassa velocità. Iniziare a versare lentamente mezzo bicchiere di olio evo di buona qualità (almeno 100 ml) mentre la planetaria è in azione. Dopo l'olio aggiungere poco per volta anche il brodo: mano a mano che il baccalà si sfibra si formerà una cremina densa. La salsa sarà pronta dopo mezz'ora circa ma dipende dalla qualità del baccalà e dalla velocità di azione della planetaria: basta che il risultato sia una crema!
Aggiustare eventualmente di sale e servire su crostini di pane tostato o polenta grigliata o con cruditè di verdure!
Se piace, si può guarnire con pepe nero appena macinato o del prezzemolo fresco tritato.
Buon appetito!

giovedì 22 settembre 2022

Rassegnazione (hummus di ceci e zucca)

L'estate è ufficialmente finita. Questa consapevolezza mi ha colpito come un pugno nello stomaco. E come è potuto succedere, così all'improvviso, da un giorno all'altro??? Eppure l'abbronzatura inizia a sbiadire per lasciare il posto al mio solito pallore, le giornate diventano buie sempre prima e la sera inizio a guardare con desiderio il plaid. 
Non resta che accusare il colpo e pensare ai lati positivi dell'imminente autunno. 
Ad esempio, è già tornata di stagione la zucca e io ne ho subito approfittato per preparare una variante di hummus veramente gustosa e con un colore stupendo!




Ingredienti (per 2 persone):
200 g ceci cotti
150 g zucca delica al netto della buccia 
2 cucchiai tahine 
1 spicchio d'aglio 
1 limone 
Olio evo 
Sale 
Semi misti 

Tagliare la zucca a cubetti e cuocerla al vapore per 15-20 minuti; in alternativa si può cuocere per circa lo stesso tempo in forno a 180°C o in padella con appena un filo d'olio evo. 
Lasciare raffreddare la zucca, poi frullare con un mixer o un minipimer insieme ai ceci lessati e scolati, la tahine, il succo di un limone, un piccolo spicchio d'aglio sbucciato e privato dell'anima, una presa di sale e 2/3 cucchiai di olio evo. Si deve ottenere una salsa abbastanza densa ma liscia. 
Lasciare riposare una ventina di minuti e guarnire, se vi piace, con semi misti e prezzemolo tritato. Servire a temperatura ambiente con cruditè di verdure, grissini e pane tostato. 
Buon appetito!

N.b.: preferisco usare la zucca delica per questa preparazione perché è poco acquosa, ma niente vieta di usare altre varietà di zucca purché si abbia l'accortezza di farle asciugare bene in cottura. 

domenica 19 settembre 2021

Coming out (Pesto alla trapanese veloce)

Lo ammetto. Con un pò di vergogna ma lo ammetto: io non sono mai stata in Sicilia. No che non mi piacerebbe, sia chiaro; solo che non è mai capitata l'occasione. Vivo la cosa con un pò di disagio: sembra che tutti ci siano stati e tutti ne parlano, specialmente della cucina siciliana! Io guardo le foto e resto ammaliata dal mare, dai paesini e dalle pietanze: pane cunzato, panelle, iris, cannoli, granite e tante altre leccornie che mi fanno venire voglia di partire seduta stante. 
Purtroppo ormai le ferie sono finite (da un bel pò, almeno  per quanto mi riguarda) e io posso solo cercare di ricreare un'atmosfera vacanziera siciliana!
Grazie agli ultimi pomodori ben maturi provenienti dall'orto, mi sono cimentata con una ricetta siciliana super semplice e veloce: il pesto alla trapanese.
Non me ne vogliano gli amici siciliani ma, dopo aver letto quella che credo sia la ricetta originale, ho apportato qualche lieve modifica dettata dalla mancanza di tempo e ingredienti.
In sostanza non ho sbollentato e spellato preventivamente i pomodori e ho usato il cacioricotta perchè non avevo il pecorino siciliano, oltre a frullare tutto brutalmente con il mixer invece di usare il mortaio.
Chiedo venia per questo abominio ma il sapore era comunque spaziale: una bomba di gusto, l'estate che ti esplode in bocca! Persino il grande maschio alfa ha approvato!
Ho usato questa salsa per condire la pasta ma credo che sia ottima anche su delle bruschette o come farcitura di panini. 
Provate e fatemi sapere!
 

 
 
Ingredienti (per 1 persona):
100 g pomodori maturi
10 g mandorle pelate
Una decina di foglie di basilico 
1/2 spicchio di aglio
2 cucchiai di olio evo
2 cucchiai di cacioricotta grattugiato (la ricetta originale prevede il pecorino siciliano)

Sbucciare l'aglio, tagliarlo a metà ed eliminare l'anima. Spezzettare grossolanamente le mandorle. Riunire tutti gli ingredienti nel mixer e frullare fino a ottenere una salsa omogenea ma non troppo liscia (a me è piaciuta un po' granulosa, in modo che si sentissero i pezzetti di mandorle croccanti).
Non ho volutamente aggiunto sale: non serve data la sapidità del formaggio.
Usare la salsa ottenuta per condire la pasta e assaporare subito!
Buon appetito! 




sabato 8 aprile 2017

Alien (Burger di cavolfiore e farina di ceci al curry)

Il titolo di questo post niente ha a che vedere con il film in imminente uscita, quanto piuttosto con la mia prima ecografia. Lo so che suona strana una simile affermazione ma giuro che mentre ero lì, sdraiata sul lettino, che guardavo il monitor, a un certo punto sono sicura di aver visto una testa allungata senza naso e con gli occhi oblunghi. Una cosa tipo così:


Possibile che sia stata rapita dagli alieni senza che me ne accorgessi??? Il maschio alfa non la prenderà affatto bene....
In seguito sono stata sempre più convinta di portarmi appresso un agitatissimo essere alieno che cerca di uscire dalla via sbagliata.
Al momento sono talmente gonfia che mi aspetto da un momento all'altro di fare questa fine:


Che posso dire? Speriamo che almeno non somigli a E.T.!!!

Oggi un piatto che fortunatamente non ha niente a che fare con gli alieni, anche se si tratta di una deliziosa deviazione dai classici hamburger di carne: dei burger delicatamente speziati a base di cavolfiore e farina di ceci. Vegani, nutrienti e leggeri, gluten free e non contengono alcun tipo di grasso: nè olio, nè burro, nè latte o formaggi. Nonostante ciò sono buoni davvero: persino il maschio alfa li ha apprezzati, sebbene sostenga di odiare i ceci! A buon intenditore, poche parole!



