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Aglianico del Vulture Superiore DOCG

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Aglianico del Vulture Superiore
Disciplinare DOCG
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Basilicata
Data decreto30.11.2011
Tipi regolamentati
Fonte: catalogoviti.politicheagricole.it[1]

Aglianico del Vulture Superiore è la denominazione relativa al disciplinare di alcuni vini a DOCG prodotti nei comuni di Acerenza, Atella (escluse le tre isole amministrative di Sant'Ilario, Riparossa e Macchia), Banzi, Barile, Forenza, Genzano di Lucania, Ginestra, Lavello, Maschito, Melfi, Palazzo San Gervasio, Rapolla, Rionero in Vulture, Ripacandida, Venosa in provincia di Potenza.[1]

Zona di produzione

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La zona di produzione di questi vini comprende un territorio di alta e media collina, sulle pendici del Monte Vulture, vulcano spento alto 1 327 m e che digrada progressivamente verso ovest lungo il fiume Ofanto e verso Est verso la piana della Puglia. Si tratta di suoli diversi che vanno dal tipo sabbioso, sabbioso pozzolanico al limoso-argilloso, ma tutti ricchi di colloidi e quindi di nutrienti.[1]

I vigneti si trovano a quote variabili dai 200 ai 700 m s.l.m. con pendenza variabile ed esposizione a est e sud-est.[1]

Il clima è arido nei mesi di luglio ed agosto, temperato nei mesi di giugno e settembre, subumido e/o umido nei mesi di ottobre e novembre, periodo di vendemmia. In estate la temperatura media è di 25 °C, ma con punte di 35 °C a causa dei venti africani che, fra l'altro, producono anche una accentuata disidratazione delle foglie. Il tutto ulteriormente complicato dal regime di brezze dovute alla presenza del massiccio del Vulture. La conseguente accentuata escursione termica giornaliera allunga il periodo di maturazione dell'uva, ma determina anche il ricco “bouquet” dei vini. Anche il regime delle precipitazioni agisce in questo senso: infatti cadono mediamente 650–750 mm di pioggia, ma sono concentrati nel periodo autunno vernino con spinta siccità nel periodo estivo.[1]

Lo stesso argomento in dettaglio: Aglianico del Vulture.

La viticoltura ha nel Vulture origini antiche. I primi riscontri si trovano negli scritti di autori latini: Plinio, Strabone, Virgilio, Marziale ad iniziare dal VII secolo a.C. Orazio, poeta di Venosa, decanta le qualità dei vini del Vulture nelle sue Odi. Sono presenti nel territorio, numerosi reperti inerenti alla produzione del vino e risalenti a quell'epoca[1]

La viticoltura della zona è stata fortemente condizionata dalla spinta frammentazione fondiaria indirizzando la produzione verso la qualità: la “vigna” viene sentita come il giardino “di casa” e le si presta cure meticolose, estranee alle “coltivazioni da reddito”. Solo in questo modo, d'altronde, la vite può sopravvivere in una zona climaticamente avversa a causa delle eccessive piogge autunnali che ostacolano i normali processi di maturazione oltretutto in un vitigno ricco di tannino qual è l'Aglianico.[1]

Il risultato finale consiste in vini di qualità nettamente superiore che possono reggere il confronto con i vini dell'Italia settentrionale.

Precedentemente all'attuale disciplinare questa DOCG era stata:

Approvata DOC con DPR 18.02.1971
Approvato DOCG con DM 02.08.2010 GU 188 - 13.08.2010

Aglianico del Vulture Superiore

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E’ consentito l’uso della menzione vigna.

Aglianico del Vulture Superiore Aglianico del Vulture Superiore riserva
uvaggio Aglianico del Vulture e/o Aglianico 100% Aglianico del Vulture e/o Aglianico 100%
titolo alcolometrico minimo 13,5% vol. 13,5% vol.
titolo alcolometrico svolto ?% vol. ?% vol.
acidità totale minima 4,5g/l 4,5g/l
estratto secco minimo 26,0 g/l 26,0 g/l
resa massima di uva per ettaro non deve essere superiore a tonnellate 8 per ettaro di vigneto in coltura specializzata. non deve essere superiore a tonnellate 8 per ettaro di vigneto in coltura specializzata.
resa massima di uva in vino non superiore 65% non superiore 65%

Caratteri organolettici

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Abbinamenti consigliati

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  1. ^ a b c d e f g Disciplinare di produzione dei vini a denominazione di origine controllata “Aglianico del Vulture Superiore”, su catalogoviti.politicheagricole.it. URL consultato il 6 novembre 2024.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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