Nuraminis
Nuraminis comune | |
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(IT) Nuraminis (SC) Nuràminis | |
Chiesa di San Pietro | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sardegna |
Provincia | Sud Sardegna |
Amministrazione | |
Sindaco | Stefano Anni (lista civica) dal 26-10-2020 |
Territorio | |
Coordinate | 39°26′32.25″N 9°00′47.71″E |
Altitudine | 91 m s.l.m. |
Superficie | 45,18 km² |
Abitanti | 2 322[1] (29-2-2024) |
Densità | 51,39 ab./km² |
Frazioni | Villagreca |
Comuni confinanti | Monastir, Samatzai, Serramanna, Serrenti, Ussana, Villasor |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 09024 |
Prefisso | 070 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 111047 |
Cod. catastale | F983 |
Targa | SU |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | (IT) nuraminesi (SC) nuraminesus |
Cartografia | |
Posizione del comune di Nuraminis nella provincia del Sud Sardegna | |
Sito istituzionale | |
Nuraminis (Nuràminis in sardo) è un comune italiano di 2 322 abitanti della provincia del Sud Sardegna.
Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]In un documento del 1341, il toponimo de Noramine calaritane diocesis risulterebbe composto con l'elemento protosardo di origine preromana nur quindi nurra, ovvero "voragine", "screpolamento del terreno", "burrone a forma di pozzo", "cumulo".
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La presenza dell'uomo nel territorio risale al periodo prenuragico e nuragico per la presenza di alcune testimonianze archeologiche. L'area fu abitata anche in epoca romana, per il ritrovamento di resti di colonne e di monete dell'epoca.
Nel medioevo appartenne al giudicato di Cagliari, nella curatoria omonima, di cui fu capoluogo. Alla caduta del giudicato (1258), dopo una breve parentesi di dominazione pisana, passa sotto il dominio aragonese. Quando nel 1519 Ludovico Bellit fu creato barone di Monastir, Nuraminis fu annesso alla baronia. Successivamente (1355) fu concessa in feudo dal re di Aragona Pietro IV il Cerimonioso a Francesco di Valguarnera; nel 1436 con l'estinzione dell'ultimo discendente, passò attraverso il dominio di varie famiglie di feudatari: i de Besora, i Bertran, i Capdevilla, i Gualbes, i Brondo ed i Bon Crespi, ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.
Nel corso del XVIII secolo Nuraminis riprese però a crescere e degni di nota furono la costituzione del monte granatico e del Consiglio comunitativo.
Nella seconda metà del XIX secolo, grazie anche alla sua salubre posizione, iniziò un periodo di prosperità, nel quale si trasferirono alcuni nuclei familiari, come nel caso della nobile famiglia Vaquer di Villasor che iniziò a risiedervi a seguito del matrimonio del nobile cavaliere don Francesco Vaquer con donna Maria Efisia sorella dell'arcivescovo Serci Serra. I nobili Vaquer, di origine aragonese, integrarono in Nuraminis la loro già cospicua proprietà terriera di Villasor con l'acquisto di un importante fondo a frutteto (Sa Tanca Vaquer) dopo aver dato al Campidano e alla Sardegna personaggi illustri, distintisi massimamente durante il Risorgimento, contribuendo così all'Unità d'Italia.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone del comune di Nuraminis sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 17 aprile 1990.[3]
Lo stemma, conformemente a quanto deliberato dal consiglio comunale del 10 dicembre 1987, si ispira ad un frammento marmoreo di epoca bizantina inserito, come materiale di recupero, nella facciata della chiesa parrocchiale di Nuraminis.[4] Su tale frammento della seconda metà del X secolo sono visibili due uccelli, individuabili come corvi, uno di fronte all'altro, quello di sinistra con una foglia nel becco, con al centro una croce greca patente.[5][6]
Il gonfalone è un drappo partito di giallo e di verde.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]Tra gli edifici di particolare valore storico-architettonico: la chiesa parrocchiale di San Pietro, di origine gotico-aragonese, rimodernata nel Settecento.
Siti archeologici
[modifica | modifica wikitesto]Degni di nota sono anche i siti nuragici presenti sul territorio comunale, tra cui occorre menzionare la stazione nuragica di Santa Maria, sita a valle del rilievo calcareo de “Sa Kòrona” difesa da quattro nuraghi che la attorniano.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[7]
Lingue e dialetti
[modifica | modifica wikitesto]La variante di sardo parlata a Nuraminis è il campidanese occidentale.
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Strade
[modifica | modifica wikitesto]Nuraminis è raggiunta dalla principale strada sarda, la Strada Statale 131 Carlo Felice, che si sviluppa ad ovest dell'abitato. Altri collegamenti coi comuni limitrofi sono possibili tramite le strade provinciali 33 e 54 bis.
Ferrovie
[modifica | modifica wikitesto]Nuraminis è servita dalla stazione di Serramanna-Nuraminis, situata nel vicino comune di Serramanna lungo la Dorsale Sarda, e servita dai treni di Trenitalia.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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31 maggio 2015 | 26 ottobre 2020 | Mariassunta Pisano | Lista civica "Il cambiamento possibile" | Sindaco | |
26 ottobre 2020 | in carica | Stefano Anni | Lista civica "Insieme Nuraminis e Villagreca" | Sindaco |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 29 febbraio 2024.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Nuraminis, decreto 1990-04-17 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 27 luglio 2022.
- ^ Comune di Nuraminis, Stemma e gonfalone del Comune di Nuraminis (Cagliari) - Relazione storico giustificativa.
- ^ Frammenti di arredo liturgico, su virtualarchaeology.sardegnacultura.it, Fig. 4 - Frammenti marmorei d’età bizantina (seconda metà del X secolo), Nuraminis, chiesa di S. Pietro.
- ^ Arte Bizantina a Nuraminis e Villagreca, su Associazione Khorakhané, 11 luglio 2013.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X. URL consultato il 9 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2022).
- Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&Compton Editori, 2007. URL consultato il 9 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Nuraminis
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Nuraminis
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- La scheda del comune nel portale Comunas della Regione Sardegna, su comunas.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 236145179 · GND (DE) 7520395-9 |
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