BURGER di CAVOLFIORE e FARINA di CECI al CURRY

Ingredienti (per 6-7 burger):
un piccolo cavolfiore (500-600 g)
1 patata
1 cipollotto fresco
farina di ceci (circa 6 cucchiai)
curry in polvere
sale

Per la salsa di yoghurt all'aglio:
125 g yoghurt bianco intero
1 spicchio di aglio
2 cucchiai di olio evo
sale

Sbucciare la patata e tagliarla a quadrotti. Lavare il cavolfiore e dividerlo in cimette. Cuocere insieme, al vapore, cavolfiore e patata per circa mezz'ora: devono essere entrambi morbidi. Lasciare raffreddare a temperatura ambiente, poi schiacciare  in una terrina fino a ridurre tutto in poltiglia. Aggiungere un paio di cucchiai di polvere di curry e circa 6 cucchiai di farina di ceci. Tritare grossolanamente il cipollotto e aggiungerlo all'impasto. Amalgamare tutto. Aggiustare di sale e porre tutto in frigo a rassodare per circa mezz'ora poichè l'impasto è piuttosto morbido senza riposo.
Dopo che il composto ha riposato formare 6-7 polpette schiacciate delle dimensioni di un burger (io ho usato uno stampo circolare). Porre i burger su una placca da forno rivestita di carta da forno e infornare a 200°C per 30 minuti (girare i burger a metà del tempo di cottura). Sfornare e servire caldi.  Accompagnare con  panini da hamburger e salsa di yoghurt all'aglio (preparata mescolando 1 spicchio di aglio tritato, 125 g di yoghurt bianco neutro, un paio di cucchiai di olio evo e una presa di sale. Meglio se fatta riposare in frigorifero mezz'ora).
Buon appetito!


domenica 22 maggio 2016

Droga al curry

Scrivo questo blog da quasi 6 anni: si potrebbe dire che ormai sono una veterana del foodblogging. Si potrebbe anche ipotizzare che mi sia montata un po' la testa (di sicuro c'è chi lo avrebbe fatto), che mi senta migliore, più esperta, in grado di dispensare consigli e correggere errori grossolani in cucina. Magari guardare pure qualcuno con aria di sufficienza mentre al supermercato cerca di accaparrarsi l'ultima busta di zuppa liofilizzata. No, non sono io: dopo 6 anni mi sono resa conto che ho ancora un mondo di cose da fare e da imparare per potermi definire anche solo un'appassionata di cucina e che ascoltare anche chi apparentemente potrebbe saperne di meno può comunque essere utile per imparare qualcosa di nuovo. E' con estrema umiltà e riconoscenza che oggi parlo di questa ricetta sorprendente che non è mia. Me ne parlò una collega 4-5 anni fa, quando ancora facevo l'assistente di laboratorio all'università. Una ragazza normalissima, cui piace il mangiare etnico e cucinare per sopravviere: insomma, non la classica espertona di cucina.Tra una provetta e l'altra mi parlò di questa salsa al curry che le piaceva tanto e facile facile da preparare. La ascoltai curiosa e feci tesoro delle sue parole. Nonostante il mio scetticismo per gli ingredienti, che trovavo di improbabile abbinamento, decisi di provare (d'altronde la presenza di un'abbondante dose di curry non poteva che incuriosirmi): è da allora che questa salsa è diventata uno dei miei cavalli di battaglia; un autentico must di tutti i miei ritrovi con amici, siano essi pranzi, cene, aperitivi. Giuro che ho visto chi ripuliva la ciotola con il dito, chi addirittura la leccava! Invariabilmente mi viene chiesta la ricetta e finalmente eccola qua. Provoca dipendenza, sul serio. Non provarla è un reato. Per fortuna è una droga legale!



Ingredienti:
2 cipolle dorate
1 mela (preferibilmente gialla)
1 panetto di Philadelphia da 80 g
polvere per curry
curcuma in polvere
olio evo
sale

Sbucciare la mela e le cipolle, tagliare tutto a pezzetti e mettere in un pentolino insieme a un paio di cucchiai di olio evo e un cucchiaio abbondante di curry. Far rosolare il tutto a fiamma vivace per un paio di minuti, poi aggiungere mezzo bicchiere di acqua, incoperchiare parzialmente e abbassare la fiamma al minimo appena il fondo ha ripreso il bollore. Lasciare cuocere almeno mezz'ora: mela e cipolle devono essere praticamente sfatte e il fondo di cottura abbastanza asciutto (attenzione però a non farlo attaccare al fondo del tegame. Nel caso aggiungere ancora poca acqua). Verso fine cottura aggiustare di sale, aggiungere un mezzo cucchiaino di curcuma e mescolare. Lasciare intiepidire e frullare con il pimer a immersione insieme al Philadelphia fino ad ottenere una salsa liscia e densa. Raffreddare completamente in frigo prima di servire. Si conserva un giorno al massimo. Servire insieme a cruditè di verdure e crostini, oppure può essere usata anche per condire la pasta.
Buon appetito!

N.B.1: Dopo varie prove ho constatato che la mela gialla è quella che dà il risultato più soddisfacente in termini di armoniosità di gusto e di consistenza della salsa, almeno secondo il mio gusto.
N.B.2: Non sostituire, ripeto, non sostituire il Philadelphia con altro, tipo ricotta, robiola, stracchino....il gusto finale ne è totalmente stravolto (in peggio).
N.B.3: Meglio usare il Philadelphia in panetto piuttosto che quello cremoso in scatola che dà una consistenza un po' troppo liquida alla salsa.

sabato 16 maggio 2015

Il rimpianto turco (sgombri alla brace con limone e alloro)

Durante il mio recente mini-viaggio a Istanbul c'è stata una sola cosa che davvero mi dispiace non aver provato: il panino con il pesce, lo street-food turco per eccellenza.
Attenzione però, non ha niente a che vedere con quelle orribili mappazze insapori da fast-food e lo si capiva anche senza assaggiare!
I filetti di pesce (creso fosse sgombro) venivano cotti al barbecue su una enorme griglia, salati, irrorati con abbondante succo di limone e ficcati senza tante cerimonie dentro un panino fresco. I dintorni del ponte di Galata (che collega le due parti di Istanbul divise dal Corno d'Oro) erano disseminati di rivenditori di panini con il pesce che inondavano l'aria di un profumo inebriante tanto da attirare frotte di avventori alla ricerca di un pasto veloce ed economico. Un attrazione turistica, senza dubbio, ma anche un modo semplice e gustoso per mangiare del buon pesce fresco.
Purtroppo, quando mi sono trovata a passare da lì, avevamo già mangiato e, nonostante l'aspetto superbo, proprio non ce la facevo a ingurgitare altro cibo.
Sono quindi rimasta con la curiosità di assaggiare questa pietanza tipica che, complice una bella giornata simil-estiva, mi ha portato a cucinare lo sgombro sulla brace, profumandolo con limone e alloro. Magari un giorno tornerò a Istanbul per poter assaggiare l'originale!
Tra l'altro lo sgombro è un pesce azzurro ricco di omega 3, che fanno tanto bene. E' molto saporito ed economico per cui sarebbe opportuno "abusarne", soprattutto con l'inizio della bella stagione, per rimettersi in forma senza rinunciare al gusto! Dal momento che si tratta di un pesce piuttosto grasso, la cottura sul barbecue è l'ideale: il grasso cola via in cottura e l'abbinamento con il limone è perfetto perchè contribuisce a "sgrassare" il sapore in bocca.



