Lez 4
Lez 4
Lez 4
Gli effetti di una sostanza tossica possono rivelarsi a vari livelli di scala
Livello organismico
modificazione di elementi strutturali e/o funzionali
(membrane, sistemi enzimatici, ormoni, acidi nucleici)
funzionalità nervosa, muscolare, endocrina, metabolica
probabilità di sopravvivenza, efficienza riproduttiva
Livello di popolazione
modificazione della struttura in classi di età
modificazione dei parametri demografici (natalità, mortalità)
incremento delle probabilità di estinzione
Livello di comunità
biodiversità
stabilità
PROPAGAZIONE DEGLI
EFFETTI DELL’INQUINAMENTO
Il singolo organismo è il bersaglio primo dell’ azione degli inquinanti
Se le popolazioni interessate dal danno sono diverse oppure se anche una sola
popolazione è interessata, ma questa occupa un ruolo chiave nella comunità (key
stone species), il danno si trasferisce all’ intera comunità
Insetticidi
organofosforici
Acetilcolinaesterasi
VIE DI INGRESSO DEGLI INQUINANTI
NELLA COMPONENTE BIOTICA
• dall’ aria respirazione in piante e animali
• dall’ acqua traspirazione, bilancio idrico nelle piante
• dai sedimenti alimentazione nei detritivori
• da altri organismi alimentazione nei consumatori
Sistema
Acquatico
Vapori
Animali
Sistema
Acquatico
Vegetali,alghe,
batteri
Acqua
Ambiente
Terrestre
Animali
Destino di
una sostanza
tossica in un
organismo
Circolazione
all’interno degli
organismi e
destino
Siti di stoccaggio
organi, tessuti, comparti
cellulari in cui la sostanza
viene accumulata ma non c’è
interazione chimica con le
macromolecole dell’organismo.
Siti di azione
la sostanza interagisce con macromolecole (proteine, acidi nucleici) o
strutture (es. membrane) dell’organismo interferendo sulla loro funzione
(danno che si ripercuote a livello dell’intero organismo)
Siti di metabolismo
enzimi che modificano la sostanza xenobiotica (la sostanza modificata è di
solito meno tossica, ma può succedere il contrario)
Possono esserci più tipi di sito per ogni categoria
(es.: una sostanza lipofila può avere come sito di stoccaggio sia i depositi
di grasso che lo strato lipidico delle membrane cellulari)
Possono esserci più parti del corpo in cui è presente lo stesso tipo
di sito di azione
(es.: una neurotossina agisce sia sui neuroni del sistema nervoso
centrale che su quelli del sistema nervoso periferico)
TOSSICOCINETICA E
TOSSICODINAMICA
Tossicocinetica
-assorbimento + distribuzione + accumulo +metabolismo + escrezione
Tossicodinamica
- azione tossica propria
2) idrofobicità (Ko,w)
3) carica elettrica
4) influenza del pH
LE VIE DI
ASSORBIMENTO
In questo caso le
molecole trasportate non
sono in grado di
oltrepassare la
membrana in quanto non
sono liposolubili e hanno
quindi bisogno di mezzi
che colleghino l’interno
della cellula con
l’esterno. Questi mezzi
sono detti proteine
canale o trasportatori e
diffusione passiva trasporto
fungono da attivo (sopratt.
