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Salame pezzente

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Salame pezzente; Salsiccia pezzente
Origini
Luogo d'origineItalia (bandiera) Italia
RegioneLucania
Zona di produzionecomuni della Comunità Montana Alto Agri, in Provincia di Potenza; comuni della Montagna Materana, in Provincia di Matera.
Dettagli
Categoriasalume
RiconoscimentoP.A.T.
SettoreCarni (e frattaglie) fresche e loro preparazione

Il salame pezzente (o il pezzente), meglio conosciuto come nnoglia, o nuglia, o pezzentelle è una preparazione di carne suina tipica della regione storica della Lucania (Basilicata e, in Campania, il Cilento, dove prende il nome di "nnoglia"[1] o di "sausicchione"), della Puglia (a Gravina, dove assume il nome di pezzendédde), di altre parti della Campania (col nome di 'nnoglia o tauciano o scamuorz o pezzentelle[1]) e di alcune zone della Calabria.

Si tratta di un prodotto originariamente destinato alle esigenze dei contadini e dei ceti meno agiati in generale, dal momento che viene preparato utilizzando tagli di carne poco pregiati.

Simile o variante è uno dei salumi della regione centro meridionale, l'Abruzzo ed è l'Annoia che in dialetto locale viene chiamato "nnuje", "nuje" o "annoje".

Storicamente, ma anche fino a tempi molto recenti, il pezzente era l'ultima salsiccia preparata dalla macellazione del maiale, fatta con il grasso avanzato dalle altre. Per questa sua percentuale molto alta di grasso il pezzente non era destinato al consumo diretto ma veniva usato solo per insaporire il ragù, zuppe, e minestre (la cosiddetta minestra maritata).

Salame pezzente parzialmente affettato

Secondo la ricetta tradizionale il salame pezzente è preparato con frattaglie (soprattutto fegato, milza e polmoni) e qualche ritaglio di pancetta e altro. Il composto, insaporito con varie spezie (generalmente semi di finocchio e peperone secco in polvere, ma anche altro a seconda della zona: semi di coriandolo, aglio, vino rosso ecc.)[2] veniva poi insaccato nel budello di maiale e conservato nella "sugna" fresca o nell'olio di oliva, oppure appeso in luogo fresco ed asciutto[2].

In tempi recenti la denominazione "salame pezzente" viene anche usata per un insaccato preparato semplicemente con i tagli grassi che residuano dalla preparazione di prosciutti, soppressate e salsicce per il quale si adotta lo stesso metodo di preparazione e conservazione.

In entrambe le versioni, è un salume molto ricercato, sia come ingrediente fondamentale per piatti di verdure (viene utilizzato per la preparazione di piatti tradizionali a base di cavolo, verza, broccolo, sivone, cardo mariano ecc.), sia come ingrediente di pregio per ragù. In particolare, è l'ingrediente di carne più importante per la preparazione dello 'Ndrupp'c (lett. "intoppo", o "inciampo"), il ragù tipico della città di Potenza.

Vi sono anche modalità di cottura più pratiche e veloci, sicuramente di estrazione contadina: sotto la cenere nella carta argentata oppure infilato in un forchettone e posto sulla fiamma ardente di un caminetto. In tal caso si accompagna con del vino nero locale.

Una variante della conservazione nella sugna fresca è la conservazione sotto sugna "rossa" (sugna mescolata a peperone secco in polvere), tipica di certi comuni del potentino.

Riconoscimenti

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Basilicata e Calabria hanno inserito tale salume nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani. Inoltre, il preparato gode di una tutela di Slow food, che ha inserito, tra i suoi presìdi, il Pezzente della Montagna Materana, lavorato in maniera tradizionale e prodotto con carne proveniente da maiali allevati allo stato brado, in pascoli di montagna fra i comuni di Accettura, Aliano, Calciano, Cirigliano, Garaguso, Gorgoglione, Irsina, Oliveto Lucano, Stigliano e Tricarico della provincia di Matera. Anche in Puglia, il salame è riconosciuto a partire dal 2001 come prodotto agroalimentare tradizionale, con il nome di Pzzntel di Gravina[3]. La produzione è storica anche nella città murgiana per via della vicinanza con la Basilicata, oltre per lo storico ruolo che il territorio gravinese ha de sempre ricoperto, come cerniera tra Puglia e Lucania.

  1. ^ a b Prodotti tradizionali: Nnoglia di maiale, su Regione Campania, 13 maggio 2015. URL consultato il 15 dicembre 2015.
  2. ^ a b I. Palazzo, cap. 5.
  3. ^ Pzzntel, su patpuglia.it, Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali e Territoriali - Università degli studi di Bari Aldo Moro. URL consultato il 21 agosto 2024.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • Disciplinare sul sito della regione Basilicata, su ssabasilicata.it.
  • scheda del prodotto calabrese [collegamento interrotto], su ars-alimentaria.it.
  • Presidio Slow Food, su presidislowfood.it. URL consultato il 5 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2010).