SGOMBRI alla BRACE con LIMONE e ALLORO

Ingredienti (per 2 persone):
2 sgombri di circa 300 g ciascuno
2 limoni bio
3 foglie di alloro
3 spicchi d'aglio
olio evo
sale, pepe nero

Eviscerare lo sgombro (o fatelo fare dal pescivendolo) e lavarlo bene sotto acqua corrente, poi asciugarlo con carta da cucina.
"Drogare" il pesce inserendo nella pancia sale, pepe nero, l'aglio a fettine, la foglia di alloro spezzettata e qualche mezza fetta di limone.
Accendere il barbecue con legna e carbone: sarà pronto quando le fiamme si saranno spente e saranno rimaste le braci ardenti.
Cuocere il pesce intero sul barbecue ben caldo (gratella a media altezza o più bassa se la brace non è abbondante) per una decina di minuti circa per lato: la pelle dovrà risultare croccante ma non bruciata (in questo modo la carne assume un leggerissimo gusto affumicato).
Servire subito con una semplice citronette preparata in anticipo emulsionando bene  il succo di un limone, olio evo (3-4 cucchiai), una foglia di alloro tritata, uno spicchio d'aglio tagliato a fettine e un pizzico di sale e pepe. Filtrare la citronette con un colino a maglie fitte prima di servire.
Buon appetito!


Con questa ricetta partecipo al contest di Cakes Amore and more


venerdì 4 luglio 2014

Independence day (Pork ribs al barbecue)

Oggi è la festa dell'indipendenza americana...e anche se non sono nè a New York, nè a Los Angeles, come si fa a non festeggiare con una porcata tipicamente statunitense come le pork ribs in salsa barbecue?
Le ho assaggiate nell'ormai mitico viaggio in Florida e, sarà che la rosticciana è il mio taglio di carne preferito, ma mi sono rimaste nel cuore così morbide, succulente, saporite, cicciose. Un piacere voluttuoso da concedersi una volta ogni tanto. Niente a che vedere con la nostra rosticciana al barbecue (che comunque adoro!): sia la preparazione che il risultato sono totalmente diversi. Ho avuto bisogno di quasi 2 anni per elaborare la mia versione (e per paura produrre una schifezza) cercando ricette e documentandomi sia in Tv che sul web fino a che non sono giunta a quella che, secondo me, è la ricetta perfetta. Ci vuole tempo per marinare, cuocere molto lentamente il trancio di costine al forno, salsarlo e finirlo sul barbecue ma il risultato veramente ne vale la pena. Le ho preparate per il mio compleanno e posso garantire che i miei ospiti (nonchè compagni di viaggio e assaggiatori ufficiali) sono rimasti soddisfattissimi: la carne si scioglieva letteralmente in bocca. Una goduria da provare almeno una volta nella vita. Fondamentale mangiare le costine con le mani, facendo colare la salsa lungo tutto il braccio. E' come per le Fonzies: se non ti lecchi le dita godi solo a metà!
Dunque buon Independence day a tutti gli americani e non e festeggiate con queste costolette e una birra gelata! Prosit!



PORK RIBS al BARBECUE

Ingreedienti (per 4 persone):
1 kg trancio di costine di maiale
Mix secco di spezie
Salsa barbecue

MIX SECCO di SPEZIE
2 cucchiai di sale
2 cucchiai di zucchero di canna
1 cucchiaino di semi di cumino
3 spicchi di aglio tritati
1 cucchiaino di pepe nero
1 cucchiaio di mix in polvere di peperoncino, paprika, aglio secco (per me un mix piccante proveniente dal Messico!)

Mescolare tutti gli ingredienti sopra citati in un barattolo e usare il composto per massaggiare bene il costolato: deve risultare unifomemente ricoperto. Avvolgere la carne nella pellicola per alimenti e lasciare marinare in frigorifero per una notte. Se il composto per la marinatura dovesse avanzare, può essere conservato in un barattolo chiuso.
Dopo la marinatura scaldare il forno a 120°C, poggiare la carne (senza pellicola!) in una teglia e coprire con alluminio in modo tale che i succhi della carne non evaporino. Infornare per almeno 3 ore. Girare la carne a metà cottura e continuare la cottura sempre coperta. E' importante che la carne cuocia a bassissima temperatura perchè diventa talmente tenera da staccarsi dall'osso al minimo contatto.
Preparare il barbecue e, prima di grigliare la carne, spalmarla abbondantemente con la salsa barbecue (ricetta di seguito). Grigliare la carne per una decina di minuti per lato: si deve formare una crosta croccantina appena bruciacchiata. Tagliare le costoline e servire la carne accompagnandola con fette di cipolla e peperone cotti anch'essi sul barbecue e, per chi vuole esagerare, con la salsa barbecue avanzata!
Buon appetito!!!

SALSA BBQ
Ingredienti:
2 scalogni
olio evo 1 cucchiaio
1 tazzina aceto balsamico
1 tazzina brandy
1 cucchiaio miele
2 cucchiai ketchup
1 cucchiaio zucchero di canna
1 cucchiaino sale
2 cucchiai acqua
timo secco
pepe nero

Tritare gli scalogni sbucciati e soffriggerli nell'olio caldo con un pizzico di timo secco fino a che non sono morbidi (attenzione a non bruciarli). Versare l'aceto e lasciare ritirare il fondo per 5 minuti, poi togliere dal fuoco e aggiungere il ketchup, il miele, l'acqua e il brandy, lo zucchero, il sale. Rimettere sul fuoco e lascaire sobbollire a fiamma bassa per circa 15 minuti o comunque fino a che non si addensa. Lasciarla raffreddare e poi spalmarla sulla carne (può essere preparata in anticipo, anche il giorno prima). Le dosi possono ovviamente essere raddoppiate per maggiori quantitativi di carne. Si conserva in frigo chiusa per una settimana.


mercoledì 25 giugno 2014

Fine dei Mondiali (Hummus di lenticchie speziato)

