cozzo_del_pellegrino
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Il Cozzo
del Pellegrino 53
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Dove?
La montagna ricade in massima parte nel comune di San Donato
di Ninea, che è anche il centro più vicino alla partenza; San
Donato dista circa 75 km dal capoluogo di provincia, Cosenza.
Quando?
In tutte le stagioni, ma particolarmente d’estate. D’inverno la
zona è quasi sempre innevata e le molte stradelle forestali
diventano ottime piste per lo sci da fondo.
I TEMPI. Calcolare 3 ore per l’andata e circa 2 per il ritorno.
Come?
IN AUTOMOBILE. Dall’autostrada Sa/Rc si esce al
casello di Altomonte e ci si dirige verso San Donato di
Ninea (sono circa 30 km di salita). Raggiunto il paese,
dalla sua sommità si imbocca la strada montana asfaltata che
conduce al Rifugio di Piano di Lanzo.
L’EQUIPAGGIAMENTO. Scarponcini e indumenti
da escursione in montagna. Indispensabili giacca a
vento e berretto di lana: si cammina in quota, tra i 1132
m dei piani di Lanzo e i 1987 della vetta. Tenere presente che
in inverno le temperature possono essere anche molto rigide.
L’acqua potabile si trova alla fontana presso il rifugio dei Piani
di Lanzo, alla partenza dell’itinerario.
Cartografia: IGM 1:25000 221 III SO (San Donato di Ninea).
I posti
La mole massiccia del Cozzo del Pellegrino sovrasta l’abitato
di San Donato di Ninea: arrivando in auto, lo si scorge stagliarsi
nitidamente alle spalle del paese, ammantato di estese foreste
di latifoglie. Risalendo, sempre in auto, lungo la strada
asfaltata (ma in più punti malmessa) che da San Donato conduce
ai piani di Lanzo. Un elemento caratterizzante del paesaggio
sono prima i castagneti da frutto e poi, man mano che si sale, i
boschi di ontano napoletano (essenza altrove quasi ormai
scomparsa, soppiantata proprio dai castagni e dai pini larici).
Questi boschi sono abitati da grup- essi si accoppiano con i maiali do-
pi di cinghiali: la razza va però mestici che vengono lasciati qui al
perdendo purezza, poiché talvolta pascolo brado.
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Dai piani si prosegue a sinistra lungo una stradella a fondo
naturale che costeggia le pendici del monte La Calvia
(praticamente un’anticima del Cozzo del Pellegrino) e sale
verso la Cresta, una sella posta proprio tra La Calvia e il
Cozzo di valle Scura, attraversando un bel bosco di ontani
(questo tipo di bosco è abbastanza raro sul massiccio, ed è
pressoché esclusivo di questo versante).
Una radura sulla sinistra apprezzato anche da gheppi e po-
consente una magnifica vi- iane, che volteggiano incessante-
sta sul versante est della mente alla ricerca di prede e che
dorsale e sulle gole che scendono qui hanno il loro piccolo regno. Più
dai monti per confluire nell’ampia lontano si intravedono i massicci
valle del Crati. Il panorama sembra della Sila e della Catena Costiera.
Cozzo Pellegrino
pa
(1987) valle Lu
La Calvia
(1910) .
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valle Scura .
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Piano Lanzo
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San Donato
di Ninea
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fino ad entrare nel bosco (c’è un sentiero appena accennato) in
modo da sbucare proprio sulla sella de La Cresta, costituita da
una piccola radura completamente circondata dal bosco e posta
proprio sullo spartiacque.
Subito dopo la radura il bosco si che ammanta la pendice opposta a
dirada molto e, a sinistra, la pendice quella da cui si arriva, e che declina
montuosa scende a imbuto verso la ripidamente verso la valle del-
testata della valle Scura. Di fronte l’Abatemarco. In questa foresta so-
si erge invece il cono del Cozzo di no presenti alcune delle specie fau-
valle Scura, sul quale sono evidenti nistiche più pregiate dell’intero
i segni dei tagli boschivi. Alla destra massiccio: il lupo si nasconde tra
di chi arriva alla Cresta si intravede, le oscure selve impenetrabili; il
in alto, la pendice abbastanza sgom- gatto selvatico ricava la sua tana
bra di vegetazione arborea che oc- nelle cavità tra le radici degli albe-
correrà impegnare per raggiungere ri; la martora si nasconde pronta
la cima de La Calvia; a sinistra all’agguato. Di tanto in tanto si ode
comincia il crinale che prosegue il tambureggiamento del picchio
fino alla vetta del Cozzo di valle nero sui tronchi stramaturi;
Scura. l’astore controlla il suo territorio
Prima di proseguire vale la pena di cercando possibili prede e il gufo
osservare la bellissima e pratica- reale occhieggia burbero dal suo
mente inviolata foresta di faggi rifugio segreto.
tasso
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inghiottitoi. In primavera la conca si ammanta di straordinarie
fioriture di nontiscordardime, viole, crochi, centauree,
orchidee di varie specie, formando un magnifico tappeto di mille
colori nel quale svettano grandi faggi isolati.
Geologicamente, il mas- pennino meridionale. Su buona par-
siccio del Pellegrino costi- te del massiccio sono anche fre-
tuisce l’ultima propaggine quenti i fenomeni carsici: doline e
degli Appennini, e la natura dei inghiottitoi sul Cozzo del Pellegri-
substrati è prettamente calcarea: no, grotte e pertugi (valle del Lao e
ciò determina una relativa frequen- dell’Argentino) e fiumi sotterranei
za di canyon, guglie, pinnacoli, pie- (gola del Rosa). Comuni un po’
traie e dirupi che danno vita a una ovunque piani e depressioni, pro-
varietà di paesaggi unica nell’Ap- babilmente di origine lacustre.
Mangiare,
dormire
Al Rifugio di Piani di Lanzo si può mangiare (bene) e
dormire (spartanamente). Rivolgersi alla Coop. APAB di
San Donato di Ninea, che lo gestisce: 0981/63369-
62208. La cooperativa organizza anche visite guidate.
Altomonte. Hotel Barbieri, 0981/948072
I soccorsi
Ospedale Civile, Lungro, 0981/947221-947383
Guardia Medica, San Donato, 0981/63343
Carabinieri, San Donato, 0981/63012
Il WWF
La Sezione WWF Pollino Calabrese-Centro di
Promozione Parco Nazionale Pollino ha sede in corso
Garibaldi 212 a Castrovillari (0981/26171).