“canali” nella
diffusione facilitata (canali) escrezione/eliminazione…..contro
membrana cellulare
gradiente! Ad es. pompe così
permettendo Na+-Caun2+
)
passaggio di materiale
pinocitosi
che (l'assunzione
altrimenti di non piccole
quantitàsarebbe
liquide potuto
e delle sostanze
avvenire
sciolte al loro interno dal liquido
infracellulare di una cellula verso il
suo interno)
MECCANISMI MOLECOLARI ATTRAVERSO CUI PUO’ AVVENIRE
IL PASSAGGIO ATTRAVERSO LA MEMBRANA PLASMATICA
A B C D E
ATP ATP
Molecole <0.4 nm Molec.polari Grandi molecole
HCN, N2O, CO Organoclorurati
nei polmoni Metalli
FAGOCITOSI, PINOCITOSI, ENDOCITOSI
Mammiferi
- placenta, cordone ombelicale
- latte
Altri organismi
- rettili, uccelli: depositi di riserva delle uova
Vertebrati:
-le sostanze assorbite attraverso il tratto digerente
entrano nel sistema portale e arrivano prima di tutto al fegato
Insetti:
Trachee
Piante vascolari:
simplastica se assorbimento è stato a livello fotosintetico: trasporto xilematico;
via apoplastica se a livello radicale: trasporto floematico
asbesto: polmoni
Fase I: polarizzazione
Fase II: coniugazione
+
=
-
Fase I
- ossidazione, idrolisi, riduzione, dealogenazione polarizzazione
- enzimi associati alle membrane (reticolo endoplasmatico)
Fase II
- Reazioni di coniugazione con un composto endogeno
detossificazione
(ione glucuronico e ione solfato)
- enzimi associati al citosol
LA FASE I
-OH (idrossilico)
-SH (tiolico)
-NH2 (aminico)
-COOH (carbossilico)
che possano poi essere coniugati con gruppi endogeni polari (reazioni di
fase 2), in modo da rendere l’intera molecola idrosolubile e riconoscibile
dai sistemi di trasporto attivo
OH O-SO3H
NH-SO3H
NH2
enzimi di membrana
Enzimi della fase 1
S-dealchilazione
N-idrossilazione reazioni catalizzate
anche dalle ossidasi
N- e S-ossidazione (desolforazione)
flaviniche microsomiali
deaminazione ossidativa
reazioni catalizzate
da enzimi specifici non
microsomiali (monoamino
ossidasi o diamino ossidasi
mitocondriali)
Fase I LE MONOOSSIGENASI A FUNZIONE MISTA
RH + O2 ROH + H2O
+ e-
FeIII R-H FeIII -RH FeII - RH
+ O2
H2O + 2H+ + e-
[RH - FeIII - O22-] O2 - FeII - RH
R-OH
Il citocromo P-450 è così chiamato per la lunghezza d’onda
d’assorbimento massimo del suo spettro (450 nm)
450 nm
Elevato numero di isoforme del citocromo P-450, diverse tra loro per
spettro di assorbimento, mobilità elettroforetica (indice di diverso pm),
composizione aminoacidica, gene di origine e soprattutto specificità di
substrato e di tipo di induttore
Il sito attivo del P-450 è ad es. conformato per reagire con molecole di
carattere globulare e non planare (P-448)
Indice di stress....biomarker!!!
A) Reazioni di ossidazione catalizzate dalle ossidasi a
funzione mista contenenti il sistema del citocromo P-450
S HO S
N N
R R
Fenotiazine
H O
Idrossilazione alifatica H O
N CH 3
N CH 3
O O
H O CH 3 H O CH 3 OH
Idrossilazione aliciclica
N
N
OH
benz[a]pirene benz[a]pirene-4,5-epossido
HO O HO O
O O
O O
H3C H3C
H3C H H3C H
CH3 CH3
H3C H3C
O
metile
CH 3 O H O
N N-dealchilazione N
+ H2CO
Formaldeide
Cl N Cl N
H H 1 2 3
H
2. Deprotonazione a imina
3. Idrolisi a carbinolamina
4. Dealchilazione ossidativa
NH-COCH3 NH-COCH3
+ CH3CHO
O-CH2-CH3 etile OH
Acetofenetidina Paracetamolo Acetaldeide
S-dealchilazione
Formaldeide
5) N-idrossilazione
CH3 CH3
CH3
NH2 CH3
NH
HO
Formaldeide Ammoniaca
O
HCH NH3
CH2 CH3 CH2 CH3 CH2 CH3
CH CH C
HN O
CH3 NH2
Desolforazione
Parathion Paraoxone
(pesticida organofosforico)
8) Dealogenazione ossidativa
F Cl F Cl
F C C H F C C O + HBr
F Br F
Clorotrifluoroacetile +
Alotano
(anestetico liquido volatile) Acido bromidrico
9) Ossidazione dell’etanolo da parte del sistema
microsomiale ossidativo dell’etanolo (MEOS)
H H H
O
H C C OH H C C
H
H H H
Etanolo Acetaldeide
10) Desaturazione dei gruppi alchilici
radical
Alkane
e- abstraction
Abstraction of H atom
Alkene
cation
Enzimi della fase 1 NO
A) ossidasi a funzione mista contenenti citocromo P-450 (microsomiali)
•Imine
•Idrossilamine
•Idrazine
•Tioamidi
•Tiourea
•Tioli
•Disolfuri
Reazioni catalizzate da ossidasi a funzione mista flaviniche
Trimetilamina Trimetilamina-N-ossido
(composto dal tipico odore di pesce marcio) (inodore)
Tioacetamide
Tioacetamide-S-ossido
Sostituto dell'acido cianidrico
(Usato in: industrie dei prodotti chimici inorganici
ed organici, dei prodotti tossici e corrosivi e in
laboratori di analisi. Non è più utilizzato come
ipnotico in medicina e veterinaria, solvente,
stabilizzante per carburanti)
Difenilmetilfosfina Difenilmetilfosfina-P-ossido
C) ossidasi e deidrogenasi varie
H 2O
H H H Aldeide
H
Alcool deidrogenasi
O deidrogenasi
O
H C C OH H C C H C C
H OH
H H NAD +
NADH H NAD+ NADH H
Etanolo Acetaldeide Acido acetico
Alcool deidrogenasi: catalizza l’ossidazione dell’etanolo in maniera
estremamente efficiente.