E l'Italcalcio è finito fuori dai Mondiali 2014. Meglio per me che, per tollerarne la visione, mi rimpinzavo di porcherie d'ogni genere. Almeno la smetterò di ingozzarmi di patatine e popcorn! C'è da dire che la fame l'ha fatta da padrona in questa ultima partita: quella di Suarez, che si è sentito in vena di assaggiare Chiellini (confesso che quando ho capito cosa era successo ho riso come una matta per l'assurdità della situazione) e quella che invece è mancata totalmente alla compagine italiana. Perchè anche se di calcio mi vanto di non capire un'acca, mi reputo pur sempre un'atleta, abituata a match e gare, e quello che balzava immediatamente agli occhi era la mancanza di grinta, la voglia di fare, la "fame" di vincere in barba alle difficoltà. Non ho bisogno di capire tecnica e tattica, di incolpare arbitri, avversari molesti, condizioni meteo avverse per dire che senza volontà si fa ben poco, anche se ci si sente dei fenomeni (a parole). Perciò trovo giusto che la squadra italiana sia stata eliminata. Tutto questo potrà sembrare poco patriottico ma sarebbe davvero giusto andare avanti in un campionato o in qualunque altro campo senza meriti? Resta l'amarezza di non poter tifare il proprio paese, la pochezza dei nostri calciatori e le immancabili polemiche di cui ho già piene le tasche dopo nemmeno 24 ore. Con questo post concludo le mie disquisizioni calcistiche sperando che il tennis di Wimbledon, da un lato, e l'Italvoley, dall'altro, offrano spettacoli più edificanti.
Poco patriottico è anche il piatto di oggi: una deliziosa cremina da gustare davanti alla TV per coloro che continueranno a seguire assiduamente le partite. Ha superato alla grande la prova "maschio alfa" perciò considero la salsa promossa a pieni voti e la consiglio a tutti i campioni che hanno fame!!!



HUMMUS di LENTICCHIE SPEZIATO

Ingredienti:
350 g lenticchie lessate
il succo di 1/2 limone
zenzero fresco
1 spicchio di aglio piccolo
1 cucchiaino semi di sesamo
1 cucchiaino semi di cumino
1 cucchiaino semi di coriandolo
curcuma
olio evo
sale

Sgocciolare molto bene le lenticchie: è importante se non si vuole che la salsa sia troppo liquida. In un mortaio pestare i semi di cumino, di coriandolo e di sesamo. Porre in una ciotola le lenticchie, il succo di limone, lo spicchio d'aglio sbucciato e privato dell'anima,  un piccolo pezzo di zenzero sbucciato, mezzo cucchiaino di curcuma, Aggiungere anche i semi pestati, una presa di sale e un cucchiaio di olio evo e frullare con il pimer a immersione fino a ottenere una crema omogenea. Servire cosparso di semi di sesamo e accompagnare con piccoli cracker.
Buon appetito!


domenica 20 ottobre 2013

Baba ganoush

La prima volta che l'ho sentito nominare da un amico siriano ho pensato che mi stesse prendendo per i fondelli: baba ganoush....e che roba è? Un nuovo tipo di babà napoletano? Una divinità indiana? Una parolaccia in milanese? Se lo si pronuncia più volte di fila diventa quasi uno scioglilingua: baba ganoush, baba ganoush, baba ganoush!
Poi la spiegazione: il babaganoush è simile all'hummus, solo che al posto dei ceci si usano le melanzane. Quindi una salsa di melanzane, fresca e speziata....mmm....buona! L'idea mi solleticava parecchio solo che non avevo la ricetta e improvvisare su quello che ho scoperto essere un classico della cucina medio-orientale non mi sembrava proprio il caso. Poi ho di nuovo poggiato gli occhi sul solito libro di cucina moresca (lo stesso delle ali di pollo al tahine), l'ho sfogliato ed eccola lì!
Mi è piaciuta talmente tanto che per tutta l'estate mi sono ingozzata di questa delizia spalmata sul pane o semplicemente gustata a cucchiaiate (c'è chi lo fa con la nutella ma io sono un po' anticonformista) come contorno.
Ovviamente le melanzane rientrano tra i tabù alimentari del maschio alfa, che si è tenuto a debita distanza da quella poltiglia color tortora. Ammetto che l'aspetto in sè non sia dei più invitanti ma basta ingentilire questa crema con una dadolata di pomodori maturi (con i quali si abbina a meraviglia) per avere un piatto gradevole da poter servire durante apericene o buffet.
Come al solito, provare per credere ma secondo me è da leccarsi i baffi!


BABA GANOUSH

Ingredienti:
1 grossa melanzana (500-600 g)
succo di 1 limone
2 cucchiai di tahine
1 spicchio d'aglio
olio evo
sale, pepe nero
1 pomodoro maturo (facoltativo)

Bucherellare la melanzana con i rebbi di una forchetta (per evitare che scoppi), avvolgerla nella carta stagnola e infornarla a 220°C per circa un'ora, fino a che non saranno tenere all'interno. Quando saranno abbastanza fredde da essere maneggiate senza ustionarsi, tagliare via il picciolo e sbucciarle, recuperando anche la polpa che resta eventualmente attaccata alla buccia con l'aiuto di un coltello.
In un mortaio pestare lo spicchio d'aglio insieme a una presa di sale fino a ridurlo in una pasta, aggiungerlo alla polpa di melanzana insieme al succo di limone, il tahine, 3-4 cucchiai di olio e un poco di pepe nero. Spappolare e lavorare tutto con una forchetta fino a ottenere una crema densa  ma non del tutto liscia. Aggiustare eventualmente di sale e pepe. Servire cosparso con il pomodoro a dadini e accompagnare con fettine di pane preferibilmente tostato.
Buon appetito!

domenica 24 giugno 2012

Primi giorni d'estate

Ci siamo. Dopo una primavera incerta e tanta pioggia finalmente è arrivata l'estate, la mia stagione preferita, e io sono felice! Non mi spaventa il caldo asfissiante che la sta accompagnando e nemmeno l'eccessiva sudorazione. Quello che veramente mi disturba è il fatto che non posso goderne come vorrei dato che me ne devo stare rinchiusa tra 4 mura (senza aria condizionata) a lavorare. Questo è veramente fastidioso: poter solo guardare attraverso una vetrata il cielo azzurro e un meraviglioso sole e sudare comunque come se fossi nella jungla, senza nemmeno la possibilità di un tuffo in mare o almeno in piscina! Mondo crudele!
Con il caldo, si sa, l'appetito diminuisce naturalmente e c'è bisogno di cibi freschi e tanta verdura per reintegrare acqua e sali minerali. Per questo motivo la guacamole (o il guacamole?! Boh!) qui è stato eletto a gran voce piatto ufficiale dell'estate 2012!
Stranamente a me l'avocado non è mai piaciuto molto. Mi era capitato di assaggiarlo varie volte ma non mi aveva mai convinto molto: lo trovavo stucchevole e troppo pastoso. Poi, per il mio compleanno, mi sono fatta portare al ristorante messicano (la mia passione per la cucina etnica è ormai nota a tutti) dove ho scoperto questa salsa vellutata meravigliosa che mi ha stregato e che, ovviamente, dovevo provare a riprodurre al più presto. Anche se non credo ai segni del destino ammetto che il tempismo di Cinzia nel pubblicare la sua ricetta della guacamole è stato fatale. E così non solo ho provato, ma ho replicato e replicato e replicato: troppo buona! Tra l'altro sta diventando un piacevole rituale per seguire le vicende della nazionale di calcio al campionato europeo. Se Fantozzi si preparava con frittatona di cipolle, birra ghiacciata e rutto libero, io e il maschio alfa ci "accontentiamo" di guacamole, tortillas e birra fresca (soprassediamo sulla questione "rutto libero" che qui non siamo certo degli esempi di bon ton). Visto che  me il calcio proprio non piace almeno ho qualcosa che me lo rende più sopportabile!

