Antiquarium comunale del Celio
Antiquarium comunale del Celio | |
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L'edificio dell'ex Antiquarium visto da via di San Gregorio | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Roma |
Coordinate | 41°53′15.44″N 12°29′26.55″E |
Caratteristiche | |
Tipo | Archeologia |
Istituzione | 1894 |
Fondatori | Rodolfo Lanciani (Magazzino archeologico) Antonio Muñoz (Antiquarium comunale) |
Apertura | 1894 (Magazzino archeologico) 1929 (Antiquarium comunale) |
Chiusura | 1939 |
L'Antiquarium comunale del Celio era un museo archeologico di Roma.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il museo fu concepito dalla Commissione Archeologica Comunale per esporre i reperti rinvenuti negli scavi successivi alla proclamazione di Roma come capitale del Regno d'Italia nel 1870. L'edificio, sito sul Celio, fu progettato da Costantino Sneider secondo le indicazioni di Rodolfo Lanciani e completato nel 1890; fu inaugurato il 7 maggio 1894, inizialmente come semplice Magazzino archeologico.[1][2]
Solo nel 1929 il magazzino fu riorganizzato come Antiquarium comunale di Roma, preposto ad accogliere i reperti che non potevano essere collocati nei Musei Capitolini. Nel 1939, tuttavia, il museo subì delle lesioni a causa dei lavori sotterranei per la realizzazione della nuova metropolitana (l'odierna linea B): ciò comportò l'abbandono del complesso ed il progressivo trasferimento dei reperti, sistemati in altri musei o in depositi.[1][2]
L'accesso all'area è interdetto al pubblico e l'edificio da allora versa in stato di abbandono, visibile attraverso la vegetazione dalla sottostante via di San Gregorio (tracciata nel 1929 e chiamata via dei Trionfi durante il ventennio fascista).
In seguito sono stati elaborati progetti finalizzati al suo recupero,[3][4] con conclusione prevista nel 2026.
Galleria d'immagini
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Vista dell'ex Antiquarium da viale del Parco del Celio
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Targa con indicazioni per l'Antiquarium
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Vista dell'edificio, con la fontana di via di San Gregorio
Collegamenti
[modifica | modifica wikitesto]È raggiungibile dalle stazioni Colosseo e Circo Massimo.
È raggiungibile dalla fermata Parco Celio | del tram 3 |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Ex Antiquarium Comunale.
- ^ a b Manlio Lilli, Roma, il vecchio Antiquarium è abbandonato. Mentre il nuovo resta chiuso.
- ^ https://www.comune.roma.it/web/it/dipartimento-pianificazione-strategica-e-pnrr-progetti.page?contentId=PRG1068092
- ^ Archeologia, ecco il nuovo parco del Celio: esposizione della Forma Urbis, restauro dell'Antiquarium, cura del verde e degli «affacci», su Corriere della Sera, 11 gennaio 2024. URL consultato l'11 gennaio 2024.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- F. P. Arata, N. Balistreri, L’Antiquarium Comunale del Celio, in D. Manacorda e R. Santangeli Valenzani (edd.), «Il Primo Miglio della Via Appia a Roma. Atti della Giornata di Studio (Roma, 16 giugno 2009)», Croma, Roma 2010, pp. 269–282.
- Manlio Lilli, Roma, il vecchio Antiquarium è abbandonato. Mentre il nuovo resta chiuso, in Il Fatto Quotidiano, 2 gennaio 2014. URL consultato il 26 ottobre 2019.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Municipio Roma I, su Roma Capitale. URL consultato il 23 novembre 2019.
- Ex Antiquarium Comunale, su Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. URL consultato il 16 giugno 2024 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2020).
Controllo di autorità | GND (DE) 5156763-5 |
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