Accetta come substrato una grande varietà di alcoli
H H
O Aldeide ossidasi
O SH
H
SH
H
N Xantina ossidasi N
H C C H C C N N
OH
H OH N N HO N N
DIAMINO OSSIDASI
•principalmente coinvolte nel metabolismo di composti endogeni
(putrescina)
•ha come cofattore il piridossal fosfato (forma attiva
della vitamina B6, cofattore nella maggior parte degli enzimi) →
•non metabolizza amine secondiarie o terziarie
C8H10NO3PO3
•prodotti della reazione sono aldeidi
•enzima solubile (frazione citosolica) presente nel fegato ed in altri
tessuti
MAO
Ammoniaca
NH2
H
N
H2N (CH2)5 NH2 H2N (CH2)4 NH2
N
Adrenalina
Dopamina
Isoprenalina
d) perossidasi
enzimi contenenti eme
Prostaglandina sintasi
•enzima più importante di questo gruppo per quanto riguarda la
capacità di trasformazione degli xenobiotici
Lattoperossidasi
presente nelle ghiandole mammarie
Mieloperossidasi
che si trova nel midollo osseo, nei leucociti e nelle cellule di Kupffer
del fegato
d) riduttasi contenenti citocromo P-450
Substrati
• azo-derivati
• nitrocomposti
• N-ossidi
• epossidi
• idrocarburi alogenati (dealogenazione riduttiva)
Questa via di trasformazione può in alcuni casi portare alla formazione
di intermedi più tossici dei prodotti iniziali (bioattivazione)
Esempi
F Cl F Cl F Cl
F C C H F C C H F C C H + HBr
•
F Br F F H
Alotano 2-cloro-1,1,1-trifluoroetano +
(anestetico liquido volatile)
Ac. bromidrico
e) riduttasi varie
A carico degli enzimi citosolici e della microflora batterica intestinale
Enzimi citosolici
• aldeide riduttasi NADPH-dipendente presente nel citosol delle
cellule epatiche
• diaforasi
Substrati
• azo-derivati
• nitrocomposti
• aldeidi
• chetoni
• N-ossidi
• composti insaturi
f) idrolasi varie
Enzimi
b) esterasi
c) amidasi
d) epossido idrolasi
Substrati
• esteri
• amidi
• idrazidi
• carbammati
a) esterasi
Arilesterasi idrolizzano di preferenza gli esteri aromatici
+H2O
+ HO (CH2)2 N(C2H5)2
CO O (CH2)2 N(C2H5)2
COOH
L’idrolisi delle amidi e delle idrazidi catalizzata dalle amidasi è più lenta di
quella degli esteri
NH2
Amidasi NH2
+H2O
+ H2N (CH2)2 N(C2H5)2
CO NH (CH2)2 N(C2H5)2
COOH
OH
O
OH
benz[a]pirene-4,5-epossido trans-benz[a]pirene-4,5-diidrodiolo
Deidroclorazione
DDT → DDE
Desolforazione
degli esteri
P=S → P=O con MFO
uridin difosfato
Induzione in Mytilus
Fattore di bioaccumulo:
-I predatori si alimentano
preferenzialmente sulle prede più
lente e deboli
Fattore di bioamplificazione
(biomagnification factor) Esempi di BF nei bovini
Cb Composto BF
BF= Dieldrina 0.11-3.95
Cf Heptachlor0.16
Cloroidrocarb 0.30-2.70
dove
Cf concentrazione nel cibo
Cb concentrazione nel consumatore
SCOMPARSA DELLO SVASSO Flint & van der Bosch, 1981 in Begon et alii, 1990
5.30 ppm
10.00 ppm
Diclorodifenildicloroetano
1500.00 ppm
1600.00 ppm
1954
Quantificazione di bioaccumulo e bioconcentrazione
Il bioaccumulo è la risultante di 2 processi:
assorbimento - eliminazione
Tubifex tubifex
Il modo più completo
di studiarlo:
esperimenti di
accumulo-depurazione
Bilancio regolazione (escrezione) - sequestro
sequestro
regolazione
ELIMINAZIONE