Guacamole


GUACAMOLE

Ingredienti:
1 avocado maturo
2 lime
1 cipollina fresca dolce (io di Tropea)
1 peperoncino lungo dolce (o un pezzo di peperone)
peperoncino secco in polvere (facoltativo)
pomodorini
sale

Sbucciare l'avocado, eliminare il nocciolo e tagliarlo a pezzi. In un mixer frullare insieme l'avocado, il succo dei due lime, la cipollina tagliata in quarti, il peperoncino, una presa di sale  e un pizzico di peperoncino in polvere (io ne metto veramente poco, giusto per dargli un po'di brio senza essere piccante) fino ad ottenere una crema abbastanza liscia. Versare la salsa ottenuta nel recipiente di portata e conservare in frigo fino al momento di servire. Guarnire con una dadolata di pomodorini e accompagnare con tortillas di mais non salate.
Buon appetito!




Con questa ricetta partecipo al contest di L'officina del cibo


Con questa ricetta partecipo al contest di Lucia

sabato 28 aprile 2012

La dicotomia mente-corpo

Ho un sacco di tempo libero e questo mi costringe a pensare. Il mio ginocchio ha messo in chiara luce ciò che il mio cervello si rifiuta di ammettere: sto invecchiando, male perdipiù. Non che da ragazzina sia stata Wonder Woman: sarei curiosa di sapere quanti possono vantare attacchi acuti di sciatica a 15 anni, solo che con il tempo i miei acciacchi non possono che peggiorare, soprattutto se mi ostino a praticare assiduamente un qualunque tipo di attività fisica. Non mi spaventano le rughe, le responsabilità o i capelli bianchi (per ora ne ho solo uno e lo nascondo bene nella mia folta criniera da leonessa!); è solo che mi sento ancora come quando avevo 15 anni, con la stessa voglia di ridere e fare casino. Non mi sembra di aver fatto grossi progressi da allora! So che dovrei crescere (anche se non in altezza. In quel frangente ormai ci ho rinunciato), essere più seria e compita ma proprio non ce la faccio: mi viene ancora da ridere quando mi chiamano dottoressa e mi infurio se mi chiamano signora, continuo ad esibire capelli troppo lunghi e gonne troppo corte, mi piacciono i cartoni animati e il rosa continua ad essere il mio colore preferito, spesso anche nell'abbigliamento. Se fra una ventina d'anni continuerò ad andare in giro in rosa e infiocchettata come un uovo di Pasqua spero che nessuno chiami la neuro!
Visto che la mia mente si sente ancora una pischella, mi sono preparata un piatto bello sporcaccione, pieno di maionese che delizia il palato e scende giù giù fino alle mie cosce da non-più-pischella. Una deliziosa insalata di pollo che nessuno può rifiutare, bambini e teenager schizzinosi compresi!

Insalata di pollo


INSALATA di POLLO

Ingredienti (per 3-4 persone):
2 cosce di pollo con sovracosce
1 cipollotto fresco
20 g pinoli
2 coste di sedano
80 g prosciutto cotto in una sola fetta
1 grossa patata
alcune foglie di insalata (per me gentile)
70 g maionese
15 g senape in crema
vino bianco secco
olio evo

Sbucciare la patata e taglirla a dadini di circa 1 cm di lato. Spellare le cosce di pollo e cuocerle insieme alle patate al vapore almeno 40  minuti: devono essere ben cotte anche vicino all'osso. In alternativa il pollo può essere lessato in acqua bollente ma la carne in questo modo resta meno compatta e rilascia più liquidi. Scarnificare le cosce e le sovracosce e tagliare la carne ottenuta a bocconcini. Affettare sottilmente il cipollotto. Tagliare il prosciutto cotto e il sedano a dadini. Spezzettare a mano le foglie di insalata. Tostare i pinoli per alcuni minuti in una padellina antiaderente calda. Dopo aver fatto raffreddare il pollo e le patate riunire tutti gli ingredienti preparati in una ciotola.
Preparare il condimento mescolando a parte la maionese, la senape, 2 cucchiai di vino bianco e dell'olio evo in quantità tale da rendere più fluido il tutto (a me ne saranno occorsi una decina di cucchiai a occhio e croce). Condire l'insalata con la salsa preparata. Lasciare freddare in frigo una mezz'ora prima di servire.
Buon appetito!

N.B.
- In questo tipo di insalata ci sarebbe stato bene anche del groviera a dadini, del mais, dei funghetti freschi, solo che io non avevo a disposizione nessuno dei 3 ingredienti!
- Non salare assolutamente! Il condimento a base di maionese e senape è sufficientemente saporito per poter ovviare all'utilizzo del sale.
- E' un piatto versatile: si possono usare anche altri tagli del pollo, come ad esempio il petto (io avevo le cosce e quelle ho usato) o addirittura avanzi di pollo lesso: si tratta quindi anche di un'ottimo piatto di riciclo.



Con questa ricetta partecipo al contest "Insalatando" di Photo and food



Dato che sono una habituè dei pasti take-away ma rigorosamente homemade partecipo anche al contest di Pensieri e pasticci, in collaborazione con Enjoy,  per la sezione ricette fredde



