Lezione 5-Le Guerre Persiane e Le Loro Conseguenze
Lezione 5-Le Guerre Persiane e Le Loro Conseguenze
Lezione 5-Le Guerre Persiane e Le Loro Conseguenze
559-530: regno di Ciro ‘il Grande’ (figlio di una figlia del re dei Medi
e di un dignitario persiano, secondo la tradizione greca di origini
umili). Nel 546 sconfigge Creso e assoggetta i territori dell’ex regno
di Lidia. Nel 539 conquista Babilonia.
Eschilo: nei Persiani racconta la vittoria greca del 480-79 dal punto di vista
degli sconfitti.
Erodoto: nelle Storie narra le tre guerre dei Greci contro i Persiani e
fornisce notizie sulla formazione della potenza persiana e sui diversi
popoli dell’impero.
Pausania: notizie sulle dediche offerte dai Greci nei principali santuari
della Grecia (in primo luogo Delfi e Olimpia) per celebrare le vittorie sui
Persiani. Conferme sono venute dai reperti archeologici e dalle iscrizioni
venuti alla luce in entrambi i siti.
Altri documenti epigrafici greci: il caso più discusso è il ‘decreto di
Temistocle’, un apocrifo o una ‘ristampa’ di IV secolo.
Da sinistra: un oplita greco abbatte un soldato persiano (coppa a figure rosse della
prima metà del V sec.); un soldato persiano si arrende (vaso a figure rosse della
metà del V sec.); l’elmo dedicato dal generale ateniese Milziade a Olimpia dopo la
vittoria di Maratona.
A sinistra, la colonna
nell’Ippodromo di Costantino a
Istanbul. Al centro: una
ricostruzione del monumento. A
destra: un particolare della colonna,
che reca iscritti i nomi delle città
dedicanti.
Erodoto, Storie V 97 (trad. G. Squillace, Memorie di Clio. Fonti per lo studio della
storia greca dall’età micenea all’Ellenismo, Torino 2019, p. 93, con lievi modifiche):
Mentre (gli Ateniesi) erano di questo avviso e venivano calunniati presso i Persiani,
proprio in quella circostanza Aristagora di Mileto, che Cleomene lo spartano aveva
cacciato da Sparta, giungeva ad Atene, perché questa città era di gran lunga più
forte delle altre. Aristagora, giunto davanti al popolo, diceva le stesse cose che
aveva detto a Sparta sulle ricchezze che si trovavano in Asia e sulla guerra contro i
Persiani, e cioè che erano facili a vincersi, perché non erano abituati né alla spada
né alla lancia. [2] Diceva questo, e poi che Mileto era una colonia degli Ateniesi e
che a questi ultimi toccava aiutarli, dato che erano così potenti: non c’era nulla che
non promettesse, dal momento che aveva tanto bisogno, finché li persuase. Infatti, a
quanto pare, è più facile ingannarne tanti che uno solo, se non fu capace di
ingannare Cleomene lo spartano, che era solo, e invece riuscì in questo con
trentamila Ateniesi. [3] Persuasi, gli Ateniesi decretarono allora di inviare venti
navi in aiuto agli Ioni, avendo stabilito che il loro comandante fosse Melanzio, un
uomo che godeva della massima stima fra i cittadini. Queste navi furono l’inizio
delle sciagure per i Greci e per i barbari.
Le invasioni persiane della Grecia: regioni interessate…
… e l’area più direttamente toccata dal conflitto
Tutto ha inizio e fine nella stessa zona: nell’estate del 494 i Persiani sconfiggono
presso Lade gli Ioni in rivolta. Mileto è conquistata e il santuario di Apollo
Didimeo è dato alle fiamme.
A Micale (estate 479) i Greci distruggono una fortezza persiana e danno alle
fiamme le navi nemiche. La rivolta degli Ioni si estende. La presa di Sesto da
parte degli Ateniesi, nella primavera del 478, è l’ultimo episodio narrato nelle
Storie di Erodoto.
Una famosa definizione dell’Hellenikon (“essere greci”).
Nella periodizzazione tradizionale della storia greca,
con la fine delle guerre persiane inizia l’epoca
classica