e al contest InsalaTIAMO di Puffin in cucina e non solo


Con questa ricetta partecipo al contest di Una pasticciona in cucina




martedì 24 aprile 2012

Infortunio sportivo

L'anno scorso in questo periodo ero reduce da uno dei periodi più isterici che abbia mai avuto: fare da badante a un bambinone di 32 anni con un tendine di achille rotto non è esattamente rilassante. Oggi posso affermare con un certo orgoglio di trovarmi più o meno nella stessa situazione del bambinone...
Mercoledì sera, partita di campionato UISP, categoria misto. Dopo 1 ora e mezzo di viaggio io e la mia squadra siamo giunti in quel di Montaione per il match. Alla terza palla del primo set un omaccione della squadra avversaria schiaccia nella mia direzione. "Tsè, questo tizio non penserà mica di fare punto su di me?" penso. Con un'agile mossa da gatto mi piego in accosciata sul ginocchio sinistro per difendere e... CROC! Croc? Oddio...possibile che fosse proprio il mio ginocchio? Nel frattempo la palla è caduta a terra regalando il punto agli avversari. Mi rialzo da terra un po' irritata per non essere riuscita a difendere: ok, fa un po' male sul momento ma se riesco a stare in piedi e a muovere la gamba non deve essere tanto grave. Continuo a giocare e, senza grossi sforzi, vinciamo 3 a 0, per fortuna. Quel dolorino sordo dietro al ginocchio però non se ne va. Torno a casa un po' zoppicante, con la speranza di svegliarmi la mattina successiva in piena forma. Col cavolo! Il mattino dopo come provo a stendere la gamba inizio ad avere strepitosi attacchi di nausea dal dolore, sudori freddi e una luce abbagliante inizia a lampeggiarmi davanti agli occhi. Forse il mio ginocchio ha qualcosa che non va...
Parte il toto-infortunio: collaterale? crociato? menisco? tutto quanto contemporaneamente? e io inizio ad essere un po' spaventata dalle possibilità, anche perchè il dolore non accenna a diminuire e io sono costretta a muovermi per casa saltellando come un canguro con la gamba sinistra piegata a 90°. E' vero che si tratta di un ottimo esercizio di potenziamento muscolare, però ne farei volentieri a meno. Dopo una giornata trascorsa in un disorganizzatissimo pronto soccorso, dopo vari maneggiamenti da parte di molteplici medici (radiologo, medici generici, ortopedico) durante i quali ho visto le stelle, le galassie e tutti i santi, la diagnosi: nessuna frattura, legamenti saldi, probabile stiramento o lesione del menisco. Tiro un sospiro di sollievo: è l'infortunio meno grave che poteva capitarmi. Mi sono fatta prestare le stampelle dalla solita amica (di nuovo....prometto di pagare il noleggio con una torta!), anche se per la maggior parte degli ultimi 4 giorni me ne sono stata seduta, sdraiata, accasciata su qualunque superficie in casa che mi consentisse di tenere la gamba piegata e mi sono drogata con antidolorifici talmente potenti che mi fanno dormire un sacco.
Vediamo i lati positivi: adesso è il mio turno di essere accudita dal maschio alfa e dichiaro tutta l'intenzione di approfittarmene brutalmente! :-)
Tutto questo che c'entra con la ricetta di oggi? Assolutamente niente! Era tanto per far capire il contesto e per spiegare che, essendo parzialmente non deambulante, non mi sto applicando molto alla cucina e che tutto ciò che preparo deve essere veloce ma molto godurioso: devo gratificarmi per non cadere in depressione!
Visto che il rosa è il mio colore preferito la vista di un bel trancio di salmone non può che mettermi di buon umore, se poi è accompagnato da una salsina saporita ma delicata a base di finocchio (abbinamento che le mie papille gustative trovano perfetto), allora il gioco è fatto!

Salmone con salsa di finocchio


SALMONE con SALSA di FINOCCHIO

Ingredienti (per 2 persone):
2 tranci di salmone alti circa 2 cm
1 finocchio
2 spicchi aglio
150 ml panna fresca
olio evo
sale, pepe nero

Sbucciare e schiacciare i 2 spicchi di aglio e farli soffriggere un paio di minuti in 2 cucchiai di olio evo. fare attenzione: non devono assolutamente bruciare. Tagliare il finocchio prima a spicchi, poi a fettine sottili e spadellarlo insieme agli spicchi d'aglio: se il fondo di cottura è troppo asciutto aggiungere poca acqua e far stufare almeno 5 minuti a fiamma vivace. Salare, pepare leggermente, aggiungere la panna e abbassare il fuoco. Far ridurre e addensare leggermente il fondo di cottura (occorrono altri 5-10 minuti di cottura). Nel frattempo cuocere le fette di salmone al vapore per circa 15 minuti.
Frullare il finocchio, quando è diventato morbido, col suo fondo di cottura, compresi gli spicchi di aglio e servire la salsa ottenuta come accompagnamento del salmone caldo, appena cotto. Guarnire eventualmente con le foglioline verdi del finocchio.
Buon appetito!

N.B.
1) Non far raffreddare il salmone cotto al vapore: diventa secco e stopposo.
2) Se l'aglio non piace può essere eliminato dopo il soffritto iniziale o a fine cottura dei finocchi. A me piace e quindi non lo elimino nemmeno alla fine e lo frullo insieme al finocchio: secondo me dà gusto.
3) Esiste la variante light da preparare con il latte al posto della panna ma, onestamente, non c'è paragone a livello di gusto. E poi il salmone cotto senza grassi aggiunti è già di per sè light!


Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Le padelle fan fracasso



e al simpatico contest "Secondi a nessuno" di Mani amore e fantasia


giovedì 12 aprile 2012

Debacle

Capita a tutti di fare il passo più lungo della gamba. Stavolta è stato il mio turno. Dopo un periodo particolarmente fortunato (in cucina), nello scorso weekend ho inanellato una sconfortante serie di debacle culinarie.
La più tragica, sabato sera, quando ho voluto organizzare una cena tra amici. Niente di formale, né di elaborato: una sorta di apericena seduta casalinga. Dato che una delle invitate era appena tornata da un viaggio a New York, e viste le continue insistenze di un altro amico (lo stesso della torta di noci) ho deciso di tentare di fare i bagel. La ricetta l'ho presa pari pari da un libro che mi è stato regalato, ma non avendo la planetaria ho dovuto impastare tutto a mano. Mi avevano avvertito che avrei dovuto usare olio di gomito, ma non immaginavo così tanto: una faticaccia incredibile! E mentre io mi aggiravo per la cucina, madida di sudore, tra una pentola di acqua in ebollizione e il forno acceso, il maschio alfa mi ha chiesto di accendere il riscaldamenteo perché aveva freddo!!! Avrei dovuto far impastare lui...
Comunque, dopo aver ferocemente impastato per una buona mezz'ora e aver fatto lievitare in forno tiepido per un paio d'ore, mi sembrava che la consistenza non fosse quella giusta, troppo dura. Ho iniziato a sagomare le ciambelline e l'operazione si è rivelata praticamente impossibile: la pasta era dura, poco umida e molto elastica...sembrava chewing gum! Sconsolata ho pensato: "Speriamo che non vengano fuori dei taralli giganti". Al momento di infornare sono riuscita a sagomare delle semi-ciambelle e il mio secondo pensiero è stato "Speriamo che siano almeno dei taralli giganti!"
Dopo 40 minuti di cottura ho sfornato queste "cose" abbrustolite, niente affatto soffici (anzi, potevano essere usati come armi contundenti) dall'aspetto tutt'altro che invitante: tutto sembravano tranne che dei bagel. Magari fossero stati dei taralli giganti! Fortunatamente ho degli amici fantastici che hanno trangugiato tutto senza lamentarsi, anzi! Riproverò con una ricetta diversa, per ora mi accontento di non aver avvelenato nessuno!
Quando mi sono resa contodella mancata riuscita dei bagel mi sono adoperata per preparare qualcosa di facile, veloce e commestibile e visto che avevo appena lessato dei ceci ho pensato di ripiegare su un delizioso hummus. Conoscevo già questa crema densa e saporita ma per la sua preparazione ero sempre andata un po' a caso. Stavolta ho seguito la ricetta presa dal libro "La citta che profuma di coriandolo e cannella", che fa venire voglia di andare a Damasco ad assaggiare un sacco di prelibatezze medio-orientali e di ascoltare le storie di tutti giorni a cui sono legate.
Almeno l'hummus mi è venuto bene ed è stato molto gradito!

Hummus


HUMMUS

Ingredienti:
250 g ceci secchi
2 cucchiai tahine
1 limone
3 spicchi aglio fresco
5 semi secchi di coriandolo
olio evo
prezzemolo fresco
semi di cumino
paprika
sale

Tenere i ceci a bagno in acqua per circa 12 ore, metterli in una pentola capiente con abbondante acqua fredda e far prendere il bollore, poi abbassare il fuoco al minimo e lasciare lessare per un paio d'ore circa (devono risultare teneri). Una volta cotti lasciare raffrreddare.
In un mortaio pestare un cucchiao raso di semi di cumino, i semi di coriandolo, gli spicchi d'aglio spezzettati (ho usato l'aglio fresco, che ha un sapore più delicato e ora è facilmente reperibile, ma va benissimo anche il solito aglio secco) e una generosa presa di sale, fino a ottenere una salsa densa. Frullare i ceci lessati e scolati con il succo del limone, un paio di cucchiai di olio evo, 2 cucchiai rasi di tahine e la salsa preparata: si deve ottenere una crema densa e non troppo liscia. Se la consistenza dovesse risultare troppo soda aggiungere anche qualche cucchaio di acqua di cottura dei ceci (io non ne ho avuto bisogno) e frullare ancora. Servire in una ciotola guarnito con paprika e prezzemolo tritato, accompagnato con crostini di pane tostato.
Buon appetito!

Con questa ricetta partecipo al contest di Rosy sulle ricette straniere

domenica 4 dicembre 2011

Lo famo strano?

Lo ammetto. Questa volta forse ho esagerato. Mi succede così, all'improvviso: sono a lavoro, sto camminando e bam! Arriva l'idea. A volte geniale (secondo il mio modestissimo parere), a volte una ciofeca. Stavolta mi sa che è un pò strana: vuoi vedere che i miasmi di laboratorio hanno fatto effetto sul mio già disturbato cervellino???
Quando al maschio alfa ho proposto una pasta condita con una crema a base di aglio cotto mi ha guardato timoroso come a dire: "Io mi fido di te e mangerò (quasi) qualunque cosa tu mi proponga, ma sei sicura di non essere completamente pazza?"
Ho ignorato i suoi sguardi impauriti, memore del fatto che a lui l'aglio piace, eccome (a Praga per ben 3 giorni ha emanato effluvi agliati dopo aver mangiato la zuppa all'aglio!).
Nonostante tutto stavolta è rimasto scettico fino in fondo, pur avendo comunque adempiuto al suo dovere di fidanzato devoto: ho impiattato, ha mangiato alcune forchettate, ha approvato con piglio da gran gastronomo decretando che lo speck croccante era fantastico, poi si è mangiato mezzo pollo preso dal pollaiolo del mercato... De gustibus!
Per quanto mi riguarda posso solo dire che mi è piaciuto un sacco questo primo piatto. Il sapore dell'aglio non è eccessivo, nè persistente e posso garantire che non è affatto indigesto: ho usato la salsa avanzata per condire la pasta che ho mangiato prima di andare ad allenarmi e non ho avuto nessun tipo di problema nonostante il mio stomaco sia piuttosto delicato. Inoltre è un condimento utilissimo per tenere alla larga i vampiri che in questo periodo stanno spopolando!!!

Penne con crema all'aglio e speck croccante


PENNE con CREMA all'AGLIO e SPECK CROCCANTE

Ingredienti (per 2 persone):
160 g penne Benedetto Cavalieri
2 capi d'aglio rosso
100 g ricotta vaccina
1 cucchiaino miele
4 fette sottili speck
latte
aceto balsamico
noce moscata
sale

Sbucciare gli spicchi d'aglio e creare un cartoccino con la carta da forno in cui adagiarli insieme a una tazzina di latte, un pizzico di sale e una macinata di pepe nero. Chiudere il cartoccio e cuocere in forno a 180° C per circa un'ora (abbondante). Controllare la cottura degli spicchi d'aglio che devono essere talmente morbidi da spappolarsi: se non sono cotti rimetterli in forno!
Schiacciare gli spicchi di aglio cotti e mescolarli in una terrina con la ricotta, il miele, un pizzico di noce moscata e un cucchiaio di aceto balsamico, fino a formare una crema omogenea. Salare leggermente e aggiungere eventualmente qualche cucchiaio di latte se la crema dovesse risultare troppo soda (dovrà essere usata per condire la pasta).
Tagliare lo speck a striscioline sottili e farlo tostare in una padellina antiaderente ben calda fino a che non diventa croccante.
Cuocere le penne Benedetto Cavalieri in abbondante acqua bollente salata, scolarle e condirle immediatamente con la crema all'aglio. Terminare il piatto cospargendo con lo speck croccante e qualche goccia di aceto balsamico.
Buon appetito!

Con questa ricetta partecipo al contest di Atmosfera Italiana "Pasta solo pasta"

domenica 11 settembre 2011

Non chiamatela insalata russa...

... Perchè non lo è!
E' forse un cocktail di gamberetti? Neanche per sogno.
E allora che cosa è? Boh!. Magari una via di mezzo tra le due cose. Ma è fatta con lo yoghurt. Insomma non c'entra niente.
In ogni caso si tratta di un ottimo modo di iniziare il pranzo e di un ottimo modo per far mangiare un pò di verdurine all'uomo di casa, notoriamente reticente all'assunzione di vegetali. Lo yoghurt rende la salsa delicata e si accosta perfettamente alla dolcezza dei gamberetti. E' fresca, colorata e sfiziosa: so di ripetermi ma d'estate, per me, queste sono caratteristiche fondamentali in cucina. Se poi si aggiunge una presentazione un po' "accattivante" allora ci si troverà nella situazione di dover difendere a colpi di forchettate la propria porzione. Ma io sono una lottatrice e il cibo per me è sacro: nessuno può portarmelo via impunemente!

Insalata di gamberetti e verdurine allo yoghurt


INSALATA di GAMBERETTI e VERDURINE allo YOGHURT


Ingredienti (per circa 4 persone):
400 g gamberetti sgusciati surgelati
1 carota
1 costola sedano
2 manciate piselli surgelati
60 g mais
125 ml yoghurt bianco magro
2 cucchiai maionese
1 cucchiaino senape
4 foglie radicchio rosso
erba cipollina fresca
sale, pepe nero

Lessare per circa 10 minuti in acqua bollente salata i gamberetti e i piselli ancora surgelati, poi scolarli e farli raffreddare.
Lavare il sedano e il radicchio e raschiare la carota. Tagliare a dadini piccoli la carota e il sedano.
In una ciotola mescolare lo yoghurt con la maionese, la senape, una presa di sale, pepe e erba cipollina tritata a piacere (a me piace bella abbondante che da tanto sapore) fino a ottenere una salsa omogenea.
Aggiungere il sedano, la carota, il mais sgocciolato e infine i gamberetti e i piselli e mescolare il tutto. Lasciare raffreddare una mezz'ora in frigo poi servire usando le foglie di radicchio come ciotoline e qualche filo di erba cipollina come guarnizione.
Buon appetito!

Insalata di gamberetti e verdurine allo yoghurt

Con questa ricetta partecipo al contest di Silvi's kitchen dal titolo "Yogurtando"


E anche al contest di Vaniglia, zenzero e cannella


Con questa ricetta partecipo anche al contest della Cuochina sopraffina

venerdì 29 ottobre 2010

Ambrogio!


“… Avrei un leggero languorino…”
Chi non conosce la celeberrima pubblicità? Ma il punto è: chi, pur non avendo fame, non ha mai avuto voglia di qualcosa di sfizioso, grasso e non strettamente necessario per la sopravvivenza? Io credo sia successo a tutti!
Ecco, lo scorso sabato sera è stato uno di quei giorni sempre di corsa, con il risultato che il pranzo ce lo siamo rimediato dal solito pollaiolo del mercato. Dato che il pollo, con annesse patatine e polentine fritte, è risultato piuttosto indigesto, arrivata l’ora della cena non avevo granché fame, così ho preparato un antipastino sfizioso che potesse comunque sfamare la mia dolce metà!
Questa è una ricetta che solitamente preparo per le feste o per le grandi occasioni perché fa molto chic, sebbene sia una preparazione di una facilità estrema (non a caso è stata una delle prime cose che ho cucinato in vita mia… anni e anni fa!) e soprattutto perché l’apporto calorico è notevole! Però, ogni tanto, coccolarsi con qualcosa di estremamente succulento fa proprio bene!
Ecco qua la mia ricetta per i gamberetti in salsa rosa:

GAMBERETTI IN SALSA ROSA 

Ingredienti (per 2-3 persone):
· 250 g di gamberetti (o code di gambero) sgusciati surgelati
· 150 g di maionese (se siete brave preparatela voi!)
·    50 ml di panna fresca
·    2 cucchiai di brandy
·    Tabasco
·   doppio concentrato di pomodoro
·    Erba cipollina (facoltativa)

Fate bollire i gamberetti ancora surgelati in abbondante acqua salata per 3-4 minuti dalla ripresa del bollore, poi scolateli e fateli raffreddare a temperatura ambiente.
Nel frattempo preparate la salsa rosa: montare la panna con le fruste elettriche fino ad una consistenza abbastanza soda, poi aggiungere la maionese, il brandy, una generosa spruzzata di tabasco e circa 2 cucchiai di concentrato di pomodoro (in realtà io vado un po’ a occhio fino a che la salsa non diventa della tonalità di rosa che piace a me!!!); poi mescolate tutto fino a ottenere una salsa rosa omogenea. Trovo che la panna sia di fondamentale importanza per ingentilire la salsa: troppa maionese coprirebbe completamente il gusto dei gamberetti e risulterebbe stucchevole.
A questo punto aggiungete i gamberetti alla salsa e, se vi piace, qualche filo di erba cipollina sminuzzata. Ponete in frigo per almeno 20 minuti e poi impiattate.


Gamberetti in salsa rosa


Come si può vedere dalla foto io ho usato delle coppette da gelato e ho guarnito con pomodorini e erba cipollina, ma è molto carino anche adagiare alcune cucchiaiate di gamberetti su una foglia di insalata. La triste realtà è che mentre io ero tutta intenta a decorare la coppetta per la foto, dietro le mie spalle la dolce metà si era impadronita della ciotola coi restanti gamberetti e li stava trangugiando con un cucchiaio da minestra! Questo si che è bon ton!
Alla prossima e buon appetito!

mercoledì 22 settembre 2010

Maltempo mattutino


La scorsa domenica era una giornata di settembre uggiosa: pioggia, nuvole e niente di interessante al cinema. Così, dato che non avevo di meglio da fare, ho deciso di dedicarmi a qualcosa per cui occorre tempo e pazienza: il pesto!
Per l’appunto questa estate mia mamma mi ha regalato un bel mortaio in marmo che non avevo ancora provato….era giunto il momento di sperimentare!
Ho aperto il frigo e ho visto un mazzetto di rucola di campo che stazionava lì già da qualche giorno: dato che le foglie non erano più croccantissime ho deciso di farci un pesto.
Ho lavato bene la rucola e l’ho asciugata, poi ho tolto i gambi più duri e grossi e ho spezzettato a mano le foglie nel mortaio; ho aggiunto uno spicchio di aglio tagliato a tocchetti e del peperoncino fresco appena colto (evviva l’orto di mio suocero!). All’aglio ho tolto l’anima dato che a crudo è abbastanza indigesto e di peperoncino ne ho aggiunto meno della metà: ho avuto paura dell’eccesso di piccante!
Una volta terminata questa fase preparatoria mi sono rimboccata le maniche…..e ho iniziato a pestare energicamente col pestello aggiungendo un po’ di olio a filo (sempre extravergine di oliva). Non nascondo che è stata una faticaccia notevole per essere domenica mattina! La cosa positiva è che in ogni caso si tratta di un ottimo esercizio per tonificare le braccia (anche se la mano mi ha fatto male anche lunedì!).
Comunque, dopo circa 40 minuti di pestaggio furibondo si ottiene una bella salsina densa e profumata. Voilà!




Una volta preparato il pesto di rucola mi è sorta la domanda: “E ora che ci faccio?” ….Ottima per condire una pasta fredda, ma non avevo voglia di pasta; così ho deciso di preparare dei crostini sfiziosi con pesto di rucola (appunto) e pomodori secchi sott’olio…una goduria!



Inoltre ho usato il pesto come accompagnamento per delle semplici bistecchine di maiale. Purtroppo non avendo il barbecue mi sono arrangiata con una cottura alla griglia (anche se i risultati non sono gli stessi)….ecco perché un pesto di rucola come questo può ravvivare anche una semplice fettina!
Buon appetito!

Con questa ricetta partecipo alla simpatica raccolta di Ale, Serena e Claudia dal titolo "Che pesto ti frulla?"